Aiuto Biblico

Amare gli uni gli altri, fare il bene

studio di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 18 novembre 2020, – cmd es –

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Voglio condividere alcuni pensieri che nascono dal sermone di domenica. Molto spesso le verità colpiscono me prima di tutto, forse più di tutti, perché li studio e da domenica sto dicendo: “Signore, voglio amare di più”.

Una prova della vera salvezza è di veramente amare gli uni gli altri.

Che cos’è l’amore?

Desiderare il vero bene di una persona ed impegnarsi, al punto di sacrificarsi, per il vero bene degli altri. Questo vuol dire che non è comodo e non è facile. Spesso è doloroso e mi sento inadeguato o scomodo, però lo faccio. Questo è amore.

Il pericolo: possiamo fare naufragio della fede

Ho menzionato domenica che si può fare naufragio nella vita cristiana.

Forse ho conosciuto più credenti che hanno fatto naufragio che quelli che sono rimasti saldi, perché un naufragio non è sempre visibile all’esterno. Un naufragio può essere uno che continua a venire in chiesa, o che continua a servire il Signore come pastore, o che svolge qualche cosa come credente. Un naufragio non è una cosa fisica. È una cosa spirituale.

Uno può essere raffreddato, pieno di orgoglio, e andare avanti per bella figura verso gli altri, per tradizione, o per pratica, seguendo il Signore esternamente. Ma il cuore non è lì, perché ha già fatto naufragio. Solo che è bravo abbastanza al punto che gli altri non lo riconoscono.

Anni fa un mio fratello, che era visto come bravissimo, zelante, attivissimo in chiesa e nell’evangelizzazione, ha rinunciato a tutto. E un suo caro amico diceva che non aveva capito niente. Questo vuol dire che l'amicizia non era profondamente fondata su Cristo, perché se il rapporto è stretto, tu capisci che c'è qualcosa che non va. Il fatto che uno viene in chiesa, non vuol dire che non ha già fatto naufragio. Quando Cristo non è al centro la persona può fare naufragio.

Quanto è pericoloso fare naufragio e non vederlo.

Parliamo di come amare gli altri

Come stai vivendo tu? Si vede amore per gli altri e santità nella tua vita oppure no?

Come credenti non saremo giudicati per quanto riguarda la salvezza, ma saremo giudicati per quanto riguarda come viviamo. C’è un fondamento solo: Gesù Cristo, e in base a come edifichiamo, saremo giudicati.

In 2 Corinzi 5:6-11 c’è un ricordo che saremo giudicati. Saremo davanti a Cristo per presentare quello che abbiamo fatto da quando ci ha salvato.

6 Noi dunque abbiamo sempre fiducia e sappiamo che, mentre dimoriamo nel corpo, siamo assenti dal Signore. 7 Camminiamo infatti per fede, e non per visione. 8 Ma siamo fiduciosi e abbiamo molto più caro di partire dal corpo ed abitare con il Signore. 9 Perciò ci studiamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che partiamo da esso. 10 Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male. 11 Conoscendo dunque il timore del Signore, persuadiamo gli uomini, ma siamo manifesti a Dio; e spero che siamo manifesti anche alle vostre coscienze. (2Corinzi 5:6-11)

Conoscendo dunque il timore del Signore” Lui sta parlando ai credenti. Conoscendo il timore del Signore, conoscendo che dobbiamo rendere conto a Cristo, quanto valgono le scuse il giorno del giudizio?

Scuse come: “ma non era facile”, “non avevo tempo”, “ma non ero bravo”.

Quanto valgono queste scuse?

Staremo davanti a Gesù Cristo, per rendere conto di come abbiamo vissuto dopo il giorno della salvezza.

Romani 14 parla del fratello forte e debole. Questo non riguarda come camminano, ma quanto capiscono della Bibbia.

Leggiamo Romani 14:10-12

10 Ora tu, perché giudichi il tuo fratello? O, tu anche, perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo. 11 Sta infatti scritto: "Come io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua darà gloria a Dio". 12 Così, dunque, ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. (Romani 14:10-12)

Io renderò conto di tutto a Dio e anche tu.

Romani 2

Romani 2 sta parlando di chi sente e non mette in pratica. Nel contesto, potrebbe essere chi ascolta l’Evangelo e non accetta.

Si applica anche a noi. Se noi sentiamo la voce di Cristo, tramite la lettura, un insegnamento di un fratello o una sorella e non la mettiamo in pratica, cosa dice Gesù in Matteo 7 dei due tipi di uomini che costruiscono ciascuno una casa? Uno costruisce la sua casa, cioè la sua vita, sulla sabbia e uno sola roccia. Lui dice: “chi ascolta la mia parola e non la mette in pratica, costruisce sulla sabbia. E chi ascolta e la mette in pratica, costruisce sulla roccia.”

In Romani 2:5-10 leggiamo:

5 Ma tu, per la tua durezza ed il cuore impenitente, ti accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio, 6 che renderà a ciascuno secondo le sue opere: 7 la vita eterna a coloro che, perserverando nel fare il bene, cercano gloria, onore e immortalità; 8 a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all’ingiustizia, spetta indignazione ed ira. 9 Tribolazione e angoscia spetta ad ogni anima d’uomo che fa il male, del Giudeo prima e poi del Greco; 10 ma gloria, onore e pace a chiunque fa il bene, al Giudeo prima e poi al Greco. (Romani 2:5-10)

Dice: “renderà… >la> vita eterna a coloro che, perseverando nel fare il bene…

Che cos’è fare il bene? Amare. Promuovere il regno di Dio.

Il regno di Dio

Che cos’è il regno di Dio? “Cercate per primo >il regno di Dio>…

Una semplice definizione: Sono persone. Credenti. Il regno di Dio sono persone salvate, che crescono per assomigliare a Cristo. Il regno di Dio è dove Dio regna. Non è una cosa materiale, economica. Sono persone salvate che crescono in Cristo.

Quindi quando dice: “cercate per primo il regno di Dio”, cosa vuol dire? Dovremmo essere consumati con che cosa?

Amare gli altri

Amare gli altri, aiutandoli a riconoscere chi è Gesù, e poi a crescere. Dovrebbe essere la passione di ogni vero credente. Infatti Gesù “renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che, >perserverando nel fare il bene, cercano> gloria, onore e immortalità”. Loro vivono cercando gloria e come c’è gloria?

Paolo dice: “voi siete la nostra gioia e corona, alla manifestazione di Gesù Cristo”. In che senso? Chi sono “voi”?

Quelli che lui aveva evangelizzato e curato spiritualmente per farli crescere.

Domanda: i doni spirituali servono per quale scopo? Ricordate? A cosa servono i doni spirituali?

Ad aiutare gli altri a vedere più di Dio. Quindi, nell’evangelizzare un non credente capisce chi è Dio, chi è Cristo, eccetera.

Per i credenti i doni spirituali aiutano altri credenti a vedere più di Dio. Quindi a crescere. Usare i nostri doni vuol dire aiutare altri a vedere più di Cristo.

Che cosa sono i frutti spirituali, portare frutto per Dio, a differenza del frutto dello Spirito che Dio produce in noi?

Aiutare gli altri a vedere di più di Dio.

Qual è lo scopo della vita?

1 Pietro 2:9-10 dice che siamo un sacerdozio regale e che Dio ci ha salvati affinché proclamiamo che cosa? Le virtù di Colui che ci ha portati dalla tenebre alla luce. Proclamiamo Dio per far conoscere Dio agli altri.

Come seminare

Poi in Galati 6:7-10 leggiamo:

7 Non v’ingannate, Dio non si può beffare; perché ciò che l’uomo semina, quello pure raccoglierà. 8 Perché colui che semina per la sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; ma chi semina per lo Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. 9 Or non perdiamoci d’animo nel fare il bene, perché, se non ci stanchiamo, raccoglieremo a suo tempo. 10 Mentre dunque abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti, ma principalmente a coloro della famiglia della fede. (Galati 6:7-10).

Quindi, facciamo del bene ogni tanto quando abbiamo tempo libero nella nostra vita?

No. Sta parlando proprio di seminare, seminare, e seminare ancora.

Allora, nel mondo di oggi i figli crescono per fare del bene o per soddisfare la carne?

Quanto spesso si sente dire: “a me piace”? Cioè, voglio fare quello che mi piace il più possibile. Questo è seminare per la carne. Vogliamo trasmettere questo ai nostri figli?

No! È una via di perdizione. È un inganno. Ti promette mari e monti, ma ti rende una vita povera.

Seminate per lo Spirito, facendo il bene. Questo è molto più soddisfacente.

Ricordiamo delle parole del Signore nostro Gesù, in Atti 20:35:

“… il quale disse: "C’è maggior felicità nel dare che nel ricevere!".”

È da usare tutto quello che abbiamo per promuovere il regno di Dio, facendo del bene.

Uno strumento nelle mani di Dio

In Romani 6:13 parla della schiavitù del peccato e che non siamo più schiavi del peccato.

13 Non prestate le vostre membra al peccato come strumenti di ingiustizia, ma presentate voi stessi a Dio, come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. (Romani 6:13)

Questo è bellissimo. Io, peccatore, ero morto: “dei morti fatti viventi.” Adesso ho vita ed io posso usare le mie membra, che vuol dire la mia intelligenza, le mie parole con il mio accento che non posso migliorare, la mia forza che è meno di una volta, la mia capacità, i miei soldi, il mio tempo, tutto quello che ho.

Io posso usare le mie membra come strumenti di giustizia? Questa è una vita che vale. Io posso essere uno strumento di Dio per stimolare altri verso Cristo. Che bello. Io posso essere usato da Dio per stimolare quel credente scoraggiato, abbattuto, o timoroso.

A me costa tanto mal di testa. Le ultime settimane, tutti i giorni, ho la testa che mi duole molto. Ma non posso smettere, perché ci sono sempre persone da incoraggiare verso Cristo.

Essere un sacrificio vivente

Cosa dice in Romani 12? La prima parte di Romani parla di Cristo, e che Dio ci ha salvati tramite il sacrificio di Cristo. Che compassione da parte di Dio.

1 Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. 2 E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio. (Romani 12:1,2)

“… presentare i vostri corpi… quale sacrificio vivente…” Cos'è un “sacrificio”?

Ti costa caro.

Diciamo che hai tanta fame e pochi soldi, e vai e compri la quantità giusta per cibarti. Non hai mangiato da ieri sera e non hai altri soldi, però stai per mangiare, e vedi uno lì che non ha mangiato da due giorni.

Tu hai mangiato ieri sera, e lui non ha mangiato da due giorni. Un sacrificio sarebbe di dare la tua cena a lui, non avere nulla, e andare a letto con grande fame. Quello è un sacrificio.

Non è un sacrificio mangiare e poi dare a lui un po’ di cibo. No, sacrificare è dare a lui il cibo. Sacrificio vuol dire che mi costa, mi fa soffrire, mi fa star male esternamente, ma bene dentro. Un sacrificio non è quando riesco a fare tutto. Sacrificio mi fa piangere per la fame o per il dolore, ma lo faccio per amore. Questo è sacrificio.

E Gesù, visto che Dio ci ha salvati per le sue grandi compassioni dal tormento eterno punendo Gesù, ci dice di presentarci come sacrifici viventi. Viviamo così. Sacrifichiamo quello che vorremmo nella carne, quello che è comodo, per aiutare gli altri a crescere. Questo è come vivere la vera vita cristiana. Questa è la vita sovrabbondante.

Allora, Romani 15:1-2

1 Or noi, che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli e non compiacere a noi stessi. 2 Ciascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, per l’edificazione, (Romani 15:1,2)

Questo è pesante. Non dobbiamo compiacere a noi stessi. “>C>iascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, per l’edificazione”, non vuol dire che sto qui viziando qualcuno. Sto facendo quello che potrebbe edificare a grande costo. Vivo come Cristo che non ha compiaciuto a se stesso, ma ha dato tutto per me. Se siamo salvati, seguiamo le sue orme.

Mettiamoci al servizio degli altri come dice in 1 Pietro 4:10,11.

10 Ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo metta al servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. 11 Se uno parla, lo faccia come se annunciasse gli oracoli di Dio; se uno fa un servizio, lo faccia nella forza che gli è fornita da Dio, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, a cui appartiene la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen. (1Pietro 4:10,11)

Ognuno ha ricevuto dei doni spirituali, e dice: “c>iascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo metta al servizio degli altri”. È un comandamento. Non dice: “se avete tempo”. No! Hai doni da usare servendo gli altri, perché i tuoi doni servono a loro e i loro doni a te. Questa è la vita cristiana, una vita di sacrificio, ma alla fine tutti trovano beneficio.

Come vediamo le opportunità che Dio ci dà?

Dio ci dà opportunità costantemente di servire nella vita. Allora, quando ho davanti a me un’opportunità posso vedere una delle due cose:

Possiamo vedere gli ostacoli. Oppure, possiamo vedere le opportunità, e poi, chiedere a Dio di aiutarci a superare gli ostacoli. Dipende dov’è il nostro cuore.

Quando c’è un bisogno posso vedere gli ostacoli: “ma non ho tempo”, “non so parlare bene”, “non so spiegarmi”, “non sono bravo”, “io devo fare altre cose”.

Posso focalizzarmi sugli ostacoli o posso focalizzarmi sulle opportunità: “Si Signore, potrei essere di aiuto”, “potrei essere di incoraggiamento”, “potrei stimolare”, “potrei essere usato da te”.

Dove mi concentro? Sulle opportunità o sugli ostacoli?

Dov’è il mio cuore? Sto cercando per primo il regno di Dio? Se io sto cercando per primo il regno dove focalizzo? Sulle opportunità di promuovere il regno o sugli ostacoli?

Io posso vedere il mio cuore subito se valuto dove guardo quando si presenta una situazione dove potrei fare qualcosa. Corro a pensare agli ostacoli? “Eh sì, ma io questo, io quello”. Oppure pensare alle opportunità?

Voglio farvi un esempio.

State camminando in montagna con la vostra famiglia, e c'è una frana dove state camminando. Cadono delle rocce e tuo figlio piccolo viene sommerso da queste. È sotto le rocce ma non è schiacciato. Tu vedi la sua testa a 80-90 cm sotto terra. È ancora in vita sotto tutta questa terra e rocce, però c’è peso su di lui.

In quel momento dove vanno i tuoi pensieri? Agli ostacoli o alle opportunità? Guardi agli ostacoli o ti dai da fare per salvarlo?

Allora, ci sono tanti ostacoli:

  1. Sei stanco. È già tardi. È già pomeriggio. Avete camminato tutto il giorno.

  2. Salvarlo non sarebbe facile. Spostare tutto il peso grande sarebbe immenso. Non hai buoni attrezzi. Ci sono tante zanzare. Fa caldo. Non è possibile andare a chiedere aiuto, dipende da te.

Ci sono tanti ostacoli da 1 a 100, ma c’è un’opportunità di salvare la vita di tuo figlio.

Vedi l’opportunità e dici: “Voglio salvare mio figlio. Dio aiutami. Non mi importano gli ostacoli. Vedo solo la possibilità di salvarlo.”

Certamente, salvare la vita di un figlio, o chiunque, è estremamente importante. Ma, non è ancora più importante annunciare la salvezza eterna a chi è perduto, oppure, aiutare un credente crescere?

Se vedi il tuo figlio, o chiunque, spero, coperto con tanta terra, perché cercheresti a tutti i costi a salvarlo, nonostante i tanti ostacoli?

Per amore. Perché lo ami. Nessun ostacolo ti fermerebbe da provare.

Amare è un comandamento

Allora, tu ami gli altri e desideri il loro bene spirituale?

Guardare agli ostacoli mostra un cuore che non ama. Guardare alle opportunità, e chiedere aiuto da Dio a superare gli ostacoli, è veramente amare gli altri.

Il più grande comandamento è di amare Dio con tutto il nostro cuore e il secondo più grande comandamento è amare il nostro prossimo.

Le persone sono sotto tante tonnellate di roccia. Non tonnellate materiali ma spirituali. Hanno bisogno di Cristo. Se no, moriranno.

Se tu pensi che sei stanco e vai a casa, tuo figlio morirà. E se io penso che non sono bravo a parlare e non ho tempo, lascio le persone sotto il peso del peccato, e nessun altro che conosce quella persona conosce Cristo. Vado via.

Questo è amore?

Con tuo figlio non importano gli ostacoli. Ti dai da fare. Non sei bravo, ma non importa. Con quello che puoi, stai lì spostando roccia dopo roccia, e non pensi che non sei tanto bravo, o che ti fai male. Non importa quanto male ti fai. Resti lì.

Allora, quale cuore dovremmo avere nel voler parlare con gli altri di Cristo? Io conosco credenti che stanno soffrendo, afflitti da pesi e da scoraggiamento. Io non posso avere contatto con tutti e non rispondo a tante persone che mi scrivono, ma quando posso io voglio aiutare altri a vedere più di Cristo. Le opportunità ci sono.

Quando ami, non guardi agli ostacoli. Quando ami tu guardi solo alle opportunità. Tu non dici che qualcun altro sarebbe più bravo di te. Non ti poni quella domanda. Ti butti e aiuti, perché ami.

Ricordate che per salvare la vita di tuo figlio, ti fa molto male alle mani, alle braccia, e sei pieno di ferite e di lividi. Sei affamato e le zanzare ti mangiano vivo. Ma tu non tieni conto di nulla di quelle cose.

E se sei in un paese straniero e vai a cercare aiuto, non ti importa che non sai la loro lingua , che potresti fare degli errori, e che non riesci a spiegare la situazione. Avresti vergogna di chiedere aiuto alle persone che non parlano italiano, perché tu non parli bene quella lingua? Penseresti neanche di provare a chiedere a loro, o ti butteresti a chiedere per quanto sei un disastro nel parlare quella lingua? Certo che ti butteresti, perché ami tuo figlio. Non tieni conto in nessun senso del costo e non vedi gli ostacoli. Vedi solo le opportunità.

Io prego che possiamo riconoscere il nostro peccato quando non amiamo e quando vediamo gli ostacoli che sono legati alla nostra carne: “non ho tempo”, “non sono bravo”, “non so cosa dire”, “ho già così tante cose mie da fare”. Ci sono mille scuse e sono tutte legate alla nostra carne.

Allora io non posso stare su tutta la notte, ogni notte, perché alla fine il mio corpo crolla. Io devo dormire e dormo bene, senza senso di colpa. Non ho colpa che sto dormendo. Dio mi ha dato un corpo che ha bisogno di sonno. Ma quando sono sveglio voglio cercare, anche se non faccio quanto voglio, ma voglio cercare per primo il regno di Dio, e la sua giustizia. Il regno di Dio non è edificare materialmente, ma edificare persone.

Cosa dice la Bibbia a riguardo? Siete “pietre viventi”, un tempio per Dio. Il tempio di Dio sono le persone che Dio salva. Vogliamo lavorare per il regno, investire e portare l'Evangelo a più persone, e far crescere quelli già salvati.

Non guardiamo agli ostacoli. Guardiamo alle opportunità e poi preghiamo Dio di appianare la via e per la forza che non abbiamo.

Nell’esempio del figlio sepolto sotto le rocce io prego: “Signore aiutami,”. Sono lì spostando le rocce grosse e mentre lavoro sto pregando a Dio.

Non penso: “Oh Signore, se mi mandassi una ruspa”. No, sto lì lavorando con quello che ho, e pregando Dio di aiutarmi e di darmi forza.

Questo è il cuore di chi ha la gioia della salvezza. Gesù ha detto: “io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.” Che cos'è la vita cristiana in abbondanza?

In Giovanni 15 Gesù sta dicendo specificamente come avere piena gioia, la sua gioia. In cosa consiste?

1 Io sono la vera vite e il Padre mio e l’agricoltore. 2 Ogni tralcio che in me non porta frutto lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo monda affinché ne porti ancora di più. 3 Voi siete già mondi a motivo della parola che vi ho annunziata. 4 Dimorate in me e io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, cosí neanche voi, se non dimorate in me. 5 Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me è gettato via come il tralcio e si secca; poi questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e sono bruciati. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto, 8 In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, e cosí sarete miei discepoli, (Giovanni 15:1-8)

Come prova della vera salvezza lui mette enfasi su quello di portare molto frutto. Ricordate cos’è il frutto spirituale?

È di aiutare altri a vedere più di Cristo. Se fai vedere più di Cristo, alle persone che Dio mette sul tuo cammino, tu hai chiare evidenze di essere un vero discepolo.

Poi dice in Giovanni 15:9-10

9 come il Padre amato mai così io ho amato voi; dimorate nel mio amore. 10 Se osservate i miei comandamenti (Giovanni 15:9-10)

I miei comandamenti: “cercate prima il regno di Dio”, “mettete al servizio degli altri i doni spirituali che avete”, “amate gli altri”, “non cercate ognuno i propri interessi ma anche quelli degli altri”, eccetera.

10 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. (Giovanni 15:10)

Gesù ci dice tutto questo per insegnarci come vivere per portare molto frutto? Leggiamo in Giovanni 15:11

11 Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa.(Giovanni 15:11)

Che cos'è la vita abbondante? Avere una vita con gioia completa. Questa è la vita abbondante. Non è una bella vita sulla terra. Non è avere tanti soldi per fare i viaggi e cose divertenti e avere una bella casa. No, la vita abbondante è avere una vita dove Dio ti dà opportunità e le usi, e porti molto frutto. Così la tua gioia sarà completa. Cosa desidera il cuore?

Gioia. E tu puoi avere molta gioia, una gioia completa, se tu vivi portando molto frutto, seminando per fare del bene, e cercando per primo il regno di Dio. Questo succede se tu ami gli altri, e ami Dio.

Io vedo che ho da confessare peccati di non amare abbastanza. Questi insegnamenti sono un martello. Non posso dire “io amo”. Posso dire “Signore, non amo abbastanza, perché il metro è Gesù Cristo. Tu mi chiami ad essere un sacrificio vivente. Ho bisogno di crescere, Signore. Perdonami. Mostrami la gravità del mio peccato e grazie per un grande Salvatore Gesù Cristo.”

Voglio pregare che ognuno di noi che nomina il nome di Cristo possa avere chiaro frutto di vivere, sacrificando sé stesso. Prego che non vedremo ostacoli, che è la carne, ma vedremo opportunità, e investiremo in queste opportunità per avere una vita che conta. Poi noi ci troveremo davanti a Gesù per rendere conto di come abbiamo vissuto, e se abbiamo vissuto perseverando nel fare il bene non ogni tanto. Perseverando nel fare il bene è un frutto che siamo veramente suoi discepoli. È una vita di sacrifici. È una vita di fatica. È una vita di stanchezza. È una vita di privarsi, ma è una vita di gioia. Gesù ci chiama a seguire le sue orme.

L’apostolo Paolo dice: “Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo”. L’apostolo Paolo era un grande studioso, in una scuola biblica a Gerusalemme, che ha scritto tanti libri? Com'era la vita di Paolo?

Speso completamente per gli altri: “Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo”. E Gesù dice: “Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa.”

Vuoi una vita con gioia completa?

Confessa il peccato di non avere al cuore il regno di Dio. Confessa l'egoismo. Confessa la mancanza di amore. Viviamo per aiutare altri a vedere più di Dio. Preghiamo che il Signore cambi il nostro cuore, ma prima ancora che lo faccia, buttiamoci e camminiamo mentre chiediamo che cambi il nostro cuore. E lo farà. Lo farà.