Come sarebbe investire anni della tua vita, e poi scoprire che non ti era rimasto nessun beneficio da tutto quell’impegno?
C'è una storia molto famosa in inglese, basata su un avvenimento vero. La storia si chiama Robinson Crusoe, e racconta le avventure di un uomo che fa naufragio su un'isola, e vive su quell'isola per 28 anni, lavorando sodo per cercare di lasciare l'isola.
Robinson decide di costruirsi una canoa grande abbastanza da poter viaggiare nel mare, con ampie provviste per un lungo viaggio. Trova un albero grande con la forma giusta, e ci lavora per anni a costruire la canoa. Finalmente, ha una canoa meravigliosa, che lui è convinto può portarlo alla civiltà. Però, dopo quei anni di fatica, si rende conto che è troppo pesante per lui da portare giù al mare. Poi, passa altri anni scavando un canale in modo da portare acqua al canoa, per poter farla arrivare al mare. Invece, dopo un totale di 12 anni di grandissime fatiche, trascurando tante altre cose, riconosce che sarà impossibile far arrivare quella canoa al mare. Con grande delusione, riconosce che tutte le sue fatiche per anni erano senza alcun vero valore. Non c’era alcun frutto duraturo dalle sue fatiche.
Di natura, l’uomo vive così, e in realtà, tanti di noi viviamo così. Ci dedichiamo con grande impegno per anni, per ottenere qualcosa che alla fine, non ci porterà nessun vero vantaggio eterno. Cioè, di natura, viviamo per cose terrene che in realtà perderemo.
L’unico modo di non sprecare la nostra vita è di considerare la nostra vita alla luce dell'eternità. La vita non finisce qua. Nello stesso modo un bimbo vive nel grembo per circa nove mesi, e poi continua a vivere, ma in quello che è realmente un altro mondo, similmente, noi viviamo in questo mondo, per poi continuare a vivere nell'eternità. E quindi, non tener conto dell'eternità, che dura per sempre, mentre questa vita dura effettivamente per pochi anni, è vivere una menzogna. È vera stoltezza non vivere per l'eternità.
Allora, quando consideriamo la vita sulla terra come la preparazione per l'eternità, possiamo rendere conto che come faceva Robinson Crusoe, molto spesso, investiamo in cose che alla fine non ci porteranno alcun beneficio eterno.
Abbiamo visto nell'ultimo sermone che quando Dio ci salva, ci salva per vivere una vita di opere buone, una vita in cui portiamo frutto, frutto che dura nell'eternità. Amandoci, ci insegna come vivere per avere una vita che conta, anziché una vita sprecata. Quando dimoriamo in Cristo, Dio produce frutto in noi che dura per tutta l'eternità.
Nell'ultimo sermone abbiamo visto che le buone opere sono opere che portano gloria a Dio, aiutando gli altri a vedere più di Dio in Gesù Cristo. Per esempio, con un non credente, è annunciare le verità di Dio e del giudizio a lui. Se crede o non dipende da noi. Il buon frutto è proclamare Dio in modo fedele.
Buone opere con credenti è quando un nostro impegno aiuta, in qualche modo, un credente a vedere più di Dio. Può essere aiutare materialmente, o praticamente, in modo che il credente riconosce la provvisione di Dio. Può essere aiutarlo a vedere e confessare un suo peccato, o aiutarlo a fortificare la sua fede, o aiutarlo a ricordare le promesse di Dio, o a capire più il cuore di Dio, o a capire meglio qualche verità. Questi sono alcuni esempi.
Quindi, una vita di pieno di frutto che dura per l’eternità è quando i nostri impegni, le nostre parole, le nostre azioni, come usiamo il nostro tempo e i nostri soldi, aiutano altri a vedere più di Dio, fortificano la fede dei credenti, li aiuta a crescere nella santità e a non vacillare. Questa è una vita che vale, con un valore eterno.
Ricordate che l'unico modo di portare vero frutto che dura è di dimorare in Gesù Cristo. Leggo le parole di Gesù in Giovanni 15:4,5.
“Dimorate in me ed io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me, e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete fare nulla.” (Giovanni 15:4,5 LND)
Come dimoriamo in Cristo? Dimoriamo in Cristo quando viviamo per fede in Cristo, che vuol dire vivere in ubbidienza a Cristo in ogni campo della vita. Se una persona non si sottomette a Cristo in qualche campo, non dimora in Cristo. Quindi, dimorare in Gesù Cristo vuol dire camminare umilmente davanti a lui, per fede, in santità.
Quando cadiamo nel peccato, dobbiamo umiliarci, confessare e lasciare il peccato, e riprendere il cammino per fede, in ubbidienza. Allora, torniamo ad dimorare in Cristo. E così, possiamo portare vero frutto, che dura per l'eternità.
Ricordate che buone opere sono un frutto della vera salvezza. Se non ci sono buone opere, non c’è la vera fede che salva. Le buone opere non salvano, ma la vera salvezza produce buone opere.
Infatti, un brano che rende chiaro il rapporto fra salvezza, fede e buone opere è Efesini 2:8-10. Ve lo leggo.
“8 Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori. 10 Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, affinché camminiamo in esse.” (Efesini 2:8-10 LND)
Le opere non portano alla salvezza. Dio ci salva, per grazia, per la fede, che Dio stesso ci dona. Però, notate che quando Dio ci ha creati come nuove creatore in Gesù Cristo, ci ha creati per le buone opere. Prima di salvarci, Dio aveva già preparato precedentemente le buone opere, in modo che una volta salvati, camminiamo in quelle buone opere.
Perciò, ed è questo che voglio considerare più a fondo oggi, lo scopo della vita cristiana è di compiere buone opere. Solo così la nostra vita avrà valore, che dura per l’eternità.
Versetti
Troviamo tanti brani nel Nuovo Testamento che ci parlano dell'importanza di avere una vita piena di buone opere, una vita che porta frutto.
Per esempio, in Tito 2, l'apostolo Paolo esorta Tito come insegnare ai vari gruppi di credenti nella Chiesa. Notate come Tito deve essere un esempio per i giovani, anche di buone opere. Leggo Tito 2:6-8.
“6 Esorta similmente i giovani ad essere moderati, 7 presentando in ogni cosa te stesso come esempio di buone opere, mostrando nella dottrina integrità, dignità, incorruttibilità, 8 un parlare sano ed irreprensibile, affinché l’oppositore sia svergognato, non avendo nulla di male da dire a vostro riguardo.” (Tito 2:6-8 LND)
Avere una vita piena di opere buone è fondamentale, come lo è vivere in santità. Sempre in Tito 2, Paolo spiega che stiamo aspettando il ritorno di Gesù Cristo, che ci ha salvato per farci un popolo zelante nelle buone opere. Leggo Tito 2:13,14.
“aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo, 14 il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere.” (Tito 2:13,14 LND)
La parola zelante è una parola che vuol dire essere fervente, si deriva da una parola che vuol dire bollire, come acqua che bolle. Descrive una persona con una passione intensa per qualcosa. Descrive una persona consumata con qualcosa. E qui, impariamo che Gesù ci ha salvati affinché fossimo il suo popolo speciale, zelante nelle buone opere. Gesù ci ha salvati affinché fossimo consumati con compiere buone opere per la sua gloria.
Qualunque cosa meno di questo è una vita cristiana povera, incompleta, mancante. Non essere zelante nelle buone opere vuol dire non seguire veramente Gesù Cristo. Ogni vero credente è chiamato ad essere zelante nelle buone opere.
Vivere così non è facoltativo. Come paragone, non è facoltativo per genitori di provvedere cibo e cura per i loro piccoli figli. Fa parte di essere genitori. Similmente, essere credente vuol dire essere zelanti nelle buone opere.
Ricordate che zelante riguarda il cuore. Descrive un cuore che arde per qualcosa. Quando una persona è zelante per qualcosa, ha una passione per quella cosa. Uno zelante per il calcio ama il calcio, non si stanca mai del calcio. Può parlare sempre del calcio, è la sua passione.
Allora, Gesù ci ha salvati per farci essere un popolo zelante nelle buone opere, cioè, di avere una grande passione di compiere buone opere per la sua gloria, per avere un frutto per l'eternità. Non è un dovere quanto è una grande passione.
Se tu non hai questa passione, non stai vedendo il valore di Gesù Cristo. Non stai vedendo la vita alla luce dell'eternità. Non stai vedendo l'inganno del peccato, non stai vedendo l'immensità del perdono in Gesù Cristo.
Quindi, non è da vedere una vita piena di buone opere come un pesante dovere, ma piuttosto come un immenso privilegio, perché lo è.
Uno zelante per il calcio non direbbe mai che dover frequentare tutte le partite fosse pesante. Piuttosto, sarebbe un immenso privilegio. E per un credente, compiere buone opere è un immenso privilegio.
Nonostante che è un privilegio, nella nostra carne, non sempre ci impegniamo come dovremmo. Perciò, in Tito 3:8, Paolo dice a Tito di affermare con forza che i credenti devono avere cura di applicarsi a buone opere. Questo è buono e utile per noi. Leggo quel versetto.
“8 Sicura è questa parola, e voglio che tu affermi con forza queste cose, affinché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di applicarsi a opere buone. Queste sono le cose buone e utili agli uomini.” (Tito 3:8 LND)
Per avere una vita che è veramente utile, dobbiamo avere cura di applicarci a buone opere. Ovvero, non dobbiamo solo compiere buone opere quando capita. Piuttosto, dobbiamo applicarci a questo con cura. Dev’essere una parte centrale della nostra vita. Dobbiamo impegnarci di portare frutto che dura per la gloria di Dio.
Anche alla conclusione di questa epistola, Paolo esorta Tito ad insegnare ai credenti della necessità di dedicarci a buone opere. Leggo Tito 3:14.
“14 Or imparino anche i nostri a dedicarsi a buone opere per i bisogni urgenti, affinché non siano senza frutto.” (Tito 3:14 LND)
In questo brano, Paolo dice che i nostri, ovvero i credenti, devono imparare a dedicarsi a buone opere. Cioè, di natura siamo egoisti, quando Dio ci salva siamo abituati a vivere per cose terrene che perderemo. È fondamentale che impariamo a dedicarci a buone opere. Questo è necessario affinché la vita non sia senza frutto. Una vita senza frutto è una vita sprecata. Una vita con frutto è una vita che vale, e che porta grande soddisfazione al cuore, e gloria a Dio.
Nonostante l'importanza di avere una vita dedicata alle buone opere, spesso, veniamo distratti dalla vita quotidiana, dalle difficoltà, e dalle tentazioni del mondo. Abbiamo bisogno gli uni degli altri per essere zelante nelle buone opere. Ascoltate il comandamento in Ebrei 10:23,24.
“23 Riteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare, perché è fedele colui che ha fatto le promesse. 24 E consideriamo gli uni gli altri, per incitarci ad amore e a buone opere,” (Ebrei 10:23-24 LND)
Per quanto è importante essere zelante nelle buone opere, è facile perdere il nostro zelo. Ed è per questo che abbiamo grande bisogno di incitarci gli uni gli altri ad amore e a buone opere. Possiamo aiutarci gli uni gli altri a vivere una vita cristiana che vale. Incitare è una parola forte. Dobbiamo impegnarci ad aiutarci a vicenda ad avere una vita piena di buone opere.
Frutto Spirituale
Quando pensiamo ad una vita piena di buone opere, ricordate che questo è come avere una vita con frutto spirituale che dura. Solo così la nostra vita ha valore.
Noi abbiamo nel nostro giardino più di 12 alberi da frutto. Purtroppo, vari di loro non danno alcun frutto. E quindi, in realtà, sprecano spazio nel terreno. Cioè, non sono utili per ombra, e perciò, prendono spazio che potrebbe servire per qualcosa di utile. Lo scopo di un albero da frutto e che produce frutta.
Similmente, Dio ci ha creati per le buone opere, per avere una vita che porta frutto, frutto che dura. Solo così la nostra vita ha vero valore. Il valore della vita non è nel divertirsi o godere è nel produrre frutto che dura per l'eternità.
La Bibbia è piena di versetti che ci aiutano a capire che è fondamentale avere una vita che porta frutto. Noi portiamo frutto quando la nostra vita abbonda nelle buone opere. In 2Corinzi 9:8, Paolo ci ricorda dalla potenza di Dio a permetterci di abbondare per ogni buona opera. Ve lo leggo.
“Ora Dio è potente di fare abbondare in voi ogni grazia affinché, avendo sempre il sufficiente in ogni cosa, voi abbondiate per ogni buona opera,” (2Corinzi 9:8 LND)
Grazia Dio, è la potenza di Dio e noi che ci permette di abbondare per ogni buona opera.
Come pregare
Nelle nostre preghiere gli uni per gli altri, dovremmo pregare che ognuno possa avere una vita ripiena di frutti di giustizia. Vediamo un esempio di come dovremmo pregare nella preghiera di Paolo in Filippesi 1:9-11. Dovremmo anche noi pregare così. Ve lo leggo.
“9 E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo 11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio.” (Filippesi 1:9-11 LND)
Quanto è importante che le nostre preghiere comprendano richieste per aiutarci a portare frutto. Per esempio, notate la preghiera di Paolo per i credenti in Colossesi 1:9-11. Anche questa è una preghiera che dovremo fare gli uni per gli altri. Ve lo leggo.
“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio, 11 fortificati con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza, per ogni perseveranza e pazienza, con gioia,” (Colossesi 1:9-11 LND)
Avete notato che Paolo pregava che potevano essere ripieni dalla conoscenza della volontà di Dio, il modo di camminare in modo degno del Signore, piacendo a Dio in ogni cosa. La vita che piace a Dio è una vita che porta frutto in ogni buona opera. L'unica vita che veramente vale è una vita piena di frutto spirituale.
Anche in 2Tessalonicesi 2:16-17, Paolo prega per i credenti in modo che possano compiere buone opere. Ve lo leggo.
“16 Ora, il Signor nostro Gesù Cristo stesso e Dio e Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato per grazia una consolazione eterna e una buona speranza, 17 consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni buona parola ed opera.” (2Tessalonicesi 2:16-17 LND)
Pregando per Dio di conferma in ogni buona parola era opera vuol dire chiedere la benedizione di Dio su di noi affinché possiamo portare frutto con le parole e le azioni.
Preghiamo questo, per noi stessi, e gli uni per gli altri. Solo così avremmo una vita che veramente vale.
Ricordatevi che per essere utile al Signore, per poter veramente compiere buone opere, dobbiamo dimorare in Cristo, che vuol dire, dobbiamo camminare in santità. In 2Timoteo Paolo parla di questo, usando il termine di essere santificati. Leggo 2Timoteo 2:20-21.
“20 Or in una grande casa non vi sono soltanto vasi d’oro e d’argento, ma anche di legno e di terra; gli uni sono ad onore, gli altri a disonore. 21 Se dunque uno si purifica da queste cose, sarà un vaso ad onore, santificato e utile al servizio del padrone, preparato per ogni buona opera.” (2Timoteo 2:20-21 LND)
Solamente se camminiamo in santità possiamo essere utile a Dio. Poi, sarà Dio ad operare in noi per farci portare vero frutto. Solo con una vita di santità saremo preparati per ogni buona opera.
In 1Timoteo 2:9-10 troviamo una descrizione di come devono vivere le donne cristiane. Notate che il loro vero ornamento è buone opere. Leggo questo brano, che è un comandamento.
“9 Similmente le donne si adornino con abiti decorosi, con verecondia e modestia, e non di trecce o d’oro, o di perle o di abiti costosi, 10 ma di buone opere, come conviene a donne che fanno professione di pietà.” (1Timoteo 2:9-10 LND)
Nel mondo senza Cristo, le donne corrono dietro un ornamento per innalzare loro stesse. Il vero ornamento che rende una donna veramente bella è una vita piena di buone opere.
Infatti, in 1Timoteo 5:9-10, leggiamo una descrizione di quelle che sono le vedove vere, quello che devono essere aiutate dalla Chiesa. Notate che la loro vita era piena di buone opere. Ve lo leggo.
“9 Una vedova sia iscritta nella lista delle vedove, quando abbia non meno di sessant’anni, sia stata moglie di un solo marito, 10 e abbia testimonianza di opere buone: se ha nutrito i suoi figli, se ha ospitato i forestieri, se ha lavato i piedi ai santi, se ha soccorso gli afflitti, se si è data continuamente ad ogni opera buona. ” (1Timoteo 5:9-10 LND)
Quello che rende una donna una vera donna di Dio è che sia una donna che cammina in santità, e che vive dedicata alle buone opere. Lei ha una vita piena di frutto che dura.
Sempre in 1Timoteo, in 6:17-18, Paolo spiega quello che bisogna comandare ai ricchi. Notate che anche qua, il comandamento è che abbia una vita ricca in buone opere. Ve lo leggo.
“17 Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci offre abbondantemente ogni cosa per goderne, 18 di fare del bene, di essere ricchi in buone opere, di essere generosi e di essere pronti a dare,” (1Timoteo 6:17-18 LND)
Prego che sia molto chiaro a tutti che la vita che conta è una vita ripiena di buone opere, perché così è una vita piena di frutto che dura. E infatti, è la Scrittura che ci prepara in modo che siamo pronti per ogni buona opera. Ascoltate mentre leggo 2Timoteo 3:16-17, che descrive quello che la Scrittura fa in noi.
“16 Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a educare nella giustizia, 17 affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera.” (2Timoteo 3:16-17 LND)
La vera maturità cristiana è una vita di santità, una vita dedicata a compiere ogni buona opera. Questo non è solo qualcosa che dobbiamo fare noi, ma è qualcosa per cui dobbiamo sempre pregare. L'autore di Ebrei chiude la sua epistola pregando proprio per Dio di perfezionare i credenti in ogni buona opera. Questo porta gloria a Dio. Leggo Ebrei 13:20-21.
“20 Ora il Dio della pace, che in virtù del sangue del patto eterno ha fatto risalire dai morti il Signor nostro Gesù Cristo, il grande Pastore delle pecore, 21 vi perfezioni in ogni buona opera, per fare la sua volontà, operando in voi ciò che è gradito davanti a lui per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.” (Ebrei 13:20-21 LND)
Quanto è chiaro che l’unica vita che conta è una vita piena di buone opere, opere che portano gli altri a vedere più di Dio, glorificano Dio.
Ostacoli
Però, se siamo onesti, sappiamo tutti che molto spesso, le nostre vite NON sono piene di opere buone. Spesso, NON abbiamo molto frutto dalle nostre vite.
Quale sono alcuni degli ostacoli ad avere una vita piena di buone opere, una vita ripiena di frutto spirituale vero?
Abbiamo menzionato prima che per portare vero frutto, dobbiamo dimorare in Cristo. Per dimorare in Cristo, dobbiamo camminare in santità davanti a Lui. Se abbiamo peccato che non stiamo confessando, allora, per quanto possiamo impegnarci, non avremo vero frutto.
Voglio ripetere questo. Se noi abbiamo del peccato non confessato, non possiamo produrre vero frutto spirituale. Se hai qualche peccato di carattere, che non stai riconoscendo, tu puoi impegnarti nell’opera di Dio quanto vuoi, ma non avrai vero frutto spirituale.
Poi, un altro ostacola molto grande per quasi tutti di noi è il TEMPO. La grande maggioranza delle buone opere richiedono tempo.
Eppure, per quasi tutti noi, sembra che non c’è mai abbastanza tempo.
La vita è piena. E, il mondo moderno ci offre tantissimi modi di passare tempo che non producono alcun frutto che dura. Solo per esempio, con i smartphone, abbiamo un aggeggio in tasca che può rubarci moltissimo tempo: un minuto qua, tre minuti là; 5 minuti ancora là. Nel arco della giornata, si può passare molto tempo facendo ben poco. Però, alla fine della giornata, abbiamo avuto poco tempo di compiere buone opere. Ci sono tante altre cose che facciamo, discorsi che non producono frutto, hobby, film, e mille altre cose, che prendono tempo, ma non portano frutto.
L’unico modo di avere una vita piena di buone opere è di prendere tempo che vale poco, e usarlo per quello che vale molto. Troviamo un comandamento di vivere così in Efesini 5:15,16.
“15 Badate dunque di camminare con diligenza non da stolti, ma come saggi, 16 riscattando il tempo, perché i giorni sono malvagi.” (Efesini 5:15-16 LND)
L’unico modo di avere tempo per compiere le buone opere è di riscattare il tempo, ovvero, prendere tempo che spendevamo per quello che valeva poco, e usarlo per quello che vale tanto.
Quindi, dobbiamo SCEGLIERE, giorno per giorno, di spendere meglio il nostro tempo. Dobbiamo considerare il valore di tutto quello che facciamo, e dobbiamo scegliere di investire in quello che conta veramente per l’eternità.
Ricordate che dobbiamo anche incitarci gli uni gli altri ad amore e a buone opere. Abbiamo bisogno dello stimolo gli uni degli altri. Investiamo gli uni negli altri.
E, ricordiamo dell’importanza della preghiera. Dobbiamo PREGARE gli uni per gli altri, che possiamo avere vite che portano frutto. Se ami qualcuno, preghi per quella persona. E se ami qualcuno, preghi per il suo vero bene. Non c’è bene quanto vivere una vita che porta frutto per l’eternità. Quindi, facciamo sì che questo sia una parte grande delle nostre preghiere. Questa fa parte di quello che Gesù ci insegna nel Padre Nostro, quando dice:
sia santificato il tuo nome, sia fatta la tua volontà, venga il tuo regno.
Quelle cose succedono quando abbiamo vite ripiene di frutti di giustizia, ripiene di buone opere.
Quindi, viviamo con una prospettiva eterna. Solo così possiamo vivere bene, solo così possiamo avere una vita che conta. Viviamo per portare frutto, alla gloria del nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo.
E poi, aspettiamo, con gioia, il ritorno di Gesù Cristo. Che bello, quel giorno, presentarlo con il frutto che abbiamo portato. O da vedere il nostro Signore. Viviamo per Lui ora, per gioire allora.