La vita cristiana è una vita di FEDE.
Dio è il nostro Creatore e Dio è il sovrano Signore di tutto l’universo. Dio è onnipotente. Ma Dio non è un servo celeste che ci dà quello che vogliamo noi. Tante persone vogliono Dio in momenti di bisogno, perché l’uomo sa che ha bisogno di Dio. L’uomo sa che i suoi problemi (circostanze, malattie, morte, pesi, timori) sono più grandi di lui.
Uno degli idoli più diffuso è l’idolo di voler un dio che ci alleggerisce la vita. Quando ho problemi a lavoro prego, “Signore, fa finire questi problemi.” Oppure problemi di salute o problemi economici. Problemi con un figlio. In un rapporto. Con i vicini. Quando abbiamo problemi spesso vogliamo l’intervento di Dio, ma questo è un idolo. Non vogliamo Dio stesso. Vogliamo un dio che alleggerisce i nostri problemi.
E se i miei problemi non vengono alleggeriti, mi arrabbio con Dio. Mi chiedo perché non risponde alle mie preghiere? Quali sono le mie preghiere? Secondo me, Dio dovrebbe rispondere per darmi quello che chiedo? Ed io? Cosa chiedo? Chiedo per una vita meno pesante.
Dentro l’uomo sa che ha bisogno di Dio. Posso vedermi a posto finché non arriva qualcosa di strano. Finché non arriva quel giorno quando vado dal dottore. Il dottore deve farmi degli analisi e poi, mi chiama e mi dice: “Signore, brutta notizia. Ha un tumore molto avanzato. Possiamo tentare una cura ma non sembra che sia una cosa che può far guarire.” Magari a quel punto non potrò credermi a posto e inizierò a vedere la vita diversamente.
Tante persone credono di avere problemi finché non arriva un vero problema. A quel punto si cerca Dio, ma per quale scopo? E anche se Dio dovesse guarire miracolosamente, vuol dire che non morirò mai fisicamente? È una guarigione permanente? O è solo rimandare la morte? Il giorno della mia morte è già stato stabilito da Dio e prima e poi, qualcos’altro mi prenderà la vita.
Ma il problema più grande, è un problema che non è visibile. È un problema che non vediamo. È il problema che siamo colpevoli davanti a Dio.
“E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio,” (Ebrei 9:27 LND)
Pensiamo a personaggi come Abrahamo che vissero circa tremilasettecento anni fa. Pensate a lui e a tutti i suoi coetanei. Abrahamo visse in varie società avanzate: Ur, una città molto grande, e Egitto, una città molto avanzata. Ma tutti quelli che vissero ai tempi di Abrahamo sono morti e la maggioranza di loro sono in tormento per circa 3700 anni. Che importa come vissero sulla terra? Che importa come tu hai vissuto sulla terra se tu sei in tormento giorno e notte?
Il nostro peccato è quello che ci rovina in questo mondo, ma infinitamente peggio, ci porta alla condanna eterna.
Quando consideriamo che siamo tutti peccatori, che ci sarà il giudizio, e che tutto qua sarà lasciato e dimenticato, che cosa importa se hai tutte le cose belle ma non hai pace dentro? La vera pace è la pace con Dio. Se non hai pace con Dio, non hai la vera pace.
Gesù è Dio incarnato e Gesù ha la vera prospettiva. Lui vede quello che noi non vediamo. Noi vediamo la vita intorno e i problemi materiali, fisici, nei nostri rapporti e con la salute. Gesù è venuto per aiutarci a capire quello che non vediamo. Quindi, per capire giustamente la vita, ascoltiamo Gesù Cristo e quello che ci spiega per mezzo della sua Parola.
2 Pietro 3:1-14
Leggiamo in 2 Pietro 3:1-14 dove l’apostolo Pietro vuole farci capire qualcosa di molto importante:
1 Carissimi, questa è già la seconda epistola che vi scrivo; in entrambe cerco di tener desto il vostro puro modo di pensare facendo appello alla vostra memoria, 2 affinché vi ricordiate delle parole già dette dai santi profeti e del comandamento del Signore e Salvatore trasmessovi da noi apostoli. 3 Prima di tutto dovete sapere questo, che negli ultimi giorni verranno degli schernitori, che cammineranno secondo le loro proprie concupiscenze, 4 e diranno: "Dov’è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione". 5 Ma essi dimenticano volontariamente che per mezzo della parola di Dio i cieli furono fatti molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall’acqua e sussiste per mezzo dell’acqua, 6 a motivo di cui il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì; 7 mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi.
Vi faccio un parentesi. “Empi” secondo quale metro? Il mio? O il metro di Dio? Pensiamo ad una persona che viene accusato e portato in tribunale. Chi è che decide se è condannato o meno? Lui o il giudice?
Quindi, nessuno può dire, “ma io non sono empio!” Secondo quale metro lo dice?
8 Ora, carissimi, non vi sia celata quest’unica cosa: che per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni come un giorno. 9 Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni ritengono ritardo; ma è paziente verso di noi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento.
Dio vuole che gli uomini siano salvati, ma devono ravvedersi.
10 Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, e gli elementi si dissolveranno consumati dal calore, e la terra e le opere che sono in essa saranno arse. 11 Poiché dunque tutte queste cose devono essere distrutte, come non dovreste voi essere persone di santa condotta santa e di pietà, 12 mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi consumati dal calore si fonderanno? 13 Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abita la giustizia. 14 Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate di tutto per essere trovati da lui immacolati e irreprensibili, in pace. (2Pietro 3:1-14)
È importante ricordare che qui finirà tutto e tutto sarà distrutto. Quanto è importante per uno studente di ricordare che la scuola finirà? E che in base a come andrà l’esame determinerà un bel po’ di quale tipo di lavoro prenderà? Se lui non pensa minimamente agli esami, ma pensa solo a quello che lo circonda quel giorno, chiude i libri e va fuori a giocare il calcio.
Se noi non pensiamo al fatto che tutto qua finirà e che ci troveremo davanti al Signore Gesù, il giudice del mondo, viviamo male. Viviamo pensando ad oggi e “andiamo a giocare calcio”. Pensiamo alle cose che perderemo e ci troveremo non pronti per nulla. Ecco perché ci esorta di ricordare questo e quell’altro.
Gesù è venuto per provvederci la salvezza e in Marco 8:34-38 ci dà un forte avvertimento per incoraggiarci. Lui sta parlando con la folla e Dio ha messo questo nella Bibbia per noi.
34 Poi chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: "Chiunque vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua, 35 perché chiunque vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e dell’evangelo, la salverà. 36 Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua? 37 O che cosa potrebbe dare l’uomo in cambio dell’anima sua? 38 Perché chi si vergognerà di me e delle mie parole, in mezzo a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli". (Marco 8:34-38 LND)
“… chiunque vorrà salvare la sua vita”. Non sta parlando della vita fisica. Sta parlando della vita che cerchiamo di costruire. Ognuno cerca una vita. Chi vuole successo. Chi vuole una vita tranquilla. Chi vuole divertimento. Chi vuole soldi. Chi vuole solo stare con la sua famiglia. Ognuno cerca una vita sulla terra.
“… chiunque vorrà salvare la sua vita, la perderà”. Cos’è che non perdi? Perderai tutto.
“… ma chi perderà la sua vita per amor mio e dell’evangelo, la salverà”. Chi vuole Dio, la salvezza e Cristo e non si aggrappa alla vita sulla terra che cercava di salvare, quella persona salverà la sua vita. Salverà la vera vita, la vita eterna.
“Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua?” Se guadagni tutto quello che sogni, ma perdi l’anima tua eternamente? Che ti giova?
Per che cosa stai pregando? Per una vita più facile con meno problemi? Salute migliore? La perderai. Stai concentrando su salvare l’anima?
Quindi, la cosa più importante è salvare l’anima. Chi può essere salvato? Non saranno tutti. In Luca 13:
“23 Or un tale gli chiese: "Signore, sono pochi coloro che si salvano?". Egli disse loro: 24 "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno.” (Luca 13:23-24 LND)
Allora, chi può essere salvato? Una persona molto buona?
Dio salva il peggior peccatore, se quel peccatore si umilia, riconosce il suo peccato, riconosce di aver bisogno della salvezza, e crede in Gesù Cristo come unico Salvatore.
In Luca 23, Gesù è appeso sulla croce e accanto a Lui ci sono due malfattori, uomini malvagi. Uomini malvagi con un metro umano. Tutte e due disprezzavano Gesù ma dopo un po’ uno ha capito la sua condizione e ha smesso di disprezzare Gesù.
“39 Or uno dei malfattori appesi lo ingiuriava, dicendo: "Se tu sei il Cristo, salva te stesso e noi". 40 Ma l’altro, rispondendo, lo sgridava dicendo: "Non hai neppure timore di Dio, trovandoti sotto la medesima condanna? 41 Noi in realtà siamo giustamente condannati, perché riceviamo la dovuta pena dei nostri misfatti, ma costui non ha commesso alcun male". 42 Poi disse a Gesù: "Signore, ricordati di me quando verrai nel tuo regno". 43 Allora Gesù gli disse: "In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso".” (Luca 23:39-43 LND)
Questo uomo era stra malvagio ma lui ha riconosciuto il proprio peccato. “Noi meritiamo questo”, diceva. Si è riconosciuto malvagio e poi, ha riconosciuto in Gesù, il Cristo.
Gesù era attaccato alla croce, morendo fisicamente, e questo uomo disse a lui, "Signore, ricordati di me quando verrai nel tuo regno". Che assurdità dire ad un uomo morente “ricordati di me quando verrai nel tuo regno". Gesù sta morendo ma questo uomo ha capito che Gesù è il Cristo. Ha riconosciuto che sarebbe tornato in gloria come il sovrano Re. Sapeva di essere malvagio e che non meritava nulla però disse, “ricordati di me.” Lui riconosce il proprio peccato e pone la sua fede in Gesù come il Cristo, che verrà per giudicare il mondo.
“Allora Gesù gli disse: "In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso".” Chi può essere salvato? Un uomo stra malvagio. Dio salva la persona più malvagia, ma NON salva la persona buona. Buona secondo il suo metro, non il metro di Dio.
Guardiamo in Luca 18 e vedremo chemolto delle persone buone non saranno salvate. Abbiamo appena visto un uomo malvagio che è stato salvato, però ci sono tante persone “buone” che non vengono salvate. In Luca 18 Gesù spiega questo con una parabola dove racconta di due uomini: un fariseo e un pubblicano.
Un fariseo era un uomo molto religioso, fiscale a seguire la religione in ogni campo della sua vita. Non solo andava “in chiesa”. Tutta la sua vita seguiva Dio in tutto. Con un metro umano, era molto buono. I farisei perfino contavano le foglie delle spezie e davano la decima a Dio. Erano pignoli in tutto.
Un pubblicano invece era un Giudeo che lavorava per Roma e riscuoteva le tasse. Molto spesso i pubblicanti erano disonesti. Era normale per loro. Erano grandi peccatori ed erano visti come peccatori. Tutti li odiavano.
Notate chi dei due viene salvato? Qui usa la parola “giustificato”. Davanti a Dio chi dei due viene giustificato? L’uomo molto religioso o l’uomo peccatore?
“9 Disse ancora questa parabola per certuni che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri. 10 "Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo e l’altro pubblicano 11 Il fariseo, stando in piedi, dentro di sé pregava così: "O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri, e neppure come quel pubblicano. 12 Io digiuno due volte la settimana e pago la decima di tutto ciò che possiedo". 13 Il pubblicano invece, stando lontano, non ardiva neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: "O Dio, sii placato verso me peccatore," 14 Io vi dico che questi, e non l’altro, ritornò a casa sua giustificato, perché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato,"” (Luca 18:9-14 LND)
Chi sei tu?
Sei come il malfattore appeso alla croce e questo pubblicano, i quali hanno riconosciuto che erano colpevoli davanti ad un Dio santissimo?
Oppure, tu sei come il fariseo, che si confrontava con altre persone? "O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini...” E poi, elencava tutti gli uomini malvagi nella società pensando, “io non farei quello!”
Con quale uomo ti rispecchi di più? Uno viene salvato e l’altro no.
Valuta se tu hai visto il tuo peccato e se riconosci che sei grandemente colpevole davanti il Dio santissimo. Sai che non puoi mai meritare di essere accettato da Dio, perché non hai amato Dio come dovevi? Qual è il più grande comandamento?
“36 "Maestro, qual è il grande comandamento della legge?". 37 E Gesù gli disse: "ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua e con tutta la tua mente". 38 Questo è il primo e il gran comandamento.” (Matteo 22:36-39 LND)
Non abbiamo mai amato Dio così. Lo riconosciamo?
Valuta se hai sempre ubbidito a Dio come Egli merita, e se hai ringraziato Dio in tutto. Hai adorato Dio come Egli merita e comanda? Siamo colpevoli.
Se sai quello, e ti sei rivolto a Gesù Cristo per il perdono, umiliandoti pienamente davanti a Dio, Dio ti ha perdonato. Gesù Cristo si è caricato di tutta la tua colpa, e per mezzo di Lui, tu sei stato perdonato. Quando quel malfattore sulla croce ha capito la gravità della sua condizione e ha confidato in Gesù, Gesù Cristo ha preso il suo peccato. C’è perdono tutti i giorni se riconosciamo il nostro peccato.
Un cammino di fede
Se tu sei stato perdonato, hai davanti a te un cammino. Un cammino CON Dio in questa vita. Non sei più solo. Il matrimonio non dura per sempre. Uno dei due morirà. Essere genitori non dura per sempre perché figli, se non muoiano, avranno la loro vita un domani. Tutte le cose sulla terra finiscono. Ma se tu hai Dio, Lui non ti abbandona mai. Il cammino con Dio qui, se hai il perdono, ti porterà nella presenza di Dio per tutta l’eternità.
Apocalisse 21 ci racconta come sarà alla fine del mondo, dopo il giudizio finale, quando tutti coloro che non avranno ricevuto il perdono in Gesù Cristo saranno gettati nel lago di fuoco e di zolfo per essere tormentati giorno e notte nei secoli dei secoli. In questo brano in Apocalisse 21, leggiamo di quello che succederà a coloro che hanno il perdono in Gesù Cristo.
“1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c’era più. 2 E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3 E udii una gran voce dal cielo, che diceva: "Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate". 5 Allora colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio tutte le cose nuove". Poi mi disse: "Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli". 6 E mi disse ancora: "E’ fatto! Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine; a chi ha sete io darò in dono della fonte dell’acqua della vita. 7 Chi vince erediterà tutte le cose, e io sarò per lui Dio ed egli sarà per me figlio. 8 Ma per i codardi, gl’increduli, gl’immondi, gli omicidi, i fornicatori, i maghi, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è la morte seconda".” (Apocalisse 21:1-8 LND)
Se un coniuge va con un altra persona, è un adultero. Se uno viene in casa tua e ruba cose, è un ladro. Nella nostra società, bugiardi copre più o meno tutti, ma non vogliamo riconoscerci come tale. Se diciamo una bugia, siamo bugiardi. Qui dice che “tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo”.
In più, Gesù descrive Se stesso in Giovanni 14:6: “… "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” Dio è verità. La menzogna va contro la persona di Dio. Dio è verità, quindi una menzogna che uno dice ad un altro comunque va contro Dio stesso.
Di che parte sei tu?
In questo stesso brano dice una cosa meravigliosa. Dice che “Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi...”. Non ci saranno più lacrime. Dio è con chi ha il perdono in questa vita e Dio porterà quella persona a stare nella Sua presenza.
Ma per chi ha Gesù Cristo, è stato perdonato, e ha la giustizia di Cristo: come puoi vivere bene, mentre aspetti Gesù Cristo?
L’unico modo che puoi camminare bene è di camminare per fede.
Però, in questa vita ci sono dolori, prove, e difficoltà. A volte è difficile avere fede. I problemi ci assillano. Come possiamo avere fede quando siamo assillati di problemi, difficoltà e dolori? Come possiamo avere fede quando è facile vedere i problemi, ed è difficile vedere Dio? Com’è possibile?
L’importanza di ricordare
Una chiave per avere fede in questo cammino, e anche per avere pace e gioia in mezzo alle prove, è di RICORDARE le opere passate di Dio per noi. È importante ricordare come Dio ci ha curato nel passato e come è stato fedele nel passato, per vedere il cuore di Dio. Così, possiamo avere pace e fede per il futuro e nella nostra situazione attuale.
Salmo 48 ci aiuta a capire l’importanza di ricordare. Notate anche come Dio viene descritto in questo Salmo.
“1 Grande è l’Eterno e degno di somma lode nella città del nostro DIO, sul suo monte santo. 2 Bello per la sua altezza, gioia di tutta la terra è il monte Sion, dalla parte del settentrione, la città del gran Re.
Gerusalemme è letteralmente “la città di Dio” ma “la città” è anche simbolico del popolo di Dio.
3 Nei suoi palazzi DIO è conosciuto come una fortezza inespugnabile. 4 Ecco, i re si erano radunati e avanzavano assieme, 5 ma appena la videro, rimasero sbigottiti e fuggirono terrorizzati. 6 Là furono presi da tremore e come da doglie, come di donna che partorisce, 7 allo stesso modo che il vento orientale spezza le navi di Tarshish. 8 Come avevamo udito, così abbiamo visto nella città dell’Eterno degli eserciti, nella città del nostro DIO, DIO la renderà stabile per sempre. 9 Nel tuo tempio, o DIO, noi abbiamo meditato sulla tua benignità.
“… noi abbiamo meditato sulla tua benignità.” Tu stai meditando tutti i giorni sulla benignità di Dio?
10 Come il tuo nome, o DIO, così la tua lode giunge all’estremità della terra, la tua destra è piena di giustizia. 11 Si rallegri il monte Sion, esultino le figlie di Giuda per i tuoi giudizi.
Adesso voglio notare questi versetti che chiudono questo Salmo perché sono un’esortazione su come ricordare Dio. Usano l’esempio simbolico della città di Dio per considerare l’importanza di fermarci per pensare per poi poter raccontare.
12 Camminate intorno a Sion, giratele attorno, contate le sue torri, 13 osservate i suoi bastioni, ammirate i suoi palazzi, affinché possiate raccontarlo alla generazione futura. 14 Poiché questo DIO è il nostro DIO in eterno, sempre; egli sarà la nostra guida fino alla morte.” (Salmo 48:1-14 LND)
Stai osservando, notando, e meditando per poter raccontare? Stai raccontando?
Salmo 78:1-8
Chiudo con un bellissimo Salmo, la prima parte di Salmo 78. Questa è un’esortazione per noi. Quanto è importante vedere e pensarci per trasmettere alla prossima generazione.
“1 «Cantico di Asaf.» Presta attenzione, o popolo mio, alla mia legge; porgi orecchio alle parole della mia bocca. 2 Aprirò la mia bocca per proferire parabole, ed esporrò i misteri dei tempi antichi. 3 Ciò che noi abbiamo udito e conosciuto, e che i nostri padri ci hanno raccontato, 4 non lo nasconderemo ai loro figli, ma racconteremo alla generazione futura le lodi dell’Eterno, la sua potenza e le meraviglie che egli ha fatto. 5 Egli ha stabilito una testimonianza in Giacobbe e ha posto una legge in Israele, e ha comandato ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli, 6 affinché la generazione futura le conoscesse, assieme ai figli che sarebbero nati, ed essi a loro volta le narrassero ai loro figli, 7 e ponessero in DIO la loro fiducia e non dimenticassero le opere di DIO, ma osservassero i suoi comandamenti; 8 e non fossero come i loro padri, una generazione ostinata e ribelle, una generazione il cui cuore non fu costante, il cui spirito non fu fedele verso DIO.” (Salmo 78:1-8 LND)
Il punto qui è l’importanza di notare per poter trasmettere alle generazioni future.
Ricordiamo
Adesso prendiamo tempo per raccontare esempi delle opere di Dio. Ci sono le opere piccole che sono opere pratiche (materiali, economiche). Ci sono le opere di rapporti. Ci sono le opere dentro il cuore, di dare pace, gioia e guida. E ci sono le opere spirituali che durano eternamente. Tutte sono valide.
(Nel audio e nel video ci sono racconti, dalla parte dei credenti, della fedeltà e la cura di Dio.)
Se Dio ha guidato finora, smetterà a guidare, curare e portarci avanti? Se tu hai Cristo, puoi ricordare Ebrei 13:
“… Dio stesso ha detto: "Io non ti lascerò e non ti abbandonerò".” (Ebrei 13:5 LND)
Se tu non hai Cristo, sei abbandonato. Ma se tu sei come quel malfattore appeso sulla croce, “Io sono peccatore, salvami!”, Lui salva peccatori. Gesù non è venuto per i giusti, ma per i peccatori. Allora, è venuto per te?
Ricordiamo le opere di Dio finora per avere fede quando non vediamo.