1 Giovanni 2
Se tu capisci qualcosa della santità di Dio, se capisci che è una santità assoluta, una santità per cui qualsiasi peccato è abominevole, allora, comincerai a capire quanto è grave ognuno dei nostri peccati! E comincerai a capire anche quanto è immenso il dono del perdono. Nel nostro studio della prima Epistola di Giovanni, abbiamo guardato il capitolo uno, in cui abbiamo visto prima di tutto che il messaggio che Giovanni ci annuncia è affidabile, come anche tutto il resto della Bibbia. Dio vuole che sappiamo la verità, e perciò, ci dà una parola sicura.
Abbiamo visto che Dio è luce. Questo rappresenta varie cose, ma una delle più importanti è che Dio è santo. La luce rappresenta santità, le tenebre rappresentano il peccato. Dio è luce.
E perciò, chi cammina nelle tenebre non ha comunione con Dio. Cioè, chi cammina nel peccato non ha comunione con Dio, non è salvato. Chi cammina nel peccato non è salvato. Vedremo questa verità ripetutamente in questa Epistola.
Se camminiamo nella luce, se camminiamo in santità, sì, avremo cadute, ma quando confessiamo i nostri peccati, Dio ci perdonerà, e ci purificherà. Questa è una verità meravigliosa. Cioè, il peccato è un gravissimo problema. Ma quando confessiamo i nostri peccati di cuore, che vuol dire riconoscere pienamente il peccato, Dio è fedele e giusto da perdonarci i nostri peccati e anche purificarci da ogni iniquità.
Oggi, vogliamo andare avanti nel nostro studio di 1Giovanni, e per prima cosa vogliamo capire il mezzo per il quale Dio può perdonarci. Cioè, i nostri peccati sono peccati contro la santità di Dio. Come giusto giudice, Dio deve punire i nostri peccati. Non può ignorarli. Non può chiudere un occhio ai nostri peccati. Dio, come giusto, deve punire pienamente ogni nostro peccato. Il salario del peccato è la morte, la separazione da Dio. Allora, alla luce di questo, come può Dio perdonaci? Vedremo nei primi versetti di 1Giovanni 2.
Trovate 1Giovanni 2. Nei primi due versetti, troviamo il mezzo per cui Dio può perdonarci. Per chiunque si umilia davanti a Dio e chiede perdono per mezzo di Gesù Cristo, la verità che leggiamo in questi versetti è la più grande e meravigliosa verità della vita. Seguite mentre leggo 1Giovanni 2:1,2.
“1 Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo il giusto. 2 Egli è la propiziazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.” (1Giovanni 2:1,2 LND)
La prima verità qua, ed è estremamente importante che ricordiamo questo, è che quello che Giovanni scrive, del fatto che c'è perdono in Gesù Cristo, non toglie l'importanza e la necessità di camminare nella luce, in ubbidienza. Infatti, nel versetto 1 Giovanni inizia dicendo:
“Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate;” (1Giovanni 2:1 LND)
Abbiamo già letto nel capitolo 1 che se uno cammina nelle tenebre non ha comunione con Dio. Camminare nel peccato non è un'opzione per chi è veramente salvato. Il fatto che c'è perdono non ci dà il permesso di peccare. Giovanni vuole rendere questo molto chiaro prima di parlare di questo meraviglioso modo in cui Dio può perdonarci.
Avvocato
Un vero credente non cammina nel peccato, ma cade. Se confessiamo i peccati, Dio ci perdona. In che modo Dio ci perdona? Come può Dio perdonarci quando confessiamo i nostri peccati?
Giovanni ci dà la risposta. Abbiamo un Avvocato presso il Padre, Gesù Cristo, il giusto.
Dobbiamo camminare in santità. Eppure, cadiamo. Ricordate che cadere non è la stessa cosa che camminare. Ma cadiamo. Quando cadiamo, se siamo in Cristo, abbiamo un avvocato presso il Padre, Gesù Cristo, il giusto.
Notate che Gesù Cristo è chiamato il giusto. Il Giusto, Colui che non pecca mai, Colui che è pienamente giusto. Nell'Evangelo di Giovanni 17:25, Gesù chiama il Padre giusto. Leggo quel versetto.
“Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e costoro hanno conosciuto che tu mi hai mandato.” (Giovanni 17:25 LND)
In Atti 3, Pietro, predicando a Gerusalemme, chiama Gesù il giusto. Leggo Atti 3:14.
“Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto, e chiedeste che vi fosse dato un assassino.” (Atti 3:14 LND)
Il fatto che Gesù è il giusto, vuol dire che Gesù è senza peccato. Perciò, Gesù è assolutamente innocente, e può prendere i nostri peccati, non avendone di suoi. Nessun uomo potrebbe mai prendere il nostro peccato, perché ogni uomo è colpevole con i propri peccati. Gesù è il giusto, ed è per questo che poteva morire al posto nostro.
Cosa vuol dire che Gesù è il nostro avvocato. Che cosa fa un avvocato? Un avvocato ti rappresenta davanti al giudice. Il tuo avvocato presenta la tua causa davanti al giudice, mostrandogli che sei innocente, oppure, che c'è un motivo legale per non considerare la tua colpa.
Notate che come avvocato, Gesù è presso il Padre. Gesù è presso il giusto Dio che abbiamo offeso con il nostro peccato. Quindi Gesù sta accanto al Padre per rappresentarci, per prendere le nostre parti.
Però, visto che Dio è un giusto giudice, e Gesù è giusto, Gesù non può negare il nostro peccato, e non può nemmeno solo chiedere a Dio di perdonarci. Deve avere un motivo giusto e legale per chiedere il nostro perdono.
È stato Gesù Cristo stesso a provvedere il mezzo grazie al quale può chiedere il nostro perdono, se confessiamo i nostri peccati nel nome di Gesù. Il mezzo che Gesù può usare come avvocato per ottenere il nostro perdono è quello che leggiamo nel versetto 2. Lo leggo di nuovo.
La propiziazione per i nostri peccati
Egli è la propiziazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. (1Giovanni 2:2)
Il motivo per cui Gesù può ottene il nostro perdono, nonostante siamo veramente colpevoli davanti a Dio, è perché Gesù Cristo è la propiziazione per i nostri peccati. Consideriamo questo, perché è proprio la base sulla quale siamo perdonati.
La parola “propiziazione” è una parola che non usiamo mai, se non solamente quando si parla del sacrificio di Gesù Cristo. Cosa vuol dire propiziazione? Propiziazione è quell'atto di Gesù che calma l'ira di Dio contro il nostro peccato. Cioè, la giustizia di Dio richiede che ogni peccato sia punito pienamente. Ogni peccato merita l'ira di Dio, e perciò, essendo Dio giusto, Dio deve punire ogni peccato, riversando la sua ira contro il peccatore.
Nella propiziazione, Gesù Cristo si è messo fra Dio e noi, prendendo Gesù l'ira di Dio che meritavamo noi.
In altre parole, la propiziazione è Gesù Cristo che paga la condanna per i nostri peccati, soffrendo LUI al posto nostro, in modo che non siamo più colpevoli, e così, Dio può perdonarci.
Quanto è importante per noi ricordare l’immenso prezzo che Gesù ha pagato per poter essere la propiziazione per i nostri peccati! Gesù andò alla croce, Gesù fu abbandonato dal Padre, Gesù subì l'ira di Dio che avremmo dovuto subire noi.
Quello che Gesù subì per pagare la condanna per i nostri peccati, sarebbe costato a noi un'eternità di tormento nel lago di fuoco. Essendo Gesù sia Dio che uomo, Gesù poteva pagare in quelle ore sulla croce quello che noi avremmo dovuto pagare per tutta l'eternità.
E perciò, la parola propiziazione vuol dire placare o calmare l'ira di Dio per i nostri peccati. Gesù ha calmato l'ira di Dio, subendo LUI quell'ira al posto nostro.
Io prego che quando leggiamo questo, o sentiamo di questo, possa colpirci profondamente, considerando quanto terribile era la sofferenza di Gesù, e quanto grande era il suo amore che Lo ha spinto a morire così per noi.
Pensate: Gesù, il Figlio di Dio, è morto per noi che eravamo nemici di Dio. Non è morto per delle persone buone. Non è morto per persone che amavano Dio. Gesù è morto per noi che eravamo nemici, ribelli, pieni di peccati. La Bibbia insegna che non cercavamo Dio. Camminavamo nel nostro peccato, non volevamo la luce. In quella condizione, Dio ha mandato Gesù a morire al posto nostro. Così Gesù ha pagato la nostra condanna, condanna di gravi peccatori, in modo che Dio possa perdonarci quando confessiamo i nostri peccati.
E perciò, quando pecchiamo, e confessiamo i nostri peccati, come abbiamo letto in 1Giovanni 1:9, Dio è fedele e giusto da perdonare i nostri peccati e purificarci da ogni iniquità. Dio è fedele e giusto perché, avendo già punito quei peccati in Gesù Cristo, come giusto giudice non punisce quei peccati una seconda volta.
Per i peccati di tutto il mondo
Tornando al nostro versetto, leggiamo che Gesù è la propiziazione per i nostri peccati, e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. È importante capire correttamente questo.
È estremamente chiaro dal resto della Bibbia che questo non vuol dire che Dio perdona tutti. In altri brani, Gesù stesso dichiara che non tutti vengono salvati. Per esempio, in Matteo 7:13,14 leggiamo:
13 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa.. 14 Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano! (Matteo 7:13,14 LND)
Questo brano dice chiaramente che non tutti vengono salvati. In Luca 13, Gesù afferma in modo chiaro che pochi saranno salvati. Tanti altri brani rendono chiaro che molti non saranno salvati. Quindi, quando nel brano dichiara che Gesù è la propiziazione per i peccati di tutto il mondo, è chiarissimo che non vuol dire assolutamente che tutti vengono perdonati.
Allora, che cosa vuol dire?
Vuol dire semplicemente che non vi è salvezza in nessun altro nome se non solo in Gesù Cristo. Non esiste religione, non esiste rito religioso, non esistano le buone opere, non esiste nessun'altra via che può portarci ad essere perdonati e salvati se non solamente la propiziazione per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo.
Ricordate le parole di Gesù Cristo in Giovanni 14:6.
6 Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Giovanni 14:6 LND).
Gesù è l'unica via per essere perdonati e arrivare nella presenza di Dio, il Padre, per l'eternità. Non c'è nessun'altra via. Nessuno viene al Padre, se non esclusivamente per mezzo di Gesù Cristo.
Anche in Atti 4, l'apostolo Pietro sta annunciando la salvezza. Parlando di Gesù Cristo, dichiara in Atti 4:11,12:
“11 Questi è la pietra che è stata da voi edificatori rigettata e che è divenuta la testata d’angolo. 12 E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati".” (Atti 4:11-12 LND)
È solamente per mezzo di Gesù Cristo che l'uomo può essere salvato. Non c'è nessun altro nome sotto il cielo per mezzo del quale possiamo essere salvati. È solo ed esclusivamente per la propiziazione che è in Gesù Cristo che l'uomo può essere perdonato e salvato.
Perciò, quando il nostro versetto dichiara che Gesù è la propiziazione per i nostri peccati, e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo, vuol dire che in tutto il mondo, l'unica salvezza che esiste è quella per mezzo della propiziazione di Gesù Cristo. In qualunque parte del mondo, qualunque popolo, qualunque lingua, non c'è salvezza al di fuori della fede in Gesù Cristo, fede in quello che Gesù ha compiuto sulla croce.
Quanto è importante che comprendiamo questo, e quanto è importante che proclamiamo questo messaggio! Questo è l'evangelo, ed è importante che proclamiamo questo evangelo a tutti, perché non esiste altra salvezza.
Quindi, in questi due versetti, Giovanni ci ricorda che dobbiamo camminare in santità e non peccare. Però quando pecchiamo, e qui è chiaro che Giovanni intende una caduta, e non un cammino, il perdono c’è in Gesù Cristo. Nonostante che ogni nostro peccato è terribile, e ci rende colpevoli davanti a Dio, per mezzo di Gesù Cristo c'è perdono. Gesù Cristo è il nostro Avvocato presso il Padre. Quando confessiamo i nostri peccati, Gesù Cristo si presenta come avvocato, dichiarando al Padre che lui ha pagato la condanna per quel peccato. Per mezzo del suo sacrificio sulla croce, compiuto una volta per sempre, egli è la propiziazione che paga la nostra condanna, che permette a Dio di perdonarci per i nostri peccati, pur rimanendo giusto.
Cari fratelli e sorelle, prego che possiamo comprendere quanto è immenso il perdono dei nostri peccati. Non dobbiamo mai vederlo come qualcosa di poco valore. Ogni volta che confessiamo i nostri peccati, quel meraviglioso perdono che abbiamo in Gesù Cristo ci è stato comprato a caro prezzo per mezzo di Gesù Cristo.
Una Prova della salvezza vv.3-6
Questa Epistola ha come tema centrale una serie di prove per vedere se una persona è veramente salvata. Cioè, nulla, assolutamente nulla, è più importante della salvezza eterna. Perciò, Dio ci dà delle chiare prove per valutare la nostra salvezza, per vedere se è vera. Questa Epistola è il libro della Bibbia dove troviamo in modo specifico le prove della vera salvezza.
Già nel capitolo 1, abbiamo trovato la prima prova, nei versetti 6 e 7. Rileggo quei versetti.
6 Se diciamo di avere comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità; 7 ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. (1Giovanni 1:6,7)
Questi versetti dichiarano che una prova della vera salvezza è camminare nella luce, anziché nelle tenebre. Abbiamo discusso la differenza fra camminare e cadere. Chi è salvato cammina nella luce. Chi non cammina nella luce non è salvato.
Adesso, in 1Giovanni 2:3-6, troviamo un'altra prova della vera salvezza. Questo vale per ogni persona. Dio ci dà questo come dichiarazione, non dobbiamo inventare eccezioni. Seguite mentre rileggo queste versetti.
3 E da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. 4 Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui. 5 Ma chi osserva la sua parola, l'amore di Dio in lui è veramente reso perfetto. Da questo conosciamo che siamo in lui. 6 Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch'egli come camminò lui. (1Giovanni 2:3-6)
Giovanni afferma chiaramente che sta per darci una prova per sapere se abbiamo la vera salvezza. Nel versetto 3, dichiara:
“e da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto:”
È importante riconoscere che in questa Epistola, Giovanni descrive la salvezza con diversi termini. Ma hanno tutti lo stesso senso. Nel capitolo 1, aveva usato il termine: “avere comunione con lui”, Lui essendo Dio. Qua, usa il termine: “lo abbiamo conosciuto”, di nuovo parlando di Dio.
La vera salvezza è conoscere veramente Dio. In Giovanni 17, quando Gesù sta pregando poco prima di essere arrestato, dichiara:
ora questa è la vita eterna, che conoscono te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato. (Giovanni 17:3 LND)
La vera salvezza è essere perdonati per entrare in un vero rapporto con Dio stesso, per conoscere Dio, non solo sapere di lui, ma conoscere Dio come Padre, ora e per tutta l'eternità! Cari fratelli e sorelle, fermiamoci a considerare questo. La vera salvezza non è seguire una religione. La vera salvezza non è migliorare la vita. La vera salvezza non è diventare più buoni e bravi. La vera salvezza è ricevere il perdono dei nostri peccati, peccati che ci separavano da Dio, per entrare in un rapporto vero e personale con Dio stesso per tutta l'eternità! La vera salvezza è conoscere veramente Dio per mezzo di Gesù Cristo.
E in questi versetti, Giovanni ci sta spiegando come possiamo capire che abbiamo veramente conosciuto Dio. Chiaramente, conoscere Dio non è qualcosa di materiale che si può vedere con gli occhi. Non è un certificato, non è un rito che gli altri uomini ti fanno. Conoscere veramente Dio è qualcosa di reale, qualcosa che è nascosta nel cuore. E perciò, in questa Epistola, Dio guida Giovanni a spiegarci come possiamo capire che abbiamo conosciuto veramente Dio.
Nel versetto 3, Giovanni dichiara una delle prove fondamentali. Leggo di nuovo il versetto 3.
3 E da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. (1Giovanni 2:3)
Nel capitolo 1, Giovanni descrive la salvezza in termini di “camminare nella luce”, anziché nelle tenebre. Qua, descrive una prova della salvezza come “osservare i suoi comandamenti”. La vera salvezza produce una vita nella quale si cammina nella luce, ovvero, osservare i suoi comandamenti. Questo sarà il modo di vivere per chi è veramente salvato. Cioè, chi è veramente salvato cammina osservando i comandamenti di Dio. Questo non è un dovere pesante, questo è il cuore di chi è veramente salvato. In questa stessa Epistola leggiamo che i suoi comandamenti non sono gravosi. Questo è perché quando Dio salva una persona, dà a quella persona un cuore nuovo. E perciò, un vero credente cammina osservando i comandamenti di Dio. Questo è il suo modo di vivere . Si può dire così a chi non osserva i suoi comandamenti? Leggo di nuovo il versetto 4.
4 Chi dice: «lo l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui. (1Giovanni 2:4)
Se uno dice di essere salvato, o come è scritto nel versetto qua, dice di aver conosciuto Dio, ma non osserva i Suoi comandamenti, egli è bugiardo, e la verità, la verità di Dio non è in lui.
Nel capitolo 1 avevamo letto che se uno cammina nelle tenebre dicendo di essere salvato, mente, ovvero è bugiardo. Dice la stessa cosa qua. Questo insegnamento è molto categorico, ed è pesante. In realtà, questa verità vuol dire che tante persone che dichiarano di essere credenti in realtà sono bugiarde, perché camminano non osservando i comandamenti di Dio. Magari osservano alcuni comandamenti che vogliono loro, ma poi rifiutano di osservare altri comandamenti . Chi vive così, nonostante dichiara di essere credente, non ha Dio, non ha la verità di Dio, è un bugiardo.
Prego che possiamo capire quanto è importante non ingannarci. La salvezza è avere un nuovo cuore, che si rivela anche nel modo di camminare. Chi non cammina osservando i comandamenti di Dio non ha la salvezza.
L’amore di Dio è reso perfetto
Nel versetto 5, Giovanni torna a coloro che sono veramente salvati, che osservano la parola di Dio, e dichiara una meravigliosa verità che riguarda loro. Leggo di nuovo il versetto 5.
5 Ma chi osserva la sua parola, l'amore di Dio in lui è veramente reso perfetto. Da questo conosciamo che siamo in lui. (1Giovanni 2:5)
Avendo appena parlato di chi non osserva i comandamenti di Dio, Giovanni parla di nuovo di chi osserva i comandamenti di Dio, qua chiamato “la parola di Dio”. Giovanni dichiara una verità molto incoraggiante per ogni vero credente. Dichiara che chi osserva la parola di Dio, ovvero chi osserva i suoi comandamenti e questo perché conosce Dio, ed è veramente salvato, in lui, è veramente reso perfetto l'amore di Dio.
In altre parole, quella persona ha la pienezza dell'amore di Dio. L'amore di Dio ha compiuto la sua opera in quella persona, ed è una nuova creatura, ha vera comunione con Dio. È pienamente amato da Dio, ora e per l'eternità.
Questo amore da parte di Dio non è visibile al mondo, ma è la cosa“più” meravigliosa che può esistere. Non c'è niente di “più” meraviglioso che l'amore di Dio. E chi osserva la parola di Dio, in lui l'amore di Dio è veramente reso perfetto. Questo è meraviglioso!
Non c’è NULLA di così meraviglioso come avere l’amore di Dio reso perfetto in se stessi. È in assoluto la cosa più bella possibile.
Questo versetto conclude con una dichiarazione: “da questo conosciamo che siamo in lui”, cioè che siamo veramente salvati. In altre parole, quando Dio ci salva, cambia il nostro cuore, e il nuovo cuore ci permette di camminare veramente nella luce, di camminare veramente osservando i suoi comandamenti. Come abbiamo letto nel capitolo 1, ci saranno cadute. Ma il cammino sarà un cammino di ubbidienza.
Non c'è nulla, assolutamente nulla, che il mondo può offrirci che è minimamente paragonabile ad avere l'amore di Dio reso perfetto in noi. Tutti i tesori e gli onori e i privilegi e le esperienze che il mondo potrebbe darci non sono assolutamente nulla in confronto con avere l'amore di Dio reso perfetto in noi. Questo immenso tesoro è per ogni vero credente, ovvero per tutti coloro che veramente camminano osservando la sua parola. Il cammino di vera ubbidienza è la prova che siamo in lui, ovvero che siamo veramente salvati.
Attenzione, camminare veramente con Dio non vuol dire solo seguire delle regole esterne. Ci sono tante religioni in cui le persone seguono certi comandamenti che non riguardano il cuore. È possibile seguire comandamenti esteriormente, pur non avendo Dio.
Invece, seguire di cuore i comandamenti di Dio è possibile solamente se il nostro cuore è cambiato. Per esempio, amare il tuo prossimo come te stesso va oltre a qualche comportamento esteriore, arriva dal cuore. Camminare in umiltà va oltre a quello che è possibile con le forze umane. È possibile solo se siamo cambiati.
Perciò, quando parliamo di osservare i suoi comandamenti, va molto oltre al solo seguire esteriormente certi comandamenti. Riguarda un cuore cambiato, che trova gioia nel seguire i comandamenti di Dio.
Questo è frutto della vera salvezza. Osservare veramente la Sua parola è un'evidenza fondamentale che una persona è veramente salvata. Chi non osserva veramente di cuore i suoi comandamenti dimostra con il suo modo di vivere che non è salvato.
Un esortazione
E perciò, nel versetto 6 Giovanni ci dà una forte ed importante esortazione. Visto che chi non osserva i suoi comandamenti non è salvato, chi dice di essere salvato deve per forza camminare in ubbidienza. Leggo di nuovo il versetto 6.
6 Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch'egli come camminò lui. (1Giovanni 2:6)
Fratelli, sorelle, alla luce di tutto questo, c’è solo una cosa da dire, ed è quello che Giovanni dichiara qua. Chi dice di dimorare in lui, chi dice di conoscere Dio, ovvero chi dice di essere salvato, deve camminare come anche Cristo camminò. Non è facoltativo. Non è un suggerimento. Se uno non cammina in ubbidienza, se uno non cammina nella luce, non è salvato.
Abbiamo visto nel capitolo 1 che sì, cadiamo. Ma ogni vero credente cammina nella luce, cammina in ubbidienza, cammina come camminò Gesù Cristo. Chi non cammina così non è salvato.
Allora, questo mi porta a riconoscere due importanti conclusioni.
Prima di tutto, questo vuol dire che tantissime delle persone che si dichiarano credenti, che dicono di essere salvate, in realtà non sono salvate. Infatti, Gesù dice che nel giorno del giudizio, molti diranno Signore, Signore, ed Egli risponderà loro: io non vi ho mai conosciuto.
È estremamente pericoloso dare falsa speranza a qualcuno che vuol credere di essere salvato, però, cammina in disubbidienza. Se una persona cammina in disubbidienza, non dobbiamo dargli falsa speranza. Dobbiamo spiegare il grave ed eterno pericolo in cui si trova, ed esortarlo a ravvedersi per aggrapparsi a Cristo per la salvezza.
Quello che questo brano dichiara è estremamente chiaro. Chi cammina in disubbidienza non può dire di essere salvato. Anzi, da quello che abbiamo letto chi dice di essere credente ma cammina in disobbedienza è un bugiardo. La verità non è in lui!
E quindi, la prima cosa che noto in questo brano è che ci sono tante persone in tante chiese che dicono di essere credenti che in realtà non lo sono. Questo è secondo il metro di Dio. E quello è l'unico metro che conta.
Ma c'è un'altra conclusione che impariamo da questo brano, una lezione importantissima per ognuno di noi. Impariamo che se tu ti definisci credente, e riconosci che stai camminando in disubbidienza in un qualunque campo della tua vita, tu devi subito e umilmente correre a Gesù Cristo e confessare il tuo peccato. Se ti trovi in disubbidienza, non hai tempo da perdere. Sei in grave pericolo. Hai bisogno di correre immediatamente a Gesù Cristo, confessando di cuore il tuo peccato. Solo così puoi avere il frutto della vera salvezza.
Quindi, da un lato, questo brano è di grandissimo conforto a coloro che camminano in ubbidienza ai comandamenti di Dio. Camminare in ubbidienza comprende delle cadute, ma quando c'è una caduta, si confessa quel peccato per ricevere il pieno perdono da Dio per mezzo del nostro avvocato Gesù Cristo, e la sua opera di propiziazione.
Che meravigliosa verità, che abbiamo Gesù Cristo, il Giusto, presso il Padre, come Avvocato, che ottiene per noi il perdono quando confessiamo i nostri peccati. Egli è la nostra propiziazione. In Lui, c’è pieno perdono.
Quindi, ricordiamo che chi cammina in ubbidienza, confessando quando cade, ha la chiara prova di conoscere veramente Dio. Una vita così dimostra la vera salvezza. Chi cammina così può avere grande pace.
Invece, chi dice di essere credente e non cammina in ubbidienza deve correre a Dio, deve subito e di cuore confessare i suoi peccati, per ottenere il perdono, e avere frutto della vera salvezza.
Ringraziamo Dio per un Salvatore come Gesù Cristo, il nostro Avvocato, e la propiziazione per i nostri peccati. Confessiamo ogni volta che pecchiamo, e annunciamo Gesù Cristo agli altri. Non c’è alcun altra salvezza, se non solamente in Gesù Cristo.
Vogliamo chiudere con l'appello a chi sta nel peccato. Per quanto i tuoi peccati sono gravi, e i peccati sono gravi, per quanto hai offeso Dio, e ogni peccato è un'offesa a Dio, in Gesù Cristo c'è l'offerta per il pieno perdono. E quindi, voglio esortare ognuno che sta camminando nel peccato a riconoscere la propria condizione, a riconoscere che c'è perdono per chi si umilia e confessa il suo peccato e crede in Gesù Cristo.
Grazie a Dio che ci dà delle prove chiare per valutare la nostra salvezza. Dio vuole che abbiamo certezza della salvezza.
Grazie a Dio per un Salvatore come Gesù Cristo, che è anche il nostro Avvocato! Grazie a Dio per il perdono in Gesù Cristo.