Aiuto Biblico

Come combattere il nostro peccato

Vari brani

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 20 novembre 2022, – cmd dp –

Audio:

Qual è il tuo problema più grande nella vita?

A questo domanda, potremmo pensare a tante cose che ci pesano.

Ma in realtà, il nostro problema più grande, quello che ci fa più male di ogni altra cosa, è il nostro peccato. Il nostro peccato che è ancora in noi, ci fa più male di qualsiasi altra cosa.

Tu riesci a superare ogni tuo peccato, in modo da non ricaderci più?

No. Ognuno di noi conosce la delusione di cadere ancora in un peccato che abbiamo già confessato più volte.

Perché continuiamo a cadere? Che situazione deludente. Come possiamo avere vittoria sul peccato? Come possiamo combattere i nostri peccati?

Prego che questo insegnamento possa esservi di grande aiuto in questo combattimento.

Prima di considerare come combattere i nostri peccati, consideriamo quanto male ci fa il nostro peccato, e lo fa anche alle persone intorno a noi, compreso le persone che amiamo.

I nostri peccati danneggiano terribilmente i nostri rapporti con le persone vicine a noi. I rapporti che dovrebbero essere di benedizione per noi diventano fonte di dolore, per noi e per gli altri. I nostri peccati creano scontri, tensione e frustrazione.

Non serve che io spieghi questo ulteriormente, perché conosciamo tutti il dolore che i nostri peccati causano nei nostri rapporti.

Però, il male peggiore, in assoluto, che i nostri peccati ci fanno è che ci tolgono la comunione con Dio. Cioè, quando un vero credente pecca, continua ad essere salvato, però, la sua comunione con Dio viene interrotta. È simile ad una coppia che ha litigato. Finché il peccato rimane, non riescono a parlarsi di cuore. Il rapporto è danneggiato. Quando c’è la confessione e il perdono, la barriera del peccato viene tolta. È simile a quello che succede nel nostro rapporto con Dio.

Questa è la cosa più terribile del nostro peccato. Danneggia il nostro rapporto con Dio. Ci ostacola dalla comunione con Dio. Ci ostacola dalla pace e dalla gioia della salvezza.

Come combattere i nostri peccati?

Quindi, il nostro nemico più grande nella vita è il nostro peccato. Dobbiamo combattere questo nemico. La domanda che vogliamo considerare oggi è: COME possiamo combattere il nostro peccato, per avere la vittoria, per non essere scoraggiati e delusi?

Non c’è una formula magica, non c’è una soluzione facile. Ma, Dio ci dà quello che serve per combattere bene questo combattimento.

1) avere un'aspettativa giusta

La prima cosa che è importante, oltre a vedere quanto il nostro peccato è il nostro nemico peggiore, è di avere un’aspettativa realistica.

Quando abbiamo una speranza che non è realistica, e che quindi non si adempierà, ci lascerà delusi e scoraggiati. Ma in questo caso, non era necessario scoraggiarsi. Infatti, nella stessa situazione, con una speranza realistica, con aspettative vere, possiamo avere pace.

Un esempio: se una donna deve partorire, e come aspettativa immagina che non sentirà alcun dolore, non avrà pace quando arriveranno i dolori. Se invece ha aspettative vere, può avere pace, anche nel dolore.

Immaginate un uomo molto sovrappeso con pochi muscoli, che vuole arrivare ad avere il peso giusto e ad essere molto più muscoloso. Se immagina che sarà facile, sarà molto scoraggiato quando vedrà che dopo un mese i risultati sono poco visibili. Se invece ha un’aspettativa vera, e sa che ci vorrà molto tempo, allora, non sarà scoraggiato.

Se i genitori credono che allevare i figli sarà facile, e ci saranno risultati quasi immediati, saranno molto scoraggiati quando i risultati non arriveranno. Se invece sanno che è un impegno costante che durerà anni, si impegneranno e non saranno scoraggiati.

Per superare i nostri peccati, dobbiamo combattere. È un combattimento duro, che avremo per tutta la vita. Quanto è duro? Ascoltiamo l’esortazione al riguardo che Dio ci fa tramite Ebrei 12:4-8.

4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato, 5 e avete dimenticato l’esortazione che si rivolge a voi come a figli: "Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d’animo quando sei da lui ripreso, 6 perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce". 7 Se voi sostenete la correzione, Dio vi tratta come figli; qual è infatti il figlio che il padre non corregga? 8 Ma se rimanete senza correzione, di cui tutti hanno avuta la loro parte, allora siete bastardi e non figli. ( Ebrei 12:4-8)

Notiamo il versetto 4, che descrive il tipo di combattimento che serve contro il peccato. Quanto è duro? Leggo ancora il v.4.

4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato, (Ebrei 12:4)

Il nostro combattimento contro il nostro peccato è una battaglia dura, anzi, durissima. Come paragone, questo versetto ci dice che si deve arrivare al sangue, non in senso fisico, perché non è una battaglia fisica, ma, per far capire quanto è duro il combattimento. È come un combattimento fisico tanto duro che si arriva al sangue, ed anche alla morte fisica. Nel nostro caso, è una battaglia spirituale, contro il nostro peccato, che deve arrivare alla morte del nostro peccato.

Parlando di questo combattimento, in Colossesi 3 leggiamo:

5 Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria; 6 per queste cose l’ira di Dio viene sui figli della disubbidienza, 7 fra cui un tempo camminaste anche voi, quando vivevate in esse. (Colossesi 3:5-7)

Dobbiamo far morire il peccato che è in noi, questo richiede un duro combattimento.

Dobbiamo capire questo: vincere il peccato non è qualcosa che arriva facilmente. In Cristo, abbiamo la vittoria. Però, richiede un duro combattimento.

Perciò, sapendo questo, quando combattiamo contro il peccato, e continuiamo a cadere, non dobbiamo scoraggiarci. Dobbiamo capire che il combattimento sarà duro. Ma non saremo soli. Cristo è con noi, e possiamo combattere nella Sua forza che opera in noi.

Quindi, il primo passo per combattere il nostro peccato è di avere un’aspettativa vera, riconoscendo che il combattimento sarà lungo e duro.

2) confessare il peccato

Allora, dobbiamo combattere il nostro peccato. Ma COME dobbiamo combattere il nostro peccato? In pratica, come possiamo combattere il nostro peccato?

Il primo passo, il passo più importante, nel combattere i nostri peccati è riconoscere veramente i nostri peccati per poi confessare di cuore quei peccati.

Per confessare il peccato, dobbiamo VEDERE il peccato, non solo l’atto in sé o le parole, ma il CUORE che ha determinato quell'atto, o quelle parole.

Il peccato viene dal cuore, dal peccato collegato al CUORE. Dobbiamo vedere il cuore che sta dietro l’atto o le parole peccaminose.

Ricordiamo quello che Gesù dichiara in Marco 7:

18 Ed egli disse loro: "Siete anche voi così privi d’intelligenza? Non capite che tutto ciò che dal di fuori entra nell’uomo non può contaminarlo, 19 perché non entra nel suo cuore, ma nel ventre, e poi se ne va nella fogna, purificando tutti i cibi?". 20 Disse ancora: "Ciò che esce dall’uomo, quello lo contamina. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, procedono pensieri malvagi, adultèri, fornicazioni, omicidi, 22 furti, cupidigie, malizie, frodi, dissolutezza, invidia, bestemmia, orgoglio, stoltezza. 23 Tutte queste cose malvagie escono dal di dentro dell’uomo e lo contaminano". (Marco 7:18-23)

Ogni nostro peccato viene dal nostro cuore. Il peccato è dentro di noi, fa parte di noi. Non è solo l’atto in sé, è il cuore che c'è dietro quell'atto.

Perciò, quando confessiamo il nostro peccato, dobbiamo confessare il peccato che è nel nostro cuore e che ha suscitato quell'atto peccaminoso o quelle parole peccaminose.

Come possiamo riconoscere i peccati insiti nel cuore che stanno dietro un peccato visibile?

Grazie a Dio, abbiamo lo Spirito Santo. Se ci umiliamo, e ci esaminiamo, Egli ci farà vedere i peccati nei nostri cuori. Dobbiamo umiliarci e riflettere sul peccato, per riconoscere il cuore che sta dietro.

Come esempio, diciamo che scatto e parlo in modo brusco. Certamente, non ci vuole tanto per riconoscere che quello è peccato.

Però, in questo esempio, sarebbe importante per me esaminare il mio cuore, per considerare quello che avevo nel cuore, quali sono i peccati, che mi hanno spinto a peccare così.

Se rifletto, comincio a vedere che nel mio cuore c’è tanto orgoglio, che mi ha fatto disprezzare la persona contro la quale ho parlato in modo brusco.

Riflettendo di più, riconosco l'egoismo anziché l’amore. In questo esempio, la persona mi ha ostacolato da qualcosa che volevo fare. Quindi, mi sono arrabbiato contro questa persona. Questo vuol dire che non avevo amore per quella persona, ma stavo agendo con egoismo.

Andando avanti, riconosco che quella cosa che l’altra persona mi ha ostacolato dall'ottenere o dal fare, era un idolo per me. Cioè, il fatto che mi sono agitato perché non potevo ottenere quella cosa o fare quell’esperienza, rivela che in realtà, quella cosa o quell'esperienza era un idolo per me. Cercavo la mia gioia in quello, anziché in Cristo. E non potendo avere quello che volevo, questo mi ha spinto a peccare contro quella persona. Quindi, riconosco di avere una forma di idolatria nel mio cuore.

Andando avanti, riconosco che non stavo cercando la gloria di Dio.

Forse ci potrebbero essere ancora altri peccati, ma il punto è che quel parlare in modo brusco era solo la manifestazione visibile dei tanti peccati gravi nascosti nel mio cuore.

Se confesso solo il fatto di aver parlato in modo brusco, in realtà, ho confessato solo la minima parte dei miei peccati. E perciò, tutti gli altri peccati rimangono pienamente nel mio cuore, non sono perdonato per quei peccati, e il mio cammino con Dio rimane gravemente ostacolato. Non confessando i peccati del cuore che hanno suscitato il peccato visibile, non avrò vittoria sul peccato. Continuerò a cadere volta dopo volta.

Invece, se mi esamino con sincerità, e riconosco i peccati nascosti nel mio cuore, posso confessare anche quei peccati.

Perciò, per poter confessare i nostri peccati, dobbiamo riflettere sul nostro peccato, ed esaminare i nostri cuori, per riconoscere i peccati del cuore che hanno causato il peccato visibile che abbiamo commesso. Solo così possiamo riconoscere i peccati del cuore, in modo da poterli confessare.

Quindi, una parte essenziale per combattere il nostro peccato è riconoscere e confessare i peccati del cuore, e non solo i peccati esterni.

3) riconoscere la gravità del peccato

Però, non basta solo vedere il peccato e confessarlo. Dobbiamo anche riconoscere sempre di più la gravità del peccato. Cioè, la confessione non è una cosa meccanica, con la quale ammettiamo solo che abbiamo commesso questo o quell'altro peccato. È anche l'essere aggravato da quel peccato, e riconoscere quanto è grave, e desiderare tanto di essere liberati dalla colpa di quel peccato. La vera confessione è perché riconosciamo che il peccato danneggia il nostro rapporto con Dio, e desideriamo profondamente ristabilire quel rapporto.

Quanto è importante capire questo. Quando c'è la vera salvezza, quella salvezza è sicura. La vera salvezza è eterna. Non si può perdere la vera salvezza. Ma la vera salvezza produce un cuore umile che è aggravato dal peccato, e desidera profondamente un rapporto con Dio. Quando pecchiamo, finché non abbiamo veramente confessato quel peccato di cuore, quel peccato produce un ostacolo fra noi e Dio. Un vero credente rimane sempre un figlio di Dio. Ma un vero credente che sta nel peccato perde la stretta comunione con Dio. È impossibile avere ricca comunione con Dio finché abbiamo peccato non confessato nel nostro cuore.

4) considerare il valore del rapporto con Dio

Perciò, quando consideriamo quanto il peccato è grave, più di ogni altra cosa, il peccato è grave perché danneggia moltissimo il nostro rapporto con Dio.

Per capire il motivo per cui questo è così grave, dobbiamo capire quanto è meraviglioso il nostro rapporto con Dio. Infatti, è triste ma vero che tantissimi credenti capiscono poco quanto meraviglioso e prezioso è il rapporto diretto e personale con Dio. Tanti credenti vedono Dio come lontano, e pregano quel Dio che sembra lontano, chiedendo la sua benedizione per la vita terrena.

Non capiscono che essere in comunione con Dio vale più di tutte le benedizioni terrene che esistono. Conoscono poco della ricca e intima comunione con Dio stesso. Quando leggono la Bibbia, leggono di un Dio che a loro sembra lontano, anziché vederlo come il loro Padre spirituale, che li ama profondamente.

Di natura, comprendiamo poco della profondità dell'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Eppure, siamo preziosi a Dio. Siamo il gregge di cui egli ha cura. Dio ci ama di un amore divino.

Ascoltate la descrizione del cuore di Dio verso di noi in Sofonia 3:17. Questo brano parla al popolo di Dio, di cui facciamo parte. Questo cuore è incredibile. Ve lo leggo.

L'Eterno, il tuo Dio, è in mezzo a te; egli è il potente che salva. Egli esulterà di gioia per te, nel suo amore starà in silenzio, si rallegrerà per te con grida di gioia. (Sofonia 3:17)

Il senso di questo brano è così incredibile che è difficile da afferrare. Dio, l'Eterno, il creatore di tutto, il Signore su tutto, esulta di gioia per noi. Noi siamo motivo di gioia per Dio. Così profondo è il suo amore per noi che ha gioia a motivo di noi.

Poi, il versetto parla del suo amore per noi così profondo che lo fa stare in silenzio. È come un genitore che tiene per la prima volta suo figlio tra le braccia e per l'emozione non riesce a parlare. Descrive un amore profondissimo, un amore che commuove. Questo è l’amore di Dio per noi, per te e per me.

Quando consideriamo la gloria di Dio e quanto noi siamo piccoli, il fatto che Egli ci ama così è incredibile. Eppure, questo è l'amore che Dio ha per noi. Poi, il brano dichiara che Dio si rallegrerà, ovvero gioirà, per noi che siamo il suo popolo, con grida di gioia. Il brano dichiara che Dio grida di gioia! Questo è troppo grande da comprendere. Siamo così preziosi per Dio che Egli grida di gioia per noi. È pieno di emozione per noi. Che Dio ci aiuti a comprendere di più questa meravigliosa verità!

Anche Isaia 62:5 descrive l'amore di Dio per noi. Ve lo leggo.

“Perciò, come un giovane sposa una vergine, i tuoi figli sposeranno te, e come lo sposo gioisce per la sposa così il tuo DIO gioirà per te.” (Isaia 62:5 LND)

Questo brano descrive la profonda gioia che Dio ha per noi che siamo il suo popolo. Questo è incredibile! Siamo preziosi a Dio. Dio gioisce per noi.

In Geremia 32:41, Dio parla di quello che farà per il suo popolo d'Israele. Egli ha lo stesso cuore per noi. Leggo quello che Dio dichiara.

“Gioirò nel far loro del bene e li pianterò stabilmente in questo paese con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima".” (Geremia 32:41 LND)

Dio parla di voler fare del bene al suo popolo, e di farlo con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima. Il bene che Dio fa a noi non lo fa come dovere. Non lo fa meccanicamente. Lo fa dal profondo del suo cuore. Quanto è grande l'amore di Dio per noi!

In Giovanni 13:1, leggiamo dall'amore di Gesù Cristo per i suoi discepoli. Era un amore costante. Leggo quel versetto.

“Or prima della festa di Pasqua sapendo Gesù che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.” (Giovanni 13:1 LND)

Gesù ci ama profondamente.

Quanto è importante che riflettiamo sulla profondità dell'amore di Gesù Cristo per noi. Gesù ha lasciato la gloria, Gesù ha lasciato la comunione intima che aveva sempre avuto con il Padre. Gesù ha lasciato tutto per caricarsi del tuo peccato e del mio peccato, Gesù ha accettato di essere abbandonato dal Padre, tutto per amore nostro! Questo amore è più profondo e più immenso di quanto riusciamo a capire. Eppure, questo è l'amore che Gesù Cristo ha per noi, lo stesso amore che ha il Padre per noi.

L'amore di Dio per noi in Gesù Cristo è infinitamente più grande e più meraviglioso di qualunque benedizione terrena che potremmo mai ottenere.

L'amore di Dio per noi è così immenso che in Efesini 3 l'apostolo Paolo prega affinché Dio operi miracolosamente nei credenti per far loro conoscere questo amore che supera l'intelligenza. Anche noi dobbiamo pregare di conoscere sempre di più l'amore di Dio per noi.

C'è molto, molto di più che potremmo dire dell'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Ma il punto è che per vedere veramente quanto è terribile il nostro peccato, per odiare veramente il nostro peccato, dobbiamo vedere di più l'amore di Dio, e capire che il nostro peccato ci fa allontanare dall'amore di Dio per noi. Il nostro peccato crea una barriera che ostacola la nostra comunione con Dio. È come un bambino che ha disubbidito gravemente. Finché rimane in quella condizione, non può godere la comunione con i suoi genitori. Chiaramente, i genitori continuano ad amarlo, ma è impossibile per lui godere la comunione con loro in quella condizione.

Similmente, quando noi pecchiamo, il nostro rapporto con Dio viene gravemente danneggiato. Vedere e confessare di cuore il peccato ci fa tornare a stare vicini a Dio.

Il peccato ci ostacola da glorificare Dio

Per capire quanto è terribile il nostro peccato, ricordiamo anche che quando pecchiamo, la nostra vita non può dare gloria a Dio. Anche se ci impegniamo con le nostre forze, non essendo in comunione con Dio non possiamo vivere per la sua gloria. Ed è solo quando viviamo per la gloria di Dio che il nostro cuore è soddisfatto.

Il peccato ci ostacola dal portare frutto

Poi, quando siamo nel peccato, finché non confessiamo il nostro peccato, non possiamo portare frutto spirituale, e questo vuol dire avere una vita sprecata. Quanto sarà triste quando arriveremo davanti al giudizio di Dio e vedremo le ore e i giorni che abbiamo sprecato, perché non abbiamo confessato i nostri peccati.

Il peccato ci ostacola dal frutto dello Spirito

Un altro male che ci fa il nostro peccato è che quando siamo nel peccato, non saremo ripieni del frutto dello Spirito. Finché restiamo nel peccato, è impossibile essere ripieni del frutto dello Spirito. Perciò, finché restiamo nel peccato è impossibile essere ripieni d'amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, ed autocontrollo. Che vita brutta. Questa è la vita che abbiamo quando non confessiamo il nostro peccato.

Il nostro peccato non confessato rovina il nostro rapporto con Dio, e rovina il nostro rapporto con le persone intorno a noi.

Il peccato non confessato distrugge il matrimonio. Danneggia moltissimo il nostro rapporto con i figli. Danneggia ogni altro rapporto.

Il peccato ci riempie con il male, e ci ostacola dal vero bene.

Il peccato ci porta ad avere profonde ferite che durano per tutta la vita. Pensate al Re Davide e come il suo peccato con Bathsheba ha portato terribili conseguenze per tutto il resto della sua vita.

Quindi, per combattere il nostro peccato, dobbiamo riconoscere quanto è preziosa la comunione con Dio, riconoscendo che il peccato ostacola questa comunione. Dobbiamo riconoscere i peccati nel cuore. Dobbiamo riconoscere quanto il peccato è grave.

Così, possiamo confessare veramente il nostro peccato, per essere veramente perdonati, per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo. In Cristo, c’è pieno perdono. Grazie a Dio.

5) Dopo il perdono: cosa tenere in mente

Una parte importante del combattimento contro il peccato è quello che facciamo DOPO che abbiamo confessato il peccato.

Dopo il perdono, dovremmo continuare a tenere in mente il nostro peccato, e quanto male faceva quel peccato. Dovremmo riflettere sulla gravita del nostro peccato per tutta la vita, per riconoscere meglio l’immensità della grazia di Dio nel nostro perdono.

La Bibbia è piena di esempi di questo. Per esempio, l’Apostolo Paolo, verso la fine della sua vita, dichiara in 1 Timoteo 1:15:

“Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata, che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo.” (1Timoteo 1:15 LND)

Anche anni dopo la sua salvezza, Paolo si vedeva come il primo dei peccatori, ovvero, come il peggiore dei peccatori. Anni dopo la sua salvezza, Paolo continuava a vedere la gravita del suo peccato. Per questo, poteva vedere l’immensità della grazia di Dio nella sua vita.

Nei Salmi, volta dopo volta, vediamo il Salmista che riflette sul suo peccato. Un esempio fra tanti è il Salmo 32. Leggo alcuni versetti.

Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto! 2 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità, e nel cui spirito non c’è inganno. 3 Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno. 4 Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all’arsura d’estate. (Sela) 5 Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. Ho detto: "Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno", e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato. (Sela) (Salmo 32:1-6)

In questo Salmo, Davide stava camminando in santità. Però, rifletteva sul periodo in cui si trovava nel peccato.

In una grande parte del Salmo 73 Asaf ricorda il suo peccato. Lo aveva già confessato, era già perdonato, ma tiene vivo il ricordo di quanto era terribile il suo peccato. Leggo solo due versetti che ci danno un’idea di questo.

“21 Quando il mio cuore era inacerbito e mi sentivo trafitto internamente 22 io ero insensato e senza intendimento; davanti a te ero come una bestia.” (Salmo 73:21-22)

Fratelli e sorelle, nella carne, vogliamo vederci bene. Ma in realtà, è molto importante ricordare i nostri peccati passati. Certamente, è importante ricordare non solo i peccati, ma anche e soprattutto il perdono ricevuto. Ma il ricordo del perdono vale poco se non ricordiamo quanto i peccati erano gravi, e quanto il nostro cuore era duro.

Tenere vivo il ricordo di quanto erano gravi i nostri peccati ci aiuta a vedere l’inganno del peccato. Quando arriva la tentazione, riconosceremo molto prima quanto male fa il nostro peccato.

Come ci aiuta il fatto di ricordare la gravità dei nostri peccati passati?

Tenere vivo il ricordo del nostro peccato ci aiuta ad odiare il peccato, in modo che non è più attraente.

Tenere vivo il ricordo dei nostri peccati ci aiuta a vedere sempre di più quanto è prezioso il perdono che abbiamo in Gesù Cristo.

Riassunto

Riassumiamo quello che abbiamo visto. Prima di tutto, per combattere i nostri peccati, è fondamentale avere aspettative reali. Dobbiamo capire che è un duro combattimento che durerà per tutta la vita.

Per combattere il nostro peccato, dobbiamo riflettere molto sull’amore di Dio, e quanto è meravigliosa la comunione con Dio. Questo ci aiuta a capire quanto male ci fa il peccato.

Una grande parte del combattimento contro il peccato è riconoscere la gravità del peccato, e quanto male ci fa.

Un altro aspetto del combattimento contro il peccato è di esaminarci, per riconoscere non solo il peccato esteriore, visibile, ma anche i peccati del cuore che ci spingono a commettere i peccati visibili. Dobbiamo confessare anche i peccati nascosti nel cuore.

Quando confessiamo di cuore i nostri peccati, per avere vittoria sul peccato, è fondamentale accettare il perdono. È fondamentale confessare di cuore i nostri peccati. Ma è ugualmente fondamentale accettare il pieno perdono in Gesù Cristo.

Dopo questo possiamo avere la pace e la gioia. Possiamo tornare a godere la comunione con Dio.

E poi, per combattere il nostro peccato, è importante continuare a ricordare la gravita del peccato, e l’immensità del perdono. Questo è fondamentale per camminare bene.

Siate Forti

Visto che stiamo parlando di un combattimento duro e lungo, vorrei concludere con delle esortazioni da Dio.

Dio aveva comandato a Giosuè di guidare il popolo di Dio nella terra promessa, e là, di combattere e vincere i tanti nemici. I nostri nemici sono i nostri peccati. Quindi, c’è uno stretto paragone qua. Ascoltiamo le parole di Dio rivolte a Giosuè, e riconosciamo che valgono anche per noi, nel nostro combattimento contro il nostro peccato. Leggo Giosuè 1:6-9.

“6 Sii forte e coraggioso, perché tu metterai questo popolo in possesso del paese che giurai ai loro padri di dare loro. 7 Solo sii forte e molto coraggioso, cercando di agire secondo tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha prescritto; non deviare da essa né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai. 8 Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, cercando di agire secondo tutto ciò che vi è scritto, perché allora riuscirai nelle tue imprese, allora prospererai. 9 Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non aver paura e non sgomentarti, perché l’Eterno, il tuo DIO, è con te dovunque tu vada"” (Giosuè 1:6-9 LND)

O che possiamo ricordare che Dio è con noi in questo combattimento. Non ci lascerà. Non dobbiamo avere paura. Confidiamo in Dio.

Poi, Paolo conclude l’epistola di 1 Corinzi con questa esortazione:

“Vegliate, state fermi nella fede, comportatevi virilmente, siate forti.” (1Corinzi 16:13 LND)

Stiamo fermi nella fede. Teniamo gli occhi su Cristo, in Lui. Poi, vegliamo in questo combattimento. Comportiamoci virilmente, ovvero, con coraggio. Restiamo forti, nella forza di Cristo.

Combattiamo i nostri peccati con la forza di Dio. È un lungo e duro combattimento, ma c’è la vittoria in Gesù Cristo. Amen.