Che cosa succederebbe se un contadino non pensasse alla raccolta? Se pensasse solo alla giornata di oggi, solo a quanto fa caldo, o quanto ha voglio di divertirsi, o restare in casa, senza pensare nulla della raccolta, andrebbe fuori a zappare la terra e lavorare sotto il sole?
Certamente, se non pensa al futuro, lui non andrebbe fuori quando fa caldo, né quando è stanco, né quando vorrebbe fare qualsiasi altra cosa.
Pensate ad uno studente. Se non pensasse per nulla all'esame, e per nulla a quello che succederà dopo gli anni di scuola, se pensasse solo alla giornata, e quello che si sente di fare in quel giorno, quanto studierebbe? Quanto si impegnerebbe a studiare e a scrivere tesine e a preparare per gli esami? Certamente, se non pensasse in avanti, si stancherebbe subito di studiare e di restare dentro quando sarebbe molto più bello andare fuori a giocare.
E potremmo fare tantissimi esempi simili. L'unico modo di avere il coraggio e il cuore di andare avanti in tanti campi in cui ci sono difficoltà, è di guardare in avanti, al traguardo, a quello che ci aspetta dopo. È solo vedendo il premio che si continua nella gara. È solo vedendo la raccolta nella mente che si continua ad affaticare nel campo. È solo vedere i risultati belli o brutti, che si continua ad impegnarsi per ottenere quelli belli.
Dio, il nostro Creatore, sa come siamo fatti. E perciò, ripetutamente in tutta la Bibbia Dio ci incoraggia e ci aiuta e ci esorta a guardare in avanti, all’eternità. È solo così che possiamo camminare bene in questo pellegrinaggio verso l'eternità. Troviamo un esempio di questo tipo di esortazione in Giacomo 5:7-8. Ve lo leggo.
“7 Or dunque, fratelli, siate pazienti fino alla venuta del Signore; guardate come l’agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra con pazienza, finché abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione, 8 Siate pazienti anche voi; rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.” (Giacomo 5:7-8 LND)
Questo brano ci incoraggia a ricordare che tutto qui finirà, e che Gesù Cristo ritornerà. Perciò, dobbiamo guardare sempre in avanti, e aspettare pazientemente il ritorno di Gesù Cristo. Solo così, possiamo vivere la vita in santità, investendo nell'eternità.
Ci sono tantissimi brani della Bibbia che ci parlano del ritorno di Cristo, e della nostra eredità. Dio sa che è assolutamente essenziale per noi di tenere sempre in mente il ritorno di Cristo, e che tutto qui finirà, per poter avere la pace nelle prove, e per poter camminare in santità, investendo per l'eternità. È solo se ricordiamo quello che ci sta davanti che possiamo camminare in Cristo, e superare le prove, le difficoltà e le tentazioni.
Il Salmo 90, scritto da Mosè, impariamo dell'importanza di contare beni i nostri giorni, ovvero, di ricordare dell'eternità davanti a noi. Questo è fondamentale. Vi leggo Salmo 90:1-12.
“1 O Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. 2 Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi da sempre e per sempre tu sei DIO. 3 Tu fai ritornare l’uomo in polvere e dici: "Ritornate, o figli degli uomini". 4 Poiché mille anni ai tuoi occhi sono come il giorno di ieri quando è passato, o come una vigilia, nella notte. 5 Tu li porti via come un’inondazione. Essi sono come un sogno, sono come l’erba che verdeggia la mattina. 6 La mattina essa fiorisce e verdeggia, la sera è falciata e dissecca. 7 Poiché siamo consumati dalla tua ira e siamo atterriti dal tuo furore. 8 Tu metti le nostre colpe davanti a te, i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto. 9 Poiché tutti i nostri giorni svaniscono nella tua ira; finiamo i nostri anni come un sospiro. 10 I giorni dei nostri anni arrivano a settant’anni e per i più forti a ottanta ma quel che costituisce il loro orgoglio non è che travaglio e vanità, perché passa in fretta e noi ce ne voliamo via. 11 Chi conosce la forza della tua ira e il tuo furore secondo il timore che ti è dovuto? 12 Insegnaci dunque a contare i nostri giorni, per ottenere un cuore savio.” (Salmo 90:1-12 LND)
In questo Salmo, Mosè ci aiuta a ricordare che siamo polvere, che la vita qui è breve, e che davanti a noi c'è l'eternità. Ci aiuta capire che c'è il giudizio. Questo brano conclude con la preghiera di aiutarci ad imparare a contare i nostri giorni, ovvero, di tenere sempre in mente quanto la vita è breve, e che l'eternità sta davanti. Questo è fondamentale per avere vera saggezza.
Quindi, è fondamentale ricordare costantemente che questa vita è temporanea. Davanti a noi c'è l'eternità.
Cosa ci sarà
La Bibbia è piena di versetti che ci ricordano di quello che ci aspetta, se siamo in Cristo. Leggiamone alcuni. Quanto è importante che ricordiamo, giorno per giorno, quello che ci sta davanti.
Un esempio di un brano che ci fa pensare alla nostra eternità è Romani 8:28-30, dove leggiamo che Dio gestisce tutto per il nostro bene. Poi, spiega che quel bene è che siamo conformi all’immagine del Figlio di Dio, Gesù Cristo. Questo è l’opera di santificazione che Dio sta compiendo in noi adesso, e che porterà a compimento nel giorno di Cristo, ovvero, quando Gesù Cristo ritorna. Quindi, questo brano ci stimola a guardare in avanti, a guardare a quello che Dio sta facendo in noi, per prepararci per la sua presenza in cielo. Leggo Romani 8:28-30.
“28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento. 29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. 30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.” (Romani 8:28-30 LND)
Dio è all’opera, preparandoci per l’eternità. E quindi, in questa vita, aspettiamo il ritorno di Gesù Cristo, il nostro Signore. Dobbiamo ricordare che qua, siamo pellegrini. La nostra cittadinanza è in cielo. Leggo Filippesi 3:20,21, che parla di questo.
“20 La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo, 21 il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la sua potenza che lo mette in grado di sottoporre a sé tutte le cose.” (Filippesi 3:20,21)
La nostra cittadinanza è in cielo. Viviamo in questo mondo, ma non è casa nostra. Siamo solo di passaggio. Gesù Cristo, il nostro Signore, sta per ritornare, per prenderci con Sé e portarci in cielo, nella nostra casa eterna.
Che gioia se ricordiamo che quando Gesù Cristo ritornerà, trasformerà i nostri corpi umili, per farli corpi gloriosi. Ogni nostra debolezza sarà tolta, ogni nostra capacità di peccare sarà tolta, e saremo santi, come Cristo è santo. Non avremo più combattimenti con il nostro peccato. Infatti, in Apocalisse 21:2-5, leggiamo come sarà:
“2 E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3 E udii una gran voce dal cielo, che diceva: "Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate". 5 Allora colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio tutte le cose nuove". Poi mi disse: "Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli".” (Apocalisse 21:2-5 LND)
Brani così sono nella Bibbia per aiutarci a fissare i nostri occhi e cuori sul quello che ci aspetta al ritorno di Cristo. Solo così possiamo vivere la vita cristiana con gioia, in mezzo alle prove. Dobbiamo guardare in avanti, e ricordare che tutto qua passerà.
Visto che è fondamentale per noi di capire e ricordare quello che ci aspetta al ritorno di Cristo, dovremmo anche pregare di conoscere sempre meglio l’eredità che abbiamo. Vi leggo la preghiera per Paolo per i credenti, quindi anche per noi, che troviamo in Efesini 1:16-23. Notate che Paolo prega specificamente che possiamo conoscere la speranza della vocazione che abbiamo ricevuto, e le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi. Paolo sta pregando che possiamo vedere quello che ci aspetta. Leggo questo brano.
“16 non cesso mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, 17 affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, 18 e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, 19 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza, 20 che egli ha messo in atto in Cristo, risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti, 21 al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questo mondo ma anche in quello a venire; 22 ed egli ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa, 23 che è il suo corpo, il compimento di colui che compie ogni cosa in tutti.” (Efesini 1:16-23 LND)
Cari fratelli e sorelle, voglio incoraggiarvi tutti a pregare questo spesso. Preghiamo di vedere quello che Dio ha riservato per noi per mezzo di Gesù Cristo. Preghiamo di vedere la ricchezza della nostra eredità. Questo ci darà gioia quando tutto intorno a noi è difficile e buio.
I credenti a Tessalonica avevano subito grande persecuzione. Notiamo una preghiera che Paolo fa per loro nella sua seconda lettera a loro,, che vale anche per noi. Leggo 2Tessalonicesi 2:16,17.
“16 Ora, il Signor nostro Gesù Cristo stesso e Dio e Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato per grazia una consolazione eterna e una buona speranza, 17 consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni buona parola ed opera.” (2 Tessalonicesi 2:16-17 LND)
Avete visto quello che Paolo prega? Prima di tutto, ricorda loro che Dio amava loro, e aveva dato a loro, per grazia, una consolazione eterna e una buona speranza. In altre parole, il dono della salvezza che avevano ricevuto per grazia era una consolazione eterna. Avrebbe portato pace al loro cuore per tutta l’eternità. Inoltre, Dio aveva dato loro una buona speranza, in altre parole, una speranza sicura, una speranza bella, una speranza che non potrebbe deludere.
Nel mondo, ci sono tantissime speranze, ma in realtà, non sono realmente buone speranze, perché primo o poi deludono. Perderemo tutto quello che abbiamo in questa vita. Una speranza che perderò non è una buona speranza.
Invece, in Gesù Cristo, con la salvezza, abbiamo una buona speranza, che non perderemo mai. E per questo, Paolo prega per loro, ed è una preghiera che vale per noi, che Dio consola i loro cuori, quindi, dando pace e consolazione al loro in questo pellegrinaggio che a volte è molto difficile. E poi, prega che Dio conferma loro in ogni buona parola e opera. In altre parole, prega che possono compiere buone opere, perché portano frutto che dura per l’eternità. Quindi, anche in questo la preghiera riguarda la loro eternità.
L’unico modo di vivere bene in questa vita con tutte le difficoltà e i dolori che ci sono, è di vivere con gli occhi in avanti, sulla nostra eternità con Dio per mezzo di Gesù Cristo.
Pietro, nella sua prima epistola, benedice Dio per la salvezza eterna che ci ha dato in Gesù Cristo. Notate che molto di questa dichiarazione è focalizzata sulla nostra eternità in cielo con Dio. Dichiarazioni come queste devono spingerci a vivere con gli occhi in avanti. Leggo 1Pietro 1:3-5.
“3 Benedetto sia il Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, a una viva speranza per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo dai morti, 4 per un’eredità incorruttibile, incontaminata e immarcescibile, conservata nei cieli per voi 5 che dalla potenza di Dio mediante la fede siete custoditi, per la salvezza che sarà prontamente rivelata negli ultimi tempi.” (1Pietro 1:3-5 LND)
La nostra salvezza è dovuto alla grande misericordia di Dio. Dio ci ha rigenerati, non dopo che abbiamo noi creduto, ma prima. Non ci ha rigenerato perché ha visto la nostra fede, ci ha rigenerato nella sua grande misericordia. E poi, ci ha donato la fede. E ci ha rigenerato ad una viva speranza. La nostra speranza non è vaga, non è solo un desiderio, è una certezza, perché la nostra speranza è fondata nella morte e nella risurrezione di Gesù Cristo. Perciò, è sicura.
È la nostra viva speranza ci porta ad ottenere un'eredità, un'eredità meravigliosa, un'eredità incorruttibile, che non può cambiare. È anche una eredità incontaminata, non è minimamente macchiata in alcun modo. È un'eredità perfetta e meravigliosa. E la nostra eredità è conservata nei cieli per noi. È conservata da Dio stesso, perciò, è assolutamente sicura. Ed è per questo che abbiamo una speranza viva e sicura.
Questo brano ci dichiara un’altra meravigliosa verità. Non solo è la nostra eredità conservata nei cieli per noi, ma noi siamo custoditi dalla potenza di Dio. Noi, che da soli siamo deboli, che cadremo in ogni momento, noi siamo custoditi dalla potenza di Dio, in modo da ottenere pienamente questa meravigliosa eredità che è conservata per noi. Perciò, in Cristo Gesù abbiamo piena certezza, in Cristo Gesù siamo sicuri!
Ci sono tanti altri brani così, che ci parlano della nostra eternità con Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Quanto è importante che teniamo i nostri occhi in avanti.
Come dobbiamo vivere
A questo punto, sorge una domanda molto importante. È chiaro che dobbiamo tenere sempre in mente quello che ci aspetta al ritorno di Gesù Cristo. Ma, come dobbiamo vivere mentre aspettiamo Gesù Cristo? Cioè, il fatto di aspettare Cristo non è solo un fatto di tenere queste verità in mente. Deve trasformare come viviamo. Allora, come dobbiamo vivere, alla luce del fatto che Gesù Cristo sta per ritornare per noi?
Guardiamo alcuni versetti che parlano di come dobbiamo vivere alla luce del ritorno di Gesù Cristo.
Prima di tutto, pensando al ritorno di Cristo, che verrà per portarci con Sé, dovremmo camminare in santità. Leggo 1Giovanni 3:1-3.
“1 Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio. Per questo il mondo non ci conosce, perché non ha conosciuto lui. 2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. 3 E chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.” (1Giovanni 3:1-3 LND)
Qua, notate che sapendo quello che ci aspetta, ci spinge a purificare noi stessi, ovvero, a camminare in santità, perché Gesù Cristo è puro, ovvero, è santo. Vivere per l'eternità ci spinge a vivere in santità, confessando i nostri peccati, e camminando in modo da piacere a Dio.
Un altro aspetto della nostra vita di fede è di aspettare Gesù Cristo con pazienza. Cioè, di avere pazienza nelle prove, di non essere agitati, ma di sapere che Dio è in controllo di tutto per il nostro vero bene. Leggo Romani 8:24,25.
“24 Perché noi siamo stati salvati in speranza; or la speranza che si vede non è speranza, poiché ciò che uno vede come può sperarlo ancora? 25 Ma se speriamo ciò che non vediamo, l’aspettiamo con pazienza.” (Romani 8:24-25 LND)
In Filippesi 3, Paolo parla di come aveva considerato tutto come spazzatura per guadagnare Cristo. Poi, nei versetti 13 e 14, Paolo spiega che viveva completamente focalizzato in avanti. Dobbiamo anche noi vivere così. Leggo Filippesi 3:13,14.
“13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la méta verso il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù.” (Filippesi 3:13,14)
Quando comprendiamo il valore della nostra salvezza, quando comprendiamo di più quanto sarà meraviglioso quando Gesù Cristo arriva, allora, dimenticheremo le cose che ci stanno dietro. E ci spingeremo in avanti, con tutto il nostro cuore, desiderando Gesù Cristo. Allora, i dolori e le delusioni di questa vita non ci peseranno come prima. Allora, avremo grandi gioie, anche in mezzo alle sofferenze, per quello che ci aspetta in Gesù Cristo.
Vivendo per il ritorno di Cristo ci spingerà ad avere una fede forte, e anche ad avere un grande amore per altri credenti, un amore che produce un vero impegno per il loro bene. Paolo aveva visto questo nei Colossesi, e ringraziava Dio per questo in loro. Ascoltate come vivevano a causa della speranza che avevano. Leggo Colossesi 1:3-5.
“3 Noi rendiamo grazie a Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, pregando continuamente per voi, 4 perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesù e del vostro amore verso tutti i santi, 5 a motivo della speranza che è riposta per voi nei cieli, di cui avete già sentito nella parola della verità dell’evangelo...” (Colossesi 1:3-5)
Quanto è importante tenere i nostri occhi in avanti. Vedere questo ci farà perseverare nella fede, senza essere scossi dalle difficoltà di questa vita. Leggo Colossesi 1:22,23.
“22 ora vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, mediante la morte, per farvi comparire davanti a sé santi, irreprensibili e senza colpa, 23 se pure perseverate nella fede, essendo fondati e fermi senza essere smossi dalla speranza dell’evangelo che voi avete udito e che è stato predicato ad ogni creatura che è sotto il cielo, e di cui io, Paolo, sono stato ministro.” (Colossesi 1:22,23)
Quando ricordiamo che appariremo davanti al Gesù Cristo, il nostro Signore, perché Dio ci ha chiamato al suo regno e gloria, questo ci stimola a camminare in modo degno di lui. Leggo 1Tessalonicesi 2:11,12.
“11 E sapete anche che, come fa un padre verso i suoi figli, noi abbiamo esortato, consolato e scongiurato ciascuno di voi, 12 a camminare in modo degno di Dio, che vi chiama al suo regno e gloria.” (1Tessalonicesi 2:11-12 LND)
Camminare in modo degno vuol dire camminare in santità, vuol dire camminare per la gloria di Dio, vuol dire camminare con fede in Dio. Questo è il cammino da avere visto che siamo salvati per un'eternità con Dio.
Dio ci ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù. Ma, come sappiamo tutti molto bene, in questo mondo, ci sono combattimenti, Satana ci attacca, dobbiamo combattere il nostro peccato. Perciò, mentre aspettiamo la nostra eredità, dobbiamo essere sobri, e dobbiamo resistere il diavolo, stando fermi nella fede. Leggo 1Pietro 5:8-10.
“8 Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. 9 Resistetegli, stando fermi nella fede, sapendo che le stesse sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo. 10 E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un po’ di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente.” (1Pietro 5:8-10 LND)
Dobbiamo essere sobri, perché i pericoli spirituali sono veri e gravi. E dobbiamo resistere al diavolo, non guardando a lui, ma stando fermi nella fede in Gesù Cristo. Quindi, dobbiamo guardare in avanti, riconoscendo i pericoli, ma tenendo gli occhi su Gesù Cristo.
Un altro brano che ci insegna come vivere mentre aspettiamo Gesù Cristo è Tito 2:11-14. Notate come dobbiamo vivere, è il motivo per cui Gesù Cristo ci ha salvato e lasciato qui per il momento. Leggo.
“11 Infatti la grazia salvifica di Dio è apparsa a tutti gli uomini, 12 e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle mondane concupiscenze, perché viviamo nel mondo presente sobriamente, giustamente e piamente, 13 aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo, 14 il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere.” (Tito 2:11-14 LND)
Mentre aspettiamo il nostro Signore, dobbiamo rinunziare ad ogni empietà e le concupiscenze del mondo. E dobbiamo vivere sobriamente, giustamente, e pianamente. Ovvero dobbiamo avere una vita di santità e timore di Dio, comportandoci giustamente con tutti. Questo brano ci insegna che Dio ci ha salvati per farci essere un popolo puro, zelante nelle buone opere. E quindi, è importante essere zelanti nelle buone opere, in attesa di vedere il nostro Signore, Gesù Cristo.
Ci sono tanti altri versetti, che ci insegnano dell'importanza di camminare in santità mentre aspettiamo Cristo. E quindi, camminiamo così, perché qua, tutto passerà, e ci troveremo davanti al nostro Signore.
Ostacoli a vivere così
È chiaro come dobbiamo vivere. Allora, perché non viviamo sempre così? Cioè, che la nostra eredità è meravigliosa è chiaro. Che è importante camminare in santità è anche chiarissimo. Eppure, sappiamo tutti che spesso, non guardiamo in avanti. E spesso, non guardando in avanti non camminiamo in santità, in modo degno del nostro Signore.
Voglio menzionare alcuni delle cose che ci ostacolano da guardare in vanti, e da avere una vita di santità.
Prima di tutto, ci sono le tentazioni. Le tentazioni ci promettono quello che al momento sembra attraente. Ma in realtà, è sempre un inganno, perché ci fa perdere le benedizioni che abbiamo in Cristo. Perciò, è fondamentale riconoscere l'inganno delle tentazioni. Possiamo aiutarci molto gli uni gli altri in questo, e dobbiamo stare in guardia.
Un altro grande ostacolo a guardare in avanti a quello che abbiamo in Cristo, sono le difficoltà e i problemi della vita. Spesso, quando abbiamo problemi gravi, tendiamo a fissare il nostro sguardo sulle difficoltà e problemi, anziché su la nostra eredità in Cristo, e le sicure promesse che abbiamo in lui. E perciò, anziché avere gioia, anziché avere pace, anziché vivere per l'eternità, se guardiamo ai problemi, saremo abbattuti, e non avremo la gioia.
Forse tu, proprio in questo momento, sei afflitto da uno o più grandi problemi. Forse il tuo cuore è afflitto. Se non è così per te adesso, ci saranno momenti così, perché questa è la vita in questo mondo.
Allora, voglio incoraggiare ciascuno che sta passando momenti di grandi problemi, e a tutti quando arriviamo a quei momenti, a non fissare lo sguardo sui problemi. Ricordiamoci che Dio non ci lascerà mai soli. Guardiamo in avanti, sapendo che Dio starà con noi, e ci farà uscire dai problemi al momento giusto. E nel frattempo, Egli sarà con noi. Ricordiamo che Dio gestisce tutto in modo che tutto coopera al vero bene nostro. Ricordiamo le promesse di Dio, e così, possiamo avere pace anche in mezzo ai problemi.
Un altro ostacolo è se guardiamo alle ingiustizie della vita.
Ci sono anche le ingiustizie in questo mondo. Se noi guardiamo alle ingiustizie, saremo scoraggiati, saremo agitati, saremo afflitti. Fratelli e sorelle, non deve essere così. Quando ci troviamo con delle ingiustizie nella nostra vita, ricordiamo che Dio tiene conto di tutto, e metterà tutto a posto nel giudizio.
Ricordiamo anche che se Dio dovesse trattarci come meritiamo, saremo scacciati dalla presenza di Dio. Invece, Dio ci tratta con grazia. Perciò, guardiamo in avanti, al ritorno di Cristo e al giudizio finale, e possiamo avere pace anche in mezzo alle ingiustizie.
Quindi
Quindi, dove stai guardando? Se tu non hai Gesù Cristo, per quanto potresti credere di avere una vita bella adesso, perderai tutto, e davanti a te c'è solo tormento, per tutta l'eternità. Finché c'è tempo, hai bisogno di riconoscere la gravità della tua condizione, ravvederti, e credere in Gesù Cristo come colui che può salvarti, che può farti avere il perdono dei tuoi peccati per essere riconciliato con Dio.
Ma se tu hai Gesù Cristo, se hai ricevuto il perdono in Gesù Cristo, se sei riconciliato con Dio, allora, non perdere la gioia della salvezza. Non focalizzare sui problemi, o sulle cose che ti tentano, né sugli impegni di questa vita. Piuttosto, focalizza su il nostro Signore, Gesù Cristo, che ritornerà per noi. Focalizza su Cristo, sull’eternità che abbiamo davanti a noi, sulla nostra vera cittadinanza. Focalizziamo sulle meravigliose promesse. Dio è in controllo, e si servirà anche dei problemi nella tua vita, per darti la sua gioia.
Dove guardiamo cambia tutto. Guardiamo a Gesù Cristo, il nostro Signore e Salvatore.