Spesso, si sente dire che il Dio dell'Antico Testamento è più severo del Dio del Nuovo Testamento, come se esistessero due dèi. Inoltre, tante persone hanno un concetto di Gesù come di uno molto mansueto.
Vorrei fare un semplice confronto fra la descrizione di Dio nella sua ira che troviamo nell'Antico Testamento, e la descrizione di Cristo nel Nuovo Testamento.
Dio è un Dio di ira, pronto a punire severamente
Nell'Antico Testamento, tanti brani dimostrano che Dio è un Dio di ira, pronto a punire molto severamente il peccato.
Numeri 16:1-35
“1 Il SIGNORE ha detto al mio Signore: «Siedi alla mia destra finché io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi». 2 Il SIGNORE stenderà da Sion lo scettro del tuo potere. Domina in mezzo ai tuoi nemici! 3 Il tuo popolo si offre volenteroso quando raduni il tuo esercito. Parata di santità, dal seno dell’alba la tua gioventù viene a te come rugiada. 4 Il SIGNORE ha giurato e non si pentirà: «Tu sei Sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedec». 5 Il Signore, alla tua destra, schiaccia dei re nel giorno della sua ira, 6 giudica i popoli, ammucchia i cadaveri, stritola la testa ai nemici in un vasto territorio. 7 Si disseta al torrente lungo il cammino, e perciò terrà alta la testa.” (Sal 110:1-7 NRV)
“1 O SIGNORE, il re si rallegra nella tua forza; oh, quanto esulta per la tua salvezza! 2 Tu hai soddisfatto il desiderio del suo cuore e non hai respinto la richiesta delle sue labbra. [Pausa] 3 Poiché tu gli sei venuto incontro con benedizioni eccellenti, gli hai posto in capo una corona d’oro finissimo. 4 Egli ti aveva chiesto vita, e tu gliel’hai data: lunghi giorni in eterno. 5 Grande è la sua gloria attraverso la tua salvezza. Tu lo rivesti di maestà e di magnificenza; 6 poiché lo ricolmi delle tue benedizioni per sempre, lo riempi di gioia in tua presenza. 7 Perciò il re confida nel SIGNORE, e, per la benevolenza dell’Altissimo, non sarà mai smosso. 8 La tua mano raggiungerà tutti i tuoi nemici; la tua destra colpirà quelli che ti odiano. 9 Tu li metterai come in una fornace ardente, quando apparirai; il SIGNORE, nel suo sdegno, li inabisserà, e il fuoco li divorerà. 10 Tu farai sparire il loro frutto dalla terra e la loro discendenza tra i figli degli uomini; 11 perché hanno macchinato del male contro di te; hanno ideato malvagi progetti, che non potranno attuare; 12 poiché tu farai loro voltar le spalle, con il tuo arco mirerai diritto alla loro faccia. 13 Innàlzati, o SIGNORE, con la tua forza; noi canteremo e celebreremo la tua potenza.” (Sal 21:1-13 NRV)
“1 Perché questo tumulto fra le nazioni, e perché meditano i popoli cose vane? 2 I re della terra si danno convegno e i prìncipi congiurano insieme contro il SIGNORE e contro il suo Unto, dicendo: 3 «Spezziamo i loro legami, e liberiamoci dalle loro catene». 4 Colui che siede nei cieli ne riderà; il Signore si farà beffe di loro. 5 Egli parlerà loro nella sua ira, e nel suo furore li renderà smarriti: 6 «Sono io», dirà, «che ho stabilito il mio re sopra Sion, il mio monte santo». 7 Io annunzierò il decreto: Il SIGNORE mi ha detto: «Tu sei mio figlio, oggi io t’ho generato. 8 Chiedimi, io ti darò in eredità le nazioni e in possesso le estremità della terra. 9 Tu le spezzerai con una verga di ferro; tu le frantumerai come un vaso d’argilla».” (Sal 2:1-9 NRV)
“14 Voi lo vedrete; il vostro cuore gioirà, le vostre ossa, come l’erba, riprenderanno vigore; la mano del SIGNORE si farà conoscere in favore dei suoi servi, e la sua indignazione, contro i suoi nemici. 15 Poiché ecco, il SIGNORE verrà nel fuoco, e i suoi carri saranno come l’uragano per dare la retribuzione della sua ira furente, per eseguire le sue minacce con fiamme di fuoco. 16 Poiché il SIGNORE eserciterà il suo giudizio con fuoco e spada, contro ogni carne; gli uccisi dal SIGNORE saranno molti.” (Isa 66:14-16 NRV)
“1 Oracolo su Ninive; libro della visione di Naum l’Elcosita. 2 Il SIGNORE è un Dio geloso e vendicatore; il SIGNORE è vendicatore e pieno di furore; il SIGNORE si vendica dei suoi avversari e serba rancore verso i suoi nemici. 3 Il SIGNORE è lento all’ira ed è molto potente, ma non lascia il colpevole impunito. Il SIGNORE cammina nell’uragano e nella tempesta, e le nuvole sono la polvere dei suoi piedi. 4 Egli sgrida il mare e lo prosciuga, dissecca tutti i fiumi. Basan langue, langue il Carmelo e appassisce il fiore del Libano. 5 I monti tremano davanti a lui, si sciolgono i colli; alla sua presenza si solleva la terra e il mondo con tutti i suoi abitanti. 6 Chi può resistere davanti alla sua indignazione? Chi può sopportare l’ardore della sua ira? Il suo furore si spande come fuoco e le rocce si schiantano davanti a lui.” (Naum 1:1-6 NRV) p.922
Da tutti questi brani, e da tantissimi altri simili in tutto l'Antico Testamento, comprendiamo che Dio è un Dio vendicatore, che sfogherà la sua ira contro tutti coloro che non avranno piegato le proprie ginocchia di cuore a Lui. È importante capire che questo è solo un lato della persona di Dio. Tanti immaginano Dio come se fosse solo così, quando in realtà, le Scritture dimostrano che Dio è anche pronto a mostrare grande misericordia e bontà verso coloro che si umiliano davanti a Lui. Comunque, Dio è anche un Dio di ira.
Gesù è mansueto e umile
Ora, voglio confrontare questo quadro di Dio che troviamo nell'Antico Testamento con una descrizione di Gesù Cristo che troviamo in Matteo 11. Questa descrizione rispecchia come tanti vedono Gesù, come se fosse solamente così.
“28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».” (Mat 11:28-30 NRV)
Come viene descritto Gesù qui? Egli si descrive essere mansueto ed umile di cuore. In Giovanni 10, Gesù si descrive come il buon pastore, che dà la sua vita per le pecore. Gesù accoglie chiunque viene a Lui con tutto il cuore.
Allora, ricordando che Gesù è Dio, il Dio descritto nel Nuovo Testamento è diverso dal Dio dell'Antico Testamento?
Anche Gesù è pieno di ira
Non ci sono differenze fra il Dio dell'Antico Testamento e il Dio del Nuovo Testamento. Dio non cambia mai.
Perciò, voglio leggere alcuni brani dal NT che parlano dell'ira di Dio, che la troviamo sia nel Padre, sia in Cristo.
“1 Gesù ricominciò a parlare loro in parabole, dicendo: 2 «Il regno dei cieli è simile a un re, il quale fece le nozze di suo figlio. 3 Mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze; ma questi non vollero venire. 4 Mandò una seconda volta altri servi, dicendo: "Dite agli invitati: Io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono ammazzati; tutto è pronto; venite alle nozze". 5 Ma quelli, non curandosene, se ne andarono, chi al suo campo, chi al suo commercio; 6 altri poi, presero i suoi servi, li maltrattarono e li uccisero. 7 Allora il re si adirò, mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e a bruciare la loro città.” (Mat 22:1-7 NRV)
“33 «Udite un’altra parabola: C’era un padron di casa, il quale piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l’uva e vi costruì una torre; poi l’affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. 34 Quando fu vicina la stagione dei frutti, mandò i suoi servi dai vignaiuoli per ricevere i frutti della vigna. 35 Ma i vignaiuoli presero i servi e ne picchiarono uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono. 36 Da capo mandò degli altri servi, in numero maggiore dei primi; ma quelli li trattarono allo stesso modo. 37 Finalmente, mandò loro suo figlio, dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio". 38 Ma i vignaiuoli, veduto il figlio, dissero tra di loro: "Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e facciamo nostra la sua eredità". 39 Lo presero, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero. 40 Quando verrà il padrone della vigna, che farà a quei vignaiuoli?» 41 Essi gli risposero: «Li farà perire malamente, quei malvagi, e affiderà la vigna ad altri vignaiuoli i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo».” (Mat 21:33-41 NRV)
“7 e a voi che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, 8 in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù. 9 Essi saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza, 10 quando verrà per essere in quel giorno glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto, perché è stata creduta la nostra testimonianza in mezzo a voi.” (2Tess 1:7-10 NRV)
“12 Guardai di nuovo quando l’Agnello aprì il sesto sigillo; e si fece un gran terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; 13 le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. 14 Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo. 15 I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. 16 E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; 17 perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?»” (Apo 6:12-17 NRV)
“11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia. 12 I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. 13 Era vestito di una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio. 14 Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fino bianco e puro. 15 Dalla bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazioni; ed egli le governerà con una verga di ferro, e pigerà il tino del vino dell’ira ardente del Dio onnipotente. 16 E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE E SIGNORE DEI SIGNORI.” (Apo 19:11-16 NRV)
Leggiamo un ultimo brano:
“11 Mentre essi ascoltavano queste cose, Gesù aggiunse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio stesse per manifestarsi immediatamente. 12 Disse dunque: «Un uomo nobile se ne andò in un paese lontano per ricevere l’investitura di un regno e poi tornare. 13 Chiamati a sé dieci suoi servi, diede loro dieci mine e disse loro: "Fatele fruttare fino al mio ritorno". 14 Or i suoi concittadini l’odiavano e gli mandarono dietro degli ambasciatori per dire: "Non vogliamo che costui regni su di noi". 15 Quando egli fu tornato, dopo aver ricevuto l’investitura del regno, fece venire quei servi ai quali aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ognuno avesse guadagnato mettendolo a frutto. 16 Si presentò il primo e disse: "Signore, la tua mina ne ha fruttate altre dieci". 17 Il re gli disse: "Va bene, servo buono; poiché sei stato fedele nelle minime cose, abbi potere su dieci città". 18 Poi venne il secondo, dicendo: "La tua mina, Signore, ha fruttato cinque mine". 19 Egli disse anche a questo: "E tu sii a capo di cinque città". 20 Poi ne venne un altro che disse: "Signore, ecco la tua mina che ho tenuta nascosta in un fazzoletto, 21 perché ho avuto paura di te che sei uomo duro; tu prendi quello che non hai depositato, e mieti quello che non hai seminato". 22 Il re gli disse: "Dalle tue parole ti giudicherò, servo malvagio! Tu sapevi che io sono un uomo duro, che prendo quello che non ho depositato e mieto quello che non ho seminato; 23 perché non hai messo il mio denaro in banca, e io, al mio ritorno, lo avrei riscosso con l’interesse?" 24 Poi disse a coloro che erano presenti: "Toglietegli la mina e datela a colui che ha dieci mine". 25 Essi gli dissero: "Signore, egli ha dieci mine!" 26 "Io vi dico che a chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 27 E quei miei nemici che non volevano che io regnassi su di loro, conduceteli qui e uccideteli in mia presenza"».” (Lu 19:11-27 NRV)
In questa parabola, Gesù è l'uomo nobile. Quando racconta del fatto che andò in un paese lontano per ricevere l'investitura di un regno, per poi tornare, parla del fatto che Gesù è tornato in cielo, e ritornerà con potenza per giudicare il mondo.
Dal v.14, impariamo che i suoi concittadini lo odiavano.
Notiamo poi quello che Gesù dirà al giudizio finale, per quanto riguarda coloro che non avranno voluto piegare il ginocchio alla sua sovranità nella loro vita. Leggiamo ancora il v.27.
27 E quei miei nemici che non volevano che io regnassi su di loro, conduceteli qui e uccideteli in mia presenza.
Che cosa sta dicendo Gesù qui? Chi sono queste persone che Gesù vuole vedere uccise in sua presenza? Qual è stato il loro reato?
Queste persone non volevano che Gesù regnasse su di loro. In altre parole, il loro peccato era quello di non voler che Egli fosse il loro sovrano Signore, non volevano essere totalmente sottomessi a Lui.
Gesù è il SIGNORE. L'unico modo per avere Gesù come proprio Salvatore è di averLo come proprio SIGNORE. Chi non vuole inginocchiarsi di cuore a Gesù, si troverà a dover subire l'ira di Gesù. Al giudizio finale, Gesù punirà davanti ai suoi occhi coloro che non avranno voluto in questa vita la sua autorità. Perciò l''ira di Gesù è una qualità (un aspetto, un attributo) della persona di Gesù, quanto lo è l'essere mansueto ed umile di cuore.
Valutazioni
Come possiamo rispondere a queste parole così dure di Gesù?
1) Dobbiamo riconoscere che sono veramente parole durissime. Gesù dichiara qualcosa di molto, molto pesante. Gesù comanderà che tutti coloro che non avranno voluto la sua autorità nella propria vita vengano uccisi davanti ai suoi occhi. Non li farà morire tormentati in qualche luogo segreto, ma li farà uccidere proprio davanti a Lui.
2) Dobbiamo inginocchiarci davanti al sovrano giudizio di Cristo, ed accettare che quello che Egli farà sarà giusto, perfettamente saggio, e sarà un aspetto del suo amore per coloro che hanno avuto vero timore di Lui e che si sono ravveduti.
3) Dovremmo tremare al pensiero che il futuro per così tante persone sarà così terribile.
4) Dovremmo riflettere molto su quanto terribile sia il peccato di rifiutare di accettare veramente la sovranità di Cristo nella propria vita. Se non fosse un peccato terribile, allora, Gesù non avrebbe una reazione così drastica. Oh che Dio ci aiuti a capire quanto grave è il peccato di non ubbidire a Gesù!
5) Dovremmo riconoscere che anche nei nostri cuori, abbiamo ancora la tendenza di ribellarci contro Gesù. Non abbiamo alcun diritto di vantarci.
6) Dobbiamo fuggire dall'ira dell'Agnello, quella stessa ira di cui abbiamo letto in Apocalisse 6:16. L'unico scampo è la croce di Cristo. Ed è infatti Gesù stesso che ha provveduto l'unico rifugio per fuggire dalla sua ira.
“Gesù che ci libera dall’ira imminente.” (1Tess 1:10 NRV)
7) Dobbiamo capire e meditare sulla verità che il nostro scampare dall'ira e dal tormento eterno, che erano il nostro destino, è solamente per grazia, e non per alcun merito o giustizia nostri. Quando facciamo il nostro meglio, non abbiamo comunque alcun merito agli occhi di Dio. Gesù ci spiega questa verità in Luca 17:10
“Così, anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che vi è comandato, dite: "Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quello che eravamo in obbligo di fare"».” (Luca 17:10 NRV)
8) Dobbiamo renderci conto che a volte, anziché riconoscere che siamo salvati totalmente per grazia, abbiamo l'orgoglio e la superbia di avere disprezzo verso i malvagi e i ribelli. In realtà, a causa nostra siamo pieni di peccati, e anche la nostra superbia e disprezzo dimostrano che per conto nostro, meriteremmo lo stesso tormento che riceveranno gli altri.
9) Dobbiamo ravvederci dalla nostra ribellione, che si manifesta in tanti modi, anche se spesso cerchiamo di nasconderla. Ravvedendoci, Dio, per mezzo della Sua grazia, farà sorgere in noi un amore verso coloro che sono ancora ribelli. Solo se siamo veramente ravveduti possiamo avere un cuore diverso da quello del fratello del figlio prodigo. Solo se siamo veramente ravveduti possiamo gioire quando un ribelle, anche se è qualcuno che ci ha fatto tanto male, si ravvede e riceve il perdono.
10) Se veramente meditiamo sulla severità del giudizio di Cristo, e sul fatto che per conto nostro meritiamo il giudizio come gli altri, ma che per grazia abbiamo ricevuto il perdono e un nuovo cuore, allora, il nostro desiderio diventerà quello di fare il più possibile per annunciare il giudizio e la possibilità del perdono a coloro che sono ribelli contro Cristo. Vorremo fare tutto il possibile per parlare con gli altri di Cristo, anche se questo significherà essere da loro disprezzati, avendo la speranza che alcuni saranno salvati.
Queste cose non sono facili, non vengono automaticamente. Per natura, è difficile credere alla severità del giudizio di Dio. Abbiamo la tendenza di pensare alla misericordia di Dio, e all'amore di Dio, e possiamo gioire che questi sono veri aspetti della sua Persona.
Cristo è un Agnello, però, un Agnello che giudicherà con grande severità ed ira. Noi dobbiamo camminare in santità, e non prendere i nostri peccati con leggerezza. Dobbiamo vivere alla luce del giudizio. Dobbiamo accettare tutto quello che la Bibbia dice, e non solo le parti che sono più piacevoli o incoraggianti.
Quando consideriamo il severo giudizio di Cristo contro i peccatori, ricordiamoci che il motivo è principalmente perché essi non hanno voluto che Cristo regnasse su di loro. Cioè, ciò che è grave agli occhi di Dio è il fatto di non volersi sottomettere a Lui. Quindi, anche se una persona vive quella vita che, umanamente parlando, è considerata una buona vita e non tanto malvagia, se quella persona non è sottomessa a Cristo, sarà comunque punita terribilmente.
Quindi, accettiamo quello che Dio ci dichiara nella Bibbia. Non diventiamo superbi, perché noi siamo salvati solamente per grazia. Se Dio dovesse trattarci in base al nostro merito, saremmo subito puniti come gli altri.
Preghiamo di avere un cuore che desidera grandemente la salvezza di altri. Impegniamoci in questo, costi quello che costi!
Alla gloria di Dio. Amen.