Aiuto Biblico

Quello che Abbiamo in Cristo

Sermone di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 24 marzo, 2013 ---- cmd na -----
Parole chiave: salvezza, giustizia, pace con Dio, come essere salvato.

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Spesso, quando pensiamo alla vita cristiana, pensiamo molto a come dovremmo vivere. Ed è giusto pensare molto a come dovremmo vivere. Dobbiamo impegnarci con tutto cuore a camminare in santità.

Spesso, chi comincia a cercare Dio con vero cuore, inizia a riconoscere i comandamenti di Dio e comincia ad impegnarsi severamente per abbandonare il peccato e camminare secondo i comandamenti.

Però, il cuore della vita cristiana non è quanto bene riusciamo a camminare. La salvezza non è basata su come camminiamo noi. La salvezza è dovuta al fatto che siamo giustificati in Gesù Cristo.

La salvezza è la salvezza dal peccato. Senza la salvezza, siamo schiavi dei nostri peccati. Quando Dio salva una persona, quella persona viene liberata dal potere del peccato. Costei non è più schiava del peccato e, in Cristo, può camminare in novità di vita.

Eppure, noi che siamo salvati, sappiamo troppo bene che continuiamo a cadere nel peccato. La vita cristiana è una guerra contro il nostro peccato e, spesso, cadiamo.

Se esaminiamo le cose con onestà, se consideriamo veramente la santità di Dio e la gravità del nostro peccato, allora, presto, arriviamo ad essere scoraggiati. Se siamo onesti, se consideriamo onestamente i nostri cuori, i nostri pensieri malvagi, il nostro orgoglio, il nostro egoismo, se consideriamo quanto poco amiamo Dio e quanto facilmente amiamo le cose del mondo, se consideriamo onestamente quanto spesso cadiamo, allora, saremo estremamente scoraggiati. Se guardiamo onestamente a noi stessi e consideriamo la santità di Dio, allora, ci sentiremo molto abbattuti. Sentiremo che non ce la facciamo.

Come possiamo avere gioia, visto che le nostre cadute sono realmente così gravi? Come possiamo avere pace, se comprendiamo quanto ogni nostro peccato è un'offesa terribile contro Dio?

L'unico modo di avere la vera gioia e la vera pace della salvezza è di ricordare e meditare sulla realtà della nostra posizione in Gesù Cristo.

Per chi sta cercando Dio, l'unico modo di trovarLo è di riconoscere che è impossibile arrivare a Lui per mezzo delle opere e dell'ubbidienza, ma è necessario, piuttosto, ravvedersi ed aggrapparsi a Gesù Cristo come l'Unico che può salvare.

Oggi, vorrei guardare insieme alcuni brani che ci ricordano, se siamo figli di Dio, qual è la nostra condizione davanti a Dio e mostrano, a chi cerca Dio, come si può avere il Suo perdono e la comunione con Lui.

Vogliamo considerare come Dio ci vede, per mezzo di Gesù Cristo, se siamo salvati.

Pace con Dio

Troviamo, anzitutto, Romani 5.

Se vi ricordate, nei primi capitoli di Romani, Paolo dimostra che, di natura, siamo tutti peccatori, colpevoli davanti a Dio. Siamo tutti sotto condanna ed è impossibile, per noi, essere giustificati per conto nostro. Non essendo giustificati, siamo separati da Dio, colpevoli davanti a Lui, soggetti alla Sua ira per tutta l'eternità! Non possiamo arrivare a Dio con i nostri sforzi!

Però, per grazia, Dio ha fatto l'impossibile. Dio ha preso tutta la nostra condanna e l'ha caricata su Gesù Cristo quando era sulla croce. Per grazia, chi è in Cristo è stato giustificato. Quindi, la nostra giustificazione non dipende da noi. Non è in base a qualcosa che noi abbiamo fatto. Se oggi camminiamo bene o se camminiamo male, non cambia la nostra condizione di giustificazione, perché siamo giustificati per mezzo di Cristo, non per merito nostro.

Partendo da questo presupposto, leggiamo Romani 5:1,2:

“1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, 2 per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio.” (Romani 5:1-2 LND)

Conosciamo bene queste parole, ma prego che possiamo fermarci a considerare veramente cosa vuol dire avere pace con Dio o, come è scritto qui, avere pace presso Dio stesso. Cosa vuol dire avere vera pace con il sovrano Signore di tutto l'universo?

Nel mondo noi usiamo la parola pace in senso molto povero. Si dice che c'è pace fra due nazioni solamente perché non c'è più la guerra. Anche se quelle due nazioni si odiano a vicenda, anche se i rapporti sono freddi, se non c'è guerra si dice che c'è la pace.

La pace di cui parla la Bibbia è molto diversa da quella di cui il mondo parla. Quando Dio dichiara, come in questi versi, che noi abbiamo pace presso di Lui per mezzo di Gesù Cristo, il significato va molto oltre l'esserci solo assenza di conflitti e descrive, piuttosto, un rapporto pieno d'amore, una relazione in cui Dio riversa su di noi la Sua bontà. Tutto ciò implica, quindi, un rapporto stretto, un rapporto bellissimo ed intimo con Dio stesso. Non c'è nulla, in tutta la vita, compresa la vita stessa, che vale quanto vale avere pace presso Dio!

E notate che questa pace è nostra gratuitamente, non perché oggi siamo riusciti a camminare bene o per qualche altro motivo, insito in noi o nel nostro comportamento. Abbiamo questa pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, il nostro Signore, a prescindere da quanto bene camminiamo, ossia dai nostri personali meriti!

Questo è il punto che voglio sottolineare oggi! Ed è una verità che dobbiamo ricordare giorno per giorno, per tutta la vita! Noi abbiamo pace con Dio grazie a Gesù Cristo! La nostra pace con Dio non è qualcosa che abbiamo in qualche modo guadagnato, camminando bene. Al nostro meglio, la nostra pace con Dio dipende totalmente dal fatto di essere giustificati con la giustizia di Gesù Cristo! Al nostro peggio, la nostra pace con Dio dipende totalmente dal fatto di essere giustificati in Gesù Cristo! Né più, né meno di questo, grazie a Dio!

Il Pericolo di Pensare che Dipende da Noi

Perché è così importante per noi capire questo e non solo capirlo, ma veramente ricordarlo? Nel momento in cui dimentichiamo che la nostra pace con Dio dipende totalmente dal fatto che siamo coperti con la giustizia di Gesù Cristo, allora, quando capita che camminiamo bene, potremo facilmente iniziare a pensare che, in qualche modo, abbiamo qualche merito nei confronti di Dio. Infatti, il guardare meno a Cristo e più a noi stessi è la causa di molto dell'orgoglio che così spesso si trova in noi. Per esempio, a volte, per grazia riusciamo a camminare bene, almeno esternamente. Riusciamo ad evitare certi peccati, oppure riusciamo ad avere una vita abbastanza ordinate in certi campi della stessa. Magari riusciamo ad essere costanti nella nostra lettura della Parola di Dio, riusciamo ad evangelizzare o, in qualche altro modo, vediamo che stiamo andando bene. Riusciamo ad avere autocontrollo e a stare attenti a come spendiamo i nostro soldi o a come ci curiamo fisicamente. In un modo o in un altro, in vari campi della vita, soprattutto nelle nostre attività, riusciamo a camminare bene. E così, guardando molto a noi stessi e poco a Gesù Cristo, cominciamo a vederci come se avessimo qualche merito davanti a Dio. Cominciamo a credere, anche se in modo subdolo, che siamo superiori ad altri credenti che magari stanno zoppicando. E così, proprio mentre noi crediamo di avere qualche merito, stiamo riempiendo il nostro cuore con il peccato dell'orgoglio! Ricordate che Dio si avvicina agli umili e si allontana dagli orgogliosi!

Guardare molto a noi e poco a Cristo produce anche l'effetto contrario. Quando guardiamo molto a noi stessi e poco a Cristo, però, invece di vederci bene, siamo più onesti con noi stessi ed allora vediamo meglio quanto spesso cadiamo. Vediamo quanto spesso il nostro cuore è freddo nei confronti di Dio. Anche se gli altri ci elargiscono apprezzamenti, riconosciamo che, in realtà, il nostro cuore è pieno di impurezze. Riconosciamo che anche le opere buone che facciamo vengono fatte con motivazioni sbagliate. Quando riconosciamo la realtà della nostra condizione, se guardiamo molto a noi e poco a Cristo, allora saremo terribilmente abbattuti e ci sentiremo indegni di avvicinarci a Dio. In realtà, se stiamo esaminando la faccenda in base a ciò che di buono vediamo in noi, questa è la verità, perché siamo indegni, per conto nostro, di avvicinarci a Dio. E così, guardando molto a noi stessi e poco a Cristo, vivremo una vita di immenso scoraggiamento. Saremo abbattuti, non avremo la gioia della salvezza e potremo perfino cadere nella depressione.

Queste sono due condizioni estremamente diverse l'una dall'altra. Nel primo caso, nutriamo molto orgoglio nel nostro cuore, mentre, nel secondo caso, siamo molto scoraggiati e propensi perfino al cadere in depressione. Per quanto queste due condizioni sono l'opposta l'una dall'altra, in realtà, la causa di esse è la stessa e lo è anche la cura. La causa è di guardare molto a noi stessi o poco a Cristo. La cura è di guardare molto a Cristo e poco a noi stessi.

E così, tornando al nostro brano di Romani 5, vediamo che siamo giustificati per fede. Per quanto è importante camminare in santità, per quanto è vero che ci sono conseguenze per come camminiamo, è anche vero, ed è essenziale che lo ricordiamo, che noi siamo giustificati solamente ed esclusivamente per la fede in Gesù Cristo. La nostra giustizia non dipende dal nostro cammino. Il nostro cammino non sarebbe mai sufficiente per noi per essere giustificati.

Quindi, guardare poco a noi stessi e molto a Gesù Cristo ci protegge dall'orgoglio che così facilmente fa parte di noi. Ci fa ricordare che noi dipendiamo totalmente da Cristo e che, quindi, non abbiamo di che gloriarci in noi stessi. Inoltre, guardare molto a Cristo è anche un immenso sollievo quando riconosciamo la realtà di quanto siamo deboli e di quanto siamo mancanti nel cospetto di Dio. Guardare molto a Cristo ci dà gioia, sapendo che la nostra giustizia non è fondata in qualcosa che risiede in noi, ma in Cristo e, quindi, è sicura.

Guardare molto a Cristo ci aiuta a capire la meravigliosa verità che noi abbiamo vera pace presso Dio ora che siamo giustificati per la fede in Gesù Cristo. E così, con grande umiltà, possiamo gioire nel nostro rapporto con Dio e nel fatto che, avendo pace presso Dio, siamo amati ed abbiamo libero accesso al Suo trono, tutto per mezzo di Gesù Cristo!

Perciò, oggi voglio incoraggiare ciascuno di noi che ha Gesù Cristo come Signore e Salvatore a riconoscere, più che mai, che è giustificato davanti a Dio totalmente per mezzo di Gesù Cristo e, quindi, non per mezzo del proprio cammino. Quindi, possiamo gioire, possiamo abbondare nel ringraziamento, possiamo dormire tranquillamente, perché Gesù Cristo è la nostra giustizia! Abbiamo pace con Dio e questo rimane in eterno perché Gesù Cristo non si sposta dalla Sua posizione alla destra di Dio come nostro avvocato e sacerdote.

In realtà, riconoscere che noi siamo giustificati totalmente per mezzo di Gesù Cristo e che abbiamo pace con Dio per mezzo di Lui, diventa un grande stimolo per noi a camminare in santità. Quando un cuore riconosce di più l'immensità della grazia, è molto stimolato a camminare in santità per godere la preziosa comunione con Dio che la pace con Lui ci procura.

E, per voi che state cercando Dio, che volete Dio nella vostra vita, dovete riconoscere che non si arriva mai a Dio per mezzo del proprio impegno. Noi siamo peccatori e l'unico modo di essere riconciliati con Dio è di riconoscere il proprio peccato, ravvedersi e credere in Gesù Cristo come Colui che può giustificarci.

Romani 8

Andiamo avanti in Romani e leggiamo Romani 8:1,2.

In questo brano, troviamo un'altra verità meravigliosa, che può darci immensa gioia! Leggo questo brano e poi consideriamo il suo contenuto:

“1 Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, 2 perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.” (Romani 8:1-2 LND)

Come Romani 5, questo brano è indirizzato a chi è in Cristo Gesù, ovvero chi è stato salvato per mezzo della fede in Gesù Cristo. Qui, leggiamo la meravigliosa verità che non c'è più condanna per chi è in Gesù Cristo! Anzi, non c'è più alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù. Quando consideriamo la santità di Dio, quando consideriamo la Sua santa legge, che richiede la perfezione, perché è quello che Dio merita da noi, quando consideriamo la gravità di ogni peccato, anche quelli che noi chiamiamo piccoli peccati, quando consideriamo le nostre cadute, il fatto che non c'è più alcuna condanna per chi è in Cristo è un qualcosa di incredibile!

Il motivo per cui non c'è più alcuna condanna non è perché non meritiamo alcuna condanna. Piuttosto, non c'è più alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù perché hanno la giustizia di Cristo. Sono stati giustificati, non per le loro opere, ma per fede in Gesù Cristo. La giustizia di Gesù Cristo è stata applicata a loro. Gesù ha preso il loro peccato e loro hanno ricevuto la giustizia di Cristo.

Ed è per questo che Dio dichiara, tramite questo brano, che non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù.

È importante ricordare il fatto che, chi è veramente in Cristo, non cammina secondo la carne, ma secondo lo Spirito. In altre parole, nonostante il fatto che ancora può cadere nel peccato, non vive più nel peccato come prima. Ora, cammina secondo lo Spirito. Ora vive una vita in cui segue Dio, sì con qualche caduta, ma camminando verso Dio.

Perciò, il fatto che non c'è più condanna per coloro che sono in Cristo Gesù non è da considerarsi come una licenza che ci permette di peccare quanto vogliamo. Infatti, chi dice di essere in Cristo, ovvero salvato, e continua a peccare come prima, è bugiardo e la verità non è in quella persona. Un vero credente ha un cuore nuovo e non cammina nel peccato come prima.

Nonostante questo, è anche vero che un vero credente continua a cadere, a volte, nel peccato. Però, c'è una grande differenza fra cadere nel peccato e camminare nel peccato.

Dio è così santo che anche la minima caduta ci farebbe cadere sotto la Sua giusta condanna. Questo è quello che meritiamo. Grazie a Dio, per grazia, non c'è più condanna per chi è in Gesù Cristo. Questo è perché Gesù Cristo ha pagato pienamente la condanna per quella persona.

Cosa vuol dire tutto questo per noi? Quando veramente abbiamo Gesù Cristo nel cuore, desideriamo profondamente camminare con Cristo. Desideriamo camminare in santità e superare il nostro peccato. Un frutto della vera salvezza è un cuore nuovo, un cuore che vuole seguire Dio. Nonostante questo, visto che siamo ancora nella carne, a volte cadiamo. A volte pecchiamo, andando contro quel che noi sappiamo essere giusto. Pecchiamo, nonostante che il nostro nuovo cuore vuole camminare in santità. In questi casi, sappiamo di meritare la condanna. Sappiamo di aver offeso Dio. Sappiamo di non meritare la salvezza.

E allora, quando pecchiamo, quando cadiamo una volta dopo l'altra, facilmente arriviamo ad essere terribilmente scoraggiati. Possiamo arrivare a pensare che non ce la facciamo. Possiamo arrivare a credere che non riusciamo a camminare meglio. Ci arrendiamo, convinti che le cose non possono migliorare. È facile arrivare a questo punto quando noi riconosciamo la gravità del nostro peccato. È facile sentirci sotto condanna, quando cadiamo per l'ennesima volta.

In questi momenti, dobbiamo ricordare la meravigliosa verità contenuta in questo brano. Non c'è più alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù! Non c'è più condanna, perché la nostra giustizia, come abbiamo già visto, non è basata sul nostro cammino. In quel caso, non avremmo mai la giustizia e resteremmo sempre sotto condanna. Grazie a Dio, non è così. Noi siamo giustificati per l'opera di Cristo. E, perciò, non c'è più alcuna condanna per coloro che sono in Gesù Cristo.

Ricordare questo è un immenso stimolo per avere la gioia della salvezza e per camminare in santità. Quando cadiamo, ricordando della giustizia che abbiamo in Cristo, ricordiamo pure che Dio ci offre perdono. Corriamo di nuovo a Dio per mezzo di Gesù Cristo per confessare i nostri peccati ed essere di nuovo perdonati e purificati.

Quindi, parlo a te che sei credente, ma sei scoraggiato perché ti rendi conto quanto cadi nel peccato. Sei scoraggiato e ti senti di non farcela. A te, o credente, dico: “Guarda a Cristo Gesù! Guarda a Cristo Gesù come la tua giustizia. Guarda a Cristo Gesù e trova la grande gioia della realtà che non c'è più alcuna condanna per te perché sei giustificato in Cristo Gesù, con la Sua giustizia”.

Certamente devi confessare i tuoi peccati. Devi camminare secondo lo Spirito. Questo è un frutto della vera salvezza. Però, ricordati che non c'è più alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù.

E a te che stai cercando Cristo dico: “Tu sei un peccatore! Sei sotto condanna. Per quanto puoi migliorare la tua vita, non riuscirai mai a cancellare la tua condanna. Aggrappati a Cristo, guarda a Gesù Cristo come la tua giustizia! Allora sarai perdonato, allora la tua condanna sarà tolta da te e messa sul cuore di Gesù Cristo.”

1Corinzi 6:9-11: siamo stati lavati

Passiamo ora ad un altro brano che ci aiuta a comprendere meglio la nostra condizione davanti a Dio, cioè 1Corinzi 6:9-11. Parlando a chi ha Cristo, dico che, a volte, ci vengono in mente peccati già confessati. Ognuno di noi ha commesso tanti terribili peccati. A volte, ci tornano in mente i nostri peccati. Pensando alla santità di Dio ed a quanto i nostri peccati sono terribili, possiamo credere di non poter mai più avvicinarci a Dio. Questo brano, come tanti altri, ci ricorda la meravigliosa e preziosa verità del perdono che è disponibile per mezzo di Gesù Cristo. Vi leggo 1Corinzi 6:9-11, in cui troviamo un elenco di gravi peccati, per mostrarci che il sangue di Cristo è sufficiente per provvederci il perdono per qualsiasi peccato:

“9 Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, 10 né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio. 11 Or tali eravate già alcuni di voi; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù e mediante lo Spirito del nostro Dio.” (1Corinzi 6:9-11 LND)

In questi versi, troviamo la pesante dichiarazione che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio. In altre parole, chi non è giustificato, che i suoi peccati siano tanti o siano pochi, è un ingiusto. E gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio. In altre parole, gli ingiusti saranno mandati nel lago di fuoco per essere tormentati giorno e notte nei secoli dei secoli. Non importa che i loro peccati siano pochi agli occhi degli uomini. Anche un solo peccato rende un individuo ingiusto. Gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio.

Se ci fermassimo a questa affermazione, la nostra disperazione sarebbe profonda. Noi tutti abbiamo peccato, non una volta, non solo poche volte, ma innumerevoli volte. Poi, questo brano elenca vari peccati, quelli che, umanamente, riconosciamo essere fra i peggiori. Molto probabilmente, ognuno di noi può riconoscersi in alcuni di questi peccati. E, se non in questi, allora potrà farlo di certo in tanti altri peccati. I nostri peccati, tutti i nostri peccati, ci portano ad essere ingiusti.

Grazie a Dio, questo brano non finisce qui, ma continua e ci dichiara la meravigliosa verità del versetto 11. Leggo quel versetto ancora una volta:-

“11 Or tali eravate già alcuni di voi; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù e mediante lo Spirito del nostro Dio.” (1Corinzi 6:9-11 LND)

Notate che questi verbi sono passivi. Non siamo stati noi a lavare noi stessi, non siamo stati noi a santificare noi stessi, non siamo stati noi a giustificare noi stessi. Siamo stati lavati da Dio, siamo stati santificati dallo Spirito Santo, siamo stati giustificati quando lo Spirito ha applicato a noi la giustizia di Gesù Cristo. Noi eravamo grandi peccatori, colpevoli davanti a Dio, noi eravamo ingiusti. Dio ci ha perdonati, Dio ci ha lavati, Dio ci ha santificati e, grazie a Dio, continua a santificarci, Dio ci ha giustificati nel nome del Signore nostro Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio.

La buona notizia di questo brano, notizia che è il messaggio dell'evangelo, è che i nostri terribili peccati possono essere perdonati. Possiamo essere lavati e purificati dai nostri peccati. Dio ci prende come ingiusti e ci fa diventare giusti. E perciò, in base alle opere di Gesù Cristo, possiamo essere pienamente perdonati, lavati, purificati, santificati.

Questo vuol dire che, quando noi pensiamo alla gravità dei nostri peccati, e sono davvero gravi, dobbiamo anche pensare alla grandezza del sacrificio di Gesù Cristo sulla croce per noi. Dobbiamo pensare alla Sua giustizia, giustizia che copre il nostro peccato. Dobbiamo pensare all'opera dello Spirito Santo che applica la giustizia di Cristo a noi e opera in noi per santificarci e lavarci dalla nostra colpa.

Perciò, quando ci vengono in mente i nostri peccati, e quanto sono gravi, è giusto riconoscerli come gravi, perché lo sono veramente. Ma, poi, possiamo guardare a Gesù Cristo e gioire del fatto che, in Cristo, se abbiamo confessato i nostri peccati, siamo stati perdonati. Siamo stati lavati, non siamo più colpevoli per quei peccati.

Perciò, alla luce di questo, voglio incoraggiare ciascuno di voi che siete salvati a non fissare lo sguardo sulla gravità dei propri peccati, per quanto è importante riconoscere che sono gravi. Piuttosto, voglio incoraggiarvi a riconoscere quanto il peccato è grave e poi a fissare lo sguardo sulla grandezza del perdono, della giustificazione e della santificazione che sono disponibili per noi in Cristo Gesù.

Ebrei 10:19-23: libertà di avvicinarci a Dio

Passiamo adesso all'ultimo brano. In esso, leggiamo di un meraviglioso privilegio che abbiamo a causa del fatto che siamo giustificati in Gesù Cristo. Essendo stati giustificati in Gesù Cristo, avendo il perdono in virtù del Suo sangue, Gesù stesso è diventato il nostro sommo sacerdote che ci dà libero accesso a Dio sul Suo trono nel santuario del cielo. Leggo Ebrei 10:19-23:

“19 Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù, 20 che è la via recente e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, 21 e avendo un sommo sacerdote sopra la casa di Dio, 22 accostiamoci con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. 23 Riteniamo ferma la confessione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha fatto le promesse.” (Ebrei 10:19-23 LND)

L'immensità di questo privilegio è più di quanto riusciamo a comprendere. Semplici uomini non potrebbero mai entrare nella presenza di Dio per conto proprio. Però, noi non siamo solo semplici uomini, siamo uomini peccatori! Allora, quello che sarebbe impossibile, diventa doppiamente impossibile, perché Dio è Santissimo. Il santuario rappresenta proprio la presenza del Dio Santissimo. Nell'Antico Testamento, il luogo santissimo fu chiuso a tutti eccetto che al sommo sacerdote e costui poteva averne accesso solo una volta all'anno. Gli uomini “normali” non potevano mai entrare nel luogo santissimo.

Invece, ora, noi che siamo in Cristo Gesù, siamo stati perdonati, siamo stati santificati, siamo stati lavati e giustificati. Ora, per mezzo di Gesù Cristo, il nostro sommo sacerdote, abbiamo la libertà di entrare nel santuario, ovvero, nella presenza di Dio.

Chiaramente, questa verità non ci dà in alcun modo la libertà di peccare. La Bibbia è chiara sul punto che, chi cammina nel peccato, non ha il Signore. Però, questo brano è di immenso incoraggiamento per quel credente che è scoraggiato per le sue frequenti cadute. Questo brano ci ricorda che il nostro accesso alla presenza di Dio non dipende dal nostro cammino, piuttosto, dipende dall'avere Gesù Cristo come la nostra giustizia e come nostro sommo sacerdote.

Concludendo

Alla luce di tutto questo, prego che possiamo vedere, oggi, ma non solo oggi, bensì tutti i giorni nel nostro cammino su questa terra, che siamo deboli. Noi cadiamo. Però, abbiamo un forte Avvocato. Abbiamo un potente Salvatore. Il nostro accesso a Dio non è dovuto a qualcosa che risiede o si può trovare in noi. Il nostro accesso a Dio è dovuto alla giustizia di Gesù Cristo con la quale siamo coperti. Noi non siamo mai in grado di arrivare a Dio per conto nostro. Solamente per mezzo di Cristo abbiamo accesso a Dio. Questo è vero, sia quando camminiamo bene, sia quando cadiamo. Quindi, a te che sei credente, voglio incoraggiarti, oggi, a riconoscere che tu non sei forte in te stesso. Tu non sei bravo da guadagnare e meritare qualcosa da Dio. Tu sei salvato per mezzo dell'opera di Gesù Cristo! Gesù Cristo è la tua giustizia. Tu sei stato liberato dalla condanna per mezzo di Gesù Cristo! Tu puoi pregare Dio per mezzo di Gesù Cristo! Tu hai pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo. Non c'è più alcuna condanna per te grazie a Gesù Cristo. Tu hai una viva speranza in Gesù Cristo. E, quindi, credente, voglio incoraggiarti a guardare a Gesù Cristo. Riconosci che Gesù è la tua vita, il tuo tutto, la tua speranza, la tua salvezza!

E, se oggi tu non hai Cristo e stai cercando Dio, stai cercando di seguire quello che leggi nella Bibbia, sappi che è impossibile arrivare a Dio con le tue forze. Sei colpevole davanti a Dio. Hai bisogno del perdono e di un nuovo cuore. Credi in Cristo. Cerca la tua salvezza in Lui. Egli è morto sulla croce per prendere la condanna di uomini peccatori. Gesù Cristo è la VIA che porta a Dio Padre.

Infine, a tutti dico: “Chi cerca la sua gioia in Gesù Cristo, chi cerca la sua pace in Gesù Cristo, avrà la pace e la gioia della salvezza. Viviamo così. E, così, Gesù Cristo sarà glorificato in noi e noi conosceremo i benefici della salvezza.” Grazie a Dio per Gesù Cristo!