Hai mai pensato al fatto che le nostre aspettative giuste o sbagliate possono cambiare drasticamente se stiamo bene o stiamo male?
Cioè, vi spiegò. Se io presumo che una certa situazione andrà tutto liscio, senza problemi, e invece mi trovo con tanti problemi, sarò molto deluso e frustrato. Questo perché le mie aspettative non sono state soddisfatte. Se invece io entro nella stessa situazione presumendo che ci saranno grandi difficoltà, e le difficoltà sono addirittura meno di quello che aspettavo, sarò tranquillo e contento. Quindi, non è la quantità di difficoltà che ci scoraggia o ci frustra. Piuttosto è quanto le difficoltà corrispondono a quello che aspettavamo.
Lo stesso principio è vero per quanto riguarda il nostro rapporto gli uni con gli altri. Se io ho aspettative nei tuoi confronti che tu ti comporterai solo bene con me, mai facendo nulla contro di me, essendo sempre perfettamente sensibile nei miei confronti, e poi se invece tu ti comporti in modo imperfetto, come facciamo tutti, io sarò molto frustrato con te e molto deluso. La mia frustrazione con te non sarà perché ti sei comportato in modo particolarmente male, ma perché non arrivavi alle mie aspettative. Se invece io so che nonostante che tu ti impegni, che come me tu sei ancora in fase di crescere, e quindi sbaglierai, e avrai momenti di comportamenti sbagliati, se io ho questa aspettativa, allora quando ti comporti così non mi agiterà. Piuttosto, possono essere molto grato a Dio per il nostro rapporto.
Vediamo questo in quasi ogni campo della vita. Vediamo questo con i nostri lavori. Se il mio lavoro è più difficile o ci sono più problemi di quanto ho come aspettativa, sarò scontento con il mio lavoro. Se invece ho come aspettative che il mio lavoro sarà estremamente difficile, allora le difficoltà che arriveranno non mi saranno troppo pesanti.
Vediamo questo anche nel campo della cura medica. Se io credo che il dottore dovrebbe essere in grado di risolvere tutti i miei problemi di salute, allora sarò frustrato con lui quando non riesce a risolvere qualcosa. Se invece la mia aspettativa è molto più realistica, e so che pur essendo dottore, non è mica Dio e non può risolvere tutti i miei problemi, allora, possono essere molto soddisfatto della stessa cura che prima mi avrebbe lasciato molto insoddisfatto.
Potrei andare avanti con tanti altri esempi, perché in realtà questo è una verità fondamentale nella vita. Noi siamo turbati e frustrati e agitati e arrabbiati quando le cose non vanno secondo le nostre aspettative. Quindi, è estremamente importante che noi abbiamo aspettative che sono realistici, e conforme alle verità di Dio!
Allora, prego che possiamo capire quanto questa è importante. Non è qualcosa da poco, anzi, le aspettative che noi abbiamo determinano se avremo una vita di gioia e contentezza, oppure se saremo scontenti e frustrati con la nostra sorte. Quello che noi abbiamo come aspettative trasformerà la nostra vita, in bene o in male.
Tenendo questo in mente, vorrei considerare le aspettative più importante della vita. Vorrei considerare le nostre aspettative come seguaci di Gesù Cristo. Se noi presumiamo che dovrebbe andare in un certo modo, che non è quello che Dio dichiara, e quindi non è quello che sarà, allora saremo estremamente scontenti e delusi nella vita cristiana.
Se invece le nostre aspettative sono conforme a quello che Dio ci dichiara nella Bibbia, allora avremo grande gioia in questo cammino verso il cielo.
Perciò, quello che vorrei fare adesso è di considerare vari brani della parola di Dio per capire qual è il traguardo che Dio ha per noi nella nostra salvezza, per poter valutare se le nostre aspettative sono conformate alla realtà che Dio ci dichiara nella Bibbia.
Solamente se comprendiamo quello che Dio dichiara della vita cristiana possiamo conformare le nostre aspettative alla realtà di quello che sarà. Ricordate, se noi abbiamo aspettative sbagliate, allora dubiteremo Dio, e saremo molto scoraggiati con la vita cristiana, perché crederemo, senza base, che le cose dovrebbero andare meglio di quello che vanno, secondo il nostro metro. Se invece abbiamo aspettative realistiche, possiamo avere gioia anche nelle difficoltà, tenendo gli occhi in avanti su quello che ci aspetta!
Di brani ci sono tantissimi. Iniziamo in Efesini, e cerchiamo specificamente quello che sono i traguardi di Dio per noi nella nostra salvezza. Prima di tutto, dobbiamo ricordare che senza l'intervento di Dio, saremo rimasti nella morte spirituale, senza speranza, senza le promesse, e senza Dio nel mondo. È stato Dio che è venuto in cerca di noi, non noi che cercavamo Dio. Quindi, il fatto stesso che siamo salvati è un'immensa grazia, che non potremo mai meritare.
Iniziamo leggendo alcuni versetti in Efesini. Per primo leggo Efesini 1:3,4.
“3 Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo, 4 allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore,” (Efesini 1:3-4 LND)
Questo brano è molto importante, perché descrive la nostra salvezza dal punto di vista di Dio. Spiega quello che Dio ha ideato nel eternità passata, e quale sarà il risultato finale per l'eternità futura. Notate che il piano di Dio in ogni persona che salva è di conformare quella persona a Cristo, rendendo quella persona Santa ed irreprensibile davanti al Dio dell'amore. In altre parole, la salvezza non è solo la salvezza dall'inferno, piuttosto la salvezza è la salvezza ad una santità assoluta, in cui il credente sarà senza macchia, spiritualmente pura, per passare l'eternità nella presenza di Dio, godendo il suo amore.
Avendo questo come traguardo, tutto quel che succede nella vita ad un credente è sotto il controllo di Dio per promuovere il traguardo finale di Dio. Cioè la scopo della nostra vita cristiana non è quello che succede sulla terra, piuttosto quello che succede sulla terra serve per promuovere lo scopo eterno di Dio.
Andiamo avanti, e leggiamo Efesini 2:10. Quando questo versetto usa la frase "creati in Cristo", descrive la salvezza dal punto di vista di Dio, in cui la persona viene rigenerata, formando una nuova creatura, in Cristo Gesù. Quello che voglio notare è qual è lo scopo che Dio ha per coloro che egli crea in Gesù Cristo. Leggo Efesini 2:10.
“Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché camminiamo in esse.” (Efesini 2:10 LND)
Qua, vediamo che il traguardo di Dio per noi sulla terra è che camminiamo nelle buone opere. Attenzione! Notate che ciò che arriva primo è che Dio ci crea in Cristo, e le buone opere sono il traguardo di Dio per coloro che sono stati creati in Gesù Cristo. Quindi le buone opere non portano alla salvezza. Piuttosto le buone opere sono un frutto della vera salvezza. Però, è da notare che il traguardo di Dio per i credenti nel mondo e che vivano una vita di buone opere. E quindi, qualunque vita di un credente che non è dedicata a buone opere è una vita sprecata, fuori dalla volontà di Dio. Una vita così non avrà la gioia della salvezza.
Restando in Efesini, passiamo ad Efesini 4:11-16. Notate qui che questo descrive la vita cristiana come parte del corpo di Cristo, la Chiesa, specificamente la Chiesa locale di cui uno fa parte. Notiamo quale il traguardo che Dio ha per ogni credente che salva. Seguitemi mentre leggo Efesini 4:11-16.
“11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo, 13 finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo 14 affinché non siamo più bambini sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell’errore, 15 ma dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l’edificazione di se stesso nell’amore.” (Efesini 4:11-16 LND)
Notate qui che Gesù ha provveduto per la Chiesa ciò che serve, i pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi che per conto loro provvedono all'edificazione del corpo di Cristo. Il versetto 13 puoi descrive qual è il traguardo che Cristo ha per coloro che salva. È che arrivano all'unità della fede e della conoscenza del figlio di Dio, e questo porta a ciascuno ad essere un uomo perfetto, in altre parole completo e maturo, alla misura della statura della pienezza di Cristo.
Questo è un versetto centrale per capire qual è il piano di Dio per la vita cristiana. Dio è all'opera in noi per portarci ad essere conformati a Gesù Cristo. In altre parole, tutto quello che succede nella nostra vita fa parte da l'opera di Dio a conformarci a Cristo, fino a punte che arriviamo alla misura della statura della pienezza di Cristo. Quindi, le cose belle e le cose brutte sono tutte gestite da Dio per portare avanti questa sua opera in noi.
Un altro brano che rende questo chiaro è Romani 8:28-30. Notate anche qua che Dio fa cooperare tutte le cose, che comprende le cose belle e le cose brutte, per lo scopo di farci arrivare ad essere conformati a Gesù Cristo. Leggo Romani 8:28-30.
“28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento. 29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. 30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.” (Romani 8:28-30 LND)
Notate nel versetto 29 che quello a cui Dio ci ha predestinati, il bene per cui tutte le cose cooperano, è che siamo conformati all'immagine di Gesù Cristo, il Figlio di Dio! Non esiste traguardo più grande! Non esiste traguardo durevole nel eternità come questo. Dio non sta lavorando per darci una bella vita sulla terra. Il suo traguardo per noi è infinitamente più grandi, e più durevole. Dio sta gestendo tutte le cose nella nostra vita per renderci conformi a Gesù Cristo. Questo è lo scopo di Dio nella nostra vita. E perciò, non dobbiamo pensare che la vita dovrebbe essere facile, o piena pregevolmente di cose belle. Piuttosto, dobbiamo riconoscere che Dio è all'opera per togliere ogni peccato dalla nostra vita, e renderci santi, come Gesù Cristo stesso.
Un altro brano che ci mostra questo è Efesini 5:1,2. In questo brano, siamo chiamati ad imitare Dio, e a camminare dall'amore come Cristo. Vi leggo Efesini 5:1,2.
“1 Siate dunque imitatori di Dio, come figli carissimi, 2 e camminate nell’Amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave.” (Efesini 5:1-2 LND)
Qui, il piano di Dio è dichiarato, cioè che imitiamo Dio, e che camminiamo nella amore, come Cristo. Cioè dobbiamo imitare Gesù Cristo nel suo amore per noi, un amore che lo ha spinto a sacrificarsi per poter salvarci. Questa è una vita totalmente dedicata agli altri, e la gloria di Dio, senza badare al costo. Infatti, l'amore di Cristo gli costò tutto. E noi dobbiamo avere quel tipo di amore. Questo è il traguardo per la nostra vita.
E perciò, quando consideriamo quali sono le nostre aspettative per la vita, chi è in Cristo dovrebbe aspettare una vita con tanti opportunità di sacrificare se stesso, e dire no alla carne, o come dice Gesù, rinnegare se stesso per seguire lui. Questo dovrebbe essere la nostra aspettativa, perché questo è il piano di Dio per noi. Quindi, quando noi vogliamo una vita che in realtà è una vita comoda, con poco sofferenza, abbiamo aspettative contrarie a quello che è il piano di Dio per noi. Quello non può che creare scoraggiamento e frustrazioni in noi. Il problema non sarà una vita difficile, il problema sarà aspettative sbagliate.
Passiamo a Filippesi. Iniziamo con un versetto molto conosciuto, Filippesi 1:6. In questo versetto, impariamo che Dio completerà la sua opera in noi. Leggo Filippesi 1:6.
“essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” (Filippesi 1:6 LND)
Abbiamo già visto che la buona opera che Dio ha iniziato in noi è di renderci conformi a Gesù Cristo. È di renderci santi e irreprensibile. È di farci avere una vita piena di buone opere, in cui amiamo gli uni gli altri con l'amore che aveva Cristo. Dio opererà per portarci in questa direzione, e non smetterà finché non ha completato la sua opera in noi. Perciò, se noi speriamo in una vita tranquilla e comoda, che possiamo vivere principalmente per noi stessi, abbiamo aspettative sbagliate, e saremo frustrati, anziché gioiose.
In Filippesi 1:9-11 troviamo una preghiera di Paolo per i credenti. Paolo era guidato dallo spirito Santo, e perciò quello che prega sono le aspettative che noi dovremo avere per noi stessi. Leggo Filippesi 1:9-11.
“9 E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo 11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio.” (Filippesi 1:9-11 LND)
Notate qui che Paolo prega che avremo conoscenza e discernimento nel nostro amore per portarci ad essere capace a scegliere le cose eccellenti, che sarebbe quello che serve per vivere una vita per opere buone, e che permette ad essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo. Anche qui stiamo vedendo la stessa cosa. Lo scopo della nostra vita in Cristo non è di avere una vita tranquilla e comoda. Piuttosto, è di essere sempre più conformi all'immagine di Cristo, e poi, come leggiamo nel versetto 11, di avere una vita ripiena di frutti di giustizia. Questo è un altro modo per descrivere le buone opere.
Allora, quando valutiamo che tipo di vita voliamo, dovremo avere l'aspettativa di crescere sempre più nell'immagine di Cristo, e di avere una vita ripiena di frutti di giustizia. Se noi abbiamo questa aspettativa, avremo grande gioia nella vita cristiana, anche in mezzo alle prove più profonde.
Troviamo anche Filippesi 1:23,24. In questo brano, impariamo che è meglio stare con Cristo. Quindi la cosa migliore che possiamo avere in questa vita è una stretta comunione con Cristo, che è già un anticipo della gioia che avremo quando staremo con Cristo in cielo. Leggo Filippesi 1:23,24. È l'apostolo Paolo che parla, descrivendo il suo desiderio di morire, lasciare questo corpo.
“23 perché sono stretto da due lati: avendo il desiderio di partire a da questa tenda e di essere con Cristo, il che mi sarebbe di gran lunga migliore, 24 ma il rimanere nella carne è più necessario per voi.” (Filippesi 1:23-24 LND)
Quando noi comprendiamo questa verità, non saremo aggrappati alla vita terrena. Accerteremo tutto quello che Dio ci fa e che ci fa avere, ma quando arriviamo al punto di dover lasciare questa terra, non lo vedremo come la perdita delle benedizione grandi, ma piuttosto come per l'arrivo della benedizione più grande mai avvenuta.
Voglio leggere anche Filippesi 2:12,13, un brano che ci ricorda dell'importanza di vivere guardando sempre in avanti. Leggo Filippesi 2:12,13.
“12 Perciò, miei cari, come mi avete sempre ubbidito non solo quando ero presente, ma molto più ora che sono assente, compite la vostra salvezza con timore e tremore, 13 poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l’operare, per il suo beneplacito.” (Filippesi 2:12-13 LND)
Qua, notate che il comandamento è di impegnarci a compiere la nostra salvezza. Questo non vuol dire arrivare alla salvezza, in quanto siamo salvati per grazia, ma vuol dire impegnarci nella salvezza per arrivare al traguardo della salvezza, cioè quello di assomigliare a Gesù Cristo. Dobbiamo impegnarci a questo con timore e tremore, capendo quanto è importante.
Paolo ci dà un immenso incoraggiamento qui ricordandoci che Dio è all'opera in noi per portare avanti quest'opera. Infatti, è estremamente importante ricordare che siamo salvati per grazia, e sarà per grazia che viviamo alla presenza di Dio.
Sempre in Filippesi due, vorrei leggere Filippesi 2:14-18. Notate che anche qui siamo chiamati a vivere tenendo sempre presente il giorno di Cristo, quando ci troveremo davanti a Cristo. Pensare a quel giorno, e alla gioia che vorremmo a vedere Cristo, ci dà motivo di gioire grandemente in questa vita. Leggo.
“14 Fate ogni cosa senza mormorare e senza dispute, 15 affinché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione ingiusta e perversa, fra la quale risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la parola della vita, 16 affinché nel giorno di Cristo abbia di che gloriarmi, per non aver corso invano né invano faticato. 17 Ma anche se sono versato in sacrificio e servizio della vostra fede, ne gioisco e ne godo con tutti voi. 18 Similmente gioitene anche voi e rallegratevi con me.” (Filippesi 2:14-18 LND)
Un brano molto conosciuto è Filippesi 3:7-14, in cui Paolo parla del fatto che Cristo vale più per lui di tutto il resto. Notate che la vita che vive, che è la vita che dovremo tutti vivere, è una vita in cui guarda in avanti a quel giorno in cui si incontrerà davanti a Gesù Cristo. Quindi, l'aspettativa di Paolo non è legata a qualche vita comoda sulla terra. Piuttosto, l'aspettativa di Paolo riguarda il suo incontro con Gesù Cristo quel bel giorno. Leggo Filippesi 3:7-14, pregando che sarà un esempio per noi da seguire.
“7 Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo. 8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, 9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede, 10 per conoscere lui, Cristo la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, 11 se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti. 12 Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch’io sono stato afferrato da Gesù Cristo. 13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la méta verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù.” (Filippesi 3:7-14 LND)
Tutto quello che Paolo faceva, faceva tenendo gli occhi in avanti per la meta finale, quello di arrivare nella presenza di Dio. E perciò, non era mai deluso per gli avvenimenti terrene che succedevano nella sua vita, perché le sue aspettative non riguardavano una vita bella o comoda sulla terra.
Alla fine del capitolo tre, troviamo una verità per noi tutti di vivere nello stesso modo. Leggo Filippesi 3:20,21.
“20 La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo, 21 il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la sua potenza che lo mette in grado di sottoporre a sé tutte le cose.” (Filippesi 3:20-21 LND)
In questo brano Paolo dichiara che noi aspettiamo dal cielo il nostro Salvatore, il Signore Gesù Cristo. Questo vuol dire che noi non abbiamo speranze mirate alla vita comoda o bella qua sulla terra. Piuttosto, le nostre speranze sono mirate alla vita eterna in cielo con Cristo! E perciò quando la vita qua è piena di difficoltà, non ci scoraggia, perché noi non speriamo in una vita comoda qua.
Una donna che desidera profondamente poter avere un figlio, e finalmente Dio concede a lei e suo marito la benedizione per lei di rimanere incinta, come aspettativa e sogno non spera in una gravidanza e parto senza dolore, spera nell'arrivo sano e salvo di quel figlio. Accetta ben volentieri le sofferenze della gravidanza, perché la sua speranza va molto oltre alla gravidanza.
Similmente, un atleta che viene accettato con l'allenatore più bravo, non ha come aspettative quella di avere una vita di allenamento comodo e con poca fatica. Piuttosto, le sue aspettative sono di una vita dura, ma mirata a partecipare negli Olimpiadi. Umanamente parlando, lui vive per quel traguardo, e non tiene conto del costo per arrivarci.
Ed è così in tanti campi della vita. Se abbiamo il vero traguardo, è per quello che arriva alla fine, non per il cammino. E perciò, accettiamo ben volentieri le difficoltà e le sofferenze sapendo che fanno parte di quello che serve per arrivare alla fine.
La Bibbia è piena di tanti brani che ci insegnano a non vivere per le cose terrene, ma piuttosto per il Tesoro eterno. Per esempio vi leggo Colossesi 3:1-4. Questo brano ci insegna a vivere con i pensieri in avanti, ricordando quello che sarà la nostra gioia quando Cristo arriverà. Seguite mentre leggo Colossesi 3:1-4.
“1 Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra, 3 perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, allora anche voi apparirete con lui in gloria.” (Colossesi 3:1-4 LND)
Che meravigliosa verità! Noi che siamo in Cristo appariremo con lui in gloria quando arriverà! Ogni dolore, ogni dispiacere, ogni tristezza di questa vita sarà dimenticata quando noi viviamo Gesù Cristo e saremo fatti come lui! Sarà come ma infinitamente meglio della gioia di una donna che dopo i dolori delle doglie, trova una immensa gioia nella prendere per la prima volta nelle sue mani il suo nuovo figlio! La gioia di vedere suo figlio fa dimenticare il dolore. Quanto di più, infinitamente di più, dimenticheremo le cose tristi di questa vita quando vediamo Gesù Cristo. E non solo lo vedremo, ma saremo fatti come lui in gloria.
Noi potremo leggere tantissimi altri versetti, in tutta la Bibbia, che ci aiutano a capire che lo scopo di questa vita non è di avere una vita tranquilla sulla terra, piuttosto è di essere conformati al immagine di Cristo. Questo richiede le prove, richiede le sofferenze, perché sono strumenti nelle mani di Dio che gli usa per completare la sua opera in noi.
Quindi, io voglio invitare ciascuno di voi a considerare la propria vita. Che cos'è che ti scoraggia? Che cos'è che ti frustra, o ti fa arrabbiare? Se tu sei come me, probabilmente la risposta è che ciò che ti crea problemi nella vita non sono le circostanze, ma è che tu hai aspettative sbagliate. Tu speri in una vita con meno problemi, e più delle cose belle della terra. Quando invece ci arrivano difficoltà, e sofferenze, e ingiustizie, che turbano e ti frustrano e ti scoraggiano. La soluzione non è che Dio ti dia una vita più facile. La soluzione è che tu cambia le tue aspettative, per conformarle a quello che è il traguardo di Dio per te.
Torniamo a quell'esempio dell'atleta che riceve il privilegio di essere preso dal più bravo allenatore nel mondo. L'atleta va a vivere con quell'allenatore, per essere curato è guidato da lui tutti i giorni. Se quella atleta ha come aspettative una vita comoda, con tanto tempo libero, e un allenamento non troppo duro, sarà molto frustrato e scontento. Se invece egli cambia le sue aspettative, e anziché avere come traguardo quello di avere una vita comoda, prende come suo il traguardo del suo allenatore, cioè che lui sarà un grande campione, allora le difficoltà e i sacrifici dell'allenamento non saranno un peso per lui. Invece, lui troverà grande gioia anticipando le vittorie che lo aspettano.
Infinitamente di più, Dio ci sta preparando per la vittoria eterna di entrare in gloria per restare nella presenza di Dio per sempre! Questa vita è una forma di allenamento, in cui Dio ci prepara per quel eternità. Quindi la chiave per non essere abbattuti per le difficoltà e i dolori di questa vita è di non sperare in una vita facile, ma gioire in quello che ci è davanti!
Allora, voglio incoraggiarvi a notare, ogni volta che siete scoraggiati o frustrati, qual è l'aspettativa che avete in quel momento? Vedrete che è qualcosa legata a questa vita. Cura è una vita con meno difficoltà, e meno sofferenza, e meno ingiustizia. E finché hai quel tipo di aspettativa sarai scoraggiato quando le cose non vanno così. Se invece riconoscete che questo è sbagliato, che non state guardando in avanti a Cristo, se chiedete perdono a Dio per aver desiderato quello che non è il suo piano per voi, e se cominciate a pensare e desiderare le cose di lassù, allora, troverete gioia anche nelle sofferenze.
Voglio chiudere pregando, ringraziando Dio che in Cristo Gesù abbiamo un eterno Tesoro davanti a noi!