Come stai? Solitamente, quando facciamo questa domanda, pensiamo in termini di salute fisica, o al lato sentimentale, o pensiamo ai nostri impegni. Ma infinitamente più importante di tutto quello è la nostra condizione spirituale.
Allora, come stai, veramente, per quanto riguarda la tua condizione spirituale? Come va, veramente, il tuo rapporto con Gesù Cristo, se tu sei un figlio di Dio? Non c'è nulla di più importante di questo.
Qual è il metro di come stiamo veramente? Lascio a Gesù Cristo di dirci, in quello che Egli dichiara alla chiesa di Efeso, in Apocalisse 2. In questo brano, Cristo ci aiuta a capire che per quanto importanti sono vari campi della vita, la cosa più importante di tutti è quanto amiamo Dio. La cosa più importante di tutto è che abbiamo un cuore che arde per Dio.
Oggi vogliamo considerare quello che Cristo ha da dire a questa chiesa che Lo seguiva in tante cose, ma mancava nel campo più importante, ovvero nell'avere un amore ardente per Lui. Cristo rende chiaro che non basta andare bene in vari aspetti della vita cristiana, se non amiamo Lui. Prego che ognuno di noi userà questo brano per esaminare se stesso, per poi tornare a Dio, con tutto il cuore.
Il messaggio di Gesù Cristo a questa chiesa vale per ognuno di noi.
Come Cristo identifica Se stesso
Ricordate che l'Apostolo Paolo aveva passato tre anni ad Efeso, e anche Timoteo e Tito passarono tempo là, perciò, era una chiesa ben fondata, e avevano ricevuto tutto il consiglio di Dio.
Leggo ora Apocalisse 2:1-7 e poi per primo, voglio notare specificamente il modo in cui Cristo identifica se stesso parlando a questa chiesa nel v.1. La parola “tiene” è importante. Leggo Apocalisse 2:1-7.
“1 "All’angelo della chiesa in Efeso scrivi: queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. 2 Io conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi, e hai messo alla prova coloro che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. 3 Tu hai sopportato e hai costanza, e per amore del mio nome ti sei affaticato senza stancarti. 4 Ma io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore. 5 Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa’ le opere di prima; se no verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi. 6 Tuttavia hai questo, che odi le opere dei Nicolaiti, che odio anch’io. 7 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare dell’albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio".” (Apocalisse 2:1-7 LND)
Ora rileggo il v.1. Notate come Cristo identifica Se stesso, e tenete in mente la parola “tiene”.
“"All’angelo della chiesa in Efeso scrivi: queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro.” (Apocalisse 2:1 LND).
Qui Cristo dichiara che Egli è Colui che tiene le sette stelle nella Sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro.
Il verbo greco tradotto qua come “tiene” è un verbo con un significato forte e implica l'essere padrone di quello che si tiene, ossia il possedere con potere e autorità ciò che si ha. Vi leggo qualche altro passo in cui troviamo questo stesso verbo, dove viene tradotto con arrestato, afferrato, prendere e poi “ritenere fermamente”.
“Erode infatti, aveva arrestato Giovanni, lo aveva incatenato e messo in prigione....” (Matteo 14:3 LND)
“Ma quel servo, uscito fuori, incontrò uno dei suoi conservi, che gli doveva cento denari; e, afferratolo per la gola, lo soffocava dicendo: "Pagami ciò che mi devi"” (Matteo 18:28 LND)
“E Gesù, gli disse: "Amico, cosa sei venuto a fare?". Allora essi, accostatisi a Gesù, gli posero le mani addosso e lo presero.” (Matteo 26:50 LND)
“Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede.” (Ebrei 4:14 LND)
Capire meglio il senso di questo verbo ci aiuta a capire che quando Gesù Cristo si identifica come Colui che tiene le sette stelle nella sua destra, sta dichiarando che le chiese appartengono a Lui, e devono rispondere a Lui. Egli mostra la sua autorità su di loro.
Quindi se siamo salvati, Gesù è anche il nostro Capo sovrano. E perciò la domanda importante che dobbiamo porci è la seguente: stiamo seguendo il nostro Capo? Nessuno è padrone della propria vita. Nessuna chiesa e nessun individuo è libero di fare come vuole. Piuttosto, dobbiamo seguire la guida di Cristo. Questo è l'unica vita per chi è veramente salvato.
Gesù dichiara anche che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro, ovvero, in mezzo alle Sue chiese. Cristo non è mai lontano da chi è un vero figlio di Dio. Egli è vicino ad ogni vera chiesa, cioè a coloro che veramente seguono Cristo perché sono vere pecore di cui Lui ne è il vero pastore. Egli cura ogni credente. Gesù cura te perfettamente, se tu sei un figlio di Dio.
Le cose positive di questa chiesa
Dopo che Cristo si presenta come il sovrano su quella chiesa, le parla della sua condizione spirituale. Consideriamo con attenzione quello che dice perché il metro che Cristo usa con loro si applica anche a noi per farci riconoscere dove andiamo bene e dove invece camminiamo male.
Cristo inizia riconoscendo degli aspetti molto positivi di questa chiesa, aspetti che ogni chiesa e ogni credente deve avere. Leggiamo i vv. 1-3, e poi il v.6:
“1 "All’angelo della chiesa in Efeso scrivi: queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. 2 Io conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi, e hai messo alla prova coloro che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. 3 Tu hai sopportato e hai costanza, e per amore del mio nome ti sei affaticato senza stancarti. ….. 6 Tuttavia hai questo, che odi le opere dei Nicolaiti, che odio anch’io.” (Apocalisse 2:1-3,6 LND)
Le qualità che Cristo elenca qua sono fondamentale nella vita di ogni vero credente. Consideriamo queste qualità, affinché possiamo impegnarci in esse.
Le Qualità che Cristo approva
Gesù inizia menzionando le loro opere, poi la loro fatica, poi la loro costanza, poi il fatto che non sopportavano i malvagi ma avevano messo alla prova coloro che si presentavano come apostoli. Dopo menziona ancora la loro costanza e che non si erano stancati e, infine, che odiavano le opere dei Nicolaiti.
Visto che certe di queste qualità vengono ripetute o sono simili, vorrei raggrupparle. Consideriamo queste qualità che sono importanti agli occhi di Cristo affinché possiamo crescere in esse. È essenziale che ogni vero credente abbia queste qualità nella propria vita. Sono frutti della vera salvezza.
Le loro opere e fatiche
Primo di tutto, Cristo aveva notato le loro opere e le loro fatiche per Lui. Questa è una parte fondamentale di chi è veramente salvato.
Dio salva per grazia, senza le opere. Però, una volta salvato, ogni vero credente deve camminare nelle buone opere che Dio ha precedentemente preparate per lui. Se no, la sua cosiddetta fede è morta.
Cristo aveva notato le opere di questa chiesa, opere che erano state fatte in ubbidienza a Lui, e per Lui. Furono fatte nella forza del Signore, per mezzo della Sua grazia, ed erano state fatte per portare gloria a Lui. Queste sono le qualità che Dio richiede in ognuno di noi. Egli comanda che ci impegniamo per Lui, facendo opere buone per la Sua gloria, nella Sua potenza, in ubbidienza a Lui. Tu sei veramente impegnato nelle opere del Signore?
Cristo menziona anche le loro fatiche. Un vero cuore per il Signore ci porta a lavorare per Lui al punto di affaticarci. Per esempio, studiare seriamente la Parola di Dio è mentalmente affaticante, richiede grande concentrazione e impegno. Edificare gli uni gli altri richiede grande impegno, perfino al punto di affaticarsi. Ci sono altre opere che sono fisicamente affaticanti, come per esempio insegnare, evangelizzare, ospitare e fare opere pratiche.
Cristo vedeva come un qualcosa di molto positivo il fatto che questa chiesa aveva compiuto tante opere e che aveva faticato per Lui. Questo è quello che Dio desidera anche da ognuno di noi che è salvato.
Viviamo in un mondo in cui normalmente ognuno si affatica per se stesso o per la propria famiglia. Certamente, è giusto che curiamo la propria famiglia, e possiamo farlo per la gloria di Dio. Però, è anche essenziale che ci impegniamo per l'edificazione di altri al di fuori della nostra famiglia.
Perciò, a ciascuno chiedo: Tu ti affatichi per il Signore, facendo buone opere? Se no, sei in pericolo spirituale, e hai bisogno di ravvederti e cambiare modo da vivere.
La Costanza
Cristo non solo approva questa chiesa per le sue opere e per le sue fatiche, ma due volte menziona anche la sua costanza, la quale è una qualità estremamente importante.
La costanza consiste nel continuare a portare avanti un impegno mese per mese, anno per anno, finché serve farlo. La costanza è continuare ad andare avanti, nonostante la fatica e le difficoltà, e anche le cadute. Avere costanza non vuol dire non cadere, vuol dire che quando uno cade, si rialza, per riprendere il cammino.
Cristo lodava questa chiesa per la sua costanza. Potrebbe lodare anche noi per la stessa ragione? Abbiamo anche noi vera costanza? Abbiamo costanza nell'edificazione reciproca, costanza nell'evangelizzazione, costanza nella preghiera? Tu, nel tuo cammino con Cristo, hai costanza? Prego affinché possiamo avere sempre più costanza come individui e come chiesa. Solo così possiamo veramente glorificare Cristo Gesù.
Non sopporti i malvagi
Un’altra qualità importante che Cristo menziona di questa chiesa è che questa chiesa non sopportava i malvagi. Leggo il v. 2.
“2 Io conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi, e hai messo alla prova coloro che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi.” (Apocalisse 2:2 LND)
È fondamentale che non sopportiamo i malvagi!
Dal v.2 comprendiamo che Cristo si riferisce principalmente ai falsi apostoli, ovvero a coloro che insegnavano false dottrine.
Cristo sta chiamando “malvagi” i falsi apostoli, cioè, persone che si presentano nel nome di Dio, portando qualche insegnamento che non è secondo la verità di Dio.
Cristo ci comanda a non sopportare persone che insegnano false dottrine. Ovvero, non dobbiamo accettarle in alcun modo.
Come Cristo dichiara qua, una parte di questo è di mettere alla prova coloro che insegnano. Si mette alla prova confrontando il loro insegnamento con la Bibbia. Cristo ha dato agli anziani della chiesa questa responsabilità, per proteggere la chiesa.
Quando questo fu scritto, falsi insegnanti erano principalmente uomini che viaggiavano da città a città, dicendo di essere apostoli. Oggi, falsi insegnanti viaggiano tramite libri, riviste e Internet e anche la tivù. Purtroppo, c'è moltissimo falso insegnamento. Perfino le librerie evangeliche più note vendono sia libri buoni, che libri che sono pieno di eresie. In Internet, si trova moltissimo che è falso insegnamento. Un credente dovrebbe informarsi se un insegnamento è fedele o no prima di ascoltarlo. Gli anziani dovrebbero avere il ruolo centrale in questo.
Quando scopriamo che un insegnamento non è fedele alla Bibbia, dobbiamo seguire l’esempio della chiesa di Efeso e non sopportare, nemmeno minimamente, chiunque insegna false dottrine. Non basta dire che prendiamo il bene e lasciamo il male. Rifiutiamo chi insegna il falso. Questo è quello che vuole Cristo, il nostro Signore. Oh che possiamo tenerci puri dalle false dottrine che riempiono il mondo d’oggi!
Odiava le opere dei Nicolaiti
Legato a questo aspetto della chiesa ad Efeso vi era il fatto che i santi che la costituivano odiavano le opere dei Nicolaiti. Leggo il v.6:
“Tuttavia hai questo, che odi le opere dei Nicolaiti, che odio anch’io.” (Apocalisse 2:6 LND)
Cristo odiava le opere dei Nicolaiti e odia le opere di altri come loro oggi, ragion per cui anche noi dobbiamo odiare le opere di quelle persone che si comportano così.
La Bibbia non spiega esattamente chi erano i Nicolaiti, ma da quello che possiamo capire dai v.14 e 15, sembra che fossero persone che insegnavano che il peccato non era una cosa grave perché Dio è pronto a perdonare. Quindi, secondo loro, non bisogna preoccuparsi troppo del peccato.
Questo è un insegnamento terribilmente falso. Cristo odia il peccato e odia in modo particolare le opere di coloro che promuovono il peccato, soprattutto sotto il nome della religione.
Anche noi dobbiamo odiare le opere di chi insegna cose false. Il peccato dovrebbe aggravarci molto, sopratutto il peccato fatto da coloro che si chiamano credenti.
Dobbiamo odiare ogni tipo di peccato, perché il nostro Signore Gesù Cristo doveva soffrire l'ira di Dio sulla croce per ogni tipo di peccato. Dobbiamo odiare ogni nostro peccato, perché il nostro peccato ci stava portando ad un’eternità di tormento. Dobbiamo odiare quello che ci teneva legati, schiavi e che tuttora tiene le persone a noi care legate e sotto condanna. L’unica posizione giusta da avere nei confronti del peccato è di odiarlo. Cristo elogiava questa chiesa perché odiava i peccati, cioè le opere dei Nicolaiti. Oh che possiamo anche noi odiare il peccato che ci circonda!
La critica di Cristo contro la chiesa
Quindi, riassumendo, in tanti campi, questa chiesa era esemplare. Era quello che si potrebbe chiamare una chiesa modello.
Beata la chiesa che ha tutte queste qualità! Io prego e mi impegno come pastore affinché noi possiamo diventare una chiesa che abbonda in buone opere, nelle fatiche, nella costanza e che ha una dottrina pura.
Però, nonostante i pregi evidenziati in questi credenti, Cristo avverta questa chiesa di un grave peccato loro. Questo peccato era così grave che superava tutte le loro buone qualità. Leggo il v.4:
“Ma io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore.” (Apocalisse 2:4 LND)
È una cosa terribile quando Cristo ha qualcosa contro di te! Cristo aveva contro questa chiesa è che questi credenti avevano lasciato il loro prima amore per Lui. Nonostante tutti i loro pregi, essi avevano questo grave peccato! Avevano abbandonato il loro primo amore.
Erano passati circa 30 anni da quando l'Apostolo Paolo aveva fondato questa chiesa. La chiesa continuava ad avere ottima dottrina, e i credenti si impegnavano, camminavano in santità. In tutte quelle cose, camminavano bene.
Però, avevano perso il loro primo amore per Cristo. Non erano più meravigliati della loro salvezza, non erano colpiti della grandezza del loro perdono. Non vedevano la grandezza della grazia.
Questo è un gravissimo peccato, anche se è difficile riconoscere a volte, se guardiamo principalmente alle cose esterne. Se valutiamo il nostro cammino in base alla nostra dottrina, e magari il nostro impegno per Dio, può sembrare che stiamo camminando bene. Ma Dio guarda al cuore. Nonostante che i credenti di Efeso avevano una sana dottrina e si impegnavano nell'opera di Dio, Gesù critica loro severamente a causa del fatto che il loro amore era raffreddato.
Se il nostro cuore è così, anche noi siamo gravemente nel peccato.
Vi leggo un brano tratto da Geremia 2:2-5 in cui Dio riprende i Giudei perché avevano perso il loro prima amore per Lui. Egli chiede a loro che Egli meritava di essere amato meno. Leggo.
“2 "Va’ e grida alle orecchie di Gerusalemme, dicendo: Così dice l’Eterno: Io mi ricordo di te, della tenera attenzione della tua giovinezza, dell’amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata. 3 Israele, era consacrato all’Eterno, le primizie del suo raccolto; … ...5 Così dice l’Eterno: "Che cosa hanno trovato di ingiusto in me i vostri padri, per allontanarsi da me, andare dietro alla vanità e diventare essi stessi vanità?” (Geremia 2:2-5 LND)
In che modo o in che cosa Dio ha mancato verso di noi che dovremmo amarLo meno? In niente. Abbiamo ogni motivo per amare Dio sempre di più, perché più cresciamo in Cristo, più comprendiamo la grandezza dell'amore di Dio per noi in Cristo. Questo dovrebbe suscitare in noi un amore sempre più ardente per Dio.
Quindi, Cristo riprende questi credenti, e tramite la Bibbia riprende anche noi se siamo come loro, perché il loro amore per Cristo era raffreddato anziché cresciuto. Questo è un peccato molto grave.
Cosa Bisogna Fare?
Caro fratello o sorella, forse ti rendi conto che il tuo amore per Cristo non è quello che dovrebbe essere. Forse riconosci che il tuo amore è raffreddato, nonostante che le cose esteriori vanno bene. Se questo è il tuo caso, così puoi fare? È troppo tardi? È impossibile cambiare? Oppure ormai sei così, e puoi solo peggiorare? C'è speranza?
Grazie a Dio, non è solo così. In Cristo, tu puoi cambiare. Ascoltiamo quello che Cristo dichiara a quella chiesa come avvertimento, ma anche come comandamento di come uscire da questa terribile e pericolosa condizione. Leggo il versetto 5:
“Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa’ le opere di prima; se no verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi.” (Apocalisse 2:5 LND)
Questi credenti stavano male senza riconoscerlo. Per quanto riguarda il loro amore per Cristo e l’uno per l’altro, si trovavano in una valle profonda senza rendersene conto.
La prima cosa che serviva era per loro di ricordare da dove erano cadute. Dovevano guardare su verso la rupe da dove erano caduti. Delle volte ci troviamo giù in una valle e, non guardando più in su, la nostra condizione ci sembra del tutto normale, quando invece siamo caduti molto in basso. Serve ricordare quando l'amore era più forte.
Nonostante tutti i pregi che questi credenti avevano, agli occhi di Dio, per il fatto che il loro amore era raffreddato, la loro condizione era grave.
Oh, fratelli e sorelle, quanto è importante la lezione che Dio ha per noi in questo brano! La nostra condizione spirituale non dipende solo dal nostro impegno e dalle nostre fatiche per Dio, né dal fatto che abbiamo una dottrina sana e siamo attenti a non accettare dottrine sbagliate. Per quanto queste cose sono importanti, la nostra salute spirituale dipende moltissimo dal nostro amore per Cristo! Se il nostro amore non è ardente, questo è un grave peccato agli occhi di Dio. Invece, se il nostro amore per Dio è ardente, allora, camminiamo bene ai suoi occhi.
Rimuovere il Candelabro
Nonostante tutti i pregi della chiesa di Efeso, visto che il loro amore non era come prima, Cristo avverte loro che se non si ravvedono, Egli verrà presto a rimuovere il loro candelabro.
Cosa vuol dire che Cristo rimuoverà il loro candelabro? Il candelabro è quello che è la fonte di luce per la casa. La chiesa in una città produce luce per quella città. Cristo avverte questa chiesa che se non si ravvede, Egli verrà, che indica giudizio, e toglierà la luce da loro. Cristo è la luce, quindi, Cristo stesso le lascerà. A quel punto, la chiesa smetterà di esistere, nel senso vero.
Una chiesa può continuare ad incontrarsi, e può continuare ad avere un programma pieno, ma se Cristo non è più presente in loro, è una chiesa morta. Non c'è più la luce di Cristo. Si incontrano, parlano di Dio, ma in realtà, la luce è assente da loro. Che triste, un gruppo di persone che si incontra come chiesa, ma Cristo non è più presente con loro, e non se ne rendono conto. Meglio essere palesemente perduto, che perduto credendo di essere nella luce.
Questo può essere la condizione di una chiesa, e questo può essere la condizione di un individuo.
Da questo, Cristo ci rende chiaro che è estremamente grave avere un cuore raffreddato. Anche se esternamente le cose sembrano di andare bene, come andavano molto, molto bene per la chiesa di Efeso, in realtà, andava molto, molto male. Se il peccato di avere un amore raffreddato continua, può succedere il peggio, ovvero, Cristo può togliere il candelabro.
Cosa Bisogna Fare
Allora, se ti trovi in questa condizione, ovvero, se ti trovi con il tuo amore per Cristo raffreddato, cosa bisogna fare?
Nella sua misericordia, nonostante quanto questo è un grave peccato, Cristo ci spiega cosa dobbiamo fare. Leggo di nuovo il versetto 5, e poi, consideriamo attentamente questi passi. Sono da fare, non solo da capire intellettualmente. Leggo.
“Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa’ le opere di prima; se no verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi.” (Apocalisse 2:5 LND)
Come abbiamo visto, il primo passo è di riconoscere la tua condizione. Qua, Gesù dichiara: “Ricordati da dove sei caduto.”.
Quindi, dobbiamo esaminarci, e onestamente valutare la condizione del nostro cuore. È inutile ingannarci, ci farebbe solo male. O il nostro amore per Cristo è aumentato, oppure, è raffreddato. L'amore non rimane lo stesso.
Quindi, valuta onestamente se in confronto con l'amore che avevi per Cristo all'inizio della tua salvezza, il tuo amore è raffreddato.
Ricordati che l'amore non è solo un sentimento, ma è una condizione di cuore che ti spinge ad impegnarti con gioia per quella persona. Nel caso di Dio, il vero amore per Dio ti spinge a vivere per la sua gloria, non come dovere, ma perché l'amore di Dio per te di commuove.
E quindi, il primo passo è di riconoscere da dove sei caduto. Ricordati di come era il tuo cuore per Dio all'inizio. Riconosci che sei allontanato da Dio.
Poi, devi ravvederti. Gesù menziona questo due volte. La parola ravvedersi vuol dire un cambiamento di cuore e di mente. No è solo il fatto di ammettere intellettualmente che l'amore è raffreddato, ma è una mente drasticamente cambiata, che porta a vedere tutta la vita diversamente.
A ciascuno dico: se tu riconosci che il tuo cuore è raffreddato, primo di tutto riconosce che la tua condizione è gravissima. Non è solo un problema per cui dovresti migliore. L'unica soluzione è di ravvederti. Riconosce la gravità del tuo peccato, e che hai bisogno di confessarlo a Dio come grave peccato che è.
Poi, Gesù dichiara: “Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa’ le opere di prima;”.
Gesù dichiara che devono ravvedersi, e poi, fare le opere di prima. Gesù aveva appena parlato bene delle loro opere e delle loro fatiche, quindi, non sta parlando necessariamente della quantità di opere, ma piuttosto, dal cuore che sta dietro le loro opere.
Il vero ravvedimento porta ad una vita cambiata. Se siamo veramente ravveduti, per forza porterà ad una vita cambiata.
Quando uno è innamorato di Dio, si impegna per Dio con zelo. Infatti, la vita a cui siamo chiamati è una vita in cui siamo zelanti per le buone opere. Leggo Romani 12:11.
“Non siate pigri nello zelo, siate ferventi nello spirito, servite il Signore” (Romani 12:11 LND)
Non è solo una questione di fare buone opere. Piuttosto, riguarda il cuore che abbiamo. Quando amiamo Dio, avremo zelo nel fare buone opere, e saremo ferventi nel servire il Signore. In Tito 2:14 leggiamo di un motivo per cui Cristo ci ha salvati:
“il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere.” (Tito 2:14 LND)
Solitamente, e chiaramente nel caso degli Efesini, appena salvati, conoscenti dell'immensità della salvezza, capendo da che cosa erano stati salvati, si impegnavano con grande gioia e zelo nell'opera di Dio.
Ora, dopo anni, continuavano a fare le buone opere, ma senza la gioia che l'amore per Dio produce.
Serviva un chiaro ravvedimento, e poi, di tornare a fare le opere di prima, ovvero, di avere grande gioia nell’impegnarsi per il Signore.
Il Cuore di Dio
Onestamente, se ci fermiamo a considerare la santità di Dio, e l'immensità del sacrificio di Cristo sulla croce, il fatto che il nostro amore si raffredda è un offesa terribile contro Dio. In realtà, Dio dovrebbe schiacciarci dalla sua presenza per sempre. Invece, Dio ci chiama a tornare a Lui di cuore. Leggo le parole di Dio in Geremia 3:22.
“"Ritornate, o figli traviati, io guarirò le vostre ribellioni". "Ecco, noi veniamo a te, perché tu sei l’Eterno, il nostro DIO.” (Geremia 3:22 LND)
In questo brano, il popolo di Dio aveva perso il loro amore per lui, al punto che si erano allontanati in ribellione. Eppure, Dio chiama loro a ritornare.
Questo è il cuore di Dio.
Perciò, voglio chiedere a ciascuno di voi. Come va il tuo amore per Dio? Sei meravigliato della sua grazia nella tua vita? Sei colpito dall'immensità del sacrificio di Gesù Cristo per te? Hai un profondo desiderio per la gloria di Dio? Vedi sempre di più l'amore di Dio per te, e come conseguenza, il tuo amore per Dio cresce, giorno per giorno e anno per anno?
Se la risposta è “sì”, ringrazio Dio. Stai crescendo.
Se invece la risposta è no, se il tuo amore per Dio NON sta crescendo, ma piuttosto, il tuo amore è raffreddato in confronto con quello che era tempo fa, allora, fermati.
Riconosci che la tua condizione è grave, è gravissima. Non basta un impegno di impegnarti di più. Non basta sforzarti. Gesù ci dà l'unica soluzione. Hai bisogno di riconoscere onestamente la gravità della condizione, e poi, di ravvederti, veramente e umilmente e pienamente ravvederti. Hai bisogno di cambiare direzione, costi quel che costi. E avendo cambiato direzione, hai bisogno di impegnarti per la gloria di Dio, con gioia e zelo. Hai bisogno di una vita che è dedicata a Dio, perché vedi Dio come il tuo tesoro.
Non rimandare. Non ignorare la tua condizione. Non credere che le cose possono migliorare con un po' più impegno. Ravvediti, e torna a Dio di cuore. Solo così puoi riprendere la via. Solo così, puoi tornare a camminare nella luce.