Intro
La cosa più grande e “più meravigliosa” della vita è l’amore. Chi studia la storia del mondo trova tantissime storie che raccontano i grandi sacrifici che sono stati fatti per amore. Da migliaia di anni, l’amore è stato una grande parte della letteratura, perché è qualcosa di estremamente importante per l’uomo.
Il vero amore porta al sacrificio. Nella storia, si leggono storie di grandi sacrifici, che spesso portavano alla morte, che venivano da un grande amore. Infatti, in un certo senso, si misura la grandezza dell’amore dalla grandezza del sacrificio. Più grande è l’amore, più si accettano grandi sofferenze, immensi sacrifici, e perfino la morte.
Oggi, quando si parla dell’amore, il più delle volte si descrive un sentimento, un sentimento che sembra essere un grande amore, ma poi, quando le circostanze cambiano, quel sentimento sparisce. Uno può dire di amare profondamente, ma poi, in un secondo tempo, arrivare a non avere più sentimenti per l’altra persona, e può a quel punto dichiarare di non amare più quella persona.
Quel tipo di amore non è mai vero amore. Il vero amore non è un semplice sentimento, non viene e va in base a come uno si sente. Il vero amore è radicato nel cuore, crea sentimenti, ma non dipende minimamente dai sentimenti. Rimane, anche quando costa sacrifici.
Sapere di essere veramente amati con vero amore soddisfa il cuore. Nulla è paragonabile ad essere amati con un vero, profondo amore. Quando si sa di essere amati veramente, non semplicemente con un sentimento che può cambiare o sparire, ma con un amore profondo e sicuro, un amore costante, un amore durevole, allora, quell'amore dà un'immensa soddisfazione al cuore. Quell'amore è meraviglioso. Ma spesso, nei rapporti umani di oggi, questo tipo di amore è raro.
L’amore è la cosa più importante della vita. Avere tante cose, avere buona salute, avere belle esperienze, ma non essere amati con vero, durevole amore, lascia il cuore ancora vuoto.
Quello che soddisfa il cuore è quando c’è il vero amore, un amore che va oltre ai sentimenti, ed è pronto a sacrificare tutto. Quell’amore soddisfa, perché dentro di te, tu sai che è un vero amore, tu sai di essere prezioso per l’altra persona. Quanto ci serve essere amati così. Ma, dove si trova un amore così?
Il nostro bisogno
Voglio considerare l’amore più grande, più grande di quanto sia mai esistito. Questo amore è così grande perché ha portato al sacrificio più grande che sia mai esistito. Ed era un sacrificio così immenso, perché il nostro bisogno era così grande.
Per capire qual è il bisogno più grande in assoluto dell’uomo, qual è il mio bisogno più grande, ed il tuo bisogno più grande, dobbiamo iniziare con DIO. Il nostro bisogno più grande in assoluto inizia dal fatto che il nostro Dio è santo, santissimo. La santità assoluta di Dio vuol dire che Dio non può sopportare, minimamente, il peccato. Il peccato, ogni peccato, è una grande offesa contro la santità di Dio. La santità assoluta di Dio vuol dire che ogni nostro peccato è una macchia sporca ed una terribile offesa contro Dio.
Ogni peccato è direttamente contro la santità di Dio. Ogni singolo peccato è gravissimo davanti al Dio santissimo. Ci rende nemici di Dio.
Ascoltate le parole di Isaia, quando gli fu permesso di vedere Dio nella sua santità. Leggo da Isaia 6.
“1 Nell’anno della morte del re Uzziah, io vidi il Signore assiso sopra un trono alto ed elevato, e i lembi del suo manto riempivano il tempio. 2 Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno di essi aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. 3 L’uno gridava all’altro e diceva: "Santo, santo, santo è l’Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria". 4 Gli stipiti della porta furono scossi dalla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempì di fumo. 5 Allora io dissi: "Guai a me! Io sono perduto, perché sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; eppure i miei occhi hanno visto il Re, l’Eterno degli eserciti". 6 Allora uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che aveva preso con le molle dall’altare. 7 Con esso mi toccò la bocca e disse: "Ecco, questo ha toccato le tue labbra, la tua iniquità è rimossa e il tuo peccato è espiato".” (Isaia 6:1-7)
Quando Isaia ha visto la santità di Dio, seduto sul suo trono, Isaia capiva che il fatto di essere un peccatore, come ognuno di noi, lo rendeva abominevole per un Dio santissimo. Capiva di essere perduto.
Però, miracolo, vede che Dio stesso provvedeva una via affinché lui potesse essere perdonato e purificato. Dio stesso ha provveduto una via per togliere l’iniquità, ovvero, il peccato, di Isaia.
Notate che nonostante Isaia fosse un uomo molto santo, secondo il metro umano, davanti al Dio santissimo, Isaia era impuro, era abominevole davanti a Dio.
Nell’Antico Testamento, troviamo la legge di Dio che Egli diede a Mosè. Ora, siamo sotto la legge di Cristo. Però, la legge di Mosè ci insegna molto di chi è Dio, e di quanto il nostro peccato è grave per Dio. Per esempio, in Deuteronomio 22:22, leggiamo di quello che Dio comanda per l’adulterio. Ricordate che Gesù poi insegna che l’adulterio è solo il desiderio del cuore, anche se non si arriva all’atto. Leggo.
“Se un uomo viene trovato coricato con una donna maritata, moriranno entrambi: l’uomo che si è coricato con la donna e la donna. Così estirperai il male di mezzo a Israele.” (Deuteronomio 22:22 LND)
Per il nostro mondo, il peccato non sembra una cosa grave. Invece, in realtà, per Dio, il nostro Giudice, il nostro peccato è gravissimo, è estremamente grave.
In Esodo 19, il popolo di Israele si trova vicino al Monte Sinai, e Dio era presente sul monte. Dio è talmente santo che era necessario che, chiunque si fosse avvicinato al monte, doveva essere messo a morte, per quanto il peccato è abominevole a Dio. Leggo Esodo 19:12.
“Tu fisserai tutt’intorno dei limiti al popolo e dirai: Guardatevi dal salire sul monte o dal toccarne l’estremità. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte.” (Esodo 19:12 LND)
Dobbiamo capire quanto il nostro peccato è un grave peccato per Dio.
Dio ha stabilito che la condanna del peccato è la morte. Questo non è solo la morte fisica, bensì la morte spirituale, la separazione per sempre, per tutta l’eternità, da Dio.
Questo non è solo un insegnamento dell’Antico Testamento, ma è anche l’insegnamento del Nuovo Testamento.
Per esempio, leggo Romani 3:23, e poi la prima parte di Romani 6:23.
“poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio,” (Romani 3:23 LND)
“Infatti il salario del peccato è la morte... ” (Romani 6:23 LND)
Ogni persona è un peccatore. Siamo tutti colpevoli. Il salario del nostro peccato è la morte, ovvero, la separazione da Dio per tutta l’eternità.
Il nostro peccato è così grave che suscita l’ira di Dio, che dura per l’eternità. Tanti versetti parlano del giudizio e dell’ira di Dio. Per esempio, Giovanni 3:36.
Chi crede nel Figlio ha vita eterna, ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio dimora su di lui". (Giovanni 3:36)
Senza Cristo, che è la condizione naturale di ogni uomo, l’ira di Dio dimora sulla persona, resta per sempre sopra quella persona. Leggo anche Romani 1:18 a 20.
“18 Perché l’ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell’ingiustizia, 19 poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato. 20 Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili.” (Romani 1:18-20 LND)
Per natura, siamo pieni di empietà e ingiustizia. L’ira di Dio è contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini. Per merito nostro, visto che per natura siamo tutti peccatori, l’ira di Dio resta su ciascuno di noi. Dimora su di noi. Leggo anche da Romani 2. Notate come l’ira di Dio cadrà su tutti coloro che non hanno Cristo.
“5 Ma tu, per la tua durezza ed il cuore impenitente, ti accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio, 6 che renderà a ciascuno secondo le sue opere: 7 la vita eterna a coloro che cercano gloria, onore e immortalità, perseverando nelle opere di bene 8 a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all’ingiustizia, spetta indignazione ed ira.” (Romani 2:5-8 LND)
Al giudizio finale, la condizione naturale dell’uomo lo porterà a cadere sotto la terribile, eterna ira di Dio.
In Romani 12, Dio ci comanda a non fare le nostre vendette, perché la vendetta spetta a Dio. Ve lo leggo.
“Non fate le vostre vendette, cari miei, ma lasciate posto all’ira di Dio, perché sta scritto: "A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore".” (Romani 12:19 LND)
In Efesini 5, parlando di varie categorie di peccato, leggiamo che l’ira di Dio arriva a causa dei quei peccati.
“Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l’ira di Dio sui figli della disubbidienza.” (Efesini 5:6)
L’ira di Dio arriverà su tutti coloro che arrivano al giorno del giudizio ancora nei loro peccati. Anche Colossesi 3 parla di come l’ira di Dio arriverà su ogni tipo di peccatore.
“5 Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria; 6 per queste cose l’ira di Dio viene sui figli della disubbidienza,” (Colossesi 3:5-6 LND)
Ci sono tanti altri brani che parlano di questo, ma credo che sia già chiaro. Per natura, siamo tutti peccatori. Dio è santissimo, ed i nostri peccati sono una terribile offesa contro Dio.
Chi si trova ancora coperto dai propri peccati al giorno del giudizio, si troverà a subire l’ira di Dio, la terribile ira di Dio, per tutta l’eternità. Non ci sarà rimedio. Non ci sarà scampo. Non ci sarà sollievo. Sarà terribile, più terribile di quanto possiamo immaginare.
Allora, per capire l’amore di Dio, dobbiamo capire quanto i nostri peccati sono un’offesa a Dio, quanto ogni singolo peccato ci separa da Dio e ci rende colpevoli per sempre.
Dobbiamo capire che a causa dei nostri peccati, siamo bisognosi, estremamente bisognosi. Siamo colpevoli davanti a Dio, ed è impossibile per noi pagare il debito dei nostri peccati.
Cari, dobbiamo capire che abbiamo davanti a noi il giudizio, e che anche un solo peccato ci farebbe essere condannati per l’eternità, condannati a subire l’ira di Dio per tutta l’eternità.
Nessun problema di questa vita è minimamente paragonabile al fatto della nostra condanna, a causa dei nostri peccati.
Che importa se la nostra vita è facile, o è piena di problemi. Se cadiamo sotto l’ira di Dio per tutta l’eternità, nulla di questa vita avrà importanza. Anche se dovessimo risolvere tutti i nostri problemi, il fatto che davanti a noi c’è il giudizio, e poi, l’ira di Dio per tutta l’eternità, vuol dire che anche guadagnare tutto qua non giova a nulla. Gesù dichiara:
“36 Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua? 37 O che cosa potrebbe dare l’uomo in cambio dell’anima sua?” (Marco 8:36-37 LND)
Il punto di Gesù Cristo è che non importa come va la tua vita: il tormento eterno è così terribile, e dura per sempre, che avere tutti i vantaggi possibili non vale nulla, se non hai la salvezza. Se non hai il perdono, ogni bene umano perde il suo valore.
Prego che possiamo capire quanto ci serve il perdono, per liberarci dalla nostra colpa, e che è impossibile per noi ottenere questo con le nostre forze.
Quindi, ci serve un Salvatore, però, non meritiamo un Salvatore. Piuttosto, meritiamo la condanna. Meritiamo l’ira di Dio. Quanto abbiamo scelto di peccare! La nostra condizione è terribile, più di qualsiasi problema terreno.
E siamo completamente incapaci a risolvere questo problema.
Il Sacrificio per salvarci
Allora, parlando dell’amore, e come il vero amore si manifesta con il sacrificio, arriviamo a capire il sacrificio più grande mai esistito, che manifesta l’amore più grande che sia mai esistito.
La nostra condizione era terribile, senza speranza.
Ed era tutta colpa nostra.
Tenete conto che la nostra condizione era senza speranza perché eravamo ribelli contro Dio. Il nostro peccato, tutto il nostro peccato, ogni nostro peccato, era contro Dio stesso.
Eppure, e questo è incredibile, eppure, nonostante che il nostro peccato era contro Dio, è stato Dio stesso a provvedere per noi la via per poter essere perdonati.
Cioè, il fatto che Dio ha voluto perdonarci è incredibile. Ma c’è ancora di più.
Non solo Dio vuole perdonarci, ma Dio stesso ha pagato il prezzo del nostro debito di peccato, mandando il suo unico Figlio, Gesù Cristo, a morire per noi. Che amore infinito!
Dio Padre ha fatto diventare peccato suo Figlio, caricando i nostri peccati su suo Figlio santo e glorioso.
Per pagare i nostri peccati, Dio ha caricato i nostri peccati su suo Figlio, Gesù Cristo, e poi, incredibilmente, Dio ha punito Cristo per quei peccati, percuotendolo mentre era appeso alla croce.
Seguite mentre leggiamo di questo sacrificio nella profezia che troviamo in Isaia 53. Ricordate che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, amato sempre e totalmente dal Padre. Eppure, si è offerto come sacrificio per i nostri peccati. Seguite mente leggo quello che ha fatto per poter cancellare il nostro debito.
“1 Chi ha creduto alla nostra predicazione e a chi è stato rivelato il braccio dell’Eterno? 2 Egli è venuto su davanti a lui come un ramoscello, come una radice da un arido suolo. Non aveva figura, né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza da farcelo desiderare. 3 Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna. 4 Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. 5 Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. 6 Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. 7 Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori, egli non aperse bocca. 8 Fu portato via dall’oppressione e dal giudizio; e della sua generazione chi rifletté che era stato strappato dalla terra dei viventi e colpito per le trasgressioni del mio popolo? 9 Gli avevano assegnato la sepoltura con gli empi, ma alla sua morte fu posto col ricco, perché non aveva commesso alcuna violenza e non c’era stato alcun inganno nella sua bocca. 10 Ma piacque all’Eterno di percuoterlo, di farlo soffrire. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e la volontà dell’Eterno prospererà nelle sue mani. 11 Egli vedrà il frutto del travaglio della sua anima e ne sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il giusto, il mio servo renderà giusti molti, perché si caricherà delle loro iniquità. 12 Perciò gli darò la sua parte fra i grandi, ed egli dividerà il bottino con i potenti, perché ha versato la sua vita fino a morire ed è stato annoverato fra i trasgressori; egli ha portato il peccato di molti e ha interceduto per i trasgressori.” (Isaia 53:1-12 LND)
Commenti leggendo il brano. Notiamo che era Dio, il Padre, a punire Gesù Cristo, il Figlio. Dio ha punito il Figlio per i nostri peccati.
Che amore è questo.
E non solo, ma era la volontà di Gesù Cristo, il Figlio, di fare questo. Gesù Cristo ha dato la sua vita per salvarci. Notiamo le parole di Cristo in Giovanni 10.
“9 Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo. 10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. 11 Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore. 12 Ma il mercenario, che non è pastore e a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge; e il lupo rapisce e disperde le pecore. 13 Or il mercenario fugge, perché è mercenario e non si cura delle pecore. 14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me, 15 come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e depongo la mia vita per le pecore.” (Giovanni 10:9-15)
“17 Per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita per prenderla di nuovo. 18 Nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di deporla e il potere di prenderla di nuovo; questo comando ho ricevuto dal Padre mio".” (Giovanni 10:17-18)
Gesù è il Buon Pastore. Notate che Gesù ha scelto di deporre la sua vita. Non è stato costretto, non è stato forzato. Gesù da DATO la sua vita, ha DEPOSTO la sua vita, per salvare peccatori, per salvare nemici, come noi.
Pensa alla persona che ti ha fatto più male di tutte le altre persone, a chi si è impegnato per farti tanto, tanto male. Ti sacrificheresti per fare del bene a quella persona?
Quel male non è paragonabile al male che tu hai fatto a Dio, peccando per anni contro di Lui.
Eppure, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, era disposto a deporre la sua vita per te. Ha preso su di Sé la TUA colpa, ed ha subito l’ira di Dio che era destinata a te, in modo che potevi essere perdonato.
Che amore immenso!
Dio ha dato suo Figlio, Dio ha sacrificato suo Figlio, Dio ha scelto di percuotere il suo amato Figlio, per peccatori come noi, per dei nemici.
Seguite mentre leggo Romani 5.
“1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, 2 per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. 3 E non soltanto questo, ma ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce perseveranza, 4 la perseveranza esperienza e l’esperienza speranza. 5 Or la speranza non confonde, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. 6 Perché, mentre eravamo ancora senza forza, Cristo a suo tempo è morto per gli empi. 7 Difficilmente infatti qualcuno muore per un giusto; forse qualcuno ardirebbe morire per un uomo dabbene. 8 Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. 9 Molto più dunque, essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. 10 Infatti, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del suo Figlio, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.” (Romani 5:1-10)
O che Dio possa operare in noi, per farci comprendere di più l’immensità di questo sacrificio, sacrificio NON per cari amici, ma il sacrificio più grande della storia, per nemici di Dio, per NOI.
Voglio considerare che quando dichiara che Dio ha percosso il Figlio, era con tutta quell'ira che doveva essere versata su di noi.
Che amore! Questo amore è così immenso che non riusciamo nemmeno a comprenderne che la minima parte. O che possiamo pensare a questo amore giorno per giorno, per tutta la vita.
In Efesini 3:14-21, leggiamo che questo amore è così immenso che non è umanamente comprensibile. Per questo, dobbiamo pregare di conoscere questo amore così immenso. Leggo.
“14 Per questa ragione, io piego le mie ginocchia davanti al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, 15 dal quale prende nome ogni famiglia nei cieli e sulla terra, 16 perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell’uomo interiore, 17 perché Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede, affinché, radicati e fondati nell’amore, 18 possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l’altezza, 19 e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio. 20 Or a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo, 21 a lui sia la gloria nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen.” (Efesini 3:14-21)
Quanto grande, quanto immenso, è l’amore di Dio per noi in Cristo.
La Pasqua
Oggi è la Pasqua, il giorno in cui Gesù Cristo risuscitò, dopo essere stato sacrificato per pagare il nostro debito.
Quanto è importante che non solo oggi, ma tutto l’anno, pensiamo a quel sacrificio di Gesù Cristo, per pagare il nostro debito, la nostra condanna. Quanto è importante che pensiamo all’amore di Dio per noi.
Che amore, che amore immenso, che amore per noi!
Avendo pagato quel prezzo, Dio farà tutto il resto per completare la sua opera in noi. Il vero amore, l’amore di Dio, visto nel sacrificio di suo Figlio per noi, vuol dire che Dio continuerà a fare tutto quello che serve per completare la sua opera in noi, per portarci a Sé.
Leggo Romani 8:32.
“Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui?” (Romani 8:32 LND)
L’immensità del sacrificio di Cristo è la garanzia che Dio continuerà la sua opera in noi.
Conclusione
Allora, abbiamo detto che l’amore è la cosa più grande del mondo. E non c’è amore più grande dell’amore di Dio per noi in Gesù Cristo.
Quell’amore non è un sentimento, anche se il cuore di Dio è pieno di bontà e misericordia per noi. Quell'amore è un profondo impegno da parte di Dio di fare a noi del vero bene. Dio ci ama, e Dio è all’opera, gestendo ogni aspetto della nostra vita, per farci del bene.
Se ci focalizziamo sui problemi, e sulle difficoltà della vita, possiamo essere scoraggiati.
Ma ricordate che i problemi e le difficoltà passeranno.
Se invece pensiamo all’amore di Dio per noi, l’amore che supera ogni altra cosa, l’amore che è eterno, l’amore che spinse il nostro Signore, Gesù Cisto, il Figlio di Dio, alla croce, per noi, se pensiamo a quell’amore, se pensiamo alla grandezza del sacrificio di Gesù per noi, se riflettiamo sul fatto che Dio non ha risparmiato il proprio Figlio, e quindi, è assolutamente sicuro che Dio ci donerà tutte le altre cose con Cristo, se pensiamo a tutto questo, possiamo avere grande gioia, e grande pace, anche in mezzo alle prove e alle difficoltà.
Se tu hai Gesù Cristo, allora, tu puoi gioire del fatto che tu sei amato, tu sei amato con l’amore più grande possibile, con l’amore infinito di Dio, con un amore eterno, con un amore che supera ogni problema e difficoltà. Tu sei amato con un amore così grande che nessuna cosa può separarti da quell’amore.
La morte e la risurrezione di Gesù Cristo sono la prova che nulla nella vita può separarci dall’amore di Dio per noi.
Chiudiamo leggendo Romani 8:28-39.
“28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento. 29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. 30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati. 31 Che diremo, dunque, circa queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32 Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui? 33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. 34 Chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi. 35 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Saràl’afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? 36 Come sta scritto: "Per amor tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello". 37 Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati. 38 Infatti io sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né potenze, né cose presenti, né cose future, 39 né altezze, né profondità, né alcun’altra creatura potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.” (Romani 8:28-39)
O grazie a Dio, per il Salvatore come Gesù Cristo, che è andato alla croce per pagare i nostri peccati, per riconciliarci con Dio.
O che possiamo riflettere, oggi, e ogni giorno, sull’amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Grazie a Dio!