La vera vita cristiana è una vita di fede, fede in Gesù Cristo.
La fede serve per essere perdonati, la fede serve per superare le prove, la fede serve per portare frutto spirituale. La fede serve per tutto. Però, per avere fede, una fede crescente, dobbiamo conoscere Gesù Cristo, sempre di più. Lo conosciamo tramite la Bibbia. Soprattutto nei quattro Evangeli vediamo la persona di Gesù Cristo e il suo cuore
Oggi, voglio leggere un avvenimento nella vita di Gesù, in cui vediamo più del suo cuore, e vediamo quello che cerca in noi.
Troviamo questo avvenimento sia in Matteo 15 che in Marco 7. Visto che ognuno aggiunge qualche dettaglio, leggiamo entrambi oggi.
In questo avvenimento, Gesù si trova davanti una donna Cananea, che viene a Lui con grande fede e umiltà. E perciò, visto che quello che Gesù cerca nelle persone è proprio la fede e l’umiltà, Gesù esaudisce la richiesta di questa donna. Infatti, questa donna è un esempio per noi da seguire.
Trovate con me Matteo 15, e poi, Marco 7. Leggo Matteo 15:21,22, e poi subito dopo, Marco 7:24-26.
“21 Poi Gesù, partito di là, si diresse verso le parti di Tiro e di Sidone. 22 Ed ecco una donna Cananea, venuta da quei dintorni, si mise a gridare, dicendogli: "Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide! Mia figlia è terribilmente tormentata da un demone!".” (Matteo 15:21-22 LND)
Ora, lo stesso avvenimento, in Marco 7:24-26.
“24 Poi partì di là e andò nel territorio di Tiro e di Sidone; entrò in una casa e non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. 25 Infatti una donna, la cui figlia aveva uno spirito immondo, avendo sentito parlare di Gesù, venne e gli si gettò ai piedi. 26 Or quella donna era greca, sirofenicia di origine; e lo pregava di scacciare il demone da sua figlia; (Marco 7:24-26 LND)
Varie cose di questo brano mi colpiscono subito. Per esempio, in questo brano, Gesù lascia la Giudea. Cioè, lascia il territorio dei Giudei, per andare in un territorio dove vivevano gentili, ovvero, pagani. Gesù stava cercando un posto tranquillo per stare con i suoi discepoli. Voleva investire in loro, e preparare loro in modo che sarebbero forti quando lui sarebbe tornato in cielo. Quindi, lasciava il territorio dei Giudei per andare nella zona di Tiro e di Sidone, una zona pagana. Però, allo stesso tempo, visto che Gesù sapeva tutto, egli aveva un appuntamento qua, per salvare questa donna.
Mi colpisce che era una donna Cananea che è venuta a Gesù. Ricordate che come popolo, i Cananei erano fra i peggiori pagani, ed erano i nemici del popolo di Dio durante il periodo dell’Antico Testamento. Dopo il diluvio universale, Noè aveva condannato i Cananei. Leggo le sue parole in Genesi 9:25.
“"Maledetto sia Canaan! Egli sia il servo dei servi dei suoi fratelli!".” (Genesi 9:25 LND)
Quindi, questa donna, da un popolo molto pagano, viene a Gesù per chiedere aiuto. Questa donna avevo una figlia che era tormentata da un demone. Ricordate che nei quattro Evangeli vediamo un notevole livello di attività di demoni, chiamati anche spiriti immondi, mentre Gesù era sulla terra, che non vediamo assolutamente nelle epistole. È anche importante notare che mentre Gesù schiacciava demoni, e anche gli apostoli, molto di meno, nella prima parte degli Atti, nelle Epistole, non troviamo alcun insegnamento che ci insegna a schiacciare demoni. Quindi, il fatto che Gesù schiacciava demoni non è un insegnamento per noi di fare quello. Gesù ha fatto tante cose, che noi non siamo chiamati a fare.
Notate che la donna si getta ai piedi di Gesù. Questo era un segno di grande umiltà. Ripetutamente nella Bibbia vediamo che Dio accoglie chi ha vera umiltà nei suoi confronti. Infatti, probabilmente l'ostacolo più grande che c'è fra l'uomo e Dio è l'orgoglio dell'uomo. L'unico modo di avvicinarci a Dio per essere accolti è di avvicinarci con grande umiltà. E questa donna dimostra grande umiltà.
Come pagana, avendo un cuore umile, questa donna sapeva di non aver alcun diritto di ottenere aiuto da Gesù. Lei sapeva di non fare parte del popolo di Dio, come anche noi non facevamo parte del popolo di Dio. Era vero per lei quello che era vero per noi, che leggiamo in Efesini 2:11,12. Ve lo leggo.
“11 Perciò ricordatevi che un tempo voi gentili di nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi, perché tali sono stati fatti nella carne per mano d’uomo, 12 eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d’Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo.” (Efesini 2:11-12 LND)
Come eravamo noi prima della salvezza, questa donna era senza Cristo, estranea ai patti della promessa, non aveva speranze ed era senza Dio. Eppure, lei andava a Gesù con fede, capendo il cuore di Dio. Lei è un esempio per noi. Andiamo a Dio, con umilità!
Lei chiede pietà a Gesù Cristo. Grida:
“Abbi pietà di me, Signore, figlio di Davide!”
Lei non chiede giustizia, non chiede quello che merita, perché sapeva di non meritare quello che voleva. Chiede pietà. Chiedere pietà col cuore vuol dire riconoscere di non meritare il bene da Dio. Se mi agito quando mi arriva il male, vuol dire che io credo di meritare di meglio. Questa donna sapeva di non meritare alcun bene da Dio, e perciò, umilmente chiede pietà. Questo dimostra un cuore totalmente umile. Questo è quello che Dio richiede da noi.
Il fatto che lei chiama Gesù: “Figlio di Davide”, è incredibile. Questo è un titolo usato solo dai Giudei. Era un titolo messianico, cioè, era il titolo per il Messia che i Giudei aspettavano. Evidentemente, questa donna, pur essendo Cananea, aveva capito che i Giudei erano il popolo di Dio, sapeva che il Messia doveva arrivare, e conosceva il suo titolo. Avendo sentito di Gesù, lei aveva riconosciuto che Gesù è il Messia. Perciò, molto prima di quasi tutti i Giudei, questa donna Cananea si presenta umilmente a Gesù, riconoscendo che Gesù è il Cristo, il Messia che doveva arrivare.
Non essendo Giudea, è quasi sicuro che non aveva tanta dottrina, non conosceva molte cose dalle scritture. Ma quello che aveva sentito lei credeva con tutto il suo cuore. E così lei viene a Gesù, convinta che Egli è il Figlio di Davide, il Messia.
Nessuno di noi può mai dire di conoscere tutta la Bibbia. Ma possiamo credere fermamente in quello che conosciamo, e possiamo vivere alla luce delle verità che conosciamo.
Quindi, riassumendo la situazione: questa donna aveva un problema grandissimo. Come ho detto in altri momenti, quando Gesù era sulla terra, vediamo una grande attività da parte di Satana che non troviamo nelle Epistole, né troviamo nell'Antico Testamento. Però essendo quando Gesù era sulla terra, la figlia di questa donna era tormentata da un demone. Non esisteva alcuna cura umana. Così, lei si presenta a Gesù, il Cristo, il Figlio di Davide. Si presenta umilmente a Gesù chiedendo il suo aiuto.
Gesù non risponse
Proseguo, leggendo Matteo 15:23.
“23 Ma egli non le rispose una parola. E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano dicendo: "Licenziala, perché ci grida dietro".” (Matteo 15:23 LND)
Se non ci fermiamo a considerare bene questo, potrebbe sembrare che Gesù fosse molto duro con lei. Ma Gesù non era mai duro con chi veniva a Lui con umiltà. Infatti, Gesù invitava le persone afflitti di andare a Lui, come Egli stesso dichiara in Matteo 11:28-30. Ve lo leggo.
“28 Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. 30 Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!".” (Matteo 11:28-30 LND)
Il cuore di Gesù Cristo è tale che il fatto che non ha risposto parola a lei non era cattiveria. Piuttosto, Gesù stava mettendo alla prova la sua fede, per farla crescere. Voleva che lei perseverasse nella sua richiesta. Ripetutamente la Bibbia ci insegna a perseverare nella preghiera. Il fatto di perseverare nella preghiera ci aiuta moltissimo a focalizzare la nostra fede su Cristo. Quindi, Gesù non era cattivo, stava incoraggiando lei a continuare ad avere fede in Lui.
La reazione degli apostoli
Quanto era diversa la reazione degli apostoli. Leggo il versetto ancora, e notate come rispondevano.
“23 Ma egli non le rispose una parola. E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano dicendo: "Licenziala, perché ci grida dietro".” (Matteo 15:23 LND)
Loro volevano che Gesù mandasse via la donna, perché lei disturbava loro. I discepoli a questo punto non avevano il cuore di Gesù. Anzi, i discepoli erano come siamo noi troppe volte. Vedevano le persone come un disturbo. Già servivano Dio, eppure, a volte, come adesso, potevano vedere le persone come un peso, come un disturbo. Loro ancora non sapevano come amare. L’amore non vede un’altra persona come un disturbo.
E troppo spesso, noi siamo come loro. Troppo spesso, noi vediamo le persone che Dio ci manda come un disturbo, anziché come persone da amare. Prego che possiamo avere sempre di più il cuore di Gesù Cristo.
Gesù dichiara che era stato mandato ai Giudei
Prima Gesù aveva scelto di non rispondere alla donna. Adesso Lui fa una dichiarazione che avrebbe chiuso la porta a chi non ha fede. Ma non chiudeva la porta a questa donna. Leggo quello che Gesù dichiara nel versetto 24.
“24 Ma egli, rispondendo, disse: "Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele".” (Matteo 15:24 LND)
Gesù è venuto a salvare persone da ogni nazione, lingua, e tribù. Però, prima di andare alla croce il suo ministero era specificamente mirato ai Giudei, come popolo di Dio. Dopo la risurrezione, Gesù comandò ai discepoli di predicare la salvezza in Cristo a tutto il mondo. Ma a questo punto Lui si rivolgeva specificamente ai Giudei. Dichiarando questo, stava dando alla donna un'altra possibilità di dimostrare la sua umiltà.
Lei di dimostra umile, e con grande fede
E infatti, vediamo subito l'umiltà di questa donna nel versetto 25. Anziché essere offesa da quello che Gesù dichiara, si rivolge a lui con ancora più umiltà e più fede. Leggo il versetto 25.
“25 Ella però venne e l’adorò, dicendo: "Signore, aiutami!".” (Matteo 15:25 LND)
Se lei avesse avuto anche solo un po' d'orgoglio, sarebbe stata offesa dal fatto che Gesù diceva a lei, una Cananea, che Egli era venuto solo per la casa d'Israele. Invece, lei non era orgogliosa, e venne e adorò Gesù. Quasi mai vediamo Giudei che adoravano Gesù. Ma questa donna Cananea, avendo riconosciuto che Gesù è il Messia, il Figlio di Davide, venne, e con vera fede adora Gesù, chiedendo di nuovo aiuto da lui.
Questa donna è un esempio a noi di cosa vuol dire rivolgersi a Dio con umiltà e fede. Lei non solo chiedeva aiuto, ma adorava Gesù. Troppo spesso, noi ci impegniamo a chiedere aiuto, ma non adoriamo Dio. Nonostante il grande bisogno di questa donna, lei era pronta a chiedere aiuto.
Gesù parla di cagnolini e figli
A questo punto, lei sta adorando Gesù Cristo, chiedendo aiuto, e Gesù mette un ulteriore ostacolo davanti a lei, per veramente mettere alla prova la sua fede e la sua umiltà. Quindi, mentre lei adora Gesù e gli dice: “Signore, aiutami”, Gesù risponde come leggiamo in Matteo 15:26, è in Marco 7:27. Leggo queste due versetti.
“26 Ma egli le rispose, dicendo: "Non è cosa buona prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini".” (Matteo 15:26)
“27 ma Gesù le disse: "Lascia che si sazino prima i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini".” (Marco 7:27)
Un cosa importante da ricordare qui è che Dio opera nel suo modo, e nel suo tempo. A questo punto, la priorità di Dio era di salvare i Giudei. Dopo la croce Dio avrebbe aperto la porta al mondo intero. E così, Gesù fa notare a questa donna che nel piano di Dio, c'era cibo particolare, in questo esempio l’opera di Gesù, che era principalmente per i Giudei, che erano i figli di Dio. Coloro che non erano parte della nazione di Giudei erano cagnolini. Non erano nemici, ma non avevano lo stesso diritto dei figli.
Notate che in Marco 7:27 Gesù dichiara: “lascia che si sazino prima i figli”. Dicendo “prima i figli” dimostra che la salvezza non era limitato ai Giudei, ma che era il piano di Dio per loro di sentire per primo il messaggio di Gesù, il Cristo. Quindi questo non era chiudere la porta alla donna, era per comunicare a lei la distinzione fra i Giudei e i gentili, prima della croce.
Grazie Dio, noi viviamo in un'epoca in cui la porta alla salvezza è aperta ugualmente ai Giudei e ai Gentili. Nessuno di noi è Giudeo. Perciò, eravamo tutti cagnolini, non parte del popolo di Dio. Eppure, Dio ha fatto arrivare a noi l'evangelo della salvezza in Gesù Cristo. E ora, in Gesù Cristo tanti di noi abbiamo ricevuto la salvezza.
La donna risponde con fede e umiltà
Però, nonostante che Gesù era venuto in quel momento specificamente per i Giudei, anche allora Dio accoglieva chiunque andava a Lui con umiltà e fede, come stava facendo questa donna. Perciò, ascoltiamo come lei risponde alla dichiarazione di Gesù dalla differenza fra cagnolini e figli. Quanto grande era la sua fede, quanto umile era il suo cuore. Leggo Matteo 15:27, e Marco 7:28.
“27 Ma ella disse: "Sì, Signore, però anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni".” (Matteo 15:27 LND)
“28 Ma ella rispose e gli disse: "Sì Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli".” (Marco 7:28 LND)
Qua, vediamo l'umiltà che è necessaria per arrivare a Dio. Questa donna non si offende minimamente. Piuttosto, con grande umiltà accetta di non avere alcun diritto alla benedizione che chiede, ma con umiltà e fede si appella al cuore di Cristo. Lei capiva che Gesù Cristo operava per grazia, e non per merito. E perciò, lei si rivolge alla sua grazia, riconoscendosi un cagnolino. Ma lei sapeva che la grazia di Cristo era immensa, e che c'era anche abbastanza per lei, senza togliere dai figli.
Lei veniva a Gesù con umiltà, e con fede che Egli avrebbe risposto a lei. Queste rispecchia la definizione della vera fede in Ebrei 11:6.
“Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano.” (Ebrei 11:6 LND)
Quel che Dio vuole da noi è la fede, che è sempre legata all'umiltà. Questa donna aveva sia l'umiltà che la fede. Questa donna è un grande esempio per noi. Con grande umiltà continuava a chiedere aiuto da Gesù. Lei aveva grande fede che Gesù era capace ad aiutare, e lei aveva grande fede che Gesù aveva il cuore da aiutare, nonostante che lei era Cananea. Quindi, si accostava a Gesù credendo che Egli è il Messia, e che è il rimuneratore di coloro che lo cercano. O che possiamo anche noi avere quella fede e quell’umiltà.
Come risponde Gesù
Come risponde Gesù, a questa donna pagana, cioè, Cananea, ma chiaramente con fede in Dio? Cioè, questa donna era una pagana, una grande peccatrice. Eppure, è chiaro che questa donna aveva fede in Dio, ed è venuta a Gesù con grande fede, e con grande umiltà. Come risponde Cristo quando uno viene a Lui così?
Leggiamo la risposta di Gesù a lei in Matteo 15:28, e poi in Marco 7:29,30. Qua, vediamo il cuore di Gesù. Leggo.
“28 Allora Gesù le rispose, dicendo: "O donna, grande è la tua fede! Ti sia fatto come tu vuoi". E in quel momento sua figlia fu guarita.” (Matteo 15:28 LND)
Ora, Marco 7:29,30.
“29 Allora egli le disse: "Per questa tua parola, va; il demone è uscito da tua figlia". 30 Ed ella, tornata a casa sua, trovò che il demone era uscita e la figlia era coricata sul letto.” (Marco 7:29-30 LND)
In questa risposta, vediamo il cuore di Gesù, vediamo la potenza di Gesù e vediamo la saggezza di Gesù!
Il Cuore di Gesù
Vediamo il cuore di Gesù in quanto Egli risponde alla richiesta di questa donna, nonostante che lei era Cananea, e non era ancora il tempo di annunciare Cristo al mondo. Vedendo la fede e l’umiltà di questa donna, Gesù esaudisce pienamente la sua richiesta. Gesù ha un cuore per chiunque va a Lui con cuore umile e con fede.
E anche se non è scritto, possiamo capire che questa donna è stata salvata. Lei aveva già capito che Gesù è il Messia, il Cristo. Lei veniva a Lui con grande umiltà, sapendo di non meritare da Dio. Perciò, si riconosceva peccatrice. E veniva con grande fede. Questi sono gli attributi che servono per essere salvati. E questa donna gli ha tutti. E Gesù risponde con grande cuore, accogliendo la sua richiesta, liberando sua figlia dal demone, portando la pace in casa sua.
Gesù è lo stesso oggi. Gesù ha un grande cuore, e ama salvare, ama perdonare, ama curare nel modo perfetto. Quindi, quando andiamo a Gesù, e dovremmo andare a Gesù tutti i giorni, possiamo andare con fede che Gesù ha un cuore che ci accoglierà, se andiamo con umiltà e con fede.
La Potenza
Vediamo anche la potenza di Gesù. Con solo la sua parola, dichiarando “ti sia fatto come tu vuoi”, senza fare nient'altro, a distanza, Gesù ha guarito immediatamente sua figlia. Questo è la potenza di Dio, che noi vediamo ripetutamente in Gesù Cristo.
Questa donna aveva fede che Gesù poteva fare quello. È per quello che è venuta a Lui. Lei veniva sapendo che Cristo poteva guarire, e Gesù le mostrò la sua potenza, rispondendo alla sua richiesta con potenza!
Gesù è potente da provvedere qualunque cura giusta anche per noi. Gesù non sempre fa tutto quello che chiediamo, perché nella sua saggezza sa che non sempre chiediamo quello che è secondo la perfetta volontà di Dio. Ma Gesù sempre fa quello che è giusto ed è il meglio per noi.
La Saggezza di Gesù
Vediamo anche la saggezza di Gesù Cristo in questo avvenimento. Nella sua saggezza, Gesù sapeva che non era il caso di rispondere subito a questa donna. Piuttosto, era meglio mettere alla prova la sua fede e la sua umiltà. Inoltre, quello che Gesù ha fatto non serviva solo per la donna, ma inoltre aiutava i suoi discepoli a capire meglio il cuore di Gesù, e la potenza di Gesù, e il piano di Gesù. Quindi, Gesù gestiva tutto in modo perfetto, ponendo gli ostacoli a questa donna, in modo che con la sua fede le avrebbe superato gli ostacoli, dimostrando a lei e anche agli apostoli quello che è la vera fede, e quello che è il cuore umile che viene accolto da Dio.
Per quanto riguarda la cura che Gesù ha di noi, Gesù risponde sempre con perfetta saggezza anche alle nostre richieste.
Nella sua perfetta saggezza, legata al suo amore infinito, a volte Gesù sceglie di non rispondere subito alle nostre richieste. A volte, quando è per il nostro vero bene, Gesù risponde con un “no”. Non fa quello che chiediamo. Gesù Cristo è Dio, e sa qual è la cosa migliore per noi. Lui non cerca di darci una vita comoda, piuttosto, ci sta preparando per un eternità gioiosa e gloriosa. Quindi, a volte, come ha fatto con l’Apostolo Paolo, Egli ci risponde “no”, perché quella è la cosa migliore per noi, anche se non sempre siamo in grado di capire.
In altri momenti, come ha fatto con questa donna, Gesù risponde “sì” alla nostra preghiera, ma non risponde subito, perché vuole compiere un’opera più grande in noi. Vuole crescere la nostra fede, vuole aiutarci a perseverare nella preghiera, vuole aiutarci ad essere più umili, affinché possiamo essere più vicini a Dio. La saggezza di Cristo lo permette a rispondere sempre al momento giusto, nel modo giusto. A volte quello è un “sì” dopo un certo tempo, ma sempre al momento perfetto.
La cosa più importante per noi è di avere fede, e di essere veramente umili. Dio sta vicino chi è veramente umile di cuore, e Dio è lontano chi ha il cuore superbo. L’umiltà è fondamentale per poter avvicinarci a Dio.
Quanto è importante che ci umiliamo davanti a Dio, e accettiamo la sua cura perfetta, a suo tempo perfetto. Quanto è grave quando ci agitiamo, come se sapessimo noi meglio di Dio. Quanto è grave quando ci lamentiamo, come se meritassimo meglio di quello che abbiamo. Quanto è grave quando cerchiamo altrove per la cura che solo Dio può darci.
Ricordate quello che abbiamo visto con l’esempio dei discepoli di Gesù. I discepoli non avevano il cuore giusto. Vedevano questa donna come un disturbo. Non avevano l’amore che ha Gesù. Quante volte noi pecchiamo così, non avendo vero amore per le persone. Dio mette persone nella nostra vita, e anziché avere un cuore come Gesù, che amava le persone, le vediamo come un disturbo. Quando abbiamo un cuore così, confessiamo il nostro peccato, e preghiamo di crescere nell’amore. Grazie a Dio che Gesù Cristo non vede noi come un disturbo, ma ha amore per noi, come l’ha avuto per quella donna Cananea.
Io ringrazio Dio per l'esempio di questa donna Cananea. Lei è un esempio potente per noi che cosa vuol dire venire a Gesù Cristo con fede, e con umiltà. Gesù accoglie sempre chi viene a Lui così.
In lei, vediamo l’importanza di perseverare nella preghiera, anche quando ci sono ostacoli. Ricordate che lei non solo chiedeva, ma, dimostrava vera umiltà. Inoltre, questo è importante, lei non solo chiedeva aiuto, ma adorava Gesù. Possiamo chiedere aiuto da Dio, ma dobbiamo anche adorare Dio, e ringraziare Dio, e vivere per la gloria di Dio. Quindi, questa donna Cananea è un esempio dell’importanza di perseverare nella preghiera.
Seguiamo l’esempio di questa donna Cananea. Ringraziamo Dio che lo stesso Gesù che aveva un grande cuore per lei, ha un grande cuore per noi. Lo stesso Gesù che era potente da curare lei, è potente da curare noi. L’amore che Gesù aveva per lei, ha per noi. La sapienza che Gesù aveva per sapere come curarla perfettamente, Gesù c’è l’ha per noi.
Lodiamo Dio, glorifichiamo Dio, ringraziamo Dio, e confidiamo in Dio.
Annunciamo questo Gesù Cristo alle persone. In Gesù, c’è perdono, c’è salvezza, c’è la vita eterna.