Tu sei salvato? Come lo sai? Come possiamo rendere sicuro il fatto che siamo salvati? In 2Pietro 1:5-11, troviamo un insegnamento che ci aiuta a riconoscere se abbiamo vero frutto della salvezza nella nostra vita. Infatti, la vera vita cristiana produce frutto. Se qualcuno dichiara di essere salvato, ma non c’è il frutto che questo brano descrive, dovrebbe umiliarsi pienamente, riconoscere il proprio peccato, e guardare a Cristo come fonte di perdono. La vera salvezza deve produrre vero frutto. Solo così possiamo sapere di essere salvati. Non è il frutto che salva, piuttosto il frutto rende chiara la salvezza.
Nel nostro studio in 2Pietro, abbiamo letto nei primi versetti che Dio ci ha donato la fede, ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, ci ha chiamati, ci ha donato le grandissime e preziose promesse. Quindi, abbiamo ricevuto in abbondanza da Dio.
Oggi, vogliamo continuare il nostro studio di 2Pietro 1, considerando i versetti 5-11. Chiediamo a Dio di guidarci mentre consideriamo le verità importantissime che egli ci proclama tramite Pietro in questo brano. Per contesto, voglio leggere dal versetto 1 al versetto 7. Seguite mentre leggo.
“1 Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo: 2 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, nostro Signore. 3 Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù, 4 attraverso le quali ci sono donate le grandissime e preziose promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza. 5 Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 6 alla conoscenza l’auto-controllo, all’auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, 7 alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore.” (2Pietro 1:1-7 LND)
Analisi
Dopo aver parlato di quello che abbiamo ricevuto da Dio per grazia, iniziando dal versetto 5, Dio guida Pietro a spiegare quale dev'essere la vita di chi è stato salvato da Dio. Pietro ci dà un elenco di qualità che sono da aggiungere alla fede. Prima di considerare queste qualità, è importante capire che non sono date in un ordine progressivo. Non è che prima dobbiamo avere la virtù, e quando abbiamo la virtù poi dobbiamo avere la conoscenza, e quando abbiamo la conoscenza poi dobbiamo avere l’autocontrollo, e così via per le varie qualità. Piuttosto, queste sono tutte qualità da avere dall'inizio dalla salvezza. Queste sono le qualità che saranno presenti nella vita di ogni vero credente in modo crescente.
Tenendo questo in mente, consideriamo questo importante passo, iniziando a leggere di nuovo il versetto 5.
“5 Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete …” (2Pietro 1:5)
Allora, Pietro inizia dicendo che per questa stessa ragione, Dio ci comanda come vivere in base a quello che Dio ha già provveduto abbondantemente per noi. Visto che Dio ci ha dato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, è giusto che viviamo come veri credenti. In 1Giovanni leggiamo che i comandamenti di Dio non sono gravosi. Questo è perché Dio non ci dà mai un comandamento se non ci ha dato prima quello che serve per ubbidire a quel comandamento. Anche qui, vediamo che Pietro ci elenca prima quello che abbiamo ricevuto, dicendo “per questa stessa ragione”, e poi ci dà il comandamento su come vivere. Perciò, se un comandamento ti sembra gravoso, ricordati che i tuoi ragionamenti sono sbagliati.
Grazie a Dio, i comandamenti di Dio non sono gravosi, perché abbiamo ricevuto tutto quello che serve per la vita, e quindi, avere le qualità qui elencate è la vita giusta e realistica per ogni vero credente. Infatti, è l'unica vita per ogni vero credente.
Il comandamento è di aggiungere alla nostra fede queste qualità. Notate che dice di aggiungere usando ogni diligenza. La parola diligenza vuol dire fare qualcosa subito, senza lasciarsi distrarre, vuol dire fare con grande cuore, e con zelo. Sarebbe il contrario di fare qualcosa meccanicamente, o solo per dovere. Fare qualcosa con diligenza vuol dire non farlo solo quando trovi il tempo, ma che sia una priorità, e lo fai subito e con grande impegno.
E notate che dice “usando ogni diligenza”. Quindi, non solo qualche diligenza, ma ogni diligenza. E perciò, visto che Dio ci ha donato la fede, dobbiamo usare ogni diligenza, ogni impegno, dobbiamo avere tutto il nostro cuore impegnato ad aggiungere a quella fede le cose che Pietro elenca qui sotto. Ricordate che questo elenco non è in ordine, servono tutte queste qualità dall'inizio della salvezza.
Quindi, la domanda per ciascuno di noi a questo punto è: Tu stai vivendo così? Se tu sei salvato, ti stai impegnando con grande diligenza, con tutto il tuo cuore, ad aggiungere queste qualità alla fede che Dio ti ha donato? Infatti, un frutto della salvezza è che viviamo così.
La virtù
Consideriamo le qualità che dobbiamo aggiungere con ogni diligenza. La prima è la virtù. Dobbiamo aggiungere la virtù.
La virtù è qualcosa di molto raro nel mondo moderno. La virtù descrive l'eccellenza morale, ed è una qualità di Dio che Pietro menziona nel versetto 3, quando dichiara che Dio ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù. La parola virtù descrive una potenza morale, la potenza che viene da Dio, una potenza che ci permette di scegliere il bene e rifiutare il male. E quindi, un frutto della vera salvezza è una vita di virtù, una vita di eccellenza morale, una vita in cui scegliamo il bene.
La conoscenza
Poi, alla nostra fede dobbiamo aggiungere anche la conoscenza. Abbiamo già letto della conoscenza di Dio e di Gesù che è il mezzo per avere sempre più grazia e pace. Abbiamo letto che la divina potenza di Dio ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà per mezzo della conoscenza di Dio. Quindi, nel salvarci, Dio ci ha già donato la conoscenza del nostro peccato e che Gesù è il Salvatore che ci giustifica per mezzo del suo sacrificio.
Perciò, il senso di aggiungere la conoscenza vuol dire crescere nell' avere una conoscenza di Dio sempre più profonda, più conoscenza della persona di Dio, degli attributi di Dio, e poi, della volontà di Dio. La vita cristiana è una vita di camminare con Cristo, in santità, e perciò, di conoscere la volontà di Dio per piacere a Lui in ogni cosa.
In Colossesi 1:9,10, Paolo, avendo sentito dei chiari frutti della salvezza di quei credenti, prega che possano essere ripieni di conoscenza. Ascoltate:
“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio,” (Colossesi 1:9-10)
È fondamentale crescere giorno per giorno nel conoscere sempre di più Dio, e la sua volontà. Solo così possiamo vivere una vita che piace a Dio, portando frutto in ogni opera buona, che è un frutto della vera salvezza. E quindi, dobbiamo avere diligenza nell’aggiungere sempre più conoscenza alla nostra fede. Questo avviene tramite la Bibbia direttamente, leggendola, ed indirettamente tramite gli insegnamenti.
l’auto controllo
Andando avanti nel versetto 6, troviamo che dobbiamo aggiungere anche l’autocontrollo alla nostra fede. Leggo.
“6 alla conoscenza l’auto-controllo, all’auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà,” (2Pietro 1:6)
Un'altra qualità che ogni vero credente deve aggiungere alla sua fede è l'autocontrollo. L'autocontrollo vuol dire non lasciare spazio alla carne in alcun campo della vita. In altre parole, vuol dire non lasciare mai, in nessuna occasione, ed in nessun campo della vita, spazio alla carne. Questo è l'autocontrollo.
I nostri ragionamenti carnali ci fanno avere il pensiero che possiamo mettere giù la guardia e rilassarci spiritualmente. Per esempio, dopo un periodo intenso, sentiamo il desiderio di sfogarci. C'è la mentalità che in qualche occasione, magari una serata, una festa, o qualcos'altro, possiamo lasciarci andare un po', che vuol dire, anche se non viene detto così, lasciare un po' di spazio alla carne.
L'autocontrollo è il contrario di questo pensiero. Vuol dire non lasciare mai spazio alla carne, né quando siamo stanchi, né quando siamo stressati, né quando siamo tanto impegnati. L’autocontrollo è un frutto della vera salvezza.
Il motivo per cui non dobbiamo mai lasciare spazio alla carne è perché siamo in una guerra spirituale, e lasciare spazio alla carne significa rischiare grandi cadute. Dobbiamo piuttosto essere sempre sobri, spiritualmente attenti e svegli, riconoscendo i pericoli che ci circondano.
Avere autocontrollo è un altro modo per dire di essere sempre sobri. Vi leggo tre versetti che parlano di questo. Prima di tutto, leggo 1Tessalonicesi 5:6, poi 1Pietro 4:7, e infine 1Pietro 5:8. È essenziale avere sempre autocontrollo, ovvero, essere sempre sobri.
“Perciò non dormiamo come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri.” (1Tessalonicesi 5:6 LND)
Ora leggo 1Pietro 4:7.
“Or la fine di tutte le cose è vicina; siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere,” (1Pi 4:7 LND)
Leggo anche 1Pietro 5:8.
“Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.” (1Pietro 5:8 LND)
Quindi, l'autocontrollo deve essere parte della vita di ogni vero credente.
la perseveranza
In questo elenco, troviamo dopo la perseveranza. Dobbiamo aggiungere perseveranza alla nostra fede. Questa parola è una parola che vuol dire non mollare, anche davanti alle difficoltà. La Bibbia è molto chiara che nella vera salvezza, c'è perseveranza. La perseveranza rivela se abbiamo o no vera fede. Chi si tira indietro dal seguire Cristo quando diventa difficile, e non persevera, rivela che la sua fede non era la fede che viene da Dio. E perciò, è fondamentale per ogni vero credente perseverare fino alla fine.
In Colossesi 1:22,23, leggiamo che Dio ci ha salvati, e ci presenterà davanti a sé a condizione che perseveriamo nella fede. La perseveranza è un frutto della vera fede che viene da Dio, e perciò è fondamentale che perseveriamo. Leggo questi versetti da Colossesi 1.
“22 ora vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, mediante la morte, per farvi comparire davanti a sé santi, irreprensibili e senza colpa, 23 se pure perseverate nella fede, essendo fondati e fermi senza essere smossi dalla speranza dell’evangelo che voi avete udito e che è stato predicato ad ogni creatura che è sotto il cielo e di cui io Paolo, sono divenuto ministro.” (Colossesi 1:22-23 LND)
Quindi, alla nostra fede dobbiamo aggiungere la virtù, la conoscenza, l'autocontrollo ed anche la perseveranza, tenendo gli occhi su Gesù Cristo. Facciamo questo confidando nel potere di Dio in noi.
la pietà
Un'altra qualità fondamentale da aggiungere è la pietà, una qualità estremamente rara nella società, perché può esistere solo in un vero credente. La pietà è una vita vissuta con reverenza, focalizzata su Dio, e di grande purezza. La pietà è una vita santa, una vita dove la persona è sempre cosciente della presenza di Dio, e vive sempre per piacere a Dio. Quindi, Dio è centrale nella sua mente e nel suo cuore.
Una vita di pietà è una vita in cui si vive sobriamente, evitando ogni tipo di baldoria, ogni tipo di stupidaggine, ogni forma di impurezza. Una vita di pietà riguarda come si parla, come ci si comporta, come ci si veste, quello che si fa. Riguarda ogni campo della vita, in ogni momento, e non solo i tempi di adorazione
La pietà vuol dire evitare ogni forma di male, sempre. Vi leggo 2Timoteo 2:19, che dichiara come ogni vero credente deve vivere.
“Tuttavia il saldo fondamento di Dio rimane fermo, avendo questo sigillo: "Il Signore conosce quelli che sono suoi," e: "Si ritragga dall’iniquità chiunque nomina il nome di Cristo".” (2Timoteo 2:19 LND)
Chiunque dichiara di essere un figlio di Dio, che è il significato di “nominare il nome di Cristo”, deve ritirarsi dall'iniquità. Deve vivere una vita santa, evitando ogni forma di peccato. Non può chiamarsi un figlio di Dio e non vivere con reverenza e santità davanti a Dio, ovvero, non vivere con pietà. Ogni vero credente deve aggiungere la pietà alla sua fede. Se no, non dimostra di essere veramente salvato.
L’affetto fraterno
Adesso, arriviamo al versetto 7, e le ultime due qualità che devono far parte della vita di ogni vero credente. Leggo il versetto 7.
“7 alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore.” (2Pietro 1:7 LND)
Le qualità di virtù, di conoscenza, di autocontrollo, di perseveranza, e di pietà riguardavano noi stessi. Invece l'affetto fraterno e l'amore riguardano il nostro rapporto con altri credenti.
Il primo termine, tradotto con le parole affetto fraterno, descrive un profondo affetto per coloro che sono fratelli e sorelle in Cristo. Quando Dio ci salva, ci fa diventare membri del corpo di Cristo, e perciò, fratelli e sorelle gli uni con gli altri. Allora, come è naturale ed è giusto che in una famiglia terrena biologica ci sia un forte affetto fra i membri della famiglia, così è importante che ci sia un forte affetto fra credenti. Questo descrive un affetto tenero, un cuore che ama gli altri con tenerezza. È un affetto che crea un forte legame.
In una famiglia biologica, se non regna il peccato, si può non essere d'accordo, ma questo non dovrebbe togliere minimamente un forte affetto fraterno. Similmente, fra credenti, dovrebbe essere normale che ci sia un profondo affetto fraterno per gli altri, anche se non siamo d’accordo su certe cose.
Se tu non hai questo affetto per certi credenti, se magari certi credenti ti danno fastidio, questo non è altro che agire nella carne. Cioè, è guardare con occhi carnali e non guidati dallo Spirito di Dio.
Quando consideriamo quanto ogni credente è prezioso a Dio, ogni credente dovrebbe essere prezioso a noi!
Un piccolo paragone. Se io ho un fratello a cui sono molto legato, e lui si sposa ed ha figli, quei figli saranno preziosi per me, perché sono figli di mio fratello che amo tanto. Quindi, io avrò automaticamente un grande affetto fraterno per quei figli.
Similmente, quando consideriamo quanto Dio ama noi, e quanto Egli ama ogni altro suo figlio, che sono i nostri fratelli e sorelle, questo ci spingerà ad avere un affetto fraterno nei loro confronti. Se non hai questo, ravvediti, ed impegnati a capire quanto ogni credente è prezioso a Dio, e così sarà prezioso anche per te.
l'amore
Arriviamo ora all'ultima qualità di questo elenco: l’amore. Nel nostro modo di vivere con gli altri, quello che dovrebbe regnare è l'amore. Se ricordate, in greco ci sono tre parole per definire l'amore: un amore fisico, un amore di sentimenti, che sarebbe l'affetto fraterno, e poi, questa parola, che è l'amore più profondo, l'amore che spinge uno a sacrificarsi per il bene dall'altro.
Infatti, questo è l'amore di Dio verso di noi in Gesù Cristo. E quindi, potremmo usare come definizione dell'amore la seguente:
“l'amore è desiderare il vero bene per una persona, ed impegnarsi al punto di sacrificarsi per promuovere il bene di quella persona.”
Quindi, il vero amore, quello che dobbiamo aggiungere alla nostra fede, sarà manifestato in una vita spesa per il vero bene degli altri. Sarà una vita in cui non penseremo solo ai nostri interessi, ma anche agli interessi degli altri. Sarà una vita in cui sarà normale sacrificare le nostre preferenze, i nostri diritti ed anche i nostri bisogni, per promuovere il vero bene degli altri.
Grazie a Dio, questo è l'amore di Dio per noi, e questo è l'amore che ha spinto Gesù Cristo a caricarsi dei nostri peccati sulla croce, per liberarci dalla condanna eterna. Questo è l'amore che Dio ha per noi, che spinge Dio a provvederci tutto quello che serve per completare la sua buona opera in noi. Questo amore spinge Dio a mantenere tutte le sue promesse nei nostri confronti, in Gesù Cristo.
Spesso, a causa del nostro peccato, manchiamo molto nell’avere questo amore. Se siamo veramente in Cristo, dobbiamo confessare i nostri peccati, per amare gli altri sempre di più. Questo ci farà assomigliare sempre di più al nostro Signore Gesù Cristo. Amare veramente aiuta a rendere chiaro che siamo veramente salvati. È un frutto della vera salvezza.
vv. 8 a 11 Questi frutti servono
E così, se siamo veramente salvati, se Dio ci ha donato la fede, allora, dobbiamo usare ogni diligenza per aggiungere queste qualità alla nostra fede.
La domanda importante è: questo è solo un suggerimento, oppure, è una parte fondamentale ed essenziale della vita cristiana? Cioè, è solo molto meglio vivere così, oppure, è assolutamente fondamentale e essenziale, e senza queste qualità, non c’è la vera salvezza?
Grazie a Dio, troviamo la risposta nei prossimi versetti. I i versetti da 8 a 11 ci aiutano a capire che è essenziale avere queste qualità nella nostra vita. Seguite mentre leggo dal versetto 8.
8 Perché, se queste cose si trovano in voi ed abbondano, non vi renderanno oziosi né infruttuosi nella conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. 9 Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, perché ha dimenticato la purificazione dei suoi vecchi peccati. 10 Perciò, fratelli, impegnatevi sempre più di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai. 11 Così infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.” (2Pietro 1:1-11 LND)
Per capire correttamente questi versetti, dobbiamo considerarli tutti e quattro insieme. Cioè, se leggiamo solo uno dei versetti, possiamo capire qualcosa di diverso da quello che capiamo quando li leggiamo tutti. Quindi, consideriamo questi versetti insieme. Prima di tutto, Pietro ci spiega nel versetto 8 il grande valore di vivere così. Questo non vuol dire che è facoltativo. Piuttosto, mostra quanto è importante. Avere queste qualità in abbondanza ci fa evitare di avere una vita infruttuosa. È importante capire questo. Leggo ancora il versetto 8.
“8 Perché, se queste cose si trovano in voi ed abbondano, non vi renderanno oziosi né infruttuosi nella conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo.” (2Pietro 1:8)
Biblicamente, cosa vuol dire avere una vita infruttuosa? Avere una vita infruttuosa vuol dire non avere evidenza della vera salvezza. Nella Bibbia, chi è infruttuoso non è veramente salvato. Per esempio, leggo le parole di Gesù Cristo in Giovanni 15:2-6.
“2 Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo pota affinché ne porti ancora di più. 3 Voi siete già mondi a motivo della parola che vi ho annunziata. 4 Dimorate in me e io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me. 5 Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me è gettato via come il tralcio e si secca; poi questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e sono bruciati.” (Giovanni 15:2-6 LND)
Se uno non porta frutto, Dio lo toglie via, lo getta via, e viene bruciato. Questo descrive uno che non è salvato. La vera salvezza produce una vita che porta frutto. Leggo le parole di Gesù in Matteo 7:17-19.
“17 Così, ogni albero buono produce frutti buoni; ma l’albero cattivo produce frutti cattivi. 18 Un albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo dare frutti buoni. 19 Ogni albero che non dà buon frutto è tagliato, e gettato nel fuoco.” (Matteo 7:17-19 LND)
Se un albero, ovvero una persona, non dà buon frutto, che sarebbe vero frutto, è tagliato, ed è gettato nel fuoco, che è un riferimento al lago di fuoco, il destino per chi non è salvato. Quindi anche qui, Gesù ci fa capire che solo chi ha frutto è veramente salvato. Leggo Matteo 3:10. È sempre Gesù che parla.
“E la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco,” (Matteo 3:10 LND).
Il messaggio è chiarissimo. Se una cosiddetta salvezza non produce vero frutto, non è la vera salvezza.
Poi, Giacomo dichiara che la vera fede produce sempre opere, ovvero, frutto, e che se una fede non produce opere, ovvero se non produce frutto, è una fede morta, una fede che non salva. Leggo Giacomo 2:20.
“Ma vuoi renderti conto, o insensato, che la fede senza le opere è morta?” (Giacomo 2:20 LND)
Da questi versetti, tornando al nostro brano, vediamo che chi non aggiunge alla sua fede le qualità che abbiamo appena considerato in 2Pietro 1, avrà una vita infruttuosa, che indica una vita dove non c'è la vera salvezza.
Il versetto 8 parlava del fatto che chi ha quelle qualità eviterà una vita infruttuosa. Il versetto 9 parla del fatto che chi non ha queste cose è cieco e miope, perché ha dimenticato la purificazione dai suoi vecchi peccati. Che cosa vuol dire? Vuol dire che una persona prima era salvata ed ora non è più salvata?
Abbiamo già visto che una vita infruttuosa è una vita dove la persona non è salvata. Qui dice che chi non ha frutto è cieco. Nella Bibbia, quando parla di un uomo cieco, in senso spirituale, è sempre uno non salvato. Nella salvezza, spiritualmente parlando, Dio apre gli occhi. Quindi uno che è ancora cieco non vede la verità della salvezza.
Inoltre, nella Bibbia molto spesso si descrive una persona in base a quello che la persona dichiara di se stessa, anche se non è veramente così. Quindi se una persona dichiara di conoscere Dio, si descrive quella persona così, per parlare della sua colpa. Mettendo insieme quello che dice questo brano, quando dice che uno che non ha quel frutto nella sua vita è cieco, descrive uno che non è veramente salvato. Quella persona dice d'essere salvata, dice d'essere purificata, ma dimentica questo, e vive in un modo che la salvezza, che lui dichiara di avere, non porta vero frutto. Come abbiamo visto in vari altri brani, questa mancanza di frutto rivela che la sua cosiddetta salvezza, non è la vera salvezza.
Per rendere questo ancora più chiaro, arriviamo al versetto 10, in cui Pietro ci esorta ad impegnarci sempre di più per rendere sicuro che siamo veramente salvati, qui descritto come rendere sicura la nostra vocazione ed elezione. Leggo di nuovo il versetto 10.
“10 Perciò, fratelli, impegnatevi sempre più di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai.” (2Pietro 1:10)
È importantissimo capire questo versetto, che chiarisce i versetti precedenti. Se non c'è chiaro frutto, non è sicura la vocazione ed elezione, ovvero, la salvezza non è sicura. Uno non può insistere nel dire di essere salvato se non ha chiaro frutto. A quel punto, la persona inganna se stessa. Quello che rende la salvezza sicura è una vita in cui quella salvezza produce chiaro frutto. Così, avendo le qualità che sono descritte nei versetti 5 e 6, si ha una vita piena di frutto, e quel frutto renderà chiaro che uno è veramente chiamato da Dio.
Pietro conclude questo insegnamento con il versetto 11. Ve lo leggo di nuovo.
“11 Così infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.” (2Pietro 1:11 LND)
Anche questo versetto aiuta a rendere chiara la verità che Pietro sta dichiarando in questi versetti. È il fatto di aggiungere con ogni diligenza le qualità elencate nei versetti 5 e 6 che ci farà avere una vita con frutto, che renderà chiaro che siamo veramente salvati, e così ci sarà ampiamente concesso l'ingresso nel regno di Dio. Il contrario è che non ci sarà concesso di entrare in quel regno. Ovvero, se abbiamo la vita con frutto ci sarà concesso l'ingresso in cielo. E se non abbiamo una vita con frutto saremmo gettati via, e bruciati.
Voglio ripetere questo, perché è molto importante. È solamente vivendo in modo da aggiungere le qualità elencate in questo brano alla nostra fede, che rende chiaro che la nostra fede è una vera fede che salva, e che ci farà entrare nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Se la nostra fede non produce queste qualità, allora, non c'è alcuna chiara evidenza che è una fede vera, una fede viva. E se non è una fede viva e vera che produce frutto, non è una fede che viene da Dio, e perciò non può salvare.
Conclusione
Alla luce di tutto questo, qual è il punto principale di questo brano?
Il punto principale è che se Dio ci ha veramente salvati, ci impegneremo ad aggiungere queste qualità alla nostra fede. E così, la nostra vita porterà frutto, molto frutto, chiaro frutto, frutto che dimostra la realtà della nostra salvezza.
E così, come troviamo molto spesso nella Bibbia, Dio ci esorta a fare quello che ogni vero credente farà. Cioè, Dio esorta ogni vero credente a vivere in un certo modo. Coloro che sono veri credenti ascolteranno quelle esortazioni, e vivranno in quel modo. Coloro che solo dicono di essere salvati, ma non sono veramente salvati, non vivranno in quel modo.
Più volte nella Bibbia, troviamo avvertimenti che parlano di quello che è necessario per essere veramente salvati. Si potrebbe pensare che vuol dire che ci possono essere credenti che poi perdono la salvezza. Invece, vuol dire semplicemente che i veri credenti, quelli che hanno ricevuto da Dio la fede preziosa, ascolteranno quelle esortazioni, e questo renderà visibile la realtà della loro salvezza. Invece coloro che hanno una fede morta non avranno il frutto della salvezza.
E perciò, in base a questo brano voglio esortare ognuno di noi che si chiama un figlio di Dio, ad usare ogni diligenza per aggiungere alla fede le qualità che devono far parte della vita di ogni vero credente. Non siamo in alcun modo salvati per mezzo di queste qualità, piuttosto, la vera salvezza produce queste qualità.
Ringrazio Dio per la salvezza, che è un dono. Dio dona la fede, e Dio dona tutto quello che serve per la vita e la pietà. Dio ci dona le preziose promesse. E quando abbiamo ricevuto tutto questo, dobbiamo impegnarci con tutto il cuore e così, ci sarà il frutto che la vera salvezza produce.
Ad ognuno dico: Esaminati. Dove trovi che manca una di queste qualità, confessa il peccato, e impegnati a vivere la vita in Cristo.
Grazie a Dio, questo è possibile per ogni vero credente. Abbandoniamo ogni peccato, guardiamo a Cristo, e viviamo per la sua gloria.