Nel capitolo 8, Paolo aveva iniziato ad incoraggiare i credenti in Corinto a dare generosamente per sovvenire ai bisogni dei credenti in Giuda. Aveva spiegato vari motivi per cui era giusto per loro dare, cercando di stimolarli a desiderare di donare. È importante notare che Paolo non usava tattiche per mettere pressione, né per spingere loro a fare qualcosa in modo emotivo. Piuttosto voleva raggiungere il loro cuore.
Oggi, continuiamo la nostra lettura e lo studio di 2 Corinzi, leggendo e considerando il contenuto del capitolo 9.
Paolo continua a dare motivi per stimolare il loro cuore. Leggo i versetti uno e due. In questi versetti, Paolo ricorda loro del desiderio che loro stessi avevano dimostrato fin dall'anno precedente, e il loro zelo di voler partecipare a questa sovvenzione. Leggo questi versetti.
“1 Riguardo poi alla sovvenzione a favore dei santi, mi è superfluo scrivervi, 2 poiché conosco la vostra prontezza per la quale mi glorio di voi presso i Macedoni, dicendo che l’Acaia è pronta fin dall’anno scorso; e lo zelo da parte vostra ne ha stimolati molti. (2 Corinzi 9:1-2 LND)
Molto spesso, succede che abbiamo zelo per qualcosa, un grande desiderio di compiere qualcosa di buono. E' un desiderio sincero, ma col passare del tempo, quel desiderio si raffredda. Veniamo distratti da altre cose, il nostro cuore viene orientato in altre direzioni, e il grande desiderio che c'era prima si raffredda. Non è una decisione cosciente che prendiamo, è solo che col tempo, facilmente il cuore si raffredda.
Non è successo a ciascuno di voi? Non è che durante la vita, ti sei trovato in una situazione in cui qualcosa ti ha colpito, ed hai avuto un grande desiderio di aiutare in qualche modo, ma poi, non avendo più contatto con quella situazione, quel grande desiderio si è raffreddato? Io riconosco che questo è successo nella mia vita in tante occasioni. Ed evidentemente, questo era anche successo con i Corinzi. Perciò, Paolo ricorda loro dello zelo che loro stessi avevano dimostrato prima, per stimolarli a ricordare che erano rimasti convinti che questa era una buona opera a cui era importante partecipare.
Abbiamo tutti bisogno di essere stimolati e a volte incitati a compiere le buone opere che noi stessi riconosciamo e vorremmo compiere, ma veniamo distratti e il nostro desiderio si raffredda.
In Ebrei 10, leggiamo un comandamento che dobbiamo incitarci a vicenda. La parola incitare è una parola forte, che descrive il modo per pungolare con un bastone una persona facendola correre in avanti. Leggo Ebrei 10:23-25.
“23 Riteniamo ferma la confessione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha fatto le promesse. 24 E consideriamo gli uni gli altri, per incitarci ad amore e a buone opere, 25 non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno.” (Ebrei 10:23-25 LND)
Notate che questo versetto ci comanda ad incitarci a vicenda all'amore e alle buone opere. In altre parole, abbiamo bisogno di essere incitati. E perciò, in 2 Corinzi Paolo sta incitando i credenti di Corinto a questa buona opera, che loro stessi avevano deciso di fare, ma non l'avevano messa in atto.
Riconosciamo che la buona opera in 2 Corinzi 9 è quella di dare un aiuto economico per aiutare i credenti della Giudea che si trovavano in un momento molto difficile. Quell'aiuto sarebbe sia una buona opera che un atto d'amore, e quindi, Paolo stava proprio incitando loro all'amore e alle buone opere.
Notate che in un primo tempo, Paolo aveva usato la prontezza dei Corinzi per incoraggiare i macedoni. Poi, quando i Corinzi si sono un po' raffreddati, e i macedoni si sono riempiti di zelo, come abbiamo letto nel capitolo precedente, Paolo usa l'esempio dei macedoni per stimolare i Corinzi. Come abbiamo visto nel capitolo precedente, è buono incoraggiarsi gli uni con gli altri usando gli esempi di chi cammina bene.
L’importanza di fare con ordine
Passando ora ai versetti 3-5, iniziamo un discorso in cui Paolo ci aiuta a capire l'importanza di fare tutto con ordine, e non in modo impulsivo. È importante fare quello che facciamo per il Signore valutando bene le nostre decisioni, e facendo tutto con ordine. Seguite mentre leggo dal versetto 3.
3 Or ho mandato questi fratelli, perché il nostro vanto per voi non risulti vano a questo riguardo affinché, come dicevo, siate pronti, 4 perché, se dovessero venire con me dei Macedoni e vi trovassero impreparati, noi (per non dire voi) saremmo svergognati in questa nostra fiducia di vanto. 5 Perciò ho ritenuto necessario esortare i fratelli di venire da voi prima del tempo, per far preparare in anticipo la vostra offerta precedentemente promessa, perché essa sia pronta come atto di generosità e non di avarizia. (2 Corinzi 9:3-5 LND)
Nel capitolo precedente, Paolo aveva elencato gli uomini che stavano andando per preparare questi credenti per l'offerta che stavano per fare. Qui, come ulteriore stimolo per loro, spiega che era importante per questi uomini venire prima dell'arrivo di Paolo, affinché ci fosse il tempo per questi credenti di prepararsi. Questo perchè se dovessero venire dei macedoni, a cui Paolo aveva raccontato la prontezza dei Corinzi, non si creerebbe una situazione brutta.
La lezione più grande in questi versetti è che una buona opera come quella di dare per aiutare altri credenti non deve essere fatta senza tempo per pensarci, pregare, e organizzarsi. Non è qualcosa in cui si fa un appello, magari un appello molto pieno di emozioni, e poi, tutti aprono il portafoglio in quel momento. Piuttosto, è qualcosa da fare con calma, pensandoci bene, valutando bene, in modo da dare con il cuore, in modo ordinato.
Quindi, quello che Paolo sta facendo mandando questi uomini, e poi anche mandando questa lettera, è di stimolare questi credenti a valutare bene la loro decisione. È importante che quello che facciamo, lo facciamo valutando bene e non in modo impulsivo.
Certamente, ci sono situazioni di emergenza. Se c'è un incidente e muore una persona, e c'è disperatamente bisogno di aiuto nei giorni immediatamente dopo, non c'è molto tempo per prepararsi. E certo, in quella situazione bisogna agire subito. Ma solitamente, è giusto valutare e pensare bene. In realtà, quando si agisce molto bene, spesso alla fine si dà più di quanto si sarebbe dato se fosse stato fatto in modo impulsivo. Oppure, si riconosce che la cosa non è un bisogno che vale la pena sostenere. In entrambi i casi, si prende la decisione più saggia.
Quindi, Paolo aveva mandato questi uomini in anticipo per aiutare loro ad organizzarsi e prepararsi per dare di cuore.
Notate anche che Paolo parla del fatto che voleva dare loro del tempo in modo che il loro dono era un atto di generosità e non di avarizia. Considerate questo. Quando si fa un appello all'ultimo momento, giocando con le emozioni, spesso uno dà più per un senso di colpa, o perché è un atto emotivo, che è una cosa ben pensata. Quindi, alla fine non è veramente un atto di generosità, ma può essere un atto di avarizia. Una persona può dare anche per fare bella figura. Oppure, per tranquillizzare la coscienza. Ma non è la vera generosità che Dio vuole. E quindi, Paolo non vuole che sia un'offerta fatta perché spinti dalle emozioni o dalla pressione del momento. Voleva che avessero tempo di valutare con calma e poi prepararsi a dare generosamente. Come dicevo, quando si dà all'ultimo momento, spesso in realtà la cifra non è grande quanto potrebbe essere se fosse data con calma e con il pensiero ed il tempo di prepararsi.
Più volte in questo capitolo vediamo Paolo che effettivamente sta insistendo contro l'idea di fare quegli appelli con molto pressione psicologica, giocando con le emozioni, cercando di spingere le persone a dare senza lasciare loro il tempo di valutare e di prepararsi liberamente. Questo non è secondo il piano di Dio.
Dio provvede in base al cuore
Adesso, nel versetto 6 Paolo dichiara un principio biblico molto importante che aiuta loro a valutare bene e tramite la Bibbia, aiuta anche noi. Dobbiamo vivere tenendo sempre in mente l'eternità. Ci aiuta vedere quello che facciamo alla luce dell'eternità, ed il fatto che appariremo davanti a Cristo per rendere conto di come abbiamo vissuto. Leggo nel versetto 6.
6 Or questo dico: Chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina generosamente mieterà altresì abbondantemente. (2 Corinzi 9:6 LND)
In questa vita, tutto quello che facciamo è seminare in un modo o nell’altro. O stiamo seminando per la carne, o stiamo seminando per lo spirito. Leggo di questo in Galati 6:7-9.
“7 Non v’ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l’uomo semina quello pure raccoglierà. 8 Perché colui che semina per la sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione, ma chi semina per lo Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. 9 Or non veniamo meno nell’animo facendo il bene; se infatti non ci stanchiamo, raccoglieremo a suo tempo.” (Galati 6:7-9 LND)
Allora, in questo brano dobbiamo scegliere fra seminare per la carne oppure seminare per lo spirito, che sarebbe lo Spirito di Dio. Se seminiamo per la carne, raccoglieremo la corruzione, la morte eterna, e sarà terribile. Se seminiamo per lo Spirito, raccoglieremo vita eterna.
Allora, nel nostro brano in 2 Corinzi 9, Paolo presume che stiamo seminando per lo Spirito. Il punto è se seminiamo scarsamente o generosamente. Cioè, possiamo vivere per Dio con tutto il nostro cuore, investendo il più possibile per il regno di Dio, oppure, possiamo investire scarsamente.
In questo versetto, Paolo ci ricorda che in base a come seminiamo, raccoglieremo. Quello che veramente conta nella vita sono le benedizioni spirituali. Tutte le benedizioni materiali passeranno. Perciò, la saggezza è investire per quello che veramente vale: le benedizioni spirituali. Per essere ricchi spiritualmente, dobbiamo seminare generosamente per la crescita del regno di Dio.
Questo versetto spinge ciascuno di noi a fermarsi, non solo adesso ma ripetutamente durante la vita, in modo da valutare per cosa stiamo seminando, e come stiamo seminando. Stiamo seminando scarsamente per il regno di Dio, oppure stiamo seminando generosamente? La raccolta per chi semina scarsamente porterà tristezza a quella persona. La raccolta per chi semina generosamente porterà grande gioia a quella persona, oltre a portare gloria a Dio.
Allora, tu, stai seminando scarsamente o generosamente?
Nel versetto 7, Paolo dà un comandamento. Alla luce del fatto che avevano già avuto un cuore desideroso a dare, alla luce del fatto che c'era tempo per valutare e prepararsi con ordine, alla luce del fatto che chi semina generosamente mieterà abbondantemente, Paolo dà un comandamento nel versetto 7, e aggiunge anche un'altra verità molto importante. Leggo il versetto 7.
7 Ciascuno faccia come ha deliberato nel suo cuore, non di malavoglia né per forza, perché Dio ama un donatore allegro. (2 Corinzi 9:7 LND)
In questo versetto, Paolo comanda loro che ciascuno faccia come aveva deliberato. Abbiamo già visto che Paolo aveva spiegato l'importanza di prendere tempo per prepararsi. Bisogna valutare onestamente quello che uno vuole fare per il Signore, affinché sia una decisione di cuore, e non una decisione forzata dall'eccitazione del momento, da quello che stavano facendo gli altri, o dai sentimenti.
Ho già spiegato che è importante deliberare come investire per il regno di Dio. Questo vale per quello che facciamo con i nostri soldi, questo vale per quello che facciamo con il nostro tempo e questo vale per quello che facciamo con le nostre forze e le nostre capacità. È importante non solo dare in base all'ultima richiesta, piuttosto, dovremmo deliberare e pregare per investire in beni tutto quello che abbiamo per la gloria di Dio.
Se non deliberiamo, lo facciamo per motivi sbagliati, e spesso, è perché ci sentiamo forzati dall'emozione, forzati dalla pressione del momento, o forzati da coloro che stanno spingendo. In questo caso, si dà con malavoglia. Questo non è quello che Dio vuole. Piuttosto, Dio ama un donatore allegro. Dio ama uno che ha grande gioia nel dare. Dio ama chi ha deliberato ed è convinto di voler dare in un certo modo, e lo fa di cuore.
Per me, è un incoraggiamento grandissimo sapere che Dio ama un donatore allegro. Io posso dare gioia a Dio, io posso ricevere in misura speciale dell'amore di Dio, quando sono un donatore allegro. Io sarò un donatore allegro quando ho una prospettiva eterna, e quando voglio investire per quello che veramente vale, che è la gloria di Dio e la crescita del suo regno.
Grande Incoraggiamento
Arrivando ai versetti 8-11, troviamo un principio estremamente incoraggiante ed importante. Questo ci aiuta a vedere quello che facciamo alla luce della realtà di chi è Dio, e non solo per quello che possiamo fare umanamente. Leggo questi versetti.
8 Ora Dio è potente di fare abbondare in voi ogni grazia affinché, avendo sempre il sufficiente in ogni cosa, voi abbondiate per ogni buona opera, 9 come sta scritto: "Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dura in eterno". 10 Or colui che fornisce la semente al seminatore e il pane da mangiare, provveda e moltiplichi pure la vostra semente, ed accresca i frutti della vostra giustizia; 11 allora sarete arricchiti per ogni liberalità, che per nostro mezzo produrrà rendimento di grazie a Dio. (2 Corinzi 9:8-11 LND)
Questa è una verità che mi incoraggia moltissimo. In questi versetti, impariamo che Dio è potente da far abbondare in noi ogni grazia, in modo che avremo sempre per poter abbondare per ogni buona opera. Egli può far crescere i frutti della nostra giustizia.
Immagino che ricordate tutti quando Gesù ha chiesto agli apostoli di dare da mangiare alla grande folla, e non c'era niente tranne pochi pesci e un po' di pane. Era assolutamente insufficiente per le migliaia di persone che erano là affamate. Ma Gesù Cristo ha moltiplicato quei pochi pesci ed il pane, in modo che era abbondante per adempiere ad ogni bisogno di quel giorno.
Nei versetti del nostro brano, impariamo che Dio è potente da far abbondare in noi ogni grazia, in modo che avremo sempre il necessario in ogni cosa per abbondare in ogni buona opera.
Allora, è estremamente importante capire quello che Paolo sta dicendo qui, che è un principio che viene da Dio. Notate che il cuore di chi sta seminando non è per accumulare per se stesso. Non è per avere di più. È per poter dare ancora di più per il regno di Dio.
Oggi, c'è un falso insegnamento molto diffuso che dice di seminare per Dio al fine di avere di più per se stessi. È una dottrina falsa, in cui si dice di poter avere prosperità se dai abbastanza a Dio. Questo è il contrario di ciò che questo brano insegna. In questo brano, si parla di Dio che può far abbondare in noi in modo da farci abbondare per ogni buona opera. Parla di accrescere i frutti della nostra giustizia. In altre parole, lo scopo per cui uno dà non è per avere di più per se stesso, è per avere ancora di più da poter dare. Quando è così il nostro cuore, Dio farà abbondare quello che abbiamo, in modo che possiamo continuare a dare.
Allora, in questo brano Paolo sta parlando di dare danaro, perché quello era il bisogno in quel momento. Però, questo principio vale anche per dare tempo, e per dare di noi stessi e delle nostre capacità.
Una delle necessità più grandi per regno di Dio sono i credenti che investono del loro tempo. Per la maggior parte di noi, sembra che il tempo manchi sempre. Però, quando una persona ha un profondo desiderio di investire per il regno di Dio, o come dice il nostro brano, seminare generosamente, sarà Dio stesso a moltiplicare quello che ha, in modo che può dare, e dare ancora, e dare ancora di più.
Questo ci permetterà di abbondare in ogni buona opera, che porta gloria a Dio, e di accrescere i frutti della nostra giustizia, che di nuovo portano gloria a Dio.
Questo è lo scopo della vita cristiana. Leggo la preghiera dell'apostolo Paolo e quindi tramite la Bibbia anche per noi, in Colossesi 1:9,10.
“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio,” (Colossesi 1:9-10 LND)
Notate che il traguardo qui e che arriviamo a portare frutto in ogni buona opera. Questa è la ricchezza della vita cristiana. Leggo anche Filippesi 1:9-11. Notate qual'è il traguardo.
“9 E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo 11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio.” (Filippesi 1:9-11 LND)
Qui, Paolo prega per noi affinché arriviamo ad essere ripieni di frutti di giustizia, che vengono tutti per mezzo di Gesù Cristo, e portano gloria e lode a Dio. Quindi, nel nostro brano in 2 Corinzi 9, parla di abbondare nelle buone opere e di accrescere i frutti della nostra giustizia. Questa è la vita più benedetta che esiste. Questa è la vita che porta grande gloria a Dio, e soddisfa il nostro cuore. E Paolo ci ricorda che Dio è potente da farci abbondare così, nonostante noi siamo piccoli e deboli.
Questo è un incoraggiamento per noi di poter dare. Non devi mai scoraggiarti perché a te sembra che hai poco da dare, piuttosto, confida in Dio e dai quello che hai. Sarà Dio a moltiplicare quello che hai per far abbondare in te ogni grazia in modo che avrai sempre il necessario in ogni cosa per poter abbondare in ogni opera buona. Grazie a Dio per questa meravigliosa verità. Prego che possa stimolare tutti noi ad impegnarci sempre di più a seminare generosamente in ogni modo.
Dio viene Ringraziato
Leggo il versetto 11 di nuovo, perché introduce un nuovo argomento, un argomento che incoraggia molto. In questi versetti, Paolo ci insegna che quando noi seminiamo così, questo produce il meraviglioso frutto di ringraziamento a Dio che glorifica Dio. Leggo dal versetto 11 a 14
11 allora sarete arricchiti per ogni liberalità, che per nostro mezzo produrrà rendimento di grazie a Dio. 12 Poiché l’adempimento di questo servizio non solo supplisce alle necessità dei santi, ma produce anche abbondanza di ringraziamenti verso Dio, 13 perché, a causa della prova di questa sovvenzione, essi glorificano Dio per l’ubbidienza con cui professate l’evangelo di Cristo e per la liberalità con cui ne fate parte a loro e a tutti. 14 E, con le loro preghiere per voi, vi dimostrano singolare affezione per l’eccellente grazia di Dio sopra di voi. (2 Corinzi 9:11-14 LND)
Questi versetti sono di immenso incoraggiamento per chi ha un cuore per la gloria di Dio. In questi versetti, impariamo che le nostre buone opere, per quanto noi siamo piccoli e deboli, possono produrre il rendimento di grazie a Dio, abbondanza di ringraziamenti a Dio, possano portare le persone a glorificare il nostro Dio. Questo è meraviglioso. Questo è quello che da' vero senso alla nostra vita.
Quando noi abbiamo come traguardo quello di seminare per lo Spirito, e di seminare generosamente, Dio prenderà quello che abbiamo e lo farà abbondare, in modo che farà abbondare le nostre buone opere. La cosa meravigliosa è che questo produrrà rendimento di grazie a Dio e Dio sarà glorificato. Noi possiamo esser usati per aiutare gli altri a vedere più di Dio, ed abbondare in ringraziamenti a Lui. Che immenso privilegio! Per me, riconoscere che la mia vita, le mie poche forze, possono essere usate per aiutare un'altra persona a vedere più di Dio, questo è meraviglioso!
Notate dal versetto 12 che nel caso di dare per aiutare coloro che hanno bisogno, il nostro dare generosamente ha un doppio frutto. Prima di tutto, supplisce alle necessità di altri credenti. Noi possiamo essere strumenti di Dio per provvedere per il bisogno di altri credenti. Questa è una cosa meravigliosa!
In più, questo nostro dare può produrre abbondanza di ringraziamenti verso Dio. Non produce solo qualche piccolo ringraziamento, ma abbondanza di ringraziamento. E questo, come leggiamo nel versetto 13, aiuta quelle persone a glorificare Dio per la nostra ubbidienza all’evangelo di Cristo, e per la nostra liberalità.
Tu con le tue buone opere puoi essere uno strumento per aiutare altre persone a ringraziare Dio ed a glorificare Dio. Non c'è nulla che tu puoi fare fra le cose terrene che produce un risultato così meraviglioso! Qualunque cosa fai di terreno, il suo risultato finirà. Invece, quando tu compi buone opere, e vengono usate da Dio per produrre il ringraziamento e fanno sì che Dio viene glorificato, questo è un frutto che non solo dura tutta la vita, ma dura per l'eternità! Grazie a Dio.
Nel versetto 14, Paolo dichiara che le persone che vengono aiutate pregano per voi, hanno una vera affezione, un vero amore, per merito dell'eccellente grazia di Dio sopra di voi. Quando noi viviamo seminando generosamente con buone opere, in questo caso per aiutare gli altri, questo produce Gloria a Dio, ringraziamento a Dio e produce un amore cristiano basato sulla grazia di Dio. Questa è la vera vita cristiana. Questa è la vita per cui Dio ci ha salvati, questa è la vita che soddisfa.
Siamo noi a ricevere da Dio
Chiudiamo questo capitolo, leggendo il versetto 15. Fino a questo punto, Paolo sta usando questo capitolo ed anche quello precedente per incoraggiare questi credenti a dare generosamente ai credenti della Giudea che avevano bisogno, di quest'opera buona e che avrebbe prodotto un bellissimo frutto. Stava spiegando in questi capitoli le motivazioni giuste per dare ed il modo di dare e che non deve essere qualcosa di impulsivo o dettato dall'emozione, ma una cosa ben pensata. Però, è fondamentale ricordare che mentre è importante per noi valutare ed anche dare, in realtà, siamo noi a ricevere da Dio. Non possiamo mai dare minimamente tanto quanto riceviamo da Dio!
Paolo chiude questo capitolo con un versetto che ci ricorda che in realtà, non siamo noi a dare, se non solo quello che abbiamo già ricevuto in abbondanza, ma siamo noi a ricevere dalla immensità della grazia di Dio ed i suoi doni per noi in Gesù Cristo. Seguite mentre leggo 2 Corinzi 9:15. Grazie a Dio per questa verità.
15 Or sia ringraziato Dio per il suo dono ineffabile.” (2 Corinzi 9:15 LND)
Noi diamo doni limitati, solamente da quello che abbiamo ricevuto prima da Dio. Non abbiamo mai nulla di nostro da dare, ma solo quello che Dio ha dato generosamente a noi. Quindi, non dobbiamo credere che abbiamo qualche grande merito. In realtà, stiamo dando solo da quello che abbiamo ricevuto.
Però, in realtà noi siamo beneficiari più che donatori, i beneficiari del dono ineffabile di Dio. Noi abbiamo ricevuto la grazia del perdono, abbiamo ricevuto la grazia infinita di essere riconciliati con Dio, abbiamo ricevuto la salvezza eterna ed una viva speranza per l'eternità con Dio. Tutto questo lo abbiamo ricevuto per mezzo della grazia che è in Gesù Cristo, acquistato con il sacrificio di Gesù Cristo!
Perciò, ogni volta che consideriamo quello che noi abbiamo da dare, fermiamoci a riconoscere e a ricordare quanto riceviamo da Dio tutto per mezzo di Gesù Cristo! I nostri doni sono limitati, e fanno parte di quello che abbiamo ricevuto. Il dono di Dio per noi è infinito, è indescrivibile, ed è stato comprato con il prezzo di Gesù Cristo! Oh che possiamo essere meravigliati di questo dono!
Quindi, chiudendo questo capitolo ricordate che non dobbiamo dare spinti dalle emozioni, o dalla pressione, ma dobbiamo dare perché abbiamo valutato bene, e riconosciamo che così possiamo venire in aiuto a chi ha bisogno, e possiamo dare Gloria a Dio.
Possiamo dare denaro e molto di più, possiamo dare del nostro tempo, possiamo dare delle nostre capacità, possiamo dare di tutto quello che Dio ci ha dato. Viviamo nella gloria di Dio. Diamo generosamente, affinché possiamo mietere abbondantemente, non per avere per noi stessi, ma per poter dare ancora di più, per portare ancora più gloria a Dio, e far abbondare di più le persone nel ringraziamento a Lui!
Oh che possiamo essere un popolo generoso, perché siamo noi che continuiamo a ricevere dall'abbondante grazia di Dio!