Questa guida richiede una copia di Capitolo 6 dell'Evangelo di Giovanni.
Possiamo dividere questo capitolo in quattro parti:
1. vv.1-15 moltiplicazione del pane. Questo ci aiuta a riconoscere la divinità di Gesù Cristo. Solo Dio può fare questo.
2. vv.16-21 camminare sull’acqua. Questo ci aiuta a riconoscere la divinità di Gesù Cristo: solo Dio può fare questo, e comandare la natura, la sua creazione.
3. vv.17-56 Gesù è il pane della vita. Questo brano ci aiuta a capire che per ricevere la salvezza, la vera vita, la vita eterna, uno deve accogliere Cristo completamente, per chi è.
4. vv.60-71 la risposta dei discepoli a Gesù. Tanti abbandonano Cristo, e rivelano che non sono veramente suoi seguaci.
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Introduzione
In questa lezione, vogliamo studiare Giovanni capitolo 6. Possiamo dividere questo capitolo in quattro parti.
1. vv.1-15 moltiplicazione del pane
2. vv.16-21 camminare sull’acqua
3. vv.22-56 Gesù è il pane della vita
4. vv.60-71 la risposta dei discepoli a Gesù
Moltiplicazione del pane (vv.1- 15)
Iniziamo leggendo dal versetto 1 al versetto 15. In questo brano notiamo quello che abbiamo già visto in altri brani in Giovanni, cioè, che Gesù è il Cristo, e perciò, che Gesù è Dio. Vediamo questo tramite il miracolo che Gesù compie.
Leggiamo dal v. 1 al vv.15 e notiamo i dettagli.
“1 dopo queste cose, Gesù se ne andò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade. 2 E una grande folla lo seguiva, perché vedevano i segni che egli faceva sugli infermi. 3 ma Gesù salì sul monte e là si sedette con i suoi discepoli. 4 or la pasqua, la festa dei Giudei, era vicina. 5 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una grande folla veniva da lui, disse a Filippo: "dove compreremo del pane perché costoro possano mangiare?". 6 or diceva questo per metterlo alla prova, perché egli sapeva quello che stava per fare. 7 Filippo gli rispose: "duecento denari di pane non basterebbero per loro, perché ognuno di loro possa avere un pezzetto". 8 Andrea, fratello di Simon Pietro, uno dei suoi discepoli, gli disse: 9 "V’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due piccoli pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?". 10 E Gesù disse: "fate sedere la gente!". or c’era molta erba in quel luogo. la gente dunque si sedette ed erano in numero di circa cinquemila. 11 poi Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie li distribuì ai discepoli, e i discepoli alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. 12 E, dopo che furono saziati, Gesù disse ai suoi discepoli: "raccogliete i pezzi avanzati perché niente si perda". 13 essi dunque li raccolsero e riempirono dodici cesti con i pezzi di quei cinque pani d’orzo avanzati a coloro che avevano mangiato. 14 allora la gente, avendo visto il segno che Gesù aveva fatto, disse: "certamente costui è il profeta, che deve venire nel mondo". 15 ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo. ” (Giovanni 6:1-15 LND)
Notiamo qualche dettaglio che può aiutarci a capire di più chi è Gesù.
Leggiamo ancora vv. 5,6. Perché Gesù chiese a Filippo dove potevano comprare del pane? Sappiamo dal v.6 che non era per sapere come risolvere il problema. Gesù già sapeva tutto, essendo Dio. Sapeva quello che stava per fare.
Allora, perché chiese questo a Filippo?
Gesù chiese questo per mettere Filippo alla prova. Così facendo, Gesù aiutava Filippo a notare il problema, e l’impossibilità per loro di risolvere il problema. In questo modo, i discepoli sarebbero stati più in grado di riconoscere la grandezza del miracolo.
Anche nella nostra vita, Dio vuole aiutarci a riconoscere le sue opere. È molto facile mancare di vedere l’opera di Dio. Perciò, spesso, Dio gestisce la situazione in modo che possiamo riconoscere il nostro bisogno, per meglio riconoscere quando Egli opera. Similmente, Gesù preparava i discepoli per quello che stava per fare, per aiutare loro, e anche noi, a riconoscere meglio la grandezza del miracolo, per riconoscere la grandezza della potenza di Cristo.
vv. 7-10 la preparazione per il miracolo
Andrea porta a Cristo il ragazzo con i suoi pochi pani e pesci. Dio aveva provveduto questo ragazzo là. Cristo avrebbe potuto creare cibo dal nulla. Aveva già creato il mondo dal nulla. Ma in questo caso, per il suo scopo, nel suo piano usava questi pochi pani e pesci.
Quella quantità di cibo sarebbe stato sufficiente per la folla?
Quella piccola quantità di cibo non sarebbe stata nulla per così tante persone, non avrebbe dato nemmeno un assaggio a ciascuna persona lì presente. Ma Gesù voleva usare quella piccola quantità nel suo miracolo.
vv.10-13 Il miracolo vero e proprio
Leggiamo vv. 10-13. Questo è il miracolo in sé.
v. 11 Che cosa ha fatto Gesù prima di dividere il cibo?
Dopo aver reso grazie per il cibo, che era la pratica di Gesù, e dovrebbe essere anche la nostra, divise il cibo, moltiplicandolo in modo che tutte queste persone ne avessero in abbondanza.
Notiamo qualche cosa. Per primo vediamo che nella Bibbia, non si fanno grandi storie quando vengono raccontati i miracoli di Gesù. Quando c’è un presunto miracolo oggi, diventa un grande avvenimento. Tutto viene fatto in modo da ingrandire il fatto. Invece, nella Bibbia, i miracoli di Gesù venivano fatti, e vengono descritti, in modo molto semplice. Infatti, per un uomo, fare i miracoli che Gesù ha fatto sarebbe incredibile. Per Gesù Cristo, essendo il nostro Creatore, era molto semplice.
vv. 14,15 La reazione del popolo
È molto importante che notiamo la reazione delle persone, dopo che Gesù aveva fatto questo miracolo.
Leggiamo vv. 14, 15
14 La gente dunque, avendo visto il miracolo che Gesù aveva fatto, disse: «Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo». 15 Gesù, quindi, sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo.
Come ha reagito la gente quando ha visto il miracolo che Gesù aveva fatto?
Le persone cominciavano a capire un po’ del potere di Gesù, e volevano farlo diventare il loro re. Gesù rifiutava questo tipo di ruolo, e perciò, è andato via per stare da solo sul monte.
Pensate a questa situazione. Le persone volevano Gesù come loro re. Gesù non voleva essere il loro re.
Perché Gesù non voleva essere re?
Che cosa volevano veramente, queste persone? Ricordiamo la loro situazione. La Giudea era una provincia dell’Impero Romano. Le persone volevano essere liberate da questo giogo politico. In più, la vita era difficile. Dovevano lavorare tanto per avere da mangiare.
Allora, quello che queste persone volevano è molto simile a quello che le persone vogliono oggi. Vogliono un dio comodo, un dio che risolve tutti i loro problemi, e che sia come un dolce nonno che resta sempre in attesa, aspettando le richieste dei suoi nipoti.
Invece, come vediamo nel comportamento di Gesù, Gesù non era minimamente disposto a diventare quel tipo di re. Invece, sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo.
Tristemente, tante persone ancora oggi credono di poter avere Cristo come il loro re personale, ma loro intendono, un re che esiste per curare loro come vogliono loro, un re sempre pronto a servirli. Però, Dio non ci offre quella possibilità. Gesù è venuto per essere re, ma non quel tipo di re.
Perciò quando le persone lo cercavano perché diventasse il re che loro volevano, Gesù si allontanava.
Oggi, Gesù continua a tenersi lontano da coloro che LO vogliono come quel tipo di re che cura loro come vogliono loro. Non spetta a noi dire a Gesù come dovrebbe curarci. Chi vuole veramente avere Gesù deve ricevere Gesù per chi è, e accettare quello che Gesù vuole dare, che è molto più grande di quello che chiediamo noi.
Tanti miracoli di Gesù sembravano necessari per potere salvare la vita di qualcuno, o almeno estremamente importanti. Per esempio, le guarigioni, o quando aveva risuscitato Lazzaro dalla tomba.
Ma questo miracolo di moltiplicare il pane era veramente importante in sé?
Le persone sarebbero morte di fame senza questo pasto? Sarebbero rimasti senza mezzi per comprare del pane?
Chiaramente, questo miracolo, come quello di mutare l’acqua in vino al matrimonio di Cana, non serviva per provvedere ad un vero bisogno. Piuttosto, sia il miracolo a Cana che questo miracolo, aveva un altro scopo. Quale era lo scopo di questi miracoli?
Vedremo la risposta in dettaglio nel prossimo studio, la seconda parte di Giovanni 6. Gesù stesso ci darà la risposta nei in Giovanni 6:22- 56.
Gesù cammina sull’acqua (vv.16- 21)
Adesso, continuiamo nel capitolo. L'avvenimento che vogliamo considerare succede la sera dello stesso giorno.
Leggiamo Giovanni 6:16-21.
Leggiamo anche Marco 6:45-52.
45 E subito dopo Gesù costrinse i suoi discepoli a salire nella barca e a precederlo all’altra riva verso Betsaida, mentre egli licenziava la folla. 46 Appena l’ebbe congedata, salì sul monte a pregare. 47 E fattosi sera, la barca era in mezzo al mare ed egli era a terra tutto solo. 48 E, vedendo i discepoli affaticarsi a remare, perché avevano il vento contrario, verso la quarta vigilia della notte, egli andò verso loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. 49 Ma essi, vedendolo camminare sul mare, pensavano che fosse un fantasma e si misero a gridare, 50 perché lo avevano visto tutti e si erano spaventati; ma egli subito parlò loro e disse: "Fatevi animo, sono io, non temete!". 51 Poi salì con loro sulla barca e il vento si calmò, ed essi erano grandemente stupiti in se stessi e si meravigliarono, 52 perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.
Leggiamo anche Matteo 14:23-33
23 Dopo averle congedate, salì sul monte in disparte per pregare. E, fattosi sera, era là tutto solo. 24 La barca intanto si trovava al largo, in mezzo al mare, ed era sbattuta dalle onde perché il vento era contrario. 25 Alla quarta vigilia, della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. 26 I discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: "è un fantasma!". E si misero a gridare dalla paura; 27 ma subito Gesù parlò loro, dicendo: "Rassicuratevi; sono io, non temete!". 28 E Pietro, rispondendogli disse: "Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque". 29 Egli disse: "Vieni!" E Pietro, sceso dalla barca, camminò sulle acque, per venire da Gesù. 30 Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò dicendo: "Signore, salvami!". 31 E subito Gesù stese la mano, lo prese e gli disse: "O uomo di poca fede, perché hai dubitato?". 32 Poi, quando salirono in barca, il vento si acquetò. 33 Allora quelli che erano nella barca vennero e l’adorarono, dicendo: "Veramente tu sei il Figlio di Dio!".
Avete notato che anche se Gesù era lontano dai discepoli, sapeva esattamente della loro situazione? Abbiamo visto nella prima parte che Gesù sapeva che avrebbe fatto un miracolo con il pane e i pesci. Egli è Dio, e perciò, è onnisciente. Anche in questa situazione, vediamo che Gesù sapeva quello che sarebbe umanamente impossibile sapere, cioè, da lontano sapeva la situazione dei discepoli.
È molto importante capire che Gesù non ha limiti, né sulla natura, né sulla sua conoscenza. Gesù è Dio. Egli ha tutta l’autorità sulla sua creazione. Egli sa tutto di tutto.
Il fatto che Gesù sa tutto può essere una bella cosa. Però, da un altro punto di vista, dobbiamo capire che Gesù, sapendo tutto, conosce tutti i nostri peccati. Le persone intorno a noi possono vedere certi peccati visibili, ma non vedono i nostri cuori, e ci sono peccati che possiamo nascondere agli altri.
Invece, non possiamo nascondere nulla a Cristo. Egli vede tutti i nostri peccati, quelli che gli altri vedono, e anche tutti i peccati nascosti agli altri, ed Egli vede anche i nostri pensieri e i nostri cuori.
Visto che Gesù è onnisciente, vuol dire che quando Egli, come Giusto Giudice, giudicherà il mondo, non potremo nascondere nulla davanti a Lui.
Considera quello che dice in Salmo 139:1-18
1 Tu mi hai investigato, o Eterno e mi conosci. 2 Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. 3 Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. 4 Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca, ecco, tu, o Eterno, la conosci appieno. 5 Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la tua mano su di me. 6 La tua conoscenza è troppo sublime per me, talmente alta che non posso raggiungerla. 7 Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza? 8 Se salgo in cielo, tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, ecco, tu sei anche là. 9 Se prendo le ali dell’alba e vado a dimorare all’estremità del mare, 10 anche là la tua mano mi guiderà e la tua destra mi afferrerà. 11 Se dico: "Certo le tenebre mi nasconderanno", persino la notte diventerà luce intorno a me; 12 le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, anzi la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce, sono uguali per te.13 Poiché tu hai formato le mie reni, tu mi hai intessuto nel grembo di mia madre. 14 Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo; le tue opere, sono meravigliose, e io lo so molto bene. 15 Le mie ossa non ti erano nascoste quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo, e nel tuo libro erano già scritti tutti i giorni che erano stati fissati per me, anche se nessuno di essi esisteva ancora. 17 Oh, quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri, o DIO! Quanto è grande l’intero loro numero! 18 Se li volessi contare, sarebbero più numerosi della sabbia; quando mi sveglio sono ancora con te.
Se torniamo al miracolo di Gesù che camminava sull’acqua, vediamo che c’erano due miracoli.
v. 19 Qual era il miracolo più visibile?
Chiaramente, il fatto di camminare sull’acqua era un miracolo. Però, c'era anche un altro miracolo.
v. 21 Qual era questo secondo miracolo?
Avete visto che quando Gesù è entrato nella barca, subito si sono trovati alla terra dove erano diretti. Sappiamo dal racconto in Matteo e in Marco che erano in mezzo al mare. Perciò, anche questo è un miracolo.
Domanda: Questi due miracoli erano necessari? Cioè, Gesù sa tutto. Allora, Gesù sapeva che ci sarebbe stato il forte vento. Gesù ha scelto di non andare con i discepoli, e poi, di mandarli attraverso il mare quando sapeva che ci sarebbe stata la tempesta. Gesù avrebbe potuto calmare la tempesta da lontano, prima che diventasse forte. Oppure, avrebbe potuto tenere i discepoli là, vicino a Lui, per la notte. Cioè, essendo Dio, sapendo tutto, essendo in controllo della natura, e di tutto, non era necessario per Gesù di compiere questo miracolo.
Allora, perché l’ha fatto? Perché scelse di compiere questi grandi miracoli?
Se ricordiamo il suo primo miracolo, a Cana, quando cambiò l’acqua in vino, il motivo del suo miracolo era per manifestare la sua gloria. Anche questo miracolo, o meglio dire, questi miracoli, visto che ce n’erano vari insieme, anche questi miracoli servivano per mostrare chi è Gesù. Volta dopo volta, nell’Evangelo di Giovanni e anche negli altri evangeli, Dio ci mostra la vera identità di Gesù Cristo. L’evangelo mostra chi è Gesù, in modo che possiamo credere in Lui. Abbiamo imparato in Giovanni 1 che credere in Gesù vuol dire riceverLo, per chi è.
L’evangelo spiega molto chiaramente che Gesù è il Creatore e sovrano Dio di tutto e di tutti. L'unico modo di ricevere Gesù nella tua vita è di riceverLo come il tuo Dio, come il tuo sovrano Signore.
La ragione per cui Dio ci ha dato l’evangelo è per mostrarci chi è Gesù, affinché crediamo in Lui.
Ricordiamo che Gesù è Dio, Egli è onnipotente e onnisciente. Egli sa tutto di tutto. Perciò, Egli sa tutto di noi. Non possiamo nascondere nulla a Cristo. Quando Egli giudicherà il mondo, nulla sarà nascosto a Lui. Molti dei nostri peccati sono nascosti dalle persone intorno noi. Spesso, riusciamo a nascondere i nostri peccati da noi stessi. Ma nulla è nascosto a Cristo.
Dio sa che siamo peccatori. Il problema è che spesso, non vogliamo veramente riconoscere e ammettere la nostra vera condizione spirituale. Chi riconosce di essere un peccatore, e confessa i suoi peccati a Dio, riceverà pieno perdono per i suoi peccati, e diventerà un figlio di Dio, come abbiamo letto in Giovanni 1.
Quando uno diventa figlio di Dio, avrà la perfetta cura di Cristo. Come abbiamo visto la cura di Cristo per i discepoli, anche in mezzo alla tempesta, così oggi, Cristo continua a curare coloro che diventano i suoi figli.
Cristo sa tutto, perciò, non può mai esistere un problema che Cristo non capisca a fondo. Non esiste mai un problema che sia troppo grande per Cristo. Egli sa curare i suoi figli in modo perfetto. Egli permette le prove, Egli permette le tempeste. Però, Egli cura i suoi figli perfettamente. Chiaramente, era difficile per i discepoli durante la tempesta. Però, tramite quella prova, hanno potuto vedere di più la divinità e la potenza di Gesù Cristo. Così, potevano avere più fede in Lui.
Allora, concludo, invitandovi a considerare che Cristo ci conosce a fondo. Possiamo nascondere molti dei nostri peccati agli altri, ma non possiamo nascondere nulla a Cristo. Egli è onnisciente. Allora, quale sarà la tua risposta a Cristo? Riconoscerai la tua condizione spirituale, e riceverai Gesù come il tuo re, non un re comodo, come volevano le persone, ma come il tuo vero re, il re che comanda e guida la tua vita? Però, non solo guida, salva! Gesù offre la salvezza, per chi sa di essere un peccatore perduto, ma quando Gesù viene come Salvatore, viene anche come Re e Signore. Egli offre la vera vita, il vero perdono.
Considera la tua risposta a Cristo.
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Marco deFelice
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