Aiuto Biblico

Pregare per la cosa migliore

Filippesi 1:7-11

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 31 marzo 2019, – cmd es –
parole chiavi: amore, preghiera, come pregare

Audio:

Tu ami gli altri, veramente? Un parte del vero amore è di pregare per gli altri. Ma, pregare per che cosa?

L’apostolo Paolo amava, e perciò, sapeva pregare per quello che vale veramente. Paolo pregava per quello che porta i più grandi benefici, benefici che durano per tutta l’eternità.

Continuando il nostro studio dell’Epistola ai Filippesi, vediamo che l’amore di Paolo per questi credenti lo spingeva a pregare la cosa più grande per loro, quello che porta benefici più profondi. Paolo pregava quello che porta la vita ad avere valore eterno.

Il brano che vogliamo studiare è Filippesi 1:7-11. Per contesto, inizio leggendo Filippesi 1:3-6

“3 Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi, 4 pregando sempre con gioia per voi tutti in ogni mia preghiera, 5 per la vostra collaborazione nell’evangelo dal primo giorno fino ad ora, 6 essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Gesù Cristo.” (Filippesi 1:3-6 LND)

Consideriamo il cuore di Paolo verso questo credenti, perché ci mostra il cuore che dovremmo avere noi.

Nei versetti 3 e 4, vediamo l’amore di Paolo per loro, e che trovava gioia in loro.

Avendo questo amore per loro, vedendo che loro erano collaboratori con lui nell’evangelo, ovvero, vedendo che anche loro avevano ricevuto la grazia di Dio, come lui, Paolo era convinto dell’opera di Dio in loro.

v.7a – vi ho nel cuore

Perciò, avendo questo amore per loro, e essendo convinto dell’opera di Dio in loro, Paolo dichiara quello che leggiamo nel versetto 7

“7 Ed è giusto che io pensi questo di voi tutti, perché vi ho nel cuore, voi che tanto nelle mie catene come nella difesa e conferma dell’evangelo, siete tutti partecipi con me della grazia.” (Filippesi 1:7 LND)

È giusto, naturale che Paolo pregava con gioia per loro, perché li aveva nel suo cuore. Cioè, il suo rapporto con loro non era un rapporto professionale, di lavoro. Non era solo il suo dovere. Era un rapporto di amore. Paolo amava questi credenti profondamente.

Buoni genitori non curano i loro figli per dovere, ma per amore. I loro figli sono nei loro cuori. Per questo, trovano gioia nei loro figli.

Similmente, Paolo aveva questi credenti nel suo cuore. Questa era la ragione per cui pregava sempre con gioia per loro. E noi possiamo avere altri credenti nei nostri cuori, che ci spingerà a pregare per loro con gioia.

v.7b – la loro partecipazione

Vorrei notare una cosa importante. Leggiamo la seconda parte di v.7

“7 Ed è giusto che io pensi questo di voi tutti, perché vi ho nel cuore, voi che tanto nelle mie catene come nella difesa e conferma dell’evangelo, siete tutti partecipi con me della grazia.” (Filippesi 1:7 LND)

Questi credenti erano partecipi con Paolo della grazia. Cioè, condividevano insieme a lui la preziosa e meravigliosa grazia di Dio in Cristo. Essendo partecipi insieme, Paolo sentiva un forte legame con loro, come noi dovremmo sentire un legame con chi ha la grazia di Dio come noi.

Questi credenti erano partecipi con Paolo. Partecipare vuol dire condividere qualcosa insieme, con cuori uniti. Partecipare con qualcuno vuol dire essere uniti insieme nella stessa esperienza. Vuol dire essere di una mente e di un cuore. Questi credenti partecipavano con Paolo nella grazia. “voi che tanto nelle mie catene come nella difesa e conferma dell’evangelo, siete tutti partecipi con me della grazia.”

Questi credenti partecipavano con Paolo nella grazia delle sue catene. Cioè, come Paolo dirà nel Filippesi 1:29, anche loro avevano ricevuto la grazia di soffrire per Cristo. Leggo quel brano.

“29 Poiché a voi è stata data la grazia per amore di Cristo, non solo di credere in lui, ma anche di soffrire per lui”, (Filippesi 1:29 LND)

Ricordiamo che Paolo si trovava come prigioniero a Roma, in catene per l’evangelo. Anche questi credenti avevano sofferto per Cristo. Quindi, erano partecipi con Paolo della grazia di soffrire per Cristo.

Partecipavano con Paolo nelle sue catene anche nel senso che più volte avevano mandato delle persone a Paolo per essergli di aiuto nella sua sofferenza. Poco tempo prima di questa lettera, avevano mandato Epafròdito a Roma per curare Paolo, portando aiuto economico, e anche pratico. Questa chiesa partecipava con Paolo nelle sue catene, aiutandolo nelle sue catene per Cristo.

Poi, partecipavano con Paolo nella difesa e nella conferma dell’evangelo. Avevano aiutato Paolo economicamente più volte, per permettergli di dedicarsi al ministero per proclamare l’evangelo. Loro stessi evangelizzavano. Quindi, partecipavano con Paolo quando lui era libero, e quando era in prigione.

Se consideriamo questo brano, allora, possiamo capire che è una grazia soffrire per Cristo, ed è una grazia da Dio annunciare e confermare altri nell’evangelo. È una grazia affaticarci per l’evangelo. O che possiamo riconoscere la grazia di partecipare nella difesa e nella conferma dell’evangelo.

Tu, riconosci il privilegio di partecipare in questa grazia?

v.8 – l’amore di Paolo per loro

Nel versetto 8, vediamo dell’amore di Paolo per loro. Leggo il v.8.

“8 Dio infatti mi è testimone, come io vi ami tutti con affetto sviscerato in Gesù Cristo.” (Filippesi 1:8 LND)

Prima di tutto, vorrei correggere la traduzione. La frase che qui viene tradotta “vi amo tutti” in realtà dovrebbe essere tradotta “desiderio ardentemente voi tutti”. Il verbo è usato 9 volte nel Nuovo Testamento, e nelle altre volte, è tradotto come “desiderare ardentemente, o qualcosa di simile. Il verbo descrive avere un grandissimo affetto per qualcuno che ti fa desiderare quella persona profondamente. Quindi, dire “vi ami tutti” non è sbagliato, ma sarebbe più preciso dire “vi desidero ardentemente” Paolo aveva un amore così profondo per loro che desiderava tanto vederli di nuovo. Aveva un affetto sviscerato, un profondissimo amore per loro.

Voglio avere più quel tipo di amore per gli altri, perché quello è il cuore di Gesù Cristo. Dio è amore, e avere un vero, puro amore per gli altri è come possiamo essere più come Cristo.

Come abbiamo letto nel versetto 4, l’amore di Paolo per loro voleva dire che pregava per loro con grande gioia. Se tu vuoi gioia, devi amare gli altri. Paolo aveva gioia per loro, perché vedeva chiaro frutto della loro salvezza. Nulla può darci una gioia così profonda.

Quando tu ami qualcuno, quello che porta vera benedizione a lui, sarà fonte di gioia per te. Ecco perché Paolo aveva gioia per questi credenti. E il suo amore per loro spingeva lui a pregare per loro.

Voglio notare quello che Paolo pregava per loro. Amando loro profondamente, non pregava per piccole cose. Piuttosto, Paolo pregava per quello che avrebbe portato il più grande beneficio a loro. Se tu ami qualcuno, dovresti pregare per quello che poterà vero beneficio a loro, la più grande benedizione.

la preghiera di Paolo per loro vv.9-11

Troviamo la preghiera di Paolo per loro nei versetti 9 a 11. Questa preghiera è stata ispirata dallo Spirito Santo, e quindi, è un esempio per noi da seguire. Questo è uno delle preghiere più importante che puoi pregare per un credente. Porta alle benedizioni più grandi. Seguite attentamente mentre la leggo.

“9 E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo 11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio.” (Filippesi 1:9-11 LND)

Paolo pregava “per questo prego...”. Cioè, pregava in base al fatto che amava loro e pregava con gioia per loro, e perché era convinto che Dio avrebbe portato a compimento la sua opera in loro.

Qual è il contenuto di questa preghiera di Paolo per loro? Ricordate che Dio ci dà questa preghiera come modello, da imitare.

v. 9 – l’amore abbondi in conoscenza e discernimento

Allora, notiamo la prima cosa per cui Paolo prega. Leggo ancora il versetto 9.

“9 E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento,” (Filippesi 1:9)

Paolo prega che il loro amore possa abbondare in conoscenza e in ogni discernimento. Di solito, quando pensiamo all’amore, pensiamo ad un’emozione, e ad un sentimento. Spesso, si pensa che l’amore ha poco a che fare con la conoscenza. Nel mondo, si dice che quando uno è innamorato, non ragiona più.

Ma il vero amore non è un sentimento, anche se può comprendere un sentimento. Il vero amore è un impegno per ottenere il vero bene per una persona. Il vero amore è fondato in vera conoscenza di quello che è il vero bene. E perciò Paolo, che amava questi credenti profondamente, e aveva un profondo amore per loro, e voleva che le loro vite potessero avere il più grande valore possibile, pregava quello che sarebbe il più grande beneficio per loro.

Guidato dallo Spirito Santo, Paolo prega che l’amore di questi credenti possa abbondare in conoscenza e in ogni discernimento.

Questo è fondamentale, perché per amare veramente qualcuno, e quindi, per impegnarci per il suo vero bene, devi capire qual è il suo vero bene. È per questo che Paolo prega che il loro amore cresca i conoscenza e in ogni discernimento.

Cioè, il vero amore è strettamente legato a conoscenza di Dio e della sua volontà. Se ami veramente una persona, allora, tu desideri la volontà di Dio per quella persona. Tu devi conoscere la verità di Dio, e discernere qual è la volontà di Dio in ogni situazione. Questo è il vero amore. Richiede conoscenza e discernimento.

Per esempio, se la preghiera di un un genitore è che il suo figlio avrà buona salute, e che troverà un buon lavoro, è una preghiera povera.

Quelle cose non portano ad una vita benedetta. Quello che porta ad una vita benedetta è una vita in cui si conosce la volontà di Dio, e si vive secondo quella volontà

Cioè, se non conosciamo la volontà di Dio, non possiamo vivere bene. E quindi, è fondamentale conoscere la volontà di Dio per ogni decisione della vita. Solo così possiamo vivere senza sprecare la nostra vita.

Amare Dio vuol dire conoscere la sua volontà, e come applicare i suoi comandamenti alle decisioni che prendiamo ogni giorno. Ecco perché dobbiamo pregare per il nostro amore di crescere nell’amore e nel discernimento. Solo così possiamo veramente amare Dio.

Notate quello che Gesù dichiara in Giovanni 14:15,21, e poi 15:10.

“Se mi amate, osservate i miei comandamenti,” (Giovanni 14:15 LND)
“Chi ha i miei comandamenti e li osserva, è uno che mi ama, e chi mi ama sarà amato dal Padre mio; e io lo amerò e mi manifesterò a lui".” (Giovanni 14:21 LND)
“Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.” (Giovanni 15:10 LND)

Ubbidire ai comandamenti è come amiamo Dio, e non possiamo ubbidire ai comandamenti di Cristo se non li conosciamo. Per abbondare nell’amore, dobbiamo avere sempre più conoscenza e discernimento, per comprendere la volontà di Dio in ogni situazione.

Se un operaio vuole piacere al suo padrone, deve sapere cosa vuole il padrone. Se un cuoco viene assunto per cucinare per il re, e vuole piacere al re, deve sapere cosa piace al re. Se noi vogliamo amare Dio, dobbiamo conoscere la volontà di Dio in ogni decisione. E perciò, serve che il nostro amore cresca in conoscenza e discernimento. Vi leggo Colossesi 1:9,10, in cui Paolo prega più o meno la stessa cosa per i credenti là.

“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio,” (Colossesi 1:9,10 LND)

Crescere nella conoscenza della volontà di Dio ci permette di piacerGli in ogni cosa. Così il nostro amore può abbondare di più. Non possiamo crescere nell’amore senza crescere nella conoscenza.

Purtroppo, tanti credenti credono di amare Dio tanto, pur non conoscendo bene la volontà di Dio. Il loro è più un sentimento che un vero amore. Vivendo così, uno crede di amare Dio, ma la sua vita non porta vero frutto per la gloria di Dio. Chi vive così si auto-inganna. Quanto è importante che preghiamo di crescere nella conoscenza delle verità di Dio.

Solo così il nostro amore sarà un amore che porta frutti!

Quindi, in ogni decisione, dobbiamo esaminarci, per capire quello che è la volontà di Dio, come Paolo ci esorta in Efesini 5:8,10.

“Un tempo infatti eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore; camminate dunque come figli di luce…. esaminando ciò che è accettevole al Signore.” (Efesini 5:8,10 LND)

Dobbiamo esaminare cosa sia accettevole al Signore. Quanto è importante e essenziale che ci impegniamo ad avere una sempre maggior conoscenza di Dio e della sua volontà. Come dovremmo vivere? Come dovremmo comportarci? Come dovremmo pensare riguardo a questo o a quell’altro discorso? Fratelli, quanto è importante che cresciamo nella conoscenza di Dio e della sua volontà! Solo così il nostro amore può abbondare. Solo così possiamo amare di più Dio, e solo così possiamo produrre chiaro frutto che porterà una ricompensa eterna.

Discernimento

Tornando al nostro brano in Filippesi 1:9, notate che Paolo prega che il loro amore crescerà in conoscenza e in discernimento. Che cos’è il discernimento?

Questa parola descrive la capacità di riconoscere distinzioni e prendere la decisione migliore in base a quelle distinzioni.

Discernere è la capacità di percepire spiritualmente. Senza Dio, l’uomo non ha discernimento spirituale. Come credenti, dobbiamo conoscere sempre più la Parola di Dio, e pregare per discernimento.

Il discernimento ci aiuta a riconoscere pericoli spirituali, e anche a riconoscere le scelte migliori.

Certamente, certi scelti sono facili da riconoscere come pericolose. Per esempio, è facile capire che qualunque cosa legata all’occultismo è sbagliata e pericolosa.

Però altri pericoli sono più subdoli. Serve il discernimento. Per esempio, ci sono tanti falsi insegnanti, che predicano cose che assomigliano la verità, ma che sono falsi. Serve discernimento, e un ottimo fondamento nella Parola di Dio.

Spesso, una cosa può essere buona in sé, ma ci ostacola da cercare quello che è più importante. Per esempio, quando si considera un lavoro, non bisogno pensare per primo all’aspetto economico, ma piuttosto, al lato spirituale. Magari un lavoro paga meglio di un altro, ma se ti porta via tanto tempo, e rende difficile avere tempo per Dio, allora, sarebbe un grave danno spirituale. Serve discernimento, per riconoscere questo, per poter scegliere bene.

Per tutti, ma soprattutto per la guida di chiesa, serve discernimento per capire come curare ogni credente. In 1Tessalonicesi 5:14 leggiamo:

“Ora, fratelli, vi esortiamo ad ammonire i disordinati, a confortare gli scoraggiati, a sostenere i deboli e ad essere pazienti verso tutti.” (1Tessalonicesi 5:14 LND)

Per poter riconoscere chi è disordinato, chi è scoraggiato e chi è debole, serve discernimento.

Conoscenza e discernimento vanno insieme. La conoscenza è la base, il discernimento è usare la conoscenza per scegliere le cose migliore.

Cioè, la conoscenza è come avere la cartina, il discernimento ci aiuta ad usare la cartina per scegliere la vita migliore per arrivare al traguardo.

Dobbiamo pregare per avere sempre più conoscenza e discernimento. Solo così possiamo avere una vita che vale.

Certamente, oltre a pregare, serve impegnarci nella Parola di Dio. La conoscenza viene direttamente dalla Parola di Dio. Serve l’opera dello Spirito Santo, ed è per quello che preghiamo. Però, per avere sempre più conoscenza, ci serve studiare, meditare e conoscere la Parola di Dio.

Pensate all’esempio di bambini. I bambini non possono crescere se non mangiano.

Dio ha fatto i bambini in modo che naturalmente, hanno appetito. Però, è facile che vengono attirati da cibi che non hanno buon nutrimento. Se si riempiano con quei cibi, non mangeranno abbastanza dei cibi buoni.

È simile per noi con la Parola di Dio. Facilmente possiamo essere distratti da mille cose, e questo può ostacolarci da cibarci riccamente dalla Parola di Dio.

Notate il cuore del uomo benedetto di Salmo 1.

“1 Beato l’uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori, 2 ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte. 3 Egli sarà come un albero piantato lungo i rivi d’acqua, che dà il suo frutto nella sua stagione e le cui foglie non appassiscono; e tutto quello che fa prospererà,” (Salmo 1:1-3 LND)

Quel uomo medita giorno e notte sulla legge dell’Eterno, ovvero, la Parola di Dio. E così, cresce in conoscenza, e in discernimento. E così la sua vita è piena di frutto spirituale.

O cari fratelli e care sorelle, dobbiamo pregare, per noi stessi e l’uno per l’altro, di poter sempre avere un forte desiderio per le verità di Dio, e un forte impegno nel leggere e studiare la Parola di Dio, in modo che possiamo crescere sempre di più nella conoscenza e nel discernimento. Solo così il nostro amore potrà veramente abbondare.

Scegliere bene, per avere tanto frutti

Adesso, vogliamo considerare i versetti 10 e 11 Paolo pregava che il loro amore potesse abbondare sempre di più in conoscenza e discernimento per arrivare ad un traguardo specifico, il traguardo che porta ad una vita che veramente vale, e porta alla gioia della salvezza. Leggo i versetti 9 e 10 insieme. Notate quale è questo traguardo.

“9 E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo, 11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio.” (Filippesi 1:9-11 LND)

v. 10a – affinché discerniate le cose eccellenti…

Avete notato il primo traguardo della abbondanza di conoscenza e discernimento?

“10 affinché discerniate le cose eccellenti...”

Cosa vuol dire, questa parola, “discerniate”? Vuol dire mettere alla prova, confrontare e analizzare. Si usava questa parola per descrivere chi analizzava l’oro, per vedere quanto l’oro fosse puro. Si usava per riconoscere che un quadro era veramente dall’autore o non era genuino. Si potrebbe usare questa parola per chi deve valutare vari qualità di un prodotto, come il caffè, per sceglier quello migliore.

In Greco, questa parola viene usata 21 volte nel Nuovo Testamento. Viene tradotto come approvare, discernere, distinguere, esaminare, e più delle volte come “provare”. Quindi, descrive il fatto di valutare qualcosa, o valutare una serie di cose, per scegliere la cosa migliore, quello che è eccellente. Vi do qualche esempio di brani in cui troviamo questa stessa parola Greca.

“l’opera di ciascuno sarà manifestata, perché il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata mediante il fuoco, e il fuoco proverà quale sia l’opera di ciascuno.” (1Corinzi 3:13 LND)
“Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice,” (1Corinzi 11:28 LND)
“Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede; provate voi stessi. Non riconoscete voi stessi che Gesù Cristo è in voi? A meno che non siate riprovati.” (2Corinzi 13:5 LND)
“Ora esamini ciascuno l’opera sua, e allora avrà ragione di vantarsi solamente di se stesso e non nei confronti degli altri.” (Galati 6:4 LND)
“Provate ogni cosa, ritenete il bene.” (1Tessalonicesi 5:21 LND)
“affinché la prova della vostra fede, che è molto più preziosa dell’oro che perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo,” (1Pietro 1:7 LND)

Allora, capendo meglio il senso di questa parola, possiamo comprendere la frase di Paolo:

“10 affinché discerniate le cose eccellenti...” (Filippesi 1:10)

Paolo prega che il nostro amore crescerà in conoscenza e discernimento, in modo che nelle scelte della vita, giorno per giorno, possiamo discernere, ovvero, valutare e scegliere, le cose eccellenti.

Questo è un principio estremamente importante per la vita cristiana.

Abbiamo da Dio le nostre capacità, le nostre menti, le nostre forze, e il prezioso dono del tempo. Quanto è importante che scegliere bene, perché ogni giorno, stiamo investendo, in bene o in male, per l’eternità.

Non basta fare buone cose. È importante riconoscere e scegliere le cose eccellenti. Se riempiamo la vita con cose buone, ma manchiamo le cose eccellenti, non avremmo una vita pieni di frutti di giustizia.

Quando consideriamo l’eternità, non dobbiamo accontentarci con le cose buone. Preghiamo per conoscenza e discernimento, per scegliere le cose eccellenti, per la gloria del nostro Dio.

v. 10b – affinché… possiate essere puri e senza macchia

Notiamo il secondo traguardo di Paolo per noi, e dovrebbe essere il nostro traguardo anche. Leggo di nuovo i versetti 9 e 10.

“9 E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo, 11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio.” (Filippesi 1:9-11 LND)

È fondamentale che il nostro cuore cresce in conoscenza e discernimento affinché possiamo essere puri e senza macchia. Gesù Cristo sta per tornare, e stiamo per apparire davanti a Lui. Che terribile se siamo macchiati dal peccato. Quanto è importante che il nostro amore di Dio sia fondato sulla conoscenza e il discernimento, in modo che le nostre scelte sono quelle che portano gloria a Dio, ed evitiamo il peccato. Solo così saremo puri, e senza i macchi del peccato.

Quando consideriamo che Gesù Cristo sta per tornare, in quello che si chiama “il giorno di Cristo”, allora, le circostanza della vita non importano. Quello che importa è che vivi in santità, una vita che porterà gloria a Dio.

Quando Cristo ritornerà, noi che siamo credenti saremo giudicati da Cristo. Le nostre opere saranno giudicate. Quanto è importante che siamo trovati puri e senza macchia in quel giorno! Queste parole vogliono intendere, fra l’altro, che non dobbiamo essere causa di inciampo nella vita di altri. Quanto è importante che il nostro comportamento non sia un ostacolo alla crescita di altri credenti! Quanto è importante che non cerchiamo le nostre preferenze, ma piuttosto quello che serve al progresso dell’evangelo!

Quanto è importante che confessiamo oggi qualsiasi cosa che potrebbe essere una macchia quando saremo esaminati da Cristo nel giorno di Cristo!

v.11 – ripieni di frutti di giustizia

Ora, concludiamo leggendo v.11, che parla dell’unica cosa che dà vero valore alla vita. Vi faccio una domanda: che cosa rende una vita una vita abbondante, che cosa dà vero valore alla vita? Che cosa dà un valore che dura per tutta la vita ma anche per tutta l’eternità? Ricordate che Dio ci ha creati nella sua immagine. Dio è creatore. E Dio ci ha creato affinché anche noi creiamo. Però, possiamo creare cose che durano, oppure cose che non durano.

Allora, che cosa dà vero valore alla vita?

Certamente, non il successo eterno. Non tante cose materiali. Non una vita con l’approvazione degli altri. Quello che rende una vita veramente benedetta e ricca è quando quella vita è ripiena di frutti di giustizia.

Quando la nostra vita crea tante opere di giustizia, allora, è una vita con immenso valore. E la preghiera di Paolo per questi credenti è che crescendo l’amore in conoscenza e discernimento, in modo da scegliere le cose eccellenti, si arriva a avere una vita ripiena di frutti di giustizia, l’unica vita che veramente vale. Leggo i versetti 10-11.

“10 affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo, 11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio.” (Filippesi 1:10-11 LND)

Se la tua vita non è ripiena di frutti di giustizia, è una vita sprecata. Se è ripiena di frutti di giustizia, allora, è una vita che veramente vale.

Quando arriverà il giorno in cui saremo giudicati da Cristo, la domanda importante sarà: siamo ripieni di frutti di giustizia?

Siamo giustificati in Gesù Cristo. E perciò, possiamo noi, solo se dimoriamo in Cristo, portare frutto, frutti di giustizia.

Frutti di giustizie sono le buone opere che aiutano altri a vedere più di Dio. Quando viviamo per Dio, usando i nostri doni spirituali, Dio viene glorificato. Questi sono i frutti di giustizia. Avere una vita ripiena di frutti di giustizia è la cosa più importante della vita. Dio ci ha salvato per questo.

La tua vita è ricolma di frutti di giustizia?

Quando cresciamo in conoscenza, e in discernimento, e scegliamo le cose migliori, allora, la nostra vita sarà ricolma di frutti di giustizia. Se non stiamo scegliendo le cose migliori, la nostra vita non sarà ricolma di tali frutti.

Quando arriveremo nella presenza di Dio, l’unica cosa importante sarà stata avere avuto una vita ricolma di frutti di giustizia.

Perciò, seguiamo l’esempio di Paolo. Preghiamo per questo. Questo dovrebbe essere un aspetto centrale delle nostre preghiere

Conclusione

Se tu ami veramente qualcuno, dovresti pregare per quella persona. Ma quale preghiera? Dovresti pregare per quello che porta la più grande benedizione. E non c’è benedizione più grande, come credenti, che avere una vita ripiena di frutti di giustizia.

Perciò, preghiamo che l’amore cresca in conoscenza e discernimento, affinché possiamo discernere le cose eccellenti, e possiamo essere puri e senza macchia, aspettando il giorno di Cristo. Così le nostre vite possono essere ripieni di frutti di giustizia. Questi frutti gli abbiamo solamente per mezzo di Gesù Cristo, dimorando in Lui.