Aiuto Biblico

Non solo ascoltare, ma vivi la verità

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 31 luglio 2022, – cmd dp –
parole chiavi: uditori, facciatori, camminare, vita cristiana, amare veramente

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Esempio: Cento anni fa, una famiglia povera viveva in campagna, e prendeva l'acqua da un pozzo. Molti dei loro animali, che di solito vivono tanti anni, come i cavalli, morivano e non se ne capiva il motivo. Il farmacista del paese suggerisce che la causa potrebbe essere l’acqua del loro pozzo. A sue spese invia un campione dell’acqua del pozzo ad un laboratorio in una grande città. Dopo un mese, riceve il risultato. L’acqua contiene dei metalli pesanti. I metalli pesanti si accumulano nel corpo, ed a lungo andare, portano gravi problemi di salute, ed anche la morte, soprattutto nei giovani. Ecco spiegata la causa di morte degli animali che solitamente vivono per più anni.

Quindi, quell’acqua era un grande pericolo, per gli animali grandi, ed anche per la famiglia, soprattutto per i figli piccoli.

Allora, cosa dovrebbe fare quella famiglia? Magari, per gli animali che vivono poco, come le galline, bere quell'acqua non è un problema. Ma per gli animali grandi, come i cavalli, e soprattutto per i propri figli, sarebbe assurdo continuare a bere quell’acqua.

Però, scavare a mano un altro pozzo non è la soluzione. Quasi sicuramente l'acqua avrebbe la stessa contaminazione. La soluzione sarebbe quella di prendere un grande serbatoio, attaccarlo al carro, e andare ogni settimana al fiume a 5 km di distanza per riempirlo. Sarebbe una grande fatica.

Così, la famiglia inizia a fare così. Però, siccome si tratta di un impegno così grande, quando sono molto indaffarati, continuano ad utilizzare l'acqua del pozzo che c'è in giardino.

Man mano, prendono sempre più spesso l’acqua dal pozzo.

Dopo tanti anni così facendo, i figli iniziano ad avere terribili problemi di salute a causa di quell’acqua. Tutti i figli muoiono prima di raggiungere 30 anni.

Cosa pensate di quei genitori? Sapevano del pericolo, ma non erano costanti nel curare i figli. Che responsabilità hanno? Tu vedi bene o vedi male questi genitori? Sapevano cosa era importante fare, ma non erano costanti nel farlo.

In un altro posto, c’era un'altra famiglia con lo stesso problema, però, nessuno capiva quale fosse la causa del problema. Così, non avendo la minima idea del pericolo che correvano, continuavano a bere l’acqua del loro pozzo, e così, hanno avuto gli stessi problemi di salute, e la morte dei loro figli ancora giovani. Vedi questi genitori colpevoli quanto quegli altri? Perché no? Hanno entrambi lo stesso livello di stoltezza?

Ho usato questo esempio per farci riflettere: quanto grande è la nostra stoltezza, se Dio ci fa vedere qualcosa, e la vediamo, ma poi non la cambiamo in modo drastico?

Potrei quasi chiedere: c’è qualcosa di più stolto, che sapere la volontà di Dio, e non farla?

Come vede Dio una persona che conosce la volontà di Dio e non la fa, in confronto ad una persona che non conosce la volontà di Dio e non la fa? Se due persone disubbidiscono a Dio nello stesso campo, e una conosce la volontà di Dio e l’altra no, è la stessa cosa per Dio?

Il nostro Signore Gesù Cristo stesso ci dà la risposta in Luca 12:42-48.

42 E il Signore disse: "Chi è dunque quell’amministratore fedele e saggio, che il signore costituirà sui suoi domestici per dar loro a suo tempo la porzione di viveri? 43 Beato quel servo che il suo signore, arrivando, troverà a far così. 44 In verità vi dico che lo costituirà su tutti i suoi beni. 45 Ma se quel servo dice in cuor suo: "Il mio signore tarda a venire" e comincia a battere i servi e le serve, e a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46 il signore di quel servo verrà nel giorno in cui non se l’aspetta e nell’ora che egli non sa; lo punirà severamente e gli assegnerà la sorte con gli infedeli.” “47 Ora quel servo che ha conosciuto la volontà del suo signore e non si è preparato e non ha fatto la sua volontà, riceverà molte battiture. 48 Ma colui che non l’ha conosciuta, se fa cose che meritano le battiture, ne riceverà poche. A chiunque è stato dato molto, sarà domandato molto; e a chi molto è stato affidato, molto più sarà richiesto".” (Luca 12:42-48 LND)

Carissimi, questo è un avvertimento molto, molto forte, però è anche molto, molto chiaro.

Senza alcun dubbio, per la grazia di Dio, in questa chiesa conosciamo la volontà di Dio. Conosciamo la dottrina, e conosciamo cosa vuol dire metterla in pratica.

Prego che possiamo capire quanto è grave, anzi, gravissimo, quando non facciamo la volontà di Dio.

Che offesa contro Dio.

Fratelli e sorelle, è un'immensa benedizione conoscere la volontà di Dio. Tante persone non conoscono nulla o ben poco della volontà di Dio. Tristemente, tanti credenti conoscono poco la volontà di Dio. Quindi, siamo estremamente benedetti per il fatto che Dio ci ha permesso di capire molto della sua volontà, non solo in senso intellettuale, ma arrivando anche alla pratica.

Però, visto che siamo molto benedetti, e siamo benedetti, questo ci rende anche molto responsabili. Siamo molto più responsabili di chi non conosce la volontà di Dio. E, perciò, siamo anche molto più colpevoli se non mettiamo in pratica quello che conosciamo della volontà di Dio.

A chi molto è stato dato

In Giovanni 15, Gesù sta parlando del fatto che il mondo odierà i credenti. Dichiara una verità che è vera per i non credenti, ma come principio è anche valida per chi è un credente. Ascoltate le parole di Gesù Cristo in Giovanni 15:22.

“Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ma ora non hanno alcuna scusa per il loro peccato.” (Giovanni 15:22 LND)

Gesù sta dicendo: se non fossi venuto e non avessi parlato con loro, in altre parole, se non conoscessero la volontà di Dio, non avrebbero colpa. Certamente, altrove la Bibbia insegna che la natura stessa mostra a tutti delle qualità di Dio, quindi tutti hanno un certo livello di colpa. Però, non è la stessa colpa di chi ha già sentito le verità di Dio. Quella persona è molto, ma molto più colpevole.

Certamente, possiamo applicare questo soprattutto a chi sente l’Evangelo e lo rifiuta.

Però, questo principio vale anche per noi che siamo credenti. Chi conosce la volontà di Dio, e non la fa, non ha scuse per il suo peccato. Pur conoscendo la volontà di Dio, la trascura. Non ubbidisce con costanza. Questo dimostra che in realtà, Dio non è così importante per lui.

No, quando un credente CONOSCE la volontà di Dio, in qualche campo della vita, e non vive quella volontà, quel credente è molto, molto più colpevole di un credente che non ha avuto la benedizione di conoscere la volontà di Dio.

Non dobbiamo confrontarci

In questo discorso, è importante ricordare un punto molto importante.

Non dobbiamo confrontarci con chi conosce meno di noi, per non cadere nell'orgoglio. Non dobbiamo confrontarci con chi conosce più di noi, per non scoraggiarci. Dobbiamo confrontarci con Gesù Cristo.

Essere facitori, non solo uditori

Nella vita cristiana, conoscere la volontà di Dio è importante. Ma non basta. Dobbiamo vivere quello che conosciamo. In Giacomo 1, troviamo un comandamento fondamentale. Seguite mentre leggo il comandamento che Dio ci dà in Giacomo 1:22

“E siate facitori della parola e non uditori soltanto, ingannando voi stessi.” (Giacomo 1:22 LND)

Questo è un comandamento, un'esortazione, e ci mostra il cuore di Dio, che vuole benedirci.

Se non ubbidiamo ai comandamenti di Dio, se li ascoltiamo, se li conosciamo, ma poi non li seguiamo, non saremo benedetti. Non avremo il frutto dello Spirito. Perciò, non avremo gioia, amore, pace, autocontrollo, gentilezza, mansuetudine, pazienza e bontà. Non possiamo produrre queste qualità in noi stessi, sono il frutto dello Spirito. Ma se non siamo facitori della Parola, non avremo questo frutto.

Inoltre, se non siamo facitori della Parola, non dimoreremo in Gesù Cristo, e perciò, non possiamo portare vero frutto spirituale. Eppure, lo scopo della vita è di portare frutto spirituale. Se non portiamo frutto, la nostra vita è vuota, e senza valore eterno.

E quindi, è fondamentale non solo udire la Parola, ma anche fare la Parola. Dobbiamo conoscere la volontà di Dio, ma poi, dobbiamo anche FARE la volontà di Dio.

Gesù usa l’espressione “osservare i suoi comandamenti”. Vi leggo alcune parole di Gesù da Giovanni 14 e 15.

“Chi ha i miei comandamenti e li osserva, è uno che mi ama, e chi mi ama sarà amato dal Padre mio; e io lo amerò e mi manifesterò a lui".” (Giovanni 14:21 LND)

Avete visto le meravigliose benedizioni per chi osserva i comandamenti del Signore? Sarà amato dal Padre e dal Signore Gesù, e il Signore si manifesterà a lui, cioè, avrà una comunione intima con Cristo.

“23 Gesù rispose e gli disse: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che udite non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.” (Giovanni 14:23-24 LND)

In questi versetti, impariamo che quando uno ama Cristo e osserva i suoi comandamenti, e le due cose non si possono separare, sarà amato da Dio, e Dio dimorerà con lui. Che immensa benedizione!

Cristo dichiara che chi non osserva le sue parole non Lo ama.

La scelta è categorica, ed è drastica. Osservare la Parola di Cristo, ovvero, essere facitori e non solo uditori, è fondamentale. Leggo anche Giovanni 15:10.

“Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.” (Giovanni 15:10 LND)

Non c’è NULLA in tutta la vita che vale quanto dimorare nell’amore di Cristo. E COME possiamo dimorare nell’amore di Dio? Richiede tanti studi? No. Richiede un cuore che mette in pratica i comandamenti di Dio. Quindi, richiede che una persona non legga la Bibbia solo per conoscere, ma la legga per vivere quello che legge. Quando Dio gli mostra un peccato, riconosce e confessa quel peccato. Quando Dio gli mostra un campo in cui c’è da crescere, confessa quello che lo ostacola, e si mette a crescere in quel campo. Quando Dio gli mostra dei cambiamenti necessari nel suo modo di vivere, i suoi rapporti con gli altri, egli si dà da fare per vivere quei cambiamenti.

Tu vuoi essere benedetto? Vivi le verità che Dio ti mostra.

Camminare nella verità

Un altro modo di descrivere l'essere facitori della Parola, o di osservare i Suoi comandamenti, è “camminare” nella via di Dio, secondo i comandamenti di Dio, o camminare rettamente.

Ripetutamente nella Bibbia, troviamo brani che parlano non solo di conoscere la volontà di Dio, ma di camminare in quella via.

Solo qualche esempio: Salmo 84.11 descrive chi sarà benedetto.

“Perché l’Eterno DIO è sole e scudo; l’Eterno darà grazia e gloria; egli non rifiuterà alcun bene a quelli che camminano rettamente.” (Salmo 84:11 LND)

Notate le grandi benedizioni di Dio: grazia, gloria, beni. Ma queste meravigliose benedizioni non sono per tutti. Per chi sono? Per quelli che camminano rettamente. Ovvero, per coloro che camminano nelle verità di Dio, coloro che osservano i suoi comandamenti, coloro che sono facitori della Parola di Dio, e non solo uditori.

Io voglio queste meravigliose benedizioni. Voglio che l’Eterno Dio sia il mio sole e scudo, voglio la sua grazia, voglio che risplenda la sua gloria su di me. E tutto mi è disponibile: SE cammino rettamente, se metto in pratica quello che Dio ci insegna.

Voglio vivere così. Tu? Stai combattendo la tua carne?

Nel Salmo 101:6 leggiamo chi sarà benedetto da Dio:

“I miei occhi saranno sui fedeli del paese e li terrò vicino a me; chi cammina con integrità sarà mio servo.” (Salmo 101:6 LND)

Se vuoi più di Cristo, se vuoi stare vicino a Dio, se vuoi conoscere la gioia che ha solo chi è vicino a Dio, allora, cammina con integrità. Cammina in base a quello che Dio insegna. Non trascurare alcun campo della tua vita. Questo riguarda uno stile di vita costante, non solo un buon inizio e poi si molla. Come marito o moglie, come genitori, come parte della chiesa, nell’autodisciplina, nel modo di amare gli altri: in base a quello che Dio ti fa capire, cammina in quella via.

Nell'Antico Testamento, volta dopo volta, troviamo il termine “camminare con Dio” per descrivere uomini che seguivano Dio in ogni campo della vita, e perciò, erano vicini a Dio. Per esempio, in Genesi 5 e poi Genesi 6:

“Dopo aver generato Methuselah, Enok camminò con DIO trecento anni e generò figli e figlie.” (Genesi 5:22 LND)
“Questa è la discendenza di Noè. Noè fu uomo giusto e irreprensibile tra i suoi contemporanei. Noè camminò con DIO.” (Genesi 6:9 LND)

Camminare con Dio vuol dire praticare i suoi comandamenti con costanza, come stile di vita.

Nel Nuovo Testamento, continuiamo a trovare questa esortazione. Per esempio, in Romani 14, Paolo sta dichiarando che è importante mettere da parte i nostri diritti, se questi possono far cadere un fratello. Se insistiamo con i nostri diritti, in questo caso, NON camminiamo con amore. Leggo Romani 14:15.

“Ma se tuo fratello è contristato a motivo di un cibo, tu non cammini più secondo amore; non far perire col tuo cibo colui per il quale Cristo è morto.” (Romani 14:15 LND)

Non camminare secondo l’amore vuol dire camminare lontani da Dio. Vivere in un modo che potrebbe far inciampare qualcuno significa non camminare per amore. Questo è un grave peccato.

Notate che qua, il peccato è di insistere su quello che è un diritto. Una persona ha diritto di mangiare carne, non è un peccato. Però, se un mio diritto porta qualcuno a cadere, allora, non sto camminando nell’amore. E questo vuol dire che sono lontano da Dio.

In 2Corinzi 5:7 leggiamo:

“Camminiamo infatti per fede, e non per visione.” (2Corinzi 5:7 LND)

In altre parole, camminiamo per quello che Dio comanda, che è il cammino per fede. Non camminiamo per quello che vediamo al momento, per quello che il mondo offre, per quello che è più facile. Camminiamo per fede, sapendo che la via di Dio è l’unica via.

Dio comanda a noi mariti come amare le nostre mogli. Camminare per fede vuol dire amare le nostre mogli così. Dio comanda alle mogli come essere sottomesse ai loro mariti. Essere sottomesse così è un cammino per fede seguendo quello che Dio comanda.

Dio ci comanda come allevare i nostri figli. L’unico modo di allevare i nostri figli così e vivere così in pratica, è camminare per fede. Se camminiamo per visione, per quello che vediamo intorno a noi, non seguiremo gli insegnamenti di Dio.

Due versetti da Galati 5.

“Or io dico: Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne,” (Galati 5:16 LND)
“Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito,” (Galati 5:25 LND)

Qui, il comandamento non è di CONOSCERE le verità di Dio. È di CAMMINARE per lo Spirito, ovvero, camminare nelle verità di Dio, vivere seguendo i comandamenti di Dio, aggrappandoci alle promesse di Dio, camminando per fede in Dio. Questo è il senso di camminare per lo Spirito. E notate che, chi cammina secondo lo Spirito, non adempie ai desideri della carne.

Che cosa sono i desideri della carne? Certamente, i grandi peccati come concupiscenza, ubriachezza, adulterio e omicidio.

Però, i desideri della carne sono anche molto più normali. Per esempio, l’orgoglio, nelle sue tante forme, è un desiderio della carne.

Non essere costanti nel nostro impegno nei ruoli che Dio ci ha dato, è un desiderio della carne. La carne non vuole impegnarsi sempre.

Quindi, per esempio, un genitore che non è costante nell'educare e allevare i figli, sta vivendo per il desiderio della carne. La carne non vuole impegnarsi sempre, non vuole affaticarsi.

Invece, in questo esempio, camminare secondo lo Spirito vuol dire allevare i figli con costanza come Dio comanda, non stancandosi. Infatti, in Galati 6 leggiamo:

“Or non veniamo meno nell’animo facendo il bene; se infatti non ci stanchiamo, raccoglieremo a suo tempo.” (Galati 6:9 LND)

Se non ci stanchiamo, se continuiamo a camminare secondo lo Spirito, giorno per giorno, anche quando la carne è stanca e vorrebbe lasciar stare quella volta, questo è camminare secondo lo Spirito. E chi cammina secondo lo Spirito, raccoglierà a suo tempo.

In Efesini 4:1, Dio guida l'apostolo Paolo a farci una forte esortazione. Ve lo leggo.

“Io dunque, il prigioniero per il Signore, vi esorto a camminare nel modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati,” (Efesini 4:1 LND)

Dio ci chiama a camminare in modo degno della nostra vocazione. L'unico modo degno della nostra vocazione è di camminare con costanza nella via del Signore. Questo vuol dire anche quando non siamo motivati, anche quando la carne è stanca, anche quando non abbiamo voglia.

Non essere fedeli nel nostro cammino, vuol dire non camminare in modo degno della nostra vocazione. Dio ci ha chiamati dalle tenebre alla sua luce. Ci ha chiamati dalla perdizione eterna alla vita eterna con Lui. Certamente, l'unico modo di camminare che è degno di questa chiamata è di camminare fedelmente, mettendo in pratica fedelmente e con costanza le verità di Dio, e non solamente udirle per poi tornare a vivere come prima. O che possiamo essere un popolo che cammina in modo degno della meravigliosa vocazione che abbiamo ricevuto in Gesù Cristo!

Vi leggo alcuni versetti dal Efesini 5 che parlano di come dobbiamo camminare. I vv.1,2, 8, 15.

“1 Siate dunque imitatori di Dio, come figli carissimi, 2 e camminate nell’Amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave.” (Efesini 5:1-2 LND)
“Un tempo infatti eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore; camminate dunque come figli di luce.” (Efesini 5:8 LND)
“Badate dunque di camminare con diligenza non da stolti, ma come saggi,” (Efesini 5:15 LND)

Questi versetti sono chiari, e sono un'ulteriore ricordo dell'importanza non solo di conoscere la Bibbia, ma di camminare secondo le verità della Bibbia. Conoscere è importante, ma è solo quando mettiamo in pratica che stiamo veramente vivendo alla gloria di Dio. Eravamo nelle tenebre, ora siamo nella luce, quanto è importante camminare costantemente nella luce. Dobbiamo camminare con diligenza, non solo un po’ sì e un po’ no.

E notate che questi versetti parlano di camminare nell'amore, che il versetto stesso spiega vuol dire camminare sacrificando noi stessi, per portare avanti l'opera di Dio in noi.

Notate quanto spesso Dio ci comanda come camminare. Leggo Colossesi 2:6,7, che ci comanda come camminare ora che siamo in Cristo.

“6 Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui 7 essendo radicati ed edificati in lui, e confermati nella fede come vi è stato insegnato, abbondando in essa con ringraziamento.” (Colossesi 2:6-7 LND).

Se siamo salvati, abbiamo ricevuto Gesù Cristo, che è la nostra giustizia e la nostra viva speranza. Ora, Dio ci chiama a camminare in lui, costantemente e con perseveranza.

Ascoltate le esortazioni dell'apostolo Paolo ai credenti di Tessalonica. Leggo 1Tessalonicesi 2:11,12.

“11 E sapete anche che, come fa un padre verso i suoi figli, noi abbiamo esortato, consolato e scongiurato ciascuno di voi, 12 a camminare in modo degno di Dio, che vi chiama al suo regno e gloria.” (1Tessalonicesi 2:11-12 LND).

Dobbiamo esortare e incoraggiare gli uni gli altri a camminare in modo degno di Dio. Quanto è facile mollare, quanto è facile iniziare bene e poi abbandonare. Abbiamo bisogno di esortare e anche scongiurare gli uni gli altri a camminare sempre andando avanti nella via del Signore. Aiutiamoci gli uni gli altri a camminare così. Prego di stimolarvi con questo sermone.

Sempre in 1Tessalonicesi, in 4:1 Paolo esorta ancora i fratelli, e quindi anche noi, su come camminare. Ve lo leggo.

“Per il resto dunque, fratelli, vi preghiamo ed esortiamo nel Signore Gesù che, come avete ricevuto da noi in quale modo vi conviene camminare per piacere a Dio, abbondiate molto più in questo.” (1Tessalonicesi 4:1 LND)

Non solo dobbiamo camminare costantemente nelle verità di Dio, ma dobbiamo abbondare molto di più in questo. Al punto in cui siamo arrivati, è importante crescere sempre di più nel camminare veramente con costanza, in ogni campo della vita, secondo la verità di Dio.

Concludo questo punto con un ulteriore versetto, anche se ce ne sono tanti altri. Leggo 1Giovanni 2:6. In questo versetto, quando parla di “come camminò lui”, sta parlando di Gesù Cristo. Ve lo leggo.

“Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui.” (1Giovanni 2:6 LND).

Fratelli e sorelle, ad ognuno che dichiara che Gesù Cristo è il suo Signore, considerate questa esortazione, anzi, più che esortazione, questo comandamento da Dio. Chi dice di dimorare in Lui, ovvero, chi dice di essere salvato per mezzo di Gesù Cristo, deve camminare come Cristo camminò. Non è un suggerimento. Non è solo meglio fare così. È un comandamento. Nella vera vita cristiana, il metro di come dobbiamo camminare è di camminare come camminò Cristo. E com'è che Gesù Cristo camminava mentre era sulla terra? Egli camminava in ubbidienza al Padre in ogni campo della vita. E non solo camminava in ubbidienza in ogni campo della vita, ma camminava così giorno per giorno, ora per ora.

Perciò, prego che possiamo capire quanto è fondamentale che non solo ascoltiamo la Parola, ma che la mettiamo anche in pratica, con costanza, in ogni campo della vita!

Perciò, come vivremo?

Alla luce di tutto questo, ognuno di noi deve esaminarsi, e dobbiamo riconoscere se ci sono campi in cui non stiamo camminando con costanza nella via del Signore.

Magari tu conosci bene come dovresti vivere in un certo campo della tua vita. Magari a volte ti impegni e cammini abbastanza bene. Ma poi, molli e lasci stare. E poi, dopo un po', riprendi la via e cammini bene per un po'. E poi, di nuovo cominci a non essere costante nel camminare bene.

Io prego che, vedendo quello che Dio dichiara a proposito, possiamo vedere quanto è pericoloso vivere così. Prego che possiamo capire quanto vivere così è un'offesa a Dio. Prego che possiamo comprendere quanto il fatto di non camminare con costanza ci fa perdere le benedizioni della salvezza.

Prego anche che vedremo che non camminare bene è seminare male. Ricordate l'esempio all'inizio del sermone, di quella famiglia che capiva che l'acqua del loro pozzo era piena di metalli pesanti che erano pericolosi per la salute. Ma siccome i danni alla salute si manifestavano dopo anni, a volte prendevano il tempo e facevano la fatica di andare a prendere l'acqua altrove. Ma altre volte, o per stanchezza o per altri impegni o solamente per mancanza di voglia, andavano avanti a usare l'acqua del pozzo. Quanto è stolto vivere così. Infatti, in questo esempio, i loro figli sono morti tutti giovani, a causa del fatto che i genitori non camminavano con costanza. Oh che possiamo vivere con costanza.

Stiamo seminando nei nostri matrimoni. Stiamo seminando come genitori nel modo in cui alleviamo i nostri figli. Stiamo seminando come credenti nei tipi di rapporti che abbiamo gli uni con gli altri. Stiamo seminando, o bene o male, in base a quanto siamo costanti nell'usare i nostri doni spirituali.

Ognuno di noi ha grande bisogno di una chiesa sana e forte per poter camminare bene. Ma la Chiesa non sarà sana e forte se ognuno non sta utilizzando i suoi doni spirituali per edificare gli altri. Anche se ho poco, posso dedicare quel poco per il bene degli altri. E se noi tutti diamo quello che abbiamo, allora, tutta la Chiesa sarà fortificata, e questo aiuterà ciascuno di noi.

Quindi, stai camminando bene come marito o come moglie? Stai camminando bene e con costanza come genitore? Stai camminando bene come credente per edificare gli altri nella Chiesa, e per ricevere edificazione? Stai camminando, con costanza, in ogni campo della vita?

Prego che lo Spirito Santo toccherà il cuore di ciascuno di noi, tramite le verità bibliche che abbiamo visto in questo sermone. Prego che dove non c'è un buon cammino, ci sarà ravvedimento. Grazie a Dio per un grande Signore in cui possiamo avere il perdono quando confessiamo di cuore i nostri peccati.

6 Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui, 7 essendo radicati ed edificati in lui, e confermati nella fede come vi è stato insegnato, abbondando in essa con ringraziamento. (Colossesi 2:6-7 LND)