Nella vita cristiana, se abbiamo un cuore sensibile, se vogliamo camminare in Cristo, se consideriamo quanto Dio è santo e quanto ogni nostro peccato è grave, allora, facilmente arriviamo al pensiero: non ce la faccio. Non riesco. Ho fallito.
Se consideriamo i tanti brani che ci insegnano come vivere, facilmente restiamo molto scoraggiati, riconoscendo quanto manchiamo.
Leggo un esempio di questo in Romani 12:9-18. Non prenderemo tempo per considerare i dettagli. Basta pensare: ma tu puoi dire di vivere veramente così giorno per giorno?
9 L’amore sia senza ipocrisia; detestate il male e attenetevi fermamente al bene. 10 Nell’amore fraterno, amatevi teneramente gli uni gli altri; quanto all’onore fate a gara nel renderlo gli uni gli altri.11 Non siate pigri nello zelo; siate ferventi nello spirito, servite il Signore, 12 allegri nella speranza, paziente nell’afflizione, perseveranti nella preghiera; 13 provvedete ai bisogni dei santi, esercitate l’ospitalità. 14 Benedite quelli che vi perseguitano; benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che sono allegri, piangete con quelli che piangono. 16 Abbiate tra voi un medesimo sentimento; non aspirate alle cose alte, ma attenetevi alle umili; non siate savi da voi stessi. 17 Non rendete ad alcuno male per male; cercate di fare il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se è possibile per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. (Romani 12:9-18)
Leggendo come dovremmo vivere, puoi dire di camminare bene, come Dio ti comanda, giorno per giorno?
In realtà, se siamo onesti, riconosciamo che manchiamo tantissimo.
Allora, la domanda è: Fino a che punto possiamo essere perdonati ancora? A che punto Dio ci dirà: “basta”, e non ci perdonerà più?
Quando cadiamo, ripetutamente, a volte, arriviamo a scoraggiarci. A volte, arriviamo a credere che Dio si stancherà di noi.
Quando cadi, certamente è estremamente importante riconoscere la gravità del peccato. Non possiamo confessare un peccato se non vediamo quanto è grave.
Però, a volte, focalizziamo molto sul peccato, ma non vediamo il cuore di Dio che è pronto a perdonarci.
Quindi, quello che vorrei fare oggi è considerare il cuore di Dio, se ci umiliamo e riconosciamo il nostro peccato.
Satana vuole farci credere che Dio si stancherà di noi, e che arriveremo ad un punto in cui Dio non ci perdonerà più. Ma, questo non è il cuore di Dio.
Il cuore di Cristo
Vediamo un esempio del cuore di Dio in come Gesù Cristo risponde alla donna presa nell’atto dell'adulterio. I farisei e gli scribi portarono questa donna a Gesù, cercando di far sbagliare Gesù nella sua risposta. Gesù mostra a loro i loro peccati, e tutti andarono via. Quello che voglio notare è il cuore di Gesù nei confronti di questa donna, che era una grande peccatrice. Leggo di quello che succede quando tutti i farisei e gli scribi andarono via. Giovanni 8:9-11. Notate il cuore di Gesù nei confronti di questa grande peccatrice.
9 Quelli allora, udito ciò e convinti dalla coscienza, se ne andarono ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; così Gesù fu lasciato solo con la donna, che stava là in mezzo. 10 Gesù dunque, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: "Donna dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?". 11 Ed ella rispose: "Nessuno, Signore". Gesù allora le disse: "Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più". (Giovanni 8:9-11)
Questa donna aveva peccato gravemente. Eppure, Gesù l'ha perdonata. Poteva perdonarla, perché avrebbe LUI stesso preso la condanna dei suoi peccati. Ecco come poteva non condannarla.
Quindi, nonostante la gravità del peccato della donna, Gesù era pronto a perdonarla.
È importante notare quello che le dice: “Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più.”
Il perdono non vuol dire che possiamo tornare a peccare. Piuttosto, il perdono è per farci poi camminare in santità.
Ma quello che voglio notare soprattutto è quanto Gesù era pronto a perdonare questa donna.
Gesù è pronto a perdonare anche te.
Però forse ti viene il pensiero: Sì, ma se cado più volte?
Forse arrivi a pensare di non meritare più il perdono?
Tu hai mai avuto il pensiero che dopo tutto quello che hai fatto contro Dio, non meriti il perdono?
Carissimi, NON meritiamo il perdono. Il perdono non è mai meritato, è sempre e solo per GRAZIA. Il perdono è stato comprato a caro prezzo. Non potremmo MAI meritare il perdono.
Quindi, se ti viene in mente che visto che hai peccato così tante volte non meriti il perdono, ricordati che non hai mai meritato il perdono. Dio ci perdona in base alla sua grazia.
Oh grazie a Dio per questo!
Il cuore di Dio
Consideriamo ancora di più come è il cuore di Dio quando cadiamo ripetutamente nel peccato? Dio è disposto a perdonarci ancora? O, arriva ad un punto in cui si stanca di perdonarci?
La nostra tendenza è di essere scoraggiati, e pensare che ormai non possiamo più essere perdonati. Ci sentiamo indegni, ma come ho detto, non potremmo mai essere degni del perdono.
Perciò, per capire quello che farà Dio, non dobbiamo usare i nostri ragionamenti. Piuttosto, dobbiamo riconoscere il cuore di Dio che troviamo ripetutamente nella Bibbia.
Per esempio, Isaia 55 contiene un brano in cui Dio chiama il suo popolo a lasciare di nuovo il suo peccato. Nell'Antico Testamento, ripetutamente, volta dopo volta, secolo dopo secolo, vediamo Dio che chiama il suo popolo a ravvedersi. Il popolo di Dio ha peccato contro Dio volta dopo volta dopo volta, per secoli. Eppure, Dio continuava a chiamarlo al ravvedimento. Isaia 55, scritto tardi nella storia di Israele, rivela il cuore di Dio nei confronti del suo popolo che aveva peccato contro di Lui da secoli. Ascoltate del cuore di Dio mentre leggo.
6 Cercate l’Eterno mentre lo si può trovare, invocatelo mentre è vicino. 7 Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro DIO che perdona largamente. 8 "Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie," dice l’Eterno. 9 "Come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. (Isaia 55:6-9).
Dio comanda a chi sta nel peccato a venire a Lui per il perdono. Anziché scacciare via il peccatore per sempre, Dio comanda a chi è nel peccato di cercarLo per ricevere il perdono. Comanda al suo popolo, che è caduto per l’ennesima volta nel peccato, di lasciare il suo peccato e tornare all'Eterno. Dichiara al peccatore che Dio è pronto a perdonare.
Allora, secondo i nostri ragionamenti, potrebbe sembrare impossibile che Dio ci perdoni. Però questo brano, come tanti, tanti altri, ci dichiara che i pensieri di Dio non sono i nostri pensieri, e le sue vie non sono le nostre vie. Non dobbiamo basarci sui nostri ragionamenti.
Il motivo per cui i nostri pensieri non sono come i pensieri di Dio è che Dio, per perdonarci, non chiude semplicemente l'occhio al nostro peccato, ma piuttosto versa la sua giusta ira per i nostri peccati su suo Figlio, Gesù Cristo. Cioè, il perdono di Dio consiste nel punire i nostri peccati, ma non in noi, ma piuttosto in Gesù Cristo. In questo modo, Dio è pronto a perdonarci nonostante quanto i nostri peccati siano gravi. Ci perdona in base alla grandezza del sacrificio di Gesù Cristo.
Questo è il cuore di Dio. Ecco perché possiamo tornare a Dio, nonostante il nostro peccato sia molto grave.
Quindi, questo brano, come tantissimi altri, ci insegna del cuore di Dio nei nostri confronti. Certamente, i nostri peccati sono gravissimi. Quanto è importante che vediamo quanto i nostri peccati sono gravi. Però, Dio è pronto a perdonarci se ci ravvediamo di cuore. Nonostante abbiamo peccato tante volte, nonostante non potremmo mai meritare il perdono, il cuore di Dio è tale, e il sacrificio di Gesù Cristo è così grande, che Dio è pronto a perdonarci se ci ravvediamo di cuore e confessiamo il nostro peccato.
Matteo 18: perdonare senza contare
Un altro brano che ci aiuta a capire il cuore di Dio è quello che Dio ci comanda in Matteo 18, che racconta un discorso fra Gesù e i suoi discepoli. Pietro, capendo che dovevano perdonare chi aveva peccato contro il loro, immaginava che ci fosse un limite a quanto dovevano perdonare gli altri. Come spesso facciamo noi, Pietro non stava pensando a quanto egli stesso cadeva nel peccato. Era concentrato su quanto gli altri peccavano contro di lui. Questo è già un'indicazione della condizione del suo cuore, che troppo spesso è anche la condizione del nostro cuore. È molto più facile nella carne concentrarsi su quanto gli altri peccano contro di noi che pensare quanto noi pecchiamo contro di loro, e soprattutto, contro Dio.
Quindi, ascoltate mentre leggo Matteo 18:11-35. Di nuovo, non voglio analizzare tutto questo brano. Piuttosto, vogliamo considerare come Dio ci comanda di agire, capendo che questo è il cuore di Dio verso di noi. Leggo Matteo 18 dal versetto 11.
“11 Poiché il Figlio dell’uomo è venuto per salvare ciò che era perduto. 12 Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore ed una di esse si smarrisce non lascerà egli le novantanove sui monti per andare in cerca di quella smarrita? 13 E se gli capita di ritrovarla, io vi dico in verità che si rallegrerà più di questa che delle novantanove che non si erano smarrite. 14 Così è la volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neppure uno di questi piccoli perisca".” (Matteo 18:11-14)
Salto giù al versetto 21.
“21 Allora Pietro, accostatosi, gli disse: "Signore, se il mio fratello pecca contro di me, quante volte gli dovrò perdonare? Fino a sette volte?". 22 Gesù gli disse: "Io non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. 23 Perciò il regno dei cieli è simile ad un re, il quale volle fare i conti con i suoi servi. 24 Avendo iniziato a fare i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. 25 E non avendo questi di che pagare, il suo padrone comandò che fosse venduto lui con sua moglie, i suoi figli e tutto quanto aveva, perché il debito fosse saldato. 26 Allora quel servo, gettandosi a terra gli si prostrò davanti dicendo: "Signore, abbi pazienza con me e ti pagherò tutto" 27 Mosso a compassione, il padrone di quel servo lo lasciò andare e gli condonò il debito. 28 Ma quel servo, uscito fuori, incontrò uno dei suoi conservi, che gli doveva cento denari; e, afferratolo per la gola, lo soffocava dicendo: "Pagami ciò che mi devi" 29 Allora il suo conservo, gettandosi ai suoi piedi, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me, e ti pagherò tutto" 30 Ma costui non volle, anzi andò e lo fece imprigionare, finché non avesse pagato il debito. 31 Ora gli altri servi, visto quanto era accaduto, ne furono grandemente rattristati e andarono a riferire al loro padrone tutto ciò che era accaduto. 32 Allora il suo padrone lo chiamò a sé e gli disse: "servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché mi hai supplicato. 33 Non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?" 34 E il suo padrone, adiratosi, lo consegnò agli aguzzini finché non avesse pagato tutto quanto gli doveva. 35 Così il mio Padre celeste farà pure a voi, se ciascuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello i suoi falli".” (Matteo 18:21-35 LND)
Oggi, non studiamo tutto questo brano. Lo abbiamo considerato a fondo nel passato. Voglio solo notare la verità principale di questo brano. Il punto centrale è che Pietro vuole sapere quanto spesso dobbiamo perdonare chi pecca contro di noi. Lui presenta la domanda nel senso che se uno dovesse peccare ripetutamente, fino a quando bisogna perdonarlo. Con la parabola, e poi, con quello che Gesù dichiara alla fine della parabola, Gesù ci fa capire che dobbiamo perdonare ripetutamente, senza tener conto di quante volte hanno già peccato contro di noi. In altre parole, quando Pietro chiede un numero, per esempio sette volte al giorno, Cristo risponde con non solo sette, ma 70 volte 7. Con questo, Gesù sta mostrando che bisogno perdonare senza contare le volte.
Dobbiamo perdonare noi così, perché è così che Dio perdona noi. Certamente, quando chiediamo perdono di cuore, non quando lo facciamo solo meccanicamente. Ma quando noi veniamo a Dio veramente ravveduti, e confessiamo il nostro peccato, il cuore di Dio è di perdonarci, anche volta dopo volta.
Quante volte ho letto nell'Antico Testamento del popolo di Dio, che ripetutamente cadevano nel peccato, e ripetutamente chiedevano perdono e Dio li ha perdonati. Per esempio, mi colpisce moltissimo il libro dei Giudici. Volta dopo volta vediamo il popolo di Dio girare le spalle a Dio e camminare nel peccato, e poi, gridare a Dio e Dio li perdona. Leggendo Giudici, nella mia carne e secondo il mio ragionamento umano, non dovrebbero essere perdonati. Ma poi, penso a me stesso e a quante volte ho peccato IO contro Dio, e ancora Dio mi ha perdonato. Perciò, anziché vedere male quel popolo, ringrazio Dio per il suo cuore che è pronto a perdonarci, volta dopo volta.
Dio allontana i nostri peccati
Il motivo per cui Dio può perdonarci così è perché ha pagato la condanna per i nostri peccati in Gesù Cristo. Sulla croce, Gesù ha subito l’ira di Dio, che era la punizione per i nostri peccati. Perciò, quando confessiamo il peccato, Dio applica la condanna di quel peccato a Gesù, e siamo pienamente perdonati. Non rimane alcuna colpa per quel peccato.
Troviamo una spiegazione di quello che Dio fa quando ci perdona nel Salmo 103:12. Seguite mentre leggo questa verità meravigliosa.
“Quanto è lontano il levante dal ponente, tanto ha egli allontanato da noi le nostre colpe.” (Salmo 103:12 LND).
Cari fratelli e sorelle, è dichiaro questo anche a chi non ha Cristo, in Gesù Cristo, Dio ci offre un perdono così profondo che quando Dio ci perdona, paga tutto quanto il debito di quel peccato, al punto che viene totalmente ed eternamente allontanato da noi. Quando confessiamo di cuore il nostro peccato, il perdono di Dio ci rende totalmente e assolutamente liberati dalla colpa di quel peccato. Dio la allontana da noi per sempre.
Non potremmo mai meritare il perdono. Ma Dio ci perdona, per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo. Se tu hai sempre rifiutato Cristo, o, se tu sei salvato, ma ti trovi, per l’ennesima volta caduto nel peccato, per mezzo di Gesù Cristo, il cuore di Dio è pronto a perdonarti pienamente se ti ravvedi di cuore, e credi nel sacrificio di Gesù Cristo per te.
Romani 8: nessuna condanna
Notate che quel versetto dichiara che Dio allontana da noi le nostre colpe. Quando confessiamo di cuore i nostri peccati, Dio ci perdona pienamente, punisce quei peccati in Gesù Cristo, e toglie totalmente da noi la colpa di quei peccati. Perciò, nonostante abbiamo veramente peccato contro Dio, non siamo più condannati. Siamo liberati dalla colpa dei peccati, sono pienamente pagati. Questo ci porta all'incredibile e meravigliosa verità che troviamo in Romani 8:1-4. Seguite mentre leggo questa meravigliosa verità, e prego che saremo colpiti da quello che Dio ci dichiara in questo brano.
1 Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, 2 perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. 3 Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il suo proprio Figlio in forma simile alla carne di peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, 4 affinché la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito. (Romani 8:1-4).
Ci sono vari punti da capire qua, ma il punto centrale è che non c'è più condanna per chi è in Cristo Gesù. Questa dichiarazione non è per tutti gli uomini, è solamente per coloro che sono in Cristo Gesù. Poi, dichiara categoricamente una evidenza che sarà visibile in coloro che sono in Cristo Gesù. Dichiara categoricamente: i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito. Persone che sono veramente salvate, persone che sono veramente in Cristo Gesù, non camminano secondo la carne. Non camminano nel peccato. Possono cadere nel peccato, ma non è il loro cammino. È importante capire questo. Un vero credente, come abbiamo visto tante volte nell'epistola di 1Giovanni, cade nel peccato, ma non cammina nel peccato. Non cammina secondo la carne.
Piuttosto, un vero credente cammina secondo lo Spirito. Questo è perché è stato liberato dalla legge del peccato e della morte. Non è più schiavo del peccato. Gesù Cristo ha pagato la condanna, liberando coloro che sono perdonati. Così, come dichiara il versetto 4, la giustizia dalla legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito.
Questo brano perciò descrive la vita di ogni vero credente. Ogni vero credente cammina secondo lo Spirito, anche se cade a volte nel peccato. Ma quando cade, non rimane nel peccato. Piuttosto, segue lo Spirito, e confessa il suo peccato, per ricevere quel meraviglioso perdono che Dio ci offre in Gesù Cristo. E la cosa incredibile è che per coloro che sono in Gesù Cristo, non c'è alcuna condanna. Tutta la loro condanna è stata presa e pagata in Gesù Cristo. Non rimane più alcuna condanna per loro. È stata tutta quanta pagata.
Umanamente, potremmo dire che sarebbe giusto se Dio ci condannasse quando cadiamo per l'ennesima volta nel peccato. Cioè, dopo tutto quello che Dio ha fatto per noi, assolutamente non meritiamo il perdono. Ma per mezzo del meraviglioso sacrificio di Gesù Cristo, il perdono c'è. Grazie al sacrificio di Gesù Cristo, in Gesù, c’è ancora pieno perdono.
1Giovanni 1,2
Guardiamo un brano che conosciamo molto bene come Chiesa, 1Giovanni 1 e 2, che ci aiuta a capire il motivo per cui Dio può perdonarci volta dopo volta, se confessiamo di cuore il nostro peccato.
Anche questo brano rende chiaro che un vero credente non cammina nel peccato. Però, rende anche chiaro che un vero credente cade. Ma la grandissima e meravigliosa verità è che quando un vero credente cade, c'è perdono per mezzo di Gesù Cristo. Questo perdono non è solo per una volta, o due volte, o tre volte, o quattro volte, questo perdono è volta dopo volta. Così grande è il sacrificio di Cristo che è sufficiente per tutta la vita. Seguite mentre leggo questa grande verità, iniziando con 1Giovanni 1:6.
6 Se diciamo di avere comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità; 7 ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. 8 Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi. 1 Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo il giusto. 2 Egli è la propiziazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. 3 E da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. (1Giovanni 1:6 - 2:3)
Consideriamo la meravigliosa verità in 1:9. Lo leggo di nuovo. Questo è dopo che Giovanni conferma che continuiamo a cadere, anche se non camminiamo nel peccato. La domanda importantissima in questi casi è se Dio ci perdonerà ancora. Questo versetto ci dà la risposta che può dare grande pace al nostro cuore. Seguite, e ringraziamo Dio per questa verità.
9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. (1Giovanni 1:9).
Dio è il santissimo. Il nostro peccato è gravissimo, proprio perché Dio è così santo. Eppure, se confessiamo i nostri peccati, e chiaramente questo vuol dire di cuore, perché Dio guarda il cuore, se confessiamo i nostri peccati di cuore, Dio è fedele e giusto da perdonarci i peccati.
In che senso Dio è fedele da perdonarci i peccati? È fedele perché Dio ha promesso questo, e Dio mantiene le sue promesse. Inoltre, Dio è giusto da perdonarci i nostri peccati. Dio è giusto perché quando confessiamo il nostro peccato, Dio punisce quel peccato in Gesù Cristo sulla croce. Perciò, in Gesù Cristo, la condanna per quel peccato è già pagata. E perciò, Dio non condanna più per quello per cui ha già pagato la condanna in Gesù Cristo.
E quindi, per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo, c’è il perdono, il perdono che non meritiamo, ma che ci viene dato liberamente, in Gesù Cristo, per grazia.
È per mezzo di Gesù Cristo che leggiamo in Romani 8 che non c’è più alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù.
Dio è anche fedele e giusto non solo da perdonarci i peccati, grazie a Dio, ma anche da purificarci da ogni iniquità. Dio non solo toglie la colpa, ma Dio opera in noi per santificarci. Certamente, dobbiamo impegnarci noi per la santificazione. Ma la grande notizia è che Dio è all'opera in noi, per portare a compimento quell'opera che ha iniziato in noi.
Allora
Quindi, quando cadiamo, per l’ennesima volta, è grave. Il nostro peccato è molto grave. Ogni nostro peccato è estremamente grave, alla luce della santità di Dio. Però, in Gesù Cristo, c’è perdono. Come abbiamo letto in Isaia 55:7:
“Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro DIO che perdona largamente.” (Isaia 55:7)
Dio ha compassione, perché questo è il cuore di Dio. Dio perdona largamente, perché Gesù Cristo ha pagato il prezzo del nostro peccato sulla croce.
Quando pecchiamo ancora, la nostra tendenza è quella di vergognarci di andare di nuovo a Dio. Guardiamo a noi stessi, e non sentiamo di poterci presentare a Dio.
Chiunque tu sia, ti dichiaro che tu puoi andare a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Aggrappati a Gesù Cristo, aggrappati a quello che Gesù Cristo ha fatto sulla croce per i peccatori. Aggrappati al fatto che Dio ha pagato la condanna del tuo peccato in Gesù Cristo. Aggrappati a Gesù Cristo come Sommo Sacerdote, e Avvocato per te presso il Padre.
Grazie a Dio per Gesù Cristo. Per mezzo di Gesù Cristo, c’è perdono, per chiunque si umilia di cuore, si ravvede, e si aggrappa a Cristo.
Quando pecchiamo, andiamo subito a Dio, per mezzo di Cristo. Dio è compassionevole. Dio è pronto a perdonare largamente.
Grazie a Dio per il suo cuore. Grazie a Dio per il sacrificio di Gesù Cristo, e grazie a Dio che oggi, Gesù Cristo è il nostro Sommo Sacerdote e Avvocato.