Vita Piena di problemi
Dio mi ha permesso di conoscere tantissime persone, non solo superficialmente, ma di conoscere molto delle loro vite. Riconosco sempre di più che la vita è piena di difficoltà, di dolore, e di grandi pesi.
Certamente, per la grazia di Dio, c'è molto di bello in questa vita. Natura, rapporti, ed altro.
Però, a causa del peccato, e del fatto che il mondo è corrotto, la vita è piena di problemi, di difficoltà e di sofferenze.
Ci sono sofferenze fisiche, che riguardano la salute. A volte sono solo un piccolo disturbo, ma in altri casi possono essere così gravi che impediscono di fare qualsiasi cosa se non solo stare a letto e soffrire.
Ci sono problemi economici. Abbiamo bisogno di soldi per vivere, per mangiare, per avere una casa, e a volte i problemi e le difficoltà economiche possano aggravarci moltissimo.
Un dolore ancora più grande sono i problemi nei rapporti. A causa del peccato, spesso i rapporti portano dolore e sofferenza anziché gioia. Dobbiamo cercare di vivere in pace con tutti, ma i rapporti sono fra più parti. Perciò, non dipende solo da noi. E quando un rapporto va male, soprattutto un rapporto che dovrebbe essere stretto, è un immenso dolore.
Forse il dolore più pesante di tutti è quello dei pesi spirituali. Se siamo in Cristo, vogliamo abbandonare il nostro peccato. Il nostro peccato ci fa malissimo. È impossibile avere gioia quando stiamo nel peccato. Eppure, nonostante vorremmo la vittoria, cadiamo di nuovo, e questo ci affligge moltissimo.
Perciò, come sappiamo tutti, in questa vita abbiamo tanti problemi che sono più grandi di noi. Non riusciamo con le nostre forze risolvere tanti dei nostri problemi. Abbiamo bisogno di aiuto, un aiuto più grande di noi, e spesso, un aiuto più grande di quanto altre persone potrebbero mai darci.
Abbiamo bisogno di Dio
Abbiamo bisogno di un aiuto divino. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio.
Vediamo questo in tutta la Bibbia. Nei Salmi, che sono preghiere, ripetutamente vediamo i salmisti che gridano a Dio per chiedere aiuto. Nei salmi, volta dopo volta dopo volta i salmisti si rivolgono a Dio chiedendo quell'aiuto che solo Dio può dare. Leggo l’inizio di alcuni dei primi Salmi. Leggo l’inizio del Salmo 5, 6, 7, 12 e 13.
“1 Porgi l’orecchio alle mie parole, o Eterno; sii attento al mio lamento. 2 Ascolta la voce del mio grido, o mio Re e mio DIO, poiché a te rivolgo la mia preghiera.” (Salmo 5:1-2 LND)
“1 O Eterno non correggermi nella tua ira e non castigarmi nell’ardore del tuo sdegno. 2 Abbi pietà di me, o Eterno; perché sono sfinito dal male; guariscimi, O Eterno, perché le mie ossa sono afflitte; 3 Anche la mia anima è grandemente afflitta; e tu, o Eterno, fino a quando? 4 Volgiti a me, o Eterno libera l’anima mia; salvami, per amore della tua benignità.” (Salmo 6:1-4 LND)
“O Eterno, DIO mio, mi rifugio in te; salvami da tutti quelli che mi perseguitano e liberami” (Salmo 7:1 LND)
“Salva, o Eterno, perché gli uomini pii son venuti meno, e i veraci sono scomparsi in mezzo ai figli degli uomini.” (Salmo 12:1 LND)
“3 Guarda attentamente e rispondimi, o Eterno, DIO mio, illumina i miei occhi, affinché non m’addormenti nel sonno della morte, 4 perché il mio nemico non dica: "L’ho vinto," e perché i miei nemici non si rallegrino, quando vacillo. 5 Ma io confido nella tua benignità, e il mio cuore esulterà nella tua liberazione;” (Salmo 13:3-5 LND)
Questo è solo un esempio di quello che troviamo ripetutamente nei Salmi, e in tutta la Bibbia. Troviamo preghiere in cui si chiede l’aiuto di Dio. In tutta la Bibbia, vediamo il nostro bisogno dell'aiuto di Dio, e vediamo che Dio risponde alle preghiere.
Quindi, teniamo come base che la vita è piena di problemi più grandi di noi, e abbiamo bisogno dell'intervento di Dio. E per grazia, possiamo pregare Dio.
Abbiamo Accesso a Dio
Infatti, la meravigliosa notizia è che se siamo in Cristo, e quindi se abbiamo ricevuto il perdono in Gesù Cristo, abbiamo libero accesso al trono di Dio, per chiedere e poi per ricevere l'aiuto di cui abbiamo bisogno. Seguite mentre leggo Ebrei 4:14-16, che è scritto a coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, che perciò hanno Gesù Cristo come il loro sommo sacerdote. Notate quello che abbiamo in Cristo. Seguite mentre leggo Ebrei 4:14-16.
14 Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione. 15 Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno. (Ebrei 4:14-16)
Noi abbiamo grande bisogno dell'aiuto di Dio, e noi abbiamo un grande sommo sacerdote che ci fa ottenere quell'aiuto. Per mezzo di Gesù Cristo, il nostro gran sommo sacerdote, abbiamo libero accesso proprio al trono dalla grazia. Il trono di Dio per noi che siamo in Cristo è un trono di grazia, Dio ci accoglie con grazia, con misericordia, con amore. Questo tutto per merito di Gesù Cristo. Inoltre, questo brano spiega che Gesù Cristo può simpatizzare con noi. Lui ci comprende. Conosce ogni nostra infermità e debolezza.
Per mezzo di Gesù Cristo, possiamo andare a Dio con piena fiducia, sapendo che per il merito di Gesù Cristo, Dio ci ascolta. In Cristo, da Dio troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno. Dio ci dà l'aiuto giusto, proprio l'aiuto perfetto, al momento opportuno. Cioè, Dio non sempre ci dà quello che vogliamo quando lo vogliamo noi, perché Dio sa qual è il tempo opportuno, qual è il tempo perfetto, in base al suo piano perfetto per noi.
Tenete in mente che Dio ci dà l'aiuto giusto, non quando lo vogliamo noi, ma al tempo opportuno, che vuol dire al tempo giusto, secondo la saggezza di Dio. Troviamo la stessa frase in 1Pietro 5, in cui ci dice di cercare aiuto da Dio.
“Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi al tempo opportuno,” (1Pietro 5:6 LND)
Notate che parla di umiliarci sotto la potente mano di Dio. In altre parole, di chiedere aiuto, ma di chiederlo umilmente, che vuol dire accettando quello che il Signore ci dà. E notate che dichiara che egli ci innalza, ovvero ci aiuterà, al tempo opportuno.
Allora questa è una lezione molto importante. Dio ci aiuta quando preghiamo, Dio ci risponde, ma la sua risposta non è sempre quando vorremmo noi, piuttosto arriva al tempo opportuno, il tempo giusto, per noi, secondo Dio.
Molto spesso, quel tempo non sarà il tempo che sceglieremmo noi. Noi vorremmo che i problemi fossero tolti subito. Ma molto spesso, Dio si serve dei problemi dei pesi dei dolori e delle afflizioni nelle nostre vite per portare avanti la sua buona opera in noi. E perciò, non toglie via le prove quando vorremo, ma le toglie via al tempo opportuno, in base alla sua saggezza e quello che sta facendo in noi tramite le prove.
Comunque, voglio incoraggiare ognuno di noi che è salvato per mezzo di Gesù Cristo a renderci conto che per mezzo di Cristo abbiamo libero accesso a Dio. Questo è un dono meraviglioso, è qualcosa di stupendo che, coloro che non hanno Cristo, non posseggono. Prego che questo possa darci grande gioia e consolazione. Prego che possiamo riposarci in questa grande verità.
Il peccato non confessato ostacola le preghiere
Ricordate che questo libero accesso al trono della grazia è SOLO per chi è un figlio di Dio. Solo in Gesù Cristo c’è la via che ci permette di andare sempre a Dio.
Poi, per chi è un figlio di Dio, c'è qualcosa che ci ostacola dal poter andare a Dio. Questo è quando abbiamo peccato nella nostra vita che non abbiamo confessato. Ascoltate mentre leggo Isaia 59:1,2, che descrive quello che Dio fa quando il suo popolo cammina nel peccato, senza confessarlo, però prega, chiedendo aiuto.
“1 Ecco, la mano dell’Eterno non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire. 2 Ma le vostre iniquità hanno prodotto una separazione fra voi e il vostro DIO e i vostri peccati hanno fatto nascondere la sua faccia da voi, per non darvi ascolto.” (Isaia 59:1,2)
Il peccato non confessato ostacola le nostre preghiere. Se tu hai peccato nella tua vita, peccato non confessato, non puoi sperare di avere lo stesso libero accesso a Dio.
Ma grazie a Dio, per mezzo di Gesù Cristo c'è il rimedio. Quando ci umiliamo, abbandoniamo e confessiamo i nostri peccati, in Gesù Cristo c'è perdono, e questo ristora il nostro libero accesso a Dio. Il sacrificio di Gesù Cristo è sufficiente per pagare il nostro debito, perciò, quando confessiamo i nostri peccati, che comprende il riconoscere la nostra colpa e confidare nell'opera di Gesù per pagare quella colpa, abbandonando il peccato, Dio è fedele, e in base al sacrificio di Gesù ci perdona veramente. Leggo 1Giovanni 1:8-10.
8 Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi. (1Giovanni 1:8-10)
È fondamentale capire quanto ogni peccato è grave. Ma dobbiamo anche capire che c'è vero perdono in Gesù Cristo, quando confessiamo veramente i nostri peccati. Quindi, il nostro peccato, che ostacola l'ascolto delle nostre preghiere da parte di Dio, viene tolto quando confessiamo di cuore i nostri peccati.
Grazie a Dio per questo. Se non fosse possibile ottenere il perdono, allora i nostri peccati ci terrebbero sempre lontani da Dio, e sarebbe impossibile per noi essere accolti al trono della grazia. Invece, per la grazia di Dio, il sacrificio di Gesù rende possibile il pieno perdono e di nuovo, il privilegio di essere accolti da Dio, per avere l'aiuto che ci serve.
Quindi, quando pecchiamo, non restiamo nel peccato. Confessiamo i nostri peccati. Abbandoniamoli. Corriamo a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Così, possiamo tornare liberalmente al trono della grazia, per ottenere l’aiuto di cui abbiamo bisogno.
Come preghiamo di natura
Abbiamo bisogno di Dio. Per mezzo di Gesù Cristo abbiamo libero accesso al trono di Dio. Per questo, preghiamo. Ma, di natura, per che cosa preghiamo?
Nella carne, preghiamo per quello per cui pregano tutte le persone del mondo. Chiediamo a Dio di togliere i nostri problemi, di non farci soffrire, di farci avere una vita meno pesante e più bella.
Notate una cosa importante. Queste sono tutte preghiere che riguardano la vita terrena, e riguardano noi e le persone che amiamo.
Di natura, anche i non credenti pregano così. Pregano per i benefici terreni. Vogliono meno sofferenza, meno dolori, per loro stessi, e per le persone che amano. Ma sono preghiere legate alle vita terrena.
In Matteo 16, i discepoli avevano appena capito che Gesù è il Cristo. Per la prima volta, Gesù gli dichiara che deve soffrire e morire. Notate quello che Pietro chiede a Dio per Gesù. Leggo dal Matteo 16:21.
“21 Da quel momento Gesù cominciò a dichiarare ai suoi discepoli che era necessario per lui andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, essere ucciso e risuscitare il terzo giorno. 22 Allora Pietro lo prese in disparte e cominciò a riprenderlo, dicendo: "Signore, Dio te ne liberi; questo non ti avverrà mai". 23 Ma egli, voltatosi, disse a Pietro: "Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini".” (Matteo 16:21-23 LND)
Avete visto quello per cui Pietro ha pregato? Leggo di nuovo la sua preghiera.
"Signore, Dio te ne liberi; questo non ti avverrà mai".
Pietro pregava chiedendo a Dio di togliere quella sofferenza a Gesù. Ma quella sofferenza era il piano di Dio per Gesù, perché era tramite la sofferenza della croce che Gesù avrebbe compiuto la salvezza.
E notate che Gesù riconosceva che quel pensiero di Pietro veniva da Satana.
La nostra natura carnale chiede a Dio di togliere la sofferenza. Nella carne, vogliamo che Dio risolva i nostri problemi, che ci protegga da ogni ingiustizia, che ci dia una vita meno pesante.
Questo è quello per cui più o meno, tutti i non credenti pregano. Ma quando il nostro cuore è principalmente orientato a soffrire meno, ad avere una vita terrena meno dolorosa, non stiamo pregando in base a come Dio ci insegna a pregare. Certamente, possiamo chiedere l'aiuto di Dio. Ma Dio ci insegna ad avere un cuore che cerca qualcosa di molto più grande. Andiamo avanti, per capire quello che dovrebbe essere il cuore delle nostre preghiere.
Come dovremmo pregare
Per capire come pregare, consideriamo e poi imitiamo la preghiera di Gesù Cristo quando aveva davanti a sé la terribile sofferenza della croce. Mentre pregava per questo, Gesù era angosciato per quello che stava per affrontare. Leggo Matteo 26:39-42.
“39 E andato un poco in avanti, si gettò con la faccia a terra e pregava dicendo: "Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia, non come io voglio, ma come vuoi tu". 40 Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: "Così non avete potuto vegliare neppure un’ora con me? 41 Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione, poiché lo spirito è pronto ma la carne è debole". 42 Si allontanò di nuovo per la seconda volta e pregò, dicendo: "Padre mio, se non è possibile che questo calice si allontani da me senza che io lo beva sia fatta la tua volontà!".” (Matteo 26:39-42 LND)
Gesù aveva un profondo desiderio di non dover andare alla croce. E perciò, pregava così. Però, ed è fondamentale capire questo, non pregava solo così. Non pregava solo di non dover andare alla croce. Piuttosto, a quella richiesta, aggiungeva la cosa per Lui più importante e cioè : che fosse fatta la volontà del Padre.
Gesù non voleva andare alla croce. Ma il desiderio più profondo e più grande di Gesù Cristo era che la volontà del Padre fosse fatta. E questo è il modo in cui anche noi dobbiamo pregare. Gesù voleva che il nome di Dio fosse santificato. Voleva che fosse venuto il regno di Dio, e la volontà di Dio fosse fatta. E così, chiedeva di non dover soffrire, ma poi, sottometteva quel desiderio al suo desiderio più grande, che la volontà di Dio fosse fatta. Chiedeva quello.
Questo rispecchia quello che Gesù ci insegna nel Padre Nostro, che come preghiera non è solo da ripetere parola per parola, ma è un modello di quello che dovrebbe essere il contenuto delle nostre preghiere. Seguite mentre la leggo. Notate le richieste.
9 Voi dunque pregate in questa maniera: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. 10 Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo. 11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano. 12 E perdonaci i nostri debiti, come anche noi perdoniamo ai nostri debitori. 13 E non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno, perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen". (Matteo 6:9-13 LND)
Notate che le prime tre richieste sono per la gloria di Dio. La prima è che il nome di Dio sia santificato. La seconda è che venga il suo regno, e la terza è che venga fatta la sua volontà in terra, come viene fatta in cielo. Certo, aggiunge poi la richiesta per quello che è essenziale. E poi chiede perdono per i peccati, e protezione dalle tentazioni.
Questo è un modello del modo in cui dovremmo pregare, ed è così che Gesù pregava quando aveva davanti a sé la sofferenza più grande nella storia del mondo.
Anche noi dobbiamo pregare così, desiderando profondamente la gloria di Dio e che il suo regno possa crescere.
Apostolo Paolo:
Vediamo un esempio di come pregare anche nell'apostolo Paolo. Paolo non pregava principalmente per avere meno sofferenza. Piuttosto, voleva che altre persone conoscessero Cristo, e fossero fortificati nella fede. Ovvero, voleva che il nome di Dio fosse santificato e il suo regno diffuso.
In Filippesi 2, esorta i credenti a camminare in modo degno di Dio, in modo che quando Cristo tornerà, gioirà di loro. Nel versetto 17, dichiara di avere gioia nell'essere versato in sacrificio, che vuol dire messo a morte, al servizio della loro fede. Sia il desiderio di Paolo che la sua preghiera erano per la loro crescita. Leggo Filippesi 2:17-18.
17 Ma anche se sono versato in sacrificio e servizio della vostra fede, ne gioisco e me ne rallegro con tutti voi. 18 Similmente gioite anche voi e rallegratevi con me. (Filippesi 2:14-18)
Per Paolo, la gioia non veniva da una vita con meno sofferenza, ma Da una vita con più frutto spirituale.
In Filippesi 3, Paolo descrive quello che era il suo desiderio. Non era quello di avere meno problemi e meno sofferenze. Era quello di guadagnare Cristo, e di conoscere Cristo. Voleva conoscere la comunione delle sofferenze di Cristo. Per Paolo, Cristo era tutto. Leggo questo brano.
7 Ma le cose che mi erano guadagno, quelle ho ritenute una perdita a causa di Cristo. 8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, 9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: la giustizia che proviene da Dio mediante la fede, 10 per conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, 11 se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti. (Filippesi 3:7-11)
Paolo chiedeva le benedizioni più grandi. Chiedeva di conoscere più di Cristo.
In Colossesi 1:24,25, Paolo dichiara che trovava gioia nella sua sofferenza per loro. La parola tradotto come “mi rallegro” sarebbe meglio tradurla come “gioisco”. Seguite mentre leggo quello che dava gioia a Paolo, e perciò quello per cui pregava.
24 Ora mi rallegro nelle mie sofferenze per voi, e compio nella mia carne ciò che manca alle afflizioni di Cristo per il suo corpo, che è la chiesa, 25 di cui sono stato fatto ministro, secondo l’incarico che Dio mi ha dato per voi, per presentare pienamente la parola di Dio, (Colossesi 1:24,25)
Paolo non voleva evitare le sofferenze. Piuttosto voleva vivere in modo da portare frutto per Cristo. Voleva che il nome di Dio fosse santificato ed il suo regno diffuso. Viveva e pregava per questo.
Ci sarebbero altri brani che potrei leggere, ma credo che il punto sia già chiaro. Il desiderio più profondo di Gesù Cristo non era di soffrire meno, piuttosto, era che il nome di Dio fosse santificato, e la sua volontà fosse fatta. L'apostolo Paolo desiderava la stessa cosa, e perciò pregava per quello.
Allora, come dobbiamo pregare? Dobbiamo seguire quello che Gesù ci comanda nel Padre Nostro, e quello che vediamo nell'esempio di Gesù e anche dell'apostolo Paolo. Certo, possiamo chiedere a Dio di togliere la sofferenza, come ha fatto anche Gesù mentre pregava il Padre. Ma, quella preghiera deve essere accompagnata da una preghiera ancora più grande, la preghiera a Dio di santificare il suo nome tramite noi, di espandere il suo regno tramite noi, e compire in noi la sua volontà.
Il piano di Dio per noi
Se vogliamo pregare per le cose più grandi, dobbiamo capire qual è il piano di Dio per noi, e pregare per quello.
Nella carne, vogliamo una vita terrena meno difficile. Ma il piano di Dio per noi è infinitamente più grande, ed è eterno.
Se vuoi la vera gioia della salvezza, se vuoi la vera pace, se vuoi tutto quello che Dio ha per te in Gesù Cristo, allora, non pregare come pregano i non credenti. Piuttosto, prega secondo la volontà di Dio. Prega come Gesù, che faceva conoscere a Dio la sua richiesta, però il suo desiderio più profondo era che la volontà del Padre fosse fatta. Prega così, e avrai la gioia di Gesù Cristo.
Qual è il piano di Dio per noi, quello per cui dovremmo pregare? Lo vediamo ripetutamente. Leggo Efesini 1:3-5. Che cos'è che Dio sta facendo in noi? Notate mentre leggo.
3 Benedetto sia Dio, e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo, 4 allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore, 5 avendoci predestinati all’adozione di figli per mezzo di Gesù Cristo a se stesso, secondo il beneplacito della sua volontà, (Efesini 1:3-5)
Dio ci ha salvati per santificarci, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell'amore, per tutta l'eternità. Questa è la volontà di Dio per noi. Questo è quello per cui dovremmo pregare.
Troviamo quale sia il piano di Dio per noi anche in Colossesi 1:21,22. Leggo.
21 E voi stessi, che un tempo eravate estranei e nemici nella mente con le vostre opere malvagie, 22 ora vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, mediante la morte, per farvi comparire davanti a sé santi, irreprensibili e senza colpa, (Colossesi 1:21,22)
Lo scopo di Dio nelle nostre vite non è quello di darci una vita comoda o con meno sofferenza. Piuttosto, lo scopo di Dio è eterno, è di farci comparire davanti a sé santi, irreprensibili e senza colpa. E perciò, se vogliamo pregare secondo la volontà di Dio, questa dev'essere la parte più grande delle nostre preghiere. Questa dovrebbe essere la nostra richiesta più sentita.
Dio risponde quando preghiamo secondo la sua volontà
È quando preghiamo secondo la volontà di Dio che Dio risponderà alle nostre preghiere.
Per esempio, in Giovanni 14:13, Gesù dichiara:
13 E qualunque cosa chiederete nel mio nome, io la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se chiedete qualche cosa nel mio nome, io la farò". (Giovanni 14:13,14)
Pregare nel nome di Gesù Cristo vuol dire pregare secondo la sua volontà. Cioè, quando noi preghiamo per quello che è la volontà di Dio per noi, sarà fatto. Quindi, è fondamentale che conformiamo le nostre preghiere alla volontà di Dio. Questo è il modo per ottenere le risposte da Dio, per avere un cuore soddisfatto.
Troviamo la stessa verità anche in 1 Giovanni 5:14,15. Seguite mentre leggo questa meravigliosa verità.
14 Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto. (1Giovanni 5:14,15)
Quando noi chiediamo secondo la volontà di Dio, allora Dio ci risponderà.
Se la nostra volontà è diversa?
Prego che abbiamo capito che uno dei motivi per cui le nostre preghiere non vengono esaudite è perché preghiamo per le cose sbagliate. Nella carne, focalizziamo sull'avere meno problemi in questa vita. Piuttosto, dovremmo focalizzare sull'avere più di Cristo, e vedere Dio glorificato in noi. Quando preghiamo così, allora Dio risponderà, e i nostri cuori saranno soddisfatti.
Il problema è che spesso, quello che desideriamo di più non è di vivere per la gloria di Dio. Piuttosto, spesso, il nostro desiderio è di soffrire meno. Vogliamo che Dio alleggerisca i nostri problemi. La sua gloria non è la nostra passione. Non stiamo pensando all’eternità.
Una signora che conosciamo soffre dalla malattia di Lyme. È una malattia senza cura, che ti affligge per tutta la vita. Lei chiede alle persone di pregare per una completa guarigione.
Non prega per altro. Perciò, quando Dio non la guarisce, è facile per lei dubitare della bontà e dell’amore di Dio. Non ha gioia. Non ha pace. Si sente abbandonata.
Sarebbe molto più giusto, biblicamente, per lei, pregare chiedendo a Dio la guarigione se è la sua volontà, e poi, pregando che la sua fede possa essere fortificata, che Dio sia glorificato in questo, che altri possono conoscere Cristo tramite la sua malattia. Questa sarebbe una preghiera biblica, e pregando così, avrebbe la gioia di vedere Dio rispondere.
Abbiamo bisogno di fidarci di Dio, e credere che la sua volontà è la cosa migliore per noi.
Allora, qui noi possiamo imparare una lezione importante osservando i nostri figli. Di natura, un bambino piccolo non vive pensando sempre a quando diventerà un adulto. Per lui, la vita è oggi. Perciò, se i genitori lo spingono a fare qualcosa che gli crea grossi problemi, non riesce da solo a capire il valore di quella cosa.
Mi ricordo una bambina il cui padre le stava insegnando ad andare in bici. Per lei, era troppo difficile. Voleva mollare tutto. Per conto suo, non riusciva a concepire come si poteva essere in grado, da grandi, ad andare in bici. Lei vedeva solo la sofferenza di cadere volta dopo volta. Solo fidandosi del padre ha trovato il coraggio di andare avanti. Certamente, ora che è grande, è molto contenta di aver imparato ad andare in bici. Ma mentre stava imparando, vedeva solo la sofferenza.
Un bambino piccolo da solo non vede i benefici che certe prove porteranno. Egli vede solo le difficoltà di quelle prove. Ha bisogno di fidarsi dei suoi genitori, e di capire, tramite loro, i grandi benefici che quelle prove porteranno.
E noi dobbiamo fidarci di Dio, e di quello che ci dichiara nella Bibbia.
Quindi, quando abbiamo davanti a noi difficoltà, problemi, sofferenze, situazioni ingiuste, dobbiamo guardare oltre. Dobbiamo guardare oltre alla difficoltà che non vorremmo avere. Dovremmo guardare a quello che Dio sta facendo tramite quelle prove. Ed è così che desidereremo nel nostro cuore fare la volontà di Dio. Ed è così che avremo il desiderio di glorificare Dio. Ed è così che le nostre preghiere saranno secondo la sua volontà, e avremo le risposte che desideriamo.
Per poter pregare secondo la volontà di Dio, dobbiamo guardare oltre alla sofferenza, a quello che Dio sta facendo. Ed è così che Gesù ha potuto sopportare il vituperio della croce, la sofferenza più terribile mai esistita. Gesù guardava oltre, guardava alla gioia che era messa davanti a lui dopo la croce e la risurrezione. Ed è così che noi dobbiamo vivere. Seguiamo l'esempio di Gesù Cristo. Guardiamo oltre le sofferenze, a quello che Dio sta facendo in noi tramite le sofferenze. Guardiamo la gioia che avremo nella presenza di Dio quando Dio avrà completato la sua opera per renderci santi, irreprensibili e senza colpa. Chiudo leggendo l'esempio di Gesù Cristo in Ebrei 12:1-3
1 Anche noi dunque, essendo circondati da una tale nuvola di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, 2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce, disprezzando il vituperio, e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.3 Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno. (Ebrei 12:1-3)
Gesù Cristo poteva sopportare le sofferenze della croce, sofferenze fisiche, ma molto di più, sofferenze spirituali, perché teneva gli occhi fissi sulla gioia che gli era posta davanti.
E così, nelle preghiere di Gesù, il suo desiderio più grande non era quello di soffrire meno, ma era quello di compiere la volontà di Dio per fondare il regno di Dio.
Fratelli e sorelle, quando preghiamo, e grazie a Dio, possiamo pregare ogni giorno, in ogni situazione, per ogni problema, quando preghiamo, non guardiamo solo alle sofferenze del momento. Guardiamo oltre, a quello che Dio sta facendo in noi, tramite le sofferenze. Ricordiamo, in mezzo alle sofferenze, che il Signore è in controllo e che tutto ciò che succede è perché Lui lo permette. Chiediamo pure a Dio di togliere le sofferenze e le difficoltà, ma SOLO se è la sua volontà. Nel frattempo, preghiamo che Dio possa usare quelle sofferenze per fortificare la nostra fede, santificarci e glorificare il Suo nome. Preghiamo che sparga il Suo regno e che la Sua volontà sia fatta tramite queste prove.
Se preghiamo così, Dio risponderà alla nostra preghiera e avremo pace nella prova. Poi, al momento opportuno la prova sarà tolta e nel frattempo, conosceremo la potenza di Dio nella nostra debolezza e la pace di Dio che supera l’intelligenza e la gioia perché Dio sta operando in noi.
Preghiamo.