Aiuto Biblico

Liberi dal peccato

Efesini 6, Romani 6 ed altri brani

sermone di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org, per domenica, 19 novembre 2023, – cmd dp –

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Anche se ci sono tanti film, e videogiochi che la fanno sembrare una grande avventura, la guerra è qualcosa di brutto. In questo mondo di peccato, è necessaria. La parte più importante della vita cristiana è la guerra contro il peccato, non tanto il peccato intorno a noi, quanto il peccato IN noi.

Come dobbiamo vedere questa guerra? Come dobbiamo vedere il combattimento contro il nostro peccato?

Ci sono diversi modi in cui i credenti vedono il peccato. Non tutti i modi di pensare sono veramente conformi a quello che Dio ci insegna nella Bibbia. Consideriamo alcuni modi in cui si tende a vedere il combattimento contro il nostro peccato.

1) Siamo forti, e non dobbiamo temere.

Ci sono credenti che si vedono forti, e non hanno timore di peccare. Un credente che si vede così non capisce quanto in realtà siamo capaci di peccare. Vuole vedersi forte, e non resta attaccato a Dio, pensa di potersi avvicinare al peccato senza cadere. Ma si sbaglia di molto. La Bibbia ci insegna più volte che chi si avvicina al peccato, cadrà. Come esempio, leggo 1Cor 15:33.

“Non vi ingannate; le cattive compagnie corrompono i buoni costumi.” (1Corinzi 15:33 LND)

Non vi ingannate. Non credere di essere così forte da non poter essere influenzato. Avvicinarsi al peccato porta a cadere. Leggo anche Proverbi 13:20. Notate cosa succede a chi ha come compagnia gli stolti, che nella Bibbia sono le persone che non hanno timore di Dio.

“Chi va con i saggi diventa saggio, ma il compagno degli stolti diventerà malvagio.” (Proverbi 13:20 LND)

Questo versetto insegna la stessa cosa. Stare vicino al peccato porta a peccare. Leggo anche 2Timoteo 2:16, che parla di evitare discorsi vani e profani, che sono i discorsi che fanno coloro che non temono Dio.

“Ma evita i discorsi vani e profani, perché fanno progredire nell’empietà;” (2Timoteo 2:16 LND)

Avvicinarsi al peccato porta a peccare.

Spesso, succede che un credente giovane nella fede, pensa che non deve più preoccuparsi del peccato. Si vede forte, e non riconosce la sua capacità di cadere. Per questo, Paolo comanda a Timoteo, che sta designando nuovi anziani nella chiesa, a non riconoscere troppo presto un uomo come anziano.

21 Io ti scongiuro davanti a Dio e Signore Gesù Cristo e agli angeli eletti, che tu osservi queste cose senza pregiudizio, non facendo nulla con parzialità. 22 Non imporre con precipitazione le mani ad alcuno e non partecipare ai peccati altrui; conserva te stesso puro. (1Timoteo 5:21,22)
Inoltre egli non sia un neoconvertito, perché non gli avvenga di essere accecato dall’orgoglio e non cada nella condanna del diavolo. (1Timoteo 3:6)

Un neoconvertito non è pronto a guidare una chiesa, perché potrebbe credere di essere forte in se stesso, e così, cadere nella condanna del diavolo, ovvero, cadere nel peccato.

Quindi: bisogna vedere il peccato come qualcosa di grave.

Bisogna capire che dobbiamo combattere, e che il combattimento è così duro che è come se si arrivasse al sangue. Leggo Ebrei 12:3,4 che parla del nostro combattimento contro il nostro peccato.

3 Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno. 4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato, (Ebrei 12:3,4)

Il combattimento contro il peccato è un duro combattimento. Chi vede il peccato con leggerezza, cadrà profondamente nel peccato. Questo perché non si aggrappa a Cristo.

2) Il peccato è troppo forte, per forza cadremo

Un altro modo sbagliato in cui tanti vedono il peccato è quello di credere che il peccato è così forte e radicato in noi che per forza cadremo nel peccato. Cioè, è come se uno dicesse: so che devo combattere, ma sicuramente, prima o poi cadrò ancora in questo peccato.

Questo è un falso pensiero di chi sa che certamente dobbiamo combattere il peccato, ma visto che ci sarà sempre il peccato, è da presumere che per quanto ci impegniamo, continueremo a peccare per tutta la vita.

Anche questo è falso, anche se contiene alcune verità.

Per esempio: è vero che dobbiamo combattere contro il peccato. Abbiamo già letto in Ebrei 12:3,4 che dobbiamo lottare contro il peccato fino al sangue. Quindi, è vero che il combattimento contro il peccato è un duro combattimento. Il peccato non si arrende. Bisogna far morire il nostro peccato.

Però, il fatto che c’è il combattimento, non vuol dire che dobbiamo cadere inevitabilmente. Il combattimento è duro, e la nostra forza non è sufficiente. Ma non dobbiamo combattere con la nostra forza. Piuttosto, dobbiamo combattere nella forza del Signore.

Non siamo soli. Dobbiamo conoscere la potenza di Dio che opera in noi e verso di noi. Leggo la preghiera che Paolo fa per i credenti in Efesini 1:15-23, dopo aver sentito che erano veramente salvati. Notate che una parte importante della sua preghiera per loro è che possano CONOSCERE la potenza di Dio verso di loro, ovvero, che opera in loro. Anche noi abbiamo bisogno di conoscere questa stessa potenza di Dio che opera in noi. Leggo.

15 Perciò anch’io, avendo udito della vostra fede nel Signore Gesù e del vostro amore verso tutti i santi, 16 non cesso mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, 17 affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, 18 e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, 19 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza, 20 che egli ha messo in atto in Cristo, risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti, 21 al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questo mondo ma anche in quello a venire; 22 ed egli ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa, 23 che è il suo corpo, il compimento di colui che compie ogni cosa in tutti. (Efesini 1:15-23)

La potenza di Dio verso di noi è così grande che possiamo comprenderne solo una minima parte. Non dobbiamo temere, perché l’infinita potenza di Dio è all’opera in noi. Per questo, non dobbiamo combattere i nostri peccati con le nostre forze, ma con la forza di Dio. Allora possiamo avere sempre la vittoria. Anche in Efesini 6:10 leggiamo:

10 Del resto, fratelli miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. 11 Rivestitevi dell’intera armatura di Dio per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo, 12 poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti. 13 Perciò prendete l’intera armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare ritti in piedi dopo aver compiuto ogni cosa. (Efesini 6:10-13)

Notiamo attentamente quello che questo brano dichiara. Prima, ci comanda di fortificarci nel Signore e nella forza della sua potenza. Abbiamo a disposizione questa infinita potenza di Dio, e possiamo fortificarci con questa potenza. La potenza di Dio è così immensa che con essa, possiamo affrontare e vincere qualsiasi nemico, soprattutto il nemico che rappresenta il nostro peccato.

Infatti, il brano prosegue, e ci comanda di rivestirci della completa armatura di Dio. Voglio notare la verità che dichiara il v.13, se ci rivestiamo con l’intera armatura di Dio.

Cosa possiamo fare, se ci rivestiamo con l’intera armatura di Dio? Leggo la risposta.

affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare ritti in piedi dopo aver compiuto ogni cosa. (Efesini 6:13)

Se ci rivestiamo, possiamo resistere nel giorno malvagio. Possiamo resistere alle tentazioni e alle prove che cercheranno di farci cadere nel peccato. Possiamo piuttosto restare ritti in piedi, ovvero, possiamo non cadere.

Fratelli e sorelle, è estremamente importante comprendere questo. In Cristo, fortificandoci nella forza della potenza di Dio, possiamo avere vittoria su ogni peccato. Possiamo stare ritti, ovvero in piedi, senza cadere, davanti ad ogni tentazione.

Voglio ripetere questo, perché è molto importante. In Cristo, se ci fortifichiamo in Cristo, possiamo avere vittoria in ogni tentazione. Possiamo avere vittoria anche nel giorno malvagio, un giorno estremamente difficile in cui ci saranno forti tentazioni.

Troppo spesso, crediamo alla menzogna di Satana che è inevitabile che prima o poi cadremo. E perciò, se crediamo alla sua menzogna, anziché alla verità di questo brano, arriveranno momenti in cui ci arrenderemo. Ci arrenderemo, perché avendo nella nostra mente questo falso pensiero, ci sembrerà inevitabile cadere.

Quindi, voglio fermarmi per incoraggiarci a comprendere veramente la verità in questo brano. Se ci fortifichiamo nel Signore, e mettiamo l’interna armatura di Dio, armatura che è disponibile per ogni vero credente, allora, possiamo avere vittoria in ogni tentazione.

I suoi comandamenti non sono gravosi

Approfondiamo questo argomento.

Conosciamo 1 Giovanni 5:3, ma lo leggo ugualmente. È fondamentale tenere questi versetti in mente, mentre valutiamo la vita cristiana. Seguite mentre leggo 1Giovanni 5:1-5. Notate specificamente il v.3.

1 Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chiunque ama colui che l'ha generato, ama anche chi è stato generato da lui. 2 Da questo sappiamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. 3 Questo infatti è l'amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. 4 Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. 5 Chi è che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figlio di Dio? (1Giovanni 5:1-5)

Quello che voglio notare è che abbiamo la vittoria sul mondo, per mezzo della fede. Notate che l’amore per Dio è quando osserviamo i suoi comandamenti, e poi notate, la dichiarazione importantissima: i suoi comandamenti NON SONO GRAVOSI.

Quanto è importante comprendere e ricordare questa verità. I comandamenti di Dio non sono gravosi. Non sono gravosi.

Cosa vuol dire? Non sono pensanti. Non sono così difficili che solo chi è molto maturo o molto avanti nella fede riesce a seguirli. No, non sono gravosi, Anche il più giovane credente è capace di seguirli, se si fortifica in Cristo.

Guardiamo solo alcuni dei comandamenti che Dio ci dà. Riconosciamo che non sono gravosi, come non lo sono nemmeno gli altri comandamenti. In Cristo, sono tutti comandamenti che possiamo osservare.

Pensate a questo. Se ci fosse un comandamento impossibile da osservare costantemente, in altre parole, se ci fosse un comandamento troppo difficile da poter osservare costantemente, allora, quello sarebbe un comandamento gravoso.

Ma grazie a Dio, nessuno dei comandamenti di Dio è gravoso. Certamente, dobbiamo fortificarci nel Signore, e nella forza della sua potenza. Ma Dio ci ha dato i mezzi in modo che nessun comandamento sia gravoso per noi. Sono tutti comandamenti che possiamo osservare con la forza che il Signore ci dà, e non sono gravosi, ovvero, non sono pesanti.

Quindi, come esempio, leggo Colossesi 3:1-10. Non analizzeremo a fondo questo brano, ma vogliamo notare i diversi comandamenti presenti, e vogliamo riconoscere il MOTIVO per cui non sono gravosi. Seguite mentre leggo Colossesi 3:1-10.

1 Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra, 3 perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, allora anche voi apparirete con lui in gloria. 5 Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria; 6 per queste cose l’ira di Dio viene sui figli della disubbidienza, 7 fra cui un tempo camminaste anche voi, quando vivevate in esse. 8 Ma ora deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, cattiveria; e non esca dalla vostra bocca maldicenza e alcun parlare osceno. 9 Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con i suoi atti, 10 e vi siete rivestiti dell’uomo nuovo, che si va rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l’ha creato. (Colossesi 3:1-10)

Il comandamento qui è quello di far morire le nostre membra che sono sulla terra. Questo è un comandamento. Si tratta di una guerra dura, ma questo comandamento non è gravoso. Non è impossibile. Non è qualcosa di molto pesante, che potrebbe essere gravoso. È la normale vita cristiana, se dimoriamo in Cristo.

Notate anche che se siamo in Cristo, allora, ci siamo spogliati dell’uomo vecchio, e ci siamo rivestiti dell’uomo nuovo, che cammina in santità. Ecco perché i comandamenti di Dio non sono gravosi. Siamo una nuova creatura, con la potenza di Dio che opera in noi.

Spogliati dell’uomo vecchio. Efesini 4

Passiamo ad Efesini 4. Ci spiega che se abbiamo veramente conosciuto Cristo, allora, ci siamo spogliati dell’uomo vecchio con la sua condotta peccaminosa. Questa era la nostra vita prima della salvezza. Leggo Efesini 4:20-25.

20 Voi però non è così che avete conosciuto Cristo, 21 se pure gli avete dato ascolto e siete stati ammaestrati in lui secondo la verità che è in Gesù, 22 per spogliarvi, per quanto riguarda la condotta di prima, dell’uomo vecchio che si corrompe per mezzo delle concupiscenze della seduzione, 23 per essere rinnovati nello spirito della vostra mente 24 e per rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e santità della verità. 25 Perciò, deposta la menzogna, ciascuno dica la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri. (Efesini 4:20-25)

Anche in questo brano, leggiamo vari comandamenti. In Cristo, questi comandamenti non sono gravosi. Non è troppo difficile poterli osservare tutti i giorni. Ricordare questo è fondamentale. Non dobbiamo mai credere che è inevitabile peccare. In Cristo, possiamo avere vittoria sul peccato, perché i comandamenti di Dio non sono gravosi.

Umiliatevi

Finora, abbiamo letto comandamenti che riguardano soprattutto il comportamento. Ma, i comandamenti di Dio riguardano anche il nostro carattere, anche l’orgoglio, il peccato più radicato nel nostro carattere. Leggo il comandamento in Giacomo 4:10, che non riguarda un’azione, ma un aspetto del carattere. Seguite mentre leggo questo versetto.

10 Umiliatevi davanti al Signore, ed egli vi innalzerà. (Giacomo 4:10)

Dio ci comanda di umiliarci. L’orgoglio è un aspetto del carattere. Eppure, Dio ci comanda a NON essere orgogliosi, ma piuttosto di umiliarci. Nemmeno questo comandamento è gravoso, quando ci fortifichiamo nel nostro Signore, Gesù Cristo.

È importante capire questo. Dio ci comanda di essere umili, quindi, di non essere orgogliosi. Non è un comandamento impossibile, e non è un comandamento gravoso. In Cristo, possiamo avere vittoria sul nostro orgoglio, giorno dopo giorno.

Se invece crediamo alla menzogna che siamo così, e quindi, è inevitabile che cadremo, e, saremo orgogliosi, allora, stiamo dando al peccato lo spazio che non dobbiamo dare. In Cristo, possiamo avere vittoria, anche sul nostro orgoglio, e sugli altri peccati che abbiamo e che riguardano il nostro carattere.

Romani 6

Per aiutarci a capire meglio il motivo per cui possiamo avere piena vittoria sul peccato, leggiamo e consideriamo brevemente le verità in Romani 6. Questo capitolo ci aiuta a ricordare che eravamo schiavi del peccato, prima della salvezza ed ora, in Gesù Cristo, non siamo più schiavi. E perciò, non dobbiamo più peccare. Anzi, ora, possiamo e dobbiamo rifiutare il peccato. Seguite attentamente quello che Dio ci insegna tramite Paolo. Paolo prima ha spiegato che siamo giustificati per grazia, non per opere. Quindi, sorge la domanda:dovremmo continuare a peccare? Leggo Romani 6 dal v.1.

1 Che diremo dunque? Rimarremo nel peccato, affinché abbondi la grazia? 2 Niente affatto! Noi che siamo morti al peccato, come vivremo ancora in esso?

Già qui, Paolo rende molto chiaro che ora che siamo salvati, non dobbiamo assolutamente rimanere nel peccato. Non c’è motivo di rimanere nel peccato. Non ha alcun senso per noi continuare a peccare, né con le nostre azioni, né con i peccati di carattere. Paolo continua e spiega il motivo.

3 Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi camminiamo in novità di vita. 5 Poiché, se siamo stati uniti a Cristo in una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione, 6 sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché il corpo del peccato possa essere annullato, affinché noi non serviamo più al peccato.

Essendo morti con Cristo, e quindi, essendo nuove creature, non dobbiamo più servire il peccato. Non siamo più sottomessi al peccato. Quindi, viviamo per Dio in tutto. Paolo continua, e spiega che ora, non siamo più schiavi del peccato, ma piuttosto, siamo liberi dal peccato. Perciò, essendo in Cristo, abbiamo in noi la potenza per poter avere vittoria sul nostro peccato, giorno per giorno. Questo comprende ogni tipo di peccato. Leggo.

7 Infatti colui che è morto è libero dal peccato. 8 Ora se siamo morti con Cristo, noi crediamo pure che vivremo con lui, 9 sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più alcun potere su di lui. 10 Perché, in quanto egli è morto, è morto al peccato una volta per sempre; ma in quanto egli vive, vive a Dio. 11 Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.

Dobbiamo considerarci morti al peccato. Dobbiamo riconoscere che quella non è più la nostra vita. Piuttosto, siamo viventi a Dio, in Cristo Gesù, il nostro meraviglioso e potente Signore.

Andando avanti, Paolo spiega che non dobbiamo più peccare. Leggo dal versetto 12.

12 Non regni quindi il peccato nel vostro corpo mortale, per ubbidirgli nelle sue concupiscenze. 13 Non prestate le vostre membra al peccato come strumenti di ingiustizia, ma presentate voi stessi a Dio, come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia.

Questo comandamento è chiaro, non dobbiamo più scegliere il peccato. Che differenza fa, quando riconosciamo questa verità? Se crediamo che è inevitabile che peccheremo, allora, ci arrenderemo. Se invece sappiamo che NON siamo schiavi del peccato, allora, possiamo avere la vittoria che Gesù Cristo ci ha comprato. Leggo dal v.14.

14 Infatti il peccato non avrà più potere su di voi, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia. 15 Che dunque? Peccheremo noi, perché non siamo sotto la legge, ma sotto la grazia? Così non sia. 16 Non sapete voi che a chiunque vi offriate come servi per ubbidirgli, siete servi di colui al quale ubbidite, o del peccato per la morte, o dell’ubbidienza per la giustizia? 17 Ora sia ringraziato Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete ubbidito di cuore a quel modello di dottrina che vi è stato trasmesso. 18 E, essendo stati liberati dal peccato, siete stati fatti servi della giustizia.

Siamo stati liberati dal potere del peccato. Quindi, in Cristo, possiamo avere la vittoria, giorno per giorno, sia sui peccati di azione, sia sui peccati di carattere, come per esempio l’orgoglio. I comandamenti di Dio non sono gravosi.

Paolo conclude questo capito ricordandoci la realtà della nostra condizione, confrontando la nostra condizione prima della salvezza, con quella che è adesso la nostra condizione. Leggo dal v. 19.

19 Io parlo nella maniera degli uomini per la debolezza della vostra carne. Perché, come un tempo prestaste le vostre membra per essere schiave dell’impurità e dell’iniquità per commettere l’iniquità, così ora prestate le vostre membra per essere serve della giustizia, per la santificazione. 20 Perché, quando eravate schiavi del peccato, eravate liberi in rapporto alla giustizia. 21 Quale frutto, dunque, avevate allora dalle cose delle quali ora vi vergognate? Poiché la fine di quelle cose è la morte. 22 Ora invece, essendo stati liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi avete per vostro frutto la santificazione e per fine la vita eterna; 23 perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.(Romani 6:1-23)

Romani 6 ci aiuta a capire che in Cristo, non siamo più schiavi del peccato, e perciò, possiamo ubbidire a Dio in ogni cosa. Non è più inevitabile peccare. Se ci fortifichiamo nel Signore, possiamo avere vittoria su ogni peccato, sia di azione che di carattere.

Uno dei motivi principali per cui pecchiamo volta dopo volta è perché a noi sembra che non riusciamo a non peccare. Quindi, è molto, molto importante capire che siamo stati liberati dalla schiavitù del peccato, e perciò, in Cristo abbiamo la forza per poter dire “no” al peccato ogni giorno, in ogni cosa. Possiamo avere la piena vittoria sul peccato in Gesù Cristo. Grazie a Dio.

Io posso ogni cosa

Quindi: quando siamo tentati, non dobbiamo mai pensare che è troppo difficile vincere la tentazione. Non dobbiamo credere che forse ci riusciamo, o forse no. Non dobbiamo credere che possiamo provare, ma prima o poi, cadremo. Quel pensiero è falso, perché implica che i comandamenti sono gravosi, e che non è possibile vincere la tentazione.

Avere quel pensiero non ci fa guardare a Dio. Ci fa credere che la tentazione è troppo grande. Indirettamente, ci fa credere che Dio non è fedele. Ricordate quello che Dio ci dichiara in 1Corinzi 10:13.

Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana; or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere. (1 Corinzi 10:13)

Dio non permette, mai, che siamo tentati oltre le nostre forze. In Cristo, possiamo sostenere ogni tentazione. Ovvero, in Cristo, possiamo avere la vittoria su ogni tipo di tentazione.

Quindi, in Cristo, possiamo fare ogni cosa che Dio ci comanda di fare. Possiamo vincere ogni tentazione. Questo lo possiamo fare, NON nella nostra forza, ma fortificandoci nel Signore, e nella forza della sua potenza. In Cristo, nella sua forza, possiamo fare ogni cosa, come leggiamo in Filippesi 4:13.

Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica. (Filippesi 4:13)

Che verità meravigliosa! Possiamo fare ogni cosa in Cristo che ci fortifica. Fortifichiamoci nel Signore, e avremo vittoria su ogni tentazione. Il peccato non deve regnare su di noi.

Timore degli uomini

Prima di chiudere, vorrei menzionare una tentazione molto comune, la tentazione di avere timore degli uomini, timore di quello che gli altri possono pensare di me, e dire di me, e di quello che possono farmi.

Per tanti credenti, la paura di essere visti male dagli altri, o di essere criticati dagli altri, di essere trattati male, spesso controlla la loro vita. Ma, non dobbiamo avere timore degli uomini, perché quando abbiamo timore degli uomini, non faremo quello che dovremmo fare davanti a Dio. Quando abbiamo timore degli uomini, che è già un peccato, questo ci spinge a peccare anche in altre cose.

Allora, come possiamo superare il timore degli uomini?

Ci sono vari aspetti, ma voglio spiegare un po’ come funziona il timore degli uomini, in modo che possiamo riconoscere la menzogna che Satana spesso ci mette in mente e che ci fa avere timore degli uomini.

Ci sono tante situazioni in cui dimostriamo di avere timore degli uomini. Solo per esempio:

---- potrei avere timore che gli altri mi vedranno male se fallisco in qualcosa.

---- potrei avere timore che se non faccio come vuole quella persona, potrebbe arrabbiarsi con me.

---- una donna che ha deciso di non coprire più i suoi capelli grigi potrebbe avere timore che gli altri potrebbero vederla più vecchia e meno bella.

Sono situazioni diverse, ma hanno qualcosa in comune. Tutti questi pensieri comprendono una verità, e tutti comprendono una menzogna.

Quello che tutti hanno in comune di vero è che la paura, quello che si teme, è una reale possibilità.

Se fallisco in una determinata cosa, gli altri potrebbero veramente vedermi male.

Se non faccio come vuole una persona prepotente, quella persona potrebbe veramente arrabbiarsi con me.

Se quella donna smette di coprire i suoi capelli grigi, gli altri potrebbero veramente vederla più vecchia e meno bella.

Tutti quei pensieri sono veri. ----- Allora, qual è la menzogna?

Non è un pensiero cosciente. È il pensiero più grande, ma è un pensiero nascosto.

Questo pensiero falso nascosto ha un immenso potere su di noi, finché non lo riconosciamo e lo scartiamo.

Qual è questo pensiero falso? Quello che è falso è che la cosa che temiamo sia importante. In realtà, quello che temiamo non è importante.

Per esempio, se fallisco in una determinata cosa, gli altri potrebbero veramente vedermi male.

Ma, non importa. Coloro che mi vedono male non possono benedirmi in realtà. Come mi vedono non è un vero problema. È solo Dio che può benedirmi. Quindi, il timore è per qualcosa che non ha l’importanza che le attribuisco. Ritenere importante il modo in cui mi vedono, è credere ad una menzogna.

Poi, abbiamo visto l’esempio che se non faccio come vuole quella persona prepotente, lui o lei potrebbe veramente arrabbiarsi con me.

È vero. Ma, NON è vero che importa. Certo, non è bello quando qualcuno si arrabbia con me. Ma, non è veramente importante. La cosa che è veramente importante è che io resti vicino a Dio. Quindi, se seguire Dio in qualcosa fa sì che una persona si arrabbi con me, così sia. Io sto bene, guardando a Dio.

Poi, abbiamo visto l’esempio della donna che ha deciso davanti a Dio, di non volere più coprire i suoi capelli grigi. Lei ha timore, pensando che se smette di coprire i suoi capelli grigi, gli altri potrebbero vederla veramente più vecchia e meno bella. È vero. Probabilmente sarà così. Ma è una menzogna credere che questo abbia importanza. In realtà, NON importa. Non porta vero bene nella sua vita se gli altri la vedono bene o male. Quello che porta il bene nella sua vita è camminare vicino a Dio.

Non dobbiamo temere mai gli uomini, anche se potrebbero farci veramente del male. Ascoltiamo le parole di Gesù in Matteo 10:28-31.

“28 E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella Geenna. 29 Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure neanche uno di loro cade a terra senza il volere del Padre vostro. 30 Ma quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31 Non temete dunque; voi siete da più di molti passeri.” (Matteo 10:28-31 LND)

Il timore degli uomini è un falso pensiero, perché non importa quello che ci fanno. Importa solo il nostro rapporto con Dio.

Ricordare questo è il modo per vincere il timore degli uomini: ricordare che non importa quello che gli altri pensano, importa solo stare vicini a Dio.

Conclusione

E quindi, io prego che questo studio sia un aiuto nel nostro combattimento contro il peccato. Dobbiamo combattere, tutta la vita. E se togliamo gli occhi da Cristo, cadiamo. Ma non dobbiamo cadere. Se ci fortifichiamo nel Signore, allora, possiamo avere la vittoria su ogni peccato, sia di azione che di carattere.

Grazie a Dio per questo. Grazie a Dio che non dobbiamo temere gli uomini. Camminiamo in Cristo. Fortifichiamoci in Lui. Combattiamo i nostri peccati, e vinciamo, giorno per giorno, in Cristo.

Grazie a Dio!