Qual è la benedizione più grande che si riceve insieme alla salvezza? Certamente ce ne sono tantissime, ma quella più grande, quella che supera ogni altra benedizione è il privilegio di essere in comunione con Dio.
Quando Dio ci salva, perdona i nostri peccati e questo ci permette di entrare in comunione con Dio stesso per mezzo di Gesù Cristo. Questa è la benedizione più grande che sia possibile ricevere.
Ciò che soddisferà il nostro cuore, ora e per tutta l'eternità e che lo farà più di ogni altra cosa, è di stare in comunione con Dio.
Ricordate che la salvezza è l'essere riconciliati con Dio! La gioia più grande dell'eternità sarà di stare nella presenza di Dio. Perciò la benedizione più grande in questa vita è di avere vera comunione con Dio. Noi, in quanto creature, possiamo letteralmente essere in comunione con in Sovrano Creatore di tutto; che grande privilegio è questo!
Essere in comunione con Dio supera qualsiasi altra benedizione. Supera la benedizione di godere della presenza di persone a noi care, supera la buona salute, supera la benedizione di poter servire il Signore, supera ogni benedizione terrena che possiamo avere.
La cosa peggiore
E' importante tenere presente che solo una stretta comunione con Dio può soddisfare il tuo cuore. Se la tua comunione con Dio è ostacolata, il tuo cuore non sarà mai soddisfatto e non avrai mai la vera pace di Dio, almeno finché la comunione stessa è interrotta. La cosa peggiore che può succedere ad un credente è proprio di vedere interrotta la propria comunione con Dio.
Perché è così terribile
Se la tua comunione con Dio è ostacolata, la tua vita cristiana è solo una facciata che potrebbe sembrare integra dal di fuori, ma ti lascia vuoto dentro. Finché un credente non sarà in stretta comunione con Dio, non avrà il frutto dello spirito, non avrà né gioia né pace, non potrà produrre quel frutto che dura e, anche se si impegnerà tantissimo e magari lo farà anche con tanta fatica e sacrificio, sarà tutto inutile!
Ostacoli
E' dunque importantissimo essere in comunione con Dio e perciò è importante capire ciò che può ostacolarci da questa comunione.
Prima di tutto c'è una stupenda verità da riconoscere. Le tante cose brutte che possono succederci non possono mai e poi mai ostacolare la nostra comunione con Dio. Per esempio, le prove e le difficoltà, in sé e per sé, non possono ostacolare la nostra comunione con Dio!
Per intenderci, in sé, una grave malattia, pur essendo una prova dura, non mi ostacola dall'avere comunione con Dio. Se ho una situazione a lavoro molto difficile, in sé, essa non mi ostacola dall'avere comunione con Dio, anzi potrebbe spingermi ad avere una più profonda comunione. Se ho problemi di famiglia, se subisco ingiustizie, nessuna di queste cose, di per sé, mi ostacola da una preziosa e profonda comunione con Dio.
Similmente, nemici e persecuzioni non possono ostacolare la nostra comunione con Dio. Nemmeno Satana può ostacolare la nostra comunione con Dio. Vediamo tanti esempi di questo nella Bibbia.
Però, c’è qualcosa che può ostacolarci dal godere dei benefici dell’amore di Dio. C’è qualcosa che può interrompere la nostra comunione con Dio, che è la più grande benedizione della vita. Cos’è che può ostacolarci dall'avere comunione con Dio?
Ciò che ostacola la nostra comunione con Dio è il nostro peccato! Il peccato non confessato di cuore crea una barriera che ci fa perdere comunione con Dio. Dio è un Dio SANTO e il peccato ci separa dalla comunione con Lui finché esso non viene confessato di cuore.
Tenete in mente che, quando la comunione con Dio è interrotta, la vita cristiana non ha senso. Può avere ancora l'apparenza di andare bene, ma manca il cuore della vita in Cristo.
Quindi, i nostri peccati non confessati ci ostacolano dalla comunione con Dio. I nostri peccati ci ostacolano dalla benedizione più grande.
Quanto è stolto aggrapparci ad un peccato, anziché rinunciare totalmente al peccato per aggrapparci a Dio!
Come paragone, pensate alla comunione che un uomo può godere con sua moglie e i suoi figli. Se egli pecca contro la moglie con l'infedeltà, finché resta schiavo di quel peccato non può godere di una vera comunione con lei. Può fare tante cose con la sua famiglia, ma la vera comunione con essa non ci sarà finché non si ravvede, confessa il suo peccato e riceve il perdono.
Similmente, quando noi pecchiamo contro Dio, finché non confessiamo di cuore quel peccato, la nostra comunione con Dio sarà interrotta.
Ogni peccato è grave
O fratelli e sorelle, tenete bene in mente che qualsiasi peccato non veramente confessato ci separa dalla comunione con Dio. Questo avviene perché Dio è assolutamente santo! Nella Bibbia la santità di Dio è vista come un fuoco che consuma. Perciò ogni nostro peccato è terribile!
Non esistono piccoli peccati agli occhi di Dio. Leggo due versetti per aiutarci a comprendere questo:
“Tu hai gli occhi troppo puri per vedere il male e non puoi guardare l’iniquità.” (Habacuc 1:13 LND)
“perché tu non sei un Dio che prende piacere nell’empietà; con te non può dimorare il male.” (Salmo 5:4 LND).
Ogni peccato è terribile agli occhi di Dio. Se non vediamo il nostro peccato come terribile, non possiamo confessarlo di cuore e, finché rimaniamo così, non potremo avere una vera comunione con Dio.
Esempio biblico
Tu capisci qualcosa di quanto i tuoi peccati sono terribili?
Qual è l'ultima volta che sei stato veramente afflitto a causa del tuo peccato? Qual è l'ultima volta che hai pianto per quanto sei stato aggravato per un tuo peccato?
Il nostro peccato, ogni peccato, ha mandato Gesù Cristo alla croce. Nessun peccato potrebbe essere perdonato se non con il sacrificio di Gesù Cristo. Capire veramente questo ci farà avere profonda tristezza quando pecchiamo.
Possiamo capire meglio quanto il peccato è grave guardando alcuni esempi in cui degli uomini di Dio riconoscono la gravità del peccato e piangono amaramente.
Per esempio, pensiamo a Pietro la notte in cui Gesù fu arrestato. Poco prima, proprio lui stesso aveva dichiarato che, anche se tutti gli altri avessero abbandonato Gesù, egli Gli sarebbe rimasto fedele. Poi, alcune ore più tardi, nel cortile del sommo sacerdote, quando fu detto che Pietro era un seguace di Gesù, ben tre volte egli negò con giuramento di conoscerLo. Leggo l'ultima volta in cui Pietro fece questo. Notate l'angoscia del suo cuore quando riconobbe il suo peccato:
“74 Allora egli cominciò a maledire e a giurare, dicendo: "Io non conosco quell’uomo". E in quell’istante il gallo cantò. 75 Allora Pietro si ricordò di quello che Gesù gli aveva detto: "Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte". Ed egli uscì, e pianse amaramente.” (Matteo 26:69-75 LND).
Pietro, riconoscendo che aveva peccato contro Dio, pianse amaramente. Egli vedeva la gravità del suo peccato e questo lo portò a piangere amaramente. Essere amareggiato per il nostro peccato è un aspetto del confessare veramente un peccato.
Guardiamo anche l'esempio di Davide. Davide godeva di una stretta comunione con Dio. Poi Davide peccò, perdendo così la sua comunione con Dio. Ci sono tanti Salmi di Davide che parlano del suo peccato. Vorrei leggere un paio di versetti scritti da Davide e tratti dal Salmo 38:
“1 O Eterno, non sgridarmi nella tua indignazione, e non punirmi nella tua ira. 2 Poiché le tue frecce mi hanno trafitto, e la tua mano mi schiaccia. 3 Non c’è nulla di sano nella mia carne, a causa della tua ira; non c’è requie alcuna nelle mie ossa, a causa del mio peccato. 4 Le mie iniquità infatti superano il mio capo; sono come un grave carico, troppo pesante per me. 5 Le mie piaghe sono fetide e purulenti per la mia follia. 6 Sono tutto ricurvo e abbattuto, vado in giro tutto il giorno facendo cordoglio, 7 perché i miei lombi sono pieni d’infiammazione, e non vi è nulla di sano nella mia carne. 8 Sono sfinito e contuso; ruggisco per il fremito del mio cuore.” (Salmo 38:1-8 LND).
“17 Mentre sono sul punto di cadere e il mio dolore è continuamente davanti a me, 18 mentre confesso il mio peccato e sono angosciato per la mia colpa,” (Salmo 38:17-18 LND).
Ci sono tanti altri Salmi che parlano di questo argomento, ma credo che il punto della questione sia chiaro. Davide era angosciato a causa della sua colpa. Davide capiva quanto era grave il suo peccato e questo dolore lo portava ad avere grande sofferenza nel suo cuore.
I punti principali
Fratelli, quando guardiamo questi esempi e tanti altri nella Bibbia, diventa chiaro che qualsiasi peccato è una cosa terribile e grave.
Quindi dobbiamo capire di più quanto i nostri peccati sono gravi. Solamente così possiamo veramente confessarli per poter godere la meravigliosa comunione con Dio in Cristo Gesù.
Come possiamo avere questo tipo di cuore?
Vorrei elencare alcune cose che possono aiutarci ad avere il cuore che Dio vuole, un cuore pronto a riconoscere la gravità del peccato.
1. Passare più tempo confessando i peccati
La prima cosa che dobbiamo fare è passare più tempo, durante le nostre preghiere, confessando i nostri peccati. In passato ho ribadito varie volte che le nostre preghiere dovrebbero essere caratterizzate da vari aspetti, tutti molto importanti. Vediamo questo nelle preghiere della Bibbia. Servono l’adorazione, la confessione, il ringraziamento e le suppliche. Oggi, nel contesto di questo sermone, voglio sottolineare la confessione. È importante che la confessione sia una parte importante delle nostre preghiere. Noi pecchiamo ogni giorno e il peccato ostacola la nostra comunione con Dio. Perciò è importante che prendiamo il giusto tempo per confessare di vero cuore i nostri peccati. Non è una cosa che si può fare in dieci secondi. Piuttosto essa richiede attenzione ed un cuore sensibile.
2. Confessare i nostri peccati specificamente e in modo dettagliato
Il secondo punto consiste nel confessare i nostri peccati in modo molto specifico. Per esempio, non dovremmo solamente chiedere perdono per il peccato di aver agito male. Dovremmo dire specificamente COME abbiamo agito male. Ad esempio, se ho avuto uno scontro verbale con qualcuno, non basta dire a Dio: “Signore, perdonami che ho agito male!”. Dovrei specificare COME ho agito male. Se ho parlato con durezza, dovrei confessarlo. Se avevo orgoglio nel cuore, dovrei confessarlo specificamente. Se ho esagerato, dovrei confessare anche quello, perché Dio ci chiama a parlare con onestà. Dovrei confessare specificamente ognuno dei peccati che ho commesso in quell'incontro, sia quelli visibili che quelli che erano nel mio cuore. Chiaramente, se ho confessato di aver fatto qualcosa di male contro una persona, devo anche confessare, in modo specifico, i miei peccati a quella persona.
È fondamentale ricordare che Dio vede non solo quando pecchiamo con le nostre azioni e le nostre parole, ma anche quando teniamo un peccato nascosto nel cuore. Perciò, se ho avuto un atteggiamento sbagliato nei confronti di qualcuno, anche se nei suoi riguardi mi sono comportato trattenendomi dal fare del male, in realtà ho peccato nel mio cuore e quindi devo confessare anche quel peccato a Dio. Alle persone, invece, bisogna confessare le nostre azioni e le nostre parole.
Se mi vergogno di parlare di Dio, dovrei confessare questo peccato specificamente a Dio. Se non prendo il giusto tempo per leggere la Parola di Dio o per fare qualcos’altro che avrei dovuto fare, dovrei confessarlo specificamente, sia la mancanza di quello che avrei dovuto fare, sia il peccato di aver dato troppo importanza a quello che ho fatto al posto di prendere il giusto tempo per Dio.
Se non mantengo la parola, dovrei valutare bene questa cosa perché forse avrò da confessare il fatto di essere stato anche egoista, in quanto non stavo pensando all’altra persona. Troppo spesso, passando sopra i nostri peccati in modo veloce e vago, non sentiamo il peso di quello che abbiamo fatto contro Dio. Invece, quando pensiamo specificamente al nostro peccato, questo ci aiuta a capire la gravità di quello che abbiamo fatto contro Dio e ci aiuta a riconoscere altri peccati legati a quello più visibile.
Il punto di ciò che sto dicendo qui è semplice: la Bibbia ci insegna a confessare i nostri peccati. Questo vuol dire confessare specificamente ogni nostro peccato. Non basta dire: “Dio, perdonami per i miei peccati”. Egli vuole che elenchiamo specificamente i nostri peccati.
3. Ricordare le sofferenze di Cristo
C’è un’altra cosa che può aiutarci ad odiare veramente i nostri peccati. Ogni tanto, mentre stiamo confessando i nostri peccati, dovremmo prendere del tempo per riflettere sulle sofferenze di Cristo, ovvero, meditare su quanto è costato a Cristo comprarci il perdono.
Certamente, una parte delle sofferenze di Cristo erano le sofferenze fisiche che Gesù ha subito. Bisogna ricordare come i soldati Gli avevano dato tante botte sulla testa con un bastone. Ricordate pure come la corona di spine tagliava la Sua testa e l'atroce dolore dei chiodi che hanno forato le Sue mani ed i Suoi piedi. Poi c’era il terribile dolore che dovette affrontare mentre era appeso sulla croce. Teniamo sempre a mente che la morte di croce è una delle morti più terribili che esista.
Però, dobbiamo anche ricordare gli altri modi in cui Gesù soffriva per pagare la condanna del nostro peccato. Egli è stato abbandonato da tutti. Egli fu abbandonato dai Suoi amici, i discepoli e, cosa peggiore di tutte, dal Padre Suo in cielo. C’era dunque in Lui la sofferenza del sapere di essere solo in un momento estremamente difficile. Nessuno è stato con Gesù nella Sua morte perché il Padre stesso ha riversato la Sua ira su Cristo.
Infatti, la sofferenza peggiore di Gesù era rappresentata dalla Sua separazione dal Padre. Da tutta l'eternità passata, Gesù aveva sempre goduto perfetta comunione con il Padre. Quando stava sulla croce doveva soffrire la cosa più terribile possibile, la separazione da Dio Padre. Gesù subiva l’ira di Dio che era destinata a noi a causa dei nostri peccati. Gesù ha perso temporaneamente la comunione con il Padre per permettere a noi di entrare in comunione con il Padre.
Quando riflettiamo su tutte queste cose, dovremmo chiederci: alla luce di tutto quello che Gesù Cristo ha subito ed ha sofferto per salvarmi dai miei peccati, devo continuare a peccare?
Anche se la risposta è palese, ci serve farci questa domanda e valutare seriamente la risposta. Capire meglio quanto il nostro peccato è abominevole ed ha causato la sofferenza di Cristo ci aiuta a comprendere il peccato per quello che è e a rigettarlo completamente.
Quello che non basta
Ora vorrei portare questo discorso proprio a livello pratico, a come cioè viviamo giorno per giorno e vorrei mostrarvi cosa vuol dire, in pratica, confessare in modo specifico i nostri peccati.
Come credenti, uno dei nostri sbagli più gravi è quello di cercare di risolvere il problema del nostro peccato a modo nostro, non come Dio ha comandato. Spesso, quando abbiamo peccato, cerchiamo di rimediare, magari migliorando il nostro comportamento, senza confessare specificamente il nostro peccato. Per quanto è una buona cosa cercare di migliorare il nostro comportamento, non è questo quello che il Signore ci comanda di fare per essere perdonati.
Piuttosto, Dio ci comanda di confessare il nostri peccati, ovvero di riconoscere specificamente il nostro peccato e confessarLo a Lui. Smettere di compiere il peccato, per quanto è buono, non è la stessa cosa di confessare il peccato stesso!
Esempi di questo comportamento
Vorrei darvi degli esempi pratici di questo tipo di comportamento.
Per esempio, uno ha un muso lungo o si lamenta. Poi riconosce che il suo comportamento è peccato, o almeno che è sbagliato, e comincia ad essere gentile, a sorridere, a comportarsi in modo molto migliore.
Certamente, è cosa buona che costui si comporti in modo migliore, ma, così facendo, non ha comunque risolto il problema del suo peccato.
Che cosa dovrebbe fare? Dovrebbe riconoscere il suo peccato di lamentarsi, sia che l'ha fatto solo con i suoi pensieri, sia che l'ha fatto anche con le sue parole, e confessare quel peccato a Dio. Poi, visto che ha tenuto il muso lungo o si è lamentato anche davanti agli altri, secondo la Bibbia dovrebbe anche confessare, in modo specifico, il suo peccato alle persone davanti alle quali ha peccato (dopo parlerò pure di COME confessare un peccato).
Facciamo un altro esempio di un tizio che è stato egoista ed ha lasciato il suo collega a lavorare, mentre lui cercava di evitare il lavoro che avrebbero dovuto svolgere assieme. Ad un certo momento, però, la coscienza gli fa comprendere che sta sbagliando e così, resosi finalmente conto del suo errore, comincia ad aiutare tantissimo il collega e addirittura gli dice di andare a rilassarsi perché lui stesso finirà tutto.
Certamente, è buono e giusto che egli cominci ad aiutare il collega nello svolgimento del comune lavoro, però questo suo impegno non risolve il problema del suo peccato.
Che cosa dovrebbe fare? Ovviamente, costui dovrebbe riconoscere il suo peccato davanti a Dio e al collega ed elencarne quindi ogni suo aspetto per POI comportarsi diversamente.
Un altro esempio appropriato potrebbe essere quello della moglie che non si comporta in modo da essere sottomessa al marito e che, dopo, quando si rende conto del suo comportamento sbagliato nei suoi confronti, non solo lo corregge ma fa pure cose speciali per lui. Similmente, anche un marito che non onora la moglie con il suo modo di parlare e dopo, quando si rende conto del grave errore commesso, è molto gentile e premuroso verso di lei.
Orbene, cosa dovrebbero fare la moglie ed il marito di questi due esempi? Alla luce di quanto stiamo dicendo finora, essi non dovrebbero limitarsi a comportarsi in modo differente e corretto, ma dovrebbero prima confessare specificamente i loro peccati e poi cambiare il loro comportamento.
COME confessare un peccato
Parliamo ora di COME confessare un peccato, perché è proprio in questo che spesso manchiamo nei confronti di Dio.
A tal proposito, leggiamo prima il comandamento di Dio contenuto in 1Giovanni:
“Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.” (1Giovanni 1:9 LND).
Quando andiamo a Dio con un cuore veramente contrito per il nostro peccato, possiamo presentarci a Lui con l'incoraggiante certezza contenuta in questa preziosa verità, cioè che se confessiamo il nostro peccato, Egli è fedele e giusto da perdonarci e purificarci da esso, qualunque sia il peccato da noi commesso. Non vi è infatti alcun peccato così grande che non possa essere cancellato dall'onnipotente sangue di Cristo. Alla luce di questo, dobbiamo non solo confessare i peccati ma pure esprimere specificamente e dettagliatamente in cosa abbiamo sbagliato o siamo stati mancanti. Se quindi abbiamo commesso dei peccati simili a quelli presentati dai nostri precedenti esempi, dovremmo non solo chiedere perdono per non aver aiutato il collega, per non essere stata sommessa a nostro marito o per aver sparlato di nostra moglie, ma pure confessare le ragioni più profonde dei nostri gesti e che spesso restano celate dentro i nostri cuori, ragioni che, sovente, gli altri non vedono e che solo Dio vede. Per esempio, dietro alle mancanze nei confronti del collega, del marito e della moglie è facile che si celino peccati come orgoglio, egoismo, superficialità, mancanza di sensibilità, indifferenza. Laddove queste inclinazioni sono state presenti all'atto di peccare, esse vanno tutte confessate a Dio unitamente al peccato nudo e crudo. Un esempio di preghiera riguardo al peccato di non aver aiutato il collega nel suo lavoro potrebbe essere questo: “Mio Signore, sono profondamente amareggiato e pentito per il mio peccato. Infatti, operando in questo modo mi sono comportato egoisticamente ed ho fatto svolgere il lavoro unicamente al mio collega, quando invece ne avevo anche io pieno dovere e responsabilità. Ho quindi mancato di amore nei suoi confronti valutando con troppa superficialità il mio operato, ho dimostrato poca sensibilità verso di lui ed egoisticamente ho preferito evitare la fatica piuttosto che dividerla con lui. Ti prego dunque di perdonare le mie colpe e tutte le mie mancanze e di mettere nel mio cuore più amore e più sensibilità verso di Te e verso il mio prossimo.”
Al di là delle parole, quello che conta tantissimo è però l'attitudine e l'inclinazione del nostro cuore. Dovremmo infatti essere profondamente amareggiati per quanto commesso e manifestare a Dio tutto il nostro dolore per quanto compiuto, tanto verso il nostro prossimo quanto verso di Lui. Il Salmo 51 rende perfettamente idea di come deve essere disposto un cuore pronto a confessare la sua colpa per ricevere il perdono di Dio e ripristinare la comunione con Lui. Leggendolo, possiamo imparare tante preziose verità a questo riguardo.
Risultati
Fratelli e sorelle, cosa succede nella nostra vita quando vediamo i nostri peccati più per come sono veramente, ovvero come un qualcosa di terribile che crea una barriera fra noi e Dio, e poi li confessiamo di cuore a Dio ed anche agli uomini? Ci saranno diversi risultati, tutti davvero meravigliosi. Consideriamone alcuni.
Comunione con Dio
Il risultato più meraviglioso che abbiamo quando confessiamo di cuore il nostri peccati e lo facciamo in modo specifico, è che di nuovo avremo comunione con Dio.
Nulla è più meraviglioso e l'unico modo in cui possiamo avere comunione con Dio è di riconoscere e confessare davvero i nostri peccati in modo chiaro e specifico.
Se NON confessiamo i nostri peccati, ma cerchiamo solo di impegnarci di più per non ricadere nei medesimi falli, non ripristineremo la nostra comunione con Dio.
Avremo vittoria sui peccati
Un altro meraviglioso beneficio è quello di ottenere la vittoria sui nostri peccati.
Come abbiamo detto in precedenza, 1Giovanni 1:9 ci parla del fatto che Dio ci purificherà:
“Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.” (1Giovanni 1:9 LND).
La purificazione è la santificazione.
Se riconosciamo a fondo i nostri veri peccati e li confessiamo, saremo più sensibili ad essi nel futuro. Avremo vittoria su di essi e smetteremo di cadere negli stessi peccati.
Questo produce più Gioia
Fratelli e sorelle, c’è ancora un altro risultato davvero meraviglioso quando riconosciamo di più la gravità dei nostri peccati e li confessiamo a Dio. Più riconosciamo la grandezza del nostro peccato, più grande sarà la nostra gioia e la nostra gratitudine per la grande misericordia e per l’infinita grazia di Dio nei nostri riguardi.
Infatti, se vuoi ancora più gioia nella tua salvezza, guarda di più alla santità di Dio ed alla gravità dei tuoi peccati. Allora la tua gratitudine e la tua gioia aumenteranno grandemente!
Vediamo ancora l'esempio che troviamo nel Salmo 51, dopo che Davide ha confessato il suo peccato a Dio:
“7 Purificami con issopo, e sarò mondo; lavami, e sarò più bianco della neve. 8 Fammi sentire gioia e allegrezza, fa’ che le ossa che hai spezzato festeggino. 9 Nascondi la tua faccia dai miei peccati e cancella tutte le mie iniquità. 10 O DIO crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo. 11 Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi il tuo santo Spirito. 12 Rendimi la gioia della tua salvezza, e sostienimi con uno spirito volenteroso.” (Salmo 51:7-12 LND).
Più vediamo la grandezza del nostro peccato, più vedremo la grandezza della salvezza e quanto è preziosa la misericordia di Dio. Tanto più faremo questo, tanta più gioia avremo!
Conclusione
Fratelli, ognuno di noi ha davanti a sé una scelta. Possiamo ignorare o considerare poco importanti i nostri peccati. Però, se scegliamo questa via, essa ci farà perdere la comunione con Dio. Il nostro cammino diventerà arido, i nostri impegni diventeranno uno spreco, il nostro cuore diventerà freddo.
Oppure possiamo avere un cuore tenero e riconoscere che ogni peccato è qualcosa di estremamente terribile. Possiamo essere liberati dai nostri peccati confessandoli a Dio e conoscere il vero perdono. Facendo così possiamo rientrare a godere della benedizione più grande di tutte, una stretta e intima comunione con Dio.
Il peccato è ciò che interrompe la nostra comunione con Dio. Perciò è essenziale che riconosciamo la gravità di ogni nostro peccato e confessiamo i nostri peccati per tornare ad avere comunione con Lui.
Brevemente, come ripasso:
Per chiudere, faccio un breve e veloce ripasso dei punti principali che ho trattato fin qui.
Per prima cosa, quando preghiamo, prendiamo del tempo in abbondanza per confessare i nostri peccati.
In secondo luogo, quando confessiamo i nostri peccati, non limitiamoci a parlare di essi in senso generico o vago. Abbiamo bisogno di confessare i nostri peccati specificamente, in modo dettagliato. Questo è fondamentale!!!
Infine, per terzo, teniamo presente che, a volte, è molto utile meditare sul sacrificio di Gesù, sulle Sue sofferenze per capire quanto è costato il nostro peccato.
O che possiamo arrivare a capire quanto il nostro peccato è terribile! O che possiamo piangere amaramente per il nostro peccato, perché così solo possiamo davvero conoscere l’immensa gioia del perdono di Dio!
A prima vista potrebbe sembrare che sentire di più il peso del peccato ci conduca ad avere meno gioia nella vita. Invece, portandoci più vicini a Dio, ci fa avere molta più gioia.
Prego che ciascuno di noi che è un figlio di Dio possa vedere sempre di più del proprio peccato per conoscere sempre di più il vero perdono.
Grazie a Dio per Gesù Cristo, tramite il quale possiamo essere veramente perdonati quando riconosciamo i nostri peccati!