Aiuto Biblico

Come avere vera gioia e vera pace

di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per 7 ottobre 2007 cmd
parole chiavi: peccato, stoltezza, ostacoli alla crescita

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Voglio fare a ciascuno di voi una domanda molto importante.

In generale, potresti dire in tutta onestà di avere vera gioia ogni giorno? Hai vera pace? Di solito il tuo cuore è tranquillo?

Se non è così, è assurdo mentire, e fingere di sì. Sarebbe comportarsi come un malato che dice al dottore di stare bene. Facendo così, il paziente non riceverà l'aiuto che potrebbe avere per guarire e stare molto meglio.

Similmente, quando non siamo onesti con noi stessi e con gli altri, per quanto riguarda la nostra condizione spirituale, se portiamo una maschera e cerchiamo di fingere di andare bene, mentre in realtà andiamo male, tornare ad avere gioia e pace diventa più difficile proprio a causa del nostro comportamento.

Quanto è bella la vita quando abbiamo vera gioia e vera pace! Quanto è terribile la vita quando non abbiamo vera gioia e vera pace!

Gesù vuole che siamo pieni di gioia e che abbiamo una pace che sorpassa l'intelligenza per quanto è profonda.

Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena.” (Gv 15:11 LND)
Finora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.” (Gv 16:24 LND)
Io vi lascio la pace, vi do la mia pace; io ve la do, non come la dà il mondo; il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi.” (Gv 14:27 LND)
E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.” (Fl 4:7 LND)

Per quanto la gioia e la pace siano meravigliose e importanti, ci è impossibile produrre gioia e pace da noi stessi perché sono un frutto dello Spirito Santo. Solo lo Spirito Santo può produrre il suo frutto in noi. Vi leggo Galati 5:22

Ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo.” (Gal 5:22 LND)

Come possiamo avere il frutto dello Spirito, se è Lui che lo produce? È molto semplice. Dobbiamo essere ripieni dello Spirito Santo. Allora, avremo il frutto dello Spirito in abbondanza, e così saremo pieni di gioia, e avremo una grande pace. Per essere pieni dello Spirito Santo, dobbiamo solo camminare umilmente, per fede. In altre parole, dobbiamo camminare in santità. Vivendo così, saremo pieni dello Spirito Santo, ed Egli porterà il suo frutto in noi, comprese la gioia e la pace. Sono doni meravigliosi di Dio, che possiamo godere liberamente, quando camminiamo per fede, quando viviamo per fede.

Allora, oggi, vorrei parlare di come viviamo. Se viviamo per fede, avremo una grande gioia, e una profonda pace. Se NON viviamo per fede, se seguiamo la carne, allora, NON avremo gioia, né avremo pace.

Capire quello che determina come viviamo

Perciò, è estremamente importante capire come vivere per fede. Eppure, non sempre viviamo per fede, non sempre camminiamo umilmente in ubbidienza. Perché? E come possiamo camminare meglio?

Ci sono vari ostacoli ad una vita di fede. Vorrei menzionare i tre ostacoli principali, e poi, i mezzi che Dio ci dà per superare questi ostacoli. Applicando questi mezzi, possiamo essere ripieni dello Spirito Santo, e così, Egli produrrà il suo frutto in noi, e avremo una grande gioia e una profonda pace.

Allora, innanzi tutto, consideriamo alcune delle cose che ci ostacolano, affinché possiamo saperle combattere, e così vivere per fede godendo di conseguenza la gioia e la pace. Gli ostacoli principali sono la nostra carne, il mondo, e Satana.

L'ostacolo della nostra carne

Quello che ci ostacola più di tutto a camminare per fede è la nostra carne, ovvero, i nostri desideri peccaminosi.

Non dobbiamo mai pensare che pecchiamo principalmente a causa di influenze esterne nella nostra vita. Pecchiamo principalmente perché la nostra carne è peccaminosa. Siamo peccatori di natura. Finché siamo in questo corpo di carne, avremo da combattere contro il peccato dentro di noi.

Leggo Giacomo 1:13-15. Notate ciò che ci trascina nel peccato.

13 Nessuno, quando è tentato dica: "Io sono tentato da Dio," perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno. 14 Ciascuno invece è tentato quando è trascinato e adescato dalla propria concupiscenza. 15 Poi quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato e il peccato, quando è consumato, genera la morte.” (Giacomo 1:13-15 LND)

Avete sentito? È la nostra propria concupiscenza, la nostra carne, che ci trascina nel peccato. La Bibbia parla della concupiscenza della carne, della concupiscenza degli occhi e della superbia della vita.

Dobbiamo combattere contro la carne e camminare per lo Spirito, anziché per la carne, come leggiamo in Galati 5.

16 Or io dico: Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne, 17 la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l’una all’altra, cosicché voi non fate quel che vorreste. 18 Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge.” (Gal 5:16-18 LND)

Quindi, finché siamo in questo corpo, avremo da combattere la nostra propria carne. La nostra carne vuole ostacolarci dal camminare in santità, e dal godere la gioia e la pace di Dio. Quindi, è importante che comprendiamo che la nostra carne, il nostro peccato, è il nostro nemico peggiore.

L'ostacolo del mondo

Mentre la radice del nostro peccato è la nostra carne, ci sono anche fattori esterni che possono tentarci e stimolarci a peccare. Il mondo, nel senso di mondo pieno di peccato che ci circonda, è un grande pericolo, perché può facilmente trascinarci verso il peccato.

Da Genesi a Apocalisse, Dio ci insegna quanto è importante per un credente tenersi separato dal mondo, e ci comanda di non stabilire stretti legami con il mondo intorno a noi. Le ripetute cadute di Israele erano dovute al fatto che questa nazione, disubbidendo a Dio, aveva stabilito rapporti stretti con i popoli pagani ad essa. Per questo, gli Ebrei sono stati trascinati in tanti gravi peccati dai popoli intorno a loro. Hanno subito terribili conseguenze per i peccati che avevano imparato dal mondo circostante, nonostante le grandi opere di Dio nelle loro vite.

Un triste esempio di questo fatto è il re Salomone. Fu grandemente benedetto dal Signore, avendo ricevuto più saggezza di qualsiasi altro uomo, eppure peccò, sposando donne pagane. Influenzato da questa brutta compagnia, il grande uomo di Dio giunse ad inginocchiarsi davanti agli idoli.

La Bibbia ci avverte tante volte della necessità di stare in guardia contro l'influenza del mondo. Per esempio, in Salmo 1, leggiamo:

1 Beato l’uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori, 2 ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte.” (Sal 1:1-2 LND)

In 1Corinzi 15:33 leggiamo:

Non vi ingannate; le cattive compagnie corrompono i buoni costumi.” (1Cor 15:33 LND)

In Efesini 5 leggiamo:

5 Sappiate infatti questo: nessun fornicatore o immondo o avaro, il quale è un idolatra, ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio. 6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l’ira di Dio sui figli della disubbidienza. 7 Non siate dunque loro compagni. 8 Un tempo infatti eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore; camminate dunque come figli di luce.” (Efe 5:5-8 LND)

Il messaggio in questi brani è sempre lo stesso. Dobbiamo evitare stretti contatti con il mondo, altrimenti questo ci porterà a peccare. Viviamo nel mondo, ma non dobbiamo essere del mondo. Dobbiamo evitare di avere come compagnia i peccatori.

Allora, come dobbiamo fare quando siamo costretti ad avere uno stretto contatto con peccatori? Per esempio, uno studente è molto in contatto con i compagni di classe. In certi lavori, si passa molto tempo con i colleghi. Ci sono situazioni in cui dobbiamo trascorrere parecchio tempo con parenti non credenti.

In questi casi, per evitare di essere influenzati, bisogna stare sempre in guardia. Non si può evitare di stare con i non credenti a scuola o al lavoro, o con certi parenti, ma si può evitare di chiamare questi non credenti per parlare con loro dopo l'orario di scuola o dopo il lavoro. Se qualcuno ha per forza contatti con non credenti a scuola o al lavoro o in qualche altra situazione, dovrebbe impegnarsi ancora di più ad avere frequenti contatti con credenti, per ricevere un'influenza positiva che lo aiuterà a tenere gli occhi su Cristo. Poi, quando sta con i non credenti, dovrebbe stare in guardia per non seguire i loro ragionamenti e discorsi, ma piuttosto essere una luce per loro.

L'ostacolo di Satana

Quindi, la nostra carne ci ostacola a camminare in santità, il mondo ci ostacola a camminare in santità, e c'è anche un terzo intralcio, un terribile nemico, che ci ostacola a camminare in santità e dunque ad essere ripieni della gioia e della pace di Dio.

Questo nemico è Satana. Satana non ha alcun potere di farci peccare. Ciò che Satana può fare è mettere pensieri falsi nella nostra testa. Questi pensieri possono venire dai nostri ragionamenti o possono venire dagli altri.

Grazie a Dio, non siamo senza difesa, perché abbiamo le verità di Dio. Gesù fu tentato con falsi ragionamenti e vinse per mezzo delle verità di Dio. Dio ci comanda di prendere ogni pensiero, ogni ragionamento, e di renderli ubbidienti a Cristo.

Se non confrontiamo un ragionamento con la verità di Dio per riconoscere che è falso, quel ragionamento ci porterà a peccare, e quindi a non essere pieni dello Spirito Santo, e perciò, a non avere gioia e pace nella nostra vita.

Quindi, è estremamente importante valutare ogni nostro ragionamento con la Scrittura. Impariamo, dunque, a combattere i falsi pensieri che Satana ci mette in testa, come pure dobbiamo combattere la nostra carne, facendo morire ciò che in noi è terreno, oltre a dover anche stare in guardia contro l'influenza del mondo, evitando la compagnia sbagliata.

Come combattere questi ostacoli

Come possiamo superare gli ostacoli e avere pensieri veri, che ci aiutano a camminare in santità e per fede? Come possiamo riconoscere l'inganno del peccato, per non cadere? Visto che siamo circondati tutti i giorni dal mondo, come possiamo proteggerci contro la sua influenza? In parole semplici, dobbiamo avere pensieri giusti. Così potremo vivere in santità, ed essere pieni dello Spirito Santo. Allora, in che modo possiamo controllare i nostri pensieri e così camminare in santità?

Per controllare i nostri pensieri, dobbiamo impegnarci in vari campi, ognuno dei quali è essenziale.

La nostra compagnia

Per poter camminare in santità, e perciò godere la gioia e la pace, dobbiamo stare sempre in guardia evitando la compagnia sbagliata. Come abbiamo letto prima, la brutta compagnia ci influenzerà nel male. Perciò, dobbiamo evitarla. Ricordate che il termine “compagnia” si riferisce alle persone con cui scegliamo di passare del tempo. Quindi, possono essere amici, possono essere coloro che ascoltiamo per radio o in tivù, e possono essere i protagonisti delle nostre letture. Se volete gioia e pace, che sono un frutto dello Spirito Santo, evitate la compagnia sbagliata.

Gli oggetti dei nostri pensieri

Oltre ad evitare la compagnia sbagliata, per poter camminare in santità, e perciò per godere la gioia e la pace di Dio, dobbiamo scegliere di pensare alle cose giuste, in ogni situazione. Questo è un campo di battaglia giorno per giorno!

Vi leggo Filippesi 4:8, in cui tramite l'Apostolo Paolo Dio ci ordina quali sono le cose a cui dobbiamo pensare.

Quanto al rimanente, fratelli, tutte le cose che sono veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che sono giuste, tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che sono di buona fama, se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose.” (Fil 4:8 LND)

Dio ci comanda di riempire i nostri pensieri con le cose vere, oneste, giuste, pure, e in cui c'è qualche virtù. Queste cose riguardano Dio. E soprattutto Gesù Cristo deve essere l'oggetto dei nostri pensieri, sia la sua persona che le sue opere!

Ricordare la nostra condizione passata

Oltre a controllare la nostra compagnia e pensare alle cose giuste e buone, la Bibbia ci comanda qualcos'altro che può aiutarci moltissimo a camminare in santità, in modo da abbondare di gioia e di pace. Ci comanda di ricordare qual era la nostra condizione passata e di confrontarla con la nostra condizione attuale in Cristo.

In Efesini 1, Paolo ci spiega qual è la nostra condizione attuale, ora che abbiamo ricevuto il perdono e ogni benedizione spirituale in Cristo Gesù. Poi, in Efesini 2, Paolo ci spiega che eravamo morti nei nostri peccati, come gli altri, e che eravamo figli d'ira. Leggo ora dal v.11 a 13.

11 Perciò ricordatevi che un tempo voi gentili di nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi, perché tali sono stati fatti nella carne per mano d’uomo, 12 eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d’Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo. 13 Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo. ” (Ef 2:11-13 LND)

In questo passo, Dio ci ordina di ricordare quella che era la nostra condizione prima della salvezza. Solo ricordando la nostra condizione passata possiamo capire meglio la grandezza della nostra salvezza. Quindi, per avere la gioia che Dio ha riservato ad ogni credente, dobbiamo ricordare spesso qual era la nostra condizione prima che Dio ci salvasse per mezzo di Gesù Cristo.

Riempire i pensieri con la Parola di Dio

Un'altra pratica che serve moltissimo per poter camminare in santità, in modo da abbondare di gioia e di pace, è riempire i nostri pensieri con la Parola di Dio. Questo comprende sia il meditare sulle Scritture sia il fatto di memorizzarla, ovvero, di nasconderla nel nostro cuore.

Vi leggo tre fra i tantissimi brani che parlano di questo argomento.

Ho conservato la tua parola nel mio cuore, per non peccare contro di te.” (Sal 119:11 LND)

La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore.” (Col 3:16 LND)

1 Beato l’uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori, 2 ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte. 3 Egli sarà come un albero piantato lungo i rivi d’acqua, che dà il suo frutto nella sua stagione e le cui foglie non appassiscono; e tutto quello che fa prospererà,” (Sal 1:1-3 LND)

Questi brani parlano di conservare la Parola di Dio nel cuore, per poi meditarla giorno e notte. L'uomo che vive così sarà un uomo grandemente benedetto dal Signore e avrà la gioia e la pace di Dio.

Un cammino di santità

Quindi, dobbiamo stare in guardia circa la nostra compagnia, dobbiamo essere attenti a ciò che pensiamo, dobbiamo ricordare qual era la nostra condizione passata e dobbiamo riempire il nostro cuore con le verità di Dio. Fare tutto questo ci aiuta poi a camminare, ovvero a vivere, in santità, e questo è necessario per poter essere ripieni dello Spirito Santo. Infatti, camminando in santità saremo pieni dello Spirito Santo. Se NON camminiamo in santità, NON saremo pieni dello Spirito Santo, e non avremo il frutto dello Spirito.

Quindi, per essere pieni dello Spirito Santo, dobbiamo camminare in santità. Per vivere in santità, dobbiamo essere pronti a riconoscere e confessare i nostri peccati.

Infatti, quello che ci ostacola dall'essere ripieni dello Spirito Santo non è la brutta compagnia in sé, non è in sé il fatto di non essere riempiti con le verità di Dio, ma è il nostro peccato non confessato.

Quando non confessiamo e non abbandoniamo il nostro peccato, è impossibile essere pieni dello Spirito Santo, e perciò, non avremo il frutto dello Spirito, e di conseguenza non avremo né vera gioia né vera pace!

Che senso ha continuare nel peccato?

Visto che è così meraviglioso essere pieni dello Spirito Santo e godere la gioia e la pace di Dio giorno per giorno, perché spesso non viviamo in santità? Perché spesso vogliamo restare nel nostro peccato?

In realtà, ogni volta che non vogliamo abbandonare un peccato, stiamo scegliendo quel peccato al posto delle benedizioni di Dio. Finché non abbandoniamo i nostri peccati, non possiamo essere pieni dello Spirito Santo e non godremo il frutto dello Spirito. È impossibile essere pieni dello Spirito Santo se non confessiamo i nostri peccati.

Se non confessiamo i nostri peccati, non importa quanto ci impegniamo. Possiamo leggere la Bibbia varie ore al giorno, possiamo impegnarci nel servire il Signore in tanti modi diversi. Come padri o madri possiamo fare tanti sacrifici. Possiamo sacrificare le nostre preferenze per aiutare gli altri. Però, se non siamo pronti ad abbandonare i nostri peccati, sarà tutto inutile. Non avremo la gioia e la pace di Dio. Dio è un Dio santo. Vuole ubbidienza, non sacrificio.

Qual è il peccato che non vuoi abbandonare?

Forse non vuoi abbandonare il tuo egoismo. Forse hai la tendenza a non voler aiutare in casa, il che è una forma di egoismo e anche di pigrizia, e non intendi cambiare. Forse hai qualche peccato segreto che non vuoi rivelare, né abbandonare.

Forse aspiri all'approvazione degli altri, e così vuoi vestirti o agire in modo tale da essere visto bene dagli altri o anche da te stesso.

Forse pecchi di concupiscenza degli occhi, e vuoi godere di nuove cose almeno a livello di pensieri, anche se non riesci a comprarle.

Tu, marito, forse non vuoi abbandonare il peccato di essere duro con tua moglie. È uno sfogo per la tua carne. Moglie, forse non vuoi veramente essere sottomessa, non vuoi arrenderti totalmente a Dio in questo campo.

Forse, ad alcuni di voi piace provare autocommiserazione.

Qualsiasi sia il peccato che non vuoi abbandonare, che cosa stai facendo in realtà, quando scegli di rimanere attaccato al tuo?

Fermatevi a pensarci con me. Cosa succede quando pecchiamo? Perché continuiamo a peccare?

Il motivo per cui pecchiamo

Perché pecchiamo? In realtà, pecchiamo perché crediamo, anche se non ce ne rendiamo conto, che il peccato può benedirci, e non solo, ma che può benedirci più di quanto Dio possa benedirci. Pecchiamo perché crediamo che il peccato può farci stare bene.

Pensate ad Eva e al serpente nel Giardino di Eden. Il serpente spiegò ad Eva che mangiando il frutto proibito, ovvero, peccando contro Dio, lei avrebbe acquistato una conoscenza tale da diventare come Dio. In altre parole, sarebbe stata benedetta, più di quanto avrebbe potuto essere benedetta da Dio. Avrebbe ottenuto qualcosa che le avrebbe permesso di stare meglio rispetto a come stava camminando per fede in Dio.

Eva ha peccato perché ha creduto alla menzogna che il peccato avrebbe soddisfatto il suo cuore più di quanto Dio avrebbe potuto soddisfare il suo cuore.

Cari, il peccato non può mai soddisfare il nostro cuore, nemmeno un po'. Può soddisfare la nostra carne, e solo fino ad un certo punto. Tuttavia, il peccato non può mai soddisfare veramente il nostro cuore. Quindi, credere che il peccato ci farà stare veramente bene è credere una menzogna.

Nel caso di Eva nel Giardino, e poi di Adamo, sappiamo quale triste frutto portò il loro pensiero falso, frutto che abbiamo ereditato anche noi. Il peccato non può mai benedire, anzi, ci fa perdere le benedizioni di Dio.

Quindi, rendiamoci conto che ogni volta che pecchiamo, stiamo credendo la menzogna che il peccato può farci stare bene.

Tu, figlio: ogni volta che ti viene in mente che sarebbe molto più bello non dover ubbidire ai tuoi genitori, stai credendo una menzogna. Marito, ogni volta che secondo te sarebbe meglio non doverti sacrificare per tua moglie, stai credendo una menzogna. Moglie, se credi che almeno qualche volta, sarebbe molto più bello non doverti sottomettere a tuo marito, stai credendo una menzogna. E, pensando a tutti noi: ogni volta che crediamo che avere la gloria e l'approvazione degli uomini sarebbe qualcosa di bello, stiamo credendo una menzogna, perché in realtà, ci toglie le vere benedizioni.

La realtà del peccato

In realtà, il peccato non può mai benedirci. Non può mai farci stare veramente bene. Invece di benedirci, il nostro peccato ci allontana da Dio, che è la fonte di ogni vera benedizione.

In Giacomo 1, leggiamo:

16 Non lasciatevi ingannare, fratelli miei carissimi; 17 ogni buona donazione e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre dei lumi, presso il quale non vi è mutamento né ombra di rivolgimento.” (Giacomo 1:16-17 LND)

Ogni buon dono viene da Dio, e da Dio solo. Lontano da Dio, ci sono solo il male e le promesse false del peccato. È quel che leggiamo in Efesini 4:17-19, dove vediamo ciò che sta dietro il peccato.

17 Questo dunque attesto nel Signore, che non camminiate più come camminano ancora gli altri gentili, nella vanità della loro mente, 18 ottenebrati nell’intelletto, estranei alla vita di Dio, per l’ignoranza che è in loro e per l’indurimento del loro cuore. 19 Essi, essendo diventati insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni impurità con insaziabile bramosia.” (Efe 4:17-19 LND)

Qui, impariamo che coloro che camminano nel peccato, camminano nella vanità della loro mente. Ovvero, i loro ragionamenti, che li spingono a peccare, sono tutti sbagliati. Sono ottenebrati nell'intelletto, perché credono che il peccato può farli star bene, quando in realtà, porta solo male. Sono ignoranti e duri di cuore, insensibili alla verità.

O carissimi, dimostriamo una grande stoltezza ogni volta che scegliamo di seguire la via del peccato. È una via che porta solo male e rimpianti. Certamente, promette tantissimo, ma sono tutte menzogne. Per questo, Dio ci comanda di non vivere più così.

Prima che l'Apostolo Paolo fosse salvato, odiava Gesù Cristo e si impegnava a perseguitare i credenti. Cristo Gesù apparse a Paolo, mentre il futuro apostolo era in viaggio per Damasco. Vi leggo da Atti 9:

Ed egli disse: "Chi sei, Signore?". E il Signore disse. "Io sono Gesù, che tu perseguiti; ti è duro recalcitrare contro i pungoli".” (Atti 9:5 LND)

Notate le parole: “Ti è duro recalcitrare contro i pungoli.”

Quando pecchiamo, non solo il peccato non ci benedice, ma ci stiamo ribellando contro Dio stesso, e la nostra ribellione ci porta tanto, tanto male. Ci fa recalcitrare contro i pungoli. È impossibile ribellarci contro Dio e vincere. Ci facciamo solo del male ogni volta che scegliamo di peccare.

Allora, alla luce di questo fatto, perché continuare a peccare? Perché continuare a credere la menzogna che il peccato può benedirci? Perché sperare in quello che in realtà ci farà solo del male, come abbiamo già visto tutti, volta dopo volta, nella nostra vita?

Quando ti ostini in qualche peccato, perché ti è così difficile ravvederti e confessarlo? O quanto siamo stolti, quando non vogliamo abbandonare i nostri peccati! Preghiamo che Dio ci apra gli occhi per capire quanto è stolto restare nel peccato, e quanto invece è grande la benedizione di abbandonare il peccato e avvicinarci di nuovo a Dio!

Allora, viviamo camminando in santità

Ora, voglio ridomandarvi ciò che che vi avevo chiesto all'inizio. Hai vera pace e vera gioia? Il tuo cuore è veramente tranquillo?

Se la risposta è sì, allora, sappi che è un frutto dello Spirito Santo. Continua nella via in cui stai camminando.

Se la risposta è no, non fingere più. Non sprecare più tempo. Piuttosto, corri umilmente a Cristo, riconosci e confessa i tuoi peccati. Non aspettare che altri riconoscano i loro peccati prima di te. Confessa i tuoi peccati. Stabilisci le abitudini che abbiamo esaminato oggi, e che possono aiutarti a essere pieno dello Spirito Santo. Scegli la compagnia giusta, impegnati a pensare alle cose giuste e vere, memorizza la Parola di Dio e meditala. Pensa spesso alla tua condizione prima della salvezza.

Umiliati davanti a Dio, cammina in santità, giorno per giorno, e sarai pieno dello Spirito Santo: Egli ti darà in abbondanza il suo meraviglioso frutto. Conoscerai in abbondanza la vera gioia e la vera pace, e il tuo cuore sarà soddisfatto, ora, e per sempre. Amen!