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Gioia e preghiera per gli altri - Filippesi 1:7-11

filename:50-0107.doc - sermone di Marco deFelice, per RO, 23-luglio-2000, decimo sermone in una serie su Filippesi; oggi Fil 1:7-11

intro

riassunto della settimana scorsa

il cuore di Paolo per loro vv.7-8

Vorrei notare il cuore di Paolo per questi credenti.

È giusto che sento così (Fl. 1:7)
prego con gioia in ogni mia preghiera per voi. (Fl. 1:4)

È giusto, naturale che Paolo preghi con gioia per loro, perché li ha nel suo cuore. Cioè, il suo rapporto con loro non è un rapporto professionale, di lavoro. È un rapporto di amore.

I bravi genitori non hanno cura dei propri figli per dovere, ma per amore. Sono genitori che hanno i propri figli nel loro cuore. Per questo trovano gioia nei figli.

Paolo aveva questi credenti nel suo cuore. Questa è la ragione per cui pregava sempre con gioia per loro.

v.7b la loro partecipazione

Vorrei notare una cosa importante. Leggiamo la seconda parte di v.7

Ed è giusto che io senta così di tutti voi, perché io vi ho nel cuore, voi tutti che, tanto nelle mie catene quanto nella difesa e nella conferma del vangelo, siete partecipi con me della grazia.

Questi credenti erano partecipi con Paolo della grazia. Cioè, condividevano insieme una grazia molto speciale e preziosa. Questa grazia legava i loro cuori con il cuore di Paolo.

Questi credenti erano partecipi con Paolo. Partecipare vuol dire condividere qualcosa insieme, con cuori uniti. Partecipare con qualcuno vuol dire essere uniti insieme nella stessa esperienza. Questi credenti partecipavano con Paolo nella grazia. “voi tutti che, tanto nelle mie catene quanto nella difesa e nella conferma del vangelo, siete partecipi con me della grazia.”

Questi credenti partecipavano con Paolo nella grazia delle sue catene, e anche nella difesa e nella conferma del vangelo. Certamente partecipavano nella grazia della salvezza. Ma c’è anche la grazia di poter soffrire per Cristo, e la grazia di proclamare il vangelo. Notiamo Filippesi 1:29.

Perché vi è stata concessa la grazia, rispetto a Cristo, non soltanto di credere in Lui, ma anche di soffrire per lui

Ricordiamo che Paolo si trovava in prigione a Roma. Questa chiesa, anziché dimenticare Paolo, più volte aveva mandato delle persone a Paolo per essergli di aiuto nella sua sofferenza. Poco tempo prima di questa lettera, avevano mandato Epafròdito a Roma per aver cura di Paolo. Questa chiesa partecipava con Paolo nelle sue catene. Appoggiavano Paolo anche in questo periodo che egli si trovava in catene per il vangelo.

Poi, partecipavano con Paolo nella difesa e nella conferma del vangelo. Avevano aiutato Paolo economicamente più volte, per permettere a lui di dedicarsi al ministerio di proclamare il vangelo. Loro stessi evangelizzavano. Quindi, partecipavano con Paolo quando lui era libero, e quando era in prigione.

Se consideriamo questo brano, allora, possiamo capire che è una grazia soffrire per Cristo, ed è una grazia da Dio annunciare e confermare il vangelo. Si può soffrire svolgendo un ministerio quando si è stanchi.

Ricordiamo che è una cosa molto speciale partecipare ad una grazia. E noi, partecipiamo nella grazia di poter difendere e confermare il vangelo?

v.8 l’amore di Paolo per loro

Notiamo v.8.

Infatti Dio mi è testimone come io vi ami tutti con affetto profondo in Cristo Gesù.

Cari fratelli, notiamo ancora di più il cuore di Paolo per questi credenti. Egli li amava con profondo affetto. Il suo non era un amore solamente superficiale, infatti, il vero amore non può essere superficiale. Non era un’amore con qualche esitazione. L’amore di Paolo per questi credenti era un amore con affetto profondo, un affetto profondo in Cristo Gesù.

Il profondo amore di Paolo per loro produceva in lui profonda gioia, quando considerava la loro salvezza.

Quando non ami qualcuno, le sue benedizioni non ti danno gioia. Invece, quando c’è qualcuno che ami profondamente, le benedizioni che egli riceve ti portano gioia.

Vediamo un chiaro esempio di questo con genitori e figli. Quando ci sono genitori che amano profondamente i loro figli, i genitori trovano grande gioia quando i figli ricevono delle benedizioni. Non credo che ci sia gioia più grande per un genitore che vedere il proprio figlio salvato.

Nello stesso modo, visto che Paolo aveva un grande amore per questi credenti, vedere la grazia di Dio in loro era motivo di grande benedizione per Paolo.

Qui vediamo qualcosa di importante. Quando una persona non ha un profondo amore per altre persone, avrà poca gioia nella vita, perché ne avrà solo per se stesso. Cioè, una persona molto egoista, che pensa sola a sé, avrà gioia solamente quando le cose vanno come vuole. Una persona così prova dispiacere quando altri ricevano benedizioni e onori più grandi di quanto egli riceve. Perciò, questa persona avrà poca gioia nella vita.

Invece, quando qualcuno ha un profondo amore per tante altre persone, avrà anche una vita traboccante di gioia, perché le benedizioni che questi altri riceveranno saranno motivo di grande gioia anche per lui. In altre parole, chi ama gli altri, gioisce quando gli altri gioiscono. Ciò vuol dire che avrà tante opportunità di avere gioia, perché avrà gioia non solo quando egli stesso riceve benedizioni, ma anche quando gli altri ricevono benedizioni.

Dunque, Paolo aveva un profondo amore per questi credenti. E TU, hai un amore profondo per gli altri credenti?

la preghiera di Paolo per loro vv.9-11

Ora, vogliamo considerare la preghiera di Paolo in vv.9-11. Questa preghiera è stata ispirata dallo Spirito Santo, e quindi è valida anche per noi. Leggiamola.

9 E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, 11 ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.

Prima di considerare il contenuto di questa preghiera, vorrei notare che Paolo pregava per coloro che amava profondamente. Egli sapeva che solo Dio può benedire, e perciò, era importante pregare per gli altri. Anche noi abbiamo bisogno di pregare l’uno per l’altro.

Adesso, notiamo attentamente il contenuto della preghiera di Paolo. È molto importante per noi crescere nelle nostre preghiere. Il modo migliore di fare questo è di studiare il contenuto delle preghiere che Dio ha messo nella Bibbia. Dobbiamo imparare a non pregare soltanto per tutto quello che ci viene in mente. Invece, è importante crescere a conoscere sempre di più come pregare in un modo che glorifichi Dio.

Allora, notiamo la prima cosa per cui Paolo prega:

v. 9 l’amore abbondi in conoscenza e discernimento

9 E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento,

Di solito, quando pensiamo all’amore, pensiamo ad un’emozione, ai sentimenti. Spesso, si pensa che l’amore ha poco a che fare con la conoscenza. Nel mondo, si dice che quando uno è innamorato, non ragiona più.

Invece, in questo versetto, Paolo, guidato dallo Spirito Santo, prega che l’amore di questi credenti possa abbondare in conoscenza e in ogni discernimento.

Cioè, il vero amore può abbondare quando cresce in conoscenza e discernimento. Amare veramente è strettamente legato a conoscere veramente.

Per poter amare maggiormente Dio, dobbiamo conoscerlo maggiormente. Amare Dio è strettamente legato alla nostra conoscenza di Lui. Non si può amare Dio più di quanto Lo si conosce.

Amare Dio vuol dire ubbidire ai Suoi comandamenti. Gesù dichiara in Giovanni:

Giovanni 14:15 «Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti;
Giovanni 14:21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama.
Giovanni 15:10 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.

Non possiamo ubbidire ai comandamenti di Cristo se non li conosciamo. Per abbondare nell’amore, dobbiamo avere sempre più conoscenza e discernimento, per comprendere la volontà di Dio.

Se un operaio vuole piacere al suo padrone, deve sapere cosa vuole il padrone. Se un cuoco viene assunto per cucinare per il re, e vuole piacere al re, deve sapere cosa piace al re. Se noi vogliamo amare Dio, dobbiamo sapere cosa vuole Dio. Ci sono tanti versetti che parlano di questo. Ve ne leggo due:

In Colossesi 1, Paolo sta pregando per quei credenti. Egli prega

Perciò anche noi, dal giorno che abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; (Colossesi 1:9,10)

Crescere nella conoscenza della volontà di Dio ci permette di piacerGli in ogni cosa. Così il nostro amore può abbondare di più. Non possiamo crescere nell’amore senza crescere nella conoscenza. L’idea di una fede cristiana dove c’è un forte amore che non sia collegata ad una crescente conoscenza di Dio è un’idea falsa.

In Efesini, Paolo esorta i credenti, e noi:

Comportatevi come figli di luce … esaminando che cosa sia gradito al Signore. (Efesini 5:8,10)

Dobbiamo esaminare cosa sia gradito al Signore. Quanto è importante e essenziale che ci impegniamo ad avere una sempre maggior conoscenza di Dio e della sua volontà. Come dovremmo vivere? Come dovremmo comportarci? Come dovremmo pensare riguardo a questo o a quell’altro discorso? Fratelli, quanto è importante che cresciamo nella conoscenza di Dio e della sua volontà! Solo così il nostro amore può abbondare. Solo così possiamo amare di più Dio, e solo così possiamo produrre chiaro frutto che porterà una ricompensa eterna.

Ora, consideriamo la parola “discernimento”. Discernere è la capacità di percepire cose, non solo con i sensi, ma anche con la mente. Vuol dire riconoscere la cosa migliore, moralmente parlando. Naturalmente, l’uomo non percepisce tante realtà spirituali. Invece con il discernimento, riesce a percepirle.

Certe cose sono facili da riconoscere come pericolose. Tanti credenti riconoscono il pericolo di scegliere malviventi come amici e compagni. Un credente può facilmente vedere il pericolo di partecipare ad un rito satanico.

Però, ci sono tanti altri pericoli spirituali che un credente non riconosce facilmente. Serve il discernimento. Per esempio, Eric mi sta parlando di una donna credente che lavora da poco alla sua ditta. Purtroppo, questa donna segue un’insegnante che è veramente terribile, e sembra molto chiaro che egli è un falso profeta. Eric sta cercando di aiutare questa donna a vedere gli errori di questo uomo, ma lei non li vede. Le manca il discernimento.

Si possono avere situazioni in cui il comportamento di qualcuno è sbagliato. Allora, sarebbe facile credere che bisogna ammonire la persona. Invece, la Bibbia insegna, in 1 Tessalonicesi 5, che ammonire non è sempre ciò che serve:

1 Tessalonicesi 5:14 Vi esortiamo, fratelli, ad ammonire i disordinati, a confortare gli scoraggiati, a sostenere i deboli, a essere pazienti con tutti.

Questo versetto parla di tre gruppi di credenti che camminano male: i disordinati, gli scoraggiati, e i deboli. Tutti e tre camminano male. Però, non bisogna agire nello stesso modo con tutti loro. Bisogna ammonire i disordinati, ma non gli altri. Bisogna confortare gli scoraggiati, e poi sostenere i deboli. Tutto questo richiede discernimento, per poter riconoscere chi è disordinato, chi è scoraggiato, e chi è debole, nel senso spirituale.

Similmente, per capire se un certo insegnamento è giusto o no, ci serve discernimento.

Conoscenza e discernimento vanno insieme. Se non abbiamo conoscenza, non possiamo avere discernimento. Se non conosciamo Dio sempre di più, non possiamo avere sempre più discernimento.

Il nostro amore non può abbondare se non abbiamo sempre più conoscenza e discernimento. Impariamo dalla preghiera di Paolo a pregare per questo l’uno per l’altro.

Ovviamente, non possiamo crescere in conoscenza e discernimento se non stiamo studiando la Parola di Dio e meditando sulle verità bibliche e ascoltando l’insegnamento che Dio ci provvede. Davide Vigo sta crescendo bene in questi giorni, perché Davide sta mangiando. Se egli dovesse rifiutare di mangiare, non potrebbe crescere bene.

Dio ha fatto i bambini in modo che naturalmente, hanno appetito. Un vero credente dovrebbe anche avere appetito per le cose di Dio. Però, è facile che il nostro sguardo sia sviato a guardare le cose del mondo, e in questo modo, tale appetito diventa più debole.

O cari fratelli e care sorelle, dobbiamo pregare, per noi stessi e l’uno per l’altro, di poter sempre avere un forte desiderio per le verità di Dio, e sempre un forte impegno nel leggere e studiare la Parola di Dio, in modo che possiamo crescere sempre di più nella conoscenza e nel discernimento. Solo così il nostro amore potrà veramente abbondare.

v. 10

Adesso, vogliamo considerare v.10. Paolo pregava che il loro amore potesse abbondare sempre di più in conoscenza e discernimento per arrivare ad un traguardo specifico: notiamo quale è questo traguardo.

9 E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 perché possiate apprezzare le cose migliori,

Avete notato il primo traguardo della abbondanza di conoscenza e discernimento? …perché, o, affinché, possiate apprezzare le cose migliori.

Questa frase è difficile tradurre dal greco. Un’altra traduzione sarebbe:

affinché discerniate le cose eccellenti (LND)

Cosa vuol dire, questa parola, “apprezzare”? Vuol dire mettere alla prova. Si usava per esempio per chi analizzava l’oro, per vedere quanto l’oro fosse puro. Si usava per confrontare varie cose, per capire quale fosse la migliore. Si potrebbe usare questa parola per descrivere i metodi per verificare se una certa cosa è genuina.

Altre volte vediamo che la stessa parola viene usata in greco nel NT. Viene tradotta in vari modi in italiano, ma è sempre la stessa parola in greco.

Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. (Romani 12:2)
l’opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l’opera di ciascuno. (1 Corinzi 3:13)
Ora ciascuno esamini sé stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; (1 Corinzi 11:28)
Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova. Non riconoscete che Gesù Cristo è in voi? A meno che l’esito della prova sia negativo. (2 Corinzi 13:5)
Ciascuno esamini invece l’opera propria; così avrà modo di vantarsi in rapporto a sé stesso e non perché si paragona agli altri. (Galati 6:4)
ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene; (1 Tessalonicesi 5:21)
affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo. (1 Pietro 1:7)
Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo. (1 Giovanni 4:1)

Allora, capendo meglio il senso di questa parola, possiamo comprendere la frase:

“perché possiate apprezzare le cose migliori” La parola “apprezzare”, come abbiamo visto, vuol dire analizzare le varie possibilità, per scegliere le cose migliori.

Allora qui, troviamo un principio molto importante per la vita cristiana.

Abbiamo tante scelte da fare, ogni giorno della nostra vita. Possiamo investire il nostro tempo per Dio in tanti modi diversi. Infatti, ogni giorno dobbiamo scegliere come spendere il prezioso dono del tempo.

Dio vuole che noi abbondiamo sempre più in conoscenza e discernimento, affinché possiamo apprezzare, ovvero, scegliere, le cose migliori.

Non basta fare buone cose. È importante scegliere le cose migliori.

Fratelli, quando consideriamo l’eternità, è molto importante che non ci accontentiamo di fare buone cose con il nostro tempo. Vogliamo anche scegliere le cose migliori.

10.b affinché siate puri (limpidi)

Ora, notiamo la seconda parte di v.10

perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo,

La ragione per cui è importante che abbiamo maggiore conoscenza e discernimento è affinché possiamo scegliere le cose migliori. Il traguardo è che possiamo essere limpidi e irreprensibili, o come dice nel Nuovo Diodati, “puri e senza macchia” per il giorno di Cristo.

Ricordiamo che il Giorno di Cristo è quel giorno in cui Gesù Cristo ritornerà per giudicare il mondo. Ci sarà un giudizio dei credenti. Le nostre opere saranno giudicate. Quanto è importante che siamo trovati limpidi e irreprensibili in quel giorno! Queste parole vogliono intendere, fra l’altro, che non dobbiamo essere causa di inciampo nella vita di altri. Quanto è importante che il nostro comportamento non sia un ostacolo alla crescita di altri credenti! Quanto è importante che non cerchiamo le nostre preferenze, ma piuttosto quello che serve al progresso del vangelo!

Quanto è importante che confessiamo oggi qualsiasi cosa che potrebbe essere una macchia quando saremo esaminati da Cristo nel giorno di Cristo!

v.11 ricolmi di frutti di giustizia

Ora, concludiamo leggendo v.11

ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio. (Filippesi 1:11)

Quando arriverà il giorno in cui saremo giudicati da Cristo, la domanda importante sarà: siamo ricolmi di frutti di giustizia?

Chi è salvato è giustificato in Cristo Gesù. La giustificazione produce frutti di giustizia. In Galati 5, leggiamo del frutto dello Spirito.

Un altro frutto sono le opere buone. La Bibbia parla anche del frutto di portare le persone a Cristo.

La tua vita è ricolma di frutti di giustizia?

Quando cresciamo in conoscenza, e in discernimento, e scegliamo le cose migliori, allora, la nostra vita sarà ricolma di frutti di giustizia. Se non stiamo scegliendo le cose migliori, la nostra vita non sarà ricolma di tali frutti.

Quando arriveremo all’inizio dell’eternità, l’unica cosa importante sarà stata avere una vita ricolma di frutti di giustizia. Com’è la tua vita?

conclusione

Cari fratelli, siamo partecipi nella grazia di proclamare il vangelo? Siamo partecipi con quelli che soffrono per il vangelo?

Abbiamo un profondo amore l’uno per l’altro?

La nostra preghiera rispecchia la preghiera di Paolo? Preghiamo, sia per noi stessi che per l’uno per l’altro, di abbondare nella conoscenza e nel discernimento? Ci impegniamo in questo? Ci impegniamo non solo a scegliere cose buone, ma a scegliere le cose migliori, affinché possiamo essere ricolmi di frutti di giustizia? Stiamo vivendo alla luce del grande giorno di Cristo, che sarà l’inizio di tutta l’eternità?

Grazie a Dio per la Sua Parola, che ci guida nella via retta. Impegniamoci a camminare sempre e totalmente in questa via.