Aiuto Biblico

Guida ad una riflessione sull'Evangelo di Giovanni

Capitolo 8:12-59

di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org

Questa guida richiede una copia di Capitolo 8 dell'Evangelo di Giovanni.

Giovanni 8:12-59

Scopo dello studio: mostrare la divinità di Gesù Cristo, il vero Dio.

Nel brano di oggi, Gesù insegna, nel modo più diretto e chiaro che abbia visto finora, che Egli è veramente Dio. Inoltre, Gesù spiega che la vera libertà viene data a chi crede veramente in Lui. Questo è un modo per parlare della salvezza.

In questo brano, Gesù si trova ancora a Gerusalemme, alla festa delle Capanne, nel Tempio.

Io Sono la luce del mondo, v.12

Durante la festa delle Capanne, c’era un rito importante che aveva a che fare con l’acqua, come abbiamo letto nel capitolo 7, e poi c’era un importante rito che usava luci. Gesù aveva detto, qualche giorno prima, che Egli offriva acqua viva. Ora, dichiara che Egli è la luce del mondo.

I Giudei sapevano, dall’Antico Testamento, che Dio è luce.

In Esodo 13:21,22, leggiamo di come Dio guidava i Giudei nel deserto. Dio si manifestava come un colonna, che di notte era una colonna di luce.

21 Il SIGNORE andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli lungo il cammino; di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, perché potessero camminare giorno e notte. 22 Egli non allontanava la colonna di nuvola durante il giorno, né la colonna di fuoco durante la notte, dal cospetto del popolo. (Esodo 13:21-22)

Leggiamo in Salmo 27:1 che Dio è luce.

Il SIGNORE è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? Il SIGNORE è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura? (Salmi 27:1)

Altri brani che ci insegnano la stessa cosa:

Io guardai, ed ecco venire dal settentrione un vento tempestoso, una grossa nuvola con un fuoco folgorante e uno splendore intorno a essa; nel centro vi era come un bagliore di metallo in mezzo al fuoco. (Ezechiele 1:4)
L’aspetto di quegli esseri viventi era come di carboni incandescenti, come di fiaccole; quel fuoco circolava in mezzo agli esseri viventi, era un fuoco scintillante, e dal fuoco uscivano dei lampi. (Ezechiele 1:13)
26 Al di sopra della volta che era sopra le loro teste, c’era come una pietra di zaffiro, che pareva un trono; e su questa specie di trono appariva come la figura di un uomo, che vi stava seduto sopra, su in alto. 27 Vidi pure come un bagliore di metallo, come del fuoco, che lo circondava tutto intorno dalla sembianza dei suoi fianchi in su; e dalla sembianza dei suoi fianchi in giù vidi come del fuoco, come uno splendore tutto attorno a lui. 28 Qual è l’aspetto dell’arco che è nella nuvola in un giorno di pioggia, tal era l’aspetto di quello splendore che lo circondava. Era un’apparizione dell’immagine della gloria del SIGNORE. A quella vista caddi sulla mia faccia, e udii la voce di uno che parlava. (Ezechiele 1:26-28)
3 Dio viene da Teman, il Santo viene dal monte Paran. [Pausa] La sua gloria copre i cieli, la terra è piena della sua lode. 4 Il suo splendore è pari alla luce; dei raggi partono dalla sua mano; là si nasconde la sua potenza. (Abacuc 3:3-4)

Allora, l’Antico Testamento, che erano tutte le Scritture al tempo di Gesù, mostravano chiaramente che una delle qualità di Dio è che Dio è luce. Perciò, quando Gesù dichiara apertamente: “Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita!” Egli sta dichiarando di essere Dio.

Abbiamo già visto nell’Evangelo di Giovanni che Dio è luce, e che Gesù è Dio.

Dove abbiamo visto questo?

((leggere Giovanni 1:1-13))

Allora, sia nell’AT che nel NT vediamo che Dio è luce. Perciò, quando Gesù dichiara che Egli è luce, è una affermazione che Gesù Cristo è il vero Dio.

Un altra verità da notare: nell’AT ci sono varie profezie in cui viene annunciato che il Messia sarebbe stato la luce del mondo. Ascoltiamone alcune:

19 Non più il sole sarà la tua luce, nel giorno; e non più la luna t’illuminerà con il suo chiarore; ma il SIGNORE sarà la tua luce perenne, il tuo Dio sarà la tua gloria. 20 Il tuo sole non tramonterà più, la tua luna non si oscurerà più; poiché il SIGNORE sarà la tua luce perenne, i giorni del tuo lutto saranno finiti. (Isaia 60:19-20)
23 La città non ha bisogno di sole, né di luna che la illumini, perché la gloria di Dio la illumina, e l’Agnello è la sua lampada. 24 Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra vi porteranno la loro gloria. (Apocalisse 21:23-24)
Dio Padre parlando del Messia: «Io, il SIGNORE, ti ho chiamato secondo giustizia e ti prenderò per la mano; ti custodirò e farò di te l’alleanza del popolo, la luce delle nazioni, (Isaia 42:6)
Egli dice: «È troppo poco che tu sia mio servo per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d’Israele; voglio fare di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra». (Isaia 49:6)

Perciò, la dichiarazione di Gesù è anche un adempimento di queste profezie. Gesù è il Messia.

v. 12 In questo versetto, Gesù parla di un’azione che si può avere nei suoi confronti.

Qual è questa azione?

Quando Gesù parla di seguirLo, indica l’atteggiamento di una persona che decide di arrendersi completamente a Cristo e di fidarsi totalmente di Lui. Per Gesù, non esiste la possibilità di seguirLo a metà. Notate Matteo 8:18-22, e anche Matteo 10:38,39.

“18 Ora Gesù, vedendo intorno a sé grandi folle, comandò che si passasse all’altra riva, 19 Allora uno scriba, accostatosi, gli disse: "Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai". 20 E Gesù gli disse: "Le volpi hanno delle tane, e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha neppure dove posare il capo". 21 Poi un altro dei suoi discepoli gli disse: "Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre". 22 Ma Gesù gli disse: "Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti".” (Matteo 8:18-22 LND)
“38 E Gesù disse loro: "Voi non sapete quello che domandate. Potete voi bere il calice che io berrò ed essere battezzati del battesimo di cui io sono battezzato?". Essi gli dissero: "Sì, lo possiamo". 39 E Gesù disse loro: "Voi certo berrete il calice che io bevo e sarete battezzati del battesimo di cui io sono battezzato,” (Marco 10:38-39 LND)

Allora, quando Gesù parla di seguirLo, ci aiuta a capire cosa vuol dire credere in Gesù. Una fede che mi lascia tranquillo come ero prima, non è una vera fede. Una vera fede è una fede che mi porta a seguire Gesù, ovunque mi porta. Perciò, quando Gesù parla di “seguirLo”, è un’altra definizione di cosa vuol dire credere veramente in Lui.

v. 12b Quale risultato c’è per chi segue Gesù?

Cosa abbiamo imparato per quanto riguarda la luce e le tenebre in Giovanni 1:4,5?

Dio, ovvero, Cristo, è la luce. Perciò, chi non cammina nelle tenebre vuol dire che cammina (vive) con Dio. Chi veramente segue Gesù sarà sempre con Dio, e Dio sarà sempre con lui.

L’unico modo di avere Dio è di seguire Gesù, cioè, avere veramente fede in Lui.

Gesù rivela di più della sua identità, vv. 12-20

Adesso, leggiamo ancora in vv. 12-20, per capire di più l’identità di Gesù. In questo brano, Gesù spiega altri motivi per cui dovrebbero credere in Lui come Dio.

Secondo i Giudei, un uomo non poteva essere l’unico testimone di sé stesso. Infatti, Gesù non era l’unico testimone. In vv.14-18, vediamo tre motivi per cui la testimonianza di Gesù è vera.

1) vv.14,15 Gesù sapeva la sua origine e il suo destino. I Giudei mancavano conoscenza nelle cose basilari, perciò, non avevano buon giudizio e discernimento.

Perché la testimonianza di Gesù è verace?

2) v.16 l’unione fra il Figlio e il Padre era una garanzia della veracità della testimonianza di Gesù.

Perché il giudizio di Gesù è verace?

3) vv.17,18 la legge dichiara che la testimonianza di due uomini è valida.

Perché la testimonianza di Gesù è verace?

Sia Gesù che Dio Padre testimoniavano le stesse cose di Lui, perciò, anche questa era una prova visibile.

Gesù non voleva chiedere ai Giudei, e nemmeno a noi, di avere una fede cieca, senza fondamento. Perciò, Gesù ci ha dato ampie prove della veracità di tutto quello che dichiarava. Possiamo fidarci completamente di Gesù. Se ci fidiamo degli uomini, oppure del nostro stesso giudizio, sbaglieremo, con gravi conseguenze. L’unica cosa eternamente sicura è di fidarci completamente di Gesù Cristo.

Notiamo v.19 .

Cosa sta dicendo Gesù?

Essi perciò gli dissero: «Dov’è tuo Padre?» Gesù rispose: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». (Giovanni 8:19)

Conoscere Gesù vuol dire automaticamente conoscere il Padre, perché Gesù e il Padre sono uno. Gesù è Dio, e perciò, per conoscere Dio, basta conoscere Gesù.

v.20 Notiamo che la vita di Gesù seguiva precisamente il piano del Padre. Era la volontà del Padre che Gesù fosse arrestato e crocifisso, ma non a questo punto. Perciò, anche se volevano arrestarlo, non era ancora il suo momento. Dio è il Sovrano Dio del mondo. Il suo piano sussisterà. Perciò, guai a quella persona che non crede che Dio porterà a termine il suo giudizio.

Gesù è IO SONO, vv.21-29

In questi versetti, Gesù spiega ancora più palesemente della sua identità come Dio.

vv.21-23 Gesù spiega che essi sono del mondo, cioè, hanno vita fisica, ma non hanno vera vita spirituale. Gesù è dal cielo.

Cosa intende Gesù quando dice: voi siete di questo mondo?

Ovviamente, non parlava del fatto che erano esseri umani. Egli intendeva che non avevano vita spirituale. Abbiamo letto in Giovanni 1:11-13 che per avere vita spirituale, per diventare un figlio di Dio, uno deve nascere spiritualmente, una nascita che solo Dio può dare. Chi veramente crede in Gesù, ovvero, riceve Gesù, nasce come figlio di Dio. Chi diventa un figlio di Dio è dal cielo, appartiene al cielo. Chi non nasce spiritualmente appartiene al mondo, ed è morto nei suoi peccati.

Questi uomini riconoscevano che erano morti nei loro peccati?

Infatti, se Gesù non avesse spiegato la condizione dell’uomo, non avrebbero potuto sapere della loro condizione. Però anche dopo aver ricevuto la spiegazione, non tutti hanno accettato la verità relativa alla loro condizione spirituale.

Oggi, ci troviamo nella stessa situazione. Solo con la luce della Parola di Dio possiamo capire la realtà della nostra condizione spirituale. Come loro, possiamo rifiutare di credere in ciò che Dio rivela del nostro stato spirituale. Però, negare una verità non cambia la realtà di quella verità.

La chiave per avere la vita eterna, v.24

Vogliamo leggere v.24. Questo versetto è la chiave dell’Evangelo. In questo versetto, vediamo cosa serve per ricevere la vita eterna, cioè, per diventare un vero figlio di Dio.

Leggiamo v.24

Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono, morirete nei vostri peccati». (Giovanni 8:24)

Gesù spiega, in poche parole, ciò che determina se un uomo sarà perdonato, e perciò salvato, oppure no.

Da cosa dipende la salvezza, secondo questo versetto?

Cosa vuol dire, “se non credete che io sono”?

I Giudei sapevano molto bene che “Io Sono” è il nome di Dio. Infatti, in Esodo, Dio ha specificamente spiegato questo a Mosè.

11 Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire dall’Egitto i figli d’Israele?» 12 E Dio disse: «Va’, perché io sarò con te. Questo sarà il segno che sono io che ti ho mandato: quando avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, voi servirete Dio su questo monte». 13 Mosè disse a Dio: «Ecco, quando sarò andato dai figli d’Israele e avrò detto loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato da voi”, se essi dicono: “Qual è il suo nome?” che cosa risponderò loro?» 14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d’Israele: “l’IO SONO mi ha mandato da voi”». (Esodo 3:11-14)

A noi oggi, senza una conoscenza delle Scritture, sentire Gesù dire “se non credete che io sono” non dice tanto. Però, per i Giudei, era una chiara affermazione che Gesù è Dio stesso. Anche noi allora dobbiamo riconoscere questa affermazione.

Quindi, ciò che determina se una persona morirà nei suoi peccati, oppure sarà salvata e avrà la vita eterna, è se crede veramente che Gesù è Dio. Sappiamo ormai che credere vuol dire più di una fede intellettuale. Invece, vuol dire veramente ricevere Gesù Cristo come Colui che ti salva (avendo riconosciuto di essere un peccatore condannato), e riceverLo come il tuo Sovrano Dio. Queste persone non avevano ricevuto Gesù così, e perciò, Gesù dichiara che moriranno ancora nei loro peccati.

v.25 Perché chiedono “Chi sei tu?” a Gesù?

Semplice: perché capivano il significato delle parole di Gesù. Era come se avesse detto: “io ho creato il mondo”. I Giudei sapevano benissimo che Dio ha creato il mondo, perciò, tale affermazione equivaleva a dichiararsi Dio. Similmente, dire “io sono” era dichiararsi Dio. Perciò Gli chiedevano “Chi sei tu?”. Capivano bene quello che Gesù stava dicendo, e volevano che Egli lo dicesse in modo ancora più diretto, per poterlo accusare di bestemmia, in quanto diceva di essere Dio.

La risposta di Gesù è: sono per l’appunto quel che vi dico!” Un’altra traduzione di questa frase sarebbe: “Sono proprio quello che vi dico”. In altre parole, sono chi ho detto di essere. Gesù sapeva che avevano già capito il significato della Sua risposta, e perciò, diceva che dovevano credere quello che avevano capito.

vv.26-29 In questo brano, Gesù spiega che quello che dice viene dal Padre. Questi uomini, non credendo veramente in Gesù, non capivano ciò che Egli diceva.

v.28 Cosa intende Gesù dicendo: “quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo”?

Abbiamo visto la stessa frase in Giovanni 3:14.

“quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che io sono.”

Qua, Gesù dichiara che quando sarà crocifisso e risuscitato, diventerà ancora più palese che Egli è Dio (Io sono). La risurrezione è stata la prova più grande che Gesù è Dio.

Gesù faceva sempre la volontà del Padre.

Evidenza di una vera fede

A questo punto, Gesù comincia a parlare con delle persone che credono in Lui. È molto importante capire che la fede di queste persone non era ancora una vera fede. Questo è ovvio dalle dichiarazioni di Gesù.

vv.30,31 Come sappiamo, da questi versetti, che non tutti quelli che avevano creduto avevano creduto di cuore?

In altre parole, la loro fede non era necessariamente la vera fede di ricevere Gesù, che porta a diventare un figlio di Dio. Importante notare: essere un “discepolo” di Gesù è uguale nelle Scritture ad essere un figlio di Dio o ad essere salvato.

Leggendo in avanti, diventa molto evidente che queste persone non hanno la vera fede in Gesù.

vv.30 a 36

È ovvio, dal fatto che Gesù dichiara che Satana è loro padre, che non sono ancora figli di Dio.

Abbiamo già letto in Giovanni che ciò che serve per diventare un figlio di Dio, ovvero, per ricevere perdono per i nostri peccati e ricevere la vita eterna, è di ravvedersi e veramente credere in, ovvero, ricevere, Gesù Cristo, come Salvatore e Dio personale.

In questo brano, Gesù non sta parlando di come fare questo, ma piuttosto di come uno può riconoscere che ha vera fede. Inoltre, parla di alcuni risultati che la vera fede produce.

Quali sono alcuni dei frutti che Gesù elenca per mostrare se c’è vera fede?

v. 31

v. 39

v. 42

Primo frutto: perseverare nella parola di Cristo. Cosa vuol dire? Vuol dire ascoltare attentamente, e vivere secondo quella Parola. In altre parole, vuol dire dare a Cristo la guida della propria vita.

Secondo frutto: fare le opere di Abrahamo. La Bibbia descrive Abrahamo come un uomo che soprattutto viveva per fede, cioè, aveva una vera fede, e quella fede lo portava a ubbidire a Dio per tutta la vita. Egli lasciò il suo paese, Ur, per andare a vivere in un’altra terra come straniero. Quando Dio gli promise un figlio, anche se era vecchio credette a Dio. Quando finalmente ebbe il suo amato figlio, Isacco, e Dio gli comandò di andare a sacrificare Isacco, ubbidì senza esitazione. Tutto ciò testimonia della vera fede di Abrahamo. Perciò, “fare le opere di Abrahamo” vuol dire che la vera fede produrrà una vita di vera ubbidienza a Dio.

Terzo frutto: v.42 amare Gesù. La vera fede in Gesù, ovvero, ricevere Gesù personalmente come Salvatore e Dio, produce un enorme amore per Cristo. Chi veramente crede in Gesù riceve il perdono per i suoi peccati. Perciò, sa che Cristo è la fonte di ogni benedizione, sa che Cristo ha dato la propria vita per comprare la salvezza. Perciò, chi ha vera fede in Gesù Cristo amerà Cristo.

Quali sono alcuni dei risultati per chi veramente crede in Gesù Cristo?

v.32 Chi veramente crede in Cristo conoscerà la verità, e la verità farà veramente libera quella persona. Per capire questo dobbiamo capire in che senso ogni persona è schiava.

v.34 In che senso siamo tutti schiavi?

Tutti sanno di essere schiavi del peccato? Cioè, ogni persona riconosce che è uno schiavo?

Tristemente, la stragrande maggioranza delle persone non sa di essere schiava del peccato. Ciò non cambia la realtà. Il peccato è potente e furbo. La schiavitù è una dura schiavitù, ma spesso, una persona non sa di essere schiava, finché non arriva davanti al giudizio di Dio. Perciò, abbiamo bisogno della Parola di Dio. Nella sua Parola, Dio ci spiega quello che non siamo in grado di riconoscere per conto nostro, cioè, che siamo schiavi del peccato, e che la vera libertà arriva a chi veramente crede in Gesù Cristo.

Nel v.36 , Gesù sottolinea che Egli offre la vera libertà. Solo in Cristo possiamo avere questa vera libertà.

vv.37 a 47

Queste persone erano Giudei, facevano parte del popolo che Dio aveva scelto. Conoscevano le Scritture. Avevano ascoltato e accolto Gesù.

v.37 Eppure cosa cercavano di fare a Gesù?

vv.37,38 E cosa dice Gesù a riguardo? Quali due motivi dà per le loro azioni?

v.42 Quale evidenza o frutto avrebbero questi Giudei nelle loro vite se loro Padre fosse Dio?

v.44 Chi dichiara Gesù che è il loro padre?

Chi non riceve Cristo nella propria vita, è schiavo del peccato, e Satana è suo padre.

v.47 Invece, cosa fa chi è da Dio?

Anche oggi, tante persone sono convinti di appartenere a Dio, quando in realtà, sono schiavi del peccato e figli di Satana. Che terribile sorpresa sarà il giorno del giudizio quando ascolteranno la loro sentenza di condanna eterna. Quanto è importante veramente esaminarci con il metro biblico per riconoscere la nostra vera condizione spirituale.

vv.48– 55

Anche in questo brano, Cristo dimostra che Egli è Dio, e che la vera fede in Lui porta alla vita eterna.

v.51 Nel v.31, Gesù ha fatto capire che la vera fede porta a osservare veramente la sua parola, ovvero, a ubbidire veramente a Cristo. Qua, nel v.51, Gesù spiega che risultato ci sarà per chi ha la vera fede.

Quale risultato ci sarà?

Ricordiamo che la morte vuol dire la separazione da Dio. Chi crede veramente in Cristo non sarà mai separato da Dio. Ha vita eterna.

vv.52-56 Gesù parla della sua gloria. Un punto importante: quando uno non vuole ricevere Gesù come proprio Dio, ed essere sottomesso a Gesù, a un certo punto, quella persona non può più sopportare le verità di Cristo.

v.54 Cosa dice Gesù della sua gloria se glorifica Se stesso?

v.54 Chi Lo glorifica?

In questi versetti, Gesù spiega che il Padre Lo glorifica. Dio lo ha fatto quando ha parlato dal cielo al battesimo, poi tramite i miracoli che Gesù faceva, tramite la risurrezione, e tramite l’opera dello Spirito Santo nei suoi discepoli dopo.

Dio è geloso per la sua gloria, e non glorifica mai un altro.

Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi spetta agli idoli. (Isaia 42:8)

Dio non darà la sua gloria ad un altro, ma dà la sua gloria a Cristo Gesù. Anche questo è un’ulteriore conferma che Gesù Cristo è veramente Dio.

Gesù è Dio, vv. 56-59

Questi versetti sono un’altra forte prova che Gesù è l’eterno Dio.

v.56 Gesù dichiara di aver visto chi?

Quando i Giudei dichiarano l’assurdità della dichiarazione che un uomo in vita in quel epoca avrebbe potuto vedere Abrahamo, vissuto più di 1.500 anni prima, Gesù dichiara:

Prima che Abrahamo fosse nato, Io Sono.”

Questa è la terza volta in questo discorso che Gesù usa la frase “Io Sono”, cioè, il nome di Dio, per descriversi. In questo caso, non lascia alcun dubbio. Egli è l’IO SONO, anche prima del tempo di Abrahamo. Non poteva essere vero per un uomo, solo per Dio. Gesù Cristo è veramente Dio.

I Giudei capivano benissimo ciò che Gesù dichiarava. Per la legge dei Giudei, chi si metteva al posto di Dio doveva essere lapidato a morte. Perciò, presero delle pietre, per uccidere Gesù. Ma non era ancora giunto il momento per Gesù di morire per i peccati. Perciò, si nascose e uscì dal tempio.

Conclusione:

Ogni persona è nata e cresce schiava del peccato. Essere religioso e avere una fede intellettuale in Gesù Cristo non cambia la tua condizione spirituale.

Invece, la vera fede porta ad una vita trasformata. Solo con la vera fede si riceve il perdono e si diventa un vero figlio di Dio. Non è qualcosa che si deve guadagnare. È il dono di Dio. Però, bisogna ravvedersi veramente, e bisogna avere vera fede in Gesù, ovvero, riceverLo come Colui che ti salva e come il Sovrano Dio della tua vita.

Non puoi avere Gesù Cristo come un amico che ti aiuta, come un dio comodo che non ti disturba mentre vai avanti con la tua vita. In quel caso, sei tu che siedi sul trono della tua vita. Chi vive così si inganna, se pensa di avere fede in Cristo. Invece, la vera fede è come la fede di Abrahamo, che produceva una vita di ubbidienza.

Riconosci che Gesù Cristo è veramente Dio, e ancora più importante, credi in Lui come il TUO Dio, Colui a cui ti arrendi in tutto, sapendo che solo in Lui puoi trovare il perdono e la vera vita? Vuoi essere veramente libero dal tuo peccato, libero dalla condanna eterna, più di qualsiasi altra cosa? Vieni a Cristo!

Se non sei ancora arrivato ad avere Cristo come Signore della tua vita: valuta bene il tuo destino!

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Marco deFelice
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