Come stai andando nel tuo cammino cristiano? È molto facile avere un’idea falsa della nostra condizione. Possiamo credere di camminare bene, in base a certi aspetti della vita, quando in realtà, abbiamo altri campi che non vanno bene.
Negli ultimi sermoni, stiamo studiando la santificazione. Come brano, abbiamo considerato un brano in Filippesi 2 che ci mostra sia la nostra responsabilità, sia l’impegno di Dio.
Seguite mentre leggo Filippesi 2:12,13. Notate che questo brano comprende sia la nostra responsabilità nella salvezza, sia una parte di quello che Dio fa. Leggo Filippesi 2:12,13.
“12 Perciò, miei cari, come mi avete sempre ubbidito non solo quando ero presente, ma molto più ora che sono assente, compite la vostra salvezza con timore e tremore, 13 poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l’operare, per il suo beneplacito.” (Filippesi 2:12-13 LND)
È assolutamente essenziale che teniamo in mente sia la nostra responsabilità, quello di compiere la nostra salvezza con timore e tremore, sia quello che Dio fa, che è operare in nome di volere e l'operare, per il suo beneplacito.
Quindi, dobbiamo noi impegnarci a compiere la nostra salvezza. Ovvero dobbiamo impegnarci a crescere nella santità, perché questo è un frutto della vera salvezza.
Allo stesso tempo, dobbiamo sapere che è Dio che opera in noi sia il volere che l'operare, e tutto questo per il suo beneplacito. Non potremmo mai crescere nella santità se dipendesse solo da noi. Dobbiamo assolutamente confidare in Dio.
Però, come dicevo, è anche importante concentrare sulla nostra responsabilità, la nostra parte. Dobbiamo combattere, o come dichiara questo versetto, dobbiamo compiere la nostra salvezza con timore e tremore. Quindi, per quanto è fondamentale dipendere da Dio, allo stesso tempo, dobbiamo combattere con tutta la nostra forza, con timore e tremore. Solo così possiamo crescere in santità, e onestamente, solo così possiamo avere frutto di essere veramente salvati.
Infatti, come possiamo sapere di essere salvati? Non è per qualcosa che è successo tempo fa. La certezza della salvezza non è basata su una decisione nostra di tempo fa. Piuttosto, la certezza della salvezza è il nostro rapporto con Gesù Cristo oggi. Noi sappiamo di essere salvati perché sappiamo di dipendere dall'opera di Gesù Cristo per la nostra salvezza e la nostra giustizia. È una fede vivente in Gesù che conferma la nostra salvezza, non un atto storico.
Però, e questo è fondamentale ricordare, se veramente dipendiamo da Gesù, se veramente confidiamo in Gesù, questo trasforma la nostra vita. La vera salvezza produce un cammino di impegno, con timore e tremore.
E perciò, dobbiamo impegnarci con tutto il nostro cuore per compiere la nostra salvezza con timore e tremore. È assolutamente essenziale avere chiaro frutto della salvezza. Se non abbiamo frutto della salvezza, è anche impossibile avere la piena pace di essere salvati.
Allora, in questo studio, iniziando con la base che è Dio che opera in ogni vero credente il volere e l'operare, per il suo beneplacito, vorrei considerare insieme alcuni aspetti pratici su come possiamo compiere la nostra salvezza con timore e tremore.
Esaminarci
Un aspetto importante di come riconoscere se stiamo camminando bene nella salvezza, che è un frutto della vera salvezza, è quando valutiamo la nostra vita e il nostro cammino.
Cioè, è facile solo dire “io credo in Gesù Cristo”. Però, ci vuole più che solo dire di credere in Cristo. Veramente credere in Cristo, veramente conoscere Cristo personalmente, come Signore e Salvatore, produce una vita trasformata. Se non c’è una vita trasformata, non c’è vera evidenza che conosciamo Cristo.
In 1Giovanni 2:4,5, leggiamo della vita trasformata di ogni vero credente:
“4 Chi dice: "Io l’ho conosciuto," e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui. 5 Ma chi osserva la sua parola, l’amore di Dio in lui è perfetto. Da questo conosciamo che siamo in lui.” (1Giovanni 2:4-5 LND)
Perciò, è chiaro che quando uno veramente conosce Cristo, ovvero quando uno è veramente salvato, avrà un nuovo cammino. Camminerà in santità. Come stile di vita, osserverà i comandamenti di Dio.
Allora, consideriamo se noi osserviamo i comandamenti di Dio. Consideriamo se veramente camminiamo nella luce. È importante per ogni credente di esaminarsi. È anche importante per ogni credente di chiedere a Dio di metterlo alla prova. In Salmo 139, l'autore chiede a Dio di esaminarlo. Vuole riconoscere se veramente c’è chiaro frutto nella sua vita. Ascoltate mentre leggo Salmo 139:23,24.
“23 Investigami, O DIO, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri; 24 e vedi se vi è in me alcuna via iniqua, e guidami per la via eterna.” (Salmo 139:23-24 LND)
Non dobbiamo solo presumere che camminiamo bene. Non dobbiamo solo credere secondo un nostro metro che il nostro comportamento va bene. Come dice questo Salmo, prima di tutto dobbiamo chiedere a Dio di investigarci. Molto spesso non riconosciamo peccati della nostra vita, o non riconosciamo campi in cui dobbiamo crescere.
Poi, dobbiamo veramente considerare il nostro comportamento alla luce dell'insegnamento di Dio. La vera crescita spirituale non è una questione di solo conoscere tanto dottrina. È una questione di rispecchiare Cristo in ogni aspetto della vita. In Aggeo, Dio ci comanda a considerare bene il nostro comportamento. Leggo Aggeo 1:5.
“Perciò ora dice l’Eterno degli eserciti: "Considerate bene il vostro comportamento!” (Aggeo 1:5 LND)
Dio ci comanda a considerare bene il nostro comportamento. È proprio vero che ogni aspetto del nostro comportamento rispecchia Gesù Cristo? È proprio vero che il modo in cui ci comportiamo, quello che facciamo, e l'atteggiamento che abbiamo, è tutto veramente secondo gli insegnamenti di Dio? Ecco perché Dio non solo dice considerate il vostro comportamento, ma dice considerate bene il vostro comportamento.
Nel famoso brano in 1Corinzi 11, dove impariamo come celebrare la cena del Signore, c'è un forte insegnamento di esaminarci prima di prendere la cena, per non peccare contro Dio. Certamente, considerando la serietà di questo insegnamento, e che non esaminarci potrebbe portare alla malattia o anche la morte, questo vuol dire esaminarsi con grande cura. Vi leggo 1Corinzi 11:26-32.
“26 Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga. 27 Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. 28 Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, 29 poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso, non discernendo il corpo del Signore. 30 Per questa ragione fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono. 31 Perché se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati. 32 Ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, affinché non siamo condannati col mondo.” (1Corinzi 11:26-32 LND)
Dobbiamo esaminarci, non con un metro nostro, ma con il metro di Dio. Dobbiamo esaminarci con cura, con umiltà, con cuori aperti.
In Galati 6, l'apostolo Paolo parla del fatto che non dobbiamo confrontarci con le altre, in questo contesto gli altri che vanno come noi o fanno meno di noi. La nostra tendenza umana e di voler vederci bene. Vogliamo vantarci, almeno dentro di noi vedendoci bravi, credendo di camminare bene. Tramite Paolo, Dio ci comanda a esaminare attentamente il frutto della nostra vita, per poter vantarci, non nel senso di orgoglio, ma nel senso di riconoscere che grazie a Dio abbiamo un frutto. Se ci confrontiamo con le altre, molto spesso possiamo sembrare di essere avanti agli altri. Leggo questo versetto, che troviamo in Galati 6:4.
“Ora esamini ciascuno l’opera sua, e allora avrà ragione di vantarsi solamente di se stesso e non nei confronti degli altri.” (Galati 6:4 LND)
Noi come chiesa abbiamo vari campi in cui potremmo avere qualche rischio di cadere nel peccato di cui Paolo ci avverte. Per esempio, abbiamo avuto negli anni molto insegnamento su come allevare i figli. E perciò, per grazia, solamente per grazia, possiamo arrivare ad avere famiglie abbastanza ordinate. Se poi ci confrontiamo con altre famiglie che hanno avuto meno insegnamento di noi, possiamo credere di andare molto bene. Facilmente potremo vantarci nei nostri cuori, facendo un confronto e vedendo che siamo avanti a certi altri in qualche campo.
Il problema con questo tipo di confronto è che guardando agli altri, che vivono simili noi oppure sono dietro a noi, possiamo vederci avanti a quello che siamo veramente. E perciò, è importante esaminare con cura la propria opera, la propria vita, alla luce delle Scritture, per vedere come stiamo andando.
Come esempio di una Chiesa che sembrava di andare molto bene, quando in realtà non andava bene, c’era la Chiesa di Efeso. Rileggo quello che Cristo dichiara a questa chiesa in Apocalisse 2:1-7. Notate che questa chiesa aveva tantissimi pregi, però, Cristo vedeva un campo in cui mancavano, e per lui, quel campo era così grave che egli diceva che avrebbe tolto il candelabro da loro, se non si fossero ravveduti. Leggo Apocalisse 2:1-7
“1 "All’angelo della chiesa in Efeso scrivi: queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. 2 Io conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi, e hai messo alla prova coloro che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. 3 Tu hai sopportato, hai costanza e per amore del mio nome ti sei affaticato senza stancarti. 4 Ma io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore. 5 Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa’ le opere di prima; se no verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi. 6 Tuttavia hai questo, che odi le opere dei Nicolaiti, che odio anch’io. 7 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare dell’albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio".” (Apocalisse 2:1-7 LND)
Quindi, dobbiamo avere cuori umili per poter crescere. Dobbiamo avere un concetto sobrio di noi stessi, per non vederci meglio di quello che siamo. Solamente così possiamo crescere, per avere una vita cristiana che vale. Solo così possono veramente portare il frutto alla gloria di Dio.
Zelanti nelle Buone Opere
Ci sono tanti campi da valutare per considerare come stiamo camminando. Spesso, ci sono peccati difficili da riconoscere.
In ogni epoca e in ogni società ci sono certi peccati che tendono ad essere più comuni di altri. Oggi, viviamo in un'epoca in cui vari peccati sono parte della società, e troppo spesso, parte della vita di tanti credenti. Per esempio, oggi, nella società non si segue minimamente in ruoli per l'uomo e la donna che Dio ha stabilito. Nella nostra società, la società insegna di vivere cercando di soddisfare la carne. Per questo, oggi tanti vedono il lavoro come qualcosa di poco piacevole, e cercano di trovare un lavoro piacevole. Però, dobbiamo ricordare che dopo il peccato di Adamo, Dio ha dichiarato che l'uomo mangerebbe dal sudore dalla fronte. Ha dichiarato che avrebbe fatica e tribolazioni tutti i giorni. Il mondo è così a causa del peccato, questo è il mondo in cui viviamo. Non dobbiamo sperare in un mondo che non esiste.
Piuttosto, dobbiamo trovare gioia in quello che facciamo, nonostante che è una fatica.
Quindi, se vogliamo esaminarci dobbiamo esaminarci in ogni campo della vita, non in base a quello che è normale intorno a noi, ma in base a quello che Dio ci insegna.
Per esempio, il mondo intorno a noi insegna che ognuno dovrebbe vivere per se stesso. Invece, Dio ci insegna che la verità cristiana è una vita in cui abbondiamo in buone opere. Dio ci ha salvati affinché portiamo molto frutto. Ci sono tantissimi brani che parla di questo. Leggo solo alcuni versetti per ricordarci l'importanza di avere una vita che abbonda in opere buone. Per primo, leggo 2Corinzi 9:8.
“Ora Dio è potente di fare abbondare in voi ogni grazia affinché, avendo sempre il sufficiente in ogni cosa, voi abbondiate per ogni buona opera,” (2Corinzi 9:8 LND)
La grazia di Dio che abbonda in noi ci porta ad abbondare in ogni buona opera. Questa è il frutto di avere la grazia di Dio in noi.
Siamo salvati per grazia, non per opere. Ma questa grazia che ci salva produce in noi una vita di buone opere. Leggo un brano ben conosciuto, che spiega questo, che è Efesini 2:8-10.
“8 Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori. 10 Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, affinché camminiamo in esse.” (Efesini 2:8-10 LND)
Siamo salvati solamente per grazia, ma la grazia che salva produce una vita in cui camminiamo nelle buone opere.
Gesù Cristo ci ha salvati, per avere un popolo che appartiene a Lui, zelanti nelle buone opere. Leggo Tito 2:13,14.
“13 aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo, 14 il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere.” (Tito 2:13-14 LND)
Per esaminarci, dobbiamo tenere ben presente qual è il metro di Dio. Gesù Cristo ci ha salvato finché siamo zelanti nelle buone opere. Se non siamo zelanti nelle buone opere, non stiamo camminando bene, indipendentemente di qualunque altro aspetto nostra vita. L'unico modo di camminare bene è di camminare bene in ogni campo della vita. Questo è quello che abbiamo capito con l'esempio della chiesa di Efeso in Apocalisse 2.
Parlando di buone opere, è importante ricordare che dobbiamo affaticarci, però, è con la forza di Cristo che opera in noi con potenza. Vi leggo le parole di Paolo in Colossesi 1:27-29. Notate attentamente da dove veniva la sua forza.
“27 ai quali Dio ha voluto far conoscere quali siano le ricchezze della gloria di questo mistero fra i gentili, che è Cristo in voi, speranza di gloria, 28 che noi annunziamo, ammonendo e ammaestrando ogni uomo in ogni sapienza, per presentare ogni uomo perfetto in Cristo Gesù; 29 e per questo mi affatico combattendo con la sua forza che opera in me con potenza.” (Colossesi 1:27-29 LND)
Quando Paolo pregava per i credenti in Colosse, una preghiera che vale anche per noi, era affinché possiamo camminare in modo degno del Signore, portando frutto in ogni opera buona, e crescendo nella conoscenza di Dio. Leggo il contenuto della preghiera di Paolo in Colossesi 1:9-10.
“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio,” (Colossesi 1:9-10 LND)
Quindi, alla domanda "come sta andando la tua vita in Cristo"?, un aspetto importante da considerare è se la tua vita sta abbondando in buone opere. Questo è un frutto della vera salvezza. Se questo manca, è di esaminare il tuo cuore, per vedere quello che deve cambiare.
Imitare gli altri
La Bibbia ci insegna che uno modo molto importante per crescere nella santità è di imitare coloro che camminano bene. In altre parole, dovremmo notare coloro che hanno un cammino più come Cristo di quando abbiamo noi, ed imitarli. L'apostolo Paolo dichiara questo più volte. Vi leggo 1Corinzi 4:16, e poi 1Corinzi 11:1.
“Vi esorto dunque a divenire miei imitatori.” (1Corinzi 4:16 LND)
“Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo.” (1Corinzi 11:1 LND)
Il 2Tessalonicesi Paolo esorta i credenti a imitare non solo lui, ma anche i suoi collaboratori. I credenti avevano visto la loro vita, e visto che era una vita ordinata e conforme agli insegnamenti di Dio, Paolo comandava loro a vivere ad imitare loro. Leggo 2Tessalonicesi 3:7.
“Voi stessi infatti sapete in qual modo dovete imitarci, perché non ci siamo comportati disordinatamente fra di voi,” (2Tessalonicesi 3:7 LND)
In Filippesi 3, Paolo comanda i credenti di imitare lui, e non solo, ma a considerare coloro che camminavano bene, come Paolo. Quel considerare era un altro modo da dire di tener conto di come camminavano, per camminare così. Perciò, Paolo stava comandando ai credenti di imitare sia lui che i credenti in mezzo a loro che camminavano bene. Leggo Filippesi 3:17.
“Siate miei imitatori, fratelli, e considerate coloro che camminano così, secondo l’esempio che avete in noi.” (Filippesi 3:17 LND)
Gli anziani
Quindi, è importante per noi di riconoscere chi cammina bene, e poi, di imitare la loro vita. Questo è uno dei mezzi principali per mezzo del quale possiamo crescere.
Quando si tratta degli anziani della Chiesa, loro devono avere vite che sono degne da imitare. Per esempio, in Ebrei 13:7, Dio ci comanda a imitare la fede, ovvero la vita, dei nostri conduttori. Leggo Ebrei 13:7.
“Ricordatevi dei vostri conduttori, che vi hanno annunziato la parola di Dio e, considerando il risultato della loro condotta, imitate la loro fede.” (Ebrei 13:7 LND)
In 1Pietro 5, Pietro esorta gli anziani ad essere modelli per il gregge, ovvero, a vivere in modo che i credenti possono imitarli in ogni campo della vita. Vi leggo 1Pietro 5:1-3.
“1 Esorto gli anziani che sono fra voi io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sono anche partecipe della gloria che dev’essere rivelata: 2 pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà, 3 e non come signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge.” (1Pietro 5:1-3 LND)
Gli anziani devono essere modelli per il gregge, devono avere vite che gli altri possono imitare per assomigliare di più a Gesù Cristo.
Come va la tua vita? Le persone intorno a te possono imitare te per assomigliare di più a Gesù Cristo? Imitando te, le persone diventano più come Cristo?
Anche un giovane credente dovrebbe camminare in tal modo di essere un buon esempio per gli altri. Ascoltate le parole che l'apostolo Paolo scrisse a Timoteo, per quanto riguarda come doveva vivere. Leggo 1Timoteo 4:12.
“Nessuno disprezzi la tua giovinezza, ma divieni esempio ai fedeli nella parola, nella condotta, nell’amore, nello Spirito, nella fede e nella castità.” (1Timoteo 4:12 LND)
Nonostante che Timoteo era giovane, doveva diventare un esempio per gli altri credenti. E quindi, anche se tu sei giovane, è importante avere una vita così coerente che puoi essere un buon esempio per altri credenti. Dovremmo tutti mirare ad avere una vita così santa che gli altri vedono Cristo in noi, in ogni aspetto della nostra vita.
Questo vuol dire che dovremo avere ragionamenti che rispecchino Cristo. I nostri pensieri dovrebbero rispecchiare Cristo.
Dovremmo avere atteggiamenti che rispecchino Cristo. Il nostro modo di pensare e ragionare dovrebbe rispecchiare Cristo. Dovremmo avere reazioni che rispecchino Cristo. Dovremmo reagire alle ingiustizie e le provocazioni con pazienza, senza agitarci o stancarci. Questo è perché confidiamo in Dio.
Infatti, è molto importante capire che l'unico modo di vivere così e quando confidiamo in Dio. Non si può vivere così nella carne. Solamente un cammino in spirito, camminando umilmente con fede in Dio ci porterà a vivere così.
Altri campi della Vita
Ci sono tanti altri campi della vita che dobbiamo considerare per riconoscere se veramente stiamo camminando bene o no.
Conosciamo i comandamenti di non mormorare o lamentarci. Ci sono tanti brani che parlano del peccato dell'orgoglio. Ci sono brani che parlano di purezza. Ci sono brani che parlano di non desiderare le cose materiali. Ci sono tanti brani che parlano dell'importanza di camminare nei nostri ruoli come uomini e donne. Ci sono brani che parlano di come comportarci gli uni con gli altri.
Il punto in tutto questo è che è importante per noi di esaminarci attentamente, per vedere come stiamo veramente andando nel nostro cammino cristiano. Come metro non dobbiamo confrontarci con la massa di altri credenti intorno a noi, perché spesso, quel metro potrebbe farci credere di andare bene quando in realtà non andiamo bene, solo perché andiamo meglio o come gli altri in certi campi. Piuttosto, dobbiamo usare la Parola di Dio come il nostro metro. E poi, dobbiamo guardare a coloro che camminano veramente in modo che assomiglia la Parola di Dio, e assomigliano a Gesù Cristo, per poi imitare la loro fede e il loro cammino.
Allora, per poter camminare nella santità, dobbiamo riconoscere dove noi non stiamo camminando in santità. L'unico modo di crescere è di capire dove ancora manchiamo. Finché vogliamo vederci bene, non cresceremo. E quando siamo pronti a riconoscere dove siamo deboli e dove manchiamo che possiamo fare progresso.
Ricordiamo che l'unico modo di abbondare nella gioia della salvezza e quando la nostra vita assomiglia sempre di più Gesù Cristo. E quando la nostra vita porta molto frutto che la nostra gioia sarà completa. Chiudo leggendo Giovanni 15:1-11. Notate che Gesù sta parlando di come possiamo portare molto frutto. E ci scrive queste cose affinché la sua gioia dimori in noi e la nostra gioia sia completa. Quindi, la nostra gioia sarà completa quando noi abbiamo vite che portano molto frutto alla gloria di Dio. Seguite mentre leggo Giovanni 15:1-11.
“1 "Io sono la vera vite e il Padre mio è l’agricoltore. 2 Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo pota affinché ne porti ancora di più. 3 Voi siete già mondi a motivo della parola che vi ho annunziata. 4 Dimorate in me e io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me. 5 Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me è gettato via come il tralcio e si secca; poi questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e sono bruciati. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto, 8 In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli, 9 Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi; dimorate nel mio amore. 10 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. 11 Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa.” (Giovanni 15:1-11 LND)
O che possiamo avere vite in cui le nostre vite abbondano di frutto per la gloria di Dio. Lo scopo della vita non è di avere piacere, è di avere gioia. Soddisfare la carne ci dà piacere. Essere spesi alla gloria di Dio portando tanto frutto ci porta gioia.
Prego che ognuno si esaminerà, non solo adesso, ma durante tutta la vita, in modo di continuare ad essere sempre di più conformati all’immagine di Cristo.