Aiuto Biblico

Non c'è più condanna

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 30 marzo 2014, --- cmd es ---
Descrizione: Chi è in Cristo non ha più condanna, perché Cristo ha pagato tutta la sua condanna.
parole chiavi: condanna, salvezza, in Cristo, Romani 8

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Pensate con me alla legge di Dio, la legge che sarà il metro usato al giudizio finale.

La legge di Dio è perfetta, ci indica la via di Dio, la via che porta benedizione. Ci mostra come vivere in ogni aspetto della vita, sempre in conformità al carattere di Dio. La legge di Dio è una lampada al nostro piede, e una luce sul nostro sentiero.

Cosa intende la Bibbia quando parla della legge di Dio? Quando la Bibbia parla della legge di Dio, descrive prima di tutto i 10 comandamenti, che Dio diede a Mosè sul Monte Sinai. Troviamo questi comandamenti in Esodo 20. Trovate Esodo 20, e vi leggo i 10 comandamenti.

“1 Allora DIO pronunziò tutte queste parole, dicendo: 2 "Io sono l’Eterno, il tuo DIO," che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù.
3 Non avrai altri dei davanti a me.
4 Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l’Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano 6 e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
7 Non userai il nome dell’Eterno, il tuo DIO, invano, perché l’Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano.
8 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. 9 Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; 10 ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; 11 poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato.
12 Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che l’Eterno, il tuo DIO ti dà.
13 Non ucciderai.
14 Non commetterai adulterio.
15 Non ruberai.
16 Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
17 Non desidererai la casa del tuo prossimo; non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo".” (Esodo 20:1-17 LND)

Già leggendo questi comandamenti, se siamo onesti, ci rendiamo conto di essere colpevoli. Però, se abbiamo qualsiasi dubbio, ascoltando quello che Gesù spiega in Matteo 5 ci fa capire che siamo molto più colpevoli di quanto pensavamo. Leggo alcuni versetti da Matteo 5, in cui Gesù spiega più a fondo il senso di quello che Dio intende con questi comandamenti. Leggo

“21 Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non uccidere" e: "Chiunque ucciderà, sarà sottoposto al giudizio"; 22 ma io vi dico: Chiunque si adira contro suo fratello senza motivo, sarà sottoposto al giudizio; e chi avrà detto al proprio fratello: "Raca," sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: stolto sarà sottoposto al fuoco della Geenna.” (Matteo 5:21-22 LND)
“27 Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non commettere adulterio" 28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” (Matteo 5:27-28 LND)
“33 Avete inoltre udito che fu detto agli antichi: "Non giurare il falso; ma adempi le cose promesse con giuramento al Signore". 34 Ma io vi dico: Non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio. 35 né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re. 36 Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di fare bianco o nero un solo capello; 37 ma il vostro parlare sia: Sì, sì, no, no; tutto ciò che va oltre questo, viene dal maligno.” (Matteo 5:33-37 LND)

Se siamo onesti, riconosceremo che siamo molto mancanti, ovvero, siamo molto colpevoli davanti a Dio. Per quanto possiamo cercare di ubbidire alla legge di Dio, saremo sempre mancanti.

Anzi, più conosciamo la legge, più chiaro questo diventa. Notiamo quello che Gesù Cristo dichiara di essere il più grande comandamento. Leggo Matteo 22:34-40.

“34 Allora i farisei, avendo udito che egli aveva messo a tacere i sadducei, si radunarono insieme. 35 E uno di loro, dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova, dicendo: 36 "Maestro, qual è il grande comandamento della legge?". 37 E Gesù gli disse: ""ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua e con tutta la tua mente". 38 Questo è il primo e il gran comandamento. 39 E il secondo, simile a questo, è: "ama il tuo prossimo come te stesso". 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti,"” (Matteo 22:34-40 LND)

Nessun uomo potrebbe mai dire onestamente di aver amato Dio così. E quindi, siamo tutti colpevoli.

E perciò, in realtà, la legge di Dio, essendo così santa e perfetta, anziché salvarci, ci condanna. Infatti, la Bibbia dichiara che la legge di Dio ci uccide. Questo è perché la legge di Dio mette in evidenza il nostro peccato, e dimostra la nostra colpa davanti a Dio. Notate come l'apostolo Paolo parla della legge di Dio in 2 Corinzi 3:4-9. Egli contrasta la legge di Dio con lo Spirito, che rappresenta la salvezza non per mezzo dell'ubbidienza alla legge, ma per la fede. Vi leggo quello che dichiara in 2 Corinzi 34-9. Quando egli dice “lettera”, intende la legge di Dio. Inoltre, chiama la legge “ministero della morte”. Leggo.

“4 Or questa fiducia noi l’abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio; 5 non già che da noi stessi siamo capaci di pensare alcuna cosa come proveniente da noi stessi, ma la nostra capacità viene da Dio, 6 il quale ci ha anche resi ministri idonei del nuovo patto, non della lettera, ma dello Spirito, poiché la lettera uccide, ma lo Spirito dà vita. 7 Or se il ministero della morte, che era scolpito in lettere su pietre, fu glorioso tanto che i figli d’Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè, per la gloria del suo volto che però doveva essere annullata, 8 quanto più glorioso sarà il ministero dello Spirito? 9 Se infatti il ministero della condanna fu circondato di gloria, molto più abbonderà in gloria il ministero della giustizia.” (2 Corinzi 3:4-9 LND)

Avete visto nel versetto sei la frase che la lettera uccide? E poi, nel versetto sette parla della legge di Dio come il ministero della morte? Il punto che Paolo fa in questo brano è che la legge di Dio, essendo perfetta, e rispecchiando il carattere di Dio, uccide in quanto non riusciamo a seguirla. Non riusciamo a camminare perfettamente secondo la legge di Dio. E secondo la legge di Dio, chi non cammina perfettamente secondo la legge di Dio viene mandato alla morte eterna, che noi chiamiamo l'inferno. Un altro brano che rende chiaro questo è Galati 3:10.

“Ora tutti coloro che si fondano sulle opere della legge sono sotto la maledizione, perché sta scritto: "Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle".” (Galati 3:10 LND)

In parole semplici, chi cerca la salvezza per mezzo all'ubbidienza alla legge non ha speranza. Dio richiede la perfezione, in tutte le cose scritte nella legge, e una perseveranza, che vuol dire un'ubbidienza totale e costante, in ogni momento di ogni giorno. Nessuno riesce a vivere così, perciò, siamo tutti maledetti dalla legge di Dio.

Infatti, la legge di Dio ci fa conoscere il nostro peccato, come leggiamo in Romani 3:19,20.

“19 Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloro che sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio, 20 perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato.” (Romani 3:19-20 LND)

Quindi, nonostante che la legge di Dio è perfetta e santa, a causa del nostro peccato, la legge ci condanna e dimostra la nostra colpa. La legge ci porta alla condanna eterna, e al lago di fuoco.

Perdono e Salvezza per un Altra Via

Quindi, è impossibile essere giustificati per mezzo della legge. Per mezzo della legge c'è solo la condanna. Questo perché noi siamo peccatori. Però, ora, Dio ha manifestato una via per essere giustificati che non è per mezzo della legge. Questa via è per mezzo della fede in Gesù Cristo, e nel suo sacrificio. Leggo quello che dichiara Romani 3:21-26. Dopo aver spiegato nei versetti precedenti che per mezzo del la legge nessuno sarà giustificato, ci mostra la via che Dio ha creato che porta la giustificazione, e così il perdono e la salvezza. Leggo Romani 3:21-26.

“21 Ma ora, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, alla quale rendono testimonianza la legge e i profeti, 22 cioè la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo verso tutti e sopra tutti coloro che credono, perché non c’è distinzione; 23 poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24 ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. 25 Lui ha Dio preordinato per far la propiziazione mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare così la sua giustizia per il perdono dei peccati, che sono stati precedentemente commessi durante il tempo della pazienza di Dio, 26 per manifestare la sua giustizia nel tempo presente, affinché egli sia giusto e giustificatore di colui che ha la fede di Gesù.” (Romani 3:21-26 LND)

Avete visto? Queste giustificazioni, questo perdono, è indipendentemente dalla legge, in altre parole è per un'altra via, la via della fede in Gesù Cristo. Chi riconosce di essere condannato perché è disubbidiente alla legge, e si ravvede, e pone la sua fede nel sacrificio di Gesù Cristo sulla croce, viene redento per mezzo di Gesù Cristo. Gesù diventa la sua giustificazione.

Un altro brano che ci dichiara questo è Galati 3:10-14. Ascoltate mentre ve lo leggo.

“10 Ora tutti coloro che si fondano sulle opere della legge sono sotto la maledizione, perché sta scritto: "Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle". 11 Poiché è manifesto che nessuno è giustificato mediante la legge davanti a Dio, perché: "Il giusto vivrà per la fede". 12 Ora la legge non proviene dalla fede, ma "l’uomo che farà queste cose vivrà per mezzo di esse". 13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo diventato maledizione per noi (poiché sta scritto: "Maledetto chiunque è appeso al legno"), 14 affinché la benedizione di Abrahamo pervenisse ai gentili in Cristo Gesù, perché noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.” (Galati 3:10-14 LND)

Per coloro che pongono la loro fede in Gesù Cristo, Cristo riscatta dalla maledizione della legge, essendo lui diventato maledizione per i credenti. Così quelle persone che pongono la loro fede in Gesù Cristo vengono perdonati e giustificati. Diventano figli di Dio, ereditano la vita eterna e le promesse di Dio.

Non Vi è Alcuna Condanna

Vorrei riflettere su cosa vuol dire essere giustificati in Gesù Cristo. Dobbiamo renderci conto di quello che è la nostra condizione al di fuori di Cristo. Per merito nostro, essendo peccatori, siamo sotto condanna. Non c'è alcuna speranza per noi di superare il giudizio di Dio. La legge di Dio dimostra chiaramente il nostro peccato. E quindi, per conto nostro, davanti a noi c'è solamente il giudizio e la condanna eterna. C'è solamente il lago di fuoco, tormento eterno giorno e notte. Questo è quello che ci sta davanti per merito nostro.

Sulla croce, Gesù Cristo ha pagato quella condanna. Gesù Cristo è stato punito al posto di uomini peccatori. Gesù Cristo ci ha redento, pagando lui la condanna al posto di uomini peccatori che si aggrappano veramente a lui per fede.

Nonostante che continuiamo a cadere anche dopo la salvezza, la nostra salvezza non dipende dal fatto che siamo bravi, e ora riusciamo a camminare perfettamente, perché non riusciamo a camminare perfettamente. La nostra salvezza dipende dal fatto che Gesù Cristo è la nostra giustizia. Infatti, chi è veramente in Gesù Cristo è liberato dalla condanna. Ricordiamo la meravigliosa e preziosa verità che troviamo in Romani 8:1.

“Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito,” (Romani 8:1 LND)

Questo brano descrive coloro che sono in Cristo, che sono coloro che camminano secondo lo Spirito. Questo esclude chi dice di essere in Cristo, ma continua nella vita di peccato come prima. Cioè, da una parte un vero credente non riesce mai a camminare perfettamente. Però dall'altra parte, un vero credente cammina secondo lo Spirito di Dio, e quindi non vive come prima. È vero che non è perfetto, e quindi è anche vero che ancora cade nel peccato. Ma, essendo in Cristo Gesù, non c'è più condanna, anzi, non c'è più alcuna condanna!

Se noi comprendiamo cosa vuol dire essere sotto la condanna di Dio, se comprendiamo che ci porta a subire l'ira di Dio per tutta l'eternità, se comprendiamo che ci esclude dalla grazia di Dio, e ci rende soggetti all'ira di Dio, allora cominceremo a comprendere quanto è immensa la benedizione di essere stato perdonato, e che non vi è alcuna condanna essendo in Gesù Cristo!

Se tu capisci minimamente la realtà di essere sotto condanna, non puoi godere nulla nella vita finché tu rimani in quella condizione. Cioè, alla luce del tormento eterno, qualunque piacere di questa vita non ha alcun valore. Quindi, tutte le persone che non hanno Cristo ma trovano piacere in questo o in quell’altro, non capiscono la realtà della loro condizione. Non capiscono quanto è terribile il fatto di essere sotto la condanna di Dio.

Infatti, è proprio quando lo Spirito Santo convince del peccato, del giudizio e della giustizia che uno inizia a riconoscere la propria condizione, e allora riconosce quanto è meraviglioso avere Gesù Cristo! Poi, capendo meglio quanto è terribile la condanna, uno comincia a capire quanto è stupendo il fatto di essere perdonato, e non solo perdonato, ma anche che non vi è più alcuna condanna per quella persona, essendo in Cristo Gesù!

Non Solo per Diventare Salvato

Prima della salvezza, prima di essere perdonati, e prima di nascere di nuovo, eravamo schiavi del nostro peccato. Non era possibile avere vera vittoria sul peccato. Il peccato aveva potere su di noi. Eravamo sotto la legge del peccato. Questo ci portava alla morte eterna. Ora, chi è in Gesù Cristo è stato liberato dalla legge del peccato e dalla morte. Leggo Romani 8:1-2.

“1 Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, 2 perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.” (Romani 8:1-2 LND)

Ma è importante che comprendiamo che questa liberazione dalla condanna non è venuta da noi. Non è venuta dal nostro impegno, non è venuta perché abbiamo iniziato a comportarci meglio. Infatti, Romani 8:3 spiega com’è avvenuto:

“Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne,” (Romani 8:3 LND)

Era impossibile per noi di arrivare a Dio con il nostro impegno. L'iniziativa della salvezza viene da Dio, che ha mandato il proprio Figlio in carne, cioè Lo ha fatto diventare umano. Inoltre, la nostra salvezza dipende totalmente da quello che Cristo ha fatto per noi. Non è qualcosa che dipende una parte da Cristo, e una parte dal nostro impegno. La nostra giustificazione e perdono sono totalmente dovuti all'opera di Gesù Cristo sulla croce.

Non torniamo ad essere sotto condanna

Ogni vero credente continua a cadere nel peccato. Come dicevo prima, non come prima, ma agli occhi di un Dio Santissimo, è vero che continuiamo a peccare. Ogni peccato è gravissimo. Allora, quando pecchiamo, dopo la salvezza, torniamo ad essere sotto condanna?

Grazie a Dio, la risposta è un chiaro no! Ricordate quello che dichiara Romani 8:1

“Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù",

Purtroppo, a volte abbiamo pensieri confusi in questo. A volte, quando cominciamo a peccare, cominciamo a vederci come se fossimo sotto condanna di nuovo. E quindi crediamo che dobbiamo noi migliorare per essere liberati da quella condanna. Quindi ci impegniamo di più, cerchiamo di leggere la Bibbia di più, di comportarci meglio. E magari con un po' di progresso crediamo di essere tornati a non essere sotto condanna. Ma poi cadiamo di nuovo nel peccato, e ci vediamo come se fossimo di nuovo sotto condanna. Questo ciclo si ripete volta dopo volta durante la vita.

Questo modo di pensare è sbagliatissimo, ma è comune. Crediamo, erroneamente, che il fatto di essere senza condanna dipende dal nostro comportamento. Guardiamo Cristo per essere giustificati all'inizio della salvezza, ma poi guardiamo a noi stessi per continuare ad essere accettati da Dio.

Fratelli e sorelle, questo modo di pensare è del tutto sbagliato. Romani 8:1 dichiara:

“Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù,

Ciò che ci porta ad essere senza condanna non è perché ci comportiamo bene , perché non potremo mai comportarci bene abbastanza per essere accettati da un Dio tre volte Santo. Ciò che ci porta ad essere senza condanna è il fatto di essere "in Cristo".

Dobbiamo sempre ricordarci come credenti che noi siamo senza condanna perché siamo in Cristo. La nostra condizione davanti a Dio dipende totalmente dall'opera di Gesù Cristo per noi.

Questo produce una vita di gratitudine

Quando noi comprendiamo che siamo salvati e giustificati e senza condanna tutto per mezzo dell'opera di Cristo, quando comprendiamo che siamo salvati per grazia, questo produce in noi una vita di gratitudine a Dio.

Notate quello che dichiara Romani 8:3-4.

“3 Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, 4 affinché la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito.” (Romani 8:3-4 LND)

Guardate le parole di questo brano. Qui dice che la giustizia della legge si adempia in noi, noi che siamo stati salvati per grazia. Cioè quello che era impossibile nella carne, adempiere la legge, ovvero camminare in vera ubbidienza, ora lo possiamo fare perché siamo in Cristo, e camminiamo secondo lo Spirito. E quindi, non arriviamo a meritare da Dio per mezzo della nostra ubbidienza, perché è tutto per merito di Cristo . Piuttosto, la nostra ubbidienza è un risultato del fatto che Cristo ci ha liberato dalla condanna. Essendo salvati, essendo liberati dalla condanna, avendo un nuovo cuore, e avendo lo Spirito Santo, ora possiamo camminare in ubbidienza alla legge.

Ricordiamo

Quindi, vorrei chiudere ricordando a tutti voi che siete in Cristo, di ricordare la meravigliosa e preziosa verità che chi è "in Cristo" è senza condanna. Per quella persona che è in Cristo, non vi è alcuna condanna! Io voglio incoraggiare ogni credente a dichiarare a se stesso la seguente dichiarazione:

“Io credo in Gesù Cristo, e in quello che egli ha fatto per me con la sua vita, la sua morte, e la sua risurrezione. Per grazia e per l'opera di Dio io sono in Cristo Gesù, e perciò, per grazia non vi è alcuna condanna per me! Gesù Cristo ha pagato tutta la mia condanna, passata, presente, e futura. Voglio vivere interamente per Dio, non per essere giustificato, perché sono già giustificato, ma perché sono già giustificato in Cristo.”

Certamente, dobbiamo combattere per non peccare, ma se siamo veramente in Cristo, non c'è più condanna anche quando cadiamo. Ci possono essere conseguenze terrene, se continuiamo nel peccato ci può essere la dura disciplina di Dio. Però, se siamo in Cristo Gesù non c'è più condanna. Che stupenda meravigliosa verità, ed è tutto per grazia! La grazia di Dio è meravigliosa!

Quindi, prego che possiamo comprendere sempre di più quanto è grave il nostro peccato, davanti ad un Dio Santissimo, per capire sempre di più quanto è terribile la condanna. Così possiamo comprendere sempre di più quanto è meraviglioso il perdono in Gesù Cristo. Possiamo comprendere quanto vale il dono ineffabile di essere perdonati, e che non c'è più alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù.

Grazie a Dio!! Gesù Cristo ci ha liberato dalla condanna eterna. Siamo salvati in Lui. Viviamo per Lui, ringraziandoLo tutti i giorni.

E se tu NON sei in Cristo Gesù, allora, ti esorto, con tutto il mio cuore, a capire prima di tutto che sei sotto condanna. Non puoi mai fare abbastanza per essere perdonato. Però, in Cristo, puoi essere perdonato e liberato dalla condanna. Cerca Cristo!