intro: sermone Filippesi 3:4-7
Nell’ultimo sermone in Filippesi, in 3:1-3, abbiamo visto che ci sono falsi insegnanti, che predicano la fede in Cristo, ma a quella fede aggiungono le opere religiose. Dicono che la salvezza dipende dalla fede, ma che la salvezza è anche parzialmente meritata dalle buone opere. Paolo parla in termini molto duri contro tali uomini, perché questo insegnamento è molto pericoloso.
Oggi, vogliamo continuare a considerare questo brano. È un brano molto importante. Ci dà una base per tutta la vita cristiana. Sulle verità in questo brano, possiamo capire tante cose su come dovremmo vivere durante il nostro tempo sulla terra.
Il brano che vogliamo considerare è vv.4-15. Il cuore di questo brano è vv.7,8. Per comprendere questo brano, dobbiamo capire che Paolo sta facendo un confronto. Il confronto riguarda il porre tutta la nostra fede in Cristo, ovvero, da una parte, e dall’altra parte, fidarci di Cristo più qualsiasi altra cosa. Se la nostra fede è parzialmente in Cristo, e parzialmente in qualcos’altro, allora, la nostra fede non è la vera fede che salva. Dobbiamo scegliere a cosa aggrapparci nella vita. Allora, Paolo parla di tutte le cose in cui egli poneva la sua fede, e del fatto che ora, pone tutta la fede in Cristo, e non ritiene le altre cose minimamente come mezzo per ottenere la salvezza.
Leggiamo questi due versetti, per riconoscere la verità centrale, prima di leggere e considerare tutto il brano.
7 Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo. 8 Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo (Filippesi 3:7-8)
Avete visto il contrasto che Paolo fa in questi versetti fra Cristo, e tutte le altre cose? Paolo considera tutte le altre cose come spazzatura, per guadagnare Cristo.
Seguire Cristo veramente richiede una chiara scelta. Ma, che scelta c’è, se consideriamo realisticamente e alla luce dell’eternità tutto? Non ci sono pro e contro con Cristo, e pro e contro con qualche altra scelta. Con Cristo, ci sono solamente pro, e in realtà, con ogni altra scelta, ci sono solamente contro. Può sembrare che altre scelte abbiano qualche vantaggio, ma è solamente un’illusione. Dobbiamo scegliere fra Cristo e ogni altra cosa.
Perciò, quando leggiamo questo brano, riconosciamo che Paolo sta facendo un contrasto, fra due scelte di vita. O c’è la vita fissata su Cristo, o c’è la vita fissata su Cristo più altre cose. Paolo inizia questo brano elencando le cose che prima della sua salvezza erano molto importanti per lui.
Ora, leggiamo questo brano, tenendo in mente il contrasto fra queste cose e Cristo.
4 benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne. Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; 5 io, circonciso l’ottavo giorno, della razza d’Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d’Ebrei; quanto alla legge, fariseo; 6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. 7 Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo. 8 Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo 9 e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. 10 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, 11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti. (Filippesi 3:4-11)
Avete notato che Paolo considera come spazzatura quello che prima era importantissimo per lui? Non è che Paolo aveva considerato qualche minima cosa come spazzatura. Al contrario, egli sta parlando delle cose che erano più importanti per lui prima della sua conversione. Consideriamo queste cose. Poi, vogliamo considerare esempi nelle nostre vite di cose che potrebbero essere simili. In fine, vogliamo notare come Paolo le considera, ora che ha trovato Cristo.
vantaggi di eredità
Prima della sua salvezza, Paolo basava la sua salvezza su varie cose che il mondo considera importanti. Paolo ci elenca queste cose, per aiutarci a capire che sono cose che facilmente potremmo anche noi ritenere meriti agli occhi di Dio. Prima, egli elenca i suoi vantaggi di eredità religiosa.
Circonciso l’ottavo giorno. Nella legge di Dio, ogni maschio ebreo doveva essere circonciso l’ottavo giorno. Se un gentile diventava giudeo da adulto, doveva essere circonciso al tempo della sua conversione al giudaismo. Però Paolo non si era convertito a giudaismo. Paolo era nato giudeo, e fu circonciso come segno di questo esattamente secondo la legge di Dio per i giudei, cioè, l’ottavo giorno dopo la sua nascita.
Non solo, ma Paolo era della razza d’Israele, della tribù di Beniamino. Paolo era di puro sangue Giudeo. Ricordiamo che Dio aveva scelto i Giudei come suo popolo particolare. Non solo Paolo era di puro sangue Giudeo, ma era anche della tribù di Beniamino. Ricordiamo che Beniamino era una delle due tribù, insieme a Giuda, che rimase fedele all’adorazione nel Tempio, quando il regno fu diviso. Gerusalemme si trovava in Beniamino. Perciò, Beniamino era un tribù che costituiva un qualche vantaggio. Paolo era un Beniamita.
Paolo era anche un ebreo figlio d’Ebrei. All’epoca del NT, tanti Giudei erano cresciuti seguendo la cultura Greca. Tanti parlavano solo il greco, e non conoscevano l’ebraico. Altri avevano un genitore ebreo, e l’altro greco. Invece Paolo era un ebreo figlio d’Ebrei. Sia suo padre che sua madre erano Ebrei. Paolo era cresciuto parlando ebraico, e seguendo tutte le usanze degli ebrei. Perciò, egli era pienamente Ebreo, in ogni senso. Umanamente, poteva confidare in questo.
Quindi, Paolo aveva il massimo di tutto quello che si potesse avere come eredità religiosa. Se queste cose potevano dare qualche vantaggio nei confronti di Dio, allora, Paolo aveva tutti questi vantaggi nel suo rapporto con Dio. Però, in realtà, queste cose non erano un vantaggio, ma erano un ostacolo.
Se consideriamo la nostra situazione, cosa nella nostra vita potrebbe essere simile all’eredità religiosa di Paolo? Per prima cosa, appartenere ad una chiesa fedele a Dio. Anche noi dobbiamo esaminarci per vedere se crediamo di essere in buoni rapporti con Dio in parte perché appartiamo ad una chiesa fedele alla Sua Parola. Questo sarebbe un grave errore.
la Legge
Poi, Paolo parla della legge, cioè, la legge che Dio diede a Israele tramite Mosè. Ricordiamo che la legge veniva da Dio. Si dice: la legge di Mosè, ma era la legge di Dio, che Dio ha dato a Mosè su monte Sinai.
Un Giudeo era considerato più o meno vicino a Dio in base a quanto riusciva a seguire la legge. L’ubbidienza alla legge era ciò che era considerato di fondamentale importanza per valutare quanto una persona era vicina a Dio.
Fra tutti i Giudei, i più zelanti a seguire la legge in ogni dettaglio erano i farisei. Non solo, ma i farisei avevano aggiunto tante tradizioni proprie alla legge stessa. I farisei si vestivano diversamente dalle persone normali, ed erano tenuti in grande onore per quanto erano attenti a seguire nei minimi dettaglii la legge e le tradizioni.
Paolo, per quanto riguardava legge, era fariseo. Ascoltiamo come Paolo descrive se stesso davanti a Re Agrippa.
“Quale sia stata la mia vita fin dalla mia gioventù, che ho trascorsa a Gerusalemme in mezzo al mio popolo, è noto a tutti i Giudei, perché mi hanno conosciuto fin da allora, e sanno, se pure vogliono renderne testimonianza, che, secondo la più rigida setta della nostra religione, sono vissuto da fariseo.” (Atti 26:4-5)
Per quanto riguarda la legge, prima della sua conversione, Paolo viveva secondo la più rigida setta dei Giudei, cioè, viveva da fariseo. Perciò, anche in questo, dal punto di vista umano, aveva un grande motivo di vantarsi e di confidarsi nella carne, cioè, nel suo impegno. Però, vedremo, che Paolo non poneva più la sua fiducia nemmeno in questo.
Oggi, per noi, la situazione è molto simile. È molto importante seguire attentamente la legge di Dio. È fondamentale. Però, non possiamo basare la nostra fede minimamente nella nostra osservanza della legge di Dio.
quanto allo zelo
Poi, passiamo allo zelo. Paolo dichiara: “quanto allo zelo, persecutore della chiesa.” Prima della sua conversione, la religione di Paolo era più che solamente una parte della sua vita. Era la sua vita. Paolo era consumato dallo zelo per Dio. Perciò, quando egli venne a sapere di coloro che avevano lasciato il giudaismo, per seguire una setta, perché così egli vedeva i seguaci di Cristo, egli fu disposto a cercarli con lo scopo di metterli in prigione e perfino di ucciderli. Il suo cuore era interamente dedicato alla sua religione.
Dobbiamo capire che lo zelo in sé non è una cosa negativa. La Bibbia ci parla dell’importanza di avere zelo. Gesù aveva zelo. Ascoltiamo due versetti dai Salmi che parlano dello zelo.
Salmi 69:9 Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti oltraggia son caduti su di me.
Salmi 119:139 Il mio zelo mi consuma perché i miei nemici hanno dimenticato le tue parole.
Se fosse possibile essere salvati in base ai meriti che è possibile guadagnare con lo zelo religioso, allora, Paolo aveva più speranze di chiunque altro, perché il suo zelo era più grande di quello degli altri. Ma, ora che aveva conosciuto Cristo Gesù, Paolo abbandonò la fiducia che aveva nel proprio zelo. Dopo la sua conversione, Paolo rimase estremamente zelante, ma non ripose più alcuna fede nel proprio zelo. Anche noi dovremmo essere zelanti per Cristo, totalmente zelanti, ma allo stesso tempo, non dovremmo credere che il nostro zelo ci possa far meritare qualcosa agli occhi di Dio. Invece, dobbiamo seguire l’esempio di Paolo, e fidarci totalmente di Cristo.
la giustizia
Ora, passiamo alla giustizia. Paolo dichiara “quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile.” Tanti Giudei, e specialmente i farisei, credevano che fosse possibile ottenere la salvezza per mezzo dell’ubbidienza alla legge di Dio. Credevano che si potesse essere giustificati per mezzo di un grande impegno nel seguire la legge in ogni dettaglio.
In base al metro umano, prima della sua conversione, Paolo era considerato irreprensibile. Cioè, prima della sua conversione a Cristo, Paolo era attento ad osservare la legge in ogni aspetto della propria vita. In base al metro umano, nessuno poteva trovare alcuna colpa in Paolo. Era considerato irreprensibile. Prima della sua conversione, perciò, Paolo credeva di essere accettato da Dio a causa della sua propria giustizia, guadagnata tramite la sua attenta osservazione della legge di Dio. Paolo si considerava giustificato da sé.
Oggi, non siamo di natura diversa. È tanto facile credere che pur non essendo perfetti, con il nostro impegno, siamo arrivati ad un punto di essere in buoni rapporti con Dio. Più zelanti siamo, più siamo bravi ad osservare la legge di Dio, più è grande la tentazione di credere che abbiamo qualche giustizia nostra, meritata da noi. Come Paolo, dobbiamo capire che in realtà siamo completamente senza una giustizia nostra agli occhi del Santo Giudice del mondo.
v.7 come Paolo vedeva tutto questo
Dunque, Paolo ci dà questo elenco di motivi per cui egli avrebbe potuto confidare nella sua carne; in altre parole, se fosse stato possibile ottenere la salvezza per motivi di eredità religiosa, di osservanza della legge di Dio, o di zelo, e per la giustizia che si ottiene con le forze umane, allora, Paolo avrebbe avuto quella salvezza.
Invece, tramite le Scritture e la rivelazione di Gesù Cristo, Paolo aveva scoperto che è impossibile ottenere la salvezza con quei mezzi. Non solo, ma Paolo aveva capito un’altra verità molto importante da Cristo, cioè, che non solo queste cose non bastavano per ottenere la salvezza, ma erano anche un danno, in quanto, potrebbero essere state un laccio, portando una persona a non confidare completamente in Cristo.
Ascoltiamo le parola di Paolo riguarda a queste cose.
benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne. Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; io, circonciso l’ottavo giorno, della razza d’Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d’Ebrei; quanto alla legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo. (Filippesi 3:4-7)
Tutte queste cose, che erano le cose più importante nella vita di Paolo prima della sua salvezza, in base alle quale Paolo sperava di essere accettato da Dio, ora che aveva conosciuto Cristo, Paolo le considerava un danno!
Ciò che per me era un guadagno
Quando leggiamo questo brano, dobbiamo capire che Paolo non sta elencando cose che solo teoricamente avrebbero potuto essere l’oggetto della sua fede prima della conversione. Paolo sta elencando quelle cose che veramente erano l’oggetto della sua fede. Notiamo le parole al v.7:
“Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo.”
Paolo, prima di aver conosciuto la salvezza, riteneva che queste cose fossero un guadagno. Prima della sua conversione, queste cose erano di grande valore e grande importanza per lui. Non erano cose di poca importanza. Anzi, Paolo metteva la sua fiducia in queste cose per ottenere la salvezza. Queste erano le cose più importante della sua vita. Queste cose erano la passione di Paolo, erano la sua speranza. Potremmo dire che erano le cose più importanti della sua vita prima della sua salvezza.
È essenziale che comprendiamo quanto queste cose fossero importanti per Paolo, per capire quanto è incredibile il suo cambiamento nel modo di vedere queste cose alla luce della sua salvezza, ora che credeva in Cristo. Egli dichiara: Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo.” Quelle cose che erano così importanti e preziose per Paolo, le cose che egli aveva considerato un grande guadagno, quelle cose per cui viveva, ora che aveva trovato Cristo, Paolo le considerava un danno!
Non è che prima Paolo basasse la sua fede interamente su queste cose, e poi, dopo la salvezza, molto su Cristo e solo una piccola parte su queste cose. No, quello che per Paolo era stato di grande guadagno, di grande importanza, ora egli lo considerava letteralmente un danno, una cosa negativa! Quelle cose non avevano alcun valore per Paolo, per quanto riguardava la sua salvezza. Egli non riponeva alcuna fede in queste cose, cose che prima erano tutta la sua fede.
Leggiamo il v.8, notando come Paolo descrive queste cose, e qualsiasi altra cosa che potrebbe essere oggetto della nostra fede.
“Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo” (Filippesi 3:8)
Quello che dobbiamo capire è che non solo Paolo ha smesso di confidare in tutto quello che prima era la cosa più importante della sua vita, ma egli ora considerava quelle cose come spazzatura. La parola greca tradotta qui come “spazzatura” è una parola che letteralmente vuol dire “letame”, i rifiuti più disgustosi. Cioè, non è solamente qualcosa di valore che si abbandona per qualcosa di valore più alto. È letteralmente qualcosa priva di valore, qualcosa a cui non vuoi più avvicinarti, per quanto riguarda una speranza di salvezza.
Fratelli, le cose che Paolo elenca ai vv.5 e 6 non sono cose malvagie in sé. Sono cose che sono basate principalmente sugli insegnamenti di Dio. Perciò in sé, non sono peccati.
Allora, perché Paolo considerava queste cose come un danno, e di più, come spazzatura, cioè, come rifiuti disgustosi, se non sono sbagliate in sé?
Qui arriviamo al nocciolo di questo insegnamento. Paolo considerava le cose che una volta erano così importanti per lui come spazzatura perché sapeva che erano un ostacolo alla sua fede in Cristo. In altre parole, Paolo sapeva che queste cose lo avevano allontanato da Dio, anziché avvicinarlo a Dio. Egli sapeva che queste cose rappresentavano un grande pericolo spirituale. Non era possibile limitarsi a lasciare queste cose nella propria vita e aggiungere la fede in Cristo al primo posto. Finché confidava in queste cose minimamente, esse erano una minaccia alla sua fede in Cristo. Perciò, queste cose che una volta erano così importanti e di così grande valore, egli le considerava rifiuti, le considerava un danno, qualcosa che gli avrebbe causato del male.
non solo la salvezza, ma il cammino
Dobbiamo capire anche che non solo queste cose avevano fatto male a Paolo, in quanto, erano una via sbagliata per arrivare a Dio, ma in più, egli sapeva che ora che era salvato, erano ancora un pericolo. Nemmeno ora che Paolo era salvato, poteva fidarsi minimamente di queste cose per la sua crescita e santificazione.
L’unico modo di ottenere la salvezza è di confidare completamente in Cristo. L’unico modo di crescere nella nostra fede è di confidare completamente in Cristo.
Fratelli, alcuni delle cose che Paolo ha elencato possono essere positive sotto una certa luce. Altre, no. Per esempio, nascere in una famiglia che segue Dio è un vantaggio. Per noi oggi, avere una chiesa sana è un grande vantaggio. Però, non può assolutamente essere una base della nostra fede. Essere molto attaccati alla Parola di Dio è molto importante. Però, è impossibile meritare la salvezza, anche minimamente, tramite l’osservanza della legge. Lo zelo è una cosa buona. Ascoltiamo un versetto che parla dello zelo.
Romani 12:11 Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore;
Chiaramente, la Bibbia ci insegna volta dopo volta di camminare rettamente, seguendo la Parola di Dio.
Però, non possiamo mai, per conto nostro, arrivare alla giustizia. Non possiamo mai, per il nostro zelo, arrivare a Dio. Non possiamo mai, in base al nostro impegno nel seguire la legge di Dio, meritare qualcosa da Dio, e soprattutto, non possiamo meritare la salvezza.
Quindi, anche dopo che siamo salvati, dobbiamo considerare tutte queste cose come tanta spazzatura per quanto riguarda il merito che abbiamo agli occhi di Dio. Dobbiamo aggrapparci totalmente e unicamente ai meriti di Cristo Gesù. In altre parole, non dobbiamo mai confidarci in qualsiasi nostro impegno o merito. Dobbiamo sempre confidare completamente in Cristo. Questo è l’importante messaggio che Paolo ci dà in questo brano.
Per guadagnare Cristo
Ho menzionato all’inizio che questo brano è un confronto, tra quello che NON può essere la base della nostra fede, e Cristo, che dev’essere l’unica e completa base della nostra fede. Cristo è il tesoro che supera ogni altro tesoro, infinitamente.
Notiamo come Paolo parla di Cristo, perché ciò si applica anche alla nostra vita.
v.8 eccellenza
Notiamo il v.8
Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo (Filippesi 3:8)
Paolo fa un confronto, come dobbiamo fare anche noi, fra tutte le cose che erano importanti, e Cristo. La chiave per vedere tutto con il suo vero valore è di guardare all’eccellenza di Cristo. Cristo è supremamente superiore ad ogni altra cosa della vita. Tutto ciò che potrebbe avere valore agli occhi del mondo, in qualsiasi campo, Cristo lo supera, e non di poco, ma supremamente.
Perciò, Paolo considera tutto come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo.
Guadagnare Cristo
Consideriamo cosa vuol dire “guadagnare Cristo.” Infatti, considerare tutto come tanta spazzatura in sé non è un guadagno. Il guadagno è di considerare tutto così per guadagnare Cristo.
Leggiamo ancora i vv.8-11.
8 Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo 9 e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. 10 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, 11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti. (Filippesi 3:8-11)
Quando Paolo parla di guadagnare Cristo, dal v.9 comprendiamo che egli vuol dire “essere trovato in lui”, cioè, essere letteralmente identificato con Cristo, poi dice “non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo.” L’unica giustizia che l’uomo può mai ottenere è quella che viene mediante la fede in Cristo. È impossibile ottenere una giustizia tramite le opere della legge. Perciò tutte le cose che erano un guadagno, tutti i nostri meriti, tutti i nostri sforzi, tutto ciò che sembra di avere valore, è solo un ostacolo, in quanto può distogliere i nostri occhi da Cristo, che è l’unica fonte della giustizia che ci serve per stare nella presenza di Dio.
La giustizia che si ha mediante la fede in Cristo, continua Paolo, viene da Dio, non dal nostro impegno, ed è basata sulla fede.
Inoltre, qui Paolo mostra il contrasto tra appoggiarci, anche minimamente, sulle nostre forze o sui nostri meriti, e appoggiarci completamente su Cristo e la sua opera perfetta e completa sulla croce. Dobbiamo scegliere dove riporre la nostra fiducia; o completamente su Cristo, o non vale nulla.
Notiamo che Paolo dichiara: Cristo Gesù, il mio Signore. Chi ha Cristo Lo ha personalmente, il MIO Signore.
Notiamo anche che Paolo dichiara:
“Cristo Gesù, il mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto.”
Paolo non parlava in termini astratti. Non è che in teoria, avrebbe potuto rinunciare. Egli aveva letteralmente rinunciato a tutto per porre tutta la sua fede in Cristo. Fratelli, dobbiamo sapere che delle volte, porre tutta la nostra fede in Cristo è realmente costoso. Delle volte ci costa tutto ciò che abbiamo di più prezioso nella nostra vita. Però, se consideriamo l’eccellenza della conoscenza di Cristo, possiamo capire che perdere tutto per avere Cristo è ancora un guadagno.
Paolo usa anche la frase: rinuncio a tutto per guadagnare Cristo. Il termine “guadagnare” Cristo viene usato nel caso di un atleta che si impegna con tutta la sua forza per vincere la gara. Si usa questo termine per parlare del marinaio che arriva al porto, e quindi, alla sicurezza.
Quando Paolo usa la frase “essere trovato in lui”, ci fa pensare all’AT, quando una persona uccideva qualcuno per sbaglio. I parenti della persona uccisa avrebbero cercato di uccidere l’omicida. Perciò, egli correva, per raggiungere una delle città di rifiugio. Una volta che si trovava dentro la città di rifiugio, era salvo. Egli era protetto dal giudizio finché rimaneva dentro questa città.
Similmente, NOI siamo colpevoli di tanti reati agli occhi di Dio. L’unica posizione sicura è di essere “trovati in Cristo.” Paolo parla quindi di essere trovato in Cristo come l’unico modo di non subire l’ira di Dio sul giorno di Giudizio. Solo chi si nasconde in Cristo è sicuro. Non esiste altro luogo sicuro.
conclusione
Fratelli, credo che nessuno di noi sarà mai paragonabile a Paolo per quanto riguarda lo zelo, per una attentissima osservanza della legge di Dio, e per tutte le altre cose che ha menzionato. Nonostante questo, in noi esiste una forte tendenza a porre una parte della nostra fede in quello che possiamo compiere per conto nostro.
In un certo senso, la vita cristiana è strana. Cioè, più uno cresce, ed è zelante, e osserva più attentamente la legge di Dio, e appartiene ad una chiesa sana, più potrebbe avere la tendenza di credere, in qualche modo, di avere qualche merito agli occhi di Dio. Il messaggio di Dio per noi tramite Paolo in questo brano è che dobbiamo evitare questo pericolo a tutti i costi.
Quindi, chiaramente dovremmo avere tanto zelo. Certamente Dio ci comanda di seguire la sua legge con tutto il nostro cuore. Certamente dovremmo cercare in ogni senso di vivere nel modo più giusto possibile. Però, quando consideriamo la nostra condizione agli occhi di Dio, quando consideriamo su quale base possiamo presentarci a Dio, dobbiamo considerare tutte queste cose come tanta spazzatura. Dobbiamo considerarle come un danno, di fronte all’eccellenza di conoscere Cristo.
Paolo ha molto da dirci sul discorso dell’eccellenza di conoscere Cristo. Rimandiamo quel discorso fino alla prossima volta. Per ora, vi invito ad esaminarvi. Per la preziosa grazia di Dio, possiamo crescere nel nostro cammino. Possiamo diventare sempre più zelanti, e dovremmo diventarlo. Con l’aiuto di Dio, possiamo camminare sempre più in conformità alla legge di Dio. Tutto questo noi dovremmo farlo. Però, non dobbiamo mai credere che i nostri impegni possano farci meritare anche una minima parte della nostra salvezza. Poniamo tutta la nostra fede nel nostro Salvatore e Signore, Gesù Cristo. Poi, possiamo conoscere l’eccellenza di Cristo. Dio volendo, vedremo quel discorso fra una settimana.