Intro:
Immaginiamo una famiglia composta da genitori con due bambini che comprano una casa in campagna. Questa casa è abbastanza vecchia, e occorrono molti lavori per metterla a posto. Anche il giardino è stato trascurato per tanti anni, e ha bisogno di molti interventi per ridiventare bello a vedersi.
Questa famiglia decide di voler realizzare un bell’orto e anche un bel frutteto. Così, vanno al vivaio per scegliere dei buoni alberi da frutto. Quando vedono i prezzi, però, decidono che non vogliono spendere così tanto. Vedono tanti piccoli alberi selvatici sui lati della strada, e così, senza pagare nulla, prendono un bel po’ di quegli alberelli, e li piantano nel luogo scelto per realizzare il frutteto.
Similmente, anziché spendere tanti soldi per comprare dei buoni semi per l’orto, trovano dei vecchi semi nel fenile, e usano quelli. Non avendo voglia di affaticarsi a zappare, spargono quei semi sulla terra, in mezzo alle erbaccee.
Dio manda la pioggia giusta, e il sole che serve alle piante per crescere, e così, la famiglia si aspetta un buon raccolto. Gli alberi cominciano a crescere e a diventare molto alti, con belle fronde. Nell’orto, cresce tanto verde, ma non sono verdure, ma piuttosto sono erbacce.
Anno dopo anno, questo padre porta i suoi bambini a cercare frutta sugli alberi e verdure nell’orto. Però anno dopo anno non trovano né frutta né verdura. Che terribile delusione. Quest’uomo aveva parlato molto ai suoi figli di quanto sarebbe stato bello uscire e mangiare frutta fresca appena raccolta, e tante buone verdure. Però, su tutti gli alberi che ha piantato non cresce mai la frutta. Su tutte quelle piante dell’orto non cresce mai la verdura.
Amici, quest’uomo non riesce a capire qual è il problema. Poverino, è cresciuto in città e non capisce bene la campagna. Siete in grado di aiutarlo a capire perché non trova mai frutta o verdura? Non è difficile da capire. Il problema è semplice. Lui ha seminato male, non voleva impegnarsi come avrebbe dovuto, non voleva spendere il giusto prezzo per avere dei buoni semi, non voleva affaticarsi nel preparare bene la terra. Perciò, nonostante il suo forte desiderio di godere dei buoni prodotti della terra, non ne avrà neanche un po’.
Quest’uomo è un chiaro esempio della verità di Galati 6:7-9
“7 Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà. 8 Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna. 9 Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.” (Galati 6:7-9 NRV)
Carissimi, un importantissimo principio nella vita cristiana è quello che l’uomo mieterà quello che avrà seminato. Questo vale in ogni campo della vita. Vale nel campo della natura, e vale nel campo spirituale.
Ci sono tantissime applicazioni di questo principio. Oggi, vorrei considerare un campo della vita che spesso viene un po’ ignorato. Eppure, questo campo è estremamente importante, e influisce moltissimo su quanto siamo benedetti da Dio.
C’è un insegnamento che Dio ci dà ripetutamente nella Bibbia, che molto spesso viene trascurato e ignorato. Ricordiamo che non possiamo ignorare gli insegnamenti di Dio senza pagarne le conseguenze. Non ubbidire a Dio vuol dire seminare male, seminare male vuol dire avere una cattiva mietitura. Questo vale per qualsiasi insegnamento che Dio ci dà. Se ci sono dieci insegnamenti che Dio mi dà, è io ne seguo otto, o anche nove, e trascuro uno o due di essi, non sto camminando bene davanti a Dio. Non devo sentirmi tranquillo e soddisfatto per tutte le cose che faccio come Dio vuole. Devo piuttosto riconoscere che io sono ribelle davanti a Dio in quel campo in cui non sto ubbidendo alla sua legge. In quella condizione, io non sto camminando nella luce, e la mia condizione è grave.
Questo principio vale per tutti gli insegnamenti di Dio. Oggi, vorrei considerare un insegnamento in particolare, che vedo trascurato molto spesso anche fra i credenti. Voglio parlare del comandamento di rendere onore a chi è dovuto l’onore, e rispetto a chi è dovuto il rispetto.
Viviamo in una società nella quale è normale disprezzare coloro che dovrebbero essere rispettati. Tristemente, la società onora coloro che non dovrebbero essere onorati. Nella nostra società c’è pochissimo onore del tipo che Dio insegna.
Voglio considerare insieme a voi alcuni brani della Bibbia che ci insegnano come dovrebbe vivere un vero figlio di Dio in questo campo. Vogliamo dividere questi brani in base alle varie categorie di persone che Dio ci comanda di rispettare ed onorare. Il mio scopo in questo sermone non è di andare a fondo in ogni brano, ma di considerare il quadro generale dell’importanza di avere una vita in cui il rispetto e l’onore riempiono la vita.
il senso di onorare
Prima di considerare questi brani, è giusto considerare per un momento il significato della parola onorare. Che cosa vuol dire onorare qualcuno? La parola Greca che viene tradotta come onorare vuol dire considerare di alto valore, stimare come prezioso, agire con molto rispetto. Onorare qualcuno riguarda prima di tutto il mio modo di pensare riguardo a quella persona. Ricordiamo che la definizione principale è: stimare di alto valore. Non è, cioè, un atto esteriore, ma piuttosto una presa di posizione. La stima che uno ha dentro di sé verso l’altra persona poi si esprime nel suo modo di comportarsi con quella persona, nel suo modo di parlare con quella persona, e anche nel suo modo di parlare di quella persona!
Quindi, se uno pensa male o parla male di qualcuno alle sue spalle, pur parlandogli con rispetto in faccia, non lo onora in verità. Onorare veramente riguarda la posizione che abbiamo nel nostro cuore verso una persona, il che poi si esprime nel nostro modo di comportarci nei suoi riguardi.
In qualche brano, troviamo anche il termine che indica rispettare o avere riverenza. Anche queste parole parlano di un comportamento che riguarda sia il modo di pensare della persona, sia il modo di parlare della persona con gli altri, sia il modo di parlare e agire con quella persona.
Allora, tenendo a mente il significato di queste parole, consideriamo le varie categorie di persone che dovremmo onorare e rispettare.
le autorità nella società
La prima categoria che voglio considerare è quella delle autorità nella società. Uno dei brani più chiari su questo argomento è Romani 13:1-7. Leggiamolo insieme.
“1 Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono stabilite da Dio. 2 Perciò chi resiste all’autorità si oppone all’ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si attireranno addosso una condanna; 3 infatti i magistrati non sono da temere per le opere buone, ma per le cattive. Tu, non vuoi temere l’autorità? Fa’ il bene e avrai la sua approvazione, 4 perché il magistrato è un ministro di Dio per il tuo bene; ma se fai il male, temi, perché egli non porta la spada invano; infatti è un ministro di Dio per infliggere una giusta punizione a chi fa il male. 5 Perciò è necessario stare sottomessi, non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza. 6 É anche per questa ragione che voi pagate le imposte, perché essi, che sono costantemente dediti a questa funzione, sono ministri di Dio. 7 Rendete a ciascuno quel che gli è dovuto: l’imposta a chi è dovuta l’imposta, la tassa a chi la tassa; il timore a chi il timore; l’onore a chi l’onore.” (Romani 13:1-7 NRV)
Chiaramente, questo brano parla delle autorità nella società in cui viviamo. È importante ricordare che al tempo di Paolo, l’autore di questa epistola, esisteva molta corruzione e disonestà nella società e nello Stato. Quindi, questo brano non è limitato alle situazioni in cui lo Stato è onesto e si impegna per il bene i suoi cittadini. Questo insegnamento vale per qualunque Stato in cui ci troviamo, e vale anche per il nostro Stato.
Dio ci comanda di onorare coloro che sono in autorità sopra di noi, non perché sono degni di tali onore in sé, ma a causa della posizione in cui si trovano.
A livello pratico, questo vuol dire che dobbiamo avere rispetto e onore per i vari ufficiali del nostro comune, e dello Stato. Gli studenti devono avere rispetto per i loro maestri e professori. Dobbiamo avere rispetto per coloro che prendono le nostre tasse, e per le forze dell’ordine.
Amici, ci vuole poco per riconoscere che c’è poco onore nella nostra società per queste persone. È piuttosto comune sparlare di loro, e disprezzarli nel modo di parlare di loro. Nella società questo è visto come una cosa normale, ma agli occhi di Dio, questo è un grave peccato.
Quindi, se tu ti trovi mancante di onore verso qualcuno in autorità, riconosci questo come peccato. Ravvediti. Abbandona questo peccato, segui la via della giustizia, camminando in santità davanti a Dio, onorando quelli che nella società Dio ha messo in autorità su di noi.
i padroni (datori di lavoro)
Un’altra categoria di persone che dobbiamo onorare e rispettare sono i nostri datori di lavoro. Anche qui, quello che è molto comune nella società è il contrario di quello che Dio comanda. Nella società, è normale parlare male dei datori di lavoro, se non in faccia, almeno dietro le spalle. Ascoltiamo quello che Dio ci comanda a riguardo. Notiamo che nella società nel tempo della Bibbia, il lavoro di tanti era quello di essere schiavi, o servi, o domestici. Nelle suddivisioni che fa la Bibbia, questi ruoli trovano corrispondenza oggi nel ruolo di dipendente o impiegato. Quindi, il ruolo di padrone corrisponde al ruolo di datore o capo di lavoro. Leggiamo tre brani che parlano di quello che Dio comanda a chi è sotto un padrone, o oggi, un datore di lavoro.
“1 Tutti quelli che sono sotto il giogo della schiavitù, stimino i loro padroni degni di ogni onore, perché il nome di Dio e la dottrina non vengano bestemmiati. 2 Quelli che hanno padroni credenti, non li disprezzino perché sono fratelli, ma li servano con maggiore impegno, perché quelli che beneficiano del loro servizio sono fedeli e amati. Insegna queste cose e raccomandale.” (1 Timoteo 6:1-2 NRV)
“18 Domestici, siate con ogni timore sottomessi ai vostri padroni; non solo ai buoni e ragionevoli, ma anche a quelli che sono difficili. 19 Perché è una grazia se qualcuno sopporta, per motivo di coscienza dinanzi a Dio, sofferenze che si subiscono ingiustamente.” (1 Pietro 2:18-19 NRV)
“22 Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne; non servendoli soltanto quando vi vedono, come per piacere agli uomini, ma con semplicità di cuore, temendo il Signore. 23 Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, 24 sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. Servite Cristo, il Signore! 25 Infatti chi agisce ingiustamente riceverà la retribuzione del torto che avrà fatto, senza che vi siano favoritismi.” (Colossesi 3:22-25 NRV)
Di nuovo, il nostro scopo non è di considerare ogni dettaglio di questi brani, ma di capire in senso generale il comportamento e l’atteggiamento che Dio ci comanda di avere. Da questi brani è chiaro che Dio ci comanda di avere rispetto ed onore per quelli che sono sopra di noi nel campo del lavoro. È importante notare che questo comandamento non è limitato a quei capi che sono buoni, ma comprende tutti, anche coloro che sono difficili da trattare, e né buoni né ragionevoli.
Ricordiamo che onorare riguarda non solo come parliamo con una persona, ma anche come parliamo di quella persona. Riguarda anche ciò che pensiamo di quella persona.
Onorare non vuol dire che non si può riconoscere i peccati evidenti che uno commette. In Pietro, ci è comandato di essere sottomessi con ogni timore, il che vuol dire con grande rispetto, anche ai padroni che sono difficili, e non buoni. Quindi, è ovvio che si può riconoscere un comportamento peccaminoso in un padrone che lo rende non buono e difficile. Però, pur riconoscendo i suoi peccati, siamo chiamati ad avere rispetto, sia nei nostri pensieri, sia nei nostri modi di parlare e di comportarci. Questa è la via della santità, ed è essenziale per godere delle benedizioni di Dio. Che Dio ci aiuti ad avere vero rispetto per i nostri datori e capi di lavori.
Genitori
Passiamo ora ad un’altra categoria di persone che dobbiamo onorare. Questa categoria sono i nostri genitori.
“1 Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto. 2 «Onora tuo padre e tua madre» (questo è il primo comandamento con promessa) 3 «affinché tu sia felice e abbia lunga vita sulla terra».” (Efesini 6:1-3 NRV)
Dio è molto chiaro. Un figlio che non onora i suoi genitori mancherà delle preziose benedizioni di Dio che dureranno tutta la vita. Quindi, la vera saggezza per un figlio è avere vero onore per i suoi genitori. Questo vuol dire non replicare, non tenere il muso lungo, non lamentarsi, non brontolare. Questo vuol dire ubbidire ai genitori con prontezza e con un buon atteggiamento.
Però, prima che voi genitori cominciate a dire: “ecco, ecco, ascoltate bene figli miei!”, vi fermo per ricordarvi che i figli non hanno saggezza di natura. La più grande responsabilità in questo campo non è quella dei figli, ma quella dei genitori.
Invece, la Bibbia ci insegna in Proverbi 22:
“La follia è legata al cuore del bambino, ma la verga della correzione l’allontanerà da lui.” (Proverbi 22:15 NRV)
Genitori, non dovete aspettare che i figli riconoscano da soli l’importanza di avere onore e di ubbidire a voi genitori. Dovete essere voi a insegnare questo a loro.
E che senso ha che un genitore si impegni ad insegnare al figlio ad avere onore, magari usando costantemente la verga, quando poi il figlio vede che il genitore non ha onore per quelli verso cui dovrebbe avere onore? Se i figli vedono il papà disprezzare i suoi capi di lavoro nel modo di parlare di loro, e vedono entrambi i genitori disprezzare le autorità dello Stato nelle conversazioni a tavola, e vedono mancanze di onore nei riguardi anche di altri, come possono quei figli veramente imparare ad onorare i loro genitori?
Se i genitori sono così, più i genitori insistono con i figli, più i figli vedranno l’ipocrisia dei genitori, e il rancore verso i genitori crescerà.
La soluzione sta prima di tutto nell’essere un esempio di onorare, e poi di insegnare questo al figlio.
Però ho una parola anche per voi figli che siete grandi. Un bambino di due o tre anni non può capire la parola di Dio, e non può capire da solo l’importanza di onorare i suoi genitori. Invece, voi figli che siete più grandi, avete anche voi una responsabilità vostra davanti a Dio di onorare i vostri genitori. Anche se loro non vi danno l’insegnamento che serve, o la disciplina che vi serve, nessuno vi impedisce di crescere nell’onore per contro vostro, in modo da ottenere questa meravigliosa benedizione che Dio promette a chi veramente onora i suoi genitori.
Il brano in Efesini riguarda principalmente i figli che sono ancora in casa dei genitori. Cosa dice la Bibbia riguardo ai figli adulti?
Un brano che ne parla è Marco 7. In questo brano, alcuni farisei e scribi, ovvero, Giudei che erano zelanti nel seguire le loro tradizioni religiose, vennero a Gesù per accusarlo, criticando i suoi discepoli. Leggiamo dal v.5.
“5 I farisei e gli scribi gli domandarono: «Perché i tuoi discepoli non seguono la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?» 6 E Gesù disse loro: «Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, com’è scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. 7 Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. 8 Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini». 9 Diceva loro ancora: «Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra! 10 Mosè infatti ha detto: “Onora tuo padre e tua madre”; e: “Chi maledice padre o madre sia condannato a morte”. 11 Voi, invece, se uno dice a suo padre o a sua madre: “Quello con cui potrei assisterti è Corbàn” (vale a dire, un’offerta a Dio), 12 non gli lasciate più far niente per suo padre o sua madre, 13 annullando così la parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata. Di cose simili ne fate molte».” (Marco 7:5-13 NRV)
Questo è un brano molto importante, ma per motivi di tempo voglio solo notare quello che insegna per quanto riguarda l’onore che un figlio adulto dovrebbe avere per i suoi genitori. Gesù lega in modo diretto l’onore per i genitori con il sostegno economico. In altre parole, quando un genitore è nel bisogno economico, il modo che Dio insegna al figlio per onorare quel genitore è di assisterlo economicamente. Questi Giudei avevano trovato un modo di non assistere i loro genitori bisognosi, e così Gesù dimostra che stavano peccando, mancando di onore verso i genitori.
Dico questo per aiutarci a capire che l’onore per i genitori continua anche dopo che un figlio diventa grande, anche se cambia forma.
Allora, vi chiedo, voi genitori siete un esempio per i vostri figli, di cosa vuol dire avere onore per tutti coloro che dovremmo onorare? State disciplinandoli quando mancano di onore per voi? E a noi tutti adulti chiedo: stiamo onorando i nostri genitori, pur avendo un rapporto diverso da quello di un figlio che è ancora in casa? Che Dio ci aiuti a vedere se siamo nel peccato in questo campo!
il marito
C’è un’altra categoria di persone che devono essere onorate, o usando un verbo più preciso, rispettate, e sono i mariti, dalle loro mogli. Leggiamo due brani che parlano di questo, prima in Efesini 5, poi in 1 Pietro 3.
“22 Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; 23 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo. 24 Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa.” (Efesini 5:22-24 NRV)
“Ma d’altronde, anche fra di voi, ciascuno individualmente ami sua moglie, come ama sé stesso; e altresì la moglie rispetti il marito.” (Efesini 5:33 NRV)
Ora leggiamo in 1 Pietro 3.
“Anche voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti perché, se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati, senza parola, dalla condotta delle loro mogli 2 quando avranno considerato la vostra condotta casta e rispettosa. 3 Il vostro ornamento non sia quello esteriore, che consiste nell’intrecciarsi i capelli, nel mettersi addosso gioielli d’oro e nell’indossare belle vesti, 4 ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore. 5 Così infatti si ornavano una volta le sante donne che speravano in Dio, restando sottomesse ai loro mariti, 6 come Sara che obbediva ad Abraamo, chiamandolo signore; della quale voi siete diventate figlie facendo il bene senza lasciarvi turbare da nessuna paura.” (1 Pietro 3:2-6 NRV)
Lo scopo di questo sermone non è di andare a fondo suo ruolo della moglie nei confronti del marito, ma limitandoci all’argomento di oggi, vogliamo notare che la moglie è chiamata ad avere rispetto per il proprio marito. La parola usata per “avere rispetto” è la stessa parola che viene usata per esprimere reverenza verso Dio in altri brani. Quando poi parla del fatto che la moglie deve essere sottomessa al marito come al Signore, è chiaro che la Bibbia ci insegna che dobbiamo essere sottomessi a Cristo con onore e rispetto. Quindi, Dio comanda ad ogni moglie di avere onore e rispetto per il marito. Questo vuol dire rispondere con rispetto, e con sottomissione, e mai ad alta voce o con asprezza. Questo vuol dire avere onore anche nel modo di pensare, e anche nel modo di parlare di lui con gli altri.
Solo quando la moglie si sottomette a Dio, ubbidendo a questo comandamento, può godere la pace che Dio offre alle mogli.
la moglie
Prima che voi mariti pensiate che dovete andare a casa e ricordare bene alle vostre mogli quanto devono onorarvi, voglio anche farvi notare che la Bibbia insegna che il marito deve onorare la moglie. Leggiamo insieme 1 Pietro 3:7.
“Anche voi, mariti, vivete insieme alle vostre mogli con il riguardo dovuto alla donna, come a un vaso più delicato. Onoratele, poiché anch’esse sono eredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite.” (1 Pietro 3:7 NRV)
Come alla moglie è comandato di rispettare il proprio marito, così al marito è comandato di onorare la propria moglie. Ricordiamo che onorare vuol dire stimare come preziosa, e quindi trattarla così. Il marito dovrebbe amare la moglie come Cristo ama la sua Chiesa. Pensiamo al grandissimo onore che Gesù Cristo dà alla Chiesa! Allora, quanto grande deve essere l’onore che ogni marito ha per la propria moglie.
Mariti, ascoltatemi bene! Onorare la propria moglie vuol dire parlare con dolcezza verso di lei, anche quando devi riprenderla. Vuol dire non parlare male di lei con altri, disprezzandola. Vuol dire sacrificarti pur di avere una tenera cura di lei, tenendo conto della sua debolezza, della sua stanchezza, e dei suoi bisogni. Onorare la propria moglie vuol dire cercare di accontentare le sue preferenze quando è possibile.
Mariti, se non onoriamo le nostre mogli, le nostre preghiere saranno impedite. Onorare veramente la propria moglie è un enorme impegno. Che Dio ci aiuti a vivere così!
il matrimonio
Parlando dell’onore che dobbiamo avere verso di altri, è giusto anche notare il comandamento in Ebrei 13:4. Leggiamolo.
“Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adùlteri.” (Ebrei 13:4 NRV)
A ogni credente è comandato di onorare il matrimonio, non solo il proprio matrimonio, ma ogni matrimonio. Tristemente, viviamo in una società che non solo non onora il matrimonio, ma lo disprezza moltissimo. È considerato normale per le persone fare commenti negativi contro il proprio coniuge, a volte scherzando, altre volte lamentandosi. È normale per le persone fare commenti sprezzanti verso il matrimonio in generale. Amici, non dev’essere mai così fra i credenti! Un credente non deve mai prendere in giro il proprio coniuge, né il matrimonio di un altro. È un grave peccato lamentarsi o brontolarsi del proprio coniuge.
Dobbiamo piuttosto vedere il matrimonio come qualcosa di estremamente importante agli occhi di Dio, e quindi, qualcosa da onorare con i nostri pensieri, e con le nostre parole. Che Dio ci aiuti ad essere un popolo così, che non disprezza quello che Dio onora, neanche in modo scherzoso.
gli anziani della chiesa
Passiamo ora ad una ulteriore categoria di persone che dovremmo onorare. Consideriamo quello che la Bibbia dice per quanto riguarda i pastori-anziani della Chiesa, ovvero, coloro che Dio ha posto in posizione di guida e autorità.
Voglio leggere alcuni brani, iniziando con 1 Tessalonicesi 5; poi Ebrei 13, poi 1Corinzi 16; poi 1 Timoteo 5. Di nuovo, non c’è tempo in questo sermone di andare a fondo per capire la ricchezza di tutti questi brani. Vogliamo capire principalmente quelli che dicono per quanto riguarda l’onore, il rispetto, e la stima dovuti agli anziani della Chiesa.
“12 Fratelli, vi preghiamo di aver riguardo per coloro che faticano in mezzo a voi, che vi sono preposti nel Signore e vi istruiscono, 13 e di tenerli in grande stima e di amarli a motivo della loro opera. Vivete in pace tra di voi.” (1 Tessalonicesi 5:12-13 NRV)
“Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; e considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro fede.” (Ebrei 13:7 NRV)
“Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per la vostra vita come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità.” (Ebrei 13:17 NRV)
“15 Ora, fratelli, voi conoscete la famiglia di Stefana, sapete che è la primizia dell’Acaia, e che si è dedicata al servizio dei fratelli; 16 vi esorto a sottomettervi anche voi a tali persone, e a chiunque lavora e fatica nell’opera comune.” (1 Corinzi 16:15-16 NRV)
“Gli anziani che tengono bene la presidenza, siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell’insegnamento;” (1 Timoteo 5:17 NRV)
Questi brani rendono chiaro che il comandamento di Dio per i membri della Chiesa è di avere grande onore e grande stima per i propri pastori-anziani. Come in tutti gli altri casi, questo riguarda sia il modo in cui pensiamo di loro, sia il modo in cui parliamo con loro, sia il modo in cui parliamo di loro. Il credente che non onora i suoi pastori-anziani, è un credente che cammina nel peccato, e mancherà molte delle benedizioni del Signore!
È ovvio che una persona potrebbe non essere sempre d’accordo con i pastori-anziani, come una moglie potrebbe non essere sempre d’accordo con suo marito, un marito potrebbe non essere d’accordo con sua moglie, un figlio potrebbe non essere d’accordo con i suoi genitori, e un dipendente non essere d’accordo con il suo capo. Ma il comandamento di stimare grandemente ed avere onore non dipende dal fatto di essere d’accordo o no. Riguarda sia l’atteggiamento che il modo di comportarsi, e di parlare.
È impossibile camminare in santità davanti a Dio se uno non ha onore per i suoi pastori-anziani. Beato il credente che ha questo onore, e beata la chiesa i cui anziani sono tenuti in grande stima, e come questi brani insegnano, in cui i credenti sono sottomessi a loro.
Conclusione
Carissimi, è facile impegnarci tantissimo in certi aspetti della vita cristiana, e credere di camminare anche bene, quando in realtà non stiamo camminando in ubbidienza in un altro campo. Non bisogna trascurare alcun aspetto della vita.
Vivendo nella società in cui ci troviamo, per la quale è così normale non onorare gli altri, è facile come credenti non renderci conto del peccato di mancare nell’onore e nel rispetto. Però, questo è un grave peccato agli occhi di Dio!
Allora, la mia preghiera è che meditando sulle verità che abbiamo visto in questi brani oggi, ogni credente qui possa esaminarsi attentamente davanti a Dio, riconoscere se in realtà ha veramente l’onore che Dio ci comanda di avere verso le categorie di persone che abbiamo considerato in questo sermone. Non si tratta di un onore superficiale, ma di un vero e profondo rispetto e modo di pensare, di comportarsi, e di parlare sia con quella persona, che di quella persona.
Ricordiamoci che non onorare qualcuno come Dio ci comanda vuol dire disprezzare un comandamento di Dio, il che vuol dire in realtà disprezzare Dio stesso. Quindi, non ubbidire a Dio in questo vuol dire non onorare Dio.
Che Dio ci faccia vedere qualsiasi nostro peccato in questo campo, affinché possiamo riconoscere e confessare ogni mancanza di onore. Che possiamo essere un popolo che onora Dio di cuore, onorando gli altri secondo i suoi comandamenti!