Aiuto Biblico

Cristo per noi

Vari brani

Sermone di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 9 aprile 2023, – cmd dmp –

Audio:

Qua in Italia, più o meno tutti sanno che oggi è Pasqua.

Tantissime persone ci dicono: Buona Pasqua. Ed è giusto. Ma, cosa vuol dire una Buona Pasqua?

È semplicemente una buona giornata, magari una bella giornata con la famiglia?

Per il mondo, “Buona Pasqua” vuol dire qualcosa di poco importante, che dura poco. Invece, per noi che siamo in Cristo, dovrebbe essere qualcosa di molto più profondo, che non dura un solo giorno, bensì tutti i giorni.

In realtà, una buona Pasqua è quando vediamo di più Gesù Cristo, e la sua opera per noi. Una “Buona Pasqua” è una Pasqua in cui conosciamo Cristo di più, e il nostro cuore viene fortificato vedendo di più chi è Gesù Cristo per noi, e la sua opera per noi.

Non dobbiamo limitarci a vedere più di Cristo solo a Pasqua. Dobbiamo meditare sull’opera di Cristo tutto l’anno. Infatti, è per questo che Gesù ha stabilito la Cena del Signore. È proprio per ricordare dell’opera di Cristo tutto l’anno.

Quindi, prendiamo del tempo per considerare ALCUNI dei benefici che abbiamo in Cristo. Iniziamo considerando alcune delle opere di Cristo, poi, i meravigliosi benefici per noi.

Sì è umiliato

Siamo salvati in Gesù Cristo. Per poterci salvare, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, si è umiliato. Gesù Cristo si è umiliato per noi.

Per natura, noi vogliamo innalzarci. Per natura, siamo pieni d'orgoglio, vogliamo che gli altri ci vedano bene. Però, in realtà non abbiamo nulla in noi stessi per cui vantarci. Tutto quello che abbiamo di buono ci è stato dato da Dio. Vi leggo 1Corinzi 4:7.

“Che cosa infatti ti rende diverso? Che cosa hai tu che non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché ti glori come se non l’avessi ricevuto?” (1Corinzi 4:7).

Quindi, in realtà noi non abbiamo nulla di cui gloriarci, non abbiamo nulla in noi stessi per cui essere pieni di orgoglio. Noi dovremmo essere umili per quello che siamo.

Al contrario, Gesù Cristo è il Figlio di Dio, ed è pieno di gloria. Egli è il Creatore di tutto. È sovrano su tutto. Gesù Cristo è Dio incarnato!

Per poterci salvare, Gesù Cristo si è spogliato della gloria che è sua per natura, per vestirsi di umiltà. Leggiamo di questo in Filippesi 2.

4 Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri. 5 Perciò, abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù, 6 il quale, essendo in forma di Dio, non considerò rapina l’essere uguale a Dio, 7 ma annichilì se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce. (Filippesi 2:4-8).

Noi, non abbiamo gloria per innalzarci. Invece Gesù Cristo, pieno di gloria, annichilì se stesso, abbassò se stesso, Egli che è il sovrano ha preso la forma di servo. Egli che è Dio abbassò se stesso. Quello che noi odiamo fare, cioè abbassarci, umiliarci, Gesù Cristo lo ha fatto per poterci salvare. Pensiamo a questo, a questo amore per noi.

Ha sofferto per noi

Quando pensiamo alla croce, la prima cosa che viene in mente è la sofferenza di Gesù. E Gesù ha sofferto, più di quanto possiamo concepire, sulla croce. Gesù soffriva per pagare il nostro debito, per poterci offrire il perdono.

Gesù ha sofferto in più modi, tutti pesanti. Per esempio, Gesù ha sofferto fisicamente. La morte sulla croce era una morte terribile, una morte per soffocamento. Ma prima ancora di essere appeso alla croce, Gesù era stato battuto e schiaffeggiato ripetutamente dai soldati. Infatti, mentre Gesù portava la sua croce, quando è arrivato per Gesù il momento di portare la sua croce, era così messo male che non aveva la forza di farlo. Se ricordate, i soldati avevano intrecciato una corona di spine che avevano messo sulla Sua testa. Lo avevano schiaffeggiato in faccia, Gli avevano dato botte, lo avevano maltrattato molto, già prima della croce.

Ma poi, la morte sulla croce era una morte terribile. Effettivamente appeso così si soffocava lentamente. Era veramente terribile. Grandissime sofferenze. E Gesù ha accettato tutto questo per amore, per poter salvare noi, e persone di ogni popolo del mondo.

Noi cerchiamo di evitare la sofferenza, Gesù è andato direttamente verso la sofferenza per pagare la nostra colpa.

Ma Gesù non ha solo sofferto fisicamente, Gesù ha subito l'oltraggio e il disprezzo delle persone. Da quello che comprendiamo dal testo, Gesù era appeso sulla croce nudo, appeso dove passavano tante persone, persone che scuotevano la testa e lo disprezzavano. Egli, il Figlio di Dio, doveva sentire il disprezzo di quelli che stavano sotto la sua croce. Per esempio, vi leggo Matteo 27:39-44. Sentite una parte di quello che Gesù doveva subire mentre era appeso alla croce.

“39 E coloro che passavano di là lo ingiuriavano scuotendo il capo, 40 e dicendo: "Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se sei il Figlio di Dio, scendi giù dalla croce!". 41 Similmente, anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani facendosi beffe, dicevano: 42 "Egli ha salvato gli altri e non può salvare se stesso, se è il re d’Israele, scenda ora giù dalla croce e noi crederemo in lui; 43 Egli si è confidato in Dio; lo liberi ora, se veramente lo gradisce, poiché ha detto: io sono il Figlio di Dio. 44 Anche i ladroni crocifissi con lui lo ingiuriavano allo stesso modo.” (Matteo 27:39-44)

Che terribile sofferenza, essere il Figlio di Dio, pieno di gloria, e dovere subire questo terribile oltraggio, eppure non ha risposto nulla. Gesù doveva restare muto, e subire tutto, per compiere la nostra salvezza. Per noi, è una grande sofferenza essere disprezzati e oltraggiati dagli altri, soprattutto quando tutte le loro accuse sono false, come lo erano quelle contro Cristo. Eppure, Gesù Cristo ha subito questo per poterci salvare.

Oltre alla sofferenza fisica, e oltre alla sofferenza di quel terribile disprezzo dalle persone, c'era anche il fatto di essere stato abbandonato dai suoi discepoli. La notte che fu arrestato, Gesù aveva annunciato ai suoi discepoli che lo avrebbero abbandonato. Che dolore al cuore di Gesù quando Pietro, anziché accettare umilmente l'avvertimento di Gesù, con grande orgoglio insisteva dicendo che non avrebbe mai abbandonato Gesù. E tutti gli altri dicevano la stessa cosa. Eppure, tutti lo hanno abbandonato. Che sofferenza per Gesù vedere l'orgoglio dei suoi discepoli, e poi, essere abbandonato da loro quando fu arrestato.

Se tu sei mai stato abbandonato da qualcuno vicino a te, puoi capire qualcosa della sofferenza di Gesù. Ricordiamo che Gesù ha subito tutto questo volontariamente per poterci salvare. Prego che possiamo meditare su quanto è stata terribile la sofferenza di Gesù, e che Egli non si è tirato indietro dall'andare alla croce per poterci salvare.

Abbiamo parlato della sofferenza fisica, e dell’oltraggio ricevuto dalle persone. Ma quale era la sofferenza più terribile in assoluto?

La sofferenza più terribile in assoluto era la sofferenza di essere punito dal Padre per i peccati di coloro che Cristo stava salvando.

Mentre Gesù era appeso sulla croce, dal mezzogiorno alle tre del pomeriggio, il Padre ha versato su Gesù la sua ira contro il peccato. Il Padre ha percosso Gesù per punire in Gesù tutti i peccati di tutti coloro che Dio salverà.

In Isaia 53 leggiamo come il Padre ha percosso Gesù Cristo per i nostri peccati. Leggo Isaia 53:3-6, e poi il versetto 10.

“3 Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna. 4 Eppure Egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. 5 Ma Egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. 6 Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.” (Isaia 53:3-6 LND)
“Ma piacque all’Eterno di percuoterlo, di farlo soffrire. Offrendo la sua vita in sacrificio per il peccato, Egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e la volontà dell’Eterno prospererà nelle sue mani.” (Isaia 53:10 LND)

Prego che possiamo meditare sulla profondità del significato di queste parole. Gesù Cristo, il Figlio di Dio, amato dal Padre da tutta l'eternità, mentre era appeso sulla croce, fu percosso dal Padre. Fu schiacciato dal Padre. Il Padre ha fatto ricadere su di Lui l'iniquità di noi tutti, e poi, ha punito Gesù Cristo per quelle iniquità.

Dobbiamo capire che la nostra iniquità, il nostro peccato, è abominevole per Dio. Dio odia il nostro peccato. Perciò, Dio è pieno d'ira contro la nostra iniquità, un’ira santa e giusta, e terribile. Perciò, quando ha punito Gesù Cristo per la nostra iniquità, lo ha fatto con un’ira di cui possiamo comprendere solo la minima parte. Quello che Gesù Cristo ha subito è più terribile di quanto la mente umana riesca a comprendere. Infatti, l'ira di Dio contro il peccato è così terribile che, per chi non ha la salvezza in Gesù Cristo, quell'ira durerà per tutta l'eternità. Chi non ha Gesù Cristo soffrirà nel lago di fuoco per tutta l'eternità. Questo è quello che i nostri peccati meritano, ed è quella sofferenza che Gesù ha subito al posto nostro mentre era appeso sulla croce.

Gesù ha sofferto fisicamente, ha sofferto l’abbandono, ha sofferto l'oltraggio dalle persone, ma cosa peggiore di tutto questo, Gesù Cristo ha sofferto l’ira dell'Eterno, non per i suoi peccati, perché Gesù era senza peccato, ma per i nostri peccati, i miei e i tuoi peccati.

Quanto è importante per noi pensare a questo, ma poi, pensare al fatto che Gesù ha subito tutto questo, ha sofferto tutto questo, per salvarci. Siamo stati riscattati, perdonati, salvati, giustificati, riconciliati con Dio, tutto al prezzo pagato da Gesù Cristo con la sua sofferenza. La sua sofferenza è la nostra salvezza. Prego che possiamo comprendere questo sempre di più!

La Bibbia parla moltissimo delle sofferenze di Gesù Cristo, che Egli ha sopportato per riscattarci. O che possiamo riflettere sempre di più su queste sofferenze, per capire meglio l’amore di Dio per noi.

è stato abbandonato

Ho già menzionato mentre parlavamo delle sofferenze, il fatto che Gesù è stato abbandonato. Gesù è stato abbandonato dai suoi discepoli. Tutti i suoi discepoli sono stati scandalizzati, tutti sono scappati. Gesù è stato abbandonato dagli uomini. Ma infinitamente più doloroso, il fatto che Gesù è stato abbandonato da suo Padre.

Forse nella tua vita qualcuno ti ha abbandonato. Però, non possiamo comprendere quanto era terribile per Gesù essere abbandonato dal Padre, in quanto il loro rapporto era da tutta l'eternità, ed era un rapporto di un amore perfetto, erano totalmente uniti. Nessun rapporto umano è minimamente paragonabile al rapporto fra il Padre e il Figlio. Nessun abbandono umano è minimamente paragonabile con l’abbandono di Gesù da parte di Dio Padre, per salvare noi.

Gesù fu abbandonato mentre era appeso sulla croce. Leggo del suo grido all'ora nona, cioè, verso le tre di pomeriggio. Leggo Matteo 27:46.

“Verso l’ora nona, Gesù gridò con gran voce dicendo: "Elì, Elì, lammà sabactanì?". Cioè: "Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?".” (Matteo 27:46 LND).

Che Dio ci aiuti a comprendere questa terribile sofferenza dell'abbandono, che Gesù subiva per noi. Quanto alto è stato il prezzo che Gesù ha pagato per salvarci! Quanto grande è l'amore di Dio per noi in Gesù Cristo!

è stato tradito

Parlando di quanto Gesù ha sofferto per noi, consideriamo che Gesù è stato tradito da uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota. Gesù è stato tradito da uno dei suoi intimi seguaci con un bacio. Che terribile sofferenza. E questo lo ha fatto per salvarci, per salvare me, e per salvare te. Gesù ha conosciuto ogni tipo di sofferenza per salvarci. Quanto grande è l'amore di Dio per noi in Gesù Cristo!

è stato rinnegato

Gesù ha sofferto per noi anche quando è stato rinnegato da Pietro. Pietro era uno dei tre apostoli più intimi con Gesù. Se ricordate, quando Gesù fu arrestato e portato alla casa del sommo sacerdote, Giovanni e Pietro sono entrati nel cortile per ascoltare quello che succedeva. Come Gesù aveva preannunciato a Pietro, Pietro ha negato di conoscere Gesù per ben tre volte. Leggendo di questo nell'Evangelo di Luca, scopriamo che Gesù sentiva Pietro. Evidentemente Gesù aveva la sua schiena verso la finestra e Pietro era fuori oltre la finestra. Quando Pietro negò di conoscere Gesù per la terza volta, Gesù si voltò per guardarlo. Che dolore sentire Pietro negare di conoscerlo. Leggo Luca 22:56-62.

“56 Una serva lo vide seduto presso il fuoco, lo guardò attentamente e disse: "Anche costui era con lui". 57 Ma Egli lo negò, dicendo: "Donna, non lo conosco". 58 Poco dopo lo vide un altro e disse: "Anche tu sei di quelli". Ma Pietro disse: "O uomo, non lo sono". 59 Passata circa un’ora, un altro affermava con insistenza, dicendo: "In verità anche costui era con lui, perché è Galileo". 60 Ma Pietro disse: "O uomo, non so quello che dici". E subito, mentre ancora parlava, il gallo cantò. 61 E il Signore, voltatosi, guardò Pietro. E Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: "Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte". 62 Allora Pietro uscì fuori e pianse amaramente.” (Luca 22:56-62 LND).

Quanto terribile era il dolore di Gesù. Ed era ancora peggio perché Gesù aveva avvertito Pietro che avrebbe fatto questo, ma Pietro, pieno di orgoglio, aveva insistito dicendo a Gesù che si sbagliava, che non lo avrebbe mai rinnegato. Anche questo aumentava il dolore e la tristezza di Gesù. E Gesù ha subito anche questo per poterci salvare.

ha dato la sua vita

Quando consideriamo la morte di Gesù sulla croce, è importante capire che in realtà, Gesù non è morto come un uomo normale. Gesù ha dato la sua vita per noi. Cioè, nessuno ha preso la vita di Gesù, Gesù ha dato la sua vita volontariamente per pagare il debito per i nostri peccati. Notate quello che Gesù dichiara riguardo la sua morte in Giovanni 10:16-18.

16 Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest’ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore. 17 Per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita per prenderla di nuovo. 18 Nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di deporla e il potere di prenderla di nuovo; questo comando ho ricevuto dal Padre mio". (Giovanni 10:16-18).

L'incredibile verità che Gesù dichiara qui è che nessuno toglie la vita a Gesù. Egli depone la sua vita. Certo, riguardo la responsabilità, i Giudei sono responsabili della morte di Gesù. Sono i Giudei che gridavano a Pilato, come leggiamo in Giovanni 19:6:

“Ora, quando lo videro i capi sacerdoti e le guardie, si misero a gridare, dicendo: "Crocifiggilo, crocifiggilo". Pilato disse loro: "Prendetelo voi e crocifiggetelo, perché io non trovo in lui colpa alcuna".” (Giovanni 19:6 LND).

Quindi, riguardo la responsabilità, sono i Giudei, e secondariamente i romani, che hanno ucciso Gesù. Ma in realtà, nessuno ha tolto la vita a Gesù. Gesù Cristo, con la sua piena sovranità, al momento stabilito dal Padre, ha dato la sua vita. Ha deposto la sua vita. Ha reso lo spirito quando aveva completato la sua opera sulla croce. Infatti, voglio leggere la descrizione di quel momento quando Gesù era sulla croce, dopo aver subito la punizione da parte dal Padre. Leggo prima Luca 23:46, e poi Giovanni 19:30. Seguite attentamente mentre leggo.

“E Gesù, gridando con gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito". E detto questo, rese lo spirito.” (Luca 23:46 LND)
“Quando Gesù ebbe preso l’aceto disse: "È compiuto". E, chinato il capo, rese lo spirito.” (Giovanni 19:30 LND).

Il sacrificio di Gesù è stato tutto un sacrificio volontario. Tutto quello che Gesù ha fatto, lo ha fatto di cuore, per salvarci. Tutte le sofferenze di Gesù, tutto quello che ha subito, Gesù ha scelto di subirlo, per poter pagare il nostro debito, per riscattarci dalla condanna che era giustamente nostra.

Quindi, quando consideriamo la morte di Gesù Cristo, teniamo in mente che Gesù ha dato la sua vita, per salvarci.

Cosa vuol dire per noi?

Potremmo dire molto di più di quello che Gesù ha fatto per noi andando alla croce. Mi fermo qua, per considerare come quello che Gesù ha fatto si applica a noi. Cioè, tutto quello che Gesù ha fatto andando alla croce per noi, cambia la nostra vita. Consideriamo come.

Umiliato – noi onorati e glorificati

Abbiamo parlato di come Gesù si è umiliato per poterci salvare. Cosa ha fatto per noi la sua umiliazione? Gesù aveva tutta la gloria, e si è umiliato per salvare noi. Noi non avevamo alcun merito o bene in noi stessi. Eppure, umiliandosi, Gesù ci ha innalzato. Eravamo nemici di Dio, ora in Cristo, siamo figli amati, e saremo glorificarti con lui.

Notate quello che leggiamo in Romani 8:17.

“E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.” (Romani 8:17 LND)

Gesù Cristo si è umiliato per salvarci, e per mezzo del suo sacrificio, saremo glorificarti con lui. Romani 8:30 parla dei passi della salvezza che Dio compie in noi per mezzo di Gesù Cristo. Notate che anche in questo elenco dice che saremo glorificati.

“E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.” (Romani 8:30 LND).

Il versetto dichiara: “li ha pure glorificati”, che è al passato. È già una realtà nel piano di Dio. Ma per noi, arriverà al ritorno di Cristo. Gesù si è umiliato per glorificare noi con Sé.

In Efesini 2:5,6, vediamo come siamo stati salvati per mezzo di Cristo, per sederci nei luoghi celesti in Cristo Gesù. Gesù Cristo si è umiliato per farci sedere con lui in cielo. Leggo quel brano.

“5 anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù,” (Efesini 2:5-6 LND).

Potremmo dire di più, ma per adesso riconosciamo che Gesù si è umiliato totalmente, per innalzare noi, dalla nostra condizione di peccatori separati da Dio, ad essere figli amati, glorificarti con Cristo.

Ha sofferto per noi – affinché non soffriamo

Abbiamo parlato molto della sofferenza di Gesù Cristo. Ma consideriamo quello che Gesù Cristo ha comprato per noi con quella sofferenza. In realtà, tutta quella sofferenza, la terribile inconcepibile sofferenza, che abbiamo visto, Gesù l'ha subita volontariamente per salvare noi dalla sofferenza eterna.

Abbiamo parlato prima del fatto che i nostri peccati meritano l'ira di Dio. Il salario del peccato è la morte, non solo la morte fisica, ma in modo specifico la morte eterna, che vuol dire essere tormentati giorno e notte nei secoli dei secoli nel lago di fuoco e di zolfo. Questo è quello che i nostri peccati meritano. Questo è quello che ci sta davanti per merito nostro. Questo è esattamente quello che Dio dovrebbe fare a noi, perché abbiamo vissuto peccando contro Dio. Meritiamo sofferenza totale ed eterna.

Quanto è importante riconoscere che nessuna sofferenza in questa vita è minimamente paragonabile alla sofferenza eterna per chi arriva al giudizio senza Gesù Cristo. La sofferenza in questa vita è sempre limitata, sia in profondità sia nel tempo. Invece la sofferenza che meritiamo, la sofferenza per chi non ha Gesù Cristo, è una sofferenza assoluta che non finirà mai. Quindi, tutta quella terribile sofferenza che Gesù ha subito, soprattutto il fatto di essere percosso dal Padre, il fatto di essere punito dal Padre, Gesù l'ha presa al posto nostro. Gesù ha sofferto affinché noi non dovessimo soffrire. Gesù si è caricato dei nostri peccati perché noi fossimo perdonati, in modo da non dover pagare noi il debito.

Un commento per quanto riguarda il fatto che le sofferenze di Gesù erano per non dover far soffrire noi. In vari brani, leggiamo che Gesù è la propiziazione per i nostri peccati. Leggo uno di questi brani in Romani 3:23-26.

23 poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24 ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. 25 Lui ha Dio preordinato per essere il propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare così la sua giustizia per il perdono dei peccati, che sono stati precedentemente commessi 26 durante il tempo della pazienza di Dio, per manifestare la sua giustizia nel tempo presente, affinché Egli sia giusto e giustificatore di colui che ha fede in Gesù. (Romani 3:23-26).

Ricordiamo il significato della parola propiziazione. Vuol dire “placare l'ira di Dio”. In altre parole, vuol dire subire l'ira di Dio in modo che Dio non ha più ira verso di noi, e può guardarci con favore. Notate in questo brano che Dio ha preordinato Gesù per essere il propiziatorio, ovvero, per calmare l’ira di Dio, subendo Egli l’ira di Dio al posto nostro. In questo modo, Dio è giusto, e anche giustificatore di chi ha fede in Gesù Cristo. Dio è giusto perché non chiude un occhio al nostro peccato, ma lo punisce pienamente in Gesù Cristo. È giustificatore perché avendo pagato la nostra condanna in Gesù Cristo, avendo punito il nostro peccato in Gesù Cristo, Dio può giustificarci senza andare contro la sua giustizia.

Perciò, Gesù è la propiziazione per i nostri peccati, perché Gesù ha subito l'ira di Dio al posto nostro. Gesù ha sofferto l'ira di Dio per salvarci totalmente dall'ira di Dio. Meditiamo sempre questa verità.

Questa non è una verità solo da conoscere intellettualmente. Questa verità dovrebbe darci profonda gioia ogni giorno. Quando tu hai qualche sofferenza, che sia una sofferenza fisica, che sia l'essere maltrattato dagli altri, che sia qualche ingiustizia, qualunque sofferenza che affronterai, ricordati che non è nulla in confronto alla sofferenza che avresti dovuto subire, e che Gesù Cristo ha subito per te. Voglio ripetere questo, perché è estremamente importante. Nessuna sofferenza che dobbiamo subire in questa vita è minimamente paragonabile alla sofferenza che avremmo dovuto subire per tutta l'eternità. Quella sofferenza l'ha subita Gesù Cristo per noi. La sofferenza di Gesù Cristo ci ha liberati dalla sofferenza eterna che meritavamo. Ringraziamo Dio per questo dono ineffabile.

è stato abbandonato: noi adottati

Abbiamo parlato del fatto che Gesù è stato abbandonato dal Padre. Il suo abbandono ha permesso a noi di essere riconciliati con Dio, e adottati come i suoi figli. Gesù è stato abbandonato, e noi siamo stati adottati. Dio ci ha fatto diventare i suoi figli. E Dio non ci abbandonerà mai, come leggiamo in Ebrei 13:5,6.

“Nel vostro comportamento non siate amanti del denaro e accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: "Io non ti lascerò e non ti abbandonerò". 6 Così possiamo dire con fiducia: "Il Signore è il mio aiuto, e io non temerò. Che cosa mi potrà fare l’uomo?".” (Ebrei 13:5,6 LND)

Grazie a Dio per questo.

Ha dato la vita alla morte: ora noi viviamo

Gesù è morto, dandoci la vita. Per mezzo della morte di Gesù, noi siamo passati dalla morte alla vita. Noi eravamo morti nei nostri peccati. Per mezzo della sua morte, noi siamo stati vivificati. Come leggiamo in Giovanni 5:24, chi crede in Gesù Cristo non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In Efesini 2 leggiamo che Dio ci ha vivificati in Gesù Cristo. La morte di Gesù Cristo ha provveduto la vita per noi, la vita eterna con Dio.

ORA: Quello che fa per noi

C'è molto più che potremmo dire di questo, e prego che mediteremo del continuo su queste verità. Ma prima di chiudere vorrei solo menzionare alcuni dei ruoli che Gesù Cristo ha per noi tuttora. Cioè, quello che ha fatto sua croce ci ha provveduto il perdono e la salvezza. Ma Gesù continua ad operare per noi. Consideriamo alcune delle opere di Cristo per noi adesso.

Per esempio, Gesù Cristo intercede per noi, ovvero, Gesù prega per noi, prega le cose perfette, e prega con autorità e viene sempre esaudito. Leggo Romani 8:34, che dichiara questa meravigliosa verità.

“Chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; Egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi,” (Romani 8:34 LND).

Tu non sei mai solo, perché Gesù Cristo è con te, ma è anche alla destra di Dio e intercede per te e per me. Grazie a Dio per questa meravigliosa verità.

Quando noi preghiamo, Gesù Cristo è il nostro sommo sacerdote che ci dà libero accesso al trono della grazia di Dio. Non potremo mai arrivare a Dio per merito nostro. Abbiamo libero accesso a quel trono per mezzo del nostro sommo sacerdote. Leggiamo di questo in Ebrei 4.

“14 Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede. 15 Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno.” (Ebrei 4:14-16 LND).

Gesù Cristo è il nostro gran sommo sacerdote, e per mezzo di lui possiamo entrare con piena fiducia al trono della grazia di Dio, per ottenere la misericordia e trovare grazia, per ricevere l'aiuto perfetto al tempo opportuno. Grazie a Dio per questo ruolo che Gesù ha per noi. Cambia tutto.

Quando preghiamo, Dio ci risponde quando preghiamo nel nome di Gesù Cristo. Gesù ripete questo più volte. Leggo Giovanni 16:23,24 dove Gesù lo rende chiaro.

“23 In quel giorno non mi farete più alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che tutto ciò che domanderete al Padre nel mio nome, Egli ve lo darà. 24 Finora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.” (Giovanni 16:23-24 LND)

Quando preghiamo nel nome di Gesù Cristo, Dio esaudisce le nostre preghiere. Pregare nel nome di Gesù Cristo vuol dire in base a Gesù Cristo, e vuol dire pregare secondo la volontà di Gesù Cristo. Dio ci esaudisce per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo. Grazie a Dio per questo.

Quando cadiamo, possiamo essere perdonati perché Gesù Cristo è alla destra di Dio come il nostro avvocato. È per mezzo dell'intervento di Gesù Cristo che possiamo essere perdonati. Leggo di questo in 1Giovanni 2.

1 Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo il giusto. 2 Egli è la propiziazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. (1Giovanni 2:1-3).

Sarebbe impossibile ottenere il perdono per merito nostro. È grazie al fatto che Gesù Cristo è il nostro avvocato che possiamo essere perdonati. Grazie Dio per questo ruolo così fondamentale di Gesù Cristo.

Gesù fa ancora molto di più per noi, ma chiudiamo ricordando che Gesù è in controllo di tutto. Ricordiamo quello che Gesù dichiara di sé in Matteo 28:18.

Poi Gesù si avvicinò e parlò loro, dicendo: "Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. 19 Andate, dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Amen". (Matteo 28:18-20).

Gesù Cristo ha ogni potestà, ogni potere. Gesù Cristo è pienamente in controllo di tutto. Perciò, non dobbiamo temere.

Oggi è la Pasqua. Io prego che possiamo riflettere ogni giorno, tutto l’anno, sull’opera di Gesù Cristo. Noi eravamo separati da Dio, senza speranza, figli d’ira. Ora, in Gesù Cristo, per mezzo dell’opera di Gesù Cristo, siamo figli di Dio. Siamo amati, giustificati, perdonati. Abbiamo libero accesso al trono di Dio. Abbiamo la viva speranza di passare l’eternità con Dio. TUTTO per mezzo dell’opera di Gesù Cristo per noi. Celebriamo la morte e la risurrezione di Gesù Cristo, ora e per sempre, finché non Lo vedremo.

Amen.