Viviamo in un mondo pieno di pericoli. Certamente, ci sono pericoli che possono farci del male fisicamente, ma sto pensando piuttosto ai pericoli molto più terribili: i pericoli spirituali. Quando un credente cade nel peccato, soffre gravi conseguenze, e tristemente, spesso, anche le persone che sono coinvolte nella vita di quel credente soffrono a causa del suo peccato.
Come pecore, abbiamo bisogno di guida, di protezione, di insegnamenti, e a volte, di ammonimenti e riprensioni. Grazie a Dio, il nostro Buon Pastore, Gesù Cristo, ci cura, e provvede quello che ci serve per crescere bene.
In queste settimane, stiamo studiando come Cristo ci cura tramite gli uomini che Egli stesso provvede alla chiesa affinché siano guide e pastori, gli anziani, e ci cura anche tramite i diaconi, che aiutano gli anziani.
Gesù è molto attento a darci una cura giusta, e perciò, non permette che l'incarico di anziano venga svolto da chiunque lo voglia fare. Infatti, Gesù ha stabilito delle chiare qualifiche che un uomo deve avere prima di poter diventare un anziano. Negli ultimi sermoni, abbiamo iniziato a considerare queste qualifiche. Abbiamo visto che per svolgere questo ministero, un uomo deve essere irreprensibile. Per aiutarci a capire correttamente che cosa voglia dire irreprensibile, il Signore ci ha dato una serie di qualità che un uomo deve avere. Abbiamo già visto le prime di queste qualità, e oggi, vogliamo continuare a considerare le altre qualità che un uomo deve avere per essere un anziano. Stiamo studiando per primo l’elenco di qualità che troviamo in 1Timoteo 3, tante delle quali le troviamo anche in Tito 1. Dopo, guarderemo le qualità in Tito che sono diverse da quelle in 1Timoteo.
Quindi, riprendiamo ad esaminare l’elenco. L’ultima qualità che abbiamo considerato è che un uomo deve essere attaccato alla Parola e capace di insegnare. Questa è l’unica qualità che si riferisce ad una capacità. Le altre qualità riguardano il carattere dell'uomo, e sono qualità che anche ogni credente dovrebbe avere.
non dedito al vino
La prossima qualità che un uomo deve avere per poter essere un anziano è che non deve essere dedito al vino. La frase “dedito al vino” vuol dire letteralmente “uno che sta insieme al vino”, e il senso è “uno che passa il tempo con il vino”. Quindi, l’anziano non deve essere amico del vino, e chiaramente, neanche di qualsiasi altro tipo di alcolico o droga. Un anziano deve sempre avere il cervello lucido, e perciò non si deve permettere mai di bere una quantità di alcol che potrebbe renderlo, anche solo minimamente, meno capace di pensare. Un credente, che si concede di bere un po' di alcol, ma tanto quanto gli basta per essere un pochino ostacolato nelle sue capacità mentali di pensare e ragionare, anche se fosse ancora molto lontano dall'essere ubriaco, è nel peccato. Un anziano deve essere uno che si è mostrato costante nel controllarsi. Non deve mai arrivare a bere abbastanza da influenzarsi anche minimamente, perché deve sempre essere in guardia, capace di pensare con chiarezza e di agire con saggezza e prudenza. Quindi, non deve essere in alcun modo dedito al vino. Questo vale per ogni credente.
non violento
La prossima qualità è “non violento”. La parola in greco vuol dire “uno che non dà botte”. Se un uomo è violento, solitamente dà schiaffi o botte alla moglie o ai figli. Qualche uomo arriva anche a picchiare altri uomini. Uno è violento perché si lascia guidare in modo impulsivo dalla carne. Un anziano deve essere in grado di controllarsi, per quanto una situazione possa essere tesa, per non arrivare al punto di picchiare qualcuno. Chiaramente, come tutte le altre qualità che riguardano il carattere di un anziano, anche ogni credente dovrebbe essere non violento.
mite
Arriviamo ora ad una qualità molto importante: l’anziano deve essere “mite.” Il senso di mite in Greco è così ricco che è difficile da tradurre, infatti, non abbiamo alcuna parola in Italiano che rende pienamente il significato di questa parola. A volte, viene tradotta in Italiano anche con la parola “mansueto”. Possiamo iniziare a capire il suo senso sapendo che essere mite è il contrario di essere violento. Un uomo mite riesce a controllarsi, anche in situazioni difficili. Un uomo mite non è debole, anzi, essere mite richiede una grande forza interiore che viene da Dio. Un uomo mite riesce a controllarsi in modo da essere sempre paziente e buono anche quando delle persone deboli o piene di peccati peccano contro di lui. È paziente, è ragionevole, si impegna per il bene degli altri, anziché essere difensivo. Un uomo mite non cerca mai la vendetta per i peccati che gli altri commettono contro di lui. Non cerca di combattere per i suoi diritti. Piuttosto, cerca quello che glorifica Dio ed edifica la chiesa. Essere mite è il contrario di essere egoista.
Un uomo mite avrà la saggezza descritta in Giacomo 3:17
“La saggezza che viene dall’alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia.” (Giac 3:17 NRV)
Dio è mite, quando tratta con noi uomini, perché riesce a mostrare bontà nonostante quanto il nostro peccato può facilmente provocarLo all’ira.. “Poiché tu, o Signore, sei buono, pronto a perdonare, e misericordioso verso quanti t’invocano.” (Sal 86:5 NRV)
Vediamo la mitezza di Dio soprattutto in Cristo Gesù, che ci rivela il Padre. Leggiamo che Cristo era mite in 2Corinzi 10:
“Io, Paolo, vi esorto per la mansuetudine e la mitezza di Cristo, io, che quando sono presente tra di voi sono umile, ma quando sono assente sono ardito nei vostri confronti,” (2Cor 10:1 NRV)
Per comprendere meglio la mitezza di Gesù, basta pensare a come si controllò quando fu falsamente accusato, oltraggiato e maltrattato prima della crocifissione. Vediamo la mitezza di Cristo anche nella pazienza che ebbe con i discepoli, nonostante tutte le volte che essi si comportarono male: quante volte i discepoli cercarono la propria gloria anziché la gloria di Dio, eppure Gesù continuò ad essere buono e paziente con loro! Questo è un esempio della mitezza di Gesù.
Ogni credente è chiamato ad essere mite. La mitezza serve in tante situazioni, per esempio, è necessaria quando ci sono conflitti fra credenti, in casa o in chiesa.
Quando l’Apostolo Paolo scoprì che c’erano dei conflitti fra i credenti nella chiesa dei Filippesi, scrisse a loro:
“La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.” (Fil 4:5 NRV) In una situazione di conflitto, o di differenze di vedute, è necessaria la mitezza, la mansuetudine, per mantenere la pace fra credenti e nella chiesa.
Visto che ci saranno dei conflitti nella chiesa finché Cristo non ritornerà, proprio perché la chiesa è composta di persone imperfette come noi, e visto che è quasi inevitabile che un anziano sarà attaccato ingiustamente, e avrà spesso a che fare con persone che non camminano bene, è estremamente importante che un uomo sia mite prima di diventare un anziano. Chiaramente, ogni credente è chiamato ad essere mite.
non litigioso
La prossima qualità è molto simile a quella di essere mite, detta però in modo negativo. Per essere un anziano, un uomo non deve essere litigioso. Essere litigioso è contrario di essere mite.
Le qualità che un anziano deve avere sono contrarie alle qualità che un uomo ha naturalmente. Possiamo riconoscere questo principio chiaramente attraverso questa qualità. Di natura, gli uomini sono litigiosi. Gli uomini hanno avuto conflitti dal tempo di Caino ed Abele. Dio chiama coloro che Egli salva ad una vita nuova, come leggiamo in Tito 3.2, in cui Paolo spiega come devono vivere i veri figli di Dio.
“che non dicano male di nessuno, che non siano litigiosi, che siano miti, mostrando grande gentilezza verso tutti gli uomini.” (Tito 3:2 NRV)
Un uomo non litigioso non solo non promuove litigi, ma promuove la pace. Vediamo un esempio di questo nella dichiarazione che Paolo fece a Timoteo in 2Timoteo 2
“Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire con mansuetudine gli oppositori nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità,” (2Tim 2:24-25 NRV)
È importante capire che non essere litigioso non significa che gli anziani non devono mai prendere una posizione con fermezza, e se serve, con forza. Ci saranno le situazioni in cui gli anziani dovranno riprendere chi insegna cose sbagliate, o chi cammina nel peccato, e a volte anche con una certa fermezza. Per citarvi un esempio di questo, vi leggo da Atti 15, quando Paolo e Barnaba stavano insegnando ai credenti di Antiochia.
“Alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: «Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati». E siccome Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano vivacemente con loro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri fratelli salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per trattare la questione.” (Atti 15:1-2 NRV)
Paolo e Barnaba discutevano vivacemente con questi uomini che insegnavano cose sbagliate, per proteggere la chiesa da quegli errori.
In Tito 1:9, vediamo un esempio di come gli anziani devono riprendere chi sta nel peccato nella descrizione che Paolo fece delineando il ruolo degli anziani. Un anziano deve essere:
“attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono. Infatti vi sono molti ribelli, ciarloni e seduttori delle menti, specialmente tra quelli della circoncisione, ai quali bisogna chiudere la bocca; uomini che sconvolgono intere famiglie, insegnando cose che non dovrebbero, per amore di un guadagno disonesto.” (Tito 1:9-11 NRV)
Ci saranno le volte che per proteggere i credenti, un anziano dovrà chiudere la bocca agli uomini che insegnano cose sbagliate, soprattutto nel caso in cui coloro che insegnano cose sbagliate non vogliano smettere. Perciò, gli anziani avranno delle situazioni difficili, in cui sarà necessario esercitare la loro autorità per proteggere la chiesa, ma allo stesso tempo, dovranno non essere litigiosi.
Quindi, l’anziano deve essere un uomo che non è portato a litigare, ma piuttosto promuove la pace. Per essere così, deve essere un uomo che non cerca i propri interessi, ma quelli di Dio, e degli altri.
non attaccato al denaro
Un'altra qualità che un uomo deve avere per potere essere un anziano è che non deve essere attaccato al denaro. In Tito leggiamo una cosa simile: “non avido di guadagno disonesto.” Anche questa è una qualità molto importante, che viene menzionata varie volte nelle Scritture.
È importante capire che in sé, il “non essere attaccato al denaro” non riguarda quanti soldi uno possiede. Uno può essere attaccato al denaro anche se è senza soldi, mentre a volte, Dio provvede tanti soldi a uomini fedeli, in modo che possano gestire quei soldi per la Sua gloria. Non essere attaccato al denaro riguarda il cuore di un uomo, e vuol dire non avere alcun amore per i soldi.
Ricordiamo che uno può amare i soldi anche se ne ha pochi. Amare i soldi è una condizione del cuore, e non dipende da quanti soldi uno possiede.
Amare i soldi è un peccato per qualsiasi credente. Vi leggo da Ebrei 13.
“La vostra condotta non sia dominata dall’amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò».” (Ebrei 13:5 NRV)
1Timoteo 6:10 dichiara che l’amore del denaro causerà gravi problemi spirituali. Ve lo leggo:
“Infatti l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori.” (1Tim 6:10 NRV)
L’amore del denaro è un gravissimo peccato, che rovina l’uomo. È come una droga, che può prendere il controllo di un uomo. È molto facile cadere in questo peccato, perché nel mondo in cui viviamo, è visto come una cosa buona.
È estremamente importante che gli anziani non siano attaccati al denaro. Prima di tutto, è importante perché essi sono d’esempio per tutta la chiesa. Secondo, è importante perché gli anziani gestiscono i soldi della chiesa. In Atti 11, leggiamo di quando le chiese mandarono un dono economico alla chiesa di Gerusalemme. Notiamo che lo mandarono agli anziani. Ve lo leggo:
“E così fecero, inviandola agli anziani, per mezzo di Barnaba e di Saulo.” (Atti 11:30 NRV)
Quindi, gli anziani, che sono un esempio per tutti, devono assolutamente non essere attaccati al denaro, per non trascinare anche gli altri in questo peccato, e anche per non rovinare la fiducia che i credenti hanno in loro.
Questo peccato è così grave, e il danno che può fare è così grande, che sia Paolo che Pietro esortano gli anziani ad evitare questo peccato.
Paolo presenta se stesso come esempio agli anziani di Efeso in Atti 20. Vi leggo le sue parole: “Non ho desiderato né l’argento, né l’oro, né i vestiti di nessuno.” (Atti 20:33 NRV)
Pietro dichiara agli anziani che non devono mai svolgere il loro ministero con il desiderio di arricchirsi. Vi leggo da 1Pietro 5: “pascete il gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo, non per obbligo, ma volenterosamente secondo Dio; non per vile guadagno, ma di buon animo;” (1Piet 5:2 NRV)
Quindi, un anziano non deve essere attaccato al denaro. Ricordiamo che questa è una qualifica che non riguarda quanti soldi uno può possedere, ma piuttosto mette l'enfasi sul fatto che il denaro non deve essere il suo tesoro.
Ricordiamo le parole di 1Giovanni 2:
“Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno.” (1Giov 2:15-17 NRV)
Nessun credente deve amare il denaro, o qualsiasi altra cosa del mondo. In realtà, o si ama Dio, o si ama qualcosa del mondo. Questo principio vale per ogni credente.
Prima di diventare un anziano, un uomo deve aver vinto questa guerra contro la sua carne. La chiave per poter vincere è di non cercare la gioia nelle cose materiali, ma piuttosto, di trovare la gioia in Cristo stesso. Chi trova la sua gioia in Cristo, e nel vedere Dio glorificato, considererà i soldi, come tutto il resto di quello che ha, come qualcosa da usare per la gloria di Dio e per il bene degli altri. Un uomo deve avere questa qualità per poter essere un anziano.
È importante capire che questo non vuol dire che un anziano non possa usare i suoi soldi per se stesso e per la sua famiglia. Egli ha diritto di provvedere per la sua famiglia come lo hanno tutti gli altri credenti. Però, come anche tutti gli altri credenti, non deve essere attaccato al denaro, ma piuttosto a Dio e al popolo di Dio.
Conclusione, Riassunto
Oggi, abbiamo continuato a considerare le qualità che un uomo deve avere per poter svolgere l’incarico di anziano. Anche in queste qualità, vediamo che l'anziano deve avere un tale comportamento che sarà per gli altri credenti un esempio da imitare.
Ricordiamo, quindi, che tutte le qualità che abbiamo considerati oggi sono qualità che ogni credente dovrebbe avere. Non avere queste qualità significa vivere nel peccato.
Abbiamo visto che un uomo non deve essere dedito al vino. Chiaramente, questo comprende qualsiasi tipo di alcol o qualsiasi droga. Il principio qui descritto è che dobbiamo essere sempre sobri, svegli, perché il nostro avversario, Satana, gira come un leone ruggente. Perciò, per quanto dipende da noi, non dobbiamo mai permetterci di essere intontiti. Chiaramente, essere amico del vino porterà ad essere intontito, perciò, dobbiamo evitarlo, così come ogni altra cosa simile. Un uomo deve avere questa qualità per poter diventare un anziano.
Per diventare un anziano, un uomo non deve essere violento. Esser violento deriva dal fatto di non sapersi controllare, di lasciarsi esplodere. Un uomo che si lascia esplodere al punto da arrivare alla violenza non è pronto per essere anziano. Nessun credente dovrebbe essere violento.
Ogni credente è chiamato ad essere mite, e uno deve essere mite per poter svolgere l’incarico di anziano. Essere mite, che è tradotto anche come “essere mansueto”, riguarda l'essere capace, nella forza di Dio, di controllarsi, anche quando viene attaccato o oltraggiato. L’esempio perfetto di mansuetudine lo troviamo in Gesù Cristo, quando fu arrestato e maltrattato ingiustamente. Infatti, vediamo la mitezza soprattutto quando uno sceglie di non cercare i propri diritti, ma piuttosto il bene degli altri e la gloria di Dio. Essere mite vuol dire che quando uno mi parla in modo ingiusto, o si comporta male con me, non reagisco nella carne, ma rimango calmo, per promuovere l’opera di Dio. Essere mite significa dire “no” alla carne, e “sì” allo Spirito di Dio.
Un aspetto di essere mite è di non essere litigioso. Di natura, l’uomo è litigioso. Quindi, non essere litigioso richiede autocontrollo, umiltà, e un desiderio per la gloria di Dio e per l’edificazione degli altri, piuttosto che per i propri diritti.
Infine, abbiamo visto che per essere un anziano, è necessario che un uomo non sia attaccato al denaro. Come le altre qualità, anche questa si applica ad ogni credente. È un grave peccato se un credente è attaccato al denaro. Ricordiamo che questo non riguarda quanti soldi uno ha, ma il fatto di desiderare i soldi. Uno può essere attaccato ai soldi pur avendone pochi. Uno può essere attaccato ai soldi, stando molto attento ad ogni acquisto. Oppure, uno può essere attaccato ai soldi spendendo in modo impulsivo. Se un uomo è attaccato ai soldi, vuol dire che ama le cose del mondo, e questo vuol dire che non ama Dio. Amare il denaro causa gravi problemi spirituali, a qualsiasi credente.
Chiaramente, è importante capire queste qualità, per poter riconoscere gli uomini che Dio preparerà negli anni a svolgere l’incarico di anziano. Però, visto che sono tutte qualità, eccetto la capacità di insegnare, che ogni credente dovrebbe avere, voglio chiedere a ciascuno di voi:
Hai superato il peccato di essere violento? Dico a voi genitori, soprattutto: è facile essere violenti, dando una sberla ai vostri figli, anziché dar loro una disciplina controllata! Questo è un peccato da evitare completamente!
A ognuno di voi chiedo: sei una persona veramente mite, mansueta? Hai controllo delle tue reazioni, in modo che non reagisci male, anche quando gli altri ti accusano falsamente, o ti oltraggiano? Essere mite vuol dire rimanere calmo interiormente, di fronte alle ingiustizie e alle offese. L’unico modo di poter essere veramente mite è di fidarsi di Dio. NON essere mite è peccato, perché ci si lascia guidare dalla carne. Perciò, sei mite? Se rispondi no, confessa questo come peccato. Se invece riconosci umilmente che sei mite, ringrazia Dio, e prega di diventarlo sempre di più.
Chiaramente, chi è mite non è litigioso. Nella carne, è facile litigare, però, ricordiamoci che è estremamente importante non lasciarci guidare dalla carne. Quindi, via da noi questo peccato! Impariamo a fidarci di Dio, e a non reagire male. Ricordiamoci che ci vogliono due persone per litigare! Quando una persona ti offende, se rispondi con umiltà e mitezza, non ci sarà un litigio.
E infine, sei attaccato al denaro? Sei attaccato alle cose materiali? Cerchi, anche solo parzialmente, il tuo tesoro nelle cose materiali? Credi alla menzogna che i soldi possono soddisfare il cuore? Se sì, ravvediti, e cerca la tua gioia nel Signore. Ricordati delle parole di Gesù, che dichiara non si possono servire due padroni, Dio e le ricchezze. O si ama Dio, o si amano le ricchezze. Oh che possiamo amare Dio!
La mia preghiera è che possiamo essere una chiesa piena di credenti che hanno queste qualità, per portare così gloria al nostro Padre celeste. Prego che Dio ci darà uomini veramente qualificati, che possano essere d’esempio per tutti, e che possano guidarci nella via del Signore. Preghiamo tutti per questo!