Come stai spiritualmente? Sei forte, o stai zoppicando?
Sapete che un credente può essere molto forte oggi, e domani, cadere profondamente nel peccato?
La storia della chiesa è piena di esempi di uomini e donne che camminavano bene, ma poi, sono caduti profondamente nel peccato.
Forse l'esempio più famoso nella Bibbia è la storia di Davide, che Dio ha fatto diventare re di Israele. Davide era un uomo molto vicino a Dio, aveva un rapporto molto stretto con Dio, è stato usato da Dio come metro per misurare i re che lo hanno seguito nel regno. Davide ha scritto tanti salmi, e quindi è stato guidato dallo Spirito Santo per trasmetterci una parte importante della Bibbia.
Però, come sappiamo tutti, Davide è caduto profondamente nel peccato. Davide è arrivato a commettere adulterio, e poi per nascondere il suo peccato ha fatto morire il marito onorevole della donna con cui aveva peccato.
Pensare alla vita di Davide, e alle vite di tanti altri uomini di Dio, dovrebbe farci capire che è possibile anche per noi cadere profondamente nel peccato. È giusto ed è anche importante per ogni credente avere un santo timore di cadere.
Per poter evitare le cadute, è giusto pensare e considerare com'è possibile che le cadute arrivano. Come può uno che cammina così bene, così vicino a Dio come Davide camminava, come può una persona così arrivare a peccare profondamente, allontanandosi così tanto da Dio?
Quello che voglio aiutarvi a capire oggi è che, siamo tutti capaci di cadere, profondamente nel peccato. Chi pensa di essere così forte nella sua fede da non poter cadere in un peccato è in grave pericolo, perché è accecato dal proprio orgoglio. Seconda cosa, voglio aiutarvi a capire come avviene la caduta.
Siamo tutti capaci di cadere
In 1Corinzi 10, leggiamo un racconto del popolo d'Israele, quando Dio li ha liberati dall'Egitto tramite grandi miracoli. Poco dopo, essi sono caduti in profondi peccati, dall'idolatria alla fornicazione, al mormorare e dubitare di Dio. Per questo, sono stati puniti severamente da Dio. Nella prima lettera ai Corinzi capitolo 10, dopo aver parlato delle loro cadute, leggiamo:
“11 Or tutte queste cose avvennero loro come esempio, e sono scritte per nostro avvertimento, per noi, che ci troviamo alla fine delle età. 12 perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere.” (1Corinzi 10:11-12 LND)
Chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere. In altre parole, se il popolo di Dio, che aveva visto le grandi opere di Dio poco tempo prima è caduto così profondamente nel peccato, anche noi possiamo cadere profondamente nel peccato. Chi pensa di stare in piedi, chi pensa di essere ben saldo e quindi di non rischiare di cadere, deve stare in guardia, perché facilmente potrebbe cadere.
Se pensiamo ai discepoli di Gesù, nonostante avessero vissuto tre anni con Gesù, e avessero visto da vicino i suoi miracoli, avessero ascoltato i suoi insegnamenti, siano stati curati da Gesù stesso, nonostante tutto questo, sono tutti caduti dal peccato, abbandonando Gesù e avendo paura. Come sappiamo tutti, l'apostolo Pietro, che credeva di essere troppo forte per poter cadere, è caduto più profondamente degli altri. Anche questo è un esempio per noi, che siamo tutti ben capaci a cadere nel peccato.
Un altro esempio che ci aiuta a capire che tutti possiamo cadere è l'esempio dell'apostolo Paolo. Eppure, Paolo sapeva che era ben capace di cadere. Voglio leggere le parole di Paolo in 1Corinzi 9:12 -27. In questo brano Paolo parla del fatto che si rendeva servo di tutti, per poter guadagnare alcuni a Cristo. Però poi dichiara che tratta duramente il suo corpo, ovvero la sua carne, per non essere riprovato. In altre parole, nonostante quanto Paolo fosse un gigante della fede, Paolo sapeva che poteva cadere, ed era sempre in guardia per non cadere. Vi leggo questo brano.
“19 Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti, per guadagnarne il maggior numero. 20 Mi sono così fatto giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; mi sono fatto come uno che è sotto la legge con coloro che sono sotto la legge, per guadagnare quelli che sono sotto la legge; 21 tra quanti sono senza legge, mi sono fatto come se fossi senza la legge (benché non sia senza la legge di Dio, anzi sotto la legge di Cristo), per guadagnare quanti sono senza la legge. 22 Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per poterne salvare in qualche modo alcuni. 23 Or io faccio questo per l’evangelo, affinché ne sia partecipe anch’io. 24 Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corrono bensì tutti, ma uno solo ne conquista il premio? correte in modo da conquistarlo. 25 Ora, chiunque compete nelle gare si auto-controlla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverne una incorruttibile. 26 Io dunque corro, ma non in modo incerto; così combatto, ma non come battendo l’aria; 27 anzi disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù perché, dopo aver predicato agli altri, non sia io stesso riprovato.” (1Corinzi 9:19-27 LND)
Avete notato quanto Paolo si impegnava per essere autocontrollato in ogni cosa? Egli parla di disciplinare il proprio corpo, riducendolo in servitù, e tutto questo per non essere riprovato. In altre parole Paolo sapeva che era ben capace di cadere, e che solo stando in guardia poteva restare in stretto rapporto con Cristo per non cadere.
Se l'apostolo Paolo sapeva di poter cadere, quanto di più noi dobbiamo sapere di poter cadere nel peccato, se non stiamo in guardia.
Quindi il primo punto da tenere in mente è che siamo tutti capaci di cadere. Tu che sei credente non devi mai credere di essere così forte della tua fede che non potresti cadere. Siamo tutti capaci di cadere, e in realtà, ci vorrebbe poco per farci cadere.
Come avviene la caduta?
Ora, vorrei menzionare in che modo uno cade. Come può uno che sta camminando bene con Cristo cadere nel peccato? La risposta è semplice: un po' alla volta.
Noi cadiamo perché cominciamo a raffreddarci, cominciamo a fare piccoli compromessi, che all'inizio non sembrano riportare alcun male, ma poi man mano ci portano in una situazione dove una grande caduta è quasi inevitabile.
Il nostro pericolo più grande non sono le grosse tentazioni, ma i piccoli compromessi che ci fanno andare man mano di più verso le situazioni di grande peccato.
Satana è molto furbo, ed egli usa la tattica di farci andare verso il peccato, senza che succeda niente. Così, ci abituiamo ad essere sempre un passo in più verso il peccato, e abbassiamo sempre più la guardia.
Voglio leggere qualche versetto che parla di come Satana è furbo, e subdolo nel suo modo di tentare.
2Corinzi 2:10,11
“10 Or a chi voi perdonate qualche cosa perdono anch’io, perché anch’io se ho perdonato qualcosa a chi ho perdonato. fatto per amor vostro davanti a Cristo, 11 affinché non siamo sopraffatti da Satana, perché noi non ignoriamo le sue macchinazioni.” (2Corinzi 2:10-11 LND)
“1 Oh, quanto desidererei pure che voi sopportaste con me un po’ di follia! ma infatti voi mi sopportate. 2 Io sono infatti geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a uno sposo, per presentarvi a Cristo come una casta vergine. 3 Ma io temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così talora le vostre menti non siano corrotte e sviate dalla semplicità che si deve avere riguardo a Cristo.” (2Cor 11:1-3 LND)
“11 perché? Forse perché non vi amo? Dio lo sa. 12 Anzi ciò che io faccio lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che desiderano un pretesto, per essere trovati simili a noi in ciò di cui si gloriano. 13 Tali falsi apostoli infatti sono degli operai fraudolenti, che si trasformano in apostoli di Cristo. 14 E non c’è da meravigliarsi, perché Satana stesso si trasforma in angelo di luce. 15 Non è dunque gran cosa se anche i suoi ministri si trasformano in ministri di giustizia la cui fine sarà secondo le loro opere.” (2Cor 11:11-15)
Il punto in tutti questi versetti è che Satana è furbo, e vuole farci credere che non siamo in pericolo. Perciò molto spesso, quando noi ci compromettiamo, e facciamo qualcosa che non avremmo dovuto fare, le prime volte non succede niente. Non cadiamo nel peccato, anzi, spesso non riconosciamo nemmeno il peccato. Questo è la tattica di Satana, perché facendo così ci abituiamo a stare dove non dovremo stare.
Per esempio, a volte dentro di noi sappiamo che una certa situazione è peccato, e decidiamo di non metterci in quella situazione. Potrebbe essere andare in un certo posto, o avere una certa compagnia, o trovarci in una certa situazione. Riconosciamo che non sarebbe giusto, e rifiutiamo di fare quella cosa.
Per esempio, i tuoi amici potrebbero chiederti di andare in un certo locale, e tu rifiuti, sapendo che non è un buon ambiente. Oppure, al tuo lavoro, potresti avere una situazione dove tu rifiuti di accettare un certo ambiente di lavoro, o qualcosa del genere. Ci sono tante diverse situazione, in cui prendiamo una chiara posizione.
Però poi, arriva una situazione in cui diventa molto difficile mantenere la decisione che avevamo preso. Magari siamo con gli amici, e devono fermarsi in quel posto in cui avevamo detto di non andare. Oppure al lavoro, la persona che solitamente fa quello che fa si ammala e loro chiedono a noi di sostituirla solamente per una volta. Oppure, succede qualcos'altro che avevamo deciso di non fare, ma visto che è solo per una volta, e non c'è modo di evitarlo, lo facciamo.
Dalla mia esperienza, posso dire che la grande maggioranza delle volte, in questi casi, non succede niente di male. Almeno, nulla succede visualmente di male. In realtà, c'è qualcosa di male che succede, ed è dentro il cuore. Quando noi accettiamo di fare quello che prima avevamo detto di non fare, abbiamo già peccato nel nostro cuore, come leggiamo in Romani 14.
“22 Hai tu fede? Tienila per te stesso davanti a Dio; beato chi non condanna se stesso in ciò che approva. 23 ma colui che sta in dubbio, se mangia è condannato, perché non mangia con fede; or tutto ciò che non viene da fede è peccato.” (Romani 14:22-23)
Se io ho preso la posizione di rifiutare di fare una certa cosa, e poi in un secondo tempo a causa di situazioni varie accetto di fare quella cosa, io sto peccando contro Dio. Mi sto compromettendo con quello che la mia coscienza mi aveva fermato dal fare prima. Fratelli, sto peccando! Sto peccando, anche se nulla succede, anche se la cosa va liscia e apparentemente non succede proprio nulla.
Quindi, anche quello che sembra un piccolo compromesso è già un peccato. Però, porta a un altro peccato ancora più grave.
Quando noi facciamo quel primo passo nella direzione sbagliata, questo rende molto più facile fare un altro passo, ancora più lontano. Quel secondo passo porta ad un terzo, e così via.
Molto spesso, quando facciamo il primo, e anche il secondo e il terzo passo, nulla succede. Satana è furbo, e gestisce le cose in modo che molto spesso, non succeda nulla di grave Questo ci fa abbassare la guardia ancora di più, ci fa abituare ad andare nella direzione sbagliata, e poi, quando ormai cominciamo ad abituarci ad andare in quella direzione, quando già siamo dove non dovremo essere, allora arriva la forte tentazione e ci troviamo deboli incapaci di resistere.
Uno potrebbe dire che non sempre succede così, perché in 1Corinzi 10:13 abbiamo la promessa che Dio è fedele, e non permetterà che siamo tentati oltre le nostre forze. Però, se noi abbiamo già peccato mettendoci in una situazione in cui non dovevamo essere, abbiamo già peccato perché non stiamo facendo per vera fede quel che stiamo facendo, allora siamo già nel peccato, e non abbiamo utilizzato l'aiuto che Dio ci aveva già dato, toccando la nostra coscienza per non farci entrare in quella via.
Quando noi ignoriamo la guida dello Spirito Santo, siamo già nel peccato, e a quel punto possiamo cadere molto, ma molto di più, di quanto avremo mai immaginato.
Questo è esattamente quello che è successo a Davide, il re di Israele, quando ha commesso adulterio. Trovate con me 2Samuele 11:1-4.
Notiamo che Davide peccò, in un modo non tanto visibile, non andando alla guerra come capo dell'esercito. Egli era il re, il suo ruolo era quello di guidare l'esercito. Era stanco, e aveva deciso che era più comodo restare a Gerusalemme. Ma non avrebbe dovuto essere là, da solo, con tutte le mogli dei soldati. Quindi, questo suo peccato lo ha portato a cadere terribilmente in qualcosa ancora più grave. Leggo.
“1 Con l’inizio del nuovo anno, nel tempo in cui i re vanno a combattere, Davide mandò Joab con i suoi servi e con tutto Israele a devastare il paese dei figli di Ammon e ad assediare Rabbah; ma Davide rimase a Gerusalemme. 2 Una sera Davide si alzò dal suo letto e si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno; e la donna era bellissima. 3 Così Davide mandò a chiedere informazioni sulla donna; e gli fu detto: "E’ Bath-Sceba, figlia di Eliam, moglie di Uriah, lo Hitteo". 4 Davide mandò messaggeri a prenderla, così essa venne da lui ed egli si coricò con lei; poi ella si purificò della sua impurità e ritornò a casa sua.” (2Sa 11:1-4)
Se conoscete bene la storia, da quel peccato Davide ha subito terribili conseguenze per tutto il resto della vita. Il punto importante da notare è che quel peccato grave è iniziato con qualcosa di molto meno visibile, qualcosa che uno avrebbe potuto giustificare nella sua mente.
Molto spesso, noi giustifichiamo quello che in realtà è un peccato, è un compromesso con quello che noi sappiamo essere la cosa giusta. Dobbiamo svegliarci, dobbiamo essere sobri, dobbiamo capire che anche quello che sembra un piccolo compromesso è un grande pericolo.
Brani che parlano di come resistere al peccato
Leggiamo i brani che ci aiutano a capire come resistere al peccato.
“Rivestitevi dell’intera armatura di Dio per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo” (Efesini 6:11 LND)
“Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.” (1Pietro 5:8 LND)
In questi brani, e in tanti altri, troviamo il comandamento di essere sobri. Dobbiamo essere svegli, dobbiamo stare in guardia. In altre parole, dobbiamo capire i pericoli che ci sono tutto intorno a noi. Dobbiamo capire la nostra capacità di cadere. Dobbiamo capire quanto la tentazione può essere subdola, ma pericolosa.
Essere sobri, essere svegli non vuol dire che non possiamo dormire fisicamente. Vuol dire però che non dobbiamo mai dormire spiritualmente. Si può dire che non c'è momento in cui possiamo non preoccuparci dal peccato. Non esiste momento in cui possiamo solo godere, o rilassarci, senza riconoscere la nostra capacità di peccare. Dobbiamo stare sempre sobri, sempre svegli.
Possiamo paragonare la situazione ai genitori di un piccolo bambino, magari un bambino che ha appena due anni. Sa camminare bene, è molto attivo, ma chiaramente a quell'età non sa riconoscere i pericoli. Se questa famiglia dovesse trovarsi in un posto pieno di tanti pericoli, persone malvagie, posti pericolosi, cose pericolose a destra e a sinistra, non potrebbe mai smettere di tenere il bambino sotto occhio. In qualunque momento dovrebbe essere attenta a tutto quello che il bimbo fa. Dovrebbe essere sveglia, e sobria, in ogni istante.
Ed è così anche per noi per quanto riguarda lo stare in guardia per non cadere nel peccato.
APPLICAZIONE
Quindi, concludendo questo insegnamento, prego che possiamo capire e ricordare, e tenere veramente presente nella nostra mente ogni giorno del nostro cammino su questa terra che siamo tutti capaci a cadere profondamente nel peccato. Non dobbiamo mai pensare che non è possibile per noi cadere in certi peccati. Noi possiamo cadere molto più di quanto potremmo immaginare.
Solo tenendo questo in mente possiamo avere quel giusto timore di Dio che sarà la nostra protezione.
Secondo, dobbiamo ricordare che il peccato arriva non tutto in una volta, ma man mano, quando cominciamo ad abituarci a piccoli passettini fatti nella direzione sbagliata, per poi finalmente arrivare dove non avremmo mai immaginato di arrivare. Perciò, capendo questo, dobbiamo capire quanto è grave il più piccolo passo nella direzione sbagliata.
Non dobbiamo mai giustificare un piccolo passo nella direzione sbagliata, dicendo che non è successo nulla. Questo è solamente l'inganno di Satana, che cerca di far addormentare la nostra coscienza. Piuttosto, quando Dio ci mostra che abbiamo fatto un passo che prima riconoscevamo essere sbagliato, dobbiamo subito ravvederci di cuore, e tornare indietro. In realtà, non possiamo mai restare nella stessa posizione. O cresciamo nella santità, oppure andremo indietro, allontanandoci sempre di più da Cristo.
Però, non voglio chiudere senza ringraziare Dio che quando noi teniamo gli occhi fermamente su Gesù Cristo, quando noi siamo sobri, riconoscendo che il minimo compromesso è abominevole per Dio, allora, avremo l'aiuto dello Spirito Santo in modo da poter camminare in santità godendo di una stretta comunione con il nostro signore, Gesù Cristo!