Aiuto Biblico

Chi è salvato non cammina nel peccato

1 Giovanni 3:4-10

Sermone di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 21 febbraio 2021, – cmd dmp –
Descrizione: Un vero credente non continua a camminare nel peccato. Il seme di Dio dimora in lui.
parole chiave: vita cristiana, santità, figli di Dio, figli del diavolo, prova della salvezza, peccato.

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In vari brani della Bibbia, troviamo che molti di coloro che dicono di essere salvati non sono veramente salvati. Gesù dà una parabola in cui parla di un nemico che semina zizzania in mezzo al grano. Crescono insieme, ed esternamente si assomigliano, ma non sono uguali.

In realtà, ci sono tante persone che dichiarano di essere credenti in Gesù Cristo che in realtà non sono veramente salvate. Stiamo studiando 1 Giovanni, in cui Giovanni ci dà tanti modi per valutare se la nostra fede è vera o no. Ci troviamo ormai al capitolo 3. Nell'ultimo sermone abbiamo considerato i versetti 1-3. Oggi, vogliamo continuare in questo capitolo, e di nuovo vedremo una chiara prova che dimostra chi è veramente salvato e chi non lo è, pur dichiarando di essere un figlio di Dio.

Per contesto, leggo ancora 1 Giovanni 3:1-3, e poi, leggo i versetti 4-6.

1 Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio. Per questo il mondo non ci conosce, perché non ha conosciuto lui. 2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. 3 E chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.
4 Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge. 5 E voi sapete che egli è stato manifestato per togliere via i nostri peccati; e in lui non vi è peccato. 6 Chiunque dimora in lui non pecca; chiunque pecca non l'ha visto né l'ha conosciuto. (1 Giovanni 3:1-6)

In questi versetti, Giovanni ci sta mostrando che una prova della salvezza è di non continuare a camminare nel peccato. Camminare nel peccato è il frutto di non avere Cristo.

È importante capire che ci sono tanti peccati . Ci sono quei peccati che anche il mondo riconosce come peccato. E poi, ci sono i peccati che uno può nascondere nel cuore pur mantenendo l'apparenza esterna di essere una persona buona. Per esempio, uno può essere dedicato ad aiutare i poveri o gli orfani, ma allo stesso tempo essere pieno di orgoglio. Agli occhi di Dio, quella persona è un grande peccatore, anche se viene visto come una persona per bene dagli altri. Un uomo può essere molto morale, ma non dare onori e gloria a Dio, il che lo rende un grande peccatore agli occhi di Dio.

Quindi, quando leggiamo di chi commette o cammina nel peccato, ricordate che questo non si limita solamente ai peccati palesi, ma comprende anche peccati di cuore. Tenendo questo in mente, rileggo il versetto 4.

4 Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge. (1 Giovanni 3:4)

È importante capire che cos’è il peccato: è andare contro la legge, che è la legge di Dio. La legge di Dio rispecchia il carattere di Dio. Salmo 19:7-11 ci descrive alcuni aspetti della legge di Dio. Seguite mentre leggo questo brano, che usa vari termini per descrivere la legge.

7 La legge dell’Eterno è perfetta, essa ristora l’anima; la testimonianza dell’Eterno è verace e rende savio il semplice. 8 I precetti dell’Eterno sono giusti e rallegrano il cuore, il comandamento dell’Eterno è puro e illumina gli occhi. 9 Il timore dell’Eterno è puro, rimane in eterno; i giudizi dell’Eterno sono verità, tutti quanti sono giusti; 10 essi sono più desiderabili dell’oro, sì, più di molto oro finissimo; sono più dolci del miele, di quello che stilla dai favi. 11 Anche il tuo servo è da essi istruito; vi è grande ricompensa ad osservarli.” (Salmo 19:7-11)

La legge di Dio è perfetta, e ci insegna come vivere per poter stare con Dio e per avere una vita benedetta.

La legge di Dio non ci ostacola mai dal vero bene, ma piuttosto, ci protegge dal peccato che ci inganna e ci fa male.

Tornando al nostro versetto 4, dichiara:

4 Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge. (1 Giovanni 3:4)

Il peccato è violare la legge di Dio. È andare contro quello che Dio ci comanda nella sua legge perfetta. Come abbiamo letto nel Salmo 19, la legge dell'Eterno è perfetta, e ci ristora l'anima. Ci rende savi, rallegra il cuore. Illumina gli occhi. Perciò, peccare è lasciare quello che ci fa solo bene per aggrapparci al peccato che ci fa solo male. Peccare è lasciare la luce per camminare nelle tenebre. Peccare è lasciare quello che ci benedice per abbracciare quello che ci maledice. Ogni peccato è alzare il pugno contro Dio per ribellarci contro Lui.

All'inizio del versetto, nella frase “chiunque commette il peccato”, le parole “commette il peccato” sono un participio, e descrivono chi cammina nel peccato. Chi cammina nel peccato pecca contro Dio stesso. Ogni peccato è sempre contro Dio. Certi peccati sono anche contro altre persone, ma ogni peccato, anche di pensiero e di parola, è contro Dio.

Quando pensiamo a chi cammina nel peccato, facilmente pensiamo a chi cammina mentendo, o vivendo con cattiveria, o chi cammina fornicando, o altri peccati così. E certamente, tutto questo è vivere commettendo il peccato. Ma vivere commettendo il peccato comprende anche vivere in modo da non glorificare Dio giorno per giorno. Non essere riconoscenti è vivere nel peccato. Quindi, vogliamo ricordare che vivere nel peccato comprende anche peccati di atteggiamento, come per esempio uno che vive lamentandosi, o dubitando della bontà di Dio nella sua provvidenza per quello che permette.

La vita di un vero cristiano è una vita di chi cammina in santità. Leggo il versetto 5, in cui egli è Gesù Cristo.

“5 E voi sapete che egli è stato manifestato per togliere via i nostri peccati; e in lui non vi è peccato.” (1 Giovanni 3:5)

Che cosa vuol dire che Gesù Cristo è stato manifestato? Allora, tenete conto che Gesù è stato manifestato come il Cristo tramite il suo sacrificio sulla croce e la sua risurrezione. I suoi miracoli manifestavano che Gesù è il Cristo, Dio incarnato. La risurrezione manifestava che il suo sacrificio per il peccato fu accettato da Dio Padre.

Perciò, tutto questo è compreso nella frase "egli è stato manifestato". Il versetto dichiara che sappiamo il motivo per cui Gesù è stato manifestato, ed è per togliere via i nostri peccati. Consideriamo questo.

Gesù è stato manifestato per togliere via i nostri peccati. Questo ha diversi significati . Uno è avere tolto via il nostro peccato che ci rendeva colpevoli davanti a Dio. I nostri peccati ci separavano da Dio, e Gesù, con il suo sacrificio e risurrezione, ha tolto via i nostri peccati, riconciliandoci con Dio. Ha tolto via la nostra colpa, togliendo via i nostri peccati.

Ma non solo, Gesù Cristo ha tolto via i nostri peccati, nel senso che non dobbiamo più camminare nel peccato come prima. Questa epistola dimostra volta dopo volta che chi non è salvato cammina nel peccato. È schiavo del peccato, è la sua vita. E Gesù Cristo con il suo sacrificio ha tolto via i nostri peccati, liberandoci dalla schiavitù del peccato, permettendoci di camminare in santità, in novità di vita.

Nell'ultimo sermone abbiamo letto nel versetto 3:

E chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro. (1 Giovanni 3:3)

quindi, Gesù ha tolto via i nostri peccati per farci camminare in santità di vita. E il nostro versetto 4 conclude con la frase:

...è in lui non vi è peccato. (1 Giovanni 3:4)

Grazie a Dio per il perdono che abbiamo in Gesù Cristo. E grazie a Dio che per mezzo di Gesù Cristo ora possiamo camminare in santità, seguendo le orme di Gesù Cristo, in cui non vi è peccato.

Questo produce un chiaro frutto: visto che Gesù Cristo è stato manifestato per togliere via i nostri peccati, e in lui non vi è peccato, questo produce una serie di frutti che saranno presenti nella vita di ogni vero credente. Leggo la prima descrizione di questi frutti nel versetto 6.

6 Chiunque dimora in lui non pecca; chiunque pecca non l'ha visto né l'ha conosciuto. (1 Giovanni 3:6)

Questo parla del risultato determinato dal fatto che Cristo è stato manifestato per togliere vie i nostri peccati. Giovanni parla qui di chi è veramente salvato. Notate che in questa epistola, Giovanni usa vari termini per descrivere la salvezza. In questo versetto, vediamo tre termini per descrivere la vera salvezza. Uno è “chi dimora in lui”, ovvero, in Cristo. Un altro è “chi ha visto Cristo”, e poi c'è “chi ha conosciuto Cristo”. Questi sono tutti termini che descrivono un vero credente.

Notate che questo versetto inizia con la parola "chiunque". Chiunque dimori in lui non pecca, in altre parole, ogni vero credente, dimora in Cristo. Le parole "dimora in lui" sono un participio, in altre parole, descrive una persona che si trova nello stato di dimorare in Cristo. La salvezza è un cambiamento di cuore che ti porta a dimorare in Gesù Cristo come condizione di vita. La salvezza non è solo credere intellettualmente alla verità di Dio. Non è appartenere ad una certa chiesa. La salvezza è l'essere perdonato in Gesù Cristo e dimorare in lui. Dimorare in Cristo descrive un rapporto giorno per giorno con lui. Notate anche che questo versetto dichiara categoricamente che chi dimora in Cristo non pecca. In altre parole, non cammina nel peccato.

Quando dichiara "chiunque pecca" usa di nuovo il participio. Quindi, dire “chi pecca” con il participio vuol dire chi cammina nel peccato.

Un vero credente non cammina nel peccato. Non vive nel peccato. Abbiamo già visto in altri brani in questa epistola e nel resto del Nuovo Testamento che un vero credente cade nel peccato. Per esempio, in Galati, leggiamo come Paolo rimproverò Pietro pubblicamente quando Pietro cadde nel peccato ad Antiochia. Paolo esorta Timoteo, perché a Timoteo mancava fede ed aveva timore. Cristo parla a Paolo in 1Corinzi perché Paolo aveva timore. Un vero credente cade nel peccato, ma un vero credente non cammina nel peccato. Chiunque cammina nel peccato, che è il senso di questo versetto, non è salvato.

Il seguente versetto dichiara questo dicendo:

... Chiunque pecca non l'ha visto né la conosciuto. (1 Giovanni 3:6)

La vera salvezza è conoscere veramente Gesù Cristo. Tanti dicono di conoscere Cristo, ma il frutto della loro vita rivela che non conoscono Cristo. Quanto è importante capire che la vera salvezza, ovvero conoscere veramente Cristo, cambia il cuore, e questo cambia il modo in cui una persona vive.

Giovanni continua a spiegare questo nei versetti 7-9. Seguite mentre leggo questi versetti.

7 Figlioletti, nessuno vi seduca: chi pratica la giustizia è giusto, come egli è giusto. 8 Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio; per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. 9 Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio. (1 Giovanni 3:7-9)

Il versetto 7 inizia con l’esortazione: “nessuno vi seduca”. Giovanni dichiara questo perché facilmente possiamo sentire voci dichiarare che persone che non hanno frutto della loro vita comunque sono credenti. Viviamo in un'epoca in cui tante chiese sono piene di persone che non hanno assolutamente i frutti della salvezza che troviamo in questa epistola, eppure vengono considerati credenti. Perciò, Giovanni inizia il versetto 7 mettendoci in guardia. Nessuno vi seduca, non credete se qualcuno dice diversamente. Leggo di nuovo il versetto 7.

7 Figlioletti, nessuno vi seduca: chi pratica la giustizia è giusto, come egli è giusto. (1 Giovanni 3:7)

Nessuno vi seduca, chi pratica la giustizia è giusto, come Egli, Gesù Cristo, è giusto. Di nuovo, le parole “chi pratica” è un participio. Chi pratica la giustizia come stile di vita è giusto, è giustificato, è perdonato, è veramente salvato. Infatti, dichiarare “è giusto” è un altro modo per dire è salvato.

Un vero credente pratica la giustizia nel suo cammino. Non cammina nel peccato, cammina nella giustizia.

Anche Efesini 5:6 ci esorta a non lasciare che qualcuno ci seduca. Paolo aveva appena elencato varie categorie di peccato, e poi dichiara:

6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l’ira di Dio sui figli della disubbidienza. (Efesini 5:6)

Più volte troviamo esortazioni a non essere sedotti. Dobbiamo capire che il peccato sarà punito. Chi cammina nel peccato non ha frutto della vera salvezza nella sua vita. Dobbiamo capire questo. Uno non può dichiarare di essere credente ma allo stesso tempo camminare nel peccato. Infatti, se uno cammina nel peccato e non si ravvede non ha alcuna base biblica per dichiarare di essere salvato. Ha bisogno piuttosto di ravvedersi, per essere perdonato e trasformato in modo che può camminare in santità, per praticare la giustizia, perché solo così può dichiarare di essere un credente.

Certamente, è importante sempre ricordare che la salvezza non arriva perché uno cammina nella giustizia, piuttosto uno cammina nella giustizia perché è salvato. La vera salvezza produce una vita in cui la persona pratica la giustizia.

Come è vero questo, è vero anche il contrario, come leggiamo nel versetto 8. Lo leggo di nuovo.

8 Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio; per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. (1 Giovanni 3:8)

Qua, Giovanni fa un confronto fra quello che ha detto di ogni vero credente prima, e adesso, di chi non è salvato. Inizia con le parole: "chiunque commette il peccato". Anche qua, il verbo commettere è un participio. Chiunque cammina nel peccato, chiunque pratica il peccato. Di nuovo, dobbiamo ricordare che praticare o commettere il peccato non vuol dire che uno pecca in ogni campo della vita. Una persona può essere moralmente pura, ma essere piena del peccato di orgoglio. Ci sono varie categorie di peccato, e uno può peccare principalmente in una categoria, e non nelle altre. E perciò, commettere il peccato non vuol dire che una persona commette ogni peccato possibile. Vuol dire semplicemente che in almeno un campo della vita, cammina nel peccato.

Allora, avendo capito questo, il versetto dichiara categoricamente:

chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio;... (1 Giovanni 3:8).

Chi vive nel peccato appartiene al diavolo. Non è affatto salvato. Per quanto potrebbe chiamarsi credente, per quanto potrebbe essere attivo nella chiesa, potrebbe perfino evangelizzare o insegnare, se cammina nel peccato non è da Dio, ma piuttosto è dal diavolo.

Il diavolo pecca dal principio, peccare è la sua natura. Chiunque cammina nel peccato assomiglia al diavolo. In Giovanni 8 leggiamo le parole di Gesù a dei Giudei che dicevano di credere in Lui, ma non erano veramente salvati. Seguite mentre leggo.

“42 Allora Gesù disse loro: "Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono proceduto e sono venuto da Dio; non sono venuto infatti da me stesso, ma è lui che mi ha mandato. 43 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete ascoltare la mia parola. 44 Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna.” (Giovanni 8:42-44)

Chi cammina nel peccato è dal diavolo. Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è stato manifestato per distruggere le opere del diavolo. Il diavolo pecca dal principio, e di natura, ogni persona nasce nel peccato e cammina nel peccato. Questo è come siamo di natura. Gesù Cristo è venuto per togliere via i nostri peccati, come abbiamo letto nel versetto 5.

Togliendo via i nostri peccati, Cristo distrugge le opere del diavolo in noi. Prima della salvezza, seguivamo il diavolo, senza renderci conto. Adesso, siamo stati liberati da lui. Per mezzo di Gesù Cristo, le opere del diavolo in noi sono state distrutte. Siamo nuove creature, camminiamo in libertà, non più schiavi del peccato.

Grazie a Dio, grazie a Dio per questa meravigliosa verità.

Giovanni continua a mostrarci che un vero credente non continua a camminare nel peccato. Questo non è perché il credente è bravo e buono per conto suo. Piuttosto, è perché quando Dio salva qualcuno, gli dà un nuovo cuore. Può peccare ancora, ma peccare non è più la sua natura. Seguite mentre leggo il versetto 9.

“9 Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio.” (1 Giovanni 3:9)

Qua, Giovanni usa un altro termine per descrivere chi è salvato: “chiunque è nato da Dio”. Ricordate che la salvezza non è una scelta intellettuale. Nella salvezza, Dio dà nuova vita ad una persona. Questa viene chiamata la nuova nascita. Viene chiamata anche la rigenerazione. In Efesini viene chiamata vivificare. Quindi, non è qualcosa che la persona fa. È qualcosa che viene da Dio, è quando Dio dà un nuovo cuore ad una persona. Quella persona è nata da Dio.

Perciò, in questo versetto Giovanni mette enfasi sul fatto che la salvezza è ricevere un nuovo cuore. E dichiara:

“Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio.” (1 Giovanni 3.9)

Il seme di Dio dimora in lui, Dio stesso dimora in ogni vero figlio di Dio. E' importante capire che la salvezza non è credere ad una dottrina, è essere nati da Dio, è avere Dio in noi. Questo è il motivo per cui un vero credente non può continuare a camminare nel peccato. Ha un nuovo cuore, ha lo Spirito Santo di Dio che dimora in lui. È una nuova creatura, le cose vecchie sono passate, tutte le cose sono nuove.

Certamente, chiunque è un vero credente sa che dobbiamo ancora combattere contro il nostro peccato. Infatti, il Nuovo Testamento è pieno di esortazioni a non peccare, perché siamo ancora capaci di peccare. Però, se siamo veramente salvati, siamo nuove creature, e il seme di Dio dimora in noi, e questo vuol dire che non siamo più schiavi del peccato, infatti, non cammineremo nel peccato. Un vero credente cade a volte, ma confessa i suoi peccati. Questo è un frutto della vera salvezza.

Nel versetto 10, ribadisce la verità che chi non pratica la giustizia non è da Dio. Poi, aggiunge una nuova prova della salvezza, che si svilupperà nei prossimi versetti, cioè, che un vero credente ama il proprio fratello. Leggo il versetto 10.

10 Da questo si riconoscono i figli di Dio e i figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il proprio fratello. (1 Giovanni 3:10)

Notate che Giovanni usa un altro termine per la salvezza, cioè: “figli di Dio”. Giovanni ripete quello che ha già spiegato, e cioè chi non pratica la giustizia non è un figlio di Dio, ma piuttosto è un figlio del diavolo. Poi, ha aggiunto un'altra prova della salvezza: amare il proprio fratello. Vedremo quello nel prossimo sermone.

Quello che voglio notare, in tutto quello che abbiamo visto in questa epistola finora, è quanto le varie prove della salvezza sono categoriche. Non c'è via di mezzo. Infatti, è molto importante notare che in tutte queste prove, c'è sempre un confronto netto, senza alcuna via di mezzo. O tu pratichi la giustizia, oppure, non pratichi la giustizia. Secondo il metro di Dio, non c'è via di mezzo.

Se tu dovessi riconoscere che non hai chiaro frutto della salvezza, la soluzione non è dubitare la salvezza. Piuttosto, la soluzione è di ravvederti, abbandonare il peccato, e credere in Gesù Cristo. Gesù accoglie coloro che si umiliano e vanno da Lui.

Grazie a Dio che è DIO che ci salva. È Dio che ci fa nascere come figli di Dio. È Dio che ci rende giusti, coprendoci con la giustizia di Gesù Cristo. Camminiamo in santità. Abbandoniamo ogni peccato. Viviamo pienamente per la gloria di Dio.

Siamo nati da Dio. Il seme di Dio dimora in noi. Eravamo figli del diavolo, ora siamo figli di Dio. Grazie a Dio. Gesù Cristo ha distrutto l’opera di Satana in noi. Siamo liberati dal peccato. Ringraziamo Dio, e camminiamo in santità, aspettando il nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo. Grazie a Dio per la nostra salvezza in Gesù Cristo.