A volte, ci chiediamo perché Dio permette certe prove o dolori profondi. Una domanda migliore è: sto camminando nelle vie del Signore? Pensa alla tua vita, e ai tuoi rapporti.
Come stai tu?
In linea generale, come si potrebbe descrivere la tua vita, giorno per giorno. Certamente, ci sono eccezioni, ma giorno per giorno, come va la tua vita?
Hai vera pace nel tuo cuore? Hai la luce di Cristo, hai autocontrollo, hai un cammino di santità? Solitamente, hai gioia, giorno per giorno? Oppure, sei pieno di pensieri e pesi?
Riesci ad avere la pace, che ti porta a trattare gli altri, soprattutto in casa, con gentilezza e bontà? Oppure, sei irritato, brusco, negativo?
Vai a letto con un cuore contento, pieno di ringraziamento?
Oppure, vai a letto con pesi, cuore aggravato, pieno di pensieri? Qual è il tuo stato d’animo, solitamente? Sei pieno di bontà, di pazienza, e di pace? Oppure, sei agitato, o aggravato, o arrabbiato?
Poi, pensando ai tuoi rapporti, soprattutto quelli in casa: li descriveresti, onestamente?
Solitamente: sono una grande fonte di gioia, oppure, di tensione?
Nei tuoi rapporti, c’è un grande rispetto reciproco, oppure, negativismol’unoversoaltro? Normalmente, c’è grande piacere a stare insieme, oppure spesso, l’altra persona ti dà un certo fastidio?
Nei tuoi rapporti, soprattutto in casa, gli scontri con gli altri sono una cosa molto rara, oppure, è qualcosa che succede spesso, anche più volte al mese?
Se spesso hai tensione nei rapporti, oppure, se spesso ci sono discussioni, tutto questo indica la presenza di grandi problemi nel tuo cuore. Se tu stai camminando bene con Dio, se stai camminando umilmente davanti a Dio, allora, sarà molto raro avere tensione, scontri o discussioni, a prescindere da com’è l’altra persona.
Questo in quanto bisogna essere in due perché ci sia tensione. Se IO ho pace, se IO ho amore, allora, nonostante il modo in cui gli altri mi trattano, IO agirò con bontà, pazienza e amore.
Se tu sei un vero figlio di Dio, e se pensando a te stesso, hai riconosciuto che il tuo cuore si agita, che anziché pace hai spesso tensione, se nei tuoi rapporti c’è spesso tensione o discussioni, allora, stai camminando nel peccato.
Non stai vivendo la libertà della salvezza che abbiamo in Gesù Cristo.
Quando Dio ci salva, ci dà un cuore nuovo. Diventiamo una nuova creatura. Ascoltate 2 Corinzi 5:17.
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove. (2Corinzi 5:17)
Quando Dio ci salva, in Gesù Cristo diventiamo una nuova creatura. Letteralmente nuova. La salvezza non è diventare parte di una religione. Non è credere in nuove dottrine. Non è comportarsi meglio. La salvezza è un’opera di Dio in cui Dio ci fa diventare nuove creature. Dio crea una vita, una vita spirituale, che non esisteva prima.
Nella religione, uno prova con le proprie forze a seguire i comandamenti di Dio. Ma non funziona. Le nostre forze non bastano mai.
Nella vera salvezza Dio crea un cuore nuovo. Questo permette alla persona di camminare in novità di vita. Non è più schiavo del peccato. Può cambiare totalmente modo di vivere. Non solo può cambiare, ma Dio ci chiama a cambiare tutto.
È importante capire che quando Dio ci salva, moriamo con Cristo, per mezzo del battesimo spirituale, e risuscitiamo in novità di vita, in cui non siamo più schiavi dei nostri peccati. Romani 6 parla di questo. Leggiamo e consideriamo Romani 6.
1 Che diremo dunque? Rimarremo nel peccato, affinché abbondi la grazia? 2 Niente affatto! Noi che siamo morti al peccato, come vivremo ancora in esso? 3 Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi camminiamo in novità di vita. 5 Poiché, se siamo stati uniti a Cristo in una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione, 6 sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché il corpo del peccato possa essere annullato, affinché noi non serviamo più al peccato. 7 Infatti colui che è morto è libero dal peccato. 8 Ora se siamo morti con Cristo, noi crediamo pure che vivremo con lui, 9 sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più alcun potere su di lui. 10 Perché, in quanto egli è morto, è morto al peccato una volta per sempre; ma in quanto egli vive, vive a Dio. 11 Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 6:1-11)
Consideriamo questo attentamente.
Paolo inizia questo brano con la domanda se dovremo restare nel peccato, visto che c’è la grazia. La risposta è un fortissimo “no”.
Non dobbiamo assolutamente rimanere nel peccato. Poi, Paolo ci spiega il perché. Leggo ancora i vv.2-4.
2 Niente affatto! Noi che siamo morti al peccato, come vivremo ancora in esso? 3 Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi camminiamo in novità di vita. (Romani 6:2-4)
Un aspetto della salvezza è che lo Spirito Santo ci battezza spiritualmente nella morte di Gesù Cristo. In quel modo, la sua morte conta come la nostra. E così, come Cristo è risuscitato dai morti, anche noi risuscitiamo per camminare, ovvero per vivere, in novità di vita. Cioè, abbiamo una nuova vita in Gesù Cristo, e per questo possiamo e dobbiamo camminare in novità di vita, non come prima.
I versetti 5 e 6 ci aiutano a capire che ora in Cristo, non dobbiamo più servire il peccato.
5 Poiché, se siamo stati uniti a Cristo in una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione, 6 sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché il corpo del peccato possa essere annullato, affinché noi non serviamo più al peccato. (Romani 6:5,6)
Il nostro vecchio uomo è stato crocefisso con Cristo. Questo fa sì che il corpo del peccato che prima ci rendeva schiavi del peccato è stato annullato. Perciò, non siamo più schiavi del peccato, come lo eravamo prima. Adesso, siamo stati liberati da quella schiavitù. Non dobbiamo servire più il peccato.
Il versetto 7 ci ricorda una meravigliosa verità, che dobbiamo ricordare tutti i giorni. Lo leggo ancora.
Infatti colui che è morto è libero dal peccato. (Romani 6:7).
Fratelli e sorelle, consideriamo con occhi aperti e con cuori aperti quello che questa verità ci dichiara. Siamo stati salvati, allora siamo stati crocefissi con Cristo, siamo morti con Cristo, e perciò, siamo liberi dal peccato. Eravamo schiavi del peccato, ma ora in Gesù Cristo siamo liberi dal peccato!
Possiamo peccare ancora, e troppo spesso, stoltamente, scegliamo di peccare. Ma non siamo più schiavi del peccato. Possiamo scegliere di non peccare. Non siamo più schiavi del peccato. I versetti da 8 a 10 ci fanno l'esempio di Cristo per spiegarci come dobbiamo vivere. Leggiamo attentamente questi versetti.
8 Ora se siamo morti con Cristo, noi crediamo pure che vivremo con lui, 9 sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più alcun potere su di lui. 10 Perché, in quanto egli è morto, è morto al peccato una volta per sempre; ma in quanto egli vive, vive a Dio. (Romani 6:8-10).
In questi versetti, abbiamo l'esempio di Gesù Cristo e Paolo inizia ricordandoci che siamo morti con Cristo. Poi, spiega che, essendo Cristo morto e risuscitato, la morte non ha più potere su di lui. È morto al peccato. Il peccato non ha potere su di lui.
Il significato di questo è che noi siamo morti con Cristo. Grazie a Dio, quello che vale per Cristo vale anche per noi.
E questo ci porta alla potente conclusione del versetto 11.
Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 6:11).
Questo è un comandamento, ma un comandamento fondato su una meravigliosa verità che abbiamo letto nei versetti precedenti. Siamo stati liberati dal potere del peccato. Perciò, come chiara conseguenza, non dobbiamo più ubbidire al peccato. Dobbiamo considerarci morti al peccato, e viventi a Dio in Gesù Cristo. Dobbiamo riconoscere che non apparteniamo più al peccato. E perciò, dobbiamo scegliere di non sottometterci al peccato.
Andando avanti, leggendo i versetti 12-14, troviamo un chiaro comandamento del modo in cui dobbiamo vivere.
12 Non regni quindi il peccato nel vostro corpo mortale, per ubbidirgli nelle sue concupiscenze. 13 Non prestate le vostre membra al peccato come strumenti di ingiustizia, ma presentate voi stessi a Dio, come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. 14 Infatti il peccato non avrà più potere su di voi, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia. (Romani 6:12-14).
La parola “quindi” ci ricorda che questi comandamenti sono fondati su quello che Dio ha fatto per noi in Gesù Cristo. I comandamenti di Dio non sono gravosi. Abbiamo da Dio in Cristo il potere di non peccare. Perciò, questo brano ci comanda a non ubbidire più alle concupiscenze del peccato.
Ci comanda poi a non prestare le nostre membra al peccato. Le nostre membra sono i nostri occhi, quello che guardiamo, la nostra lingua, quello che diciamo, le nostre mani e i nostri piedi, quello che facciamo e dove andiamo, comprende anche la nostra mente, quello che pensiamo. Non dobbiamo prestare le nostre membra al peccato. Piuttosto, dobbiamo presentarci interamente a Dio, come strumenti di giustizia.
La cosa grandissima e meravigliosa è che ora, in Cristo Gesù, possiamo vivere così. Non siamo più schiavi del peccato. In Cristo abbiamo la capacità di camminare così in ogni campo della vita! Grazie a Dio!
E questo ci porta alla verità che troviamo nei versetti 15-18. Seguite mentre leggo questi versetti, e poi, consideriamo il loro significato.
15 Che dunque? Peccheremo noi, perché non siamo sotto la legge, ma sotto la grazia? Così non sia. 16 Non sapete voi che a chiunque vi offriate come servi per ubbidirgli, siete servi di colui al quale ubbidite, o del peccato per la morte, o dell’ubbidienza per la giustizia? 17 Ora sia ringraziato Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete ubbidito di cuore a quel modello di dottrina che vi è stato trasmesso. 18 E, essendo stati liberati dal peccato, siete stati fatti servi della giustizia. (Romani 6:15-18).
Alla luce di quello che Dio ha fatto nelle nostre vite, battezzandoci nella morte e nella risurrezione di Cristo, alla luce della meravigliosa verità che siamo stati liberati dal potere del peccato, e non siamo più schiavi del peccato come eravamo, certamente è giusto che ci facciamo servi di Dio, e servi della giustizia! È come uno che è schiavo della cecità, e Dio gli dà la vista. Ovviamente è giusto che lui non torni a vivere nelle tenebre, non si benda gli occhi, ma ora, ha la possibilità di poter vedere.
E qua, Dio ci comanda di non ubbidire più al peccato. Dobbiamo rinunciare al peccato, per vivere alla gloria di Dio in ogni campo della vita!
Dio ci ha liberati dai vecchi peccati di cui eravamo schiavi. Non viviamo più nella schiavitù. Non ubbidiamo più al peccato. Camminiamo in novità di vita, nella libertà che abbiamo in Gesù Cristo.
Spogliatevi: Efesini 4
Guardiamo insieme ad un altro brano che ci aiuta a capire quanto è importante che viviamo in novità di vita. Trovate con me Efesini 4. Se ricordate, questa epistola ci insegna che siamo stati vivificati in Gesù Cristo. Eravamo morti nei nostri peccati, quindi schiavi, ora, abbiamo la vera vita in Gesù Cristo. E perciò, questo brano ci parla di come non dobbiamo più camminare come prima. Dobbiamo spogliarci del vecchio uomo, e rivestirci dell'uomo nuovo. Seguite mentre leggo Efesini 4:17-24.
17 Questo dunque dico ed attesto nel Signore, che non camminiate più come camminano ancora gli altri gentili, nella vanità della loro mente, 18 ottenebrati nell’intelletto, estranei alla vita di Dio per l’ignoranza che è in loro e per l’indurimento del loro cuore. 19 Essi, essendo diventati insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni impurità con insaziabile bramosia. 20 Voi però non è così che avete conosciuto Cristo, 21 se pure gli avete dato ascolto e siete stati ammaestrati in lui secondo la verità che è in Gesù, 22 per spogliarvi, per quanto riguarda la condotta di prima, dell’uomo vecchio che si corrompe per mezzo delle concupiscenze della seduzione, 23 per essere rinnovati nello spirito della vostra mente 24 e per rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e santità della verità. (Efesini 4:17-24).
Se siamo veramente salvati, allora, siamo creati secondo Dio nella giustizia e santità della verità. Perciò, non siamo più schiavi del peccato, e per questo, non dobbiamo più vivere come gli uomini senza Cristo, come noi vivevamo prima della salvezza.
Dobbiamo spogliarci dell'uomo vecchio, e del comportamento che avevamo prima della salvezza. Dobbiamo togliere tutto il vecchio modo di vivere dalla nostra vita. Grazie a Dio, possiamo togliere il vecchio, in Gesù Cristo. Siamo stati liberati dal potere del peccato, in modo che possiamo camminare in novità di vita, e togliere il vecchio comportamento peccaminoso che faceva parte della nostra vita.
Ora, come nuove creature, Paolo ci dà un “perciò”, ci spiega quello che dobbiamo fare ora che siamo liberati dal potere del peccato. Seguite mentre leggo i versetti 25-28.
25 Perciò, deposta la menzogna, ciascuno dica la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri. 26 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sul vostro cruccio; 27 e non date luogo al diavolo. 28 Chi rubava non rubi più, ma piuttosto si affatichi facendo qualche buona opera con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a chi è nel bisogno. (Efesini 4:25-28).
Nei versetti precedenti, troviamo il motivo per cui dobbiamo spogliarci del comportamento del vecchio uomo. In questi versetti, troviamo alcuni esempi di quello che dobbiamo togliere dalla nostra vita, e quello che dobbiamo mettere al suo posto.
Per esempio, dobbiamo togliere completamente la menzogna. Piuttosto, dobbiamo dire sempre la verità al nostro prossimo. La menzogna si manifesta sotto tante forme: dal mentire direttamente, dall'esagerare, dal nascondere la verità per far credere un'altra cosa. Dobbiamo togliere tutto questo, e parlare con verità.
Dobbiamo togliere ogni forma di ira che non è pura, e dobbiamo capire che è molto raro che l'ira sia pura. Gesù ha avuto un'ira pura quando ha scacciato i mercanti dal tempio. Ma se la nostra ira è dovuta a qualche peccato contro di noi, è quasi certo che è un'ira peccaminosa. Perciò, dobbiamo togliere ogni ira e cruccio, al punto che tutto si risolva prima che il sole tramonti. Considerando il nostro comportamento, tutto questo lo cambierà tanto.
Non dobbiamo rubare più. Dobbiamo capire che rubare comprende non solo prendere qualcosa di materiale, ma anche non fare quello che è il nostro dovere. Per esempio, se un dipendente non lavora bene per il suo datore di lavoro, sta rubando lo stipendio per le ore in cui non si dedica al lavoro. Se un marito non passa il tempo con la moglie, e non cura la moglie teneramente, le sta rubando la cura che Dio voleva darle tramite il marito. Se i genitori non investono bene nei loro figli, se non trasmettono i valori e le verità che Dio intende, stanno rubando ai figli la preparazione per la vita che Dio vuole che i genitori diano loro.
Se noi non utilizziamo i nostri doni spirituali, stiamo rubando la cura spirituale e le benedizioni che gli altri avrebbero dovuto ricevere da noi.
Spogliarci del vecchio uomo comprende non rubare più, ma piuttosto impegnarci per poter avere qualcosa da dare a chi ne ha bisogno. Certamente, questo comprende bisogni materiali, ma in realtà, molto di più riguarda i bisogni spirituali. Non ci scusiamo, non dobbiamo rubare dagli altri quello che Dio ha dato a noi per la loro cura. Questo è il cammino in novità di vita.
Il versetto 29 è estremamente importante, e se consideriamo i nostri rapporti, vediamo che è un comandamento centrale che riguarda come dobbiamo vivere gli uni con gli altri. Seguite mentre lo leggo.
Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l’edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano. (Efesini 4:29).
Questo brano è estremamente importante per i nostri rapporti con gli altri. Notate che inizia con un grande comandamento, cioè che nessuna parola malvagia esca dalle nostre bocche. Dobbiamo capire che per parola malvagia vuol dire qualunque parola che viene detta con il peccato. Per esempio, se sono frustrato, questo è un peccato, e se parlo con la mia frustrazione sto parlando con una parola malvagia.
La Bibbia ci insegna ad onorare gli uni gli altri. Se il mio parlare disonora una persona, è una parola malvagia. Se quello che dico è detto per ferire, quella è una parola malvagia.
Se parlo con ira, quella è una parola malvagia. Se parlo per ottenere quello che voglio io, anziché cercare veramente la gloria di Dio e il vero bene dell'altra persona, quella è una parola malvagia. Tutto quello che non è buono e puro è un parlare malvagio. Quanto è importante riconoscere quando il nostro parlare è malvagio, e lo confessiamo a Dio per il grave peccato che è. Questo è l'unico modo per essere perdonati e anche purificati in modo che possiamo parlare in modo nuovo.
Questo versetto ci spiega quello che è il nuovo modo di parlare che Dio ha stabilito per noi. Dobbiamo usare la nostra bocca per dire solo quella che è una buona parola, utile all'edificazione, ma solo secondo il bisogno. In altre parole, dovremmo dire quello che edifica.
Ricordate che quello che edifica non è sempre piacevole. Per esempio, se noi siamo nel peccato, abbiamo bisogno di riconoscere il nostro peccato. Solo così possiamo confessarlo per esserne liberati. Perciò, se qualcuno ci parla del nostro peccato, quella è una buona parola che serve all'edificazione. E se siamo nel peccato, è quello di cui abbiamo bisogno. Ma non sarà piacevole sentirlo. Similmente, anche noi dobbiamo aiutare gli altri a vedere i loro peccati, come noi abbiamo bisogno di vedere i nostri peccati. Ma in questo caso, è estremamente importante che il nostro modo di parlare sia con amore.
Notate che dobbiamo sempre valutare se è una parola che edifica ed è anche il bisogno del momento. Ci sono certi momenti in cui una persona è così afflitta da qualche situazione che non è il momento giusto per fargli vedere certi peccati. Oppure può essere che la persona è estremamente stanca e non riesce a valutare bene. Ci sono momenti in cui è meglio aspettare. Quindi, dobbiamo avere un cuore che desidera profondamente il bene dell'altra persona, e quel cuore d'amore deve guidare il modo in cui parliamo. Quando parliamo così, allora possiamo essere usati da Dio per conferire grazia all'altra persona.
Vivere così trasforma i nostri rapporti. Andando avanti, consideriamo la verità nel versetto 30.
30 E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione. (Efesini 4:30).
Spesso, lo Spirito Santo parla ai nostri cuori, per mostrarci che un certo modo di parlare o di agire non è da Dio. Può parlarci tramite la lettura della Bibbia, tramite un insegnamento, tramite la nostra coscienza, tramite le circostanze, e a volte, tramite un’altra persona che ci parla. Quando non ascoltiamo lo Spirito Santo, Lo contristiamo. E Dio ci dice di non fare questo, perché siamo stati sigillati con lo Spirito Santo. È terribile quando Lo rendiamo triste. Non solo, ma ci procura il male, perché significa seminare per la carne, che vuol dire raccogliere corruzione.
Quanto i nostri rapporti sono pesi anziché benedizioni, quando noi non abbiamo pace, ma piuttosto un cuore turbato, in qualche modo, non stiamo ascoltando lo Spirito Santo. Non andiamo avanti così. Ravvediamoci, e prendiamo la via del Signore.
Cose da togliere e cose da mettere
Poi, arriviamo ai versetti 31,32, che ci parlano di un elenco di cose da togliere dalla nostra vita, cose di cui spogliarci, e le cose con cui rivestirci. Seguite mentre leggo ancora questi due versetti.
31 Sia rimossa da voi ogni amarezza, ira, cruccio, clamore e maldicenza con ogni malizia. 32 Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo. (Efesini 4:31-32).
Non dedichiamo tempo per andare a fondo su ciascuna di queste cose. Ma notiamo in questi modi di agire e di comportarci, quello che dobbiamo togliere completamente dalla nostra vita, e quello con cui dobbiamo sostituire tutti quei comportamenti peccaminosi. Considera questi modi di comportarsi con gli altri, soprattutto quelli di casa, per riconoscere se a volte, o spesso, in qualche campo hai questi peccati.
Amarezza: tu hai amarezza verso qualcuno nella tua vita? Spesso è nascosta nel cuore, ma è molto visibile a Dio. È da confessare e abbandonare.
Tu hai qualunque tipo di ira, o cruccio, o clamore? Questo è un cuore agitato, un cuore che ha cattiveria anziché bontà verso un’altra persona. È da togliere questo, completamente.
Dobbiamo anche togliere ogni maldicenza con ogni malizia. Questo riguarda il modo in cui parliamo, riguarda anche il cuore che sta dietro alle nostre parole ed alle nostre azioni.
Dobbiamo togliere tutte queste cose, perché ci tengono lontani da Dio, e danneggiano terribilmente i nostri rapporti. Grazie a Dio, ora, essendo liberati dal peccato, abbiamo in Cristo il potere di togliere queste cose.
Non dobbiamo solo togliere il male, ma dobbiamo rivestirci con il vero bene. Il versetto 32 ci dà un esempio di come dobbiamo rivestirci. Consideriamo queste qualità, e quello che faranno ai nostri rapporti.
Dobbiamo essere pieni di benignità, cioè, essere benigni gli uni verso gli altri. Dobbiamo traboccare di bontà verso le persone che Dio ha messo nelle nostre vite.
Pensa ai tuoi rapporti, in casa, e anche con gli altri. Tu sei pieno di bontà e benignità nel tuo modo di vedere e trattare le persone della tua vita?
Se non lo sei, allora, stai camminando nel peccato. Dio ti comanda di spogliarti dal tuo vecchio modo di vivere, e di rivestirti di benignità.
Inoltre, ci comanda di rivestirci di misericordia gli uni verso gli altri. Avere misericordia vuol dire avere a cuore l’altra persona e i suoi problemi, al punto che ci spinge ad agire per aiutarla.
Quindi, al contrario del fastidio, dobbiamo avere molto a cuore i bisogni dell’altro.
Poi, visto che pecchiamo tutti, noi, e anche gli altri contro di noi, rivestirci dell'uomo nuovo vuol dire perdonare. Dobbiamo perdonarci a vicenda, come anche Dio ci ha perdonati in Cristo.
Dio ci perdona totalmente. Cancella il nostro peccato definitivamente. Anche noi dobbiamo perdonare gli uni gli altri. Qualcuno ha peccato contro di te più volte? Perdona, di cuore, più volte. Senza il perdono, è impossibile avere rapporti benedetti e pieni di gioia. Se tu non perdoni di cuore, non puoi TU essere benedetto, non puoi TU avere la gioia della salvezza. Quindi, è fondamentale perdonare.
Tu, perdoni veramente chi pecca contro di te? Fallo, per non cadere sotto la dura disciplina di Dio. Fallo, perché anche tu sei perdonato, ogni volta che tu confessi di cuore i tuoi peccati contro Dio. Fallo, perché fa parte del camminare nella luce.
Applichiamo a noi
Ho iniziato questo sermone chiedendo a ciascuno di voi come sta. Ho chiesto come vanno i vostri rapporti.
Se non hai pace, se non stai veramente bene, e poi, se i tuoi rapporti non sono pieni di pace e di amore e di gioia, è un’indicazione che tu stai camminando nel peccato in qualche campo della tua vita.
Quindi, chiedo a ciascuno: esamina la tua vita, esamina il tuo cuore. Quali sono i campi in cui stai dando spazio al peccato?
Se tu sei in Gesù Cristo, tu sei stato liberato dalla schiavitù del peccato. Confessando i tuoi peccati, ogni volta che cadi, tu puoi conoscere la libertà dalla schiavitù. Tu puoi camminare in novità di vita. Tu poi avere pace, anziché un cuore agitato. Tu puoi avere rapporti pieni di amore, di bontà, di pace, e di gioia. Questo è il piano di Dio per te. Questo è parte di quello che Dio ti ha dato in Gesù Cristo.
Non andare avanti nel vecchio modo di pensare e di parlare e di comportarti. Ravvediti, ogni volta che pecchi. Chiedi perdono a Dio, e anche alle persone contro le quali pecchi. Cammina in novità di vita.
In Gesù Cristo, siamo nuove creature. Tutte le cose sono nuove. Camminiamo per quello che siamo: figli di luce. Camminiamo nella luce, non più nelle tenebre. Grazie a Dio che ora, in Gesù Cristo, è possibile.