Bambini al culto
Voglio fare una domanda a ciascuno di voi. Quando ascolti un insegnamento, o anche una storia, o anche la Bibbia letta ad alta voce, riesci a concentrarti su ogni parola, e seguire tutto quello che viene detto?
Io devo ammettere che non ci riesco. La mia mente facilmente corre ad altre cose. Io spesso ascolto libri in forma audio. Li ascolto mentre faccio la doccia, o faccio la barba, o qualcosa di simile che non richiede pensiero. In questo modo, in teoria, mi posso concentrare pienamente su quello che viene detto. Ho anche libri della Bibbia registrati, e a volte ascolto quelli.
Devo ammettere che solitamente, cerco di concentrarmi, ma dopo uno o due minuti, i miei pensieri cominciano a vagare, e devo riportarli ad ascoltare quello che viene detto. Questo può succedere ripetutamente nell'arco di 15 minuti.
Similmente, quando ascolto altri che parlano, per esempio una testimonianza che dura solo due minuti, mi ci vuole un immenso impegno per potermi concentrare.
Non credo che io sia l'unico ad essere così. E quindi, quello che serve a me, e forse a tutti, è un vero impegno ogni volta che ascolto. Ascoltare bene richiede un impegno per portare buoni frutti.
Però, grazie a Dio, questo impegno porta buon frutto. Ascoltando, anche se manco in qualcosa, riesco a trovare cibo per l'anima mia. Vengo edificato, conosco più Dio.
Allora, alla luce di questo, vorrei considerare insieme come possiamo educare i nostri figli ad ascoltare la Parola di Dio? Sono capaci ad ascoltare durante il culto o uno studio biblico? Possono imparare ad ascoltare? Come possiamo aiutare i nostri figli a crescere in questo?
Prima di tutto, è importante che riconosciamo che molto spesso, in questo come in tanti altri campi, il nostro metro è quello della società intorno a noi, anziché quello che impariamo da Dio. E quindi, dobbiamo valutare tutto, non in base a quello che sembra naturale, capendo che di solito quello viene dalla nostra carne, ma piuttosto in base ai principi di Dio.
Nella Bibbia, vediamo varie volte che Dio si è servito anche di piccoli fanciulli. Per esempio, in 1Samuele, leggiamo di come Dio ha benedetto Anna in modo che poteva concepire nonostante era sterile. È nato Samuele, e lo ha tenuto con sé finché non era divezzato. Poi, lo portò a vivere nella casa dell'Eterno, dove poteva essere al servizio di Dio. Lui era ancora un piccolo fanciullo.
In 2Re 11, leggiamo che quando morì il re Achaziah di Giuda, la malvagia Athaliah, madre del re Achaziah, fece morire tutti i figli di Achaziah. Però, è stato salvato il piccolo Joas. Quando ebbe sette anni, fu presentato al popolo e dichiarato re. Quindi, all'età di sette anni, bensì sotto la guida del sacerdote Jehoiada, il piccolo Joas regnò in Giuda, guidando la nazione con saggezza.
Se noi guardiamo nella storia, vediamo tantissimi esempi in cui bambini di sette o otto anni avevano già grande responsabilità e grandi impegni. Leggiamo di uomini di Dio che già a sette anni si impegnavano molto seriamente nello studio della Bibbia.
Nella storia, vediamo giovani che andavano a fare il marinaio, con grande responsabilità, a 15 anni, o anche il soldato. Vediamo giovani che si sposavano già a 15 anni, e erano genitori responsabili a 16 o 17 anni.
Perciò, se guardiamo agli esempi che troviamo nella Bibbia e anche nella storia, vediamo che non è strano trovare un bambino piccolo, anche a quell'età, che aveva grande responsabilità e conosceva molto bene il Signore. In 2Re 5, leggiamo la storia di Naaman. In questo caso, una banda di Siri aveva preso come prigioniera una piccola fanciulla che era finita al servizio della moglie di Naaman. Quella piccola bambina aveva fede in Dio, e sapeva spiegare alla sua padrona che c'era un profeta che avrebbe potuto guarire Naaman. Chiaramente, i suoi genitori le avevano insegnato le verità di Dio.
Mettiamo questo insieme al fatto che Dio comanda ai genitori di insegnare le verità di Dio ai loro figli. Per esempio, credo che conosciamo tutti bene Deuteronomio 6:6-7. Ve lo leggo.
“6 E queste parole che oggi ti comando rimarranno nel tuo cuore; 7 e inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi.” (Deuteronomio 6:6-7 LND).
Quindi, bisogna parlare delle cose di Dio con i figli dalla loro più tenera età, in casa e fuori casa. Anche in Efesini 6:3, leggiamo che i padri, ovvero i genitori, devono allevare i figli nelle verità di Dio. Leggo quel versetto.
“E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore.” (Efesini 6:4 LND).
Allevare un figlio nell’ammonizione del Signore implica insegnare loro le verità di Dio, e ad essere capaci a crescere nell' imparare le verità di Dio.
Come i figli si comportano in chiesa
Allora, cosa vuol dire per quanto riguarda come i figli si comportano in chiesa? Cos'è giusto pretendere dai figli?
Un brano che può aiutarci è Nehemia 8:1-3. I Giudei erano tornati dall'esilio, e avevano ricostruito il tempio e dopo vari anni le mura di Gerusalemme. A questo punto, si sono radunati tutti in piazza a Gerusalemme per ascoltare la lettura della legge di Dio. Ascoltate attentamente mentre vi leggo questo brano.
“1 Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza che era davanti alla porta delle Acque; dissero poi ad Esdra lo scriba, che portasse il libro della legge di Mosè che l’Eterno aveva dato a Israele. 2 Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, donne e di tutti quelli capaci di intendere. 3 Quindi lo lesse sulla piazza che sta davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar del giorno fino a mezzogiorno, davanti agli uomini, alle donne e a quelli capaci di intendere; e le orecchie di tutto il popolo stavano attente al libro della legge.” (Nehemia 8:1-3 LND)
Mi colpisce il fatto che tutti coloro capaci di intendere stavano ascoltando attentamente la lettura della Parola di Dio. Qual è l'età in cui uno è capace di intendere? La Bibbia non lo dice qui, ma in base a quello che troviamo in tanti altri brani, e certamente in base a quello che vedo negli anni, è chiaro che un bambino di sei anni è capace di intendere tante cose. Certamente, non può capire tutto, ma io non conosco nemmeno un adulto che leggendo tutta la Bibbia capirebbe subito ogni brano. Quindi, quando dice quelli che erano capaci di intendere, non vuol dire che erano capaci di capire tutto, perché neanche un adulto è capace di capire tutto. Vuol dire che sono capaci di capire il senso generale delle parole.
Allora, in questo è capace anche un bambino abbastanza piccolo.
Alla luce di questo, è giusto che rispondiamo alla domanda: cosa dovrebbero fare i bambini durante il culto? Io voglio incoraggiare ogni genitore a capire che ci sono tre traguardi per quanto riguarda quello che i bambini dovrebbero fare al culto.
In un certo senso, il traguardo più importante non è quello di imparare, soprattutto quando sono molto piccoli, ma piuttosto comprendere di più la santità di Dio e l'importanza di avere reverenza della presenza di Dio. Cioè, dovrebbero capire che il tempo al culto è un tempo molto speciale, in un certo senso il più speciale della settimana, e che bisogna avere un grande senso di reverenza, perché questo tempo è dedicato al nostro grande e glorioso Creatore!
Cioè, noi genitori dovremmo trasmettere ai nostri figli che questo è un tempo molto speciale, è un grande privilegio entrare nella presenza di Dio per adorarlo o per ascoltare la sua parola. E quindi, dovremmo insegnare ai bambini che non è il momento di fare le loro cose. Questo è un tempo dedicato al Signore.
Credo che questa sia la lezione più importante da trasmettere al bambino piccolo, per esempio dai tre o quattro anni in su.
Secondo: il bambino può usare il tempo al culto e allo studio, aiutato dai genitori, per crescere nell'ascoltare. Non è naturale ascoltare bene, e perfino tanti adulti non sono bravi a farlo. Quindi, i figli hanno bisogno di essere molto guidati e di molta pratica. Gli incontri di chiesa rappresentano uno dei momenti migliori.
Il terzo traguardo è che il bambino può trarre beneficio da quello che viene detto ed insegnato. Certamente, un bambino di cinque anni avrà meno beneficio di un bambino di sette anni, che a sua volta avrà meno beneficio di un bambino di nove anni. Ma già a cinque o sei anni un bambino può cominciare ad acquisire notevoli benefici dalle testimonianze, dagli insegnamenti del culto e dello studio biblico.
Certamente, spetta ai genitori facilitare tutto questo. È bene per i bambini avere un foglio per prendere appunti, secondo le loro capacità. Ma poi, i genitori dovrebbero discutere l'insegnamento insieme al figlio a casa più tardi quel giorno, o il giorno seguente. In questo modo, il bambino capisce che quello che fa è importante, e lo aiuta ad impegnarsi ancora di più.
Facendo così, si sta trasmettendo al figlio l'importanza di avere reverenza e impegno per le cose di Dio. Inoltre, stai educando tuo figlio a sapere come ascoltare attivamente per imparare il più possibile. E infine, c'è il grande beneficio di quello che il figlio può imparare settimana per settimana.
Quindi, alla luce di tutto questo, come dovremmo fare con i nostri figli durante il culto e lo studio biblico? Prima di tutto, non vedo alcuna differenza fra il culto della domenica e lo studio biblico che noi facciamo mercoledì sera. In entrambi i casi, la Chiesa si incontra per ascoltare gli insegnamenti di Dio dalla Bibbia. Inoltre, la domenica si aggiunge tempo per adorare Dio insieme. Perciò, credo che sia utile e importante per il figlio capire che non c'è alcuna differenza sostanziale. Quello che vale per la domenica dovrebbe valere anche per mercoledì sera. È un tempo dedicato a Dio.
Credo che poi sia molto importante per i genitori parlare ripetutamente con i figli, spiegando la motivazione per il comportamento che si richiede dal figlio. Soprattutto, è importante aiutare il figlio a capire sempre di più della grandezza e della gloria di Dio, e quanto è importante avere grande reverenza e rispetto per Lui.
Alla luce poi dei traguardi che ci sono per i figli, e gli esempi che vediamo nella Bibbia di bambini giovani che erano ben informati delle verità di Dio, suggerisco vivamente che ai bambini non sia permesso avere libri o altre cose che attirano la loro attenzione, e peggio, insegnano al figlio ad ignorare Dio ed a concentrare la sua attenzione su quello che piace a lui.
Se un bambino sta guardando o leggendo un libro, sta imparando che si può ignorare Dio. Cioè, se al bambino viene permesso di ignorare Dio e fare qualcosa solamente per sé, sarà quasi impossibile insegnargli che questo è un tempo in cui bisogna dare attenzione a Dio.
Questo riguarda il traguardo principale, quello di insegnare al figlio ad avere reverenza per Dio.
Ricordando che il secondo traguardo è di aiutare il figlio ad imparare a concentrarsi ed a seguire un argomento, anche per questo motivo credo che sia importante che non gli sia permesso di giocare o leggere o qualunque altra cosa che potrebbe ostacolarlo dall'imparare a concentrarsi sulle verità di Dio.
Infine, visto che un traguardo è aiutare il figlio ad imparare più di Dio, anche questo è un motivo per cui non dovrebbe stare lì con qualcosa che lo ostacolerebbe da poter ascoltare e concentrarsi.
Ricordate che quello che è normale oggi per i giovani non è stato così nel passato, e il principio di Dio è che i genitori devono preparare i figli per diventare degli adulti maturi.
Alla luce di questo, se un bambino ha sei anni, effettivamente restano pochi anni per aiutarlo a diventare maturo e responsabile. Non dobbiamo confrontarci però in base a quello che è normale nella società, ma piuttosto in base ai principi di Dio.
Quindi, voglio incoraggiare ogni famiglia a vedere il culto e lo studio biblico come opportunità importante per aiutare il figlio a crescere. È un'opportunità per il figlio di imparare meglio ad avere reverenza per Dio, è un'opportunità per un figlio di imparare e pensare a quello che gli viene detto, ed è un'opportunità per il figlio di imparare più di Dio e della parola di Dio. Usiamo quello che Dio ci ha dato per investire nella vita e nell'eternità dei nostri figli.
E certamente, più di ogni altra cosa, preghiamo!