Hai mai avuto qualcuno che ti è stato un aiuto nel tuo cammino cristiano? Per me e Serena, assolutamente. Ci piace passare tempo elencando le tante persone che Dio ha mandato nella nostra vita in questi 44 anni che sono state usate per farci crescere, per spronarci, per incoraggiarci, per aiutarci a vedere peccati, e per aiutarci a vedere più di Cristo. In certe occasioni, erano persone che non conoscevamo prima, ma Dio le ha fatte entrare nella nostra vita tramite la raccomandazione di altri.
A tutti noi Dio manda persone che possono aiutarci nella vita. Però, ci sono anche tante persone pericolose. Ci sono persone che dicono di parlare da parte di Dio, che però in realtà, suscitano in noi orgoglio, oppure, insegnano cose sbagliate.
Se non riconosciamo le persone che camminano bene, mancheremo la loro buona influenza. Se non riconosciamo coloro che camminano male, possiamo essere influenzati in modo negativo da loro.
Abbiamo bisogno di riconoscere chi cammina bene, in modo che possiamo imitarli. Così, saremo più come Cristo. Notate il comandamento di Paolo in Filippesi 3:17
“Siate miei imitatori, fratelli, e considerate coloro che camminano così, secondo l’esempio che avete in noi.” (Filippesi 3:17 LND)
Dobbiamo imitare coloro che camminano bene. Però, per poter imitarli, dobbiamo riconoscerli. Paolo dichiara: considerate coloro che camminano così. Questo vuol dire riconoscere, discernere chi cammina bene, chi è un esempio da seguire.
Come possiamo riconoscere chi cammina bene? Se conosciamo una persona personalmente, da tempo, magari, insieme ad altri nella chiesa, posso capire meglio il suo cuore. Invece, se una persona che non conosco entra nella mia vita, o personalmente, o tramite un libro o qualche insegnamento in Internet, è molto più difficile capire se è una persona che cammina bene, oppure, se è perfino una persona che potrebbe sviarmi e ingannarmi.
Nel piano di Dio, Dio ha stabilito che possiamo raccomandare le persone che camminano bene, come possiamo anche avvertire di persone che possono sviare gli altri.
Cioè, se mi arriva una persona che io non conosco, ma un amico in Cristo di cui ho fiducia la conosce bene, il mio amico può raccomandare quella persona a me, come potrebbe anche avvertirmi se la persona tende ad andare in una direzione sbagliata.
È il piano di Dio che ci siano raccomandazioni delle persone affidabili. Infatti, continuando il nostro studio dell'epistola ai Filippesi, vediamo che qui, come in vari delle sue lettere, l'apostolo Paolo raccomanda certe persone ai credenti. Consideriamo il nostro brano di oggi, iniziando con Filippesi 2:19. Nei primi versetti, Paolo raccomanda Timoteo a loro, e poi dopo, raccomanderà Epafrodito.
Paolo raccomanda Timoteo
Trovate Filippesi 2, e seguite mentre leggo dal versetto 19 al 24. In questo brano, Paolo spiega che presto manderà Timoteo a loro. Però, non solo avverte che manderà Timoteo, lui raccomanda Timoteo a loro. Spiega perché possano fidarsi di Timoteo, descrivendo il cuore di Timoteo. In questo, vediamo l'importanza di raccomandare coloro che sono affidabile, in modo che chi non li conosce può essere benedetto da loro, avendo fiducia di loro. Seguite mentre leggo dal versetto 19.
“19 Ora spero nel Signore Gesù di mandarvi presto Timoteo, affinché anch’io sia incoraggiato nel conoscere le vostre condizioni, 20 perché non ho alcuno d’animo uguale al suo e che abbia sinceramente cura delle vostre cose. 21 Tutti infatti cercano i loro propri interessi e non le cose di Cristo Gesù. 22 Ma voi conoscete la sua prova come ha servito con me nell’evangelo, come un figlio serve al padre. 23 Spero dunque di mandarlo subito appena vedrò come vanno le cose che mi riguardano. 24 Ora ho fiducia nel Signore che io pure verrò presto.” (Filippesi 2:19-24 LND)
In questo brano, Paolo vuole mandare Timoteo per sentire le loro notizie. Vuole anche mandare le sue notizie a loro. Ripetutamente vediamo questo nelle epistole. Una parte importante dell'amore cristiano è di impegnarsi per essere informati gli uni degli altri.
Essere informato di qualcun altro ti permette a pregare molto più specificamente per quella persona. Essere informati della situazione di qualcuno ti permette di incoraggiare quella persona, ti permette ad ammonire quella persona se serve, ti permette ad aiutarla a capire meglio le verità, ti permette di poter darle consiglio se è il caso. Ma tutto quello dipende dal fatto di essere informato dalla persona. Inoltre, essere informato della situazione di una persona che permette di ringraziare Dio per quello che sta facendo in quella persona. Io non posso ringraziare Dio per quello che non so. E perciò, è importante impegnarsi per essere informato gli uni dagli altri.
Notate che per potere essere informati di una persona o di una chiesa al tempo della Bibbia richiedeva un grandissimo impegno, e anche un notevole costo. Non esisteva Internet o il telefono. Essere ben informato di qualcuno spesso richiedeva un viaggio, con tutto il suo impegno e tempo e costo. Eppure, il fatto di essere informati è così importante che vediamo che Paolo era disposto a questo grande impegno.
Vi leggo qualche versetto in cui vediamo l'impegno di Paolo di essere informato degli altri, e di informare loro della sua situazione.
“Per questa ragione vi ho mandato Timoteo, che è mio figlio diletto e fedele nel Signore, che vi ricorderà quali sono le mie vie in Cristo e come insegno dappertutto in ogni chiesa.” (1Corinzi 4:17 LND)
“21 Ora, affinché anche voi sappiate come sto e ciò che faccio, Tichico, il caro fratello e fedele ministro nel Signore, vi informerà di tutto; 22 ve l’ho mandato proprio a questo scopo, affinché veniate a conoscenza del nostro stato e consoli i vostri cuori.” (Efesini 6:21-22 LND)
“7 Tichico, il caro fratello e fedele ministro e mio compagno di servizio nel Signore, vi farà sapere tutto sul mio stato; 8 io ve lo mandato proprio per questa ragione, perché conosca la vostra situazione e consoli i vostri cuori, 9 assieme al fedele e caro fratello Onesimo, che è dei vostri; essi vi faranno sapere tutte le cose di qui.” (Colossesi 4:7-9 LND)
“e mandammo Timoteo, nostro fratello e ministro di Dio, e nostro compagno d’opera nell’evangelo di Cristo, per confermarvi e confortarvi nella vostra fede,” (1Tessalonicesi 3:2 LND)
“Ma ora che Timoteo da voi è ritornato a noi e ci ha riferito buone notizie della vostra fede e amore, e che voi conservate sempre un buon ricordo di noi e desiderate grandemente vederci, come anche noi desideriamo vedere voi,” (1Tessalonicesi 3:6 LND)
Il fatto che era così normale per Paolo di mandare persone, per essere informato, e per informare loro, nonostante il grande costo di fare questo, ci aiuta a capire quanto è importante.
Questo è un esempio per noi. Non dobbiamo lasciare che i nostri tanti impegni ci ostacolano da essere informati gli uni degli altri. È fondamentale essere informati, per poter pregare ed edificare gli uni gli altri.
E perciò, Paolo ha mandato Timoteo per sentire dalla loro situazione, e anche per condividere la sua situazione con loro.
Notate che Paolo raccomanda Timoteo a loro. leggo i versetti 20 a 22.
“20 perché non ho alcuno d’animo uguale al suo e che abbia sinceramente cura delle vostre cose. 21 Tutti infatti cercano i loro propri interessi e non le cose di Cristo Gesù. 22 Ma voi conoscete la sua prova come ha servito con me nell’evangelo, come un figlio serve al padre.” (Filippesi 2:20-22 LND)
Paolo inizia raccomandando Timoteo dichiarando che Timoteo è diverso di tutti gli altri, e con “tutti”, si riferisce ad altri credenti. È triste dirlo, ma la grande maggioranza dei credenti cercano il loro proprio interesse, e non le cose di Cristo Gesù. Non vuol dire che non fanno mai nulla per Cristo, ma tanti credenti sono presi con gli impegni della vita e con i problemi e con i piaceri al punto che non vivano molto per Cristo. Invece, Timoteo era veramente diverso, aveva sinceramente cura delle cose di questi credenti. In altre parole, Timoteo viveva veramente per il bene spirituale degli altri! Timoteo viveva per promuovere Cristo negli altri.
Spesso siamo prese con le nostre cose perché crediamo che dobbiamo pensarci noi per avere il necessario per le nostre famiglie. Ma ricordate la meravigliosa promessa che Gesù Cristo ci dà in Matteo 6:33. Ve la leggo.
“Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte.” (Matteo 6:33 LND)
Gesù ci comanda a cercare prima il regno di Dio, e la sua giustizia. Quindi, mentre è vero che dobbiamo curare le nostre famiglie per avere il necessario, come priorità della vita dovremmo cercare e promuovere il regno di Dio, e il suo regno sulla terra. Se noi viviamo così, ubbidendo al comandamento di Dio, Dio provvederà per i nostri bisogni. Timoteo viveva così, e Paolo dichiara questo a questi credenti, in modo che potevano avere grande fiducia in Timoteo quando veniva.
Nel versetto 22, Paolo ricorda loro che sapevano come Timoteo aveva servito con Paolo nell'evangelo fedelmente. Paolo dice “come un figlio serve al padre”, perché in quell'epoca, era normale per un figlio di lavorare con il padre. Un buon figlio era estremamente fedele al padre. Timoteo era così per Paolo.
Timoteo era un fedele servitore nelle opere di Dio anche prima che aveva iniziato a collaborare con Paolo. Leggo Atti 16:1,2. È Paolo che sta viaggiando.
“1 Or egli giunse a Derbe e a Listra; qui c’era un discepolo, di nome Timoteo, figlio di una donna giudea credente, ma di padre greco, 2 di cui rendevano buona testimonianza i fratelli di Listra e di Iconio.” (Atti 16:1-2 LND)
Che immensa benedizione avere persone così nella vita. Ma in realtà, è una immensa benedizione essere una persona così. Chi vive per la gloria di Dio è ricco di benedizioni spirituali, e la gioia della salvezza.
Paolo poteva descrivere Timoteo così a loro.
Qualcuno potrebbe dire di te che tu hai sinceramente cura delle cose spirituali degli altri? Per altri, intendo oltre a quelli della tua propria famiglia. Cioè, la tua vita è talmente una vita focalizzata sugli altri che si potrebbe fare questa testimonianze di te? Per poter assomigliare a Gesù Cristo, dobbiamo avere una vita così.
Il fatto che Paolo sta raccomandando Timoteo a loro, sta dichiarando che Timoteo è un fedele uomo di Dio ci aiuta a capire che una raccomandazione da qualcuno di cui hai grande fiducia è un grande aiuto a capire in cui possiamo dare la nostra fiducia.
La raccomandazione è importante quando non si conosce qualcuno, Non serve una raccomandazione se conosci già bene la persona. Per esempio, scrivendo ai Corinzi, Paolo scrive che loro lo conoscevano già molto bene. Per questo, scrive che non avevano bisogno di una lettera di raccomandazione per lui. Leggo 2 Corinzi 3:1-3.
“1 Cominciamo di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo noi bisogno come alcuni, di lettere di raccomandazione per voi o di raccomandazione da parte vostra? 2 Voi siete la nostra lettera, scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini, 3 essendo manifesto che voi siete una lettera di Cristo, che è il risultato del nostro ministero scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, e non su tavole di pietra, ma sulle tavole di un cuore di carne.” (2 Corinzi 3:1-3 LND)
Una lettera di raccomandazione serve quando non conosci qualcuno, e viene scritto da qualcuno che lo conosce bene. Le vere raccomandazioni sono importanti, e servono anche oggi. Notate per esempio in 2Corinzi 8:16,17 che Paolo raccomanda Tito. Seguite mentre leggo.
“16 Ora ringraziato sia Dio, che ha messo nel cuore di Tito la stessa sollecitudine per voi, 17 poiché non solo egli accettò l’esortazione, ma si mise in cammino per venire da voi, spontaneamente e con grande diligenza.” (2Corinzi 8:16-17 LND)
Ci sono altri esempi così, ma il punto da capire è che è estremamente utile quando qualcuno che conosciamo e di cui abbiamo fiducia ci dà una raccomandazione di qualcuno che non conosciamo. Questo ci permette di porre fiducia in quella persona.
Quindi, di nuovo, vi chiedo di valutare: che raccomandazione vera potrebbero dare di te? O che possiamo avere un cammino tale che potrebbero dire che abbiamo sinceramente cura degli altri, e che questo è una cosa che è stata provata, con l’esempio della nostra vita.
Notiamo qualche punto nei versetti 23 e 24. Li leggo di nuovo.
“23 Spero dunque di mandarlo subito appena vedrò come vanno le cose che mi riguardano. 24 Ora ho fiducia nel Signore che io pure verrò presto.” (Filippesi 2:23,24 LND)
Notate che non solo Paolo voleva sapere di loro, ma per Paolo era molto importante per loro di sentire di lui. Questo fa parte di come Paolo aiutava gli altri a crescere in maturità. Come abbiamo già visto, di natura tendiamo a pensare alle cose delle nostre famiglie. Facilmente trascuriamo di pensare agli altri. E vivendo così, non possiamo veramente amare. Perciò, vediamo più volte che Paolo si impegnava per aiutare gli altri a sapere di lui. Per una cosa, Paolo sapeva che dipendeva dalle preghiere degli altri. Inoltre, Paolo voleva aiutare il loro ad allargare i loro orizzonti, per avere più in menti di regno di Dio, e non solo i loro piccoli mondi. E perciò, aspettava prima di mandare Timoteo, per avere notizie più aggiornate della sua situazione.
Comunque, anche se stava subito mandando Epafrodito, e stava per mandare Timoteo, Paolo sperava nel Signore di poter andare anche lui presto. Paolo amava questi credenti, e aveva grande desiderio di poter andare a vedere li personalmente. Voleva di nuovo impegnarsi in mezzo a loro per fortificare la loro fede. Questo era il cuore di Paolo. Quanto prego che questo sarà il nostro cuore. O che possiamo essere un popolo di desidera profondamente di poter annunciare Gesù Cristo ad altri, e all'aiutare coloro che già credono a conoscere Cristo di più.
Epafrodito
Andando avanti in questo brano, vediamo che non solo Paolo raccomandava Timoteo a loro, ma raccomanda anche Epafrodito.
Epafrodito veniva dal Filippi, ed era stato mandato da loro per portare un dono economico a Paolo, e poi, per restare e servire Paolo. Solo che, una volta da Paolo, si era ammalato gravemente, al punto di rischiare di morire. Evidentemente era una malattia che durava molto tempo, perché la notizia della sua malattia era arrivata ai Filippesi. Per questo, erano molto angosciati.
Seguite mentre leggo i versetti 25 a 30. Grazie a Dio per uomini così.
“25 Tuttavia ho ritenuto necessario di mandarvi Epafrodito, mio fratello, compagno d’opera e di lotta, vostro apostolo e ministro dei miei bisogni, 26 poiché egli desiderava molto vedervi tutti, ed era angosciato perché avevate udito che era stato ammalato. 27 Difatti egli è stato malato e molto vicino alla morte, ma Dio ha avuto pietà di lui, e non solo di lui ma anche di me, perché non avessi tristezza su tristezza. 28 Ve l’ho mandato perciò con tanta premura perché, vedendolo, di nuovo vi possiate rallegrare ed io stesso sia meno contristato. 29 Accoglietelo dunque nel Signore con grande gioia e abbiate stima di persone come lui, 30 perché per l’opera di Cristo egli è stato molto vicino alla morte, avendo esposto a rischio la propria vita, per supplire ai servizi che voi non potevate prestarmi.” (Filippesi 2:25-30 LND)
Come aveva fatto con Timoteo, anche qua, Paolo sta dando una forte raccomandazione di Epafrodito. Lo chiama “mio fratello, compagno d'opera e di lotta”. In altre parole, sta dichiarando che Epafrodito era un stretto collaboratore che si impegnava nel ministero con Paolo. E poi, lo chiama “vostro apostolo e ministro dei miei bisogni”. Ricordate che la parola apostolo vuol dire mandato. Epafrodito era stato mandato dalla chiesa dei Filippesi a Paolo per curare Paolo in nome loro. Quindi era il loro apostolo. Ed era anche il loro ministro dei bisogni di Paolo. Era stato mandato per servire Paolo da parte loro.
In tutto questo, Paolo sta mostrando quanto Epafrodito era un uomo di Dio fedele, che si dedicava all'opera di Dio. Poi, Paolo parla del suo cuore. Epafrodito era stato gravemente ammalato, e sapendo che i Filippesi erano tutti angosciati per questo, Epafrodito avevo grande desiderio di tornare a vederli, per tranquillizzare i loro cuori. Anche in questo, Paolo li sta mostrando il cuore che aveva Epafrodito.
Paolo non poteva guarirlo
Il versetto 27 ci aiuta a capire una verità molto importante, che facilmente potremo mancare. Seguite mentre leggo di nuovo versetto 27.
“27 Difatti egli è stato malato e molto vicino alla morte, ma Dio ha avuto pietà di lui, e non solo di lui ma anche di me, perché non avessi tristezza su tristezza.” (Filippesi 2:27)
È importante notare qui che Epafrodito era con Paolo, ed era ammalato fino a quasi morire, eppure, è chiaro che Paolo non poteva guarirlo. Questa non è l'unica volta che vediamo che l’apostolo Paolo non poteva guarire a volontà. In 2Timoteo 4:20 Paolo scrive:
“Erasto è rimasto a Corinto, ma ho lasciato Trofimo infermo a Mileto.” (2Timoteo 4:20 LND)
Paolo, come gli altri apostoli, aveva il dono miracoloso di poter guarire. Eppure, almeno in questi due casi Paolo non poteva guarire, quando sicuramente avrebbe voluto. Come mai?
È importante capire il motivo per cui Dio ha dato il dono di guarigione, e qual era lo scopo di quel dono. Due brani ci rendono chiaro questo. Prima di tutto, leggo 2 Corinzi 12:12, in cui Paolo sta difendendo il fatto che è un vero apostolo, e che i credenti di Corinto avevano tutte le prove che serviva per capire questo. Leggo quel brano, in cui Paolo parla di quello che egli aveva compiuto in mezzo a loro, per dimostrare che era un vero apostolo.
“Ora i segni dell’apostolo sono stati messi in opera fra voi con grande pazienza, con segni e prodigi e con potenti operazioni.” (2 Corinzi 12:12 LND)
I doni miracolosi servivano per dimostrare chi erano i veri apostoli. Quindi, non servivano e non adoperavano questi miracoli dopo che era confermato che erano apostoli. Troviamo un altro brano che ci spiega lo scopo di questi doni miracolosi in Ebrei 2:2-4.
“2 Se infatti la parola pronunziata per mezzo degli angeli fu ferma e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, 3 come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata inizialmente annunziata dal Signore, è stata confermata a noi da coloro che l’avevano udita, 4 mentre Dio ne rendeva testimonianza con segni e prodigi, con diverse potenti operazioni e con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà.” (Ebrei 2:2-4 LND)
Anche questo brano dichiara che lo scopo dei doni miracolosi, che sono i segni e prodigi, era per confermare la testimonianza degli apostoli. Non erano doni che possedevano sempre, in qualunque situazione. Ed è per quello che nel nostro brano di oggi Paolo non aveva il potere di guarire Epafrodito. Invece, Epafrodito è arrivato quasi alla morte. Poi, Dio ha avuto pietà di Paolo, affinché Paolo non avesse grande tristezza, e Dio lo ha guarito, non tramite Paolo.
È importante capire questo, perché spesso, si legge qualcosa nella Bibbia, e senza considerare tutti gli altri brani che hanno a che fare con quell'insegnamento, si presume di capire quel brano correttamente. In realtà, serve considerare gli altri brani che ne parlano. Quindi, da questo brano, è chiaro che Paolo non aveva il potere di guarire Epafrodito. Il dono miracoloso di guarigione era limitato a certi momenti quando serviva per confermare che gli apostoli erano veramente da Dio.
Voleva mandare Epafrodito immediatamente
Passando al versetto 28, vediamo di nuovo il cuore di Paolo, che voleva la loro gioia. Quindi, Paolo voleva mandare Epafrodito subito da loro in modo che potevano gioire nel vederlo guarito. E così, anche Paolo sarebbe stato meno triste, sapendo che al momento, erano angosciati per la notizia della malattia di Epafrodito.
Ricordate che in quell’epoca mandare informazioni richiedeva l’immenso impegno di mandare qualcuno. Paolo voleva mandare Epafrodito stesso, per poter dare loro grande gioia. Vediamo il cuore di Paolo in questo. O che possiamo anche noi avere un cuore che pensa così tanto agli altri da essere disposti ad impegnarci grandemente per promuovere la loro fede e la loro vera gioia, prendendo il TEMPO di essere informati di loro, e di informare loro.
Nei versetti 29 e 30, aggiungendo altre raccomandazioni oltre a quelle nel versetto 25, Paolo incoraggia loro di accogliere Epafrodito con grande gioia, e ancora di più, ad avere stima per lui. Leggo i versetti 29 e 30.
“29 Accoglietelo dunque nel Signore con grande gioia e abbiate stima di persone come lui, 30 perché per l’opera di Cristo egli è stato molto vicino alla morte, avendo esposto a rischio la propria vita, per supplire ai servizi che voi non potevate prestarmi.” (Filippesi 2:29-30 LND)
Nel versetto 25, Paolo aveva detto che Epafrodito era un compagno di opere e di lotte di Paolo, e qui, aggiunge che aveva esposto a rischio la propria vita per supplire ai servizi di Paolo che loro non potevano prestare. Epafrodito aveva dato tutto per servire il Signore al posto del Filippesi. Paolo voleva che loro sapessero di Epafrodito.
Poi, Paolo incoraggia loro ad accoglierlo nel Signore con grande gioia. E poi, Paolo comanda loro di avere stima di persone come Epafrodito. Consideriamo cosa vuol dire di “avere stima” di qualcuno.
Quando abbiamo stima di qualcuno, imitiamo quella persona. Come credenti, è importante che imitiamo le persone che sono più vicini di Cristo di noi. La Bibbia parla molto di questo. Per esempio, in 1 Corinzi 16:18, leggiamo:
“perché hanno ricreato il mio spirito e il vostro; riconoscete dunque tali persone.” (1 Corinzi 16:18 LND)
Qua, Paolo comanda ai credenti di riconoscere le persone che camminano bene. Riconoscere vuol dire prendere nota, notare in modo specifico, per avere come modello. Leggo 1 Timoteo 5:17.
“Gli anziani che esercitano bene la presidenza siano reputati degni di un doppio onore, principalmente quelli che si affaticano nella parola e nell’insegnamento.” (1 Timoteo 5:17 LND)
Qui, Paolo ci comanda ad onorare gli anziani che esercitano bene la presidenza. Ma per poter fare questo, dobbiamo notare chi è che fa un buon lavoro. Quindi bisogna osservare e valutare il cammino di ognuno, e poi, nel caso degli anziani, darli doppio onore se fanno un buon lavoro.
Leggo 1 Tessalonicesi 5:12,13, in cui troviamo il comandamento di stimare quelli che sono preposti sopra di noi. Leggo.
“12 Ora, fratelli, vi preghiamo di riconoscere coloro che si affaticano fra di voi, che vi sono preposti nel Signore e che vi ammoniscono, 13 e di averli in somma stima nell’amore per la loro opera. Vivete in pace fra voi.” (1 Tessalonicesi 5:12-13 LND)
Il comandamento di “riconoscere” vuol dire notare. Dobbiamo notare gli uomini che si affaticano per curarci spiritualmente, e poi, ci comanda a stimarli, e sono coloro che sono preposti nel Signore in un ruolo di guida e che si affaticano in questo. Stimare porta ad imitare.
In Ebrei 13:7 leggiamo:
“Ricordatevi dei vostri conduttori, che vi hanno annunziato la parola di Dio e, considerando il risultato della loro condotta, imitate la loro fede.” (Ebrei 13:7 LND)
Di nuovo, dobbiamo notare la vita dei nostri conduttori, e poi, dobbiamo imitare la loro fede, ovvero, il modo che hanno vissuto la vita cristiana. Anche qua, dobbiamo notare chi cammina bene, e imitare la loro vita.
Leggo 1 Corinzi 4:16, e poi 1 Corinzi 11:1.
“Vi esorto dunque a divenire miei imitatori.” (1 Corinzi 4:16 LND)
“Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo.” (1 Corinzi 11:1 LND)
Paolo ci comanda ad imitarlo, e ci ricorda che lui imita Cristo. La maturità cristiana è di assomigliare a Gesù Cristo, non solo conoscere dottrina. Perciò, per diventare più maturi, è importante osservare la vita di coloro che vivono più come Cristo, e imitarli. Così, saremo più come Cristo.
Vi leggo Filippesi 3:17.
“Siate miei imitatori, fratelli, e considerate coloro che camminano così, secondo l’esempio che avete in noi.” (Filippesi 3:17 LND)
Dobbiamo considerare, ovvero, notare attentamente, coloro che cammino bene, come Paolo camminava. Notare e imitare chi cammina bene è una parte importante di come crescere in Cristo. Vediamo questo insegnamento volta dopo volta. Leggo anche 2Tessalonicesi 3:9, e poi Ebrei 6:12.
“Non già che non ne avessimo il diritto, ma per darvi noi stessi un esempio affinché ci imitaste.” (2 Tessalonicesi 3:9 LND)
“affinché non diventiate pigri, ma siate imitatori di coloro che mediante fede e pazienza ereditano le promesse.” (Ebrei 6:12 LND)
In questi brani, Dio ci comanda ad imitare coloro che camminavano per fede.
Riassunto
Allora, riassumendo tutti questi brani, e quello che abbiamo letto nel nostro brano per quanto riguarda Epafrodito, e anche quello che Paolo aveva detto di Timoteo, vediamo un insegnamento importante.
Prima di tutto, ricordiamo che la vera maturità spirituale non è conoscere dottrina, per quanto la dottrina è importante. Piuttosto, la vera maturità spirituale è di assomigliare sempre di più a Gesù Cristo.
In questi brani, vediamo che nel piano di Dio, dobbiamo notare chi cammina bene, per poi stimare e imitare la fede di quelle persone. Questo fa parte di come diventare più come Cristo.
Certamente, nessuno è perfetto. Però, ci sono credenti che sono più come Cristo di quanto siamo noi. Notiamo questi credenti, e poi, imitiamo la loro fede. Impariamo da loro.
Il nostro orgoglio ci ostacola in questo. O che possiamo riconoscere quanto il nostro orgoglio ci ostacola dalle benedizioni di Dio.
Abbiamo visto anche l’importanza di dare raccomandazioni, e anche di cercare raccomandazioni.
Cioè, oggi, con la diffusione di libri, e soprattutto di Internet, ci sono tantissime persone che si mettono ad insegnare le cose di Dio. Però, prima di leggere un libro da qualcuno che non conosci, prima di ascoltare un insegnamento in Internet da uno che è sconosciuto da te, sarebbe importante avere una raccomandazione da qualcuno che lo conosce.
A me rattrista molto quanti falsi insegnanti ci sono, in libri e in Internet, che hanno tanti seguaci. Alcuni insegnano dottrine lontani dalla verità. Altri invece insegnano varie cose vere, però, in un modo che suscita orgoglio. In entrambi i casi, porta coloro che li ascoltano più lontani da Cristo.
Quanto è importante non dare fiducia troppo velocemente. Avere raccomandazioni, da uomini fedeli, è una grande protezione che Dio ha stabilito. Usiamo questo.
Quindi, chiudo con queste domande:
La tua vita è tale che gli altri potrebbero raccomandarti ad altri?
La tua vita è tale che se le persone imitano te, diventano più come Cristo?
Se non è così, può dire che non stiamo camminando bene. Cioè, se ci sono situazioni per cui non possono raccomandarci, in cui imitarci NON li farebbe diventare più come Cristo, questo è grave.
Valuta la tua vita alla luce della scrittura. Confronta la tua vita con coloro che conosci che camminano bene. Imita la loro fede. Riconosci e confessa i tuoi peccati. Ascolta le raccomandazioni che persone fedeli danno. Non credere ogni nuova voce che senti, ma confronta tutto, con cautela, con la Parola, sia dottrina, ma anche stile di vita e carattere.
Grazie a Dio, perché anche in questo, vediamo la cura che Gesù Cristo ha di noi. Il fatto di poter avere raccomandazioni è una grande sicurezza, se le ascoltiamo. Il fatto che tramite la Bibbia, Gesù Cristo ci comanda ad imitare coloro che camminano bene è anche un grande aiuto per crescere. Tutto viene da Cristo. Ringraziamo il nostro Signore. Impegniamoci a camminare in santità, per assomigliare il nostro Signore. Grazie a Dio per un Signore come Gesù Cristo.