Questa guida richiede una copia di Capitolo 1 dell'Evangelo di Giovanni.
Caro amico, lo scopo di questa guida è di aiutarti a comprendere meglio il meraviglioso messaggio dell’Evangelo secondo Giovanni, che fa parte della Parola di Dio, la Bibbia.
Ogni libro della Bibbia, come l’Evangelo di Giovanni, è diviso in capitoli, e questi capitoli sono suddivisi in versetti. Perciò, avvalendosi del riferimento citato per un libro, un capitolo, e uno o più versetti, si può trovare subito nella Bibbia il versetto che si sta cercando.
Il sistema usato per scrivere il riferimento è composto dal nome del libro, dal numero del capitolo, seguito da due punti e poi dal numero del versetto o dei versetti da citare.
Per esempio: “Giov. 1:16” indica l’Evangelo di Giovanni, capitolo 1, versetto 16. Cercalo adesso. A questo riferimento corrisponde il versetto: “E noi tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza grazia sopra grazia.” Altri esempi: Giov.15:1-14 indica il capitolo 15, dal versetto 1 al versetto 14. Giov.3:3,6 indica capitolo 3, versetto 3 e versetto 6.
Prima di iniziare, preghiamo Dio, chiedendoGli di aiutarci a capire la Sua parola.
O Signore, aiutaci a conoscerTi meglio attraverso questa Tua parola.
Dacci la guida dello Spirito Santo, affinché possiamo comprendere le verità spirituali di questo brano.
Grazie per il tuo aiuto.
Ti chiediamo queste cose per il merito di Gesù Cristo. Amen.
Autore e scopo dell’Evangelo di Giovanni
L’autore di questo evangelo è l’Apostolo Giovanni, uno dei dodici, e in particolare uno dei tre apostoli della cerchia intima di Gesù. Nell’evangelo, Giovanni più volte nomina se stesso definendosi “il discepolo che Gesù amava”. Giov. 13:23; 19:26; 20:2; 21:7; 21:20-24
Dio guidò Giovanni a scrivere questo evangelo con uno scopo ben preciso che lui stesso dichiara in Giov. 20:31 “Ma queste cose sono state scritte affinché voi crediate che Gesù è il Cristo il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.”
Non si tratta, quindi, di una semplice biografia, né di un semplice documento storico; questo evangelo è la testimonianza di qualcuno che aveva conosciuto Gesù da vicino, che L’aveva visto morire e poi L’aveva visto risorto. Giovanni ricevette la vera vita in Gesù e scrisse questo evangelo affinché anche tu possa avere la vera vita in Gesù. In che senso serve ottenere la vita, e che cos'è questa vita? Lo vedremo più avanti.
Giovanni 1:1-14
Iniziamo ora a considerare le verità che Dio ha per noi in Giovanni 1:1-14. Leggi questo passo 2 o 3 volte, poi, cercheremo di capire il suo messaggio. Per le domande che seguono, fa’ riferimento al versetto/i elencato/i per scoprire le risposte. Cioè, per ogni domanda, si trova la risposta corretta nel versetto indicato, e quindi, per ogni domanda, occorre rileggere il versetto per scoprire la risposta giusta.
v.1 Cosa dice della Parola? Questo versetto, insieme al v.2, ci aiuta a capire due cose riguardo alla Parola: una sua qualità, e la sua identità.
Quale qualità della Parola vediamo dalla frase: “nel principio era la Parola”?
Nel principio, all’inizio di tutto, la Parola già ERA, cioè, già esisteva all’inizio. Consideriamo questo, ma prima notiamo l’identità della Parola.
La Parola era CON Dio e allo stesso tempo la Parola ERA Dio. La Parola era, ed è, Dio. Però, allo stesso tempo, la Parola era CON Dio. La Parola è Dio, ma esiste anche una distinzione fra la Parola e Dio. La Parola in questo brano è un nome di Dio. La Parola è Dio.
v.2 ripete: era nel principio con Dio. Nel principio, la Parola già era. La Parola è Dio, e la Parola è eterna, cioè, esiste da sempre. Non possiamo comprendere a fondo l’eternità, ma possiamo sapere che Dio è Dio, infinito, e che noi siamo semplici uomini, finiti. Dio è superiore a noi in ogni senso.
A questo punto, vogliamo saltare in avanti e leggere il v.14, per capire un altro aspetto dell’identità della Parola.
v.14a “E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.” (Giovanni 1:14 LND)
Abbiamo già visto che la Parola è Dio, ma allo stesso tempo è distinta da Dio. Qua nel v.14, vediamo chiaramente un altro aspetto dell’identità della Parola. La Parola, non solo è Dio, ed eterna, ma si è fatta carne, cioè è diventata uomo, e ha abitato fra di “noi”, cioè ha vissuto insieme a Giovanni, l’autore di questo evangelo, e agli altri Apostoli. Giovanni sta descrivendo Gesù Cristo.
Quindi, è importantissimo tenere in mente che Gesù Cristo è prima di tutto Dio, ed è eterno. È sempre stato Dio. Ad un certo punto, è diventato anche uomo.
La Parola, Cristo, ci rivela qualcosa della Trinità. Dio è Uno, ma esiste in tre persone, però è sempre un solo Dio. Non è possibile capire questo a fondo, però, man mano che leggi la Bibbia, questo diventerà più chiaro.
Riprendiamo il discorso di Giovanni al v.3 per capire il motivo della venuta di Gesù Cristo nel mondo in forma di uomo.
v.3 Che cosa è stato fatto per mezzo della Parola (di Cristo)?
Ti sei mai domandato da dove è venuto il mondo? Forse anche tu hai capito che è troppo perfetto per essere qui per caso. Infatti, la Bibbia ci insegna che la natura stessa ci dimostra la potenza e la divinità di Dio. In questo versetto, impariamo che tutto è stato creato per mezzo di Dio, per mezzo della Parola, ovvero, Cristo Gesù. Quindi, nulla è qua per caso, e perciò, TU non sei qui in questo mondo per caso, infatti tu sei stato creato per uno scopo ben preciso.
Pensa alla creazione: si tratta di potere, una manifestazione del potere di Cristo, ovvero Dio, un potere talmente grande da essere incomprensibile. L’uomo riesce a modificare qualche piccola parte della creazione. Dio invece ha creato tutto, dal nulla. Dio è potente, anzi, è onnipotente. Non ci sono limiti alle Sue capacità.
Visto che Gesù Cristo ha creato tutto, quante delle cose appartengono a Lui?
Come Creatore, quali diritti ha Dio sulla sua creazione?
Quindi, essendo il TUO Creatore, quali diritti pensi che Dio abbia su di te?
A chi appartieni?
Infatti Gesù Cristo, essendo Creatore, è anche Signore e Sovrano di tutto, compreso te e me.
Come Sovrano, ha stabilito la sua legge per tutta la sua creazione. Ha stabilito quella che noi chiamiamo la “legge naturale” per la natura, e ha stabilito la sua legge morale per gli uomini.
Come Sovrano, ha stabilito di giudicare tutti gli uomini in base alla Sua perfetta e giusta legge.
Se vuoi leggere un altro brano che parla di questo, leggi Atti 17:22-31.
22 Allora Paolo, stando in piedi in mezzo all’Areopago, disse: "Ateniesi, io vi trovo in ogni cosa fin troppo religiosi. 23 Poiché, passando in rassegna e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: AL DIO SCONOSCIUTO. Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio. 24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d’uomo, 25 e non è servito dalle mani di uomini come se avesse bisogno di qualcosa, essendo lui che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa; 26 or egli ha tratto da un medesimo sangue tutte le nazione degli uomini, perché abitassero sopra tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche prestabilite e i confini della loro abitazione, 27 affinché cercassero il Signore, se mai riuscissero a trovarlo come a tastoni, benché egli non sia lontano da ognuno di noi. 28 Poiché in lui viviamo, ci muoviamo e siamo, come persino alcuni dei vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua progenie". 29 Essendo dunque noi progenie di Dio, non dobbiamo stimare che la Deità sia simile all’oro o all’argento o alla pietra o alla scultura d’arte e d’invenzione umana. 30 Dio dunque, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, ora comanda a tutti gli uomini, in ogni luogo, che si ravvedano. 31 Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell’uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti".
Per capire il messaggio dell’evangelo, dobbiamo capire la centralità di questa verità: cioè, che Dio è il Creatore di tutto, perciò è Sovrano su tutta la Sua creazione, ed è anche Giudice di tutte le Sue creature, compresi anche me e te.
v.4 Che cosa c’era nella Parola?
Che cosa era questa vita per gli uomini?
La vera vita è in Dio, cioè, in Gesù Cristo. Più avanti vedremo con maggior chiarezza cos’è questa vita. Intanto riconosciamo che Cristo è la luce degli uomini. Cristo è la luce del mondo.
v.5a Dove risplende la luce?
È chiaro che in questo versetto, non si tratta di luce fisica, né di tenebre naturali. Per capire il significato del termine “tenebre”, pensa a cosa vuol dire tenebre nel mondo fisico. Tenebre vuol dire mancanza di _____________. Se si spegne la luce in una stanza chiusa, ci saranno tenebre.
Spiritualmente parlando, tenebre è lo stato degli uomini, è la mancanza della luce, cioè, la mancanza di Dio (la Parola è Dio), ed anche la mancanza di vita. La Parola, Dio, è vita e luce. La luce splende nelle tenebre: cioè, splende dove non c’è Dio, fra gli uomini.
v.5b “E la luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno compresa.”
Questa parola, “compresa” è una parola che vuole dire afferrare, o prendere possesso della luce, vuol dire anche comprendere veramente.
Le tenebre hanno compreso la luce?
Gli uomini non hanno veramente compreso Dio, la Parola, non ne hanno preso possesso, perciò, sono rimasti senza la luce. Un altro modo per dire questo è che non hanno ricevuto la Parola, Dio, nella propria vita. Sono rimasti senza Dio. Hanno rifiutato di accogliere la luce, cioè Gesù Cristo, come il loro sovrano Dio.
Nell'Epistola agli Efesini, leggiamo che per conto proprio, gli uomini sono “ottenebrati nell’intelletto, estranei alla vita di Dio, per l’ignoranza che è in loro e per l’indurimento del loro cuore.” (Efesini 4:18 LND) Quindi, è a causa della durezza di cuore che l'uomo non riconosce la vera luce. Non riconosce in Gesù Cristo la persona di Dio. E così, non Lo riceve come Signore della propria vita.
Chi non riceve Gesù come Dio, rimane senza la luce, nel buio, ovvero, senza Dio, e perciò non ha neppure la vera vita, perché la vita è nella Parola, cioè, in Dio. Si può avere la vita fisica, ma essere spiritualmente morti. Questo brano ci insegna che tante persone non ricevono Gesù Cristo come Dio, e quindi, rimangono nella morte spirituale.
Anche oggi si può constatare che la grande maggioranza degli uomini non riceve Dio. Tante persone credono in Dio e in Gesù in senso intellettuale o religioso, ma non lo ricevono personalmente. Non Lo ricevono come Signore e Re della loro vita. Non ammettendo o non riconoscendo di essere veramente condannati e perduti, non Lo ricevono come vero Salvatore. Tanti accettano ben volentieri di seguire la religione, ma la maggioranza di loro non vuole ricevere Gesù come Sovrano, preferisce gestire la propria vita a modo suo, e perciò rimane nel buio spirituale.
Attenzione: non ricevere la luce, cioè non ricevere Gesù Cristo, non è sempre una scelta fatta coscientemente. Al contrario, il problema è di non averla fatta coscientemente.
Come esempio: se una ragazza non è sposata, non deve rifiutare di sposare un uomo per rimanere nubile. Basta non specificatamente riceverlo come marito. Cioè, non facendo niente, uno rimane nella stessa condizione. Quindi, anche se uno non rifiuta Cristo specificatamente, se non lo accoglie specificamente, rimane senza Cristo nella sua vita.
Infatti, troppo spesso, Gesù non viene ricevuto dalle persone non perché hanno specificatamente scelto di rifiutarLo, ma perché non Lo hanno specificatamente ricevuto per chi è veramente: il loro sovrano Creatore e Dio.
La testimonianza di Giovanni Battista
vv.6-8 In questi tre versetti, l’Apostolo Giovanni parla di un altro Giovanni, Giovanni Battista, colui che è stato mandato per attestare la verità della luce.
Da chi è stato mandato Giovanni Battista per rendere testimonianza alla luce?
Per quale scopo è stato mandato?
La venuta di Gesù Cristo era talmente importante che Dio ha mandato un messaggero per annunciarLo e preparare la gente a riceverLo.
n.b. Nel versetto 5, secondo varie traduzioni, leggiamo “ricevere”, o “sopraffatto”, o “compreso”. Nel v.7 leggiamo “credere” (cfr. 20:31) Mettendo insieme entrambi i termini, cioè, ricevere e credere, possiamo comprendere che bisogna riconoscere (credere in) Gesù come Sovrano Creatore (così infatti è stato descritto in questi primi versetti) e riceverLo nella propria vita così come Lui è veramente: il Signore.
Oggi, Dio ci ha provveduto la Bibbia per farci sentire le notizie su chi sia Gesù Cristo, e per prepararci a riceverLo nella nostra vita come Sovrano e Salvatore.
Qui in Italia, come in tanti paesi, la Bibbia è disponibile a tutti noi, per prepararci a ricevere Gesù. Però, quante persone che conosci cercano veramente Dio nella Sua Parola? Non ci sarà giustificazione per chi non si sarà impegnato di cuore a cercare Dio. Quindi, ti esorto ad impegnarti a cercare Dio, in Cristo Gesù, per mezzo della Parola di Dio.
v.10 Qui, si parla di nuovo della Parola. Nel v.1 è scritto che la Parola è Dio, e poi nel v.14 impariamo che è diventato uomo ed è venuto nel mondo. Qui Giovanni usa il pronome “Egli” per riferirsi alla Parola.
Gesù era nel mondo. Giovanni ci ricorda un fatto importante, che il mondo fu fatto da Gesù, perciò appartiene a Lui, è suo. Egli è il sovrano padrone del mondo.
In base a quello che dichiara il v.10, il mondo ha conosciuto o no Gesù quando Egli era nel mondo? Ovvero, il mondo ha riconosciuto Gesù Cristo come il Sovrano Dio e Creatore di tutto?
v.11 Gesù è venuto in casa Sua: i suoi l’hanno ricevuto?
La frase “casa sua” potrebbe avere due significati. Nel senso generale, può riferirsi al mondo, in quanto, il mondo è Suo, essendo stato creato da Lui. Quindi, è venuto nel mondo. Ma qui, probabilmente indica più specificatamente che Gesù è venuto in casa Sua, cioè al Suo popolo, i Giudei. Essi sono stati scelti da Dio come il Suo popolo, non per merito loro, ma per libera scelta di Dio.
Sia le persone del mondo, sia i Giudei, il popolo di Dio, non hanno ricevuto Gesù, cioè non hanno accettato Gesù per chi è veramente.
Chi era Gesù, e chi è tuttora, secondo quello che abbiamo appena letto? (v.1)
Che cosa ha fatto Gesù? (v.3)
Perciò, quali diritti ha Gesù di dirigere le nostre vite, ovvero, quale diritto ha riguardo alla nostra ubbidienza?
Chi è Gesù per questo mondo di tenebre? (v.4)
Era così allora, ed è così oggi. Il mondo appartiene ancora a Gesù. E ancora, le persone non Lo accettano per chi è veramente. Possono accettarLo come un buon Maestro, o un buon esempio; possono accettarLo come qualcuno che può essere di aiuto in certi momenti difficili, possono accettarLo come un poveretto morto sulla croce, ma tuttora la gente non vuole accettare Gesù come Creatore, Dio, e perciò il loro Sovrano.
Si può essere religioso e parlare molto di Cristo, e ancora non riceverLo. I Giudei di allora parlavano moltissimo di Dio e della Sua legge, ma erano peccatori, e non accettavano Dio stesso. La loro religione, pur essendo stata stabilita da Dio, era vana. Ancora oggi, tanti non ricevono Cristo personalmente come il loro Sovrano e Dio.
Però, non tutti Lo hanno rifiutato.
Alcuni hanno ricevuto Gesù Cristo per chi è veramente: Dio, Creatore, Sovrano e, come vedremo più avanti, Salvatore.
v.12 Che diritto ha dato Gesù a tutti quelli che L’hanno ricevuto?
Nota che nel v.12, ci sono due termini usati per chi ha ricevuto Gesù. L’uno è “ricevere”, l’altro è “credere”. Credere veramente in Gesù vuol dire ricevere Gesù per chi è veramente: Signore, Re e Salvatore. Credere in Gesù, non è solo accettare i fatti storici che Lo riguardano, è accoglierLo nella propria vita come Sovrano Dio.
Quindi, chi riceve Gesù riceve il diritto (autorità) di diventare un figlio di Dio. Non esiste alcun altro modo per diventare figlio di Dio. Notiamo che si diventa un figlio di Dio. Si diventa quello che non si è ancora. Chi riceve Gesù, di cuore, passa dalla condizione di NON essere un figlio di Dio, a DIVENTARE un figlio di Dio.
Quindi, ogni persona ha davanti a sé la scelta che determinerà la sua vita e la sua eternità:
-- ricevere Gesù Cristo e diventare figlio di Dio,
-- oppure NON riceverLo, e non diventare figlio di Dio.
Chi non ha veramente ricevuto Gesù Cristo, come sovrano Signore della sua vita, e Salvatore, non è un figlio di Dio. Tante persone pensano che siamo tutti figli di Dio dalla nascita, oppure da un sacramento fatto da uomini, quando uno è bimbo. Ciò non è vero. Essere figlio di Dio non è una qualità naturale. È qualcosa che si diventa, nel modo che Dio dichiara. Se tu non diventi un figlio di Dio nel modo che Dio ha stabilito, non sarai mai un figlio di Dio.
Adesso, vorrei richiamare l’attenzione su un concetto estremamente importante: Come si può diventare figlio di Dio? Il versetto 12 ci insegna che coloro i quali hanno ricevuto Cristo, cioè che hanno creduto in Lui, hanno ricevuto il diritto di diventare figli di Dio. Mentre studiamo l’Evangelo di Giovanni, cerchiamo di capire più a fondo cosa vuol dire “credere” e “ricevere” Cristo.
Il v.13 ci aiuta a capire come si diventa figli di Dio.
Quelli che sono diventati figli di Dio sono “nati da sangue”? Ovvero, la nascita che fa diventare figlio di Dio, viene trasmessa dai genitori ai figli?
Diventare figlio di Dio non dipende dal fatto di essere nato da genitori cristiani.
Coloro che diventano figli di Dio sono nati da volontà di carne?
Sono nati da volontà di uomo?
La nascita che ci fa diventare figli di Dio non ha nulla a che fare con la volontà o l’intervento di altri esseri umani, né con un atto che può compiere alcun uomo. Perciò, per esempio, non ha nulla a che fare con alcun rito o sacramento religioso. È un atto che non dipende dagli uomini. Nessun uomo ha alcun potere di far diventare figlio di Dio qualcuno, né se stesso, né un altro.
Allora, da chi sono nati coloro che diventano figli di Dio?
Per capire meglio come uno diventa figlio di Dio, consideriamo cosa vuol dire nascere. La nascita è un evento, non un processo. Contrariamente la crescita è un processo. La nascita fisica, compreso il concepimento, è l’inizio della vita fisica. La nascita spirituale, che avviene quando uno pone tutta la sua fede in Gesù e Lo riceve, è l’inizio della vita spirituale. È il momento in cui si diventa figli di Dio. Come vedremo più chiaramente nei capitoli successivi, questa è la “salvezza” e dipende totalmente ed esclusivamente dal rapporto che uno ha con Gesù Cristo.
v.14a Come abbiamo notato prima, in questo versetto, vediamo chiaramente l’identità della Parola. La Parola, che abbiamo visto è Dio, si è fatta carne, cioè è diventata anche uomo: Gesù. Egli ha vissuto fra gli uomini, specificatamente, fra gli apostoli come Giovanni che ha scritto questo evangelo.
Dai primi versetti di questo brano, abbiamo capito che Gesù è sempre esistito. È sempre stato Dio. In questo versetto, impariamo che ad un certo punto, è diventato anche uomo. Questo faceva parte del piano di salvezza di Dio.
v.14b Di che cosa era pieno Gesù?
_____________________________ e ______________________________.
Cosa hanno visto e contemplato Giovanni e gli altri apostoli di Gesù?
La Bibbia rivela chiaramente che solo Dio è pieno di gloria. I discepoli di Gesù avevano visto la Sua gloria, perché Gesù è Dio.
Riassunto di Giovanni 1:1-14
In questo brano abbiamo cominciato a vedere la testimonianza dell'Apostolo Giovanni riguardo a Gesù Cristo, la Parola. Abbiamo visto che Gesù Cristo, la Parola, esisteva nel principio, quindi, è eterno. Era con Dio ed era Dio. Ogni cosa che esiste è stata creata per mezzo di Lui. Questo spiega l’origine della creazione. Spiega anche perché Dio ha ogni diritto di essere Giudice: il mondo intero, compresi noi, appartiene a Lui. Come creature, dobbiamo tutti rendere conto a Dio della nostra vita.
In questo brano, Giovanni ci ha fatto vedere che, ad un certo punto nella storia, il Creatore, Dio, è diventato anche uomo, Gesù. È venuto al mondo come uomo e qui vediamo un’importante verità: Gesù, che è pienamente Dio, è diventato anche pienamente uomo.
Gesù è venuto al mondo per salvare il mondo ma, le persone di allora, come le persone di oggi, in gran parte, non hanno veramente ricevuto Gesù per chi è veramente.
Ma a quelli che hanno creduto in Lui e che l’hanno ricevuto, Gesù ha dato il diritto di diventare figli di Dio.
Questo punto è essenziale e fondamentale. Qui possiamo notare il fatto che la nostra risposta a Gesù determina il nostro stato davanti a Dio, e perciò la nostra eternità. Le parole usate sono “ricevere” e “credere” in Gesù.
Ricorda che bisogna diventare un figlio di Dio. Non lo siamo per natura, non lo siamo per nascita, non siamo figli di Dio per volontà nostra. Non lo siamo per mezzo di nessun atto umano. Si diventa figli di Dio quando, per mezzo della vera fede, si riceve Gesù nella propria vita, sia come Salvatore, in quanto ci si riconosce perduti e bisognosi di un Salvatore, sia come Signore e Re. Chi riceve Gesù così diventa un figlio di Dio e sarà salvato.
Ciascuno di noi inizia la vita separato da Dio, a causa del peccato. Nessun rito, sacramento o religione può cambiare lo stato di essere separato da Dio. Però, chi veramente riceve Gesù come suo Signore, Re e Salvatore diventa un figlio di Dio, è riconciliato con Dio, e sarà figlio di Dio per tutta l'eternità.
Perciò ci sono due diversi gruppi di persone: quelli che hanno creduto in Gesù e che sono diventati figli di Dio, e quelli che non hanno ricevuto Gesù, i quali rimangono separati da Dio.
Ognuno di noi si trova in un gruppo o nell’altro.
Tu — a quale gruppo appartieni?
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Marco deFelice
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