Combattimenti nella Bibbia
La Bibbia, è piena di combattimenti, soprattutto se guardiamo nell’Antico Testamento e al popolo di Dio.
Pensate alla storia di Israele, il popolo di Dio doveva combattere, soprattutto da quando è diventato una nazione, e finché non è stato portato in esilio. Combatteva tanti nemici e ripetutamente Dio chiamava il Suo popolo a combattere, a non arrendersi; ad avere fede in Lui ed andare in battaglia.
Volta dopo volta i nemici erano più forte di Israele. Quante volte avevano nemici più numerosi di loro? Pensate a quando dovevano entrare nella terra promessa e sconfiggere nemico dopo nemico. Pensate ai tanti nemici che attaccarono Israele, ripetutamente per tanti secoli. La vita del popolo di Dio era una vita di combattimento dopo combattimento.
Quindi, l’Antico Testamento è una storia vera, ma rappresenta la vita cristiana in senso spirituale.
Combattimenti nelle nostre vite
Come la vita del popolo di Dio nell’Antico Testamento era un combattimento, così anche la vita dei figli di Dio oggi è un combattimento.
Infatti nel Nuovo Testamento il combattimento non è contro carne e sangue, ma contro esseri spirituali, contro la nostra carne e contro il peccato. E la vita cristiana è un combattimento.
Allora, una parola che ho menzionato tempo fa è: “grinta”. Cos’è la “grinta”? La Grinta è un qualcosa che manca oggi. La grinta è il vero coraggio, il coraggio di andare avanti quando sarebbe più facile ignorare il problema, anziché affrontarlo. Dobbiamo essere forti, dobbiamo avere grinta, per non fallire, per non cadere, per non rovinare la vita.
Quali sono le nostre battaglie?
Quali sono le battaglie che dobbiamo combattere come credenti?
1) contro il nostro peccato
Qual è la prima battaglia, quella più dura, quella più costante, che non ci lascia finché siamo su questa terra? È contro il nostro peccato, oppure si può dire allo stesso modo contro la nostra carne.
In Giovanni 8:31-36, è scritto:
31 Gesù disse allora ai Giudei che avevano creduto in lui: "Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; 32 e conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". 33 Essi gli risposero: "Noi siamo progenie di Abrahamo e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: "Diventerete liberi?". 34 Gesù rispose loro: "In verità, in verità vi dico: chi fa il peccato è schiavo del peccato. 35 Or lo schiavo non rimane per sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre. 36 Se dunque il Figlio vi farà liberi sarete veramente liberi". (Giovanni 8:31-36)
Il nostro vero nemico, il nemico più terribile, più ingannevole, che non si arrenderà mai finché non lasceremo il nostro corpo, è il nostro peccato.
Quali sono gli aspetti, in cui il nostro peccato è il nostro nemico?
Ingannevole:
“4 "Si guardi ciascuno dal suo vicino e non fidatevi di ogni fratello, perché ogni fratello non fa che ingannare ed ogni vicino va spargendo calunnie. 5 Ognuno inganna il suo vicino e non dicono la verità; esercitano la loro lingua a mentire e si affaticano a fare il male. 6 La tua dimora è in mezzo all’inganno e per inganno rifiutano di conoscermi," dice l’Eterno.” (Geremia 9:4-6 LND)
“Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?” (Geremia 17:9 LND)
Il nostro peccato ci inganna costantemente; giorno per giorno siamo assillati da pensieri falsi. Per esempio, ci inganna cercando di farci credere che il peccato porta benefici. Pensate a questo! Il peccato non porta veri benefici, ma il nostro peccato ci inganna suggerendoci: “No, no è la via che ti porta più benefici”.
Il serpente, nel giardino dell’Eden, alla donna diceva: “se mangiate il frutto sarete come Dio. Oh! Che meraviglioso privilegio! E Dio non vuole che voi abbiate questo privilegio. Lui sa che nel giorno in cui mangerete il frutto sarete come Lui. Oh, il peccato offre grandi benefici”. È una menzogna.
In più il peccato ci inganna dicendo che non ci saranno conseguenze brutte. “Soddisfa la tua carne, dai, alla fine puoi recuperare!” Ora se tu menti alla tua famiglia, al tuo coniuge, prima o poi distruggerai il tuo matrimonio. Ma tu dirai: “ma no, non lo farò, non sono mica stupido”. Il tuo peccato, la tua carne, ti inganna dicendo che tu puoi vivere così e alla fine puoi evitare le conseguenze, ma è una menzogna. La carne dice che non ci saranno brutte conseguenze.
Ricordate, nel giardino il serpente ha chiesto: “Dio ha detto che non potete mangiare il frutto da nessun albero nel giardino?” E la donna rispose che non potevano mangiare o toccare il frutto dell’albero che era al centro del giardino, perché altrimenti sarebbero morti. E il serpente rispose: “no, voi non morirete affatto!” implicando che non ci sono conseguenze quando pecchiamo.
No, ci sono delle conseguenze e non si può scappare da esse e il beneficio che il peccato promette non è un beneficio ma un inganno.
Timore degli uomini
Quindi, il nostro peccato ci attacca con inganni edè il nostro nemico perché ci spinge ad avere timore degli uomini. Così crediamo che gli uomini possano portarci benefici e il timore degli uomini non ci porterà male. È tutto un inganno. Questo ci fa allontanare da Dio, per perdere le benedizioni di Dio.
La Bibbia ci insegna a non avere timore degli uomini.
In Giovanni 12:42,43 è scritto:
“42 Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui; ma a motivo dei farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga, 43 perché amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio.” (Giovanni 12:42-43 LND)
Qual è l’inganno qui? Che la gloria degli uomini valeva e vale di più del timore di Dio. Non ha nessun vero valore, eppure noi cerchiamo sempre di essere visti bene dagli altri.
In Matteo 10:28-31 è scritto:
“28 E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella Geenna. 29 Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure neanche uno di loro cade a terra senza il volere del Padre vostro. 30 Ma quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31 Non temete dunque; voi siete da più di molti passeri.” (Matteo 10:28-31 LND)
Non dobbiamo avere timore degli uomini. Dio ci curerà. Potremmo pensare: “ma succedono le cose!” Se non è la volontà di Dio non succedono, e se succedono, è la volontà di Dio.
Pigrizia
Quindi, dobbiamo combattere l’inganno e il timore degli uomini e dobbiamo combattere la pigrizia.
C’è la pigrizia classica, come quando si vuole stare a letto senza fare nulla, ma ci sono anche altri tipi di pigrizia.
In Proverbi 26:13-16 è scritto:
“13 Il pigro dice: "C’è un leone nella strada, c’è un leone per le vie!". 14 Come la porta gira sui suoi cardini, così il pigro sul suo letto. 15 Il pigro affonda la sua mano nel piatto, ma si stanca persino a portarla alla bocca, 16 Il pigro si crede più saggio di sette persone che danno risposte assennate.” (Proverbi 26:13-16 LND)
In questo passo, ci viene descritto un pigro che sa che nella strada c’è un leone, ma lui non fa proprio nulla e continua a starsene nel suo letto tranquillo. Possiamo non stare a letto tutto il giorno, ma nello stesso tempo possiamo essere pigri in tanti altri modi.
Possiamo sapere la cosa giusta da fare, ma la carne non ha voglia. Questa è la pigrizia. Possiamo anche chiamarla “apatia”.
Magari vediamo quello che serve, ma non abbiamo la forza di carattere di farlo.
Per esempio, possiamo essere pigri nell’affrontare situazioni difficili nel matrimonio, dove sappiamo che le cose non vanno bene, ma non abbiamo la grinta per affrontarle. Ignoriamo tutto e le conseguenze si accumulano e diventano sempre peggio.
Possiamo essere pigri, come genitori nella crescita dei figli. Siamo consapevoli che determinate situazioni persistono in un certo modo, ma non abbiamo la grinta per cambiarle.
Possiamo essere pigri nei rapporti dove le cose non vanno bene tra due persone. Sappiamo che dovremmo fare qualcosa ma sembra una montagna e non facciamo nulla.
Vediamo la pigrizia nella propria autodisciplina. Autodisciplina nel curare il corpo: mangiare sano o andare a letto all’orario giusto.
Può essere che siamo pigri in come facciamo i lavori oppure lasciamo stare aspetti brutti del carattere. Possiamo essere bravi in alcuni campi, ma in altri no.
Magari non porto il mio peso in casa e lascio stare cose che creano problemi per gli altri. Poi, non sono “uomo” abbastanza per dire “questo non va bene e con l’aiuto di Dio cambio.” Ignoro, mi giustifico e cerco scuse. Non ho il coraggio di affrontare la situazione.
2) Satana
Il nostro nemico più grande è il nostro peccato. Però, abbiamo un altro nemico: Satana. Dobbiamo combattere la carne e il peccato in un modo e dobbiamo “combattere” Satana in un altro modo.
“Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato,” (Ebrei 12:4 LND)
Non dobbiamo combattere Satana nello stesso modo che combattiamo il peccato. La Bibbia non ci insegna mai a comandare Satana nel nome di Gesù. Quello non è mai un insegnamento per credenti nella chiesa. Era per gli apostoli una volta, ma noi piuttosto, dobbiamo resistere a Satana.
1Pietro 5:6-11 ci dice come combattere Satana o meglio, come resistergli.
5 Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. 6 Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi al tempo opportuno, 7 gettando su di lui ogni vostra sollecitudine, perché egli ha cura di voi. 8 Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. 9 Resistetegli, stando fermi nella fede, sapendo che le stesse sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo. 10 E il Dio di ogni grazia, che ci ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un po’ di tempo, vi renda egli stesso perfetti, vi renda fermi, vi fortifichi e vi stabilisca saldamente. 11 A lui sia la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen. (1 Pietro 5:5-11)
Notate, qui, non dice di combattere o di comandare Satana, ma di resistergli. Come? Stando fermi nella fede. Non guardando a Satana, ma piuttosto riconoscendo la battaglia spirituale e avendo la grinta di guardare a Cristo anche in mezzo alle sofferenze.
Leggiamo Efesini 6:10-18, un brano che parla del nostro combattimento. Notiamo una parte grande di COME combattiamo.
10 Del resto, fratelli miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. 11 Rivestitevi dell’intera armatura di Dio per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo, 12 poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti. 13 Perciò prendete l’intera armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare ritti in piedi dopo aver compiuto ogni cosa. 14 State dunque ritti, avendo ai lombi la cintura della verità, rivestiti con la corazza della giustizia, 15 e avendo i piedi calzati con la prontezza dell’evangelo della pace; 16 oltre tutto ciò prendendo lo scudo della fede, con il quale potete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. 17 Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio, 18 pregando in ogni tempo con ogni sorta di preghiera e di supplica nello Spirito, vegliando a questo scopo con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi, (Efesini 6:10-18)
Notate che la maggioranza del combattimento è proprio contro la propria carne, contro il proprio peccato.
Per esempio, mettendo “la cintura della verità”: parlando e pensando con verità, così combattiamo la carne;
“la corazza della giustizia”: comportandoci con giustizia e secondo quello che Dio dice, cioè la verità;
“i piedi calzati con l’evangelo”: pronti a proclamare Cristo, così possiamo andare in battaglia proclamando il nostro Signore;
“lo scudo della fede”: per difenderci dai dardi di Satana. Così come indica la Scrittura in 1Pietro 5 dobbiamo resistere a Satana stando fermi nella fede. Quindi, non vado a combattere contro Satana; non comando il diavolo, ma mi rivesto dello scudo della fede per spegnere i suoi dardi infuocati;
“l’elmo della salvezza”: confidando non nel fatto che io possa essere una brava persona e non nel fatto che mi possa chiedere cosa devo fare per essere ancora migliore di quel che sono. No! Io mi fido dell’opera di Cristo nella mia vita;
“la spada dello Spirito”: la Parola di Dio, la fonte di verità. Così come combatteva Gesù contro il diavolo che lo tentava, tramite la Parola di Dio, così anche noi possiamo spegnere i cattivi pensieri con la Parola di Dio e la preghiera.
Quindi, per combattere la carne e il peccato dobbiamo “fortificarci nel Signore e nella forza della Sua potenza”.
Ci sono diversi tipi di battaglia: contro la propria carne e il proprio peccato, contro Satana (benché non dobbiamo combattere contro di lui, ma resistergli guardando a Cristo), contro il timore degli uomini e contro i sentimenti umani come l’orgoglio, la pigrizia e la mancanza di agire. Quante volte sappiamo che le cose sono giuste, ma non agiamo? Dobbiamo agire.
Come combattere
Come possiamo combattere?
La prima cosa è di tenere gli occhi su Gesù, non su noi stessi. Fortifichiamoci nel Signore, ricordando chi è Dio e chi siamo per Dio. Dio non ci lascia. Combattiamo nella SUA forza.
Guardare a Dio
Leggo ora da Giosuè.
Il contesto è che Mosè era morto e Dio aveva passato la guida del popolo di Dio a Giosuè. Lui doveva portarli nella terra promessa dove c’erano città fortificate e uomini forti. Doveva combattere contro grandi nemici per prendere la terra, ma erano senza città e senza un vero esercito.
1 Dopo la morte di Mosè, servo dell’Eterno, avvenne che l’Eterno parlò a Giosuè, figlio di Nun, ministro di Mosè, e gli disse: 2 "Mosè, mio servo, è morto; or dunque alzati, passa questo Giordano tu e tutto questo popolo, verso il paese che io do loro, ai figli d’Israele. 3 Io vi ho dato ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, come ho detto a Mosè. 4 Il tuo territorio si estenderà dal deserto e da questo Libano fino al grande fiume, il fiume Eufrate, tutto il paese degli Hittei fino al Mar Grande, verso il tramonto del sole. 5 Nessuno ti potrà resistere tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; io non ti lascerò e non ti abbandonerò. 6 Sii forte e coraggioso, perché tu metterai questo popolo in possesso del paese che giurai ai loro padri di dare loro. 7 Solo sii forte e molto coraggioso, avendo cura di agire secondo tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha prescritto; non deviare da essa né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai. 8 Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, avendo cura di agire secondo tutto ciò che vi è scritto, perché allora farai prosperare la tua via, e allora avrai successo. 9 Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non aver paura e non sgomentarti, perché l’Eterno, il tuo DIO, è con te dovunque tu andrai". (Giosuè 1:1-9)
Dio disse a Giosuè che doveva entrare nella terra promessa e combattere contro i nemici di Israele.
Questo è un grande parallelo con la vita cristiana. Giosuè doveva conquistare popoli; noi dobbiamo conquistare il nostro peccato. È un nemico terribile, ma combattiamo nella forza di Dio e Dio ci dice: “sii coraggioso; sii forte”. Fortifichiamoci nel Signore e nella forza della Sua potenza.
“Sii forte e coraggioso; non aver paura e non sgomentarti, perché l’Eterno, il tuo DIO, è con te dovunque tu andrai".
Dobbiamo avere grinta per affrontare le battaglie, i nemici, il nostro peccato; per affrontare e combattere e non per nasconderci e non voler vedere; non arrenderci, ma combattere avendo coraggio nel Signore. “Sii forte e coraggioso”…. Questa è grinta!
Comportatevi virilmente
Leggiamo 1 Corinzi 16:13. Paolo sta concludendo la sua lettera ai Corinzi e parla di come vivere la vita cristiana.
“Vegliate, state fermi nella fede, comportatevi virilmente, siate forti.” (1Corinzi 16:13 LND)
Tanti versetti ci dicono di vegliare ed essere sobri guardando a Dio. Riconosciamo che intorno a noi ci sono dei pericoli e dei problemi. Riconosciamo quando il nostro cammino non va bene e stiamo cadendo in un certo peccato e il nostro cuore si sta raffreddando. Riconosciamo quando il matrimonio non sta andando bene o che non stiamo curando bene i figli.
Guardiamo a Dio e soltanto a Lui. Dobbiamo vegliare fermamente nel Signore, perché il diavolo gira intorno a coloro che vorrebbe divorare.
Comportatevi virilmente come uomini, ma come veri uomini e non come gli uomini di oggi. Un vero uomo affronta con virilità il suo nemico: se stesso. Un vero uomo in Cristo ha il coraggio di combattere virilmente il suo nemico: la sua carne, le sue abitudini, il suo egoismo, e il suo orgoglio. Un vero uomo combatte i veri nemici.
Un vero uomo non combatte perché la battaglia è facile, ma perché è importante; non combatte perché è tranquillo e non sarà neanche ferito, ma perché sa che è così importante che vale la pena essere ferito, e se serve, anche ucciso.
Un vero uomo si fortifica nel Signore e nella forza della Sua potenza.
Un uomo che si comporta virilmente non guarda il costo di combattere, ma guarda il costo di NON combattere. Avete notato la differenza? Un uomo che si comporta virilmente non guarda a quanto è difficile combattere. Considera quanto è disastroso se NON combatte. È più importante per l’uomo vero guardare alle conseguenze del non combattere che a tutto il resto conseguente al combattimento.
Un uomo che si comporta virilmente considera il pericolo di non combattere e considera il vantaggio, a lunga scadenza, di combattere. Guarda al male che il NON combattere porterà a lui ed a quelli intorno a lui. Nonostante i suoi timori, andrà avanti a combattere. Un vero uomo non si fida di se stesso, si fida di Dio. Questo è un uomo virile. Questo è un credente che è forte nel Signore. Questo uomo continuerà a combattere guardando al Signore, considerando il valore di combattere, e chiedendo a Dio una forza maggiore per non arrendersi e andare sempre avanti.
L’unico modo di comportarci virilmente? Non guardare a noi stessi, non guardare alla grandezza o la difficoltà della battaglia. Non guardare alla nostra debolezza o alla nostra stanchezza. Piuttosto, guardare a Dio, guardare in avanti, alle conseguenze belle se combattiamo nella forza di Dio, e alle conseguenze brutte se non combattiamo.
COME comportarci virilmente
Come comportarci virilmente, allora, che vuol dire anche avere grinta?
Il primo passo è di riconoscere pienamente il problema. Affrontare il problema anziché ignorarlo. Riconoscere il problema; guardarlo in faccia e prenderne coscienza.
Noi uomini siamo bravi a voler ignorare i problemi. Vediamo, per esempio che il nostro matrimonio sta andando a rotoli, ma non facciamo nulla per rimediare, facendo altro che più ci soddisfa. Cerchiamo di non pensarci quando vediamo che non sta andando bene con i nostri figli. Ci buttiamo in altro per non pensarci. Facendo così non ci stiamo comportando virilmente.
Comportarsi virilmente significa anche riconoscere la propria debolezza. Un vero uomo, non nega le difficoltà. Non cerca di nascondere la sua debolezza da se stesso o dagli altri,ma confida nel Signore. Si fortifica nel Signore. Sa di essere debole ma non può arrendersi.
Un buon padre che vede che il proprio figlio sta per essere attaccato da due o tre malviventi, si vestirà di coraggio ed affronterà quegli uomini non pensando alle conseguenze negative che potrebbe subire; ma senza pensarci contro quelle persone in difesa del proprio figlio. Così dobbiamo fare contro il peccato, contro le tentazioni e contro tutto quello che vorrebbe impedirci di crescere nel Signore.
Si può comportarsi virilmente solo quando guardiamo in avanti. Seguiamo l’esempio di Gesù, guardando oltre le difficoltà. Come è riuscito Gesù a comportarsi virilmente? Leggiamo in Ebrei 12:1-4
1 Anche noi dunque, essendo circondati da una tale nuvola di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, 2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce, disprezzando il vituperio, e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio. 3 Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno. (Ebrei 12:1-4)
Gesù guardò in avanti e andò avanti per la gioia che gli era posta davanti. Guardare al valore, che potrebbe essere, spesso, il danno di NON agire, e poi, il beneficio di agire. Il COSTO è dire “no” alla carne, che non vuole soffrire, non vuole umiliarsi, non vuole problemi. Quindi, per POTER comportarci virilmente, dobbiamo guardare il vero valore di comportarci virilmente, e poi, guardare a Dio per la forza di farlo.
Un altra cosa che serve: trasparenza. Se nascondiamo le difficoltà, stiamo dando spazio alla nostra carne, al nostro orgoglio. Una parte importante di comportarci virilmente è di essere trasparenti, chiedere preghiera e aiuto, e anche chiedere ad altri di chiederci come sta andando, in modo da non lasciare spazio per la nostra carne. Se non chiediamo aiuto ai fratelli ed alle sorelle che preghino per noi e per il nostro problema è perché ci siamo rivestiti di orgoglio. Anche nelle nostre problematiche dobbiamo essere trasparenti ed umili per chiedere ad un fratello, ad una sorella: “prega per me… perché ho questo problema…….”
Quando bisogna comportarci virilmente?
È più facile ignorare un problema piuttosto che affrontarlo, ma questo non va bene davanti a Dio. Bisogna avere grinta per affrontare una situazione difficile quando sarebbe più facile lasciar stare.
Questo può succedere in diversi campi:
Nel matrimonio
Facilmente l’amore si indebolisce e l’essere di un cuore e di una mente manca, se mai c’era. Nella carne, ricostruire il rapporto è difficile. È più facile non pensarci. È più facile scoraggiarci. È più facile arrenderci a come sono le cose.
Oh, che possiamo agire con grinta sapendo che il matrimonio dovrebbe rispecchiare Cristo e la chiesa e che grideremo a Dio per l’aiuto che serve per non arrenderci.
Nel crescere figli
Serve comportarci virilmente nel crescere i figli, allevandoli con costanza e facendo i cambiamenti che servono. È molto più facile solo andare avanti come sempre, anche quando riconosciamo che non è la cosa giusta. Possiamo sapere le cose giuste, iniziare bene per un po’ di tempo, per poi lasciar stare e mollare tutto.
Che cosa insegniamo ai nostri figli se iniziamo bene e poi eventualmente mollare?
Stiamo insegnando loro a dare spazio alla loro carne. Insegniamo che non manteniamo la parola. Il nostro “no” non è “no” e il nostro “sì non è sì.
Quanto è facile non fermarci e valutare ma solo andare avanti!
Dobbiamo combattere per avere costanza e per cambiare gli andazzi in famiglia che non vanno bene.Dobbiamo avere il coraggio, la grinta, di agire con costanza, con l’aiuto del Signore.
Nei rapporti difficili
Posso anche avere scontri con altre persone. È molto più facile portare una maschera davanti alle persone al di fuori della nostra famiglia che in famiglia. Spesso non affrontiamo le difficoltà e fraintendimenti nei nostri rapporti e il risultato è non avere un vero rapporto. Quanto è importante avere la grinta di dire: “No, Signore! Voglio vivere in vera pace con quella persona! Aiutami, non mi arrendo.”
Oh che possiamo avere la grinta di salvare e fortificare i rapporti danneggiati.
Come affrontiamo i nostri peccati e cadute
Un altro campo in cui dobbiamo avere grinta è nell’affrontare i nostri peccati e le nostre cadute.
Quanto è importante avere coraggio in Dio di combattere lo scoraggiamento quando pecchiamo. Spesso lo scoraggiamento che sperimento dopo una caduta è legato all’orgoglio.
Se fallisco, potrebbe essere perché ho ignorato un campo nella mia vita come l’auto-controllo, il peso, come sto allevando i miei figli, o il mio matrimonio. Man mano la mia mancanza inizia ad essere visibile, e poi mi scoraggio. Ma questo scoraggiamento, che cos’è in realtà?
Prima, mi vedevo bene. Quando c’erano problemi, cercavo di non pensarci perché volevo continuare a vedermi bene. Non volevo riconoscere che stavo trascurando o ignorando il problema. Però quando il problema diventa così grande, fa crollare tutto e non posso più nascondere il mio peccato, il mio orgoglio è ferito. Cerco di ingannarmi ma quandoil problema diventa grande, non posso più ingannarmi e mi scoraggio perché voglio vedermi bene.
Penso: “Sono un fallimento, non avrei dovuto mai sposarmi e avere figli. Non avrei dovuto fare questo o quell’altro… Questo è doloroso. Ho sbagliato nell’aver scelto questa via.” No! Hai sbagliato non combattendo dall’inizio e dando spazio alla carne da tempo.
Quindi, cosa vuol dire avere grinta in quel momento, quando i problemi sono grandi? Avere grinta è riconoscere pienamente la tua colpa e non trovare scuse giustificandoti.
Avere grinta è dire: “Ho peccato e ho dato spazio alla mia carne. Più volte mi hai parlato e più volte ho trascurato questo rapporto o questo campo nella mia vita. Ho iniziato un pochettino ma ho mollato volta dopo volta. Adesso questo è colpa mia.
Ma io ho un Salvatore e vengo a Te, Signore, con tutto questo peccato e mi presento a Te con il mio peccato e non con giustificazioni. Accolgo il perdono in Gesù Cristo e poi, mi do da fare nella forza del Signore. Forse non posso mai ricuperare quello che ho perso ma io voglio vivere alla Tua gloria in questo campo e in ogni altro campo da oggi in poi.”
Quella è grinta. Quello è il modo di affrontare problemi che arrivano per trascuratezza o per aver lasciato la carne e non aver affrontato quel problema prima. Quello è prendere piena responsabilità per ciò che è successo. Quello è combattere la carne invece di scusare ciò che è successo, per esempio, “Sì, però, era una stagione di vita con tanti impegni. Sì, però, non c’era tanto tempo…”. Troviamo queste scuse per non affrontare le situazioni e mettere alla luce il nostro peccato.
Se fosse la cosa giusta, Dio mi avrebbe dato la grazia. Se mi giustifico, non affronto il mio peccato accumulato negli anni e do spazio alla mia carne perché l’orgoglio non vuole umiliarsi.
Cosa dice 1 Pietro 5?
“Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi al tempo opportuno,” (1Pietro 5:6 LND)
Questo è quello che vediamo anche in Salmo 51 dove Davide aveva peccato e non dava scuse per il suo peccato. Piuttosto vedeva solo il suo cuore come motivo per il suo peccato. Non ha peccato a causa delle circostanze. Ha peccato perché non stava guardando a Dio.
Quando cadiamo, non facciamo le vittime e non scoraggiamoci al punto di essere depressi. Comportiamoci virilmente nel modo di combattere i peccati.
Nelle brutte influenze
Comportiamoci virilmente anche nel modo di affrontare brutte influenze. Brutte influenze possano essere persone, abitudini, compagnia, media o altro.
Quello che guardi in internet oppure sulla TV può essere una brutta influenza. Quello che ascolti e le persone con cui passi tempo possano essere brutte influenze.
Un’altra brutta influenza sono i falsi pensieri. Quando mi lamento, cosa fa alla mia carne? Fa male alla carne o soddisfa la carne? Quando mi lamento comunico che io merito meglio di questo. Quando mi lamento comunico quanto penso di soffrire. Sto dando spazio alla carne con questi pensieri.
Comportatevi virilmente e fortificatevi nel Signore per combattere pensieri falsi e ingannevoli, e per combattere le brutte influenze nella vita.
Nelle abitudini personali
Un altro campo dove abbiamo bisogno di avere grinta e comportarci virilmente è nelle abitudini personali. Alcuni esempi sono modi di agire, il peso, campi pratici, e come mi impegno nelle mie responsabilità.
Magari sappiamo che il nostro modo di mangiare non è il massimo ma lasciamo tanto spazio alla carne dicendo: “sto cercando di ridurre quanto mangio.” Questo non è comportarsi virilmente. Non è una questione della salute quanto è una questione di non lasciare spazio alla carne.
Oppure dovremmo andare a letto prima ma non abbiamo l’auto-disciplina di farlo.
Può darsi che dovremmo avere più auto-disciplina nel modo di fare e completare lavori.
Comportatevi da veri uomini, virilmente. Riconoscete e combattete il vostro peccato. Chiedete al Signore di aiutarvi.
Nell’affrontare il male, o cose sbagliate
Come affronto situazioni dove la carne non vuole coinvolgersi? Cosa faccio quandoè più facile stare in silenzio, piuttosto che agire? Cosa faccio quando sono tentato a non dire niente,perché non voglio problemi per me stesso?
Consideriamo come nell’Antico Testamento una persona era considerato colpevole se sapeva dell’innocenza di unapersonaaccusato falsamente, ma non diceva nulla a riguardo. Questo è come mentire quando sappiamo qualcosa e non la diciamo.
Non evitiamo di affrontare con grinta il male, le cose sbagliate e situazioni difficili. Comportiamoci virilmente con l’aiuto di Dio.
Nell’evangelizzare
A volte abbiamo timore di evangelizzare e di parlare di Cristo perché non vogliamo essere visti come fanatici. Questo è timore degli uomini anziché timore di Dio.
Comportarmi virilmente e parliamo del nostro Signore, Colui che è morto ed è risorto per noi.
Nei compromessi di dottrina o pratica
Forse siamo tentati a compromettere la nostra dottrina o a fare compromessi in campi pratici.
Può darsi che una donna sa che non dovrebbe portare un vestito immodesto ma non vuole essere vista male, o perché è quello che tutte le altre donne portano. Lei è tentata a compromettere ciò che sa di essere giusto.
Può darsi che un uomo sa che il comportamento dei suoi amici non va bene ma non vuole essere visto come esagerato. Quindi, fa compromessi di tanti tipi.
Questo timore degli uomini si manifesta in tanti altri campi come la decisione di battezzare i figli piccoli e partecipare a riti cattolici oppure no.
Un cammino di fede è un cammino in cui guardiamo avanti, considerando il danno del peccato e il vero costo di NON combattere. Poi, consideriamo il vero valore di camminare per fede, facendo la cosa giusta, anche quando è difficile.
Dobbiamo riconoscere che in ogni campo siamo mancanti e bisognosi dell’amore e della forza che proviene da Dio per essere coraggiosi ed affrontare le battaglie che ci vengono incontro, piuttosto che ignorarle.
Trasmettere questo ai nostri figli
Quanto è importante trasmettere questo ai nostri figli! I giovani di oggi, in linea generale, hanno molta grinta nel combattere la carne? Se hanno un lavoro, perseverano o si lamentano perché non hanno voglia o sono annoiati e stanchi? Hanno il coraggio di essere veri uomini e donne?
Tocca a noi genitori allevarli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore. Trasmettiamo che è giusto fare una determinata cosa non perché uno ha voglia o se la sente. Un vero uomo fa la cosa giusta e grida a Dio per avere forza quando è stanco e non ha voglia.
Per i nostri figli, grinta vuol dire non arrendersi. In senso pratico, vuol dire curare amicizie. Quanti giovani non sanno mantenere buoni rapporti quando ci sono scontri? Non sanno che i rapporti valgono così tanto che vale la pena combattere per mantenerli. Vale la pena combattere per riacquistare la persona. Tanti rapporti non durano perché uno offende l’altro (che è un aspetto che fa parte dei rapporti), e non si reagisce, ci si arrende.
Insegniamo ai figli di vedere il valore dei rapporti affinché combattano per il rapporto.
I rapporti sono grandi doni da Dio. Hanno bisogno di imparare a fare la pace, umiliandosi, confessando il proprio peccato e non pensando solo a quello che ha fatto l’altro. Quanto è importante trasmettere loro l’importanza di combattere la carne!
Questo non succede se i genitori non hanno in mente di trasmettere questi principi e poi, se non sono di esempio. Bisogna avere come traguardo di trasmettere la grinta. Non succede per caso.
Conclusione
Voglio incoraggiare tutti a combattere contro i propri nemici, il più grande dei quali è la carne, il proprio peccato. Resistiamo Satana, tenendo gli occhi su Cristo. Combattiamo l’orgoglio, la pigrizia, l’apatia di lasciar stare situazioni perché non sono facili. Quando vediamo che un rapporto non va bene e che ci stiamo lasciando andare, combattiamo per non dare spazio alla carne.
Il costo di non combattere è altissimo ed è terribile. Il beneficio di combattere è eterno. Il combattimento è duro, doloroso e costoso, ma vale la pena. Non combattere porta solo disastri.
Non nascondiamoci dai problemi. Affrontiamoli nella forza di Dio e con trasparenza perché abbiamo bisogno gli uni degli altri.
Comportatevi virilmente. State fermi nella fede. Fortificatevi nel Signore e nella forza della Sua potenza.