Sapete cosa crea grande delusione, quando si potrebbe piuttosto stare molto bene?
Avere aspettative false può causare la grande delusione quando avrei potuto stare molto bene. Per esempio, se io devo comprare qualcosa che normalmente costa 100 €, e capisco male che in un certo posto posso trovarlo per 60, e vado là, la prendo e quando arrivo alla cassa è 70 €, sto male. Sto male perché aspettavo di pagare 60 €, e invece devo pagare 70. Ma se avessi avuto un'aspettativa giusta, che normalmente costa 100, allora, sarei estremamente contento di dover pagare solamente 70.
Questo è vero in quasi ogni tipo di situazioni della vita. Se noi abbiamo aspettative false, restiamo, delusi quando avremmo potuto essere molto incoraggiati.
Certamente, questo è vero non solamente nel campo economico, ma in ogni situazione della vita. Troviamo questo in modo particolare per quanto riguarda i nostri rapporti, e le varie prove che affrontiamo.
Per esempio, immaginate con me un giovane che non ha mai avuto un lavoro. Tramite l'amico di suo padre, prende un lavoro che è molto meno stressante di tanti altri, e in più, la paga è molto alta più di quello che normalmente un giovane senza esperienza può guadagnare. Ha un buon orario, infine, è un lavoro da sogno. Però, questo giovane non sa cosa aspettarsi da un lavoro, e perciò, ha aspettative del tutto sbagliate. Immagina cose che non esistono. Perciò, se uno che conosce il mondo del lavoro dovesse prendere quel lavoro, sarebbe estremamente contento e grato. Ma questo giovane, avendo aspettative false, ben presto arriva ad odiare il suo lavoro, e si lamenta costantemente.
Alla fine, lui si licenzia, sperando di trovare qualcosa di meglio. Capita che il capo dove si è dimesso assume un altro che aveva lavorato in vari lavori negli ultimi 10 anni. Questo nuovo arrivato ha avuto tanti lavori diversi, che pagavano poco, ed erano anche difficili. Quindi, lui, abituato a quello, rimane estremamente contento di questo nuovo lavoro. È tutto una questione di avere aspettative reali.
Oggi, tanti giovani crescono con poche responsabilità in casa. I genitori non riconoscano che davanti a Dio, la loro responsabilità non è solo provvedere per i bisogni dei figli, ma di addestrare i figli in modo che diventino giovani adulti, maturi, pronti ad affrontare la vita. Tantissimi genitori sono molto mancanti in questo. E perciò, tanti giovani di oggi non sanno vivere rapporti veri, non sanno prendere le loro responsabilità anche verso gli altri, non sanno vivere dedicandosi alla cura degli altri.
Perciò, se si sposano, non sono minimamente pronti per il matrimonio. Invece di essere abituati a dedicarsi a curare gli altri, sono abituati a vivere per loro stessi. E questo quasi garantisce che nel matrimonio, ci saranno grandissimi problemi. Ho parlato con tanti giovani coppie negli anni, che erano molto delusi con i loro matrimoni. Il motivo era che aspettavano qualcosa di molto più facile, aspettavano qualcosa con meno problemi e meno responsabilità. Avevano aspettative false, e questo vuol dire che nonostante che avevano motivo di gioire e ringraziare Dio tanto, invece erano delusi e a volte hanno voluto perfino abbandonare il matrimonio. Questo è dovuto ad aspettative false.
Ho conosciuto tante donne che non avendo il matrimonio che sognavano, hanno voluto figli, credendo che i figli avrebbero riempito il vuoto nel loro cuore. Però, quello che volevano nei figli è qualcosa che non si trova nei figli. Volevano trovare un vero motivo per la loro vita, volevano trovare qualcosa per riempire il loro cuore. Non capivano che per quanto i figli sono una benedizione, non possono fare quello. Solo Dio può riempire il cuore in quel modo. Voler figli così è un idolo. E perciò, hanno rovinato i loro matrimoni desiderando troppo un figlio. Se poi capita che hanno avuto quel figlio, le aspettative che vengono dal rapporto con il figlio erano aspettative sbagliate. E perciò, hanno vissuto male quel rapporto, e alla fine hanno danneggiato il rapporto con il figlio, e stavano peggio di prima.
In esempio dopo esempio possiamo trovare che quando qualcuno ha aspettative sbagliate, quando si spera che una situazione andrà in un modo che non è nemmeno possibile, nonostante che la situazione è molto benedetta, la persona rimane molto male e scontenta.
Quando invece uno ha aspettative vere, allora, può rimanere molto contento con il cuore soddisfatto con le benedizioni che Dio dà.
Aspettative della vita
Per avere aspettative giuste, dobbiamo ascoltare quello che Dio ci insegna nella Bibbia. Allora, vorrei solo vedere alcuni esempi di insegnamenti che ci spiegano quale sarà la vita di uno che diventa un figlio di Dio. Come sarà la vita di uno che è salvato? Scopriamo per primo quello che Gesù Cristo dice a coloro che lo hanno come il loro Signore e Salvatore. Leggo Giovanni 15:18-20. In questo brano, Gesù sta parlando ha i suoi seguaci. Le sue verità valgono pienamente anche oggi. Ve lo leggo.
“18 Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato me prima di voi. 19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il mondo vi odia. 20 Ricordatevi della parola che vi ho detto: "Il servo non è più grande del suo padrone". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.” (Giovanni 15:18-20 LND)
In questo brano, impariamo che il mondo ci odierà. Cioè, se noi siamo veramente in Cristo, se apparteniamo veramente a Gesù Cristo, se abbiamo il vero perdono in Cristo, allora, il mondo ci odierà. Questa non è una bella notizia, ma è la realtà della vera salvezza. Infatti, potremmo comprendere da questo che se il mondo non ci odia in qualche modo, non siamo veramente salvati in Gesù Cristo.
Allora, dobbiamo capire che se siamo in Cristo, saremmo odiati in qualche modo dal mondo. Questo è un'aspettativa vera. Se uno che dice di essere in Cristo ha l'aspettativa che sarà apprezzato dal mondo, non odiato, a un'aspettativa falsa, e sarà deluso quando arriva proprio quello che Gesù dichiara. Sarà deluso quando succede quello che dovrebbe succedere. E questo vuol dire che mancherà la gioia, e mancherà la pace, tutto perché ha un'aspettativa falsa.
Guardiamo un altro passo, Filippesi 1:29. Seguite mentre ve lo leggo.
“Poiché a voi è stata data la grazia per amore di Cristo, non solo di credere in lui, ma anche di soffrire per lui,” (Filippesi 1:29 LND)
In questo versetto, Paolo parla di due immense grazie che Dio ci ha dato. La prima grazia è la grazia di credere in Dio, per essere salvati. La fede è un dono di Dio, riconoscere il nostro peccato per poter credere in Gesù è un dono di Dio. Quindi, la salvezza, il perdono dei nostri peccati, la vita esterna, sono tutti un dono da Dio per mezzo della grazia!
Questo versetto parla anche di un'altra grazia, un altro dono di Dio, un dono che Dio ci dà non per merito, ma per la sua bontà e amore. E questo è la grazia di soffrire per Cristo. È una grazia soffrire per il nome di Gesù Cristo. Non è una punizione, non è una cosa brutta, non è mancanza di benedizioni da Dio. È una grazia!
Chiaramente, per il mondo, dire che è una grazia soffrire per Cristo sembra assurdo. Ma il mondo non comprende le cose di Dio. Il mondo non comprende l'eternità, e che ci sarà un giudizio, e che saremo giudicati. Il mondo non capisce questo. E perciò, per il mondo è assurdo vedere soffrire per Cristo come una grazia. Ma è una grazia, un'immensa grazia. E perciò, se uno vive la vita cristiana presumendo che non ci saranno sofferenze, quando arrivano le sofferenze che arrivano a Roma il vero credente, quel credente sarà scoraggiato e deluso. Anziché avere gioia, la sua fede sarà scossa, e vacillerà. Tutto perché ha un'aspettativa falsa, presumendo che essendo in Cristo non dovrebbe soffrire.
Carissimi, ricordati che le sofferenze fanno parte della vita cristiana, e sono un bene, non un male. Possono arrivare a causa del male, possono essere in forme di persecuzione, o cattiverie, o opposizione a Cristo. Ma sono strumenti nelle mani di Dio, ed è una grazia soffrire per Gesù Cristo.
In Matteo 5:10-12 Gesù parla del fatto della persecuzione che arriveranno a noi che siamo veramente salvati, dichiara che sono motivi di gioire. Seguite attentamente mentre leggo le parole di Gesù Cristo e Matteo 5:10-12.
“10 Beati coloro che sono perseguitati a causa della giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. 11 Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. 12 Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli, poiché così hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi".” (Matteo 5:10-12 LND)
Qui, Gesù parla di cose brutte, parla di persecuzione, parla di essere insultati, parla di essere perseguitati, parla di coloro che mentiscono contro di noi, e parlano male di noi. Ma la cosa incredibile è che Gesù dichiara che quando queste cose ci arrivano a causa della giustizia, cioè, a causa del fatto che apparteniamo a Gesù Cristo, sono motivi di gioia.
Considerate quello che Gesù sta dichiarando qua. Quando la tua fede in Gesù Cristo, quando il tuo cammino di fede, la tua scelta di camminare in obbedienza a Cristo, quando la tua vita cristiana produce persecuzione e menzogne contro di te e chi parla contro di te, quello è motivo di gioire grandemente, perché vuol dire che attrae un grande premio dei cieli.
Questa vita è un vapore, e tutto quel che succede qua passerà. Ma quando la nostra vita qua può essere usata per produrre un premio dei cieli, un premio che durerà per tutta l'eternità, allora, è una benedizione immensa. È motivo di gioire, se possiamo avere una ricompensa eterna, un premio che durerà per sempre. E possiamo avere quel premio se la nostra vita per Dio produce persecuzione e cattiverie nei nostri confronti. Certamente, non dobbiamo noi provocare le persone, non dobbiamo avere alcun ostacolo se non solo la croce di Cristo. Però, quando un cammino di santità produce quel tipo di opposizione, ci sarà un premio per tutta l'eternità.
Tornando al Vangelo di Giovanni, in Giovanni 16:33 leggiamo parole di Gesù che ci aiutano ad essere pronti per quello che arriverà nella vita. Vi leggo le parole di Gesù.
“Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo".” (Giovanni 16:33 LND)
In questo brano, Gesù ci dichiara che in questo mondo avremo tribolazione. La vita in Cristo non sarà una vita facile, non sarà una vita liscia, non sarà una vita con pochi problemi. Piuttosto, sarà una vita di tribolazione. E perciò, sperare in una vita facile è avere false aspettative, e garantisce delusione e un cuore duro.
Piuttosto, dobbiamo riconoscere che quello che Gesù ci promette sarà così, e vivere in tal modo di accettare quello che Dio ci ha preparato. Solo così possiamo avere la gioia, cioè quando abbiamo aspettative vere.
In Atti 14, l'apostolo Paolo sta passando le chiese giovani per fortificare la loro fede. Quello che dichiara serve anche per fortificare la nostra fede. Seguite mentre leggo Atti 14:22. Paolo sta parlando con giovani credenti.
“confermando gli animi dei discepoli e esortandoli a perseverare nella fede, e dicendo che attraverso molte afflizioni dobbiamo entrare nel regno di Dio.” (Atti 14:22 LND)
Paolo e Barnaba passavano le chiese che avevano evangelizzato, per fortificare la loro fede. Notate quello che dichiaravano a questi giovani credenti. Dichiaravano a questi giovani credenti che dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte afflizioni. Cioè, stavano dando a questi giovani credenti un'aspettativa vera e reale, che la vita cristiana è una vita di grande afflizione. Paolo non voleva che questi giovani credenti avessero una prospettiva falsa, e perciò, dichiara in modo chiaro che erano molte afflizioni. Quello è l'unica via per chi entrerà nel regno di Dio. Non esiste altra via.
E perciò, noi che siamo salvati dobbiamo aspettare molte afflizioni, perché solo così non avremo aspettative false, che ci lascerebbero molto delusi.
Ringrazio Dio che ci dà tutti questi avvertimenti. Dio vuole che abbiamo aspettative vere.
Restando con quello che Dio ci dichiara tramite l'apostolo Paolo, leggo la verità che troviamo in Romani 8:36. Questa parte del famoso brano che parla della verità che nulla può separarci dall'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Notate come Paolo descrive la vita cristiana.
“Come sta scritto: "Per amor tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello".” (Romani 8:36 LND)
Se siamo veramente in Cristo, ci saranno persecuzione, pesi, afflizioni e prove tutti i giorni. Oltre alle prove da fuori, tutti i giorni dobbiamo far morire ciò che in noi è terreno, e anche quello è una sofferenza. Questa è la vita cristiana. Dobbiamo aspettarci questo.
In 2Timoteo 3:12, l'apostolo Paolo, guidato dallo Spirito Santo, fa una dichiarazione molto potente che è importante per ogni credente da capire. Seguite mentre ve lo leggo.
“Infatti tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati,” (2Timoteo 3:12 LND)
Prima di tutto, questo brano parla di tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù. Chi non vuole vivere piamente in Gesù Cristo non è veramente salvato. Cioè, se una persona si dichiara di essere un figlio di Dio, salvato per mezzo di Gesù Cristo, ma non ha il desiderio di vivere piamente, non è veramente in Cristo. Quando Dio salva una persona, gli dà un nuovo cuore. Un vero credente vuole vivere piamente in Cristo Gesù. Quindi, questo brano sta descrivendo la vita di ogni vero credente.
Notate che il brano dichiara che tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. In altre parole, ogni vero credente sarà perseguitato. Ci sono vari livelli di persecuzione, c'è chi sarà perseguitato per tutta la vita, e chi solo in certi momenti. Però, ogni vero credente sarà perseguitato.
Credere che non sarà così è avere una aspettativa falsa. Ricordati che un'aspettativa falsa porta a grande delusione, e fa vacillare la fede. Quindi, ricordati che ogni vero credente sarà perseguitato. Grazie a Dio, come abbiamo letto in Matteo 5, chi è perseguitato per la sua fede in Gesù Cristo può rallegrarsi, perché avrà un grande premio in cielo.
Fatica
Finora, abbiamo parlato di afflizione, persecuzione, e sofferenze, e che faranno parte della vita cristiana, abbiamo visto che credere diversamente vuol dire avere aspettative false. Vorrei prendere alcuni minuti per parlare di un'altra falsa aspettativa, che crea molta delusione e scoraggiamento della vite di tanti credenti. Ricordate che è importante avere prospettive vere. Trovate con me Genesi 3, dove troviamo come il primo uomo e la prima donna scelsero di ribellarsi a Dio. Dio aveva creato un mondo perfetto, un mondo senza dolore, senza fatica, senza malattia, senza cattiveria, un mondo del tutto bello e meraviglioso. Ma quest'uomo e questa donna, i nostri antenati, scelsero di ribellare contro Dio. Come Dio aveva già preannunciato, questa loro ribellione fu punita con la condanna del mondo, condanna che durerà fino al tempo del ritorno di Cristo. Voglio notare specificamente delle conseguenze che Dio dichiara all'uomo. Queste conseguenze riguardano tutte le persone che vivranno in tutti i secoli. Quindi, quello che stiamo leggendo è quello che Dio ha stabilito per noi. Se vogliamo aspettative giuste, devono essere queste. Seguite mentre leggo Genesi 3:17-19.
“17 Poi disse ad Adamo: "Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero circa il quale io ti avevo comandato dicendo: "Non ne mangiare," il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita. 18 Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l’erba dei campi; 19 mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai".” (Genesi 3:17-19 LND)
In questo brano, Dio non parla di persecuzione, né di afflizione a causa della fede, infatti, questo brano non è indirizzato a solo credenti. Piuttosto, riguarda tutti gli uomini. Mentre tutti gli altri brani che abbiamo considerato riguardano solamente chi è salvato in Gesù Cristo, questo brano riguarda ogni persona nel mondo, in ogni secolo. Quindi, in questo brano, Dio ci mostra quello che dovrebbe essere la nostra aspettativa per la nostra vita quotidiana. E cosa dice?
Prima di tutto, notate che dichiara che il suolo sarà maledetto. In altre parole, e questo vale molto più che solo il suolo, il mondo è sotto maledizione, e questo vuol dire che quello che facciamo non sarà facile. Ci saranno ostacoli, le cose non andranno lisce.
Una frase importante che vedo nel versetto 17 è che l'uomo mangerà il frutto del suolo con fatica tutti i giorni della sua vita. Fermatevi a considerare quello che Dio sta dichiarando qua. Dio sta dicendo che la vita quotidiana sarà una vita di fatica. Questa è la prima volta nella Bibbia che troviamo la parola fatica, e infatti, descrive il momento in cui la fatica è stato introdotto nella vita dell'uomo. Non c'era alcuna fatica prima. Ma a questo punto, Dio dichiara che ci sarà fatica non solo a volte, ma tutti i giorni.
Io prego che ognuno di noi possa capire che con questa dichiarazione Dio sta dicendo che noi tutti dovremmo avere l'aspettativa di avere fatica ogni giorno della nostra vita. Infatti, sperare o pregare che le cose possono cambiare in modo che la vita non sarà più una fatica è sperare qualcosa di falso. Cioè, Dio dichiara che avremmo fatica tutti i giorni. Quindi, è sbagliato sperare che non avremmo fatica.
Poi, nel versetto 18 dichiara che il suolo produrrà spine e triboli. Adamo lavorava la terra, ma questo principio vale in ogni campo della vita. Il lavoro che è necessario per sopravvivere sarà pieno di difficoltà e dolori. Ricordate che questo vale per tutti gli uomini, salvati e non salvati. Poi, nel versetto 19 leggiamo che l'uomo mangerà il suo pane col sudore del suo volto. In altre parole, avere le cose fondamentali che servono tutti giorni, come avere da mangiare, sarà difficile. Infine, notate che Dio dichiara che sarà così finché l'uomo ritorna alla terra, ovvero, fino alla sua morte fisica.
È estremamente importante per noi di capire che a causa del peccato, la vita sarà difficile, la vita sarà una fatica, la vita sarà piena di difficoltà, e questo fino al giorno che moriamo.
Perciò, se tu ti trovi mai a pregare a Dio chiedendoGli di alleggerire la tua vita, se tu vuoi un periodo in cui non ci sono i dolori e la fatica, stai sperando nella cosa sbagliata. Stai avendo un'aspettativa sbagliata, e sarai deluso.
Piuttosto, dovresti pregare per la grazia di gioire in mezzo alle fatiche e le difficoltà. L'aspettativa giusta è di aspettare le fatiche e i dolori, ma di pregare per la grazia di abbondare in gioia in mezzo alle fatiche e i dolori. Chi ha quella aspettativa non sarà delusa.
Buona notizia
Però, mentre parliamo di aspettative vere, voglio chiudere con una buona notizia. Abbiamo detto che quando Adamo ha scelto di peccare, è arrivato nel mondo la fatica. La fatica rappresenta le difficoltà, la stanchezza, le frustrazioni che fanno parte del lavoro di tutti i giorni. E la fatica è un frutto del peccato. E come abbiamo detto, ci sarà fatica tutti i giorni. Però, mentre nel primo libro della Bibbia, Genesi, troviamo per la prima volta la parola fatica, nell'ultimo libro della Bibbia, Apocalisse, troviamo la parola fatica per l'ultima volta. Trovate con me Apocalisse 21. Questo capitolo sta descrivendo come sarà nel futuro dopo il giudizio finale, per coloro che sono salvati in Gesù Cristo. Leggiamo queste meravigliose parole. Leggo Apocalisse 21:1-7.
“1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c’era più. 2 E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3 E udii una gran voce dal cielo, che diceva: "Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate". 5 Allora colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio tutte le cose nuove". Poi mi disse: "Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli". 6 E mi disse ancora: "È fatto! Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine; a chi ha sete io darò in dono della fonte dell’acqua della vita. 7 Chi vince erediterà tutte le cose, e io sarò per lui Dio ed egli sarà per me figlio.” (Apocalisse 21:1-7 LND)
La verità qua è troppo meravigliosa da comprendere a fondo. Dopo il giudizio finale, ogni vero credente entrerà nella presenza di Dio stesso. Dio stesso abiterà con il suo popolo. Non servirà la fede, perché Dio sarà presente. Altrove, leggiamo che non ci sarà più sole o luna, perché Dio sarà la luce. Chi è in Cristo sarà nella presenza di Dio, Dio sarà il padre dei credenti, e loro saranno i figli.
Poi, nel versetto 4 leggiamo che Dio asciugherà ogni lacrima. Questo vuol dire che non ci sarà più nulla che potrebbe rattristare. Ogni tipo di dolore e male sarà tolto. Non ci saranno più lacrime. Poi, leggiamo che non ci sarà più la morte né cordoglio. Questa continua a spiegare che tutti i mali saranno tolti. Poi, notate le parole in mezzo al versetto 4:
“non ci sarà… né grido né fatica, perché le cose di prima sono passate.” (Apocalisse 21:4)
Quando inizia l'eternità con Dio, da quel punto in avanti non ci sarà più fatica o grido. Quando l'uomo scelse di peccare contro Dio, Dio ha mandato sul mondo la maledizione che portava fatica tutti i giorni. Quando gli uomini che sono in Cristo entreranno nella presenza di Dio, la fatica sarà tolta per tutta l'eternità. Non ci sarà mai più non solo la morte, ma nemmeno la fatica. Sarà un'esistenza troppo meravigliosa da concepire, più meravigliosa di quanto possiamo immaginare. E durerà per sempre, nella presenza di Dio!
Quindi, mentre è sbagliato sperare che Dio possa darci una stagione in questa vita senza la fatica, perché quello è una falsa aspettativa, e creerà delusione, possiamo sperare in un'eternità senza fatica. Quello è una vera aspettativa, e chi spera in quello che Dio ha promesso, non sarà deluso.
Voglio chiudere, parlando al cuore di ciascuno. Se tu non hai Gesù Cristo, vuol dire che tu hai aspettative false. Chi non ha Cristo spera in qualcosa che non può soddisfare il cuore. E questo è la causa del male nel mondo. Quindi, a tutti dico valutate se tu veramente hai Gesù Cristo come il suo Signore e Salvatore. Non è solo una questione di dire di credere in Cristo, è una questione di veramente essere ravveduto e avere Gesù Cristo come Signore e Salvatore.
E per ognuno di voi che ha Gesù Cristo, ti faccio la domanda: tu hai aspettative vere, o hai aspettative false? Tu stai sperando in una vita che Dio non ci promette? Se sì, è una certezza che sarai deluso. È una certezza che non avrai la gioia, e non avrà la pace. Quindi, io dico a ciascuno di valutare quali sono le tue aspettative. A ciascuno dichiaro di valutare se sono le aspettative giuste.
Possiamo avere come aspettativa che Dio sarà con noi e non ci abbandonerà, possiamo sperare che Dio ci darà la grazia di passare ogni prova. Possiamo avere l’aspettativa che Dio, nella sua sapienza, opererà in modo che tutte le cose cooperano al nostro vero bene. Possiamo avere l’aspettativa che nulla ci separerà dall'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Queste sono tutte aspettative giuste. Io prego che ognuno possa riconoscere aspettative false, e confessarle a Dio, e aggrapparsi alle aspettative meravigliose che Dio ci offre in Gesù Cristo.
Grazie a Dio.