Quando soffriamo, è bello poter essere confortato da qualcuno che comprende quello che stiamo passando. Se una persona non ha mai passato nulla di simile a quello che stiamo passando, è difficile per quella persona consolarci. Invece, se la persona ha passato quello che stiamo passando noi, diventa un aiuto ed un incoraggiamento molto profondo.
Allora, nessuno ha passato, nel corso della sua vita, tutte le possibili prove. Cioè, ognuno ha passato varie prove, ma non si può trovare mai nessun individuo che ha veramente passato tutte le possibili prove. E poi, anche se si trova qualcuno che ha passato la prova che sto affrontando io, non gli è sempre possibile stare vicino a me ed incoraggiarmi. Ciò perché, come esseri umani, siamo limitati in tanti modi. Oppure, forse uno ha passato la nostra stessa prova ed è anche vicino, in termini di distanza, a me, ma, ciononostante, non è legato a me in termini di affetto e comunione in quel preciso momento in cui avrei bisogno di un aiuto. Perciò, per trovare la consolazione che ci serve, è utile avere vicino a noi qualcuno che ha grande simpatia per noi e che ha anche passato una prova come la nostra.
Grazie a Dio, che esiste davvero Uno così, Uno che può essere sempre con noi, Uno che ha passato tutto quello che passiamo noi. Quell'Uno ha un cuore che pensa sempre a noi, ha sempre un impegno per il nostro bene. Sto parlando chiaramente di Gesù Cristo, il nostro Signore e Salvatore.
Gesù Cristo è stato tentato in ogni cosa come noi. Perciò, Gesù Cristo è un sommo sacerdote che può comprenderci in qualunque situazione in cui ci troviamo. Voglio leggere un brano che conosciamo bene. Il brano è Ebrei 4:14-16. Ascoltate mentre leggo questo brano:
“14 Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede. 15 Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno.” (Ebrei 4:14-16 LND)
Questa è una verità meravigliosa e preziosa. Gesù Cristo è il nostro gran Sommo Sacerdote. E Gesù Cristo è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. Perciò, Gesù Cristo può simpatizzare con le nostre infermità. Gesù Cristo ci comprende pienamente. Gesù Cristo può, perciò, consolarci in ogni situazione.
Questa è la verità di questo brano di Ebrei. Però, a volte, nella nostra debolezza, le nostre menti fanno ragionamenti distorti e ci arrivano i pensieri che forse Gesù non comprende veramente il nostro bisogno e la nostra situazione. Ci arrivano dei pensieri falsi, per esempio, che la nostra situazione è diversa, che essa è peggiore di quella degli altri. E allora, dubitiamo che qualcuno può capirci e dubitiamo che perfino Gesù Cristo stesso può capirci.
Quello che vorrei fare nei prossimi minuti è guardare brevemente alcuni brani della Bibbia per capire che, in realtà, Gesù Cristo è stato tentato in ogni cosa come noi. Certamente, dobbiamo capire che ci possono essere tante tentazioni di Gesù che la Bibbia non elenca. Il fatto stesso che questo brano dichiara che è stato tentato in ogni cosa vuol dire che è stato davvero tentato in ogni cosa. Allo stesso tempo, la nostra fede può essere rafforzata quando consideriamo alcuni esempi di come Gesù è stato tentato.
C'è un'altra cosa da capire, che ci aiuta a comprendere meglio il fatto che Gesù è stato tentato in ogni cosa come noi. Sapete che ci sono tre grandi categorie di peccati che comprendono la grande maggioranza di peccati. Troviamo questi in 1 Giovanni 2. C'è la concupiscenza della carne, c’è la concupiscenza degli occhi e c’è la superbia della vita. La grande maggioranza di tutti i peccati si trovano in uno di queste tre categorie. Quindi, se anche non ho commesso un certo peccato specifico che ricade in una delle precedenti categorie, comunque posso essere colpevole di qualche altro peccato di quella stessa categoria, poiché, come detto, gran parte dei peccati ricadono in una di esse.
Similmente, le prove o le tentazioni, che in greco vengono descritte dalla stessa parola, si trovano in varie categorie. Quindi, se uno è stato tentato in una data categoria, può comprendere chi è tentato in quella stessa categoria, anche se non è stato tentato nella stessa identica prova. Cioè, chi ha avuto un tipo di dolore fisico, può capire chi ha avuto un altro tipo di dolore. Chi è stato accusato falsamente, può capire chi è stato accusato falsamente in un altro modo. Inoltre, chi ha subito un dolore estremamente terribile può capire chi ha subito un dolore meno forte.
Tenendo questo in mente, consideriamo alcuni dei modi in cui Gesù è stato tentato. Non vedremo tutti i modi, ma vogliamo solo capire che, in realtà, Gesù è stato tentato in ogni modo e che, in ogni caso, la sua è stata una tentazione estremamente forte. Perciò, Gesù può veramente comprenderci in ogni nostra prova ed in ogni tentazione alla quale veniamo sottoposti. Tu non puoi passare attraverso nulla che Gesù non può comprende fino in fondo.
Visto Male dalla Famiglia
Gesù è stato tentanto esplicitamente in questo campo. Per esempio, egli veniva visto male dalla madre e dai fratelli. Leggiamo di questo in Marco 3:20,21; 3:31-35:
“20 Poi entrarono in una casa. E la folla si radunò di nuovo, tanto che non potevano neppure prendere cibo. 21 E quando i suoi parenti udirono ciò, uscirono per prenderlo, perché dicevano: "Egli è fuori di sé"” (Marco 3:20-21 LND)
“31 Nel frattempo giunsero i suoi fratelli e sua madre e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. 32 Or la folla sedeva intorno a lui; e gli dissero: "Ecco, tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e ti cercano". 33 Ma egli rispose loro, dicendo: "Chi è mia madre, o i miei fratelli?". 34 Poi guardando in giro su coloro che gli sedevano intorno, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli.5 Poiché chiunque fa la volontà di Dio, questi è mio fratello, mia sorella e madre".” (Marco 3:31-35 LND)
I fratelli di Gesù provarono disprezzo verso di Lui: Leggiamo di questo in Giovanni 7:1-9:
“1 Dopo queste cose, Gesù andava in giro per la Galilea, perché non voleva andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. 2 Ora la festa dei Giudei, quella dei Tabernacoli, era vicina. 3 Per cui i suoi fratelli gli dissero: "Parti di qui e va’ in Giudea, affinché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. 4 Nessuno infatti fa alcuna cosa in segreto, quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente, se tu fai tali cose, palesati al mondo". 5 Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. 6 Allora Gesù disse loro: "Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto. 7 Il mondo non può odiare voi, ma odia me perché io testimonio di lui, che le sue opere sono malvagie. 8 Salite voi a questa festa, io non vi salgo ancora, perché il mio tempo non è ancora compiuto". 9 E, dette loro tali cose, rimase in Galilea.” (Giovanni 7:1-9 LND)
Abbandonato da tutti
Tu sei mai stato abbandonato? Gesù è stato abbandonato e lo è stato da tutti.
Quando fu arrestato e poi andò alla croce, fu abbandonato da tutti i discepoli e, successivamente, perfino dal Padre Suo, Dio. In Matteo 26 vediamo delle varie fasi di questo abbandono:
Prima Gesù preannuncia che i discepoli Lo abbandoneranno (Matteo 26:31-35):
“31 Allora Gesù disse loro: "Voi tutti questa notte sarete scandalizzati per causa mia, perché sta scritto: "Percuoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse". 32 Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea," 33 Allora Pietro, rispondendo, gli disse: "Quand’anche tutti si scandalizzassero per causa tua, io non mi scandalizzerò mai!". 34 Gesù gli disse: "In verità ti dico che questa stessa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte". 35 Pietro gli disse: "Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò in alcun modo". Lo stesso dissero anche tutti i discepoli.” (Matteo 26:31-35 LND)
A questo punto, Gesù e i discepoli vanno al giardino:
“Allora Gesù andò con loro in un luogo, chiamato Getsemani, e disse ai discepoli: "Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare".” (Matteo 26:36 LND)
Nel mentre, arrivano Giuda con la turba:
"E mentre egli parlava ancora, ecco Giuda, uno dei dodici, arrivò, e con lui una grande turba con spade e bastoni, mandati dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo.” (Matteo 26:47 LND)
Così si adempie la profezia di Cristo, ossia chei discepoli lo abbandonano:
"55 In quello stesso momento Gesù disse alle turbe: "Voi siete usciti a prendermi con spade e bastoni, come contro un brigante; eppure ogni giorno ero seduto in mezzo a voi nel tempio ad insegnare, e non mi avete preso. 56 Ma tutto questo è avvenuto affinché si adempissero le Scritture dei profeti". Allora tutti i discepoli, lasciatolo, se ne fuggirono.” (Matteo 26:55-56 LND)
Peggio ancora, Gesù fu abbandonato anche dal Padre. Fu totalmente abbandonato, nel momento più terribile possibile. Leggo le parole di Gesù mentre era appeso sulla croce, avendo subito tutta la malvagità degli uomini e poi, infinitamente peggio, avendo subito l’ira di Dio contro il peccato dell’umanità. Leggo da Matteo 27:46:
“Verso l’ora nona, Gesù gridò con gran voce dicendo: "Elì, Elì, lammà sabactanì?". Cioè: "Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?".” (Matteo 27:46 LND)
Cerchiamo di comprendere questo. Nessun abbandona che potremmo subire noi potrebbe mai essere così terribile, perché, se siamo in Cristo, non saremo mai abbandonati da Dio.
Ebrei 13:5,6 dice ciò esplicitamente ed in maniera inconfutabile:
“5 Nel vostro comportamento non siate amanti del denaro e accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: "Io non ti lascerò e non ti abbandonerò". 6 Così possiamo dire con fiducia: "Il Signore è il mio aiuto, e io non temerò. Che cosa mi potrà fare l’uomo?".” (Ebrei 13:5-6 LND)
Quindi, da una parte, tutte le volte che tu sei abbandonato da qualcuno, puoi sapere che Cristo è stato abbandonato in modo molto più terribile di te. E, perciò, Egli può comprenderti pienamente. Però, molto di più, puoi anche essere certo del fatto che non puoi mai essere abbandonato come Gesù, perché Egli è stato abbandonato da tutti, compreso Dio Padre! Tu, invece, non sarai mai abbandonato da Dio.
Prove di dolori e sofferenza fisica
Gesù conosce la sofferenza fisica. Conosce cosa vuol dire non avere quello che serve per vivere. Gesù è stato senza cibo ed acqua. Leggiamo di questo in Matteo 4:1-11:
“1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2 E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3 Ora il tentatore, accostandosi, gli disse: "Se tu sei il Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane". 4 Ma egli, rispondendo, disse: "Sta scritto: "L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio"". 5 Allora il diavolo lo trasportò nella santa città, lo pose sull’orlo del tempio 6 e gli disse: "Se sei il Figlio di Dio, gettati giù, perché sta scritto: "Egli darà ordine ai suoi angeli riguardo a te; ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché non urti col tuo piede in alcuna pietra"". 7 Gesù gli disse: "Sta anche scritto "Non tentare il Signore Dio tuo"". 8 Di nuovo il diavolo lo trasportò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9 e gli disse: "Io ti darò tutte queste cose se, prostrandoti a terra, mi adori". 10 Allora Gesù gli disse: "Vattene Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo"". 11 Allora il diavolo lo lasciò; ed ecco degli angeli gli si accostarono e lo servivano.” (Matteo 4:1-11 LND)
Consideriamo alcune dei prove e tentazioni erano comprese in questa stessa prova!
Vediamo, per esempio, una indicibile sofferenza fisica, causata da un digiuno di 40 giorni, ossia un tempo di gran lunga maggiore di quanto una persona normale potrebbe sopportare per sopravvivere.
Ci sarebbe stato la tentazione di tentare Dio, ovvero, mettersi in una situazione in cui Dio avrebbe dovuto aiutarlo “per forza”. Gesù fu tentato spiritualmente, fisicamente, e mentalmente.
Croce: sofferenze
Pensiamo alle sofferenze di Gesù Cristo sulla croce. Per quanto possiamo soffrire, non avremo mai una sofferenza simile a quella di Gesù. Abbiamo già parlato del fatto che Egli è stato abbandonato da tutti.
Ora, consideriamo alcune delle altre sofferenze di Cristo. Iniziamo con le sofferenze fisiche.
Fisicamente:
Gesù soffrì fisicamente a più riprese sulla via della croce, per esempio,davanti al Sinedrio:
“65 Allora il sommo sacerdote stracciò le sue vesti, dicendo: "Egli ha bestemmiato; quale bisogno abbiamo più di testimoni? Ecco, ora avete udito la sua bestemmia. 66 Che ve ne pare?". Ed essi, rispondendo, dissero: "Egli è reo di morte!". 67 Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; ed altri lo percossero con pugni, 68 dicendo: "O Cristo, indovina! Chi ti ha percosso?".” (Matteo 26:65-68 LND)
--- davanti a Pilato e i suoi soldati:
"24 Allora Pilato, vedendo che non otteneva nulla, ma che anzi il tumulto cresceva sempre più, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: "Io sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi". 25 E tutto il popolo rispondendo disse: "Sia il suo sangue sopra di noi e sopra i nostri figli!". 26 Allora egli liberò loro Barabba; e dopo aver fatto flagellare Gesù, lo diede loro, perché fosse crocifisso. 27 Allora i soldati del governatore, avendo condotto Gesù nel pretorio, radunarono attorno a lui tutta la coorte. 28 E, spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto. 29 E, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra; e, inginocchiandosi davanti a lui, lo schernivano dicendo: "Salve, o re dei Giudei!". 30 Poi, sputandogli a addosso, presero la canna e con quella lo percuotevano sul capo.” (Matteo 27:24-30 LND)
Infine, tutte le sofferenze trovarono il loro apice al momento della croce:
"31 E dopo averlo schernito, lo spogliarono di quel manto e lo rivestirono delle sue vesti; poi lo condussero via per crocifiggerlo. 32 Ora, uscendo, incontrarono un uomo di Cirene, di nome Simone, che costrinsero a portare la croce di Gesù. 33 E, giunti sul luogo detto Golgota, che vuol dire: il luogo del teschio 34 gli diedero da bere dell’aceto mescolato con fiele; ma egli, avendolo assaggiato non volle berne. 35 Dopo averlo crocifisso, si spartirono le sue vesti tirando a sorte, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta: "Hanno diviso tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno tirato a sorte".” (Matteo 27:31-35 LND)
Qualunque sofferenza che tu puoi avere, Gesù ti può comprendere pienamente. Fra le Sue sofferenze nel deserto, fra le stanchezze che aveva, le notti senza sonno e poi, leggi tutto, tutto quello che ha subito sulla croce, Gesù può comprendere chiaramente chiunque soffre fisicamente. Appoggiati a Gesù Cristo e troverai in Lui la consolazione ed il sostegno che ti serve.
Disprezzo: 27:38-44
Un altro tipo di prova che è molto doloroso da affrontare è quando siamo disprezzati.
Gesù conosce anche il disprezzo. È stato terribilmente disprezzato mentre era appeso sulla croce. Leggiamo di questo in Matteo 27:38-44:
“38 Allora furono crocifissi con lui due ladroni: uno a destra e l’altro a sinistra. 39 E coloro che passavano di là lo ingiuriavano scuotendo il capo, 40 e dicendo: "Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se sei il Figlio di Dio, scendi giù dalla croce!". 41 Similmente, anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani facendosi beffe, dicevano: 42 "Egli ha salvato gli altri e non può salvare se stesso, se è il re d’Israele, scenda ora giù dalla croce e noi crederemo in lui; 43 egli si è confidato in Dio; lo liberi ora, se veramente lo gradisce, poiché ha detto: io sono il Figlio di Dio.44 Anche i ladroni crocifissi con lui lo ingiuriavano allo stesso modo.” (Matteo 27:38-44 LND)
Qualunque sia il disprezzo che tu puoi subire, ricordati che Gesù Cristo è stato disprezzato molto più di te e lo ha fatto per salvarti. E, perciò, Egli può comprenderti pienamente e può darti la consolazione e l'appoggio che ti serve. Ringraziamo Dio che abbiamo un grande Sommo Sacerdote che è stato tentato in ogni cosa come noi.
Ira del Padre: 27:45,46
C'è un campo in cui Gesù ha subito talmente tante sofferenze in senso assoluto e nel quale noi non dobbiamo mai subirne, se siamo salvati. Gesù ha subito l'ira del Padre. Gesù ha subito l'ira del Padre contro il peccato.
Tu puoi subire l'ira degli uomini, ma essa non sarà mai nemmeno minimamente terribile quanto lo è stata l'ira che il Padre ha riversato sul Figlio alla croce. Ricordando che, nella Bibbia, le tenebre rappresentano il giudizio di Dio, la punizione di Dio sul peccato e, quindi, rappresentano l'ira di Dio contro il peccato, leggo Matteo 27:45,46. Questa che viene qui narrata fu la sofferenza più terribile che si può raccontare di tutta la storia:
“45 Dall’ora sesta fino all’ora nona si fecero tenebre su tutto il paese. 46 Verso l’ora nona, Gesù gridò con gran voce dicendo: "Elì, Elì, lammà sabactanì?". Cioè: "Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?".” (Matteo 27:45-46 LND)
Le tenebre erano le ore in cui il Padre santo versava la Sua piena ira su Gesù Cristo come punizione del peccato di tutte le persone che saranno salvate in tutta la storia del mondo; quella che Gesù dovette subire fu una sofferenza che la mente umana non può nemmeno comprendere. Gesù Cristo ha fatto tutto questo, ha subito tutta questa tremenda ira volontariamente, per salvarci da quella stessa ira per tutta l'eternità.
Accuse False:
Un peso terribile da sostenere si presenta per noi quando siamo accusati falsamente. Gesù fu accusato falsamente e lo fu pure ripetutamente. Vi do qualche esempio di questo fatto:
Gesù scacciava i demoni. I farisei dicevano che li schiacciava con il potere di Satana, chiamato Beelzebub. Leggiamo di ciò in Marco 3:22:
“Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: "Egli ha Beelzebub e scaccia i demoni con l’aiuto del principe dei demoni".” (Marco 3:22 LND)
Gesù offriva la salvezza a tutti, dagli uomini religiosi, alle persone che vivevano nei peccati più profondi. Per questo, fu accusato perché si associava con i peccatori. Vediamo questo ripetutamente negli evangeli, per esempio, in Matteo 9:11 e 11:19 e pure in Luca 15:2:
“I farisei, veduto ciò, dissero ai suoi discepoli: "Perché il vostro Maestro mangia insieme ai pubblicani, e ai peccatori?".” (Matteo 9:11 LND)
“è venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, ed essi dicono: "Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani, e dei peccatori". Ma alla sapienza è stata resa giustizia dai suoi figli".” (Matteo 11:19 LND)
“E i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: "Costui accoglie i peccatori e mangia con loro".” (Luca 15:2 LND)
Tutto questo fu molto doloroso da sopportare per Gesù. Quando si trovava sulla croce, abbiamo già visto che fu oltraggiato, principalmente con false accuse. Lo accusavano di aver mentito, presentandosi come Figlio di Dio:
“41 Similmente, anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani facendosi beffe, dicevano: 42 "Egli ha salvato gli altri e non può salvare se stesso, se è il re d’Israele, scenda ora giù dalla croce e noi crederemo in lui; 43 egli si è confidato in Dio; lo liberi ora, se veramente lo gradisce, poiché ha detto: io sono il Figlio di Dio.” (Matteo 27:41-43 LND)
Dicendo questo, presentavano Gesù come un bugiardo.
Quindi, se tu sei stato mai accusato falsamente, sappi che Gesù è stato accusato peggio di te.
Cioè, noi siamo tutti colpevoli di tanti peccati. Quindi, se capita che qualcuno ci accusa di qualcosa che non abbiamo fatto in quell’occasione, può essere che anche se non abbiamo commesso quel peccato in quell’occasione, l’abbiamo commesso in altri momenti, senza essere scoperto. E quindi, in un certo senso, nonostante che quell’accusa specifica è falsa, in realtà, non siamo veramente ed assolutamente innocenti di aver commesso quel peccato.
Non era così per Gesù. Infatti, Gesù non ha mai peccato in alcun modo. Perciò, quando Gesù fu accusato di peccare, non solo quella che Gli fu rivolta era un’accusa falsa per quanto riguarda quel peccato, ma il fatto stesso di accusarLo d’aver peccato in qualsiasi modo era già di per sé una falsità perché andava completamente contro la Sua natura. Cioè, noi di natura abbiamo peccato e continuiamo a peccare, mentre Gesù era completamente puro e senza peccato. Quindi, nessuno di noi può mai essere accusato falsamente quanto Gesù è stato accusato falsamente in questo campo. Ed è per questo che Gesù può comprenderci pienamente in qualunque situazione nella quale siamo accusati falsamente.
Conclusione
In questo studio, abbiamo considerato alcuni dei modi in cui noi possiamo soffrire. Possiamo soffrire fisicamente, possiamo soffrire con false accuse, possiamo soffrire quando persone care ci abbandonano, possiamo soffrire a causa dell’essere disprezzati. Ci sono tanti modi in cui possiamo soffrire, ci sono molti modi in cui possiamo essere provati e tentati. Ma qualsiasi sia il modo, possiamo ricordare che Gesù Cristo è stato tentato in ogni cosa, senza però peccare. Perciò, il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo può comprenderci in ciò che proviamo, in ogni circostanza in cui ci troviamo.
Voglio parlare a ciascuno di voi che è un credente. Gesù Cristo ci comprende pienamente in qualunque situazione in cui ti trovi. Forse le altre persone non sempre ti comprendono pienamente, anche se in realtà, di solito, ci comprendono più di quanto ci rendiamo conto. Ma Gesù Cristo sempre ti comprende pienamente.
E non solo ci comprende, ma, visto che ci comprende, Gesù Cristo simpatizza con noi e ci consola, ci sta vicino in ogni prova e tentazione, senza che noi possiamo mai trovarci di fronte ad una sofferenza di intensità maggiore a quella che Egli stesso ha dovuto affrontare come uomo. Prego che possiamo comprendere di più e sempre di più la meravigliosa consolazione di Gesù Cristo. Egli è più vicino a noi di qualunque amico o di qualunque persona. Nulla può separarci da Gesù Cristo e Gesù Cristo ci comprende affondo in ogni situazione. Perciò, quando ti trovi nelle difficoltà, quando hai sofferenze, quando la vita ti è difficile, quando la prova sembra andare sempre avanti, ricordati che Gesù Cristo ci comprende chiaramente. E allora, confida in Gesù Cristo! Riposati in Gesù Cristo! Ricorda che Gesù Cristo, non solo ti comprende e ti consola, ma che Gesù Cristo è il Signore dei signori ed è in controllo della tua situazione.
Ringraziamo Dio che abbiamo Gesù Cristo come il nostro gran Sommo Sacerdote. E, avendo Gesù Cristo, che ci comprende chiaramente e simpatizza con noi, accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia, per ricevere aiuto al tempo opportuno. Grazie a Dio che, per mezzo di Gesù Cristo, troviamo sempre l'aiuto perfetto al momento giusto. Chiudo rileggendo il nostro brano in Ebrei 4:14-16.
“14 Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede. 15 Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno.” (Ebrei 4:14-16 LND)