Finché siamo su questa terra, ci sarà il peccato. Noi pecchiamo contro gli altri e gli altri peccano contro di noi. Però, il peccato porta sempre del male. Danneggia i nostri rapporti, ci allontana da Dio.
Per esempio, un marito critica la moglie con durezza. Lei risponde con cattiveria. Non c'è più la vera pace in casa. Dopo qualche giorno, si riprende ad agire normalmente, ma in realtà, finché non c’è vero perdono, ci sarà una barriera nel rapporto, anche per anni.
In un'altra famiglia, il figlio si comporta male. Il padre perde la pazienza con lui e lo riprende con molta ira, imponendogli una dura disciplina. Il figlio vede l'ira del padre, che è peccato, anzi quello che egli stesso ha fatto, e gli risponde con ira. Il loro rapporto viene danneggiato.
Un altro esempio: due credenti, Giorgio e Stefano, stanno evangelizzando. Giorgio arriva in piazza all'orario stabilito, ma ha dimenticato che doveva portare gli opuscoli. Così, non hanno il materiale che serve loro per evangelizzare. Senza cattiveria, Stefano gli fa notare che questo dimostra poca serietà da parte di Giorgio nelle cose di Dio. Giorgio, anziché umiliarsi per riconoscere la sua colpa, si arrabbia ed inventa cose con cui criticare Giorgio. Il loro rapporto viene danneggiato.
In tutti questi esempi, e tantissimi altri che potremmo citare, quello che manca è di chiedere perdono e di perdonare. Solo quando c'è il perdono, il rapporto con gli altri viene risanato ed anche il nostro rapporto con Dio. Purtroppo, spesso il perdono manca e questo ci danneggia molto spiritualmente.
Confessare i peccati, chiedendo perdono per essi, e perdonarci gli uni gli altri sono aspetti fondamentali della vita cristiana! Non esiste la vera salvezza se non c'è il perdono ed il perdonare.
Eppure, ci sono tante persone che si considerano cristiane, delle cui vite il perdono non fa parte. Piuttosto, quando peccano, cercano di ignorare il problema o di comportarsi meglio, senza però mai chiedere e ricevere perdono. Oppure, quando qualcuno pecca contro di loro, tengono dentro rancore, anziché avere misericordia.
Quando non c'è vero perdono, come minimo, il rapporto è danneggiato. E questa cosa può anche indicare che non c'è la vera salvezza. Invece, il vero perdono non solo ristora il rapporto, ma lo fortifica più di prima.
Allora, consideriamo che cos'è il perdono, come dobbiamo perdonare e cosa vuole dire veramente perdonare.
Consideriamo quello che il perdono è
Che cos’è il perdonare? Perdonare vuol dire cancellare il debito del peccato. Quando qualcuno pecca, è in debito. Ogni nostro peccato ci porta ad essere in debito con Dio, perché ogni peccato è contro Dio. In più, ogni peccato che è contro qualcuno ci porta ad essere in debito con quella persona. Il perdono è di cancellare il debito di chi ha peccato contro di te, o, è quando Dio cancella il nostro debito. Leggiamo di questo in Salmo 32:1,2.
“1 Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto! 2 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità, e nel cui spirito non c’è inganno.” (Salmo 32:1-2 LND)
Il perdono è quando il debito del peccato viene cancellato. Questa è la vera benedizione. Solo così il nostro rapporto con Dio viene ristabilito, e quando qualcuno pecca contro di noi, è solo quando il debito viene cancellato che il rapporto viene ristabilito.
Questo è il senso della frase che Gesù ci insegna nel Padre Nostro.
“11 Dacci oggi il nostro pane necessario. 12 E perdonaci i nostri debiti, come anche noi perdoniamo ai nostri debitori.” (Matteo 6:11-12 LND).
Quando Gesù finisce la preghiera “il Padre Nostro”, dichiara:
“14 Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre.” (Matteo 6:14-15 LND)
Noi pecchiamo contro di Dio, e pecchiamo contro gli altri. Nello stesso modo, anche gli altri peccano contro di noi. DOBBIAMO perdonare gli altri.
Finché non perdoniamo qualcuno, non c’è pace con quella persona. Cioè, finché quel debito rimane, non c’è pace. Eppure, la Bibbia ci comanda a cercare la pace con gli altri. Leggo Romani 12:18.
“Se è possibile e per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini.” (Romani 12:18 LND)
Se qualcuno ha peccato contro di me, e io non perdono quella persona nel mio cuore, è impossibile vivere in pace con lui. Quindi, una parte centrale di vivere in pace è di perdonare di cuore gli altri.
Quando dobbiamo perdonare?
La domanda sorge: Quando dobbiamo perdonare? Dobbiamo perdonare PRIMA che la persona ci chiede, o solo dopo?
Allora, ci sono due aspetti in questo.
Prima di tutto, c’è l’aspetto di quello che facciamo nel nostro cuore.
In Romani 12:19 leggiamo:
“Non fate le vostre vendette, cari miei, ma lasciate posto all’ira di Dio, perché sta scritto: "A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore".” (Romani 12:19 LND)
Quando qualcuno pecca contro di noi, dobbiamo lasciare la colpa di quella persona con Dio. Cioè, noi dobbiamo preoccuparci con i nostri peccati. Perciò, per quanto riguarda il debito, quando qualcuno ha peccato contro di noi, possiamo subito lasciare quel debito con Dio. C’è da mettere a posto il rapporto, ma il debito possiamo subito togliere.
Questo è il senso di quello che leggiamo in Marco 11:22-26. Ve lo leggo. Notate le circostanze.
“22 Allora Gesù, rispondendo, disse loro: "Abbiate la fede di Dio! 23 Perché in verità vi dico che se alcuno dirà a questo monte: "Spostati e gettati nel mare" e non dubiterà in cuor suo ma crederà che quanto dice avverrà qualunque cosa dirà, gli sarà concesso. 24 Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete. 25 E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate affinché anche il Padre vostro, che è nei cieli, perdoni i vostri peccati. 26 Ma se voi non perdonate, neanche il Padre vostro, che è nei cieli, perdonerà i vostri peccati".” (Mr 11:22-26 LND)
Notate attentamente i versetti 25,26. Parla di quando preghiamo, che dovrebbe essere tutti i giorni. Dice che SE abbiamo qualcosa contro qualcuno, dobbiamo perdonare.
Avere qualcosa contro qualcuno vuol dire che quella persona ha peccato contro di te, e che non ha chiesto perdono. Quindi, questo brano descrive quello che devi fare quando qualcuno pecca contro di te, e quella persona non ha chiesto perdono per quel peccato.
In questo brano, Gesù comanda di perdonare quella persona.
Questo è un atto che fai nel cuore. Nel tuo cuore, devi completamente cancellare quel debito, lasciandolo con Dio.
Non devi aspettare che la persona viene a te. Questo è quello che devi fare quando TU stai andando a Dio nella preghiera. Ti ricordi che qualcuno ha peccato contro di te. Tu hai qualcosa contro quella persona, hai il debito del suo peccato. Tu devi perdonare, ovvero, cancellare quel debito. Solo allora puoi andare a Dio con il cuore giusto, chiedendo perdono per i TUOI debiti contro Dio.
Andare dal tuo fratello
Solo avendo perdonato il tuo fratello nel tuo cuore, e completamente cancellato il suo debito nei tuoi confronti, solo allora, puoi andare da quel fratello cercando di salvare il rapporto. Cioè, da parte TUA, hai già perdonato quel fratello. Però, LUI ha bisogno di confessare il suo peccato. Quindi, TU, non hai alcun peso nei suoi confronti, perché hai già perdonato il suo peccato nel tuo cuore, VAI da lui, perché lo ami, e vuoi ristabilire il vostro rapporto. Questo è il cuore che Gesù descrive in Matteo 18:15-20. Ve lo leggo.
“15 "Ora, se il tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello; 16 ma se non ti ascolta, prendi con te ancora uno o due persone, affinché ogni parola sia confermata per la bocca di due o tre testimoni. 17 Se poi rifiuta di ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta anche di ascoltare la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano.” (Matteo 18:15-17 LND)
Notate che il TRAGUARDO per cui vai dal tuo fratello è per cercare di guadagnarlo. Cioè, il suo peccato, che egli non ha confessato a te, danneggia il vostro rapporto. TU hai già perdonato quel peccato nel tuo cuore. Però, egli non lo ha confessato. Perciò, danneggia il vostro rapporto. Tu vai da lui, non perché sei agitato per quello che ti ha fatto, ma perché desideri profondamente che il rapporto sia ristabilito. Vuoi guadagnare il tuo fratello. Quindi, il tuo cuore, quando vai da lui, è un cuore tranquillo, e pieno di amore.
L’amore copre peccati
Vediamo questo cuore anche in 1Pietro 4:8, che dichiara:
“avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché "l’amore coprirà una moltitudine di peccati".” (1Pietro 4:8 LND)
La base dei nostri rapporti dev’essere il nostro amore gli uni per gli altri, un amore che porta il peso del peccato. L’amore copre una moltitudine di peccati.
L’amore ti spinge a desiderare un buon rapporto con quella persona, e poi, ti fa pensare a quanto TU ricevi grazia e misericordia da Dio, al punto che ti spinge a coprire tanti peccati, e non tener conto di tanti peccati.
Il cuore duro
Pietro, sentendo l’insegnamento di Cristo di perdonare con quel cuore, aveva difficoltà. Non aveva ancora il cuore giusto. Guardava la cosa in senso di dovere, non di cuore. Voleva sapere quante volte doveva perdonare. Quello è il contrario al cuore che Dio ha verso di noi, e che dobbiamo avere. Notate la risposta di Gesù a Pietro. Leggo Matteo 18:21,22.
“21 Allora Pietro, accostatosi, gli disse: "Signore, se il mio fratello pecca contro di me, quante volte gli dovrò perdonare? Fino a sette volte?". 22 Gesù gli disse: "Io non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.” (Matteo 18:21-22 LND)
Pietro pensava al suo dovere. Gesù gli parlava del CUORE di avere.
Tu, quale cuore hai?
La storia dei due servi
Per aiutare Pietro, e noi, a capire il cuore che dobbiamo avere, Gesù continua, e racconta una storia che spiega il regno di Dio. Notate il cuore di Dio, e il cuore che Dio richiede in ogni vero credente.
23 Perciò il regno dei cieli è simile ad un re, il quale volle fare i conti con i suoi servi. 24 Avendo iniziato a fare i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. 25 E non avendo questi di che pagare, il suo padrone comandò che fosse venduto lui con sua moglie, i suoi figli e tutto quanto aveva, perché il debito fosse saldato. 26 Allora quel servo, gettandosi a terra gli si prostrò davanti dicendo: "Signore, abbi pazienza con me e ti pagherò tutto". 27 Mosso a compassione, il padrone di quel servo lo lasciò andare e gli condonò il debito. 28 Ma quel servo, uscito fuori, incontrò uno dei suoi conservi, che gli doveva cento denari; e, afferratolo per la gola, lo soffocava dicendo: "Pagami ciò che mi devi". 29 Allora il suo conservo, gettandosi ai suoi piedi, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me, e ti pagherò tutto". 30 Ma costui non volle, anzi andò e lo fece imprigionare, finché non avesse pagato il debito. 31 Ora gli altri servi, visto quanto era accaduto, ne furono grandemente rattristati e andarono a riferire al loro padrone tutto ciò che era accaduto. 32 Allora il suo padrone lo chiamò a sé e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché mi hai supplicato. 33 Non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?" 34 E il suo padrone, adiratosi, lo consegnò agli aguzzini finché non avesse pagato tutto quanto gli doveva. 35 Così il mio Padre celeste farà pure a voi, se ciascuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello i suoi falli".” (Matteo 18:21-35 LND)
Questo racconto serve per mostrarci il cuore di Dio, e il cuore che noi dobbiamo avere. Notate che il primo servo aveva un debito che non avrebbe mai potuto pagare. Chiede tempo, ma nessuna quantità di tempo sarebbe stato sufficiente. Il Padrone aveva un cuore tale che voleva il bene del servo, e non gli ha dato tempo, gli ha proprio cancellato il debito.
Come frutto di quello, il servo avrebbe dovuto essere prontissimo a cancellare il debito di altri nei suoi confronti. Ma non lo era. Perciò, il padrone lo cacciò fuori.
In altre parole, il fatto che non era pronto a avere la stessa pietà che egli stesso aveva ricevuto, vuol dire che non aveva visto il vero valore di quello che egli aveva ricevuto.
La vera salvezza crea un cuore che è colpito dal proprio peccato, e quindi, dall’immensità del pieno perdono in Gesù Cristo.
Riconoscere questo crea un cuore che è pronto a cancellare il debito degli altri.
Perdonare nel rapporto
Quando uno ha peccato contro di te, tu devi perdonarlo subito nel cuore.
Però, c’è l’aspetto del rapporto. Lui ha bisogno di chiedere perdono, come ognuno di noi abbiamo bisogno quando siamo NOI a peccare.
Gesù dichiara:
“3 State attenti a voi stessi! Se tuo fratello pecca contro di te, riprendilo; e se si pente, perdonagli. 4 E se anche peccasse sette volte al giorno contro di te, e sette volte al giorno ritorna a te, dicendo: "Mi pento", perdonagli".” (Luca 17:3-4 LND)
Dobbiamo sempre essere pronti a perdonare, non solo nel cuore, ma anche nel rapporto, appena l’altra persona chiede perdono. Così, i nostri rapporti rispecchiano Cristo.
Applicazione
Allora, alla luce di questo, come dobbiamo vivere?
Prima di tutto, la base della vita cristiana è di essere colpiti con l’immensità del perdono che riceviamo da Dio, in Gesù Cristo.
Questo trasforma il nostro cuore, e come vediamo gli uni gli altri.
Quando qualcuno ha peccato contro di noi, dobbiamo subito, per conto nostro, prima che la persona ci chieda, perdonare quella persona nel nostro cuore. Dobbiamo lasciare quel debito con Dio.
Questo ci permette di continuare ad amare quella persona, e a focalizzare sui nostri peccati davanti a Dio, e anche contro le altre persone.
Poi, andiamo dal nostro fratello, NON per esercitare i nostri diritti, non per giustificarci. Possiamo andare dal nostro fratello che ha peccato contro di noi perché ora, avendolo perdonato nel nostro cuore, desideriamo profondamente che il rapporto con lui sia risanato. Perciò,vogliamo che lui sia liberato dal suo debito, in modo che il rapporto con lui possa tornare ad essere ricco. Andiamo a lui, perciò, con amore, con tenerezza, e con bontà.
Questo è il piano di Dio.
Se ti è difficile perdonare così?
Sappiamo tutti che a volte, ci è difficile perdonare. Perché ci è difficile e, cosa possiamo fare quando ci è difficile?
Ci è difficile perdonare gli altri perché in quel momento, stiamo vedendo più del loro peccato, di quanto stiamo vedendo il nostro peccato.
Stiamo vedendo i loro peccati contro di noi come più gravi di quanto stiamo vedendo i nostri peccati contro Dio.
Non facciamo un confronto diretto, ma è un confronto di fatto. Cioè, anziché focalizzare sull’immensità dei nostri peccati, e l’immensità del perdono in Cristo, guardiamo ai peccati degli altri contro di noi, e così, focalizzando nella direzione sbagliata, sembrano più grandi, e ci è difficile perdonare gli altri.
Se ti è difficile perdonare gli altri, tu sei come quel servo nella storia in Matteo 18. Hai urgentemente bisogno di considerare la grandezza del tuo peccato, e l’immensità del perdono. ALLORA non ti sarà così difficile perdonare gli altri.
Questo vuol dire perdonare già nel tuo cuore, prima che ti chiedono, anche se non ti chiedono mai.
Poi, è di avere un cuore che desidera la riconciliazione. Avendo un cuore che non è più turbato, puoi andare dal tuo fratello o dalla tua sorella, con amore, per cercare di ristabilire il rapporto. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello.
Prego che saremo un popolo che riconosce la grandezza del perdono in Cristo, e che perciò, sarà pronto a perdonare gli uni gli altri.
Chiaramente, questo vuol dire che dobbiamo noi essere pronti a confessare i nostri peccati.
Grazie a Dio, che per mezzo di Gesù Cristo, c’è perdono, pieno, vero perdono.
Chiudo con Salmo 32:1-7.
“1 Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto! 2 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità, e nel cui spirito non c’è inganno. 3 Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno. 4 Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all’arsura d’estate. (Sela) 5 Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. Ho detto: "Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno," e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato. (Sela) 6 Perciò ogni uomo pio t’invocherà nel tempo che puoi essere trovato, anche se le grandi acque dovessero straripare, esse non giungeranno fino a lui. 7 Tu sei il mio luogo di rifugio, tu mi preserverai dall’avversità, tu mi circonderai di canti di liberazione. (Sela)” (Salmo 32:1-7 LND)
Grazie a Dio per il perdono in Cristo. Viviamo, perdonando gli altri, prima nel nostro cuore, e poi, nel rapporto, appena ce lo chiedono.