Le cose non sono sempre come sembrano. Spesso, i nostri ragionamenti su quella che è la realtà di un situazione, non tengono conto di Dio, e perciò, non sono veritieri. Non dobbiamo confidare nei nostri ragionamenti. Le vie del Signore non sono le nostre vie. Dobbiamo confrontare quello che a noi sembra la realtà, con quello che Dio dichiara, per vedere se stiamo vedendo giustamente la realtà, che succede solo se tengo conto di Dio e le sue promesse.
Vediamo un chiaro esempio di questo nella morte e nella risurrezione di Gesù Cristo.
Stiamo celebrano il più grande avvenimento nella storia del mondo, in assoluto. Oggi è la Pasqua, il giorno in cui ricordiamo la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. NULLA è più grande di questo. Questo supera ogni altro avvenimento della storia.
Ogni uomo nasce già peccatore, e viviamo nel peccato. Per questo, ogni uomo è colpevole davanti a Dio. Davanti a noi c’è il giudizio. Arrivando al giudizio colpevoli, saremo gettati nel lago di fuoco, per essere tormentati per tutta l’eternità. Quando consideriamo la santità e la gloria di Dio, e la gravità del nostro peccato, è giusto che Dio ci punisca con la separazione eterna dalla sua presenza.
Per conto nostro, è impossibile arrivare alla salvezza. Siamo peccatori, è la nostra natura. Pecchiamo perché siamo peccatori. Non riusciamo mai a fare abbastanza bene per togliere la nostra condanna.
Però, Dio ha fatto l’impossibile e quello che sarebbe inconcepibile. Dio ha mandato Gesù Cristo, il suo Unigenito Figlio, per vivere come uomo, senza peccato, e poi, per caricarsi dei peccati di tutti coloro che Dio salverà, e per morire sulla croce, soffrendo l’ira di Dio che dovevano soffrire loro.
Gesù è morto, sulla croce, il venerdì della Pasqua. Poi, domenica mattina, molto presto, Gesù è risuscitato. Dopo essersi manifestato più volte ai suoi discepoli, tornò in cielo, da dove ritornerà per giudicare il mondo. Ma per adesso, sta salvando peccatori.
Allora, se abbiamo il perdono che Gesù Cristo ha comprato con la sua morte e risurrezione, la Pasqua ci dà un GRANDE motivo di gioire, non solo oggi, ma ogni giorno dell’anno. Ma oggi è un momento per fermarci ancora di più per ricordare la morte e la risurrezione di Gesù Cristo.
Vorrei usare la verità della Pasqua per aiutarci a considerare come, spesso, quello che Dio fa va oltre a quello che avremmo pensato noi.
La morte è definitiva, ma è stata sconfitta
Iniziamo pensando alla morte fisica. Tutti sanno che la morte fisica è definitiva, cioè, quando uno muore, è morto, e non torna in vita.
Tutti gli uomini, in tutto il mondo, sanno questo. È un fatto.
Eppure, è anche vero che Gesù Cristo ha risuscitato altri, e poi, ha risuscitato se stesso.
Gesù Cristo ha vinto la morte. Nessuno può vincere la morte, ma Gesù ha vinto la morte. Gesù Cristo è risorto, per non morire più.
La risurrezione va contro la logica umana. Va contro il ragionamento. Va contro la scienza. Eppure, Gesù Cristo è risorto.
Annunciato prima, nelle profezie
La risurrezione di Gesù Cristo era stata profetizzata da secoli nell’Antico Testamento. Infatti, quando l’Apostolo Paolo andava nelle sinagoghe per annunciare Cristo, mostrava dalle Scritture, quello che noi chiamiamo l’Antico Testamento, che il Cristo sarebbe morto e che sarebbe anche risuscitato. Leggo Atti 17:1-3.
“1 Or dopo essere passati per Anfipoli e per Apollonia, giunsero a Tessalonica, dove c’era la sinagoga dei Giudei. 2 E Paolo, secondo il suo solito, entrò da loro e per tre sabati presentò loro argomenti tratti dalle Scritture, 3 dichiarando e dimostrando loro, che era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti, e dicendo: "Questo Gesù che vi annunzio è il Cristo".” (Atti 17:1-3 LND)
Paolo poteva mostrare dall’Antico Testamento che era stato sempre profetizzato che il Cristo sarebbe morto e risuscitato.
Guardiamo qualche esempio di questo.
In Isaia 53, una profezia scritta circa 700 anni prima della venuta di Gesù in terra, leggiamo della morte di Cristo per pagare la condanna del peccato, e anche della sua risurrezione. Leggo Isaia 53:4-6, 10-12.
Isaia 53
“4 Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. 5 Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. 6 Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
… 10 Ma piacque all’Eterno di percuoterlo, di farlo soffrire. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e la volontà dell’Eterno prospererà nelle sue mani. 11 Egli vedrà il frutto del travaglio della sua anima e ne sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il giusto, il mio servo renderà giusti molti, perché si caricherà delle loro iniquità. 12 Perciò gli darò la sua parte fra i grandi, ed egli dividerà il bottino con i potenti, perché ha versato la sua vita fino a morire ed è stato annoverato fra i trasgressori; egli ha portato il peccato di molti e ha interceduto per i trasgressori.” (Isaia 53:4-6, 10-12 LND)
Isaia 9:6
In Isaia 9, leggiamo del Cristo. Notate che dichiara che il suo regno durerà per sempre. Quindi, non smette di vivere con la morte. Leggo.
“6 Non ci sarà fine all’incremento del suo impero e pace sul trono di Davide e sul suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il giudizio e la giustizia, d’ora in avanti, per sempre. Questo farà lo zelo dell’Eterno degli eserciti.” (Isaia 9:6 LND)
Il regno di Cristo sarà per sempre. Gesù Cristo non è nella tomba, vive!
Salmo 16:10-11
In Salmo 16:10-11, troviamo una potente profezia di Gesù Cristo, che dichiara che Dio non lo lascerà morto. Pietro usava questo brano quando predicava, proprio per mostrare che la risurrezione mostrava che Gesù è il Cristo. Leggo.
“10 perché tu non lascerai l’anima mia nello Sceol e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione. 11 Tu mi mostrerai il sentiero della vita; c’è abbondanza di gioia alla tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno.” (Salmo 16:10-11 LND)
Daniele 7:13-14
In Daniele 7:13-14, troviamo una profezia che il Cristo avrà un dominio eterno. Quindi, per forza, non può rimanere morto.
“13 Io guardavo nelle visioni notturne ed ecco sulle nubi del cielo venire uno simile al Figlio dell’uomo, egli giunse fino all’Antico di giorni e fu fatto avvicinare a lui. 14 A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto".” (Daniele 7:13-14 LND)
Luca 1:33
Passando al Nuovo Testamento, in Luca 1, l’angelo Gabriele parla con Maria, annunciando a lei che partorirà un figlio, che sarà il Cristo. Notate quello che dice di Gesù.
“30 E l’angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ed ecco, tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. 32 Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine".” (Luca 1:30-33 LND)
In tutte queste profezie, e tante altre, è molto chiaro che Dio aveva annunciato, in modo chiaro, che il Cristo sarebbe morto, e sarebbe anche risuscitato. Questo era il piano di Dio, e Dio ha comunicato questo chiaramente agli uomini. Teniamo quello in mente.
Annunciato da Gesù ai discepoli
Non solo aveva Dio annunciato la morte e la risurrezione di Gesù Cristo ai Giudei chiaramente nelle profezie, ma Gesù stesso ha annunciato questo ai suoi discepoli, dopo che avevano riconosciuto che egli era il Cristo.
In Matteo 16, per la prima volta, i discepoli riconoscono che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Subito dopo, Gesù inizia ad annunciare a loro che sarà crocifisso e poi, che risusciterà. Leggo Matteo 16:15-21
“15 Egli disse loro: "E voi, chi dite che io sia?". 16 E Simon Pietro, rispondendo, disse: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". 17 Allora Gesù, rispondendo, gli disse: "Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. …
...21 Da quel momento Gesù cominciò a dichiarare ai suoi discepoli che era necessario per lui andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, essere ucciso e risuscitare il terzo giorno.” (Matteo 16:15-21 LND)
Ripetutamente Gesù dichiarava ai suoi discepoli che doveva morire, ma anche che doveva risuscitare.
In Giovanni 10, spiega che ha il potere in sé di risuscitare dalla morte. Leggo Giovanni 10:17-18.
“17 Per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita per prenderla di nuovo. 18 Nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di deporla e il potere di prenderla di nuovo; questo comando ho ricevuto dal Padre mio".” (Giovanni 10:17-18 LND)
In Marco 14, il giovedì sera, Gesù spiega che sta per morire, che risusciterà, e li troverà in Galilea.
“27 E Gesù disse loro: «Voi tutti sarete scandalizzati di me questa notte, perché sta scritto: "Percuoterò il Pastore e le pecore saranno disperse". 28 Ma dopo che sarò risuscitato, io vi precederò in Galilea».” (Marco 14:27-28 LND)
Marco 13:24-27
In Marco 13, Gesù spiega che ritornerà al mondo in gloria per giudicare il mondo. Chiaramente, questo vuol dire che sarebbe risuscitato. Leggo Marco 13:24-27.
“24 «Ma in quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo splendore; 25 e le stelle del cielo cadranno e le potenze che sono nei cieli saranno scrollate. 26 Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire nelle nuvole, con grande potenza e gloria. 27 Egli allora manderà i suoi angeli e raccoglierà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.” (Marco 13:24-27 LND)
Marco 14:60-62, Sinedrio
Quando Gesù fu arrestato, e portato davanti al sinedrio, che era un po’ come il parlamento, Gesù dichiarava anche davanti a loro che sarebbe venuto nella sua gloria. Ricordate che Gesù si chiamava il Figlio dell’uomo. Leggo Marco 14:60-62
“60 Allora il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all’assemblea, interrogò Gesù, dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». 61 Ma egli tacque e non rispose nulla. Di nuovo, il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?». 62 E Gesù disse: «Sì, io lo sono. E voi vedrete il Figlio dell’uomo sedere alla destra della Potenza e venire con le nuvole del cielo».” (Marco 14:60-62 LND)
Quindi, ripetutamente Gesù parlava del fatto che sarebbe risorto. Le profezie parlavano di questo, e Gesù Cristo parlava di questo. Era un fatto che i discepoli sapevano molto bene.
Gesù Cristo è risorto
Sappiamo, e celebriamo, che quello che era stato profetizzato, e che Gesù aveva dichiarato, è successo. Gesù Cristo è morto sulla croce per pagare il debito per i nostri peccati, e Gesù Cristo è risorto, esattamente come aveva detto.
I discepoli di Gesù non ci credevano
Quello che voglio considerare è che nonostante quanto la risurrezione era stata dichiarata prima, nelle profezie e dalla bocca di Gesù, nonostante questo, i discepoli avevano difficoltà a credere che fosse vero. Dubitarono quello che aveva detto ripetutamente a loro.
Valutavano tutto con i loro ragionamenti, e la loro logica, e perciò, dubitavano quello che le profezie e Gesù avevano detto.
Visto che la risurrezione non è una cosa logica, visto che non è umanamente possibile, anziché credere alle chiare parole di Gesù, hanno scelto di credere ai loro ragionamenti. Ragionando, dicevano che la risurrezione non era possibile. E così, quando sentivano la notizia che Gesù era risorto, non ci credevano. Leggo due brani che ci mostrano la loro reazione, il primo in Marco 16.
Marco 16:1-14
“1 Ora, trascorso il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome acquistarono degli aromi per andare ad imbalsamare Gesù. 2 La mattina del primo giorno della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole. 3 E dicevano fra di loro: «Chi ci rotolerà la pietra dall’entrata del sepolcro?». 4 E, alzando gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata, sebbene fosse molto grande. 5 Entrate dunque nel sepolcro, videro un giovanetto che sedeva dal lato destro vestito di bianco, e rimasero spaventate. 6 Ed egli disse loro: «Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; è risuscitato, non è qui; ecco il luogo dove l’avevano posto. 7 Ma andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea; là lo vedrete come vi ha detto». 8 Ed esse, uscite prontamente, fuggirono via dal sepolcro, perché erano prese da tremore e stupore; e non dissero nulla a nessuno, perché avevano paura. 9 Ora Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demoni. 10 Ed ella andò e l’annunciò a quelli che erano stati con lui, i quali erano afflitti e piangevano. 11 Ma essi, udito che egli viveva e che era stato visto da lei, non credettero. 12 Dopo queste cose, apparve in altra forma a due di loro, che erano in cammino verso la campagna. 13 Anch’essi andarono ad annunziarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. 14 Infine apparve agli undici mentre erano a tavola e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a coloro che lo avevano visto risuscitato.” (Marco 16:1-14 LND)
Avete visto? Gesù doveva rimproverare loro, per la loro durezza di cuore, perché non avevano creduto nella sua risurrezione.
È pericoloso quando i nostri ragionamenti ci portano a non credere a quello che Dio dichiara.
Luca 24:1-11
Adesso, leggo da Luca 24:9-11. Anche qua, vediamo che i discepoli non credevano a quello che Gesù aveva annunciato a loro, perché non sembrava logico per loro. Anche qua, leggiamo delle donne che vanno alla tomba, e l’angelo spiega che Gesù è risorto. Poi, vanno a raccontare tutto agli apostoli. Notate la reazione degli apostoli. Leggo.
“9 Al loro ritorno dal sepolcro, raccontarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri. 10 Or quelle che riferirono queste cose agli apostoli erano Maria Maddalena, Giovanna, Maria madre di Giacomo e le altre donne con loro. 11 Ma queste parole parvero loro come un’assurdità; ed essi non credettero loro.” (Luca 24:9-11 LND)
Potremmo leggere altri brani, ma il punto è chiaro: nonostante che Gesù aveva annunciato ripetutamente ai suoi discepoli che sarebbe risuscitato, essi non ci credevano. A loro non sembrava possibile. Perciò, credevano al loro ragionamento, anziché a quello che Gesù aveva dichiarato chiaramente.
Fermiamoci a considerare: i discepoli credevano al loro ragionamento, anziché alle profezie, e alle chiare parole di Gesù Cristo. Questo porta ad allontanarsi da Dio. Questo è molto grave. Questo è rifiutare di credere a Dio.
Anche noi dubitiamo
Questo non è un peccato che hanno commesso solo i discepoli. Anche noi cadiamo spesso in questo grave peccato.
Che cosa possiamo imparare da questo per le nostre vite?
Possiamo imparare che è molto, molto pericoloso credere ciecamente ai nostri ragionamenti.
Ci porta molto, molto male seguire i nostri ragionamenti, quando non sono conformi alla verità di Dio.
Abbiamo ragionamenti sbagliati per tanti motivi.
Per esempio, spesso, escludiamo Dio dai nostri calcoli.
Cioè, umanamente, facciamo i nostri calcoli, e valutiamo le nostre situazioni, in base a quello che è umanamente possibile.
Se pensiamo al ragionamento dei discepoli, umanamente, una persona morta è morta. Non può risuscitare. Hanno fatto i loro ragionamenti in base a quello che è umanamente possibile.
Ma, i calcoli di Dio non sono i nostri calcoli.
Umanamente, un uomo non può comandare il vento e le onde. Ma Gesù l’ha fatto.
Un uomo non può guarire con solo una parola, anche a distanza. Ma Gesù l’ha fatto, più volte.
Umanamente, un uomo come Pietro, che negava perfino di conoscere Gesù, non potrebbe essere coraggioso al punto di soffrire e morire per Lui. Ma, Dio ha cambiato il cuore di Pietro.
Umanamente, uno come Saulo, che dopo prese il nome Paolo, che era così nemico di Cristo che andava da città a città per arrestare i seguaci di Gesù, non potrebbe mai diventare, quanto di meno in un attimo, un seguace di Gesù Cristo, pronto a soffrire e perfino per morire per Cristo. Però, la potenza di Dio in Lui ha trasformato il suo cuore al punto che in un attimo, è diventato estremamente zelante per Cristo, e ha vissuto totalmente per Cristo da quel momento per tutta la sua vita.
Umanamente, un piccolo gruppo di 120 credenti in Gesù Cristo, senza alcun potere politico, senza ricchezze, senza influenza nella società, con le autorità contro di loro, umanamente, un gruppo così non potrebbe mai sperare di avere una grande influenza sulla società.
Eppure, in queste, e tante altre situazioni, quello che sarebbe stato umanamente impossibile, è diventato la realtà, perché DIO non dipende dai calcoli umani in quello che fa.
Secondo i calcoli umani, non è possibile avere pace quando ci sono grandi prove. Invece, accludendo Dio nei calcoli, si può avere una pace che supera la conoscenza.
“6 Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. 7 E la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:6-7 LND)
La pace che Dio dà sorpassa ogni intelligenza. Supera quello che i calcoli umani potrebbero immaginare. Umanamente, diremmo che in certe situazioni, sarebbe impossibile avere pace. Ma, Dio può darci una pace che sarebbe umanamente impossibile.
Secondo i calcoli umani, se uno ti fa tanto male, è impossibile perdonarlo. Invece, volta dopo volta, abbiamo visto Dio trasformare un cuore così tanto che la persona ha potuto perdonare di cuore.
Secondo i calcoli umani, in certe situazioni, non sarebbe possibile farcela con i soldi.
Però, tanti di noi abbiamo visto momenti in cui Dio ha operato, provvedendo quando umanamente i mezzi mancavano.
Dio non è limitato a fare quello che è umanamente possibile. Dio può fare tutto.
Certamente, Dio non fa tutto quello che vogliamo noi. Dio ha il suo piano perfetto. Per esempio, Dio è pienamente potente da toglierci ogni prova. Però, non è la volontà di Dio di toglierci ogni prova. Le prove sono strumenti nelle mani di Dio per la nostra crescita.
Grazie a Dio, Dio è fedele da non permettere mai una prova sbagliata. Dio non permetterà che siamo mai tentati, ovvero provati, oltre le nostre forze. Leggo 1Corinzi 10:13.
“Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana, or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere.” (1Corinzi 10:13 LND)
Dio è potente, e Dio è fedele. Non dobbiamo limitarci ai calcoli umani. Dobbiamo camminare per fede.
Dobbiamo credere in tutto quello che Dio dichiara, perché le promesse e le dichiarazioni di Dio, sono sicure, anche se vanno contro i nostri ragionamenti.
Noi tendiamo a pensare in base a quello che la nostra mente vede come possibile. Dio usa tutto un altro metro. Dio compie TUTTO il suo piano in noi, e non è limitato. Leggere la Bibbia ci aiuta a capire come Dio opera in un modo in cui nessun uomo potrebbe operare.
Oggi è la Pasqua. Stiamo ricordando avvenimenti che umanamente parlando, erano impossibili.
Gesù Cristo, Dio, Colui che ha creato tutto, è diventato un uomo. Egli che è la vita, e ha vita in sé, è morto. Colui che è il Giusto, il Santo di Dio, si è caricato di peccato. Colui che è assolutamente innocente, è stato punito per il peccato. Colui che è morto il venerdì, è risuscitato.
Secondo la logica, sarebbe tutto impossibile. Però, quello che è impossibile per l’uomo, è possibile per Dio.
Quindi, camminiamo per fede. Non dubitiamo le promesse di Dio. Non basiamo le nostre vite sui nostri ragionamenti, che escludono Dio. Piuttosto, crediamo a Dio, anche se non vediamo come Egli possa fare quello che dice di fare. Gesù dichiarava che sarebbe risuscitato. I discepoli credevano ai loro ragionamenti, che è impossibile tornare in vita. E così, dubitavano Gesù.
Quanto spesso manchiamo la gioia e la pace, quante volte non seguiamo Dio in ubbidienza, perché ci appoggiamo sul nostro intendimento anziché su quello che Dio dichiara.
Ci lascio con due brani che ci aiutano a capire che dobbiamo fidarci di quello che Dio dichiara, anche se non riusciamo a capire come sarà possibile.
Isaia 55:8-9.
“8 "Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie," dice l’Eterno. 9 "Come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.” (Isaia 55:8-9 LND)
I pensieri di Dio sono infinitamente al di sopra dei nostri. E perciò, viviamo la verità di Proverbi 3:5-8
“5 Confida nell’Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sul tuo intendimento; 6 riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli raddrizzerà i tuoi sentieri. 7 Non ritenerti savio ai tuoi occhi, temi l’Eterno e ritirati dal male; 8 questo sarà guarigione per i tuoi nervi e un refrigerio per le tue ossa.” (Proverbi 3:5-8 LND)
Grazie a Dio che Egli non ha fatto quello che era ragionevole quando ha messo i nostri peccati su Gesù Cristo e ha punito Lui al posto nostro.
Grazie a Dio che non si è limitato a quello che era ragionevole, quando ha risuscitato Gesù Cristo dalla morte.
Grazie a Dio che non ha fatto quello che era ragionevole quando ha salvato peccatori come noi, e ci ha fatto diventare figli amati da Lui.
Visto che Dio fa quello che non è ragionevole secondo i ragionamenti umani, non appoggiamoci sul nostro intendimento. Riconosciamo Dio in ogni nostra decisione. Non consideriamoci saggi per contro nostro. Confidiamo in Dio, con tutto il nostro cuore. Confidiamo in Dio, in ogni campo della vita. Confidiamo in Dio, per poter camminare nella luce, nella verità, in ogni decisione. Ringraziamo Dio che le sue vie non sono le nostre!
Grazie a Dio che ha fatto quello che non era possibile, secondo i ragionamenti umani. Grazie a Dio che ci ha salvati, mandando Gesù Cristo alla croce, e risuscitandoLo.
Camminiamo per fede. Aspettiamo il ritorno di Gesù Cristo, il nostro Signore. Ringraziamo Dio che le sue vie non sono le nostre!