Aiuto Biblico

Come tutto coopera al bene

Romani 8:14-30

sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 16 agosto 2020, – cmd es –
Descrizione: soffernza, speranza sicura
parole chiavi: salvezza, santificazione, camminare per lo Spirito

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La cosa più importante della vita è il nostro rapporto con Dio. Però, per merito nostro, siamo schiavi del nostro peccato, e per quanto potremmo cercare di migliorare, non potremmo mai arrivare a Dio con il nostro impegno. Per grazia, e per il suo grande amore e misericordia, Dio ha provveduto Gesù Cristo per pagare la nostra condanna. Così, Dio ha fatto per noi in Gesù Cristo quello che era impossibile per noi. In Cristo Gesù, siamo stati giustificati, coperti dalla giustizia di Gesù Cristo!

Nel nostro studio dell'Epistola ai Romani, siamo arrivati al capitolo 8. Nell'ultimo sermone, nei primi 13 versetti, abbiamo visto che ora che siamo giustificati in Gesù Cristo, è fondamentale che camminiamo per lo Spirito, e non per la carne. Abbiamo visto che chi cammina per la carne non dimostra frutto di essere veramente salvato. Quindi, camminare per lo Spirito è una prova della vera salvezza.

Quei versetti, come tanti altri brani nella Bibbia, dichiarano che chi non è salvato cammina per la carne, è controllato dalla carne, e non può piacere a Dio. Chi invece è veramente salvato ha un cuore nuovo, è controllato dallo Spirito, e cammina per piacere a Dio. Certamente, cadiamo, ma un vero credente non rimane nel peccato.

Essendo veramente salvati, Dio ci chiama a far morire il peccato e noi, una battaglia quotidiana.

Andiamo avanti in Romani 8, iniziando col versetto 14. Il brano che vogliamo considerare oggi ci aiuta a capire più del nostro cammino sulla terra, mentre aspettiamo di essere riuniti con Gesù Cristo. Il nostro cammino qua non durerà per sempre, piuttosto, è un cammino che finirà, quando lasciamo questo corpo e andiamo con Cristo, oppure, finirà quando Gesù Cristo arriverà, se è prima che moriamo.

Quando Dio ci salva, ci dà lo Spirito Santo, che non solo ci guida, ma ci aiuta a capire che siamo veramente figli di Dio. Essendo figli, abbiamo la certezza della nostra eredità eterna con Cristo.

Quindi, trovate con me Romani 8:14, e consideriamo il nostro cammino in attesa di vedere Gesù Cristo. Leggo.

“Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio.” (Romani 8:14 LND)

Come abbiamo visto ripetutamente nei versetti precedenti, un vero credente viene descritto come coloro che seguono lo Spirito Santo, che Egli conduce. Questa è un frutto della vera salvezza.

La grande verità di questo versetto è che i veri credenti sono figli di Dio. La salvezza non è solo l’essere giustificati, ma fatti figli di Dio!

Che immenso privilegio, avere Dio come Padre. Noi siamo figli di Dio, Dio stesso è nostro Padre, siamo figli amati e preziosi a lui.

È un inganno dichiarare di essere un figlio di Dio, ma non essere condotto dallo Spirito di Dio giorno per giorno. Le due cose non vanno insieme.

Se tu stai rifiutando di riconoscere e camminare in obbedienza a Dio, che è il senso di essere condotti dallo Spirito di Dio, non hai chiaro frutto di essere veramente salvato. Hai bisogno di ravvederti, e di tornare a seguire di cuore lo Spirito Santo, ubbidendo a quello che ci insegna nella Parola di Dio, perché solo così puoi avere la pace di essere veramente in Cristo. L'ubbidienza non è mai quella che ci salva, ma è sempre un frutto della vera salvezza.

Similmente, se uno dichiara di essere un figlio di Dio, ma continua a camminare nel peccato, e si scusa dicendo qualcosa come: Dio è paziente con me, dovresti esortare quella persona a capire il pericolo in cui si trova, pregando e esortandolo a riconoscere e confessare e abbandonare il suo peccato, per tornare a Dio.

Lo Spirito che abbiamo ricevuto

Prima Paolo dichiara che coloro che sono condotti dallo Spirito sono figli di Dio. Ora, nel versetto 15, Paolo spiega quel Spirito che i figli di Dio hanno ricevuto. Seguite mentre leggo questo versetto importante.

“15 Voi infatti non avete ricevuto uno spirito di schiavitù per cadere nuovamente nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione per il quale gridiamo: "Abba, Padre". ” (Romani 8:15 LND)

È molto importante che conosciamo la verità che Paolo dichiara qua. Paolo ci spiega qual è lo Spirito che abbiamo ricevuto quando Dio ci ha salvato. Prima, ci spiega lo spirito che non è. E poi, spiega quello che è lo Spirito che abbiamo ricevuto.

Lo Spirito che abbiamo ricevuto quando Dio ci ha salvato non è uno spirito di schiavitù. Dal capitolo 6 in avanti, abbiamo letto del fatto che senza Cristo, eravamo schiavi del peccato. Lo spirito di schiavitù, lo spirito della schiavitù al peccato, ci fa cadere nella paura, perché sappiamo che in quella condizione meritiamo la condanna eterna. E certamente, chi sa di avere la condanna eterna davanti a sé ha paura. Ed è giusto avere paura, se hai davanti a te la condanna eterna.

Però, abbiamo già letto in Romani 8:1 che non c'è più alcuna condanna per coloro che sono in Cristo. E perciò, lo Spirito che abbiamo ricevuto non è lo spirito di schiavitù. Piuttosto, è lo Spirito di adozione. È lo Spirito che ci fa essere veramente figli di Dio.

È lo Spirito di adozione, perché quando Dio ci salva, e ci battezza nella morte e nella risurrezione di Gesù Cristo, è lo Spirito che ci fa nascere come figli di Dio. Questo ci permette di gridare a Dio, chiamandolo: Abba, Padre. La parola Abba è un termine di affetto, che un bambino usa con suo papà quando il rapporto è stretto. Per mezzo dello Spirito Santo, entriamo in un rapporto in cui siamo figli preziosi a Dio, in cui Dio ci ama, e ci cura perfettamente.

Però, come sa ogni vero credente, ci arrivano pensieri, ci arrivano dubbi. A volte, ogni vero credente dubita la sua salvezza. Se ricordate, quando Satana tentava Gesù nel deserto, cercava di farlo dubitare che fosse il Figlio di Dio. Diceva cose come: se tu sei il Figlio di Dio....

Quando Gesù era sulla croce, Satana guidava le persone a cercare di farLo dubitare di essere il Figlio di Dio.

Anche con noi, Satana ci mette in testa pensieri per farci dubitare che siamo figli di Dio. E così, il versetto 16 è molto importante. Seguite mentre lo leggo.

“Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio.” (Romani 8:16 LND)

Che meravigliosa verità. Però, è estremamente importante che comprendiamo correttamente questo versetto. È una verità importante, perché è la nostra difesa per difenderci quando ci arrivano dubbi che forse non siamo veramente figli di Dio.

Allo stesso tempo, se comprendiamo male questo versetto, potrebbe dare una falsa pace ad un non credente, oppure potrebbe far sì che un vero credente potrebbe comunque dubitare la salvezza.

Allora, la domanda importante è di capire in che modo lo Spirito Santo rende testimonianza al nostro spirito che siamo figli di Dio. Troviamo la risposta quando consideriamo il contesto. In questo capitolo, abbiamo visto ripetutamente che un vero credente cammina per lo Spirito, ovvero, che è controllato dallo Spirito. Un vero credente segue la guida dello Spirito Santo nel suo cammino. Questa è la verità principale che abbiamo letto finora.

Allora, il modo che lo Spirito Santo rende testimonianza al nostro spirito è che egli ci conferma che stiamo camminando in ubbidienza, seguendo la sua guida.

Cioè, questo capitolo ci insegna che i veri figli di Dio camminino per lo Spirito. Quando riconosciamo che stiamo camminando per lo Spirito, che è una grazia da Dio, lo Spirito usa quello per rendere testimonianza al nostro spirito che siamo veramente figli di Dio. Questo è il chiaro contesto di questo brano. L’Epistola di 1 Giovanni insegna la stessa cosa. Parla del nostro cammino, e poi, spiega in modo che possiamo sapere che siamo veramente figli di Dio.

Perciò, non dobbiamo strappare questo versetto dal suo contesto, per immaginare che lo Spirito Santo testimonia al nostro spirito per mezzo di qualche sentimento. Neppure è per qualche esperienza. Piuttosto, è per mezzo del chiaro frutto che stiamo camminando in ubbidienza, seguendo la sua guida.

1 Giovanni spiega in modo molto categorico che se uno non cammina in ubbidienza, ovvero per lo Spirito, non è salvato. Se pensa di essere salvato, inganna se stesso. Quindi, lo Spirito Santo testimonia al nostro spirito che siamo figli di Dio mostrandoci che stiamo seguendo la sua guida. Non c’entrano esperienze o sensazioni.

Perciò, quando ti arrivano dubbi della tua salvezza, non devi cercare una sensazione, non devi cercare qualche esperienza mistica. Piuttosto, deve esaminare la tua vita, per vedere se tu stai veramente camminando in ubbidienza allo Spirito Santo. Sei tu hai del peccato che non hai confessato, non avrai la pace che sei un figlio di Dio. Ma anziché dubitare la tua salvezza, la soluzione è di ravvederti e confessare quel peccato.

Quindi, quando hai dubbi della salvezza, non cercare un sentimento, piuttosto esamina la tua vita per vedere se stai camminando per lo Spirito. Questo è come lo Spirito Santo rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio.

Benefici nell’essere figli

Quando Dio ci salva, non ci salva parzialmente. Quando Dio salva una persona, non solo inizia l'opera della salvezza, ma la porta a compimento. Dio porta sempre a compimento la salvezza vera.

Quindi, se siamo figli di Dio, vuol dire che certe verità meravigliose si adempiano sempre. Seguite mentre leggo il versetto 17.

“17 E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.” (Romani 8:17 LND)

Se siamo figli di Dio, ovvero, a noi che siamo figli di Dio, siamo anche eredi di Dio, e incredibilmente, coeredi di Cristo. Ogni vero figlio di Dio è un coerede con Gesù Cristo. Non c'è alcun beneficio terreno minimamente paragonabile a questo. Essere coeredi del Signore Gesù Cristo vale più di tutte le ricchezze e gli onori e i privilegi del mondo messo insieme. Cioè, Gesù Cristo è il Signore dell'universo. A Lui appartiene tutto. Quindi, essere coeredi con Gesù Cristo è una verità così grande che è impossibile concepire l'immensità di questa benedizione.

Però, nello stesso modo che nessuno è un figlio di Dio se non cammina veramente seguendo la guida dello Spirito Santo, similmente, nessuno è un coerede di Cristo se non soffre con Lui. La vita terrena di un vero credente sarà una vita di benedizione, ma anche di sofferenze.

In Giovanni 15, Gesù dichiara che il mondo odierà i veri credenti. In Atti 14, leggiamo quello che Paolo dichiarava ai credenti là, che vale anche per noi. Leggo Atti 14:22.

“confermando gli animi dei discepoli e esortandoli a perseverare nella fede, e dicendo che attraverso molte afflizioni dobbiamo entrare nel regno di Dio.” (Atti 14:22 LND)

La vita di ogni vero credente è una vita di sofferenza. Però, la sofferenza peggiore non è la persecuzione o il fatto di essere odiati dal mondo. La sofferenza più grande è quando giorno per giorno mettiamo a morte la nostra carne. La vera sofferenza è quando rinunciamo a noi stessi, ovvero, alla nostra carne, giorno per giorno.

In Colossesi 3:5 leggiamo:

“Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria;” (Colossesi 3:5 LND)

Dobbiamo far morire quello che fa parte di noi. Questo è una grande sofferenza. In Marco 8:34, Gesù dichiara la vita di chi Lo segue, ovvero, di chi è salvato. Egli Dichiara:

“Poi chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: "Chiunque vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Marco 8:34 LND)

Rinnegare se stesso è una sofferenza terribile della carne. Ogni vero figlio di Dio soffre con Cristo. Però la cosa meravigliosa è che poi, sarà anche glorificato con Cristo. Gesù Cristo sarà glorificato per tutta l'eternità. E chi è un vero figlio di Dio sarà glorificato con Lui. Questo è troppo grande da poter veramente concepire pienamente. Però, è qualcosa di meraviglioso.

Le sofferenze non sono paragonabile alla gloria

Quando pensiamo alle sofferenze, se focalizziamo sulle sofferenze, è facile essere scoraggiati. È facile essere molto aggravati, se i nostri pensieri sono maggiormente rivolti alle sofferenze. Perciò, nei prossimi versetti, Paolo ci aiuta ad avere una prospettiva eterna. Consideriamo questi versetti, iniziando con il versetto 18.

“18 Io ritengo, infatti, che le sofferenze del tempo presente non sono affatto da eguagliarsi alla gloria che sarà manifestata in noi.” (Romani 8:18 LND)

Ricordate che l'apostolo Paolo aveva sofferto molto più di quello che abbiamo sofferto noi. Egli aveva subito terribili persecuzioni. I giudei volevano ucciderlo, fu grandemente odiato. Aveva sofferto moltissimo. Eppure, Paolo aveva una prospettiva eterna, e sapeva che le sofferenze qua non sono nulla in confronto con la gloria che avremo insieme a Cristo. È come Paolo dichiara in 2Corinzi 4:16-18.

“16 Perciò noi non ci perdiamo d’animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; 18 mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2Corinzi 4:16-18 LND).

Quando consideriamo l'immensità della gloria che avremo con Cristo, e poi quando consideriamo che quella gloria durerà per tutta l'eternità, allora, le afflizione di questa vita non sono nulla, e certamente in confronto con l'eternità, durano ben poco. Quanto è importante che guardiamo le nostre sofferenze con una prospettiva eterna. Solamente così possiamo avere gioia nelle sofferenze che fanno parte della vita cristiana.

La Creazione aspetta

Andando avanti, scopriamo che sì, la vita in questo mondo è difficile, ma non dobbiamo focalizzarci qua, piuttosto dobbiamo aspettare quello che verrà dopo. Anche la creazione aspetta quello che verrà dopo, al ritorno di Cristo. Leggo i versetti 19-21.

“19 Infatti l’intensa speranza della creazione aspetta la manifestazione dei figli di Dio, 20 perché la creazione è stata sottoposta alla vanità non di sua propria volontà, ma per colui che ve l’ha sottoposta, 21 nella speranza che la creazione stessa venga essa pure liberata dalla servitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.” (Romani 8:19-21 LND)

In questo brano, Paolo descrive la creazione come avendo una volontà. Quando Adamo ed Eva peccarono nel giardino, come parte della loro punizione, il mondo, la creazione fisica, fu sottoposto alla vanità, ovvero, alla corruzione, la condanna. Ecco perché nella natura esistono malattie, morte, sofferenze, terremoti, tempeste, fuochi. Pur essendo ancora bellissima, in realtà la natura e soggetto alla condanna a causa del peccato dell'uomo.

Chiaramente, la creazione non aveva peccato in alcun modo. È stata soggetta alla vanità a causa del peccato dell'uomo. Perciò, la creazione aspetta quel giorno quando i figli di Dio, ovvero coloro che Dio salva, entreranno nella gloria con Cristo. A quel punto, anche la creazione sarà liberata dalla condanna. Tornerà ad essere tutto buono, com'era quando Dio l'ha creata.

Il versetto 22 ci ricorda il senso di essere in attesa a quello che succederà. Lo leggo.

“Infatti noi sappiamo che fino ad ora tutto il mondo creato geme insieme ed è in travaglio.” (Romani 8:22 LND)

Il termine qua tradotto come "il mondo creato" è la stessa parola greca che prima veniva tradotto come "creazione". Tutto la creazione geme insieme, ed è in travaglio insieme. Questi sono termini che si usa per una donna incinta che sta per partorire. Ha terribile dolore, soffre moltissimo, ma aspetta non solo che i dolori finiscono, ma aspetta qualcosa di meraviglioso, un nuovo figlio.

Similmente, la creazione soffre da quando Dio ha condannato il mondo a causa del peccato di Adamo. Però, come una donna nelle doglie, la creazione aspetta la liberazione che arriverà quando Cristo porterà un nuovo mondo e un nuovo cielo. Questo è la speranza che anche noi abbiamo. Infatti, nel versetto 23 Paolo applica questo a noi. Leggo.

“23 E non solo esso, ma anche noi stessi, che abbiamo le primizie dello Spirito; noi stessi, dico, soffriamo in noi stessi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo.” (Romani 8:23 LND)

Non è solo la creazione che aspetta la liberazione che verrà quando Cristo ritornerà, ma anche noi che siamo salvati, aspettiamo la pienezza della salvezza che arriverà all'arrivo di Cristo.

Però, al momento, abbiamo il privilegio di avere già le primizie dello Spirito.

Se ricordate, le primizie solitamente indicano la prima parte di una raccolta. È la prima parte di qualcosa di valore. I giudei nell'Antico Testamento dovevano dare le primizie di ogni raccolto a Dio.

Ora, mentre aspettiamo i benefici eterni della salvezza, abbiamo già le primizie dello Spirito Santo.

Per esempio, siamo stati sigillati dallo Spirito Santo, e abbiamo anche la caparra dello Spirito. Quindi, la nostra salvezza è certa. Quando camminiamo per fede, in ubbidienza, abbiamo il frutto dello Spirito. Che bella è la vita quando siamo ripieni del frutto dello Spirito. Abbiamo doni spirituali, che ci permettono di portare il frutto spirituale che dura nell'eternità. Abbiamo la guida dello Spirito Santo, e la consolazione dello Spirito Santo, e la potenza dello Spirito Santo. Abbiamo tutto questo, e molto di più. E quindi, nonostante che dobbiamo soffrire in questa vita, nonostante che la pienezza della salvezza arriverà con l'arrivo di Cristo, già in questa vita abbiamo le primizie dello Spirito.

Paolo ci ricorda che soffriamo, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo. In altre parole, siamo già figli di Dio, ma la pienezza di quello che è la nostra salvezza sarà manifestata con Cristo. Leggo 1 Giovanni 3:2.

“Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è.” (1Giovanni 3:2 LND)

Aspettiamo con pazienza quel meraviglioso giorno in cui vedremo Cristo, e il nostro corpo sarà trasformato. Diventerà un corpo glorioso, e avremo piena vittoria sul peccato.

La speranza

Quanto è importante che comprendiamo che dobbiamo aspettare. Aspettare vuol dire guardare in avanti, non solo a quello che ci circonda. Siamo salvati in speranza, cioè, siamo salvati in attesa di quello che ci aspetta. Leggo i versetti 24,25.

“24 Perché noi siamo stati salvati in speranza; or la speranza che si vede non è speranza, poiché ciò che uno vede come può sperarlo ancora? 25 Ma se speriamo ciò che non vediamo, l’aspettiamo con pazienza.” (Romani 8:24-25 LND)

Per avere gioia in mezzo alle sofferenze, dobbiamo vivere con gli occhi in avanti. Dobbiamo vivere aggrappandoci alla speranza sicura che abbiamo in Gesù Cristo.

Tanti credenti sbagliano molto in questo. Cioè, la speranza che Dio ci dà, una speranza sicura, non è una speranza per cose che riguardano questo mondo. Non è la speranza di una vita terrena con meno problemi. Non è la speranza di avere quello che vogliamo noi in questa vita. Piuttosto, è la speranza che questo brano sta descrivendo, la speranza di essere glorificarti con Cristo. È la speranza di quello che sarà nostro quando Gesù Cristo ritornerà. Quindi, è una speranza meravigliosa, ma è per il futuro.

Infatti, questo versetto dichiara categoricamente che è una speranza che non vediamo. Quello che Dio ha riservato per noi non è per adesso, è per dopo, ed è per tutta l'eternità.

Visto che è certo e sicuro, ma è per il futuro, dobbiamo aspettarlo con pazienza.

Un piccolo commento che ci aiuta a vedere il cuore di Dio. Dio ha creato il mondo in modo da aiutarci vivere per il futuro. Pensate alla natura. Quando Dio ha creato il mondo, la maggioranza delle persone avevano a che fare con l'agricoltura. Nell'agricoltura, bisogna per forza vivere con gli occhi sul futuro. Bisogna lavorare molto, e aspettare per la raccolta, prima che gli animali diventano grandi, o quello che serve. Chi costruisce cose a mano, come per quasi tutta la storia, ci vuole tempo. In realtà, crescere figli richiede anni, e veri risultati si vedono chiaramente quando sono adulti. In tutto questo e molto di più, possiamo vedere come Dio ha creato il mondo in modo da aiutarci a vivere in speranza. Poi, quando Dio ci salva la nostra speranza passa dalle cose della terra alle cose eterne.

Perciò, ognuno di noi dovrebbe esaminarsi per vedere in che cosa sta sperando. Tu stai sperando in una vita migliore sulla terra, oppure, stai sperando nel fatto di essere glorificato con Cristo? Prego che possiamo sperare in quello che Dio ci promette, e non in quello che Dio non ci promette.

Lo Spirito Intercede per noi

Allora, nonostante che quello che aspettiamo è meraviglioso, c'è un problema. Il problema è che è difficile sopportare le sofferenze. A volte le sofferenze di questa vita sono veramente dolorose. A volte durano tanto tempo. A volte, siamo così aggravati che gridiamo a Dio nella preghiera, chiedendogli di togliere le sofferenze che abbiamo.

Ma non è sempre la volontà di Dio di togliere certe sofferenze. Molto spesso, le sofferenze sono proprio gli strumenti che Dio usa per conformarci all'immagine di Cristo.

Noi non sappiamo quale sono le sofferenze che ci servono, e quali non servono. E perciò, spesso, non sappiamo pregare secondo la volontà di Dio. I prossimi versetti ci mostrano il cuore di Dio. Lo Spirito Santo spesso prega per noi, e prega quello che è giusto, anche quando è impossibile per noi di capire. Leggo i versetti 26,27.

“26 Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene; ma lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili. 27 E colui che investiga i cuori conosce quale sia la mente dello Spirito, poiché egli intercede per i santi, secondo Dio.” (Romani 8:26-27 LND)

Spesso non sappiamo qual è la volontà di Dio. Non sappiamo quello che Dio sta facendo in una situazione dolorosa. Quindi, non sappiamo come pregare secondo la volontà di Dio. Grazie ad Dio, lo Spirito Santo spesso sovviene alle nostre debolezze. Egli intercede per noi, con sospiri ineffabili. Noi non sentiamo quello che sta pregando, ma è la cosa giusta, ed è esattamente secondo la volontà di Dio.

Quando mi trovo in una prova molto dolorosa, ed io vorrei tanto che fosse tolta, di natura, la mia preghiera sarebbe solo di togliere la prova. Ma può essere che quella prova è proprio uno strumento scelto da Dio, come era proprio da Dio per Giuseppe di essere in prigione in Egitto, o per Paolo di essere in prigione ingiustamente a Cesarea. Quindi, io non so pregare, ma lo Spirito Santo sa esattamente qual è la volontà di Dio per me in quella prova, e Lui prega per me, secondo Dio. In altre parole, prega per me secondo la volontà di Dio.

Un semplice esempio. Nessuno di noi pregherebbe per la morte di una persona a noi cara. Eppure, Dio, nella sua sapienza perfetta, ha stabilito per ogni persona il giorno in cui deve morire. Noi non sappiamo quale sia quel giorno. Perciò, quando una persona a noi cara rischia di morire, naturalmente preghiamo per la sua guarigione. Eppure, ci sarà quella volta quando non sarà la volontà di Dio. Quindi, lo Spirito Santo sa la volontà di Dio, e Lui prega per noi secondo Dio, secondo quella che è la perfetta volontà di Dio.

Dio esaudisce le sue preghiere, e così, la volontà di Dio viene fatta in noi. Grazie ad Dio per questa meravigliosa notizia.

Tutte le cose cooperano

Ora, arriviamo ad uno dei versetti più conosciuti della Bibbia. Eppure, spesso non lo comprendiamo a fondo. Ricordiamo il contesto di tutto quel che abbiamo letto, cioè, che ci sono sofferenze in questa vita, ma siamo salvati per essere glorificarti con Cristo al suo ritorno, e quindi, l'opera principale di Dio non è di darci una bella vita, è di prepararci per l'eternità. Ricordate che viviamo in speranza, speranza per il futuro.

Allora, alla luce della sovranità di Dio, alla luce del fatto che lo Spirito Santo prega per noi in ogni situazione secondo la volontà di Dio, arriviamo alla verità del versetto 28. Lo leggo.

“ 28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento.” (Romani 8:28 LND).

Alla luce di tutto quello che abbiamo visto tuttora, allora, sappiamo che tutte le cose cooperano al vero bene per i credenti. Dio è in controllo di ogni situazione. Ci sono sofferenze in questa vita. Eppure anche queste sofferenze collaborano per il nostro vero bene. Collaborano perché Dio gestisce tutto.

Notate la descrizione di chi è salvato: coloro che amano Dio. Ogni vero credente ama Dio, perché ogni vero credente riconosce l'amore di Dio per lui in Gesù Cristo. Chi non ama Dio non è salvato. Certamente, è essenziale guardare a Dio, per amarLo sempre di più. Ma amore per Dio è presente nel cuore di ogni credente.

E notate che i veri credenti vengono descritti, non solo come coloro che amano Dio, ma anche come coloro che sono chiamati secondo il proponimento di Dio. Il proponimento di Dio è che Dio completa la sua opera in noi, per renderci puri, in modo da glorificarci con Gesù Cristo al suo ritorno. Questo spiega quello che è il bene a cui coopera tutto. Quindi, il bene non è un bene terreno, non è una vita più facile. Il bene è che siamo conformati all'immagine di Gesù Cristo. Siamo chiamati a questo.

I versetti 29 e 30 ci spiegano la progressione dell'opera di Dio in ogni vero credente. Leggo.

“29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. 30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.” (Romani 8:29-30 LND)

Notate la progressione qui. Prima, Dio ha preconosciuto. Ogni volta che la Bibbia parla del fatto che Dio conosce qualcuno, descrive il suo amore per quella persona, e il suo rapporto con quella persona. Quindi, quando Dio preconosce qualcuno, descrive la decisione di Dio di amare e di essere in rapporto con quello persona, prima ancora di crearla.

Poi, c'è la predestinazione, la scelta di Dio di salvare e santificare quella persona. Infatti, notate che quelle che Dio ha preconosciuto lì ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del suo Figlio. La predestinazione non è solo alla salvezza, ma è alla piena santificazione. Questo è il vero bene, perché solamente così possiamo essere glorificarti con Cristo. Quindi, il bene per cui tutte le cose cooperano non è un bene terreno, è il bene eterno di essere conformati all'immagine di Cristo.

Quando Cristo ritornerà, sarà riconosciuto come il primogenito fra molti fratelli.

Continuando con questo progressione, leggiamo che coloro che Dio ha predestinati, li ha pure chiamati. La chiamata è quel momento durante la vita sulla terra quando Dio tocca il cuore di una persona, tirandolo a sé. Ricordate come in Giovanni 6 Gesù dichiara che nessuno può venire a Lui, se il Padre non lo attira.

Quelli che Dio ha chiamati, li ha pure giustificati. Questo è quello che Dio fa quando battezza una persona nella morte di Gesù, in modo che la condanna di quella persona viene tolta, la persona viene rivestita della giustizia di Cristo.

E poi, i salvati vengono anche glorificarti. Dalla nostra prospettiva, questo è un'opera futura. Ma agli occhi di Dio, dalla preconoscenza alla glorificazione, sono tutti aspetti della stessa opera di salvezza.

Conclusione

Questo brano è pieno di meravigliose verità. Abbiamo lo Spirito Santo, lo Spirito di adozione, che ci permette di chiamare Dio “Padre”. Lo Spirito rende testimonianza che siamo veramente figli di Dio.

Sì, ci sono sofferenze in questa vita, a volte grande sofferenze, ma non sono paragonabili alla gloria che ci aspetta al ritorno di Gesù Cristo. Al ritorno di Cristo, saremo liberati da tutte le catene del male che ci sono oggi. Anche la creazione ne sarà liberata.

Quindi, aspettiamo con pazienza, sperando in quello che è ancora in avanti, ma è sicura. Aspettiamo sapendo che Dio controlla tutto, per portare avanti la sua opera perfetta in noi. Perciò TUTTO quello che ci succede è sotto il controllo di Dio, per prepararci per l’eternità.

E ringraziamo Dio che in tutto, lo Spirito Santo stesso intercede per noi, pregando per noi secondo la volontà di Dio. E perciò tutto quello che prega viene adempiuto, e così la volontà di Dio viene fatto in noi. Quando ci arrivano acque profonde, ricordiamo che è tutto sotto il controllo di Dio.

In ogni situazione e prova, teniamo i nostri occhi in avanti sapendo che siamo coeredi con Gesù Cristo. In questa vita, ci sarà da soffrire, ma poi, per tutta l’eternità, saremo glorificati con Cristo. Ricordiamo questo, con grande gioia, e con ringraziamento.