C’è una tattica che Satana usa per allontanare le persone dalla verità. Fa sì che non abbiano fiducia negli uomini fedeli che Dio dà per insegnare loro la Parola di Dio. La Parola di Dio è chiara. Uno può non voler accettare un chiaro insegnamento, ma è chiaro. La Parola di Dio è chiara e non è misteriosa per i pochi. È un libro aperto. La Bibbia non è difficile da capire, ma è difficile da accettare.
Satana ha difficoltà a convincere che non è vero quello che uno legge fedelmente o che riceve da un solido insegnamento. Quindi, cosa fa? Lui cerca di screditare il messaggero. È più facile distruggere il messaggero che il messaggio. Basta screditare il messaggero.
2Corinzi 3
Oggi vogliamo leggere in 2 Corinzi 3 dove Paolo si difende contro falsi insegnanti che sono arrivati a Corinto. Stavano cercando di screditarlo perché loro non potevano screditare l’insegnamento di Paolo. Cercavano di screditare Paolo per far sì che la gente non avesse più fiducia in Paolo e smettesse di ascoltarlo. Era tutto guidato da Satana.
Paolo, in quest'Epistola, ricorda a questi credenti che loro lo conoscevano, avevano visto come viveva, avevano visto il cambiamento che Dio aveva reso nelle loro vite quando avevano creduto al messaggio di Cristo che Paolo aveva predicato loro.
“1 Cominciamo di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo noi bisogno come alcuni, di lettere di raccomandazione per voi o di raccomandazione da parte vostra? 2 Voi siete la nostra lettera, scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini, 3 essendo manifesto che voi siete una lettera di Cristo, che è il risultato del nostro ministero, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, e non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne del cuore. (2Corinzi 3:1-3)
I credenti di Corinto erano frutto del ministero di Paolo. Era Paolo che aveva predicato lì. Era Paolo che aveva annunciato loro l’evangelo. Era Paolo e i suoi compagni che avevano loro insegnato per farli crescere. Loro erano frutto della sua vita e del suo ministero. Paolo non aveva bisogno di lettere di raccomandazione. I credenti di Corinto erano la sua lettera. Essi erano una prova che lui era da Dio, perché la loro salvezza e crescita era un chiaro frutto del ministero di Paolo.
Tramite l’annuncio dell’evangelo, che Paolo aveva loro fatto, Dio li aveva salvati. Dio aveva scritto sui loro cuori.
Se stiamo veramente seguendo Dio, la nostra vita sarà usata da Dio per produrre frutto che durerà per l’eternità.
Nonostante Paolo sapeva di essere usato per portare vero frutto, che sarebbe durato eternamente, sapeva anche che non era per merito suo. Leggo dal v.4.
4 Or questa fiducia noi l’abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio; 5 non già che da noi stessi siamo capaci di pensare alcuna cosa, come da noi stessi, ma la nostra capacità viene da Dio, 6 il quale ci ha anche resi idonei di essere ministri del nuovo patto, non della lettera, ma dello Spirito, poiché la lettera uccide, ma lo Spirito dà vita. (2Corinzi 3:4-6)
Per quanto Paolo era in un certo senso l'apostolo più importante, chiaramente quello che è stato usato di più da Dio, Paolo sapeva benissimo che la sua capacità non veniva da lui stesso, ma da Dio. Paolo riconosceva le sue capacità, ma era pienamente umile da attribuire tutto quello che aveva e che poteva fare a Dio. Infatti, in 1 Corinzi 4:7 Paolo aveva detto:
“Chi infatti ti rende diverso? E che cosa hai che tu non abbia ricevuto? Ora se l'hai ricevuto, perché ti glori come se non avessi ricevuto?” (1Corinzi 4:7).
Quindi, questo brano è un forte avvertimento dell'importanza di non vantarci, ma riconoscere che qualunque capacità che abbiamo, viene da Dio.
Una verità che incoraggia moltissimo è che Dio ci rende idonei ad essere ministri del nuovo patto. Cioè, nessuno di noi potrebbe mai arrivare ad essere idoneo a qualcosa di così grande importanza e valore eterno. Gli uomini possono compiere grandi cose, ma sono tutte cose che in realtà non sono grandi, perché non sono eterne. Finiscono. Qualunque grande opera di un uomo finisce, perché sono opere terrene. Invece, quando Dio ci rende idonei ad essere ministri del nuovo patto, vuol dire che per mezzo della sua opera in noi possiamo compiere opere che durano nell'eternità. Che immenso privilegio, e viene tutto da Dio!
L'opera che facciamo riguarda il nuovo patto, il patto in Gesù Cristo. Questo è un patto fatto non dalla lettera, ma dallo Spirito. La lettera rappresenta la legge che l'uomo doveva seguire, ma che è incapace a seguire. Lo Spirito è lo Spirito Santo. La lettera uccide, perché visto che non siamo capaci ad ubbidire perfettamente, per mezzo della legge siamo solo sotto condanna. In quel senso ci uccide. Invece lo Spirito Santo dà vita, perché tramite lo Spirito Dio ci dà la vera vita spirituale. Leggo adesso i versetti 7-11.
Questi versetti fanno un confronto, fra la gloria che Mosè vedeva, e che era in Mosè, e la gloria di Gesù Cristo, che noi annunciamo, e che opera tramite la nostra predicazione. Gli uomini corrono dietro la falsa gloria, Dio offre vera gloria. Leggo dal v.7.
7 Or se il ministero della morte, che era scolpito in lettere su pietre, fu glorioso tanto che i figli d’Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè, per la gloria del suo volto che però doveva essere annullata, 8 quanto più glorioso sarà il ministero dello Spirito? 9 Se infatti il ministero della condanna fu glorioso, molto più abbonderà in gloria il ministero della giustizia. 10 Per cui, sotto questo aspetto anche ciò che fu reso glorioso non fu veramente glorioso, se messo a confronto con la più eccellente gloria. 11 Perché, se ciò che doveva essere annullato fu glorioso, sarà molto più glorioso ciò che è duraturo.
Quando nel versetto sette leggiamo "ministero della morte", si riferisce ai 10 comandamenti che Dio aveva scritto sulle due tavole di pietra, e che Mosè aveva portato giù dal monte Sinai. I 10 comandamenti rivelano il metro che Dio chiede, ma rivelano anche che l'uomo è peccatore e non riesce ad ubbidire ai comandamenti. Perciò, i comandamenti condannano l'uomo alla morte eterna, e perciò sono chiamati il ministero della morte.
Eppure, visto che i comandamenti dimostrano la santità di Dio e la sua giustizia, sono gloriosi. E dopo che Mosè aveva ricevuto le due tavole da Dio, la sua faccia era risplendente, al punto che le persone non potevano guardarlo. Dovevo portare un velo finché la luce della sua faccia risplendeva.
Allora la legge era gloriosa, anche se portava la morte. Quanto più glorioso è il ministero dello Spirito. In altre parole, il ministero dell'evangelo che parla del perdono che c'è in Gesù Cristo è infinitamente più glorioso. Questo è perché dimostra la giustizia di Dio, in quanto Dio punisce il peccato, ma dimostra anche la misericordia e l'amore di Dio, perché punendo il peccato in Gesù Cristo, può perdonare e allo stesso tempo rimanere giusto.
Allora, il ministero nell'Antico Testamento era molto glorioso, però, in confronto con il ministero dell'annuncio della salvezza in Gesù Cristo non era glorioso, in quanto il messaggio della salvezza in Cristo è più glorioso.
La legge di Dio, i 10 comandamenti, serviva per mostrarci il nostro peccato. Infatti, finché non conosciamo la legge di Dio, non comprendiamo quanto siamo peccatori. Cioè, il peccato è talmente normale per noi che non riconosciamo il peccato come peccato finché non conosciamo la legge di Dio.
Romani 7:7 leggiamo:
“Che diremo dunque? Che la legge è peccato? Così non sia; anzi io non avrei conosciuto il peccato, se non mediante la legge; infatti io non avrei conosciuta la concupiscenza, se la legge non avesse detto: "Non concupire".” (Romani 7:7 LND).
Paolo credeva di essere a posto con Dio. Anzi, si considerava molto bravo. È quando ha veramente compreso la legge di Dio che ha visto il suo peccato.
Non è bello arrivare a conoscere la legge di Dio, perché ci fa vedere quanto siamo peccatori, mentre prima credevamo di essere brave persone. Però, è solamente vedendo il nostro peccato che possiamo vedere la salvezza in Gesù Cristo. Quindi, la legge è un tutore che ci porta a Cristo. Questo lo leggiamo in Galati 3:23,24. Ve lo leggo.
“23 Ora, prima che venisse la fede noi eravamo custoditi sotto la legge, come rinchiusi, in attesa della fede che doveva essere rivelata. 24 Così la legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per mezzo della fede.” (Galati 3:23-24 LND).
Adesso, andiamo avanti dal versetto 12.
Vv. 12 in poi
Paolo parla della speranza che ha come ministro dell'evangelo. Egli sapeva che l’evangelo veniva da Dio. Sapeva che era potente da salvare. Sapeva che era stato chiamato da Dio a questo ministero. Quindi, aveva la speranza, che vuol dire certezza, aveva la speranza che il suo impegno non era invano, ma che avrebbe portato un frutto eterno. Questo gli dava una grande franchezza. In questo passo, fa un confronto fra gli Israeliti, che ascoltavano Mosè, ma non capivano che la legge indicava il Cristo che doveva venire, e similmente, anche i Giudei al tempo di Paolo ancora non capivano che Gesù Cristo era il Cristo, il Messia, di cui Mosè aveva parlato. Leggo dal v.12.
12 Avendo dunque questa speranza, usiamo una grande franchezza nel parlare, 13 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul proprio volto, affinché i figli d’Israele non fissassero il loro sguardo sulla fine di ciò che doveva essere annullato. 14 Ma le loro menti sono diventate ottuse; infatti, nella lettura dell’antico patto lo stesso velo rimane senza essere rimosso, perché il velo viene annullato in Cristo. 15 Anzi fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane sul loro cuore. 16 Ma quando Israele si sarà convertito al Signore, il velo sarà rimosso.
Se leggi la Bibbia, e non capisci che Gesù Cristo è il centro di tutto, se non capisci che la Bibbia serve per farci vedere il nostro bisogno di Cristo, se non capisci che Gesù Cristo è l'unico mediatore fra Dio e gli uomini, e che la salvezza arriva solamente se si pone tutta la fede in Gesù Cristo, e solo in Gesù Cristo, se leggi la Bibbia per cercare di comportarti meglio, vuol dire che hai ancora un velo sul cuore.
Il messaggio della parola di Dio è che siamo peccatori, che la legge di Dio ci condanna, ma che c'è perdono, pieno perdono, in Gesù Cristo. Questo è il messaggio della parola di Dio. Questo è quello che si vede quando Dio toglie il velo dalla mente.
In Giovanni 5, Gesù parlava con i Giudei, ovvero con Giudei religiosi, capi religiosi. Ascoltate quello che lui dichiara, per quanto riguarda come leggevano le scritture. Leggo Giovanni 5:39,40.
“39 Voi investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me. 40 Ma voi non volete venire a me per avere la vita.” (Giovanni 5:39-40 LND).
Prego che ognuno leggerà la parola di Dio, e che poi Dio toglierà il velo affinché ognuno vedrà Gesù Cristo.
Vv. 17 in poi
Paolo conclude questo capitolo con verità importanti nei versetti 17,18.
17 Or il Signore è lo Spirito, e dov’è lo Spirito del Signore, lì vi è libertà.
La libertà. Noi siamo schiavi del peccato. Siamo schiavi delle menzogne nella nostra testa. Siamo schiavi dei ragionamenti falsi. In Cristo c’è libertà. Siamo schiavi della condanna, perché senza Cristo, siamo sotto la condanna della legge di Dio, perché siamo tutti colpevoli. In Cristo c’è libertà.
Gesù dichiara, in Giovanni 8:34-36.
“34 Gesù rispose loro: "In verità, in verità vi dico: Chi fa il peccato è schiavo del peccato. 35 Or lo schiavo non rimane sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre. 36 Se dunque il Figlio vi farà liberi sarete veramente liberi".” (Giovanni 8:34-36 LND)
Spesso si pensa: “sono stufo delle regole” di casa, dello stato, del lavoro. “Sono stufo e voglio libertà.” Non c’è libertà se non solo in Cristo Gesù. La vera libertà è in Cristo Gesù essendo liberi dal peccato.
In Giovanni, Gesù dichiara che è il Figlio, il Figlio di Dio, che può liberarci. Nel nostro brano in 2Corinzi 3:17, Paolo dichiara che è la presenza dello Spirito del Signore che porta alla libertà. Vi leggo di nuovo:
17 Or il Signore è lo Spirito, e dov’è lo Spirito del Signore, lì vi è libertà.
“… dov’è lo Spirito del Signore”. Gesù è il Signore. Avere lo Spirito del Signore vuol dire avere il Signore Gesù Cristo con te. Dov’è Gesù, c’è vera ed eterna libertà. Libertà dal nostro peccato e libertà dalla condanna.
Sta dicendo la stessa cosa di Gesù in Giovanni 8:36. Questa libertà è dov’è lo Spirito del Signore. Dov’è lo Spirito del Signore Gesù?
Egli è nel cuore di chi riconosce la sua condizione e si aggrappa a Gesù, si ravvede e pone la fede in Gesù per il perdono. Lì c’è lo Spirito di Gesù. E lì c’è la libertà.
Leggo il v.18.
18 E noi tutti (noi che abbiamo lo Spirito del Signore), contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore.”
Quando Gesù Cristo era sulla terra, la sua gloria era nascosta. Si vedevano “scintille”, ma era nascosta. Si è spogliato della Sua gloria.
In Esodo 33:18, Mosè, un grande uomo di Dio, che cosa ha chiesto a Dio?
“Allora Mosè disse: "De, fammi vedere la tua gloria!".” (Esodo 33:18 LND)
Voleva vedere la gloria di Dio. Mosè capiva che la cosa più grande è vederela gloria di Dio. Quella soddisfa il cuore.
In Esodo 19:21 sul Monte Sinai
“l’Eterno disse a Mosè: "Scendi e avverti solennemente il popolo, perché non si precipiti verso l’Eterno per guardare, e molti non abbiano a perire.” (Esodo 19:21 LND)
L’uomo non può guardare la gloria di Dio, morirebbe. A Mosè stesso non fu permesso di vedere la faccia dell’Eterno. Solo la schiena.
In 1 Giovanni 3:1-2 c’èuna promessa meravigliosa. Che gioia sapere questo.
“1 Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio. La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui, 2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è.” (1Giovanni 3:1-2 LND)
Lo vedremo nella Sua gloria e noi saremo trasformati nella Sua immagine e non possiamo concepire quanto sarà meraviglioso.
Efesini 1:16-19 parla del fatto che Dio ci fa vedere quello che non possiamo vedere noi.
“16 non cesso mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, 17 affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, 18 e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, 19 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza,” (Efesini 1:16-19 LND)
Lui prega che Dio illumini gli occhi della nostra mente. Cosa vuol dire? Sta parlando a credenti. A voi credenti, prego che Dio illuminerà gli occhi della vostra mente. Vuol dire che ancora non capiamo tutto. C’è ancora da capire.
Leggiamo ancora il versetto 18 e consideriamo che non solo possiamo vedere e contemplare la gloria di Dio, il più grande privilegio della vita, ma guardando a Dio, possiamo essere trasformati nella stessa immagine, di gloria in gloria.
18 E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore.”
Questo è incredibile. Se tu sei veramente in Cristo, Dio sta operando in te per trasformarti di gloria in gloria. Sempre più vedi la gloria e sempre più assomigli a Gesù Cristo.
La vera vita cristiana produce crescita. Se non c’è crescita, è da preoccuparsi. Non vuol dire che una persona non è salvata, ma vuol dire che c’è un grave problema. Bisogna rivolgersi a Dio. Se proprio non c’è crescita per niente non c’è salvezza. La vera salvezza produce crescita, crescita che diventa visibile. Non che dall'oggi al domani vedo la crescita, ma da oggi ad un mese o un anno dovrei vederla. La vera salvezza produce crescita. Di gloria in gloria sempre di più.
Chiudo leggendo tutto 2 Corinzi 3:1-18.
“1 Cominciamo di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo noi bisogno come alcuni, di lettere di raccomandazione per voi o di raccomandazione da parte vostra? 2 Voi siete la nostra lettera, scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini, 3 essendo manifesto che voi siete una lettera di Cristo, che è il risultato del nostro ministero, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, e non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne del cuore. 4 Or questa fiducia noi l’abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio; 5 non già che da noi stessi siamo capaci di pensare alcuna cosa, come da noi stessi, ma la nostra capacità viene da Dio, 6 il quale ci ha anche resi idonei di essere ministri del nuovo patto, non della lettera, ma dello Spirito, poiché la lettera uccide, ma lo Spirito dà vita. 7 Or se il ministero della morte, che era scolpito in lettere su pietre, fu glorioso tanto che i figli d’Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè, per la gloria del suo volto che però doveva essere annullata, 8 quanto più glorioso sarà il ministero dello Spirito? 9 Se infatti il ministero della condanna fu glorioso, molto più abbonderà in gloria il ministero della giustizia. 10 Per cui, sotto questo aspetto anche ciò che fu reso glorioso non fu veramente glorioso, se messo a confronto con la più eccellente gloria. 11 Perché, se ciò che doveva essere annullato fu glorioso, sarà molto più glorioso ciò che è duraturo. 12 Avendo dunque questa speranza, usiamo una grande franchezza nel parlare, 13 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul proprio volto, affinché i figli d’Israele non fissassero il loro sguardo sulla fine di ciò che doveva essere annullato. 14 Ma le loro menti sono diventate ottuse; infatti, nella lettura dell’antico patto lo stesso velo rimane senza essere rimosso, perché il velo viene annullato in Cristo. 15 Anzi fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane sul loro cuore. 16 Ma quando Israele si sarà convertito al Signore, il velo sarà rimosso. 17 Or il Signore è lo Spirito, e dov’è lo Spirito del Signore, lì vi è libertà. 18 E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore.” (2 Corinzi 3:1-18 LND)
Amen. Preghiamo.