Tu sai che come vedi una situazione cambia drasticamente come vivi quella situazione? Cioè, non sono tanto le circostanze di una situazione che cambiano come la vivi, ma come la vedi. La tua prospettiva può cambiare drasticamente come affronti una situazione. Se tu sei convinto che sia impossibile cambiare o risolvere una situazione, non ti impegnerai di cuore a cercare di risolvere la situazione, essendo convinto che il tuo impegno non cambierà nulla. Perché affaticarti se non cambierà nulla? Se invece tu sei convinto che puoi cambiare le cose, allora ti metterai da fare con tutto il cuore a cambiare le cose.
Similmente, se tu vedi una situazione tutta negativa, anche se non lo è, tu sarai scoraggiato e abbattuto. Al contrario, se tu riconosci che una situazione è difficile ma vedi che non durerà per sempre e prevedi che ti porterà grandi benefici, non sarai scoraggiato anche durante le difficoltà. Troverai gioia in quello che per fede vedi che sta per arrivare.
Quindi, è importante capire che il tuo stato d'animo non dipende tanto dalle circostanze, dipende piuttosto da come tu vedi le circostanze e quanto stai guardando al di là delle circostanze. Quanto è importante che i nostri pensieri rispecchino la verità, il che comprende non solo quello che ci succede in un dato momento, ma anche il futuro. Quanto è importante avere pensieri veri.
Infatti, più volte nella Bibbia troviamo insegnamenti che riguardano come pensiamo. Un esempio di questo sarebbe Romani 12:1,2.
“1 Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. 2 E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.” (Romani 12:1-2 LND)
Notate che la chiave per essere trasformati è il rinnovamento della nostra mente. Il nostro modo di pensare è estremamente importante. Dobbiamo sottomettere i nostri pensieri alle verità di Dio per avere pensieri veri. Se i nostri pensieri riguardano solamente quello che possiamo vedere attualmente, e non tengono conto dell'opera di Dio, non sono pensieri veri, perché Dio è all'opera.
In 2Corinzi 10 impariamo che il nostro combattimento è contro i pensieri sbagliati, che dobbiamo rendere prigionieri di Cristo. Dobbiamo abbattere i ragionamenti falsi che eleviamo nella nostra mente, ragionamenti che non tengono conto della sovranità di Dio e del fatto che Egli sta gestendo tutto per il nostro bene eterno. Leggo 2Corinzi 10:3-5.
“3 Infatti anche se camminiamo nella carne, non guerreggiamo secondo la carne, 4 perché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti in Dio a distruggere le fortezze, 5 affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all’ubbidienza di Cristo,” (2Corinzi 10:3-5)
Questo brano ci spiega che i pensieri e i ragionamenti sbagliati sono come fortezze e altezze che si elevano contro la conoscenza di Dio. In altre parole, quando abbiamo ragionamenti sbagliati, che sono ragionamenti che non tengono conto della sovranità di Dio su tutto, della sua cura per noi, e delle sue promesse, e quindi sono ragionamenti che focalizzano sulle nostre circostanze, allora i nostri pensieri e ragionamenti si elevano contro la conoscenza di Dio. Cioè, in realtà, questi pensieri , che sono i pensieri che abbiamo quando siamo agitati, quando siamo turbati, e quando siamo frustrati, ci ostacolano da conoscere Dio. Per questo sono malvagi e devono essere confessati e abbandonati. Dobbiamo rendere ogni nostro pensiero sottomesso a Cristo. Quindi, dobbiamo tener conto della realtà di Dio in ogni nostro pensiero.
Rovina la Vita
Dobbiamo capire che avere una prospettiva storta e sbagliata rovina la nostra vita, nonostante il fatto che siamo grandemente benedetti in Cristo.
È importante capire che nella carne abbiamo quasi sempre una prospettiva storta. Questo è perché nella carne non teniamo conto della potenza di Dio e delle promesse di Dio. Nella carne vediamo tante cose negative e non riconosciamo che tutto è sotto il controllo di Dio. Questo ci porta a grande scoraggiamento e negativismo. Ci fa mancare la pace e ci spinge a prendere decisioni sbagliate. Inoltre, abbiamo pensieri storti perché non vediamo i nostri peccati ma piuttosto diamo la colpa agli altri. Non vediamo la gravità del nostro peccato. Tendiamo a vedere i peccati degli altri, ma non i nostri. Facendo così non confessiamo i nostri peccati per ricevere il perdono.
Abbiamo bisogno di una mente rinnovata. Abbiamo bisogno di vedere la vita secondo verità, la verità che troviamo solo in Dio.
Il mio scopo in questo sermone è di aiutarci ad avere una prospettiva secondo verità. Desidero che ognuno che è in Cristo abbia la gioia che è disponibile in Gesù Cristo e prego che tutti coloro che non sono in Cristo riconosceranno la gravità della propria condizione e il loro bisogno di avere Gesù Cristo come la loro giustizia.
La vita cristiana è una vita di fede, cioè una vita in cui non si vive in base a quello che sta intorno, le circostanze che si possono vedere. Piuttosto, la vita di fede è una vita in cui si vive con occhi di fede, guardando in avanti a quello che arriverà, guardando alle promesse di Dio, fidandosi di Dio, non di quello che si può vedere.
Pensate a questo: la fede è certezza di cose che non vediamo. La fede è avere pensieri che non sono fondati su quello che vediamo ma su quello che sappiamo perché viene dichiarato da Dio. Vi leggo la definizione della fede che troviamo in Ebrei 11:1.
“Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono;” (Ebrei 11:1)
La fede è l'essere convinto di cose che non sono visibili. Quindi, vuol dire vivere con una prospettiva legata all'eternità e all'opera di Dio che al momento è spesso invisibile con gli occhi umani. Vivere per fede vuol dire avere pensieri che non dipendono da quello che vediamo intorno a noi. Vuol dire essere certi di quello che Dio dichiara, non perché vediamo quello che sta facendo, ma semplicemente perché Dio dichiara di operare e ci fidiamo della sua parola.
Quindi, ripeto: vivere per fede è la base della vita cristiana. Se non abbiamo vera fede in Dio, tutto il nostro impegno non vale nulla.
Vivere per fede vuol dire vivere con una prospettiva eterna, non in base alle circostanze e le possibilità umane. Chi vive in base alle sue circostanze attuali non sta vivendo per fede. Quando il nostro stato d'animo è basato sulle nostre circostanze non stiamo vivendo per fede, e in quel caso viviamo male. Non possiamo avere la pace e la gioia della salvezza, perché i nostri occhi sono focalizzati su cose che passeranno anziché su cose che non passeranno mai.
Una Prospettiva Eterna
Pensiamo un po' alla nostra vita terrena. I mesi che passiamo nel grembo, in confronto con gli tanti anni che passiamo sulla terra, è un parallele con i pochi anni sulla terra in confronto con la vita eterna dopo la morte.
Noi iniziamo la vita vivendo per nove mesi dentro il grembo della mamma. È miracoloso quello che Dio fa per formarci mentre siamo dentro il grembo. Leggo quello che Dio ispirò Davide a scrivere a proposito in Salmo 139.
“13 Sì, tu hai formato le mie interiora, tu mi hai intessuto nel grembo di mia madre. 14 Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo; le tue opere, sono meravigliose, e io lo so molto bene. 15 Le mie ossa non ti erano nascoste quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo, e nel tuo libro erano già scritti tutti i giorni che erano stati fissati per me anche se nessuno di essi esisteva ancora.” (Salmo 139:13-16 LND)
In Geremia 1:5, impariamo che Dio conobbe Geremia mentre era ancora nel grembo. Ve lo leggo. È Dio che parla a Geremia.
“"Prima che io ti formassi nel grembo di tua madre, ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, ti ho consacrato e ti ho stabilito profeta delle nazioni".” (Geremia 1:5 LND).
Il periodo di tempo in cui abbiamo vissuto nel grembo delle nostre mamme è stato un periodo importante della nostra vita, eppure, alla luce di ciò che è venuto dopo, non pensiamo più a quel periodo.
Ma non solo non pensiamo a quel periodo di vita. In realtà, raramente un adulto pensa alla sua vita quando era bambino.
Se dividessimo la vita in varie parti potremmo dire che dopo essere diventati adulti ricordiamo poco della nostra infanzia. Pochi adulti ricordano molto della vita prima di avere computo cinque anni. Magari ricordiamo qualche grande avvenimento e certi dettagli, ma la maggioranza delle nostre esperienze nei primi anni della vita vengano dimenticate.
Il nostro modo di pensare dovrebbe cambiare quando cresciamo. Non dovremmo continuare a pensare come prima. Man mano che cresciamo come credenti, i nostri pensieri dovrebbero maturare, pensando sempre di più alle promesse di Dio. Ascoltate le parole del Apostolo Paolo a proposito di questo, in 1Corinzi 13:11.
“Quand’ero bambino, parlavo come un bambino, avevo il senno di un bambino, ragionavo come un bambino; quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino.” (1Corinzi 13:11 LND)
Di natura un bambino non viver per fede. Per un bambino piccolo ciò che importa è quello che gli sta davanti gli occhi. Perciò una delle cose più importanti che i genitori dovrebbero insegnare ai figli è di non vivere per il momento ma di vivere per il futuro. I genitori dovrebbero avere un grande impegno ad aiutare i figli ad avere pensieri secondo verità, che mettono Dio al primo posto.
Consideriamo come vive un piccolo bambino di natura. Per lui il futuro non esiste, vive solo per il momento. Non pensa alle conseguenze a lunga scadenza. Vive per soddisfare la sua carne, vive, quanto è permesso dai genitori, per adempiere i propri desideri.
Quindi il comandamento di Dio ai padri in Efesini 6:4 è estremamente importante. Dobbiamo allevare bene i figli nella disciplina e nell'ammonizione del Signore. Per fare questo, dobbiamo aiutarli a capire che per vivere con saggezza devono pensare al futuro.
Infatti che cos'è la vita cristiana se non una vita per fede, in cui viviamo per quello che ci sta davanti e non per quello che ci circonda in questo momento?
Ricordiamo la Vita Passata
Voi giovani: quanto pensate alle cose che erano importanti per voi quando avevate metà dell'età che avete ora? Cioè, tu che hai otto anni, quanto pensi alla vita e alle cose che ti sembravano importanti quando avevi quattro anni? Tu che hai quattordici anni, quanto pensi alle cose che riempivano la tua vita quando avevi sette anni? Tu che hai 18 anni, quanto pensi alle cose che riempivano la vita quando avevi nove anni? E così per ciascuno.
Noi che siamo più grandi di età quanto pensiamo alle cose che ci sembravano importanti quando eravamo bambini? Quelli che erano i nostri problemi allora, quanti lo sono tutt'ora?
Tenete in mente che in base agli esempi che vediamo nella Bibbia, uno diventa un adulto (giovane adulto, ma comunque adulto), a circa dodici anni. Ormai la società non crede più questo. Non perché non sia così, ma perché la società segue il principe del mondo, Satana, e Satana non vuole che le persone siano responsabili. Egli vuole che le persone restino immature il più a lungo possibile.
Comunque, tenendo in mente che un individuo diventa un giovane adulto a dodici anni, se vive fino a ottantadue anni passerà circa settant'anni come adulto. Quindi, dodici anni bambino, settant'anni adulto.
Alla luce di questa realtà, la cosa più importante per un bambino non è di divertirsi il più possibile, piuttosto è di prepararsi per essere un adulto.
La saggezza da parte dei genitori è quindi riconoscere che il miglior modo in cui i loro figlio possano passare gli anni in cui sono bambini non è divertendosi, ma essendo guidati dai genitori in modo da essere il più preparati possibile per la vita da adulti.
Certamente un bambino non può capire questo da solo e quindi preferisce vivere per il momento anziché per il futuro. Ma è proprio per questo che i bambini hanno bisogno della saggezza dei genitori. Hanno bisogno di essere guidati dai genitori. Questo è il motivo per cui Dio comanda ai genitori di allevare i figli della disciplina e nell'ammonizione del Signore.
Allora, se possiamo capire quello, possiamo capire che anche noi, come figli di Dio, abbiamo bisogno della guida del nostro Padre celeste per sapere come vivere. Di natura guardiamo alle circostanze, non alle cose eterne e dobbiamo crescere proprio in questo.
Come un figlio dovrebbe vivere per essere preparato per quando sarà adulto, il che solitamente dura molto più di quanto dura l'essere un bambino, anche noi, figli di Dio per mezzo della nuova nascita, abbiamo bisogno di prepararci per l'eternità con Dio.
Una grande parte di come prepararci è di vivere tenendo gli occhi in avanti. Questa è la vita di fede di cui parlavamo prima. Seguite mentre leggo 1Giovanni 3:1-3. Notate che la realtà di chi siamo non è visibile al mondo, eppure è la realtà, e questa realtà di chi siamo in Cristo dovrebbe guidarci durante la vita. Leggo 1Giovanni 3:1-3.
“1 Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio. La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui, 2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. 3 E chiunque ha questa speranza in lui, purifichi se stesso, come egli è puro.” (1Giovanni 3:1-3 LND)
Vedendo chi siamo in Cristo dovremmo vivere per essere trovati da Cristo santi e puri. Questo è vivere bene, questo è vivere con saggezza.
Un altro brano che spiega chiaramente che la vita cristiana deve essere una vita vissuta con gli occhi in avanti aspettando il ritorno di Cristo, è 2Pietro 3:10-14. Ascoltate mentre vi leggo questo brano che spiega come vivere in questo mondo mentre aspettiamo il ritorno di Cristo.
“10 Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse. 11 Poiché dunque tutte queste cose devono essere distrutte, come non dovreste voi avere una condotta santa e pia, 12 mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi consumati dal calore si fonderanno? 13 Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra nei quali abita la giustizia. 14 Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili, in pace.” (2Pietro 3:10-14 LND)
Il modo giusto di vivere in questa vita è aspettando attivamente il ritorno di Gesù Cristo. In altre parole, vivere ricordando la brevità di questa vita, che le difficoltà di questa vita passeranno, e che davanti a noi che siamo in Cristo c'è la gioia eterna con Dio. Vivere così vuol dire pensare attivamente al ritorno di Cristo ogni giorno.
Come Vedere le Sofferenze e le afflizioni
Infatti quando consideriamo il valore di quello che ci aspetta vediamo le sofferenze e le afflizioni con tutta un'altra ottica.
Pensate ad un'atleta che corre una maratona. È una gara lunga e spesso l'atleta ha molti dolori mentre corre. Quello che lo stimola a non arrendersi è il pensare alla gioia di finire bene la gara e magari anche vincere una medaglia. Finché tiene quella gioia della vittoria davanti ai suoi occhi avrà lo stimolo di andare avanti senza essere scoraggiato. Se non pensa più alla vittoria, ma pensa solo a quanto è stanco, sarà molto abbattuto e non avrà gioia.
Oppure pensate ad un soldato in una guerra. Finché crede nella possibilità di vittoria sarà ben pronto a soffrire e perfino a morire per la gioia della vittoria che tiene sempre nella sua mente. Al contrario, in quei casi in cui un soldato crede che non ci sia speranza, perde il coraggio di combattere e ogni sofferenza lo abbatte. Ricordate che per un soldato la vittoria non è assicurata. Per un credente in Gesù Cristo, invece, la vittoria è assicurata da Dio stesso.
E qui vediamo la chiave per avere una vita di gioia nonostante le difficoltà. Dobbiamo guardare in avanti, dobbiamo capire che la cosa importante non è come vanno le cose in questo momento, piuttosto, è quello che ci aspetta.
L'Apostolo Paolo soffriva molto durante gli anni del suo ministero, molto di più di quanto la grande maggioranza di noi dovranno mai soffrire. Eppure Paolo aveva un'immensa gioia. Questo è perché aveva imparato a guardare in avanti. In 2Corinzi 4:1-18, Paolo spiega il motivo per cui poteva avere una grande gioia nonostante le sue terribili sofferenze. Seguite mente leggo:
“16 Perciò noi non ci perdiamo d’animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; 18 mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2Corinzi 4:16-18 LND)
Paolo ci insegna la prospettiva giusta da avere per la vita. Come un bambino deve imparare a non pensare solo a quello che lo circonda in quel momento, ma piuttosto deve imparare a pensare al resto della vita, così, e molto più, noi che siamo stati salvati per fede in Gesù Cristo dobbiamo pensare alla nostra eternità con Dio. Solo così possiamo affrontare la vita con gioia.
Notate che Paolo descrive le sue afflizioni come solo per un momento. Se pensate ad un piccolo bambino cieco che deve subire un intervento doloroso che però gli darà la vista per tutta la vita, nonostante il dolore possa durare qualche settimana, alla luce di tutta la vita, è una afflizione momentanea. Similmente, ma molto di più, le nostre sofferenze sulla terra, anche se durano anni e anni, non sono nulla in confronto con quanto dura l'eternità. Sono veramente solo per un momento alla luce dell'eternità. Ricordate che non ci sarà alcuna sofferenza o dolore per tutta l'eternità per chi è in Cristo.
Poi Paolo dichiara che le afflizioni oltre ad essere solo per un momento sono anche leggere. Basta leggere delle sofferenze di Paolo e, usando un metro terreno, diremmo che erano pesanti. Ma Paolo non usava un metro terreno. Paolo, essendo cittadino del cielo, usava un metro della sua patria, il metro dell'eternità con Dio. E con quel metro, considerando l'eterno peso di gloria che gli aspettava, e che aspetta ogni vero credente, Paolo poteva giustamente dire che le nostre afflizioni sono leggere.
Infatti, considerare qualcosa leggero o pesante è sempre in base ad un metro. Dire che un dolore è pesante vuol dire confrontarlo con qualcos'altro. Posso dire che sto molto male, ma in confronto a chi ha certe malattie o ferite terribili, il mio male potrebbe essere molto leggero.
Similmente il peso di un'afflizione dipende dal beneficio che produce. Spesso vediamo atleti che ben volentieri spingono i loro corpi al limite per vincere il premio. Per loro il premio vale così tanto che considerano l'afflizione una leggera l'afflizione.
La stessa afflizione se fosse inutile potrebbe sembrare molto pesante. Quindi, il peso di un'afflizione è sempre legato a quello che produce.
Alla luce di questo quando le nostre afflizioni ci sembrano pesanti possiamo stare sicuri che non stiamo facendo il paragone giusto. Non stiamo ricordando l'eternità con Dio.
Dio ha Cura di Noi
Infatti quando siamo scoraggiati e frustrati stiamo dimenticando che Dio ha cura di noi. Egli vuole che portiamo ogni peso a Lui. Leggiamo 1Pietro 5:5-7. Notate il cuore e l'impegno di Dio nei nostri confronti.
“5 Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. 6 Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi al tempo opportuno, 7 gettando su di lui ogni vostra sollecitudine, perché egli ha cura di voi.” (1Pietro 5:5-7 LND)
Se tu sei un figlio di Dio questo brano si applica a te. Dio ha cura di TE, Egli ti cura perfettamente, Egli vuole che getti ogni tua sollecitudine su di Lui perché Egli ha una cura perfetta di te.
Dio sa quello che sta facendo. Dio sa esattamente come curarci ed essendo totalmente sovrano gestisce tutto quello che ci succede.
La cosa incredibile e meravigliosa è che Dio gestisce il tutto per il nostro vero bene. Conosciamo bene la verità in Romani 8:28.
“Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento.” (Romani 8:28 LND)
Se siamo figli di Dio, Dio fa sì che TUTTE le cose cooperino al nostro bene. E quel bene non è una vita più facile sulla terra, quel bene è infinitamente più grande. È il bene di essere conformati all'immagine di Gesù Cristo. Leggo Romani 8:28-29.
“28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento. 29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli.” (Romani 8:28-29 LND)
Grazie a Dio tutto è sotto controllo. Quando abbiamo questa prospettiva, non pensando solo alle circostanze ma alle verità che Dio ci rivela, allora possiamo avere pace nelle prove, e gioia nell'afflizione.
Applichiamo Questo
A questo punto voglio lasciarvi con una semplice ricetta per come vivere. Questa ricetta viene da Dio stesso e l'abbiamo appena letto. Leggo di nuovo 1Pietro 5:6,7.
“6 Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi al tempo opportuno, 7 gettando su di lui ogni vostra sollecitudine, perché egli ha cura di voi.” (1Pietro 5:6-7 LND)
Vi invito a fare proprio questo. Umiliatevi sotto la potente mano di Dio. Accettate quello che la provvidenza di Dio porta nella vostra vita. Fidatevi di Lui. Egli sa quello che sta facendo. Gettate ogni sollecitudine su di Lui aspettando i suoi tempi e la cura perfetta che Egli ha stabilito. Ricordate che Dio ha promesso che non saremo sommersi e che il fuoco non ci consumerà. Egli è con noi.
Prendiamo Dio alla sua Parola. Non viviamo in base alle circostanze che possiamo vedere ma piuttosto viviamo in base alle promesse di Dio che sono sicure.
E per chi non ha Cristo: ravvediti mentre c'è tempo. Cerca Cristo mentre Lo si può trovare. Non rimandare la tua salvezza, domani potrebbe essere troppo tardi.
Grazie a Dio per la cura perfetta che ha di ogni suo figlio . Riposiamoci in Lui. Viviamo con pensieri veri, con una prospettiva eterna.