Tre uomini iniziano, ognuno per conto proprio, un lunghissimo, duro, e pericoloso viaggio a piedi. Due hanno una cartina che spiega dove sono tutti i pericoli, spiega dove si possono trovare cibo e acqua, mostra loro tutto quello che serve per arrivare sani ed in sicurezza. L'altro uomo non ha una cartina, e perciò, è inevitabile che sbaglierà strada, e farà tanti errori gravi. Infatti, senza la cartina, sarà impossibile arrivare in sicurezza al traguardo.
Però, c'è una grande differenza tra i primi due uomini che hanno la cartina. Uno di loro studia la cartina ogni giorno, e non fa mai un passo senza aver consultato la cartina. L'altro uomo passa poco tempo a studiare la cartina. Spesso dimentica completamente di studiare quello che dice.
Molte volte succede che guarda il percorso da seguire, ma poi, mette via la cartina e man mano che si trova ad un bivio, non si ricorda quello che aveva visto, e non prende il tempo di tirare fuori la cartina per controllare, e così, prende il sentiero sbagliato. Soffre moltissimo, ma è tutto inutile, solo perché non ha studiato bene la cartina. Che stoltezza, avere la cartina, ma non usarla attentamente! Quanto è importante avere la cartina, ma anche leggerla, e poi, ricordare quello che dice quando è il momento di prendere una decisione.
La Bibbia è la cartina della vita, che Dio ci ha dato per insegnarci le verità di Dio, come camminare in questa vita, e poi, per ricordarci di queste verità. Però, non è automatico. Dobbiamo noi prendere l'impegno, ogni giorno, di leggere la Parola di Dio, ma poi, ed è importante quanto leggere la Parola, dobbiamo anche impegnarci a ricordare quello che abbiamo letto. Abbiamo bisogno gli uni degli altri per questo. Quanto è importante che cerchiamo di parlare gli uni con gli altri delle verità di Dio. Quanto è importante che ci stimoliamo in avanti.
Stiamo studiando la seconda epistola dell'apostolo Pietro.
Se ricordate bene, Pietro aveva iniziato questa epistola nel capitolo 1 impegnandosi a ricordare continuamente ai credenti le verità di Dio. Lui parlava del fatto che è essenziale ricordare del continuo queste verità. Qua, nell'ultimo capitolo, Pietro chiude questa epistola di nuovo esortando noi che la leggiamo, a ricordare la verità centrale della vita cristiana. Qual è la verità centrale della vita cristiana? Il ritorno di Gesù Cristo.
Trovate con me 2Pietro 3. Seguite mentre leggo i versetti 1 e 2.
“1 Carissimi, questa è già la seconda epistola che vi scrivo; in entrambe cerco di tener desto il vostro puro modo di pensare facendo appello alla vostra memoria, 2 affinché vi ricordiate delle parole già dette dai santi profeti e del comandamento del Signore e Salvatore trasmessovi da noi apostoli.” (2Pietro 3:1,2)
In questi versetti, Pietro dichiara che lo scopo per cui scrive è di tenere desta la nostra mente, il nostro modo di pensare. Aveva già parlato di questo nel capitolo 1, e lo dice ancora mentre chiude questa epistola. Pietro sapeva che è essenziale e fondamentale per noi avere la mente desta, ovvero, sveglia, e che non basta solo conoscere le verità di Dio, ma che serve anche ricordarle, tenerle ben presenti nella nostra mente ogni giorno, in ogni decisione. In questo capitolo, alla fine della sua vita, poco prima di morire e di lasciare questo mondo, Pietro parla dell'importanza di ricordare, in modo attivo, il ritorno di Gesù Cristo per giudicare il mondo. Quanto è importante che teniamo sempre in mente che Gesù Cristo sta per tornare per giudicare il mondo.
Abbiamo già parlato tante volte che in qualunque campo della vita, è necessario ricordare il traguardo in quel campo per essere motivati a continuare ad impegnarsi verso quel traguardo. Se questo è vero nei campi terreni, quanto di più è vero per quanto riguarda il nostro cammino in Cristo. È fondamentale che ricordiamo quella che in un certo senso è la verità centrale di tutta la vita cristiana, cioè, che questa vita è solo un pellegrinaggio per arrivare nella presenza di Dio. Gesù Cristo sta per ritornare, per giudicare il mondo. Manderà in perdizione, ovvero al tormento eterno, tutti coloro che non avranno ricevuto durante questa vita il perdono in Gesù Cristo. In quel giorno di giudizio, non ci sarà alcun scampo. Oggi, la porta al perdono è ancora spalancata. Oggi, per chi si ravvede c'è il perdono e la salvezza. Ma quando Gesù ritornerà, allora, sarà troppo tardi.
È fondamentale non solo che conosciamo le parole dette dai santi profeti e del comandamento del Signore e Salvatore, che ci sono state trasmesse dagli apostoli, ma che le teniamo in mente.
In altre parole, è fondamentale per la vita cristiana che conosciamo e ricordiamo le verità della Bibbia. Solo così possiamo avere un cammino in cui abbiamo la vittoria sul peccato, e la fede che serve per superare le prove.
Adesso, dopo quest'esortazione a ricordare le verità di Dio, iniziando dal versetto 3 e per tutto il resto del capitolo, Pietro parla di qual è la verità centrale che dobbiamo tenere in mente. Questa verità, se noi la ricordiamo giorno per giorno, trasformerà il modo in cui viviamo. Seguite mentre leggo i versetti 3, e 4
“3 Prima di tutto dovete sapere questo, che negli ultimi giorni verranno degli schernitori, che cammineranno secondo le loro proprie concupiscenze, 4 e diranno: "Dov’è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione"” (2Pietro 3:3,4)
Pietro inizia dicendo: “Prima di tutto”. Quello che dobbiamo assolutamente tenere in mente ogni giorno della vita, è che Gesù Cristo ritornerà per giudicare il mondo, ma che tanti uomini negheranno questa realtà. La Bibbia li chiama schernitori. Oggi ci sono tanti schernitori, persone che non credono nel giudizio finale come descritto nella Bibbia, e che vivono secondo le proprie concupiscenze. Cioè, vivono pienamente secondo la carne, senza alcun timore di Dio. Infatti, sono schernitori. La parola schernitori descrive persone che prendono in giro qualcuno, negando che quello che lui dice sia vero. In questo caso, si tratta di persone che non credono alla dichiarazione che Gesù Cristo verrà per giudicare il mondo severamente. Al massimo credono che Dio chiuderà un occhio sui loro peccati. Ma rifiutano di credere in un vero giudizio. Questi sono schernitori.
Per poter capire questo brano, dobbiamo ricordare che nella Bibbia, annunciare l'Evangelo vuol dire annunciare il giudizio di Dio. Per esempio, quando Paolo predica ad Atene, in Atti 17, egli conclude la sua predicazione con i versetti 30,31. Ve li leggo.
“30 Ma ora, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano. 31 Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell’uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti".” (Atti 17:30-31 LND)
Quando parliamo con gli altri di Dio, è fondamentale che spieghiamo che Gesù Cristo verrà per giudicare il mondo, e quindi, anche loro. Questo è il cuore dell'Evangelo, e se non è centrale in quello che noi diciamo agli altri, il nostro Evangelo è mancante.
Il punto di Pietro in questo brano è che, quando si parla con questi schernitori del ritorno di Gesù Cristo per giudicare il mondo, essi ridono, e disprezzano questa verità. Non ci credono. Pietro dice che questi schernitori diranno: "dov'è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione". In altre parole, dicono che non c'è mai stato questo giudizio, e così, il giudizio non ci sarà mai. Non accettano l'annuncio che Dio giudicherà il mondo. Per loro, è un'assurdità. Per questo, non avendo alcun timore di dover rispondere a Dio per le loro scelte, camminano nelle loro concupiscenze.
Che cosa fanno gli uomini, per natura, quando credono che non ci saranno conseguenze? Se le persone sono convinte che non ci saranno conseguenze per come guidano, come guideranno? Rispetteranno i limiti di velocità?
In Romani 13, Paolo parla del fatto che Dio ha dato la spada allo Stato per punire i malfattori. In altre parole, sono le conseguenze che spingono gli uomini ad evitare certi comportamenti. Quando c'è anarchia, ovvero quando non c'è più l'autorità dello Stato, vediamo che gli uomini arrivano a comportarsi in modo terribile.
Se i figli sanno che non ci saranno conseguenze quando disubbidiscono, si comportano meglio o peggio? È quando ci sono chiare conseguenze, conseguenze severe, che i figli imparano ad avere autocontrollo e si comportano molto meglio.
Perciò, quando gli uomini negano il fatto che Gesù Cristo ritornerà per giudicare il mondo, in altre parole, negano che ci saranno conseguenze per i loro peccati, perdono la vera motivazione per non peccare, e perciò, camminano secondo le loro concupiscenze. E per questo, il mondo diventa bruttissimo, pieno di peccato, che è la realtà del mondo di oggi.
Il fatto che tanti negano che Gesù Cristo ritornerà per giudicare, non è per mancanza di evidenze, ma è piuttosto una presa di posizione. Leggo i versetti 5-7.
“5 Ma essi dimenticano volontariamente che per mezzo della parola di Dio i cieli furono fatti molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall’acqua e sussiste per mezzo dell’acqua, 6 a motivo di cui il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì; 7 mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi.” (2Pietro 3:5-7)
Nonostante che queste persone dicano che non credono che ci sarà un giudizio, in realtà dimenticano volontariamente che Dio è il Creatore di tutto, e che ha già giudicato il mondo al tempo di Noè. Cioè, tutto il mondo è stato creato da Dio. Questo è evidente nella natura stessa. Infatti, in Romani 1 leggiamo che nella natura, si vedono la potenza e la divinità di Dio. Perciò, gli uomini sono inescusabili. Ogni uomo è colpevole se non si umilia davanti al suo Creatore. Dio giudicherà ogni uomo, al giudizio finale.
La Bibbia ci insegna inoltre che Dio ha già giudicato il mondo, tramite il diluvio universale al tempo di Noè. È interessante notare che tantissime culture, dal Sud America all'Asia, raccontano del grande diluvio. Inoltre, la geologia è piena di chiare evidenze del diluvio mondiale, e di quello che Dio ha fatto dopo, quando ha innalzato di più le montagne. La geologia rende testimonianza del diluvio, ma gli schernitori non vogliano ammettere quello che è evidente. Ormai, ci sono tanti schernitori, anche fra gli scienziati.
Visto che Dio ha già fatto perire tutti gli uomini tranne quelli che erano con Noè nell'arca, questa è una chiara prova che le profezie del giudizio finale si avvereranno. Il primo giudizio sul mondo era tramite l'acqua, quello che sta per arrivare sarà tramite il fuoco. Il mondo è in attesa della parola di Cristo per far arrivare il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi. Nel giudizio finale, Dio manderà il suo fuoco che distruggerà tutto il mondo e tutte le opere in esso. Gli uomini empi, che, secondo il metro di Dio vuol dire tutti coloro che non hanno il perdono in Gesù Cristo, gli uomini empi, gli uomini senza Cristo, saranno mandati alla perdizione eterna.
Saranno mandati lontani da Dio, nel tormento eterno, senza speranza e senza mai la possibilità di uscire da quel tormento.
Il fatto che al tempo di Noè le persone ridevano di Noè mentre costruiva l'arca, non ha cambiato il fatto che il diluvio è arrivato. Similmente, il fatto che gli uomini scherniscono e negano il giudizio, non cambia la realtà che sta per arrivare.
Dio sta per mandare il suo fuoco sulla terra per giudicare il mondo. Oggi è il giorno della salvezza. Quel giorno, sarà troppo tardi.
Visto che sono passati tantissimi anni, uno potrebbe chiedersi: dov’è questo giudizio? Cioè, se sembrava già per loro, che erano vissuti poche decine di anni dopo Cristo, una lunga attesa, quanto sembra lunga per noi l'attesa che è stata finora di circa 2000 anni? Seguite mentre leggo Il versetto 8.
“8 Ora, carissimi, non vi sia celata quest’unica cosa: che per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni come un giorno.” (2Pietro 3:8)
La prima cosa da capire è che i tempi del Signore non sono i nostri tempi. Per Dio, un giorno è come 1000 anni, e 1000 anni come un giorno. Dio non è soggetto al nostro concetto del tempo. Dio è al di sopra del tempo. I tempi di Dio sono perfetti, e se a noi il tempo di Dio sembra lungo, forse troppo lungo, non è lungo per Dio. I tempi di Dio sono i tempi giusti e perfetti.
A volte, ci sentiamo aggravati dalle ingiustizie che riempiono il mondo. Dobbiamo ricordare che il giudizio di Dio non ritarderà. Arriverà proprio al momento giusto. Similmente, quando noi ci troviamo in mezzo ad una prova, a volte a noi sembra che duri troppo. Ma i tempi di Dio sono perfetti, e quello che per noi sembra troppo lungo in realtà è il tempo giustissimo per quella prova, il tempo per Dio di operare in noi secondo la sua perfetta volontà.
Prego che ognuno di noi possa tenere in mente che i tempi di Dio nella propria vita sono sempre perfetti. Se a te sembra che una prova duri troppo, ricordati che Dio è perfetto, e gestisce tutto perfettamente. I suoi tempi non sono i nostri, ma grazie a Dio, i suoi tempi sono perfetti. E Dio gestisce tutte le cose per il vero bene di tutti coloro che amano Dio, che sono veramente salvati.
Dio vuole che tutti giungano al ravvedimento
Il versetto 9 è importantissimo. Seguite mentre leggo questo versetto, e poi, consideriamo attentamente il suo significato.
“9 Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni ritengono ritardo; ma è paziente verso di noi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento.” (2Pietro 3:9)
Questo brano è importante, perché ci insegna qualcosa del cuore di Dio, e di come sta all'opera in un modo che spesso noi non vediamo.
La prima verità da capire e da ricordare è che Dio non ritarda l'adempimento della sua promessa. Ci sono coloro che dicono che Dio non risponde alle preghiere. Ci sono coloro che credono, erroneamente, che Dio non adempie le sue promesse. Ma Dio adempie ogni sua promessa, perfettamente, e non solo in modo perfetto, ma anche al momento perfetto. Il suo adempimento è sempre al momento perfetto. Non è mai in ritardo. Grazie a Dio per questo. Quando la prova sembra troppo difficile da sopportare, quando a noi sembra troppo lunga, possiamo riposarci nel fatto che i tempi di Dio sono perfetti, e non è mai in ritardo.
Questo è vero per ogni promessa di Dio, ma questo brano parla specificamente della promessa di cui abbiamo già letto nel versetto 4. Questo versetto sta parlando degli schernitori.
“e diranno: "Dov’è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione"” (2Pietro 3:3,4)
La promessa specifica di cui parla il versetto 9 è la promessa che Gesù Cristo ritornerà per giudicare il mondo. Come ogni altra promessa, Dio adempierà la promessa del giudizio al momento perfetto.
È molto importante notare un dettaglio fondamentale di questo versetto. Notate le parole "di noi". Il versetto dichiara, parlando del Signore:
"il Signore ...è paziente verso di noi"
In tutto questo capitolo, anzi, in tutta questa epistola, Pietro sta parlando ai credenti, e sta parlando dei non credenti. All’inizio di questa epistola, Pietro dichiara a chi sta scrivendo, a coloro che avevano ricevuto la fede. Vi leggo 2Pietro 1:1.
“Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo:” (2Pietro 1:1 LND)
In questo capitolo Pietro sta parlando di coloro che sono schernitori. Quindi, sta facendo una distinzione tra i credenti e i non credenti. Questo è il contesto chiaro di questo versetto. E allora, quando Pietro dichiara "il Signore è paziente verso di noi", non sta dicendo che il Signore è paziente verso tutti. In quel caso, avrebbe potuto dire “il Signore è paziente verso gli uomini, o verso il mondo”. Ma dichiara specificamente che il Signore è paziente verso di noi. Quindi, sta parlando ai credenti. Il Signore è paziente verso i credenti. Quello che fa, lo fa per il popolo che ha salvato, e per coloro che salverà.
Poi, il versetto dichiara che Dio non vuole che alcuno perisca, ma che tutti vengono a ravvedimento. La Bibbia è molto chiara che Dio è il giudice, e manderà al tormento eterno tutti coloro che non si ravvedono e credono in Gesù Cristo per ricevere la salvezza in questa vita. Dio è giusto, e farà questo. Però, Dio non trova alcun piacere nel condannare gli empi, ovvero, gli uomini peccatori. Infatti, Ezechiele 33:11, ci aiuta a conoscere meglio il cuore di Dio. Ve lo leggo.
“Di’ loro: Com’è vero che io vivo," dice il Signore, l’Eterno, "io non mi compiaccio della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie. Perché mai dovreste morire, o casa d’Israele?” (Ezechiele 33:11 LND).
Dio giudicherà, e manderà gli uomini al tormento eterno, ma Dio non trova alcun piacere nella morte dell’empio, ovvero, Dio non trova piacere quando un empio muore, e così, non può più essere salvato.
Dio ama salvare!
Notate che questo brano dichiara che Dio vuole che tutti vengano a ravvedimento.
È importante capire che nella Bibbia, si usa il termine “ravvedimento” come definizione per la salvezza. La salvezza NON è una questione di accettare certe verità intellettualmente, NON è credere in Gesù, ma rimanere nel peccato. No, la salvezza arriva quando c’è il vero ravvedimento, un girare le spalle DAL peccato A Cristo.
Spesso, la Bibbia usa la parola “ravvedimento” per descrivere chi viene salvato. Per esempio, in Luca 15, quando i farisei criticano Gesù perché egli accoglieva i peccatori, Gesù ha dato loro una parabola, per mostrare che Dio ha gioia quando un peccatore viene salvato. Nel primo esempio, parla di un uomo che perde una pecora. Lascia le novantanove, per andare a cercare la pecora perduta. Trovatala, ha grande gioia. Poi, Gesù paragona questo alla gioia che ha Dio in cielo, quando un peccatore viene salvato. Leggo Luca 15.7. Notate che il termine che Gesù usa per “essere salvato” è ravvedersi. Ve lo leggo.
“Io vi dico che allo stesso modo vi sarà in cielo più gioia per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.” (Luca 15:7 LND)
Quindi, ravvedersi è un sinonimo di “essere salvato”. Troviamo questo anche in Atti 11. Nel capitolo 10, leggiamo di come Dio ha guidato Pietro ad andare a casa di Cornelio, un gentile, e là, Dio ha salvato i primi gentili. Dopo, Pietro e gli altri sono andati a Gerusalemme. Alcuni Giudei erano molto agitati per il fatto che Pietro era entrato in casa di un gentile, cosa che i Giudei non facevano. Pietro spiegò loro che Dio gli aveva dato una visione, e un angelo gli aveva detto di andare con quegli uomini. Poi, spiegò loro come quei gentili avevano ricevuto lo Spirito Santo in modo visibile, come era successo la prima volta a Gerusalemme ai Giudei che erano salvati. Così, questi Giudei capirono che Dio aveva scelto di salvare anche i gentili. Notate la parola che usano per riconoscere che Dio aveva scelto di salvare anche i gentili. Leggo Atti 11:18.
“Udite queste cose, essi si calmarono e glorificavano Dio, dicendo: "Dio dunque ha concesso il ravvedimento anche ai gentili per ottenere la vita!".” (Atti 11:18 LND)
Anche qua, la Bibbia usa la parola “ravvedimento” per descrivere la salvezza. In altre parole, dire che Dio ha concesso il ravvedimento vuol dire che Dio ha concesso la salvezza.
È importantissimo capire che la vera salvezza comprende il ravvedimento, insieme alla fede. Infatti, in Marco 1: 14,15 leggiamo di quando Gesù ha iniziato a predicare l'Evangelo. Notate i due componenti dell'evangelo che Gesù dichiara.
“14 Ora, dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù venne in Galilea predicando l’evangelo del regno di Dio 15 e dicendo: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino. Ravvedetevi e credete all’evangelo".” (Marco 1:14-15 LND)
Non c'è vera salvezza senza il ravvedimento, un abbandonare il peccato per aggrapparsi a Gesù Cristo. Perciò, tornando al nostro brano in 2Pietro 3:9, leggiamo che Dio non vuole che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento. Dio ama salvare, e la salvezza è quando un uomo peccatore riconosce il suo peccato, riconosce il giudizio, abbandona il suo peccato e si aggrappa a Gesù Cristo, ponendo fede in quello che Gesù Cristo ha fatto sulla croce al posto suo, come pagamento della sua condanna.
Ora, Dio è paziente, lasciando il tempo per il pieno numero di coloro che egli salverà. Cioè, Dio ha scelto di salvare delle persone, e finché non completa la sua opera, non manderà il giudizio.
Per natura, siamo tutti peccatori. Noi meritiamo di essere giudicati e condannati. Nessuno merita la salvezza. Nessuno cerca Dio per conto proprio. Ma Dio ha scelto di salvare uomini peccatori. E perciò, Dio sta salvando persone. Quando Gesù Cristo ritorna per giudicare il mondo, la porta della salvezza sarà chiusa per sempre. Però Dio non chiuderà quella porta finché il pieno numero di persone sono salvate.
La volontà di Dio è per la salvezza degli uomini, o come dice questo versetto, che tutti vengano a ravvedimento. Ma quelli che continuano a non ravvedersi e a non credere in Gesù Cristo, non saranno salvati.
Sapere che il tempo è limitato, sapere che la porta è ancora aperta, ma che poi si chiuderà per sempre, sapere che Dio ama salvare, e Gesù Cristo è venuto proprio per questo, dovrebbe stimolarci a parlare a tutti, senza timore, del peccato, del giudizio, e della giustizia che c'è in Gesù Cristo.
Conclusione
Allora, alla luce di questo, come dovremmo vivere? Cosa cambia nella nostra vita, sapere che Gesù Cristo ritornerà nel mondo per giudicare tutti? Cosa cambia, sapere che ci saranno tanti schernitori, che non crederanno nel ritorno di Gesù Cristo per giudicare il mondo? Cosa cambia, sapere e ricordare che Dio è fedele, e adempierà ogni sua promessa, al momento perfetto?
Cambia tutto. Quando conosciamo queste verità, e più che solo conoscerle, quando teniamo in mente queste verità, allora, possiamo avere pace, anche nelle prove più profonde. Possiamo avere pace in mezzo alle ingiustizie, sapendo che arriverà il Giudice, e giudicherà ogni ingiustizia.
Possiamo avere pace, sapendo che il tempismo di Dio è giusto. Quando una prova SEMBRA troppo lunga per noi, possiamo avere pace,
Poi, ricordandoci sempre del CUORE del Signore, ricordandoci che sta per arrivare il giudizio e che senza Gesù Cristo, le persone sono perse, possiamo impegnarci, con tutto il cuore, e con fiducia e coraggio, a proclamare a tutti il giudizio, ed il perdono in Gesù Cristo.
Non dobbiamo scoraggiarci per il fatto che ci sono tanti schernitori. Piuttosto, dobbiamo pregare per avere il coraggio di avvertirli, finché c’è tempo. Grazie a Dio, noi abbiamo ricevuto la salvezza. Grazie a Dio, abbiamo il messaggio della salvezza. E sopra ogni altra cosa, grazie a Dio che abbiamo un potente e grande Salvatore, il nostro Signore, Gesù Cristo.
A Dio la gloria, ora e per sempre, in Gesù Cristo.