Quando la vita cristiana ti è difficile, quando il mondo ti tenta, quando non hai gioia, non stai vedendo l’amore di Dio per noi in Gesù Cristo.
Più comprendiamo l’amore di Dio per noi in Cristo, e i vari aspetti di quell’amore, più gioia avremo, più vittoria sul peccato, e più saremo in grado di amare gli altri e di ubbidire con gioia i comandamenti di Dio
Cioè, capire di più il cuore di Dio per noi in Cristo trasforma la vita.
L’amore di Dio è un amore che non dipende dall’oggetto dell’amore, invece, dipende tutto da Dio. Dio ci ha amato quando eravamo nemici suoi, pieni dei nostri peccati. Leggo Romani 5:5-8.
“5 Or la speranza non confonde, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. 6 Perché, mentre eravamo ancora senza forza, Cristo a suo tempo è morto per gli empi. 7 Difficilmente infatti qualcuno muore per un giusto; forse qualcuno ardirebbe morire per un uomo dabbene. 8 Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.” (Romani 5:5-8 LND)
L’amore di Dio è un amore in cui Dio dà, Dio si sacrifica, per il nostro vero ed eterno bene. Dio ci ama, anche se non avevamo nulla da contraccambiare. L’amore di Dio non nasce da qualcosa in noi. L’amore di Dio nasce in Dio.
Essendo amati da Dio, Dio ci comanda ad amare gli uni gli altri con questo tipo di amore. Ci comanda di amare gli uni degli altri con un amore che non dipende da quello che si riceve dall’altra persona.
Questo è l’amore che Gesù Cristo ha per noi. Infatti, per capire come dobbiamo amare gli uni gli altri, dobbiamo considerare l’amore di Gesù Cristo, e il suo cuore per noi, e i benefici che abbiamo in Lui.
Il fatto di considerare a fondo l’amore di Gesù Cristo per noi non solo ci aiuta a capire COME amare. Inoltre, ci dà la motivazione di amare gli altri.
Infatti, più vediamo Cristo, più vedremo il suo amore, e i meravigliosi benefici che noi abbiamo in Cristo, e il suo grandissimo amore per noi. Questo diventa un immenso stimolo per noi di amare più gli altri.
Un brano che ci insegna come amare gli uni gli altri di più, dandoci l’esempio di quello che abbiamo in Gesù Cristo, è Filippesi 2. Nel nostro studio in Filippesi, siamo arrivati al capitolo 2. Il versetto 1 ci ricorda quello che abbiamo in Cristo, e poi, nei versetti 2 a 5 ci esorta come vivere, alla luce di quello. Dopo l’esortazione di come vivere, nei versetti 6 ad 11, ci dà come esempio Gesù Cristo. Quel brano su Cristo è uno dei più profondi in tutta la Bibbia.
Quindi, seguite mentre leggo Filippesi 2:1-11.
Che Dio ci aiuti a comprendere di più delle meravigliose verità in questo brano. Oggi, vedremo solo il versetto 1, ma leggo tutto, per aiutarci ad iniziare a meditare su tutto il brano, leggo Filippesi 2:1-11.
“1 Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, se qualche conforto d’amore, se qualche comunione di Spirito, se qualche tenerezza e compassione, 2 rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente 3 non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso. 4 Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri. 5 Perciò, abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù, 6 il quale, essendo in forma di Dio, non considerò rapina l’essere uguale a Dio, 7 ma annichilì se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce. 9 Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature celesti, terrestri e sotterranee, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.” (Filippesi 2:1-11 LND)
Analisi
O che possiamo capire di più quello che Gesù Cristo ha fatto per noi, e quello che abbiamo in Lui, per poi vivere assomigliando sempre di più Gesù Cristo.
Paolo inizia questo brano elencando quattro benefici meravigliosi che abbiamo in Cristo, poi, nel versetto 2 elenca quattro aspetti di come dovremmo vivere, alla luce di questo.
Parlando del cuore di Cristo nei nostri confronti, Paolo inizia con un “se”. Se vi è qualche consolazione, se qualche conforto di amore, e così via.
È utile capire che nel greco del Nuovo Testamento, esistono tre modi di fare dichiarazione con il “se”. Nel primo modo, di solito si presume una risposta positiva. Nel secondo, si presume una risposta negativa. Nel terzo modo, non si sa la risposta.
Allora, in greco esiste la frase “visto che”, ma in questo caso la parola usata è “se”. Usando la parola “se”, anche se la risposta è ovvia, si lascia che il lettore o ascoltatore deve pensare, per poi rispondere, nella sua mente, con una chiara affermazione. In questo modo, egli può riconoscere che la seconda parte della frase è vera. Cioè, dicendo “se”, per una cosa chiaramente vera, colpisce di più che solo dare la risposta dicendo “visto che”. Dicendo “se”, si stimola la persona a valutare e a rispondere.
Quindi, per esempio, per dare un esempio del primo modo, un padre potrebbe dire al suo figlio: se io e la mamma abbiamo continuato ad amarti, anche quando avevi disubbidito, tu dovresti amare tua sorella, anche quando ti tratta male. Detto così, il figlio deve riflettere, e riconoscerà che certamente i genitori lo hanno amato, anche nei tanti casi in cui si era comportato male. Riflettendo, la sua coscienza viene colpita, e così, lui riconosce che dovrebbe amare la sorella.
E perciò, in questo brano, Paolo ci fa delle domande, per farci riflettere su quanto abbiamo in Cristo. Lui fa notare specificamente il cuore di Cristo nei nostri confronti. Facendoci riflettere sul cuore di Cristo per noi, ci stimola a riconoscere quale cuore noi dovremmo avere nei confronti degli altri.
Consideriamo, allora, il cuore di Cristo per noi. Leggo di nuovo i versetti 1 e 2. Nel versetto 1, notate i quattro aspetti dell’amore di Cristo per noi. Leggo.
“Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, se qualche conforto d’amore, se qualche comunione di Spirito, se qualche tenerezza e compassione, 2 rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente...” (Filippesi 2:1,2 LND)
Se tu consideri e tieni in mente i quattro aspetti dell’amore di Cristo per noi elencati nel versetto 1, ti daranno grande pace e consolazione nelle difficoltà più profonde della tua vita.
I quattro aspetti di quello che abbiamo per mezzo dell’amore di Cristo sono: la consolazione, il conforto d’amore, la comunione di Spirito, e la tenerezza e la compassione.
Pensando ancora al fatto che Paolo inizia questo versetto con “se”, anziché con “visto che”, ricordate che ci spinge a valutare e poi a gridare la risposta con forza.
È come se uno dovesse dire al genitore che ama profondamente il suo piccolo figlio: “Se tuo figlio è un dono di Dio, allora, impegnati a curarlo bene.” In questo esempio, il genitore ci pensa, e poi risponde, con grande fermezza “sì, mio figlio è assolutamente un immenso dono di Dio!”. Questo spinge il genitore a riconoscere l’importanza della seconda parte della dichiarazione, cioè, che è molto importante per lui di curare bene il figlio.
Quindi, quali sono le quattro cose che Paolo ci chiede di valutare?
Consolazione in Cristo
Prima di tutto, ci chiede se vi è qualche consolazione in Cristo.
La parola consolazione è la parola Greca che vuol dire stare accanto, stare vicino. È la parola greca “paraklesis”.
Pensate a quanta grande consolazione possiamo avere se una persona che ci ama ci sta accanto.
Quando abbiamo un cuore afflitto, quando il dolore è profondo, Dio ci ha creati in modo che avere qualcuno che ci ama accanto a noi può darci una profonda consolazione. Per esempio, in momenti di grande dolore, come la morte di una persona cara, il fatto di avere qualcuno che viene e ti sta vicino, anche senza dire una parola, ti può dare una grande consolazione. Quando qualcuno che ti ama ti sta vicino, è una vera consolazione.
Quindi, alla domanda: se vi è qualche consolazione in Cristo: la chiara risposta è assolutamente sì, c’è profonda consolazione in Cristo. C’è tantissima consolazione in Cristo. Per esempio, ascoltate quello che Paolo scrive in 2Corinzi 1:3-5, parlando delle consolazione di Dio in Cristo. Ve lo leggo.
“3 Benedetto sia Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, per mezzo della consolazione con cui noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare coloro che si trovano in qualsiasi afflizione. 5 Poiché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così per mezzo di Cristo abbonda pure la nostra consolazione.” (2Corinzi 1:3-5 LND)
In quel brano, vediamo che Dio è il Dio di OGNI consolazione, e la consolazione che riceviamo è per mezzo di Gesù Cristo. Cioè, per mezzo di Gesù Cristo, riceviamo ogni consolazione di cui potremmo mai avere bisogno. La consolazione di Dio per noi in Cristo è senza misura, ed è abbondante in ogni dolore e in ogni situazione. La consolazione di Dio è più che sufficiente per qualsiasi afflizione.
Gesù Cristo è stato tentato in ogni cosa come noi, senza peccare. Quindi, sa come consolarci perfettamente, di cuore.
E perciò, quando Paolo chiede: se c’è QUALCHE consolazione in Cristo, la risposta, che dovremmo gridare è: ASSOLUTAMENTE. C’è immensa, profonda e costante consolazione in Cristo. In Cristo, Dio ci sta vicino, in ogni situazione, e non ci lascia mai. Quindi, in Cristo, Dio ci consola con una consolazione perfetta.
Grazie a Dio per la sua consolazione per noi in Gesù Cristo.
conforto d’amore
Passiamo al secondo meraviglioso beneficio in Cristo:
Paolo chiede se c’è qualche conforto d’amore. Il termine greco usato qua descrive il conforto che ci arriva tramite le parole. Mentre consolazione descrive il conforto di avere una persona accanto, conforto d’amore descrive il conforto che arriva dalle parole giuste e vere che quella persona ci dichiara.
Le parole giuste e vere, dette con amore, possono dare grande pace e conforto al cuore nelle difficoltà della vita. Infatti, quando siamo aggravati, quando siamo tristi, quando abbiamo paura, quando siamo scoraggiati, è perché stiamo vedendo i pesi e i problemi e le difficoltà, e non vedendo le verità. In quei casi, ci serve la verità. È la verità di Dio che può consolarci, e darci pace, e darci forza e coraggio. Perciò, in momenti pesanti, c’è grande conforto d’amore con le parole giuste.
E Paolo ci chiede di considerare se c’è qualche conforto di amore in Cristo.
Se ci pensiamo, riconosceremo che c’è tutto il conforto d’amore, tramite le parole che Dio ci dà in Cristo, di quanto potrebbe mai servirci. Pensate alle potente e preziose dichiarazioni che abbiamo da Dio.
Solo per esempio, leggo le parole di Gesù Cristo, il nostro Signore e Salvatore, in Matteo 28:18-20.
“18 Poi Gesù si avvicinò e parlò loro dicendo: "Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. 19 Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente. Amen".” (Matteo 28:18-20 LND)
Quando consideriamo queste parole, e consideriamo CHI è Gesù Cristo, e che Egli ha OGNI potestà in cielo e sulla terra, e poi consideriamo DOVE è Gesù Cristo, e riconosciamo che Egli è CON NOI, allora, possiamo avere pace in qualsiasi prova o difficoltà. Non è un semplice uomo che è con noi, è Gesù Cristo, che ha ogni potestà. TUTTO è sotto il suo controllo. E, Gesù Cristo è CON NOI. Non ci lascerà mai. Queste parole ci danno grande conforto d’amore in Cristo.
E questo è solo un esempio di UN passo, quando ce ne sono tantissimi passi che hanno parole di conforto d’amore.
Ci sono tantissime altre parole che ci danno il vero conforto d’amore. La Bibbia è piena di parole che possono darci grande e profondo conforto. E tutte queste parole hanno il loro adempimento in Gesù Cristo. Ricordate che tutte le promesse di Dio che abbiamo hanno il loro “sì”, ovvero, il loro adempimento, in Gesù Cristo. Leggo 2Corinzi 1:20
“Poiché tutte le promesse di Dio hanno in lui il "sì" e "l’amen," alla gloria di Dio per mezzo di noi.” (2Corinzi 1:20 LND)
Tutte le meravigliose promesse di Dio hanno il loro “sì”, ovvero, il loro adempimento, in Gesù Cristo. Ci sono promesse sicure e sufficiente per ogni prova e per ogni difficoltà e per ogni dolore. E tutte quante sono sicure in Gesù Cristo.
Quindi, alla domanda: se c’è qualche conforto d’amore”, la chiara e potente risposta è: assolutamente sì. Grazie a Dio, per mezzo di Cristo, abbiamo immenso conforto d’amore in Cristo.
Qualche comunione di Spirito
Arriviamo al terzo beneficio. Questi benefici sono molto simili fra di loro. Elencando più aspetti dei benefici che abbiamo in Cristo, Dio ci aiuta a comprendere più a fondo quanto è meraviglioso quello che abbiamo in Gesù Cristo.
Allora, come terzo beneficio, Paolo chiede se c’è qualche comunione di Spirito. La parola “comunione” è la parola “koinonia”, che descrive una vita vissuta in comune, un rapporto stretto, un forte legame in cui si condivide la vita insieme. Quindi, quando c’è “koinonia”, vuol dire che non vivi più le esperienze da solo, ma insieme e chi sta con te.
Qua, Paolo chiede se c’è in Cristo qualche comunione di Spirito. Cioè, Paolo ci chiede, per farci riflettere, se in Cristo abbiamo comunione con lo Spirito Santo.
Gesù Cristo stesso ci dà la risposta a questa domanda, in quello che dichiara in Giovanni 14:16, parlando dello Spirito Santo. Il titolo che usa qua per lo Spirito Santo è “Consolatore”, perché lo Spirito Santo ci consola. Leggo la dichiarazione di Gesù Cristo.
“Ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre,” (Giovanni 14:16 LND)
Mentre Gesù era sulla terra fisicamente, Egli consolava i suoi discepoli direttamente. Ora, che Gesù è in cielo, ci ha mandato lo Spirito Santo come Consolatore. Lo Spirito è con noi in ogni istante e per sempre. Egli non ci lascia mai soli.
Abbiamo una meravigliosa comunione di Spirito, perché lo Spirito Santo prega per noi, ed Egli conosce il cuore di Dio Padre, e sa esattamente quello che dovrebbe pregare per noi, e come guidarci. Leggiamo in questo in Romani 8:26,27. Ve lo leggo.
“26 Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili. 27 E colui che investiga i cuori conosce quale sia la mente dello Spirito, poiché egli intercede per i santi, secondo Dio.” (Romani 8:26-27 LND)
Quando consideriamo chi è lo Spirito Santo, e che Egli è realmente CON NOI, e che resterà con noi per sempre, possiamo capire che non abbiamo solo QUALCHE comunione di Spirito, ma abbiamo la PIENA comunione di Spirito. Non siamo mai soli. Avendo Gesù Cristo come il nostro Signore e Salvatore, abbiamo anche piena e costante comunione di Spirito. Certamente, a volte, non guardando a Dio, non riconosciamo questa comunione. A volte, guardando ai problemi, e alle difficoltà, possiamo non sentire questa comunione. Ma ciò non toglie la realtà della vera comunione di Spirito che abbiamo in Gesù Cristo. Grazie a Dio per questo immenso dono.
se qualche tenerezza e compassione,
Infine, come quarto beneficio, Paolo chiede se c’è qualche tenerezze e compassione in Cristo.
Qua, Paolo sta parlando del cuore di Gesù Cristo nei nostri riguardi.
La parola tenerezza in greco è la parola che vuol dire “viscere commosse”. Descrive una sentimento profondissimo, che uno ha quando ama qualcuno profondamente. Quello che Paolo sta dichiarando in forma di domanda è che Gesù Cristo ha quel profondo sentimento per NOI. Gesù Cristo ha viscere commosse per noi, così profondo è il suo amore per noi.
Troviamo questa stessa parola più volte. Per esempio, in Luca 1:76-78, descrive il cuore di Dio per noi, e il motivo per cui ci ha mandato Gesù Cristo come Salvatore. Il piccolo bambino è Giovanni Battista
“76 E tu, o piccolo bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché tu andrai davanti alla faccia del Signore a preparare le sue vie, 77 per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza, nel perdono dei loro peccati; 78 grazie alle viscere di misericordia de nostro Dio, per cui l’aurora dall’alto ci visiterà,” (Luca 1:76-78 LND)
Avete notate che Dio ha viscere commosse per noi. Che tenerezza verso uomini peccatori.
In Colossesi 3:12, siamo noi comandati di vestirci di questa tenerezza, ovvero, di visceri di compassione. Leggo.
“Vestitevi dunque come eletti di Dio santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza,” (Colossesi 3:12 LND)
Vivere con viscere di misericordia gli uni verso gli altri fa parte di assomigliare Gesù Cristo.
In 1Giovanni 3:17, Giovanni chiede come si potrebbe avere l’amore di Dio in sé, se si chiude le viscere contro uno nel bisogno, pur volendo aiutarlo. Anche questa brano ci aiuta a capire il cuore quando ci sono visceri commossi. Ve lo leggo.
“Ora, se uno ha dei beni di questo mondo e vede il proprio fratello che è nel bisogno e gli chiude le sue viscere, come dimora in lui l’amore di Dio?” (1Giovanni 3:17 LND)
Visto che Dio ha viscere commosse nei nostri confronti, dovremmo noi avere viscere commosse nei confronti degli altri.
Allora, nel nostro brano, Paolo chiede se c’è qualche tenerezza e compassione in Cristo. La chiara risposta è che Gesù Cristo è pieno di questa tenerezza per noi. Cristo ha viscere commosse per noi. Ci ama così tanto. Dovremmo gridare la risposta forte.
Avendo visto il senso della parola tenerezza, consideriamo la parola compassione.
La parola compassione descrive un cuore che arde per un altro, che desidera profondamente il suo bene, che soffre quando l’altra persona sta male. Anche questa è una descrizione del cuore di Gesù Cristo per noi.
Per esempio, in Luca 13:34, vediamo la compassione di cuore di Gesù nei confronti di Gerusalemme. Tenete conto che Gerusalemme aveva rifiutato Gesù, e stava anche per consegnarlo ai Romani per essere crocifisso. Eppure, Gesù aveva grande compassione per loro. Ascoltate le parole di Gesù.
“Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, ma voi non avete voluto!” (Luca 13:34 LND)
Che grande compassione! Ricordate anche il cuore di Gesù quando vedeva le grande folle. Come esempio, leggo Matteo 9:35,36.
“35 E Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l’evangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità fra il popolo. 36 Vedendo le folle, ne ebbe compassione perché erano stanche e disperse, come pecore senza pastore.” (Matteo 9:35-36 LND)
Gesù è pieno di compassione. Questo è il suo cuore. Il cuore di Gesù arde per noi, e Lui ha una profonda e forte compassione per noi.
Allora, qual è la risposta quando Paolo chiede se c’è QUALCHE tenerezza e compassione in Cristo? La risposta, come per la altre qualità, è che non c’è solo qualche tenerezza e compassione, ma il cuore di Gesù per noi è PIENO di tenerezza e compassione, per NOI. Cioè, questa profonda tenerezza e compassione sono per NOI. Gesù Cristo ha quel cuore nei nostri confronti, nei miei confronti, e se tu se un figlio di Dio lo ha nei tuoi confronti.
Allora
Paolo ha scritto questo versetto in modo da farci pensare. Avrebbe potuto dire “visto che” Cristo è così. Ma dicendo “SE” c’è qualche consolazione in Cristo, se qualche conforto d’amore, se qualche comunione di Spirito, se qualche tenerezza e compassione; Paolo ci sta spingendo a fermarci per valutare se è veramente così. Valutando, arriviamo a riconoscere che non c’è solo QUALCHE misura di questi aspetti del cuore di Cristo per noi, ma c’è una quantità infinita e costante di queste aspetti del cuore di Cristo per noi. Sentendo Paolo chiedere se c’è qualche misura di queste qualità, dovremmo rispondere ad alta voce: non solo qualche, Gesù Cristo ha queste qualità senza limiti nei nostri confronti.
Quanto è importante che ci fermiamo a riflettere su chi è Gesù Cristo per noi, e qual’è il cuore di Cristo per noi. Questo è la base per potere camminare in ubbidienza a tutti i comandamenti di Dio con gioia. Cioè, i comandamenti non sono gravosi, quando consideriamo l’immensità del amore di Dio per noi in Gesù Cristo, e il cuore di Cristo per noi. Se tu vedi il cuore di Cristo nei tuoi confronti, nessuno dei comandamenti di Dio è gravoso.
Se tu rifletti, giorno per giorno, sul cuore di Dio per te in Gesù Cristo, se consideri la consolazione che abbiamo in Cristo, e l’immenso conforto di amore, tramite la Parola di Dio e le promesse, se consideri a fondo il fatto che abbiamo costante comunione con lo Spirito Santo, e poi, se consideri la tenerezza e la compassione di Cristo per noi, così profondi che Lo fanno avere viscere commosse, il tuo cuore traboccherà di gioia e di pace, anche nelle prove più grandi.
Sei scoraggiato? Non stai pensando abbastanza al cuore di Cristo per te, alla sua consolazione, al conforto d’amore, alla comunione di Spirito, e alla tenerezza e la compassione di Cristo per te.
I comandamenti di Dio ti sembrano gravosi? Non stai pensando abbastanza al cuore di Cristo per te, alla sua consolazione, al conforto d’amore, alla comunione di Spirito, e alla tenerezza e la compassione di Cristo per te.
Hai difficoltà amare certe persone? Non stai pensando abbastanza al cuore di Cristo per te, alla sua consolazione, al conforto d’amore, alla comunione di Spirito, e alla tenerezza e la compassione di Cristo per te.
Hai paura? Non stai pensando abbastanza al cuore di Cristo per te, alla sua consolazione, al conforto d’amore, alla comunione di Spirito, e alla tenerezza e la compassione di Cristo per te.
Sei tentato dal mondo? Non stai pensando abbastanza al cuore di Cristo per te, alla sua consolazione, al conforto d’amore, alla comunione di Spirito, e alla tenerezza e la compassione di Cristo per te.
Il cuore della vita cristiana non è di pensare a tutti i nostri doveri nei confronti di Dio. Piuttosto, il cuore della vita cristiana è di meditare sul cuore di Dio per noi in Gesù Cristo, e a quello che Dio fa per noi.
Quindi, vi lascio, invitandovi, come invito anche me stesso, a riflettere, non per qualche giorno, ma finché siamo in questa vita, a riflettere sul cuore di Dio per noi in Gesù Cristo.
Grazie a Dio per il suo amore e cura per noi in Gesù Cristo.