Chi quasi sempre, chi solo in momenti di profondo bisogno, ma quasi tutti preghiamo. Però, pochissime persone hanno pace nel sapere con certezza che Dio li ascolta. Infatti, dentro di sé, tante persone sanno che Dio non li ascolta, e perciò, pregano tramite mediatori, qualche cosiddetto santo, o qualcun altro, sperando che Dio ascolterà il cosiddetto mediatore, non sapendo che pregare così è peccato.
Preghiamo perché sappiamo di avere bisogno, di non farcela da soli. Sappiamo che c’è Dio, che è grande, che può fare quello che noi non potremmo mai fare.
Però, senza la certezza che Dio ascolta, o che risponderà, non si può avere la vera pace.
Perciò, sapere che Dio ti ascolta quando preghi è qualcosa di meraviglioso. Ti dà una grande pace, in mezzo alle sofferenze e le difficoltà. Sapere che il Dio dell'universo, che è onnipotente, che sa perfettamente come agire, sapere che quel Dio ti ascolta con tutto il suo cuore, è una verità stupenda che può dare grande pace in mezzo alle prove.
Nel nostro studio della prima Epistola di Giovanni, siamo quasi alla fine. Se ricordate, Giovanni spiega perché ha scritto questa Epistola, come ha spiegato anche il motivo per cui ha scritto il suo Evangelo. Leggo prima dall'Evangelo di Giovanni, quello che egli scrive come motivazione per averlo scritto. Giovanni 20:30,31.
30 Or Gesù fece ancora molti altri segni in presenza dei suoi discepoli, che non sono scritti in questo libro. 31 Ma queste cose sono state scritte, affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.” (Giovanni 20:30,31)
Giovanni ha scritto l'Evangelo per aiutare le persone ad essere salvate, o comericevere la vera vita nel nome di Gesù Cristo. Invece, Giovanni ha scritto questa prima Epistola affinché quelli che già credono in Gesù possano sapere di avere la vita. Giovanni stesso dichiara questo in 1 Giovanni 5:13. Ve lo leggo.
Ho scritto queste cose a voi che credete nel nome del Figlio di Dio, affinché sappiate che avete la vita eterna e affinché crediate nel nome del Figlio di Dio. (1Giovanni 5:13)
Nell'ultimo sermone, abbiamo visto che quando Giovanni dichiara: ho scritto queste cose a voi che credete nel nome del Figlio di Dio, il termine “queste cose” si riferisce alle prove che egli ha dato per mostrare che uno è veramente salvato. Cioè, la vera salvezza produce sempre vero frutto nella vita di quella persona che Dio ha salvato. Questo è perché la salvezza non è una decisione che prende una persona, la salvezza la dà Dio che dona un nuovo cuore ad una persona, Dio lo fa diventare una nuova creatura. Perciò, per forza ci saranno cambiamenti in quella persona. Saranno chiari i frutti nella sua vita. Giovanni ha scritto questa Epistola per darci un elenco di questi chiari frutti, in modo che un vero credente possa esaminarsi, riconoscere che questi frutti ci sono, e perciò, sapere di avere la vita eterna in Gesù Cristo.
Quindi, è volontà di Dio per ogni vero credente, quella di sapere di essere un vero credente. Dio vuole che un vero credente abbia la certezza e la pace di sapere di essere in Cristo Gesù. Altrimenti sarebbe impossibile vivere la pace della salvezza, sarebbe impossibile avere la vera gioia. E' la certezza di essere salvati, che vediamo con il chiaro frutto della salvezza, che ci permette di vivere la gioia della salvezza stessa.
vv.14,15 la sicurezza di avere le risposte
Abbiamo concluso l'ultimo sermone con 1 Giovanni 5:13, che dichiara che possiamo sapere che abbiamo la vita eterna in Gesù Cristo. Ora, andando avanti, Giovanni ci spiega che se sappiamo di essere salvati, possiamo anche sapere di avere le risposte alle nostre preghiere, quando vengono fatte secondo la volontà di Dio. Tenendo in mente il versetto 13, sapendo che Giovanni sta parlando a chi ha il chiaro frutto della salvezza, seguite mentre leggo 1Giovanni 5:14,15.
14 Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto. (1Giovanni 5:14,15)
È importantissimo tenere chiaramente in mente che quando Giovanni parla della fiducia che abbiamo davanti a Lui, non sta parlando a chiunque prende una copia della Bibbia in mano. Sta parlando solamente e unicamente a noi che abbiamo superato le prove che Giovanni ha dato in questa Epistola, e perciò abbiamo il chiaro frutto di avere la vita eterna in Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Quello che Giovanni dichiara riguarda il fatto che Dio risponde alla preghiera non è per tutti, ma è solamente per chi è un figlio di Dio. Un grande errore che tanti fanno è che applicano le promesse della Bibbia a chiunque, anziché solo a quelli per cui sono state scritte. Perciò, quando noi parliamo con persone che non hanno Cristo, non dobbiamo dare false speranze, non dobbiamo fargli credere che un brano come questo sia per loro. Questo brano non era per noi prima della nostra salvezza. E la verità in questo brano non è per chiunque. È solo per chi è un figlio di Dio. Che immenso privilegio Dio dà ai suoi figli.
Allora, avendo capito per chi è stato scritto questo brano, consideriamo la meravigliosa verità che Dio ci dà qua. Leggo di nuovo la prima frase.
Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui... (1Giovanni 5:14)
Sapendo che siamo in Cristo Gesù, possiamo sapere con certezza che Dio ci ascolta. Chi sa di essere un credente, sa che Dio ha mandato il suo unigenito Figlio per pagare la condanna per i suoi peccati. Dal capitolo 2, sappiamo che Gesù è il nostro Avvocato presso il Padre. Sappiamo da Ebrei 4 che per mezzo di Gesù Cristo che è il nostro sommo sacerdote abbiamo libero accesso al trono della grazia.
Essendo figli di Dio ora in Gesù Cristo, abbiamo fiducia che Dio ci ascolta, per mezzo di Gesù Cristo. Abbiamo la certezza.
È importante fermarci e considerare questo. Da che mondo è mondo gli uomini pregano, ma di solito, pregano senza avere la vera pace che viene dal sapere che Dio ascolterà o risponderà. Invece, in Cristo Gesù, possiamo avere fiducia, la certezza, che Dio ci ascolterà. Che grande pace possiamo avere sapendo che Dio ci ascolterà.
E la fiducia che abbiamo è che se noi domandiamo qualche cosa a Dio secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. È importante capire bene questa meravigliosa verità.
Notate che il versetto dà la condizione che domandiamo secondo la volontà di Dio. Ascoltate ancora il versetto 14.
Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. (1Giovanni 5:14)
È fondamentale che le nostre preghiere siano secondo la volontà di Dio. Dio non è un servo celeste, che fa qualsiasi cosa noi vogliamo. Non tocca a noi decidere come devono andare le cose, e poi preghiamo, e Dio fa quello che vogliamo noi. Se fosse così, sarebbe come se Dio non avesse una volontà sua, e fa solo quello che decidiamo e chiediamo noi. Ma Dio ha la sua volontà, infatti, tutto quello che Dio fa, lo fa secondo la sua volontà. Troviamo questo in tutta la Bibbia. Come esempio, leggo Efesini 1:11.
In lui, nel quale siamo anche stati scelti per ottenere un’eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà, (Efesini 1:11).
Tutto quello che Dio fa, Dio lo fa secondo il proprio proponimento che Egli ha stabilito secondo il consiglio della sua propria volontà. In altre parole, Dio ha il suo piano, e tutto quello che fa è secondo quel piano.
Grazie a Dio per questo. Chi di noi pregherebbe mai Dio per mandarci delle prove dure, le prove di fuoco, che Dio usa per purificarci e per aiutarci a crescere? Cioè, chi di noi chiederebbe mai a Dio di mandarci una grave malattia? Chi chiederebbe mai a Dio di mandarci perfino un mal di testa? E chi di noi chiederebbe mai a Dio di lasciar morire una persona a noi cara, anche se la morte fa parte del piano di Dio? La Bibbia è molto chiara sul fatto che le prove sono gli strumenti che Dio usa per purificare la nostra fede. Le prove dolorose sono gli strumenti che Dio usa per farci conoscere la sua potenza nella nostra debolezza. Dio ha stabilito, prima ancora che fossimo nati, tutti i giorni a noi destinati. Eppure, chi di noi chiederebbe mai la propria morte o la morte di una persona a noi cara? Chi di noi chiederebbe mai a Dio le situazioni di dura ingiustizia che Dio usa per farci spostare da, dove noi vorremmo restare, a dove Dio ha scelto per noi? Chi di noi pregherebbe mai chiedendo a Dio di permetterci di partecipare alle sofferenze di Cristo per la crescita della Chiesa?
Grazie a Dio, Dio non lascia decidere a noi quale sia la cosa giusta. Grazie a Dio che Egli non lascia a noi decidere quanto una prova dovrà essere dura, e quanto debba durare. Grazie a Dio che Egli ci cura perfettamente, secondo la sua perfetta saggezza, in base al suo grande amore per noi, e con la sua potenza assoluta. E per questo che leggiamo in Efesini che Dio opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà.
Allora, a cosa serve pregare?
Allora, se le nostre preghiere devono essere secondo la volontà di Dio, se le nostre preghiere non cambiano quello che Dio farà, che senso ha pregare?
Questa domanda rispecchia il pensiero che tutto quello che Dio fa, dovrebbe aver senso secondo il nostro ragionamento. Ma tanto di quello che Dio fa non ha senso secondo il nostro ragionamento. Le vie del Signore non sono le nostre vie. I pensieri di Dio non sono i nostri pensieri. Grazie a Dio, i suoi pensieri e le sue vie sono infinitamente al di sopra di dei nostri.
Allora, visto che le nostre preghiere devono essere secondo la volontà di Dio per essere esaudite, che senso ha pregare?
Grazie ad Dio, la preghiera è estremamente utile ed importante. Prima di tutto, la preghiera serve per ricordarci del nostro bisogno totale di Dio. Nella carne, tendiamo a credere che possiamo farcela per conto nostro. Ma non è così. Anche quando riusciamo a fare qualcosa, è sempre con la forza che Dio ci ha dato. Quindi, la preghiera ci aiuta a riconoscere il nostro bisogno di Dio. In questo modo, quando Dio risponde, ci dà gioia, e ringraziamo Dio e lodiamo Dio per la sua risposta. Questo è un immenso beneficio per noi.
Pregare secondo la volontà di Dio serve anche per allineare la nostra volontà alla volontà di Dio. Così possiamo avere gioia quando Dio opera.
Come possiamo pregare secondo la volontà di Dio se non sapiamo quale sia la sua volontà? In questi casi, chiediamo quello che sembra essere la cosa giusta, poi, aggiungiamo di cuore che non sia fatta la nostra volontà, ma quella di Dio. Gesù pregava così nel giardino.
Molto spesso, la nostra volontà non è uguale alla volontà di Dio. Se Dio ha stabilito di mandarci una prova, perché vuole farci crescere, vuole purificarci, quasi sicuramente all'inizio non sarebbe la nostra volontà volere quella prova. E perciò, se noi stiamo pregando Dio di togliere la prova, mentre è proprio quella prova che Dio sta usando nella nostra vita, la nostra volontà va contro la volontà di Dio.
Quindi, umiliarci per pregare che la volontà di Dio sia fatta, anche se va contro quello che avremmo voluto, ci porta immensi benefici. Ci porta a trovare gioia in Dio.
La preghiera, la preghiera con perseveranza, la preghiera umile, che arriva non solo ad insistere su quello che vorremmo noi, ma piuttosto arriva a volere la volontà di Dio, quella preghiera farà sì che la nostra volontà sia allineata con la volontà di Dio. Questa è la condizione in cui Dio può benedirci.
Leggo ancora il versetto 14 per afferrare meglio questa meravigliosa verità.
14 Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. (1Giovanni 5:14)
Quando preghiamo a Dio domandando qualche cosa secondo la sua volontà, Dio ci esaudisce. Dio adempie le preghiere fatte secondo la sua volontà. In Giovanni 15, Gesù spiega quello che succede in questi casi. All'inizio di Giovanni 15, Gesù spiega che dobbiamo dimorare in Lui per poter portare frutto. Spiega che Dio opera affinché portiamo molto frutto. Poi, nei versetti 7 e 8, Gesù spiega una verità importante per quanto riguarda la preghiera. Ve li leggo.
7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. 8 In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli. (Giovanni 15:7,8)
In quei versetti, Gesù dà come condizione per esaudire la preghiera quella di dimorare in Lui e che le sue parole dimorino in noi. Nel nostro brano in 1 Giovanni, la condizione è che chiediamo secondo la volontà di Dio. In realtà, questa è la stessa condizione. Se dimoriamo in Gesù Cristo e le sue parole dimorano in noi, noi chiederemo secondo la volontà di Dio. Vorremmo che la sua volontà venga fatta. E chiederemo quello. E notate che Dio risponderà, e il Padre sarà glorificato in noi, perché portiamo molto frutto. Quando la nostra preghiera desidera che la volontà di Dio sia fatta in noi, Dio risponderà, con potenza, con il tempismo perfetto. E noi porteremo molto frutto.
E allora, quando Dio risponde alle nostre preghiere, perché sono fatte secondo la volontà di Dio, perché è quello che noi vogliamo, Dio risponde, e noi avremo gioia. In Giovanni 15, Gesù conclude questo discorso con il versetto 11, dichiarando:
Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa. (Giovanni 15:11)
Noi avremo la gioia di Cristo, la gioia completa, quando il nostro desiderio è che Dio sia glorificato in noi. Quando noi desideriamo, più di qualsiasi cosa, di poter portare frutto, e preghiamo per questo, piuttosto che pregare Dio affinchè tolga le nostre prove, allora, Dio risponderà alle nostre preghiere, ci permetterà di portare molto frutto, e così, la nostra gioia sarà completa.
Un brano molto conosciuto dall'Antico Testamento che ci aiuta a capire questo principio è il Salmo 37:4. Seguite mentre vi leggo questa verità profonda.
Prendi il tuo diletto nell’Eterno ed egli ti darà i desideri del tuo cuore. (Salmo 37:4).
Quando Dio è il nostro diletto, quando Egli è colui in cui cerchiamo la nostra soddisfazione, questo cambia drasticamente quello che chiediamo a Dio. Quando Dio non è il nostro diletto, allora, chiediamo a Dio di togliere le prove. Invece, quando Dio è il nostro diletto, il nostro desiderio è che Dio, il nostro Dio, il nostro Padre celeste, sia glorificato. Allora, il nostro desiderio più grande non sarà quello di evitare la sofferenza, ma quello di essere usati per la gloria di Dio e di promuovere il suo regno. Questo cambia il fine per cui preghiamo.
E allora, come dice questo Salmo, quando il nostro diletto è nell'Eterno, Egli esaudirà i desideri dei nostri cuori, perché saranno desideri che sono allineati con la sua volontà.
Forse, uno potrebbe pensare che questa non sia una buona notizia. Potrebbe immaginare che sarebbe meglio se Dio ci desse quello che vogliamo noi. Ma se fosse così, sarebbe un disastro. Non cresceremmo, non diventeremmo più santi, non porteremmo frutto spirituale, e non saremmo pronti di entrare nella presenza di Dio. Non avremmo la gioia di cui Gesù parla per coloro che portano molto frutto. No, se Dio dovesse solo adempiere la nostra volontà non ci porterebbe vero bene. Grazie a Dio, se siamo veri figli di Dio, possiamo pregare, chiedendo a Dio di operare potentemente in noi secondo la sua volontà, e Dio risponderà alle nostre preghiere.
Quando viviamo così, avremo la vera gioia.
Versetto 15
Il versetto 15 ci dà una conferma di quello che abbiamo appena visto. Ci dichiara che possiamo sapere di avere le risposte alle nostre preghiere. Leggo di nuovo i versetti 14 e 15, e poi consideriamo la verità nel versetto 15.
14 Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto. (1Giovanni 5:14,15)
Il versetto 15 ci dà una conferma di quello che abbiamo appena visto. Possiamo avere pace, sapendo che Dio ci esaudisce. Ascoltate mentre leggo ancora il versetto 15.
15 E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto. (1Giovanni 5:15)
Questo versetto è un ottimo esempio dell'importanza di leggere il contesto di ogni brano. Se uno dovesse leggere solamente il versetto 15, escludendo il contesto che soprattutto è il versetto 14, potrebbe dire che Dio ci darà qualunque cosa gli chiediamo, senza alcuna condizione. Ma il versetto 14 ha appena dichiarato chiaramente che le nostre richieste devono essere secondo la Sua volontà. Perciò, anche se questa condizione non viene ripetuta nel versetto 15, è assolutamente parte della verità che leggiamo anche lì. Quindi, quando il versetto 15 dichiara che noi sappiamo che Dio ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, è fondamentale capire che quello che gli chiediamo dev’essere secondo la sua volontà. Questo è chiaro dal versetto 14.
Purtroppo, ci sono tanti che manipolano la Parola di Dio. Prendono versetti come questo, fuori contesto, e quindi gli danno un significato diverso da quello che realmente hanno. Questo è pericoloso, ed è anche un grave peccato contro Dio. È importantissimo che ci impegniamo a capire correttamente la parola di Dio.
Comunque, tenendo il contesto in mente, questo versetto ci dà la grande verità che sapendo che Egli ci esaudisce in quello che chiediamo, perché stiamo chiedendo secondo la sua volontà, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto. Questa è un'immensa gioia.
Che contrasto con il mondo. Nel mondo, si prega sperando senza un fondamento che Dio ascolterà. Nel mondo, non è possibile avere pace e certezza che Dio ascolterà. Infatti, se uno va a Dio e non ha Gesù Cristo, Dio non ascolta. Il nostro libero accesso a Dio è solamente per mezzo di Gesù Cristo.
In contrasto con il mondo, e grazie a Dio, quando abbiamo la salvezza in Gesù Cristo, e quando desideriamo che la volontà di Dio sia fatta, e preghiamo secondo la sua volontà, noi possiamo sapere di avere le cose che gli abbiamo chiesto.
Su quali basi possiamo sapere di avere quello che abbiamo chiesto? La base è la fede in quello che Dio ha dichiarato. Dio dichiara che risponderà alle preghiere fatte secondo la sua volontà, fatte da coloro che hanno Cristo. È in base a questa chiara affermazione da parte di Dio, noi possiamo avere una fede sicura che Dio ci risponderà.
Quando non conosciamo la volontà di Dio
È importantissimo capire che non sempre conosciamo la volontà di Dio. Certamente, ci sono tanti casi in cui possiamo conoscere con certezza la volontà di Dio. Per esempio, la Bibbia ci dà delle preghiere che anche noi possiamo pregare. Sappiamo che queste preghiere sono la volontà di Dio. Vi do un esempio di una preghiera che Dio ci dà. Leggo Filippesi 1:9-11.
9 E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo, 11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio. (Filippesi 1:9-11)
Lo Spirito Santo guidò Paolo a pregare questo per i credenti di Filippi, e lo guidò a scriverlo nella Bibbia, perché è una preghiera valida anche per noi. Possiamo pregare così, sapendo senza ombra di dubbio che è la volontà di Dio. E ci sono tante preghiere così.
Invece, ci sono situazioni in cui noi non sappiamo quale sia la volontà di Dio. Per esempio, se ci troviamo in mezzo ad una prova profonda, magari con grande sofferenza, certamente, vorremmo che fosse tolta. Ma non conosciamo la volontà di Dio. A volte, Dio vuole togliere la prova. In altri casi, Dio vuole usare quella prova per aiutarci a crescere. Non sappiamo. In questi casi, possiamo presentare la nostra richiesta a Dio, però, lasciando che Lui ci mostri quella che è la sua volontà.
Chiaramente, l'esempio più forte di tutto questo è la preghiera di Gesù Cristo nel giardino prima della croce. Certamente, a differenza di noi, Gesù conosceva esattamente la volontà del Padre. Però, la sua preghiera è un modello di come dobbiamo pregare noi. Vi leggo da Matteo 26 quello che Gesù pregò là nel giardino.
“39 E andato un poco in avanti, si gettò con la faccia a terra e pregava dicendo: "Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia, non come io voglio, ma come vuoi tu". 40 Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: "Così non avete potuto vegliare neppure un’ora con me? 41 Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione, poiché lo spirito è pronto ma la carne è debole". 42 Si allontanò di nuovo per la seconda volta e pregò, dicendo: "Padre mio, se non è possibile che questo calice si allontani da me senza che io lo beva sia fatta la tua volontà!".” (Matteo 26:39-42 LND)
Avete capito? Gesù pregava per quello che era il suo desiderio, cioè che Gli fosse tolto quel calice, la croce, ma il suo desiderio ancora più profondo era che fosse fatta la volontà di Dio. Questo è come dobbiamo pregare quando non conosciamo qual è la volontà di Dio.
All'apostolo Paolo fu dato l’immenso privilegio di essere portato in paradiso. Per proteggerlo dall'orgoglio, Dio gli mandò un demone per tormentarlo, che Paolo chiama una spina nella carne. Evidentemente la sofferenza era terribile. Ben tre volte Paolo ha pregato Dio affinché gli togliesse quella sofferenza. Dio ha risposto, ma non come Paolo aveva chiesto. Ha risposto dando a Paolo più di quello che aveva chiesto. Leggiamo di questo in 2Corinzi 12:7-10. Seguite mentre ve lo leggo.
7 Inoltre, affinché non m’insuperbisca per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata data una spina nella carne, un angelo di Satana per schiaffeggiarmi, affinché non m’insuperbisca. 8 A questo riguardo ho pregato tre volte il Signore che lo allontanasse da me. 9 Ma egli mi ha detto: "La mia grazia ti basta, perché la mia potenza è resa perfetta nella debolezza". Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. 10 Perciò io mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle distrette per amore di Cristo, perché quando io sono debole, allora sono forte. (2Corinzi 12:7-10)
Paolo, terribilmente afflitto dal dolore, ha pregato per tre volte chiedendo al Signore di allontanare da lui quel dolore. Il Signore ha risposto alla sua preghiera, non facendo quello che Paolo aveva chiesto, ma facendo di più. Paolo voleva meno dolore, meno sofferenza. Invece, il Signore ha risposto alle preghiere di Paolo dandogli qualcosa che vale molto di più. Gli ha fatto conoscere Dio di più, gli ha fatto conoscere più della sua presenza, e più della sua potenza.
A volte, non sappiamo tutto quello che Dio vuole fare. Vediamo quello che a noi sembra l’aiuto più grande, ovvero, la cosa più necessaria. Ma Dio sa qual è il suo piano perfetto per noi, e quando la nostra richiesta non è allineata con la sua perfetta volontà per noi, nel suo grande amore per noi, Dio risponde dandoci quello che è meglio per noi. Così Egli risponde alle nostre preghiere, ma in modo più grande rispetto a quello che abbiamo chiesto.
E quindi, voglio rileggere i versetti 14 e 15, per capire meglio la meravigliosa verità che troviamo nel versetto 15, alla luce alle verità che abbiamo appena visto.
14 Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto. (1Giovanni 5:14,15)
Sapendo di essere figli di Dio, in base alle prove che Giovanni ci dà in questa Epistola, sapendo di avere la vita eterna, e quindi, che Dio ora è il nostro Padre, sapendo che siamo amati da Dio, abbiamo fiducia davanti a Lui. Abbiamo fiducia perché sappiamo che Gesù stesso intercede per noi, sappiamo che lo Spirito Santo prega per noi quando non sappiamo cosa pregare. Sappiamo che Dio ci ama. E perciò, abbiamo fiducia. Perciò, possiamo pregare, pregare secondo la sua volontà, sapendo che Dio ci esaudirà. E sapendo questo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto. A volte, saranno diverse da quello che abbiamo chiesto, perché saranno migliori. Ma ci sta dando quello che il nostro cuore voleva. Cioè, se uso Paolo come esempio, Paolo credeva che togliendo la sofferenza, sarebbe stato meglio. E Paolo voleva stare meglio. Dio lo ha fatto stare meglio, ma non con il mezzo che Paolo aveva chiesto. Piuttosto, Dio lo ha fatto stare infinitamente meglio di quello che Paolo immaginava. Paolo voleva avere meno sofferenza fisica. Piuttosto, Dio gli ha fatto conoscere la potenza di Dio che operava in lui nella sofferenza. Quello valeva infinitamente più di quello che Paolo aveva chiesto. Perciò, Dio risponderà sempre alle nostre preghiere quando chiediamo secondo la sua volontà. A volte, sarà esattamente con il mezzo che abbiamo chiesto. Altre volte, sarà in un modo diverso da quello che abbiamo pensato noi, ma sarà meglio.
La cosa importante è fidarci di Dio. Quanto è importante capire che Dio sa qual è la cosa giusta. Dio sa qual è la cosa migliore. Confidiamo in Dio, e non saremo delusi.
Ripasso
Questo brano continua, e ci parla di qualcosa che è molto vicina ai nostri cuori. Dio volendo, andremo avanti in questo brano la prossima volta. Ma per adesso, voglio ripassare le verità che abbiamo visto finora.
Preghiamo. Certamente preghiamo. Però, avendo Gesù Cristo, possiamo pregare con fiducia. Possiamo pregare sapendo che Dio, il grande sovrano onnipotente Dio, ci ascolta. Possiamo pregare con piena fiducia.
Un bambino, con dei buoni genitori, sa che i suoi genitori lo accoglieranno sempre. Sa che lo ascolteranno. Non ha dubbi.
Se siamo figli di Dio, se abbiamo chiari frutti che siamo salvati, quanto di più possiamo sapere che Dio ci ascolta quando preghiamo. Possiamo avere piena fiducia che ascolterà e risponderà a quello che Gli chiediamo. A volte, risponderà come abbiamo chiesto. Altre volte, secondo la sua perfetta saggezza, risponderà dandoci molto di più di quello che avevamo chiesto, anche se comporta sofferenze.
Confidiamo in Dio. Confidiamo che Egli ci ascolta, confidiamo che Egli ci risponde, sempre, nel modo perfetto.
Preghiamo secondo la volontà di Dio. Preghiamo così quando la sua volontà è chiara. Quando invece NON conosciamo la sua volontà, facciamo notare a Dio le nostre richieste, ma poi, chiediamo a Dio di operare, nei nostri cuori, e nella nostra situazione, per edificarci e per glorificarSi.
Quando troviamo il nostro diletto nell’Eterno, Egli esaudirà i desideri dei nostri cuori. O che possiamo vedere di più il valore di Dio in Gesù Cristo. O che il nostro desiderio più profondo possa essere che il nostro Dio sia santificato, che la sua volontà sia fatta, e che il suo regno venga. Preghiamo per questo!