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Il vero traguardo: Conoscere Cristo

sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 3 novembre 2024, – cmd dmp –

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Ti sei mai fermato a considerare quanto i nostri traguardi sono importanti? Sono i nostri traguardi che ci stimolano a vivere, ad impegnarci, a perseverare, a fare.

Si può anche arrivare a morire, se non hai traguardi da raggiungere.

Anni fa ho letto di uno studio fatto su uomini che andavano in pensione. Hanno scoperto che una gran parte di coloro che non avevano alcun traguardo morivano entro un anno, anche se non stavano male prima. Gli uomini che avevano traguardi vivevano più a lungo.

Senza un traguardo, perdiamo la voglia di andare avanti, ci perdiamo d’animo, non ci sentiamo più di combattere contro le fatiche e le difficoltà.

Se un agricoltore è convinto che è impossibile nei suoi campi riuscire a far maturare e produrre un raccolto, avrà lo stimolo di continuare ad affaticarsi per curare i campi?

Se un gruppo di soldati è convinto che è impossibile vincere la battaglia, avranno la forza di andare avanti a combattere una dura battaglia, o si arrenderanno?

Se uno studente riconosce che è impossibile per lui superare l’esame, può avere la forza di continuare a studiare?

Quando non abbiamo un traguardo, perdiamo la voglia, perdiamo le forze, ci perdiamo d’animo, e ci arrendiamo.

Se un uomo o una donna non ha più il traguardo di migliorare il matrimonio perché è convinto che è impossibile, si impegnerà ancora, di cuore?

Se sono in montagna, e inizio a scalare la montagna, ma non ho un vero traguardo, andrò avanti, quando diventa difficile? No, mi arrenderò, tornerò indietro, troverò un sentiero meno difficile.

Il punto è questo: ci servono i traguardi.

Tenere il nostro traguardo in mente è quello che ci permette di andare avanti.

Quali sono i tuoi traguardi?

Traguardi sbagliati che deludono

Attenzione: non ogni traguardo è un buon traguardo. Non ogni traguardo è saggio. Possiamo avere traguardi sbagliati, che ci ostacolano dal vivere per i traguardi buoni e saggi.

Vediamo subito questo attraverso esempi estremi. Avere il traguardo di fare una rapina in banca è chiaramente sbagliato. Avere il traguardo di fare male a qualcuno è chiaramente sbagliato. Traguardi così ci ostacolano dall'avere una vita benedetta.

Però, ci sono anche traguardi sbagliati che non sembrano tali. Spesso, abbiamo traguardi che possono sembrare buoni e giusti. Possono essere visti bene dalla società, ma in realtà ci ostacolano dal vivere secondo la volontà di Dio.

È importante capire che i nostri traguardi determinano come viviamo.

Questo è vero, anche se non sempre ci rendiamo conto di quale sia il nostro traguardo.

Cioè, spesso, abbiamo dei traguardi, ma non siamo nemmeno coscienti che sono i nostri traguardi.

Cioè, desideriamo moltissimo qualcosa. Ci impegniamo tanto. Ma a volte, siamo così presi per ottenere quello che vogliamo, che non ci fermiamo a riconoscere che quello è il nostro traguardo. Viviamo senza pensare, senza valutare, senza riconoscere dov’è il nostro cuore.

Spesso, amiamo il mondo, e le cose del mondo, e questo amore controlla la nostra vita, ma non siamo nemmeno coscienti della condizione del nostro cuore. In 1Giovanni 2:15 leggiamo:

15 Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui, 16 perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non è dal Padre, ma è dal mondo. 17 E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno. (1Giovanni 2:15-17)

Amare le cose del mondo, desiderare le cose del mondo, sia che si tratta di cose materiali, piaceri, o la superbia della vita, ci ostacola dall'avere l’amore di Dio in noi. Se è il nostro cammino, ci ostacola dalla vera salvezza.

Mettiamo questo insieme a quanto scritto in 1Timoteo 6:6-12. Notate che parla di non desiderare cose, ma di accontentarci di quello che già abbiamo. Ve lo leggo.

6 Or la pietà, assieme all'essere contento, è un grande guadagno. 7 Non abbiamo infatti portato nulla nel mondo, ed è chiaro che neppure possiamo portarne via nulla, 8 ma quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, saremo di questo contenti. 9 Ma coloro che vogliono arricchirsi cadono nella tentazione e nel laccio, e in molte passioni insensate e nocive, che fanno sprofondare gli uomini in distruzione e perdizione. 10 L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori. 11 Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose e procaccia la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la pazienza e la mansuetudine. (1Timoteo 6:6-12)

Quando mettiamo insieme questi brani, riconosciamo che desiderare le cose del mondo, per esempio, le cose materiali, è un peccato, che ci allontana da Dio.

Ma viviamo in un mondo in cui siamo bombardati da cose materiali. Mai come adesso nel mondo c’è stato un tempo in cui le persone sono state così costantemente tentate a desiderare cose materiali. Se solo si va a controllare il meteo, troviamo pubblicità. Siamo circondati da cose materiali che attirano la nostra attenzione, da oggetti che costano pochissimo, a cose che costano tanto. Non è una questione di costo, è una questione di cuore. Se desideriamo nuove cose, non siamo contenti di quello che abbiamo. Se desideriamo le cose, allora, uno dei nostri traguardi sarà quello di avere ciò che il nostro cuore desidera. Quello che è il desiderio del cuore sarà sempre il nostro traguardo. Siamo fatti così. Notate le parole di Gesù Cristo in Matteo 6:19-21.

19 "Non vi fate tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine guastano, e dove i ladri sfondano e rubano; 20 anzi fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano e non rubano. 21 Perché dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. (Matteo 6:19-21)

Quando desideriamo qualcosa, diventa il nostro tesoro, al punto che, senza sceglierlo, diventa un nostro traguardo. Il nostro cuore sarà là, i nostri pensieri saranno là, e diventerà un nostro traguardo ottenere quello, anche se non è possibile.

Attenzione: ho menzionato di avere come traguardo quello di ottenere cose materiali, sia che si tratta di qualcosa che costa pochi euro, che di qualcosa di molto costoso.

Però, possiamo avere altri traguardi sbagliati, che non sono cose materiali. Per esempio,

Possiamo desiderare di avere pochi problemi. Tante persone hanno, come traguardo, quello di avere pochi problemi.

Per esempio, un genitore può avere il traguardo di crescere bene suo figlio, ma allo stesso tempo, ha il traguardo che il figlio non faccia storie. Cioè, ha come traguardo quello di non essere disturbato.

Allora, se vuole che il figlio non faccia storie, spesso, anziché fare la cosa che aiuterebbe il figlio a maturare, farà quella che fa lamentare meno il figlio.

A questo punto, quel genitore ha due traguardi contrastanti. Certamente, vuole che il figlio cresca bene. Però, in realtà, più che questo, non vuole sentire lamenti. E perciò, le sue scelte su cosa fare sono guidate da quello che è il suo traguardo più grande.

Un altro traguardo molto sbagliato che spesso ci controlla è il desiderio che le persone ci vedano bene.

Molto spesso, vogliamo che le persone ci vedano bene. Oppure, non vogliamo che ci vedano male. Questo è come volere gloria dagli uomini.

Ascoltiamo le parole di Gesù in Giovanni 5:44.

“Come potete voi credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo?” (Giovanni 5:44 LND)

Voler essere visti bene ci ostacola dall'avere Dio. Ascoltate anche quello che leggiamo di alcuni capi dei giudei in Giovanni 12.

“42 Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui; ma a motivo dei farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga, 43 perché amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio.” (Giovanni 12:42-43 LND)

Questi capi amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio. Non dobbiamo pensare che siamo così diversi. Quanto facilmente vogliamo essere visti bene dagli altri, o non vogliamo essere visti male. Ci importa come gli altri ci vedono, e questo diventa un nostro traguardo, che determina come viviamo, e determina le scelte che facciamo. E ci allontana da Dio.

Però, in questo caso, come nel caso in cui vogliamo cose materiali, o se vogliamo evitare difficoltà o fastidio, in tutti questi casi, avere questi traguardi, CI OSTACOLA dall'avere i traguardi eterni che Dio ci dà, e quindi, ci ostacola dal vivere per l’eternità.

Ci sono tanti altri traguardi terreni che possiamo avere.

Ma, come abbiamo letto in Matteo 6, o il nostro tesoro sarà sulla terra, oppure, sarà in cielo. Come esempio di un tesoro sulla terra Gesù parla di mammona, ricchezze. Questo non è l’unico tesoro sulla terra, è solo un esempio. Come abbiamo visto, un tesoro può essere la gloria degli uomini, possono essere i piaceri, può essere una vita con pochi problemi.

In realtà, quello che è il nostro tesoro diventa anche il nostro padrone. Serviamo il nostro padrone, viviamo per ottenere quello che il nostro padrone può darci.

Non possiamo servire due padroni. Non è possibile. Ascoltate quello che Gesù dichiara in Matteo 6:24.

“Nessuno può servire a due padroni, perché od odierà l’uno e amerà l’altro; oppure sarà fedele all’uno e disprezzerà l’altro; voi non potete servire a Dio e a mammona.” (Matteo 6:24 LND).

Se abbiamo come traguardo qualunque cosa sulla terra, vuol dire che non possiamo vivere per un traguardo celeste. Le due cose si annullano a vicenda.

Questo vuol dire che anche se raggiungiamo tutti i nostri traguardi terreni, TUTTI, la nostra vita sarà sprecata, perché perderemo tutto.

Ricordiamo le parole di Gesù in Marco 8:34-37.

34 Poi chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: "Chiunque vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua, 35 perché chiunque vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e dell’evangelo, la salverà. 36 Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua? 37 O che cosa potrebbe dare l’uomo in cambio dell’anima sua? (Marco 8:34-37 LND)

Pensando al nostro discorso oggi, se dovessimo raggiungere tutti i nostri traguardi terreni, che sia la buona salute, un buon lavoro, una vita piena di belle cose, una vita in cui siamo apprezzati molto e visti bene dagli altri, e qualsiasi altro traguardo, se ottenessimo tutto, perdendo però la nostra anima, tutto quello che abbiamo ottenuto non avrebbe alcun vero valore.

O viviamo per i traguardi terreni, oppure, viviamo per i traguardi celesti.

Quello che è il nostro traguardo, determina come viviamo.

Infatti, se viviamo per i traguardi terreni, per quanto possono essere buoni, alla fine, saremo delusi. Alla fine, non edificando sulla salvezza, perderemo tutto.

In 1Corinzi 3, l’apostolo Paolo ci spiega che la salvezza si basa su Gesù Cristo. Gesù Cristo è l’unico fondamento della salvezza. Si edifica su quella base. Seguite quello che Dio ci dichiara tramite Paolo in 1Corinzi 3:6-17.

6 Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere. 7 Ora né chi pianta né chi annaffia è cosa alcuna, ma è Dio che fa crescere. 8 Così colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio a secondo la sua fatica. 9 Noi siamo infatti collaboratori di Dio; voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio. 10 Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come savio architetto io ho posto il fondamento, ed un altro vi costruisce sopra; ora ciascuno stia attento come vi costruisce sopra, 11 perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, che è Gesù Cristo. 12 Ora, se uno costruisce sopra questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, stoppia, 13 l’opera di ciascuno sarà manifestata, perché il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata mediante il fuoco, e il fuoco proverà quale sia l’opera di ciascuno. 14 Se l’opera che uno ha edificato sul fondamento resiste, egli ne riceverà una ricompensa, 15 ma se la sua opera è arsa, egli ne subirà la perdita, nondimeno sarà salvato, ma come attraverso il fuoco. 16 Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 17 Se alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo. (1Corinzi 3:6-17)

Se il nostro traguardo sono cose che il mondo può darci, anche belle cose, non peccati in sé, comunque, quello che il mondo offre, allora, non viviamo per l’eternità, non costruiamo con oro, argento e pietre preziose, e perderemo la nostra ricompensa per tutta l’eternità. Che cosa terribile. Che stoltezza. Che stoltezza, vivere per qualcosa che si perderà per sempre, anziché vivere per quello che durerà per tutta l’eternità.

Il vero traguardo che non delude

Allora, alla luce di tutto questo, è giusto chiederci: Qual è il vero traguardo, il traguardo che non delude? Qual è il traguardo che DIO ha per noi, che dovrebbe essere il nostro traguardo? Questo è l’unico traguardo che non deluderà, che durerà per sempre.

Cosa sta facendo Dio in noi? Ecco come comprendiamo il vero traguardo. Leggo 2 Corinzi 3:17,18.

17 Or il Signore è lo Spirito, e dov’è lo Spirito del Signore, lì vi è libertà. 18 E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore. (2Corinzi 3:17,18)

Avete visto quello che è il vero traguardo? Essere trasformati nell’immagine di Dio, di gloria in gloria. Il traguardo che Dio ha per noi, che dovrebbe essere il nostro traguardo, è quello di essere trasformati nell’immagine di Dio. Questo dà gloria a Dio, questo dà vero valore alla nostra vita.

Vediamo questo più volte nella Bibbia. In Efesini 4, leggiamo di quello che è il traguardo del ministero che Dio ha stabilito per la chiesa. Seguite mentre leggo Efesini 4:10-16.

10 Colui che è disceso è lo stesso che è anche salito al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose. 11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo, 13 finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo, 14 affinché non siamo più bambini, sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l'astuzia che mira ad usare insidie di errore, 15 ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa in colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore nella misura di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l’edificazione di se stesso nell’amore. (Efesini 4:10-16)

Avete visto quello che è il traguardo di Dio per noi, quello che dovrebbe essere il traguardo dell’opera del ministero di tutti i credenti? L’edificazione del corpo di Cristo, cioè, di noi che siamo salvati? Che siamo edificati per diventare come Cristo.

È quello che leggiamo nel versetto 13. Lo leggo ancora.

finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo, (Efesini 4:13).

Il nostro traguardo, quello per cui dovremmo impegnarci, è di edificare gli uni gli altri affinché arriviamo tutti alla misura della statura della pienezza di Cristo, ovvero, affinché diventiamo come Cristo. Il nostro traguardo dovrebbe essere quello di diventare come Cristo, arrivare ad assomigliare a Cristo. Questa è la stessa cosa a essere trasformati nella stessa immagine di Cristo, di gloria in gloria.

E notate che, giungere ad essere un uomo perfetto, ovvero, maturo, nell’immagine di Cristo, si arriva quando tutti i credenti usano i loro doni spirituali, gli uni per gli altri. Questa è l’opera del ministero.

Quindi, il traguardo che DIO ha per noi, che ognuno di NOI dovrebbe avere, è quello di crescere sempre di più per assomigliare a Gesù Cristo, in ogni campo della vita.

E per crescere così, dobbiamo tutti usare i nostri doni spirituali, giorno per giorno, nella vita gli uni degli altri. È così che cresciamo nell’immagine di Cristo.

Quindi, non succede per caso. Non è qualcosa che Dio fa indipendentemente da noi. Dio opera TRAMITE noi, quando il nostro traguardo è allineato con il traguardo di Dio per noi. Noi cresciamo nell’immagine di Cristo quando viviamo per usare i nostri doni spirituali gli uni per gli altri.

Viviamo quando il nostro traguardo è vivere per l’eternità.

Notiamo in Efesini 1:3,4, che Dio ci ha eletti, per farci arrivare davanti a Lui santi e irreprensibili, ovvero, conformati all’immagine di Cristo, che è santo ed irreprensibile. Leggo Efesini 1:3,4

3 Benedetto sia Dio, e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo, 4 allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore, (Efesini 1:3,4)

O che possiamo vivere per diventare sempre più come Cristo.

Romani 8

In Romani 8, leggiamo che lo Spirito Santo prega per noi. In questo modo, Dio gestisce tutta la nostra vita, per farci arrivare a quale traguardo?

Per farci arrivare ad essere conformati all’immagine del Figlio di Dio, Gesù Cristo. Leggo Romani 8:26-30.

26 Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene; ma lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili. 27 E colui che investiga i cuori conosce quale sia la mente dello Spirito, poiché egli intercede per i santi, secondo Dio. 28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento. 29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. 30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati. (Romani 8:26-30)

Il traguardo di Dio per noi è che diventiamo conformi all’immagine di suo Figlio. Questo è il motivo per cui Dio ci ha salvati. E perciò questo dovrebbe essere il nostro traguardo supremo per la vita.

Le persone che non hanno Cristo sono del mondo. È normale per loro avere traguardi del mondo. Ma Dio ci ha salvati dal mondo, ed anche se viviamo ancora nel mondo, non apparteniamo più al mondo. Adesso, apparteniamo a Dio, all’eternità. Perciò, viviamo con il traguardo eterno che Dio ha per noi, cioè crescere giorno per giorno per essere più come Cristo.

Filippesi 3

Un altro brano che ci aiuta a capire qual è il vero traguardo della vita è Filippesi 3, in cui l’Apostolo Paolo spiega qual è il suo traguardo, e dichiara che dovrebbe essere il traguardo di ogni vero credente. Leggo Filippesi 3:3-18.

3 I veri circoncisi infatti siamo noi che serviamo Dio nello Spirito e ci gloriamo in Cristo Gesù e non ci confidiamo nella carne, 4 benché io avessi di che confidare anche nella carne; se qualcun altro pensa di poter confidare nella carne, io ancor di più: 5 sono stato circonciso l’ottavo giorno, sono della nazione d’Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo di Ebrei; quanto alla legge, fariseo, 6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. 7 Ma le cose che mi erano guadagno, quelle ho ritenute una perdita a causa di Cristo. 8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, 9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: la giustizia che proviene da Dio mediante la fede, 10 per conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, 11 se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti. 12 Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch’io sono stato afferrato da Cristo Gesù. 13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la méta, verso il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù. 15 Quanti siamo perfetti, abbiamo dunque questi pensieri; e se voi pensate altrimenti in qualche cosa, Dio vi rivelerà anche questo. 16 Ma al punto in cui siamo arrivati, camminiamo secondo la stessa regola, conducendoci in pieno accordo. 17 Siate miei imitatori, fratelli, e considerate coloro che camminano così, secondo l’esempio che avete in noi. (Filippesi 3:3-18)

Quanto è chiaro che il grande apostolo Paolo aveva un singolo traguardo, quello di conoscere Cristo di più, per essere come Cristo. Questa era la passione di Paolo, non solo per un periodo, ma per tutta la sua vita da quando era stato salvato.

E notate che Paolo ci comanda di imitarlo, e che consideriamo coloro che camminano come lui, in modo che possiamo imitare loro. Dio vuole che noi tutti viviamo per crescere in Cristo. Questo è lo scopo della vita cristiana.

Certamente, se cresciamo in Cristo, come faceva Paolo, vivremo per la gloria di Dio. Gesù Cristo viveva per fare la volontà del Padre. Anche l’apostolo Paolo si affaticava per portare avanti l’opera di Dio, che era quella di portare altre persone alla salvezza e di aiutare quelli salvati a crescere nella fede per diventare più come Cristo.

Quindi, se il nostro traguardo è diventare come Cristo, certamente, come frutto, vivremo per la gloria di Dio. Ma il traguardo in sé non è quello di compiere buone opere, il traguardo è conoscere Cristo di più, per diventare come Cristo. Quando sarà questo il nostro traguardo, allora, non vivremo più per i traguardi terreni.

Viviamo nel mondo, e dobbiamo mangiare, dobbiamo avere un posto per vivere. Ma il nostro traguardo non sarà per le cose del mondo. Il nostro traguardo sarà quello di avere più di Cristo.

Quindi, torno alla domanda: qual è il tuo traguardo, o i tuoi traguardi? I tuoi traguardi, quello che il tuo cuore desidera, sono cose del mondo? Sono gli stessi traguardi che possono avere i non credenti?

Oppure, tu vuoi quello che DIO vuole per te: vuoi più di Cristo? Vuoi conoscere Cristo, vuoi diventare come Cristo, vuoi che altri vedano Cristo?

O che possiamo avere una prospettiva eterna, per non perderci nelle cose del mondo.

Avere un piano

Prego che vediamo tutti che questo è lo scopo della vita, e che vivere per traguardi terreni vuol dire sprecare la vita.

Però, se siamo onesti, possiamo riconoscere che spesso, ci troviamo a cercare di soddisfare i nostri cuori con cose terrene.

Non è automatico. Per avere Cristo come il nostro tesoro, dobbiamo prendere delle decisioni. Dobbiamo SCEGLIERE

Questo vuol dire che dobbiamo riconoscere quando i nostri traguardi sono le cose del mondo. Dobbiamo riconoscere e confessare. Dobbiamo cambiare direzione. Dobbiamo cambiare il modo in cui viviamo.

A volte, dobbiamo cambiare solo i nostri cuori. In altri casi, dobbiamo prendere decisioni pratiche. Ma in ogni caso, vogliamo dire “no” alla carne. Vogliamo i traguardi di Dio per noi, non i traguardi terreni.

Pensate: chi vive per le cose di questo mondo, perderà tutto. Chi vive per avere più di Cristo avrà il suo tesoro per sempre.

Prego che riconosceremo l’inganno di ogni traguardo terreno. Prego che vedremo sempre di più il valore di Cristo.

Guardiamo a Cristo, cerchiamo Cristo, lodiamo Cristo, viviamo per Cristo, desideriamo sempre più di Cristo.

Grazie a Dio per il nostro Signore, Gesù Cristo.