Perché certe cose, che in sé hanno poco o nessun vero valore, o che hanno poca importanza, ci sembrano però così importanti?
Chi è genitore sa che spesso ci possono essere guerre in casa perché un figlio vuole a tutti i costi fare o avere qualcosa che in realtà non ha alcun vero valore.
Perché reputiamo così importanti certe cose?
Io mi ricordo che, all'età delle scuole superiori, avere i capelli lunghi mi sembrava estremamente importante. Oggi, mi rendo conto che questo non importa affatto. Allora, perché ciò mi sembrava così importante in quegli anni?
Capita qualcosa di simile a tante persone che considerano estremamente importante il modo di vestire o altri aspetti dell'apparenza, quando in realtà, quello che uno indossa non cambia la vera persona. Perché dunque l'apparenza sembra così importante per tanta gente? Che cosa cambia, in realtà, se sei o se non sei vestito alla moda? Allora, perché sembra una cosa così importante?
Ci sono tantissimi esempi di cose che reputiamo importanti ma che, in realtà, hanno poca o nessuna vera importanza.
Nella nostra società, ad esempio, basta pensare ai tifosi di una squadra. In qualsiasi partita, l'umore dei supporter è strettamente collegato all'andamento della squadra, soprattutto se questa arriva fino al campionato.. Come mai l'andamento di quella squadra è così importante per un tifoso, quando solitamente egli non ha mai avuto l'occasione di conoscere di persona un giocatore della sua squadra? Inoltre, che la squadra vinca o che perda, non cambia nulla nella vita del tifoso! Allora, come mai l'andamento della sua squadra è molto importante per lui?
Perché consideriamo così importanti cose che in realtà non sono tali, non solo eternamente, ma neanche in questa vita?
Dove si cerca la propria identità
La risposta è molto semplice. Noi reputiamo una cosa importante quando ci identifichiamo con essa e così essa diventa il nostro tesoro.
C'è una grande differenza fra semplicemente apprezzare una cosa e trovare la nostra identità in essa. Se apprezzo soltanto una cosa, nel caso in cui io non possa averla, questo non mi creerà alcun problema. Se invece mi identifico con qualcosa, non poterlo avere o non poterlo fare mi turberà molto.
Per esempio, quando avevo 17 anni, ricercavo soprattutto la mia identità nella mia apparenza. Perciò, la mia apparenza era estremamente importante per me. Il mio modo di vestire e la lunghezza dei miei capelli facevano parte della percezione che avevo di me, e perciò ci pensavo tutti giorni. Se non potevo avere quei 5mm in più nella lunghezza dei miei capelli, mi turbavo tantissimo.
Ora, non trovo più la mia identità nell'apparenza. Cerco di essere ordinato, ma in realtà, non mi importa.
Il tifoso di una squadra si identifica con quella squadra. Non solo gli piace guardare le partite, ma egli si considera un tifoso di quella squadra, ed essa fa parte della sua identità. Egli la percepisce come la SUA squadra, e reputa una vittoria della squadra come una SUA vittoria. Perciò, le partite sono molto importanti per lui. Non solo le guarda, ma ne parla con gli altri. Egli prova una grande soddisfazione o un grande dispiacere a seconda di come va la squadra con cui si identifica. In realtà, essa diventa un tesoro nel suo cuore.
Tante persone ricercano soprattutto la loro identità nell'apparenza. Non solo piace loro un certo modo di vestire o di portare i capelli, ma secondo loro, questi aspetti fanno parte della loro personalità e quindi hanno un ruolo estremamente importante per loro. Se per qualche motivo una persona simile non riesce ad avere un'apparenza che rispecchi il modo in cui lei stessa si vede, essa si sentirà a disagio.
Al contrario, quando qualcuno non si identifica minimamente con l'apparenza, se gli capita di non potersi vestire in un certo modo, non sarà un problema per lui. Il suo modo di vestire infatti non costituisce per lui né un piacere, né un peso particolari.
Basta guardarci intorno per notare che questa è la realtà che ci circonda. Le persone considerano importante ciò con cui si identificano. Questo diventa il loro tesoro, e controlla il loro modo di vivere.
Allora, è estremamente importante capire in che cosa ci identifichiamo, perché ciò determina come viviamo e, perciò, determinerà in gran parte la nostra eternità.
Quindi, a ciascuno di voi, chiedo: “In che cosa ti identifichi? Chi sei? Come ti identifichi, non solo a parole ma nei tuoi pensieri e nel tuo cuore?”
In realtà, non sempre capiamo davvero in che cosa troviamo la nostra identità. Per riconoscerlo, basta però notare ciò che è importante per noi, ciò che ci entusiasma o che ci pesa, ciò a cui pensiamo e di cui vogliamo parlare.
L'esempio di una moglie e madre
Per capire meglio quanto è importante identificarci nelle cose giuste, pensate all'esempio di una donna che è anche moglie e madre. Se lei trova la sua identità nel fatto di essere moglie e madre, allora, non avrà bisogno di ricordi e di stimoli per svolgere quel ruolo importante. Il marito non dovrà telefonarle ogni giorno dal lavoro per ricordarle di curare i figli o di preparare la cena. Poiché lei si vede come moglie e madre, lei svolgerà naturalmente quel ruolo con impegno.
Invece, se quella donna non dovesse identificarsi come moglie e madre, allora, sarà quasi impossibile per lei svolgere bene quel ruolo importante. Cercando la sua identità in altre cose, lei non si impegnerà naturalmente in ciò che dovrebbe compiere in casa, per il marito e per i figli, e questo porterà sicuramente a tanti problemi.
La nostra identità in Cristo
Allora, tenete bene in mente che è estremamente importante ciò in cui ci identifichiamo. Quello in cui ci identifichiamo determina come viviamo.
Chiedo dunque a ciascuno di voi: “Tu, chi sei? Qual è la tua identità? Come ti identifichi? In che cosa cerchi la tua identità?”
Prima di considerare come vi identificate, tenete presente che se uno non si identifica in ciò che realmente è, la sua vita sarà un disastro.
Riprendiamo il nostro esempio di una donna che è moglie e madre potremmo altrettanto fare un esempio con un uomo che è anche marito e padre.Se una donna che è moglie e madre non si identifica come tale, la sua vita sarà un disastro. Non vivrà come dovrebbe vivere, arrecherà gravi danni alla propria vitae a quella delle persone intorno a sé. Quindi, è importante considerare come ti identifichi, ma ancora di più, è importante che ti identifichi in base a ciò che sei veramente.
Oggi, voglio rivolgermi a voi che siete stati salvati per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo. Con l'aiuto di Dio, voglio parlare di chi siamo in Cristo Gesù, e di quella che è la nostra vera identità. Per voi che non avete Gesù Cristo come Salvatore e Signore, prego che sentire la descrizione di chi è colui che ha Cristo Gesù come Salvatore vi stimolerà a desiderare Gesù Cristo come vostro Salvatore e Signore.
Per chi è veramente salvato, prego che riconoscere di più la vostra vera identità sarà uno stimolo per vivere secondo questa identità, e per non cercare la vostra identità in ciò che non importa.
La fonte: la Parola di Dio
Chiaramente, come in ogni altro discorso importante, scopriamo la nostra vera identità nella Parola di Dio, la Bibbia. Infatti, oggi, vogliamo esaminare tanti brani che ci aiutano a comprendere la reale identità di ogni vero credente.
Non c'è tempo, in questo sermone, di andare a fondo su ciascuna di queste verità meravigliose. Però, vedere queste verità tutte insieme può aiutarci a comprendere meglio l'immensa ed eterna ricchezza della nostra identità in Cristo, affinché possiamo viverla.
Se, ad esempio, è importante aiutare chi si sposa a rendersi conto davvero della sua nuova identità di marito o di moglie, affinché lui o lei possa vivere quel ruolo, quanto più è importante, per ogni vero credente, comprendere realmente l'unico ruolo che durerà per tutta la sua vita e per tutta l'eternità!
Perciò, se tu sei un figlio di Dio, chi sei?
A. Un figlio di Dio
Se sei un figlio di Dio, allora sei un figlio di Dio. Pensaci: sei un figlio del Creatore e Sovrano Signore di tutto l'universo. Per capire l'immensità di questa verità, iniziamo ricordando chi eravamo prima della salvezza. Leggo Efesini 2:1-3:
“1 Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati, 2 nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell’aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza, 3 fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d’ira, come anche gli altri.” (Ef 2:1-3 LND)
Prima della salvezza, ogni persona era un figlio d'ira. Era sotto l'ira di Dio. Quella era la sua condizione. Però, Dio non ci ha lasciati in quella condizione. Leggo i vv. 4,5, che parlano di ciò che Dio ha fatto.
“4 Ma Dio, che è ricco in misericordia per il suo grande amore con il quale ci ha amati, 5 anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia),” (Efe 2:4-5 LND)
Dio ci ha vivificati con Cristo il che, altrove, viene chiamato anche “nuova nascita”. Egli ci ha fatto nascere come figli suoi. Ci ha fatto passare dalla condizione di figli d'ira a figli suoi!
Volta dopo volta, la Bibbia parla dell'incredibile realtà del fatto che siamo figli di Dio. Vi leggo 1Giovanni 3:1-3.
“1 Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio. La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui, 2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. 3 E chiunque ha questa speranza in lui, purifichi se stesso, come egli è puro.” (1Gv 3:1-3 LND)
“14 Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio. 15 Voi infatti non avete ricevuto uno spirito di schiavitù per cadere nuovamente nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione per il quale gridiamo: "Abba, Padre"” (Romani 8:14-15 LND)
“Ora perché voi siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei vostri cuori che grida: "Abba, Padre,"” (Galati 4:6 LND)
Un figlio di Dio può liberamente chiamare Dio stesso “Abba, Padre”.
Se sei salvato, sappi che Dio ti ha scelto prima della creazione del mondo per farti diventare un suo figlio amato. Questa è la tua vera identità. Non è ancora visibile al mondo, ma lo sarà al ritorno di Cristo.
Siamo figli di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo. Non esiste alcun altro modo per diventare un figlio di Dio, come leggiamo in Galati 3:26-28:
“26 perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù. 27 Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. 28 Non c’è né Giudeo né Greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesù.” (Gal 3:26-28 LND)
Chi sei? Sei un figlio del Dio altissimo.
B. Una nuova creatura
Se sei un figlio di Dio, allora, sei una nuova creatura. Non sei più quello che eri. Non si tratta di un cambiamento esterno, di un nuovo modo di vivere, di comportarsi o di pensare, anche se questi ne sono i frutti. Si tratta invece di essere una nuova creatura, una nuova persona, che vivrà per tutta l'eternità nella presenza di Dio. Leggo 2Corinzi 5:17.
“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove.” (2Corinzi 5:17 LND)
Da soli, potremmo impegnarci per tutta la vita a migliorare, ma resteremmo sempre le stesse persone, eternamente separati da Dio, e schiavi del nostro peccato. Invece, Dio ha compiuto l'impossibile, ci ha fatto nascere di nuovo e ci ha fatto diventare nuove creature in Cristo Gesù. Essendo nuove creature, viviamo per quello che siamo. Identifichiamoci con Cristo Gesù come nuove creature. Camminiamo in novità di vita.
C. Il tempio di Dio, il corpo di Cristo
Se sei un figlio di Dio, allora insieme a tutti gli altri figli di Dio, sei il tempio di Dio, e lo Spirito di Dio abita in te. Leggiamo questo in 1Corinzi 3:16.
“Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1Cor 3:16 LND)
Siamo il tempio di Dio stesso, e quindi è fondamentale che viviamo in santità. Inoltre, siamo il corpo di Gesù Cristo, di cui Egli è il capo. Leggo 1Corinzi 12:27:
“Or voi siete il corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per parte sua.” (1Cor 12:27 LND)
Essendo parte del corpo di Cristo, è essenziale che restiamo attaccati al nostro Capo, Gesù Cristo e seguiamo la sua guida in ogni minimo dettaglio.
D. Un santo
Oltre ad essere figlio, a far parte del tempio di Dio, e ad essere membro del corpo di Cristo, se sei un figlio di Dio, allora, sei un santo. Leggo Efesini 1:1. Troviamo la stessa dichiarazione anche in altre epistole.
“Paolo, apostolo di Gesù Cristo per la volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso e fedeli in Cristo Gesù:” (Ef esini 1:1 LND)
Per merito di Gesù Cristo, ogni vero credente è un santo. Ogni credente è un santo perché è coperto con la giustizia di Cristo Gesù. Essendo santi, è fondamentale che camminiamo in santità. Viviamo in un mondo di peccato. Noi siamo santi. Identifichiamoci come santi, e camminiamo in santità.
E. Eredi della gloria
Se sei un figlio di Dio, allora, sei anche erede della gloria. Non siamo in grado di capire che una minima parte dell'immensità di questa realtà! Noi siamo eredi della gloria di Gesù Cristo. Non esiste gloria umana sulla terra che sia minimamente paragonabile alla gloria di Gesù Cristo. Inoltre, qualunque gloria terrena degli uomini dura pochissimo. Invece, la gloria di Gesù Cristo è eterna, e oltremodo grande. Noi siamo co-eredi di Cristo della Sua gloria. Questa è la nostra identità in Cristo.
“E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.” (Romani 8:17 LND)
Essendo in Cristo Gesù, spiritualmente siamo già seduti con Lui nei luoghi celesti, come leggiamo in Efesini 2:6.
“e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù,” (Ef 2:6 LND)
Dio ci ha fatti sedere in cielo con Cristo. Quanto è assurdo cercare gloria dagli uomini, una gloria che non vale nulla, e che sarà persa per l'eternità, quando invece possiamo godere il nostro glorioso Signore Gesù, sapendo che siamo coeredi con Lui della gloria!
F. In Cristo
Se sei un figlio di Dio, allora, sei in Cristo. Posso pronunciare queste parole anche se non riusciamo a comprendere la grandezza di questa verità. Essere “in Cristo” vuol dire trovare la nostra identità nel Creatore, il Sovrano Signore dei signori, Colui davanti al quale ogni ginocchio si piegherà, e Colui che ogni lingua confesserà come Signore dei signori. Leggo Colossesi 3:3,4.
“3 perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, allora anche voi apparirete con lui in gloria.” (Colossesi 3:3-4 LND)
Fermatevi a considerare questa verità. Siamo morti, ovvero, il vecchio uomo è morto con Cristo e la nostra vita è nascosta con Cristo in Dio, ossia, siamo eternamente identificati con Cristo. Questa è la nostra vera identità.
Noi siamo in Cristo Gesù, e Cristo è la nostra vita. La nostra identità è “in Cristo Gesù”. Qualunque ruolo abbiamo sulla terra verrà lasciato nell'eternità. Quindi, cerchiamo la nostra identità in Cristo Gesù. Teniamo gli occhi su Cristo, consideriamo Lui, come leggiamo in Ebrei 3:1:
“Perciò, fratelli santi, che siete partecipi della celeste vocazione, considerate l’apostolo e il sommo sacerdote della nostra confessione di fede, Gesù Cristo,” (Ebrei 3:1 LND)
Siamo in Cristo, contempliamoLo, fissiamo lo sguardo su di Lui. Riteniamo ferma la fiducia in Cristo come leggiamo in Ebrei 3:14.
“Noi infatti siamo divenuti partecipi di Cristo, a condizione che riteniamo ferma fino alla fine la fiducia che avevamo al principio,” (Eb 3:14 LND)
Siamo partecipi di Cristo Gesù. Viviamo questa nostra identità. Questa è la nostra vera identità. Non sprecare la vita cercando la tua identità in qualcosa di questo mondo.
G. Nemici di Satana
Se sei un figlio di Dio, allora, sei anche un nemico di Satana, ed egli è un tuo nemico. Vi leggo 1Pietro 5:8.
“Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.” (1Pietro 5:8 LND)
Siamo nemici del diavolo, egli è il nostro avversario. Perciò, dobbiamo stare in guardia, rimanere sempre sobri, e non dimenticare mai che egli vuole farci del male e sviarci dalla via di Cristo. Egli vuole farci del male, molto, molto male. Se non siamo sobri, se non siamo in guardia, se non teniamo i nostri occhi su Cristo, Satana può farci del male, un male che non avremmo dovuto subire. Quindi, una parte della nostra identità è di essere nemici di Satana. Ricordiamoci questo per essere sobri.
Però, dobbiamo anche ricordare che essendo noi in Cristo Gesù, qualunque male Satana possa farci se non siamo sobri, egli non può però derubarci dalla nostra identità in Cristo. Vi leggo Giovanni 10:
“27 Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono; 28 e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29 Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti; e nessuno le può rapire dalla mano del Padre mio. 30 Io e il Padre siamo uno".” (Gv 10:27-30 LND)
Siamo sicuri in Gesù Cristo. Se non siamo sobri, se togliamo gli occhi da Cristo, Satana può farci del male. Tuttavia, né Satana né alcun altro può rapirci dalla mano di Gesù Cristo. La nostra identità in Cristo è sicura. Viviamo la nostra vera identità.
H. Cittadino del cielo
Se sei un figlio di Dio, allora, sei un cittadino del cielo. Leggo Filippesi 2:30 e poi Efesini 2:19.
“La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo,” (Fil 3:20 LND)
“Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio,” (Efe 2:19 LND)
Questo mondo non è casa nostra. Qui, siamo stranieri, pellegrini in viaggio per arrivare a quella che è la nostra casa, la nostra patria, per tutta l'eternità!
Quanto è importante ricordare la nostra identità di cittadini del cielo, anziché del mondo! Quando ci ricordiamo che siamo cittadini del cielo, le difficoltà, i problemi e le ingiustizie di questo mondo non ci pesano più come prima. Allora, non cerchiamo la nostra gioia in ciò che lasceremo, ma troviamo la nostra gioia in quello che ci aspetta per sempre!
Ricordarci della nostra identità di cittadini del cielo ci aiuta a camminare in santità in questo pellegrinaggio, come leggiamo in 1Pietro 2:11.
“Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dai desideri della carne che guerreggiano contro l’anima.” (1Piet 2:11 LND)
Grazie a Dio che siamo cittadini del cielo, per mezzo di Gesù Cristo. Viviamo questa realtà.
I. Un tralcio in Cristo, per portare frutto
Scopriamo in Giovanni 15 che siamo tralci in Cristo Gesù, che è la vera vite, e che esistiamo in Cristo per portare frutto, il che rappresenta un altro modo di descrivere le buone opere. Leggo Giovanni 15.
“1 "Io sono la vera vite e il Padre mio è l’agricoltore. 2 Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo pota affinché ne porti ancora di più. 3 Voi siete già mondi a motivo della parola che vi ho annunziata. 4 Dimorate in me e io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me. 5 Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla.” (Giov 15:1-5 LND)
Una semplice domanda: stai portando frutto, stai dimorando in Gesù Cristo? Questa è la nostra vera identità. La stai vivendo?
J. Servi di Dio, ministri
Quando consideriamo la nostra identità in Cristo, è importante ricordare che chi è in Cristo è anche un servo di Cristo, un servo di Dio. Anche questo costituisce una parte importantissima della nostra identità, del modo in cui dobbiamo vederci. Siamo servi di Dio, ministri di Dio, in missione per Lui. Siamo ambasciatori di Dio, in un mondo di tenebre.
Leggo Romani 6:18 e 22.
“E, essendo stati liberati dal peccato, siete stati fatti servi della giustizia.” (Ro 6:18 LND)
“Ora invece, essendo stati liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi avete per vostro frutto la santificazione e per fine la vita eterna.” (Ro 6:22 LND)
È importantissimo ricordarci la nostra identità come servi di Dio, pronti a compiere qualsiasi cosa il nostro Padrone ci comandi di fare. La nostra vita non appartiene a noi stessi. Non dobbiamo prendere le nostre decisioni valutando solo le nostre preferenze e considerazioni, dobbiamo informarci su qual è la volontà del nostro unico Dio e Padrone e Signore.
Leggo anche 2Corinzi 5:18-20, che parla della nostra identità di ministri della riconciliazione, di ambasciatori per Cristo.
“18 Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Gesù Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione, 19 poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed ha posto in noi la parola della riconciliazione. 20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro, e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio.” (2Co 5:18-20 LND)
Un ambasciatore rappresenta sempre la sua patria. Non parla mai per conto suo, senza rappresentare la propria patria. Noi siamo ambasciatori di Cristo, e tutto quello che facciamo e diciamo rappresenta Cristo, o in bene o in male.
Come servi di Dio, una parte della nostra identità consiste nel soffrire per Cristo. Abbiamo ricevuto la grazia anche per questo, come leggiamo in Filippesi 1:29
“Poiché a voi è stata data la grazia per amore di Cristo, non solo di credere in lui, ma anche di soffrire per lui,” (Fl 1:29 LND)
Come servi di Dio, siamo chiamati anche a soffrire per Cristo Gesù, il nostro Signore e Salvatore. O che possiamo gioire di questo grande privilegio, per essere pronti a vivere per Lui, a servirLo e, quando serve, a soffrire per Lui! Anche questo fa parte della nostra identità in Cristo. Viviamola!
K. Salvati per compiere opere buone, con zelo
Se tu un figlio di Dio, allora, sei stato salvato per essere zelante nelle opere buone. Una parte della nostra identità è di impegnarci nelle opere buone. Leggo Efesini 2:8-10.
“8 Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori. 10 Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.” (Ef 2:8-10 LND)
Siamo stati salvati per grazia, creati, ovvero nati, in Cristo Gesù, per le buone opere. Dio ci ha salvati affinché facessimo buone opere. Quindi, è importante identificarci in questo.
Leggo anche Tito 2:13-14 che spiega perché Gesù ci ha riscattati.
“13 aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo, 14 il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere.” (Tt 2:13-14 LND)
Gesù Cristo ha dato se stesso per noi, affinché fossimo zelanti nelle buone opere. Non esserlo vuol dire non vivere in base a quello per cui siamo stati salvati.
L. Luce del mondo
Se sei un figlio di Dio, allora, insieme agli altri veri credenti, sei anche la luce del mondo.
“13 "Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli si renderà il sapore? A null’altro serve che ad essere gettato via e ad essere calpestato dagli uomini. 14 Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può essere nascosta.” (Mat 5:13-14 LND)
Dio ci ha lasciati qua come luci. Non vivere questa nostra identità vuol dire lasciare persone nelle tenebre ed essere colpevoli nei loro confronti. Essere luce vuol dire vivere in modo tale che in ogni momento Gesù Cristo sia visibile in noi, e significa anche essere attivi nel proclamarLo ad altri. Viviamo così, ringraziando Dio che altri sono stati una luce per noi, e pregando per il privilegio di essere luce per tanti altri.
M. Un sacerdozio regale
Se sei un figlio di Dio, allora, fai anche parte di un sacerdozio regale. Vi leggo 1Pietro 2:9,10. Notate quale è il nostro incarico come sacerdozio regale.
“9 Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce; 10 voi, che un tempo non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia.” (1Pi 2:9-10 LND)
Avete notato, il nostro incarico è di proclamare le meraviglie di colui che ci ha chiamati dalle tenebre alla sua mirabile luce. Siamo sacerdoti, sacerdoti regali, sacerdoti del Re dei re.
Come sacerdoti, offriamo sacrifici spirituali, sacrifici di lode, e anche ringraziamenti. Vi leggo 1Pietro 2:5, e poi Ebrei 13:15.
“anche voi, come pietre viventi, siete edificati per essere una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo.” (1Pi 2:5 LND)
“Per mezzo di lui dunque, offriamo del continuo a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.” (Ebrei 13:15 LND)
O che possiamo sempre vivere secondo la nostra identità di sacerdoti di Dio, offrendoGli sacrifici di lode e ringraziamenti!
** ** APPLICAZIONE ** ** **
In realtà, ci sarebbe ancora molto da dire, ma devo concludere qua. Prego che ciascuno di voi si impegnerà a scoprire e a comprendere di più la nostra identità in Cristo Gesù. E poi, prego che ciascuno di noi che è in Cristo vivrà secondo la sua identità, e non cercherà la propria identità in altre cose o altri ruoli.
Che cosa succede quando una persona non tiene presente la sua vera identità?
Facciamo un esempio: che cosa succede quando un genitore non vive la sua identità di genitore? Se, invece di vedersi come genitore, egli cerca la sua identità in qualche altro modo, come ad esempio nell'opinione che gli altri hanno di lui, o negli amici, nella carriera, nel divertimento, o nei suoi impegni nella Chiesa, e se non trova la sua identità come padre o madre, come andrà la sua vita? Come andrà la sua famiglia?
Quando uno non vive secondo la sua vera identità, prima o poi la sua vita sarà un disastro, e le conseguenze negative si riverseranno anche sulle persone vicine a lui o lei.
Se pensiamo a questo esempio, essere genitori è un lavoro impegnativo. Non c'è tempo da sprecare. Dimenticare anche per breve tempo la propria identità di genitori porterà a brutte conseguenze.
Quanto più dobbiamo ricordarci sempre della nostra identità in Cristo Gesù, come della cosa più importante della nostra vita.
In realtà, non si può avere un cuore soddisfatto se non si vive per quello che si è veramente. Chi è salvato, prima di tutto è in Cristo Gesù. Per quanto sia importante il matrimonio, esso finirà con la morte di uno dei due coniugi. Per quanto sia importante essere genitori, questo ruolo cambierà drasticamente quando il figlio lascerà la casa per formare una nuova famiglia. Anche il ruolo di pastore è un ruolo che spesso finisce per problemi dovuti alla vecchiaia. Invece, essere in Cristo è la cosa più importante di tutta la vita e di tutta l'eternità.
Messaggio per i non credenti
Prima di concludere, vorrei dire una parola a voi che non siete ancora figli di Dio, che non siete ancora salvati. Nel Vangelo di Marco 8, Gesù disse:
“Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua?” (Mr 8:36 LND)
Se cerchi la tua identità in qualunque cosa diversa da Cristo, anche se tu dovessi raggiungere tutti i tuoi sogni, se la tua identità non è in Cristo Gesù, non ti gioverà a nulla. Anzi, ti porterà ad avere un'eternità di tormento, lontano dalla presenza di Dio.
Perciò, ti esorto, non preoccuparti del lavoro, della casa, degli amici, o di qualsiasi altra cosa. Piuttosto, cerca la tua identità in Cristo Gesù. Gesù invita tutti i peccatori a ravvedersi, e ad andare a Lui per il perdono e per diventare nuove creature in Cristo. Abbandona tutto, smetti di cercare la tua identità in altre cose, cerca Gesù Cristo.
Ogni altra identità sarà persa, finirà. Cerca Gesù.
Ai credenti
Parlando di nuovo a voi che siete in Cristo, pongo una domanda a ciascuno di voi:
Stai trovando la tua identità in Cristo Gesù o in qualcosa di questa terra che non ha alcuna importanza alla luce dell'eternità?
O che possiamo dire con l'apostolo Paolo quello che leggiamo in Galati 2.20:
“Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.” (Galati 2:20 LND)
Che ogni vero credente possa dire questo! Infatti, il poter esprimersi così è un frutto di essere un vero credente. Amen.