Finché siamo su questa terra, ci sarà il peccato. Noi peccheremo contro gli altri e gli altri peccheranno contro di noi. Il peccato porta sempre del male. Danneggia i nostri rapporti, ci allontana da Dio. Dobbiamo perdonarci gli uni gli altri.
Per esempio, un marito parla con sua moglie con durezza. Lei risponde con cattiveria. Non c'è più la vera pace in casa. Dopo qualche giorno, si riprende ad agire normalmente, ma in realtà, finché non c’è il vero perdono, ci sarà una barriera nel rapporto fra quel marito e quella moglie, anche per anni. Senza il vero perdono, il loro rapporto non sarà mai veramente buono. Rimarrà danneggiato per sempre, se non c’è il vero perdono.
In un'altra famiglia, un figlio si comporta male. Il padre perde la pazienza con lui e lo riprende con molta ira, imponendogli una dura disciplina. Il figlio vede il peccato del padre, e indurisce il suo cuore contro il padre. Il loro rapporto viene danneggiato. Senza il vero perdono, il rapporto non sarà mai veramente buono. Rimarrà danneggiato per sempre, se non c’è il vero perdono.
Un altro esempio: un credente pecca contro l’altro. Se non c’è il perdono, il rapporto non sarà mai un rapporto benedetto.
In tutti questi esempi, e tantissimi altri che potremmo citare, quello che manca è chiedere il perdono e di perdonare. Solo quando c'è il perdono, un rapporto può essere benedetto.
Molto peggio, se non perdoniamo gli altri di cuore, il nostro rapporto con Dio è danneggiato gravemente, o addirittura mostriamo di non essere veramente salvati. Il rifiuto di perdonare di cuore è un grave peccato contro Dio.
Confessare i peccati di cuore, chiedendo perdono per essi, e perdonare di cuore chi ha peccato contro di noi, sono aspetti fondamentali della vita cristiana! In realtà, non esiste la vera salvezza se non confessiamo i nostri peccati, ed anche se non perdoniamo di cuore chi pecca contro di noi.
Eppure, ci sono tante persone che si considerano cristiane che non confessano i loro peccati, e che non perdonano, di cuore, chi pecca contro di loro. Quelle persone ingannano loro stessi.
Perdonare di cuore è un frutto essenziale della vera salvezza. Non perdonare una persona danneggia terribilmente il rapporto con quella persona, e danneggia il nostro rapporto con Dio. Infatti, continuare a rifiutare di perdonare è un frutto di non essere veramente salvati.
Oggi, voglio parlare soprattutto della necessità di perdonare chi pecca contro di noi.
Consideriamo quello che è il perdono
Per primo, consideriamo che cos’è il vero perdono?
Perdonare vuol dire cancellare il debito del peccato.
Pensate al nostro rapporto con Dio. Ogni nostro peccato ci porta ad essere in debito con Dio, perché ogni peccato è contro Dio. Quando Dio ci perdona, Egli cancella il nostro debito.
Inoltre, ogni peccato che è contro qualcuno ci porta ad essere in debito con quella persona. Se qualcuno pecca contro di noi, ha un debito con noi. Perdonare quella persona vuol dire cancellare totalmente il suo debito, come Dio cancella il nostro debito quando ci perdona. Come leggiamo nel Salmo 32:1,2.
“1 Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto! 2 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità, e nel cui spirito non c’è inganno.” (Salmo 32:1-2 LND)
Il perdono è quando il debito del peccato viene cancellato. È come se il peccato non sia mai esistito. Leggo Salmo 103:12.
“Quanto è lontano il levante dal ponente, tanto ha egli allontanato da noi le nostre colpe.” (Salmo 103:12 LND)
Perdonare è cancellare il debito e dimenticare quel peccato.
Notate che il debito viene cancellato. Non viene pagato dalla persona colpevole. Viene cancellato da chi ha subito il peccato.
Quando Dio ci perdona, Dio cancella il nostro debito. Non dobbiamo pagarlo noi, Dio stesso paga per noi, punendo Gesù Cristo al nostro posto. La cosa fondamentale da capire: quando Dio ci perdona, non imputa più il nostro debito a noi. Cancella il nostro debito.
E perciò, quando NOI perdoniamo qualcuno, NOI cancelliamo il debito di chi ha peccato contro di noi. Cancelliamo quel debito totalmente. Non teniamo più conto di quello che quella persona ha fatto contro di noi. Non rinfacciamo più a quella persona quel peccato. Non lo teniamo in mente. Togliamo quel peccato dal conto di quella persona. Questo è perdonare veramente.
Meno di questo non è perdonare.
Che immensa benedizione quando Dio ci perdona! Solo con il perdono, solo se Dio cancella il nostro debito, possiamo essere in rapporto con Dio. E quando qualcuno pecca contro di noi, è solo quando perdoniamo, ovvero, quando cancelliamo il suo peccato, che il rapporto con quella persona viene ristabilito.
Un vero credente viene perdonato da Dio, e un vero credente perdona chi pecca contro di lui. Un vero credente DEVE perdonare chi pecca contro di lui.
Questo è il senso della frase che Gesù ci insegna nel Padre Nostro.
“11 Dacci oggi il nostro pane necessario. 12 E perdonaci i nostri debiti, come anche noi perdoniamo ai nostri debitori.” (Matteo 6:11-12 LND).
Dobbiamo perdonare gli altri. Infatti, quando Gesù conclude la preghiera “il Padre Nostro”, dichiara, in termini categorici, che è assolutamente necessario per noi perdonare gli altri. Leggo Matteo 6:14,15. Se non perdoniamo, di cuore, non saremo perdonati da Dio. Leggo.
“14 Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre.” (Matteo 6:14-15 LND)
La vera salvezza è essere perdonati da Dio. La vera salvezza produce una prontezza nel perdonare gli altri. Se rifiutiamo di perdonare gli altri di cuore, allora, non abbiamo il perdono di Dio. Arriveremo davanti al giudizio, scoprendo che non siamo perdonati. Perdonare è assolutamente essenziale.
Quello che fa ai nostri rapporti
A volte, ci è difficile perdonare. A volte, lasciamo spazio alla nostra carne, e non perdoniamo subito. Che cosa succede ad un rapporto, se non perdiamo subito e di cuore?
Per capire questo, consideriamo come esempio i nostri rapporti più stretti, quelli di casa. Questo vale pure per rapporti in chiesa, al lavoro, con chiunque.
Prima di tutto, finché non perdoniamo qualcuno, non ci sarà mai vera pace con quella persona. Cioè, finché quel debito rimane, non c’è pace. Il rapporto è ostacolato. Possiamo fingere, possiamo agire con gentilezza esternamente, ma se nel nostro cuore teniamo ancora conto di quel debito, il rapporto non può essere né benedetto né una fonte di vera gioia.
Il rifiuto di perdonare di cuore danneggia terribilmente il nostro rapporto con Dio. Ci allontana da Dio, e ci ostacola dall'avere vera pace con quella persona e con Dio.
Eppure, la Bibbia ci comanda di cercare la pace con tutti. Leggo Romani 12:18.
“Se è possibile e per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini.” (Romani 12:18 LND)
Se qualcuno ha peccato contro di te, e tu non perdoni quella persona di cuore, è impossibile vivere in pace con quella persona. Quindi, una parte centrale del vivere in pace è di perdonare di cuore gli altri. Dobbiamo perdonare.
Come possiamo perdonare
Questo ci porta ad una domanda importantissima. Come possiamo perdonare chi pecca contro di noi, chi ci fa del male? Cioè, non è facile perdonare, a volte è molto difficile. Più qualcuno ci ha ferito, più difficile è perdonare. Come possiamo perdonare, di cuore, chi pecca contro di noi?
Prima di tutto, dobbiamo capire che ci sono due aspetti del perdono. C'è cancellare il debito, ovvero, dare il debito a Dio, in modo che la persona non è più in debito con noi. Questo è qualcosa che facciamo nel cuore, a prescindere se la persona ci chiede perdono o meno. Questo è riconoscere che il vero debito non è contro noi, ma è contro Dio, perché ogni peccato è soprattutto contro Dio. Il primo aspetto del perdono è lasciare il debito a Dio. Ci penserà Lui. O Dio caricherà quel debito su Gesù Cristo, oppure, punirà quella persona eternamente per il suo peccato. Ma in ogni caso, sarà DIO a pensare a quel debito. Noi possiamo lasciare ogni debito a Dio.
Dobbiamo perdonare così, nel nostro cuore, subito, anche se la persona non ci chiede perdono. Quando perdoniamo così, lasciando il debito a Dio, il nostro cuore viene liberato da quel peso. Avremo pace nel cuore.
Vediamo un esempio di questo in Atti 7, quando Stefano diventò il primo martire. Fu odiato dai giudei che lo uccisero. Notiamo come lasciò tutto a Dio, nonostante i giudei non avevano, in alcun modo, chiesto perdono a lui. Leggo.
“54 All’udire queste cose, essi fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. 55 Ma egli, ripieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio 56 e disse: "Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio". 57 Ma essi, mandando alte grida, si turarono gli orecchi e tutti insieme si avventarono sopra di lui; 58 e, cacciatolo fuori dalla città, lo lapidarono. E i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 59 Così lapidarono Stefano, che invocava Gesù e diceva: "Signor Gesù, ricevi il mio spirito". 60 Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: "Signore, non imputare loro questo peccato". E, detto questo, si addormentò.” (Atti 7:54-60 LND)
Questi uomini lo odiavano, lo stavano uccidendo. Però, Stefano li perdonò pienamente. Stefano sapeva che egli era perdonato per mezzo di Gesù Cristo, e perciò, poteva perdonare gli altri.
Ecco come possiamo perdonare chi ci fa del male. Possiamo lasciare tutto a Dio, riconoscendo l’immensità del perdono che NOI abbiamo ricevuto.
Possiamo perdonare di cuore quando riconosciamo e ricordiamo l’immensità del perdono che noi riceviamo da Dio, volta dopo volta. Cioè, qualsiasi debito che un altro può avere con noi, non è nulla in confronto con il nostro debito con Dio.
La storia dei due servi
L’apostolo Pietro aveva grande difficoltà ad accettare che doveva perdonare chi peccava ripetutamente contro di lui. Quando ci è difficile perdonare gli altri, è perché non stiamo riconoscendo quanto terribili sono i nostri peccati contro Dio. Quando ci è difficile perdonare qualcun altro, vuol dire che il suo peccato ci sembra più grave dei nostri peccati. Ma in realtà, il nostro debito con Dio è infinitamente più grande del debito degli altri con noi.
Per aiutarci a capire questo, Gesù ci dà una parabola, in Matteo 18, che ci aiuta a capire che in realtà, i nostri peccati contro Dio sono infinitamente più terribili dei peccati che gli altri commettono contro di noi.
Trovate Matteo 18, e seguite mentre leggo dal versetto 23. Notate il cuore di Dio, e il cuore che Dio richiede in ogni vero credente. Questo è il cuore che aveva Stefano, il primo martire. Notate anche che il nostro debito con Dio è infinitamente più grande del debito degli altri contro di noi. Leggo.
23 Perciò il regno dei cieli è simile ad un re, il quale volle fare i conti con i suoi servi. 24 Avendo iniziato a fare i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. 25 E non avendo questi di che pagare, il suo padrone comandò che fosse venduto lui con sua moglie, i suoi figli e tutto quanto aveva, perché il debito fosse saldato. 26 Allora quel servo, gettandosi a terra gli si prostrò davanti dicendo: "Signore, abbi pazienza con me e ti pagherò tutto". 27 Mosso a compassione, il padrone di quel servo lo lasciò andare e gli condonò il debito. 28 Ma quel servo, uscito fuori, incontrò uno dei suoi conservi, che gli doveva cento denari; e, afferratolo per la gola, lo soffocava dicendo: "Pagami ciò che mi devi". 29 Allora il suo conservo, gettandosi ai suoi piedi, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me, e ti pagherò tutto". 30 Ma costui non volle, anzi andò e lo fece imprigionare, finché non avesse pagato il debito. 31 Ora gli altri servi, visto quanto era accaduto, ne furono grandemente rattristati e andarono a riferire al loro padrone tutto ciò che era accaduto. 32 Allora il suo padrone lo chiamò a sé e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché mi hai supplicato. 33 Non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?" 34 E il suo padrone, adiratosi, lo consegnò agli aguzzini finché non avesse pagato tutto quanto gli doveva. 35 Così il mio Padre celeste farà pure a voi, se ciascuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello i suoi falli".” (Matteo 18:21-35 LND)
Questo racconto serve per mostrarci il cuore di Dio, e il cuore che noi dobbiamo avere. Il primo servo aveva un debito che non poteva mai pagare. Egli rappresenta noi, nel senso che ognuno di noi ha un debito con Dio che non potrà mai pagare. Il debito del nostro peccato è troppo grande.
Il Padrone cancella quel debito. Questo era un atto di grande compassione. Che grande perdono!
Avendo ricevuto un perdono così immenso, il servo avrebbe dovuto essere prontissimo a cancellare subito qualsiasi debito che gli altri avrebbero potuto avere nei suoi confronti. Ma non volle cancellare il debito dell’altro. Perciò, la parabola conclude con il fatto che questo servo viene cacciato lontano dal padrone, e punito per sempre.
In altre parole, il fatto che non era pronto ad avere la stessa pietà che egli stesso aveva ricevuto, vuol dire che non aveva mai visto veramente la sua colpa davanti al padrone.
Applicando questo al nostro rapporto con Dio, se vediamo veramente l’immensità del nostro peccato contro Dio, ovvero, il nostro debito con Dio, e perciò, l’immensità del perdono che riceviamo, possiamo perdonare chiunque pecca contro di noi.
Se tu hai difficoltà a perdonare qualcuno, non stai riconoscendo il TUO peccato contro Dio.
Quando dobbiamo perdonare?
Quindi, questo primo tipo di perdono è un perdono che facciamo nel nostro cuore, e non dipende dal fatto che la persona ci chieda perdono. È un perdono in cui passiamo a Dio tutto il debito del peccato che l’altra persona compie contro di noi. Lasciamo tutto a Dio.
Un modo in cui la Bibbia descrive questo è quando dichiara di lasciare la vendetta a Dio. In Romani 12:19 leggiamo:
“Non fate le vostre vendette, cari miei, ma lasciate posto all’ira di Dio, perché sta scritto: "A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore".” (Romani 12:19 LND)
Quando qualcuno pecca contro di noi, dobbiamo lasciare la colpa di quella persona a Dio. Possiamo perdonare subito nel nostro cuore. Questo è il senso di quello che leggiamo in Marco 11:24-26. Ve lo leggo. Notate le circostanze.
“24 Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete. 25 E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate affinché anche il Padre vostro, che è nei cieli, perdoni i vostri peccati. 26 Ma se voi non perdonate, neanche il Padre vostro, che è nei cieli, perdonerà i vostri peccati".” (Marco 11:22-26 LND)
Notate attentamente i versetti 25,26. Gesù dichiara che quando preghiamo, se abbiamo qualcosa contro qualcuno, dobbiamo perdonare quella persona.
Avere qualcosa contro qualcuno vuol dire che quella persona ha peccato contro di te, e che non ti ha chiesto perdono. Quindi, questo brano descrive quello che devi fare quando qualcuno pecca contro di te, e quella persona non ti ha chiesto perdono per quel peccato.
In questo brano, Gesù ci comanda di perdonare quella persona. Tu devi perdonare, anche se non ti chiede perdono. Questo è lasciare la sua colpa, il suo debito, a Dio.
Fai questo nel tuo cuore. Nel tuo cuore, devi completamente cancellare quel debito, lasciandolo totalmente a Dio.
Il brano è chiaro: tu non devi aspettare che la persona viene a te. Tu stai per pregare a Dio, tu stai per portare le tue richieste a Dio, e prima di pregare, ti ricordi che qualcuno ha peccato contro di te. Quella persona è colpevole nei tuoi confronti, ha un debito nei tuoi confronti. È evidente che NON ti ha chiesto perdono. Tu hai qualcosa contro quella persona.
Gesù comanda che prima di fare le tue richieste a Dio, tu devi perdonare quella persona, tu devi cancellare veramente il suo debito nei tuoi confronti. Solo allora puoi andare a Dio con il cuore giusto, chiedendo perdono per i TUOI debiti contro Dio, e facendo le tue richieste a Dio.
Quindi, noi dobbiamo perdonare, nel nostro cuore, chiunque pecca contro di noi, subito, anche se non vengono a noi.
Andare da tuo fratello
Esiste un altro tipo di perdono: il perdono che tu dai ad una persona quando quella persona pecca contro di te, e poi, ti chiede perdono.
Quando una persona pecca contro un'altra persona, il rapporto è danneggiato. Anche se quello che ha subito il peccato ha perdonato nel cuore, finché il colpevole non chiede perdono, il rapporto è danneggiato.
Il fatto che dobbiamo perdonare nei nostri cuori non risana il rapporto. È quando la persona che ha peccato, o, entrambi, quando entrambi hanno peccato, confessano l’uno all’altro.
Certamente, quando siamo NOI a peccare, dobbiamo assolutamente umiliarci, e chiedere perdono a quella persona.
Ma voglio parlare di quello che dobbiamo fare quando un’altra persona pecca contro di noi. Se tuo fratello pecca contro di te, che sia tuo marito, o tua moglie, o chiunque altro, cosa devi fare?
Come abbiamo visto, tu devi subito e di cuore perdonare la persona nel tuo cuore. Però, dovresti avere un profondo desiderio di recuperare il rapporto. Perciò, se la persona non viene per conto suo, tu vai da quella persona, con lo scopo di recuperare il rapporto.
È impossibile andare da tuo fratello con il cuore giusto, se non lo hai già perdonato pienamente di cuore davanti a Dio.
Solo se hai perdonato tuo fratello nel tuo cuore, e completamente cancellato il suo debito nei tuoi confronti, solo allora, puoi andare da quel fratello cercando di salvare il rapporto. Cioè, da parte TUA, hai già perdonato quel fratello. Non hai più alcun rancore. Anzi, hai amore per lui, o per lei. Desideri profondamente che il rapporto sia risanato.
Allora, senza alcun rancore, ma con un grande amore, e un desiderio di ristabilire il tuo rapporto con il fratello, VAI da lui. Questo è il cuore che Gesù descrive in Matteo 18:15-20. Ve lo leggo.
“15 "Ora, se il tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello; 16 ma se non ti ascolta, prendi con te ancora uno o due persone, affinché ogni parola sia confermata per la bocca di due o tre testimoni. 17 Se poi rifiuta di ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta anche di ascoltare la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano.” (Matteo 18:15-17 LND)
Notate che il TRAGUARDO per cui vai da tuo fratello non è quello di avere giustizia, piuttosto è per cercare di guadagnarlo. Cioè, il fatto che finora ha rifiutato di confessare il suo peccato danneggia il vostro rapporto.
Vai da lui cercando di recuperare il rapporto con lui. Quindi, il tuo cuore, quando vai da lui, è un cuore tranquillo, e pieno di amore per lui. Questo è quello che possiamo fare quando perdoniamo prima nei nostri cuori, davanti a Dio.
L’amore copre peccati
Vediamo questo cuore anche in 1Pietro 4:8, che dichiara:
“avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché "l’amore coprirà una moltitudine di peccati".” (1Pietro 4:8 LND)
La base dei nostri rapporti dev’essere un vero amore gli uni per gli altri, un amore che supporta il peso del peccato. L’amore copre una moltitudine di peccati.
L’amore ti spinge a desiderare un buon rapporto con quella persona, e poi, ti fa pensare a quanto TU ricevi grazia e misericordia da Dio, al punto che ti spinge a coprire tanti peccati, ed a non tener conto di quello che gli altri fanno contro di te.
Se tu NON hai questo amore, se tu tieni dentro il male che qualcun altro ti ha fatto, anziché lasciare il suo debito a Dio, TU sei in grave pericolo spirituale. TU hai un grande bisogno di vedere il peccato nel TUO cuore, per essere perdonato da Dio.
Il cuore duro
Pietro, sentendo l’insegnamento di Cristo di perdonare con quel cuore, aveva difficoltà. Non aveva ancora il cuore giusto. Guardava il perdono come un pesante dovere, non qualcosa che è il risultato di aver visto il proprio peccato davanti a Dio. Quindi, sentendo che doveva perdonare suo fratello, voleva sapere quante volte doveva perdonare. Notate la risposta di Gesù a Pietro. Leggo Matteo 18:21,22.
“21 Allora Pietro, accostatosi, gli disse: "Signore, se il mio fratello pecca contro di me, quante volte gli dovrò perdonare? Fino a sette volte?". 22 Gesù gli disse: "Io non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.” (Matteo 18:21-22 LND)
Pietro pensava al suo dovere. Gesù gli parlava del CUORE da avere.
Gesù dichiara una cosa simile in Luca 17:3,4. Ve lo leggo.
“3 State attenti a voi stessi! Se tuo fratello pecca contro di te, riprendilo; e se si pente, perdonagli. 4 E se anche peccasse sette volte al giorno contro di te, e sette volte al giorno ritorna a te, dicendo: "Mi pento", perdonagli".” (Luca 17:3-4 LND)
Dio perdona, ripetutamente, grazie a Dio. Ne abbiamo bisogno. TU, con quale cuore perdoni? Tu, quale cuore hai?
Applicazione
Allora, alla luce di questo, come dobbiamo vivere?
Prima di tutto, la base della vita cristiana è essere colpiti con la gravita del nostro peccato contro Dio, e perciò, del perdono che riceviamo da Dio. Dovremmo vedere che il nostro peccato contro Dio è sempre peggio di qualsiasi peccato che gli altri commettono contro di noi. Così, possiamo vedere l’immensità del perdono che riceviamo da Dio, in Gesù Cristo. Così, Cristo diventa prezioso a noi.
Questo trasforma il nostro cuore, e come vediamo gli uni gli altri.
Dobbiamo perdonare, di cuore, chiunque pecca contro di noi.
Perdonare vuol dire che cancelliamo quel debito. Anche prima che ci chiedono perdono. Dio ci comanda questo.
Tu tieni conto dei debiti di qualcun altro, oppure, perdoni completamente nel tuo cuore, e lasci tutto a Dio?
Se tu tieni conto dei peccati passati di una persona, non hai veramente perdonato. Abbiamo letto in Matteo 6 che se non perdoniamo, di cuore, gli altri, Dio non perdonerà noi. Oh che possiamo essere un popolo pronto a perdonare!
Una piccola parentesi qua. Se qualcuno ti fa del male, per esempio, se ti abusa, perdonare NON vuol dire continuare a subire l'abuso. Ci sono situazioni in cui dobbiamo allontanarci da certi pericoli. Se un marito abusa la moglie, se una persona abusa un bambino, perdonare nel cuore NON vuol dire continuare a lasciarlo abusare. Quindi, ci sono situazioni in cui bisogna allontanarsi da una persona.
Però, non è quello il discorso principale.
Il messaggio di Dio è che dobbiamo perdonare. Subito, e totalmente. Lasciamo il debito a Dio. Non dobbiamo metterci come giudici, per vedere se secondo noi, la persona cammina bene abbastanza per meritare il perdono. Se Dio dovesse trattare noi così, non avremmo alcuna speranza.
Se tu sei un vero credente, perdona gli altri subito nel tuo cuore. Se tu sei un vero credente, perdona la persona per guadagnare il rapporto, appena la persona ti chiede perdono. Anche se ti chiede perdono settanta volte sette, tu, perdona pienamente quella persona. Se non lo fai, sei tu nel peccato.
E se ti è difficile perdonare così?
Conosciamo tutti che a volte, è difficile perdonare. Ricordate che ci è difficile perdonare quando focalizziamo sul peccato dell’altra persona contro di noi, anziché sulla gravità del nostro peccato contro Dio.
In quei casi, stiamo vedendo i loro peccati contro di noi come se fossero più gravi dei nostri peccati contro Dio. Ma il nostro peccato contro Dio è sempre la cosa peggiore.
Se ti è difficile perdonare gli altri, tu sei come quel servo nella storia in Matteo 18. Hai urgentemente bisogno di considerare la grandezza del tuo peccato, e l’immensità del perdono. ALLORA non ti sarà così difficile perdonare gli altri.
Prego che saremo un popolo che riconosce la grandezza del nostro perdono in Cristo, e che perciò, saremo pronti a perdonare gli uni gli altri.
Infatti, la chiave di tutto nella vita cristiana è vedere più di Cristo.
Se ti è difficile perdonare, il problema è che non stai guardando a Cristo. Non stai vedendo il tuo peccato, non stai vedendo la grandezza del suo perdono.
Se non hai pace, è perché non stai guardando a Cristo, alla sua potenza, al suo controllo, e al suo cuore.
Se continui a cadere nella tentazione, non stai guardando a Cristo. Non stai vedendo la sua gloria, non stai vedendo il fatto che starai davanti a Lui per il giudizio, non stai vedendo che Lui vale infinitamente più di ogni peccato.
Oh che possiamo vedere più di Cristo!
Grazie a Dio, che per mezzo di Gesù Cristo, c’è perdono, pieno, vero perdono. Oh che possiamo perdonare, subito e completamente nei nostri cuori, e poi, la persona quando confessa il suo peccato! E chiaramente, prego che NOI possiamo confessare i NOSTRI peccati subito quando pecchiamo.
Beato chi è perdonato da Dio. Chiudo con Salmo 32:1-7.
“1 Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto! 2 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità, e nel cui spirito non c’è inganno. 3 Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno. 4 Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all’arsura d’estate. (Sela) 5 Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. Ho detto: "Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno," e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato. (Sela) 6 Perciò ogni uomo pio t’invocherà nel tempo che puoi essere trovato, anche se le grandi acque dovessero straripare, esse non giungeranno fino a lui. 7 Tu sei il mio luogo di rifugio, tu mi preserverai dall’avversità, tu mi circonderai di canti di liberazione. (Sela)” (Salmo 32:1-7 LND)